Barnidipina Cloridrato Sigillata: Scheda Tecnica del Farmaco

Barnidipina Cloridrato Sigillata

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Barnidipina Cloridrato Sigillata: ultimo aggiornamento pagina: 18/06/2023 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

Indice

Barnidipina Cloridrato Sigillata 10 mg capsule rigide a rilascio modificato Barnidipina Cloridrato Sigillata 20 mg capsule rigide a rilascio modificato

 

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

Indice

Barnidipina Cloridrato Sigillata 10 mg capsule rigide a rilascio modificato

Ogni capsula contiene 10 mg di barnidipina cloridrato, pari a 9,3 mg di barnidipina.

Barnidipina Cloridrato Sigillata 20 mg capsule rigide a rilascio modificato

Ogni capsula contiene 20 mg di barnidipina cloridrato, pari a 18,6 mg di barnidipina.

Eccipienti con effetti noti

Ogni capsula da 10 mg contiene circa 87 mg di saccarosio. Ogni capsula da 20 mg contiene circa 174 mg di saccarosio.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

 

03.0 Forma farmaceutica

Indice

Barnidipina Cloridrato Sigillata 10 mg capsule rigide a rilascio modificato

Capsule di gelatina rigida di dimensione n. 3 riempite con granuli di colore da giallo a giallo pallido. Cappuccio della capsula: giallo con impressa la scritta “1000” in nero. Corpo: giallo con impressa la scritta “0010” in nero.

Barnidipina Cloridrato Sigillata 20 mg capsule rigide a rilascio modificato

Capsule di gelatina rigida di dimensione n. 1 riempite con granuli di colore da giallo a giallo pallido. Cappuccio della capsula: giallo con impressa la scritta “1000” in nero. Corpo: giallo con impressa la scritta “0020” in nero.

 

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

Indice

Ipertensione essenziale da lieve a moderata.

 

04.2 Posologia e modo di somministrazione

Indice

Posologia

La dose iniziale raccomandata è di 10 mg una volta al giorno, al mattino. Se necessario, può essere aumentata a 20 mg una volta al giorno. La decisione di aumentare la dose deve essere presa solo dopo aver ottenuto una completa stabilità con la dose iniziale. Questo richiede di solito almeno 3-6 settimane.

Popolazione pediatrica

Poiché non sono disponibili dati sui bambini (di età inferiore ai 18 anni), la barnidipina non deve essere somministrata in questa popolazione.

Pazienti anziani

Nei pazienti anziani non è necessario aggiustare la dose. È consigliabile prestare una maggiore attenzione all’inizio del trattamento.

Pazienti con compromissione renale

Nei pazienti con compromissione renale da lieve a moderata, è necessario prestare attenzione quando si aumenta la dose da 10 a 20 mg una volta al giorno. Vedere i paragrafi “Controindicazioni” e “Avvertenze speciali e precauzioni di impiego”.

Pazienti con compromissione epatica

Vedere il paragrafo “Controindicazioni”.

Modo di somministrazione

Assumere le capsule preferibilmente con un bicchiere d’acqua. Barnidipina Cloridrato Sigillata può essere assunto prima, durante o dopo i pasti.

 

04.3 Controindicazioni

Indice

Ipersensibilità al principio attivo (o qualsiasi diidropiridina) o ad uno qualsiasi degli eccipienti, elencati al paragrafo 6.1.

Compromissione epatica.

Compromissione renale grave (clearance della creatinina < 10 ml/min).

Angina pectoris instabile ed infarto miocardico acuto (nelle prime 4 settimane).

Insufficienza cardiaca non trattata.

I livelli ematici di barnidipina possono aumentare in caso di utilizzo in associazione con potenti inibitori del CYP3A4 (come risulta da studi di interazione in vitro). Pertanto, non si devono usare in concomitanza antiproteasici, ketoconazolo, itraconazolo, eritromicina e claritromicina.

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

Indice

La barnidipina deve essere usata con cautela nei pazienti con compromissione renale da lieve a moderata (clearance della creatinina compresa fra 10 e 80 ml/min) (vedere il paragrafo 4.2 “Posologia e modo di somministrazione”).

L’associazione di un calcio-antagonista con un farmaco che esercita un effetto inotropo negativo può provocare scompenso cardiaco, ipotensione o un (ulteriore) infarto miocardico nei pazienti ad alto rischio (ad es. pazienti con anamnesi di infarto miocardico).

Come avviene con tutte le altre diidropiridine, la barnidipina deve essere usata con cautela nei pazienti con disfunzione ventricolare sinistra, nei pazienti con ostruzione del canale di efflusso del ventricolo sinistro ed in quelli con scompenso cardiaco destro isolato, ad es. cuore polmonare. La barnidipina non è stata studiata in pazienti di classe NYHA III o IV.

Si raccomanda cautela anche quando la barnidipina viene somministrata a pazienti con malattia del nodo del seno (in assenza di pacemaker).

Gli studi in vitro indicano che la barnidipina è metabolizzata dal citocromo P450 3A4 (CYP3A4). Non sono stati condotti studi di interazione in vivo sull’effetto esercitato dai farmaci che inibiscono o inducono l’enzima citocromo P450 3A4 sulla farmacocinetica della barnidipina. In base ai risultati di studi di interazione in vitro, si deve prestare attenzione quando la barnidipina viene prescritta in concomitanza con deboli inibitori od induttori dell’enzima CYP3A4 (vedere il paragrafo “Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione”).

Le capsule contengono saccarosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, malassorbimento di glucosio-galattosio o da insufficienza di sucrasi-isomaltasi, non devono assumere questo medicinale.

 

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Indice

La somministrazione concomitante di barnidipina e altri antipertensivi può causare un effetto antipertensivo addizionale.

Barnidipina può essere impiegato in concomitanza con beta-bloccanti od ACE-inibitori.

Il profilo delle interazioni farmacocinetiche della barnidipina non è stato studiato a fondo. Studi in vitro indicano che barnidipina è metabolizzata dal citocromo P450 3A4 (CYP3A4).

Non sono stati condotti studi di interazione in vivo approfonditi sull’effetto dei farmaci che inibiscono o inducono l’enzima CYP3A4 sulla farmacocinetica della barnidipina.

I dati ottenuti da studi in vitro dimostrano che la ciclosporina può inibire il metabolismo della barnidipina. Fino a quando non saranno disponibili informazioni da studi in vivo, barnidipina non deve essere prescritta in concomitanza con potenti inibitori del CYP3A4, come antiproteasici, ketoconazolo, itraconazolo, eritromicina e claritromicina (vedere paragrafo 4.3 “Controindicazioni”). Si consiglia cautela nell’uso concomitante di deboli inibitori o induttori del CYP3A4. In caso di uso concomitante con inibitori del CYP3A4 si sconsiglia di aumentare il dosaggio di barnidipina a 20 mg.

In uno studio di interazione specifico, la somministrazione concomitante di cimetidina ha determinato, in media, un raddoppiamento dei livelli plasmatici di barnidipina. Si deve pertanto prestare attenzione in caso di utilizzo concomitante di barnidipina e cimetidina.

In caso di somministrazione concomitante con farmaci induttori enzimatici, come fenitoina, carbamazepina e rifampicina, può rendersi necessaria una dose di barnidipina più alta. Qualora il paziente dovesse interrompere l’uso di un farmaco induttore enzimatico, si deve prendere in considerazione la riduzione della dose di barnidipina.

In base ai risultati di studi di interazione in vitro con, fra gli altri, simvastatina, metoprololo, diazepam e terfenadina, si ritiene improbabile che barnidipina abbia effetti sulla farmacocinetica di altri farmaci che vengono metabolizzati dagli isoenzimi del citocromo P450.

Uno studio di interazione in vivo ha dimostrato che barnidipina non influisce sulla farmacocinetica della digossina. Nell’ambito di uno studio di interazione specifico, l’alcool ha determinato un aumento dei livelli plasmatici di barnidipina (40%), che può considerarsi clinicamente non rilevante. Come avviene con tutti gli agenti vasodilatatori e antipertensivi, si deve prestare cautela in caso di assunzione concomitante di alcool, poiché esso potrebbe potenziarne gli effetti.

Nonostante la cinetica della barnidipina non sia stata modificata significativamente dalla somministrazione con succo di pompelmo, è stato osservato un modesto effetto.

 

04.6 Gravidanza e allattamento

Indice

Gravidanza

Non esistono esperienze cliniche sull’uso della barnidipina in gravidanza o durante l’allattamento. Gli studi sull’animale non indicano effetti dannosi diretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale o postnatale. Sono stati osservati solo effetti indiretti (vedere paragrafo 5.3). La classe delle diidropiridine ha mostrato la potenzialità di prolungare il travaglio e il parto, che non sono stati osservati con barnidipina. Pertanto barnidipina deve essere usata in gravidanza solo se il beneficio giustifica il rischio potenziale per il feto.

Allattamento

I risultati di test eseguiti sull’animale hanno dimostrato che la barnidipina (o i relativi metaboliti) è escreta nel latte materno. Pertanto, l’allattamento al seno è sconsigliato durante l’uso della barnidipina.

 

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Indice

Non sono stati condotti studi sugli effetti di barnidipina sulla capacità di guidare veicoli e di utilizzare macchinari. Si deve tuttavia usare cautela, poiché durante il trattamento con antipertensivi possono presentarsi capogiri o vertigini.

 

04.8 Effetti indesiderati

Indice

Classificazione per sistemi e organi Dosaggio da 10 mg Dosaggio da 20 mg
Disturbi del sistema immunitario
Non nota (la frequenza non può
essere definita sulla base dei dati disponibili)
Non nota (la frequenza non può
essere definita sulla base dei dati disponibili)
Patologie del sistema nervoso
Comune (≥1/100, <1/10) Molto comune (≥1/10)
Comune (≥1/100, <1/10) Comune (≥1/100, <1/10)
Patologie cardiache
Comune (≥1/100, <1/10) Comune (≥1/100, <1/10)
sinusale, frequenza cardiaca aumentata Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati
disponibili)
Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati
disponibili)
Patologie vascolari
Comune (≥1/100, <1/10) Molto comune (≥1/10)
Patologie epatobiliari
Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati
disponibili)
Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati
disponibili)
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati
disponibili)
Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati
disponibili)
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comune (≥1/100, <1/10) Molto comune (≥1/10)

Reazione anafilattoide

Cefalea

Capogiro/vertigini

Palpitazioni

Tachicardia, tachicardia

Rossore

Prova di funzionalità epatica anormale

Eruzione cutanea

Edema periferico

I sintomi tendono ad attenuarsi o a scomparire durante il trattamento (entro un mese per l’edema periferico e due settimane per il rossore, la cefalea e le palpitazioni).

Sebbene non sia mai stato osservato, il seguente evento avverso può essere rilevante, come avviene con l’impiego di altre diidropiridine: iperplasia gengivale.

Alcune diidropiridine possono raramente causare dolore precordiale o angina pectoris. Molto raramente i pazienti con angina pectoris preesistente possono andare incontro a un aumento della frequenza, della durata o della gravità di tali attacchi. È possibile osservare casi isolati di infarto miocardico.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse .

 

04.9 Sovradosaggio

Indice

Sintomi di intossicazione

In generale, i sintomi clinici dopo un sovradosaggio di calcio-antagonisti insorgono entro 30-60 minuti dalla somministrazione di una dose da 5 a 10 volte superiore a quella terapeutica.

Possono essere teoricamente previsti i seguenti effetti collaterali: ipotensione, effetti elettrofisiologici (bradicardia sinusale, prolungamento della conduzione AV, blocco AV di II e III grado, tachicardia), effetti sul sistema nervoso centrale (sonnolenza, confusione e, raramente, convulsioni), sintomi gastrointestinali (nausea e vomito) ed effetti metabolici (iperglicemia).

Trattamento dell’intossicazione

Il trattamento ospedaliero è necessario nell’eventualità di un’intossicazione. Sono indicati un trattamento sintomatico e un monitoraggio continuo dell’ECG.

In caso di un sovradosaggio, si deve eseguire una lavanda gastrica il più presto possibile.

Deve essere praticata un’iniezione endovenosa (alla dose di 0,2 ml/kg di peso corporeo) di calcio (preferibilmente 10 ml di una soluzione di cloruro di calcio al 10%) nel corso di 5 minuti, fino ad una dose totale di 10 ml al 10%. La contrattilità del miocardio, il ritmo sinusale e la conduzione atrioventricolare verranno quindi migliorati. Il trattamento può essere ripetuto ogni 15-20 minuti (fino ad un totale di 4 dosi) in base alla risposta del paziente. Devono essere controllati i livelli di calcio.

 

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

Indice

Categoria farmacoterapeutica: Antipertensivi, codice ATC: C08CA12 Meccanismo d’azione

Barnidipina (isomero S,S puro) è un calcio-antagonista lipofilo 1,4-diidropiridinico che mostra un’elevata affinità per i canali del calcio delle cellule muscolari lisce nella parete vascolare. La cinetica dei recettori della barnidipina è caratterizzata da una comparsa d’azione lenta e da un legame forte e duraturo. La riduzione delle resistenze periferiche indotta dalla barnidipina determina un abbassamento della pressione arteriosa. Quando si usa barnidipina, l’effetto antipertensivo persiste per l’intero intervallo di somministrazione di 24 ore.

L’impiego di barnidipina nel trattamento cronico non induce un aumento della frequenza cardiaca di base. L’impatto di barnidipina sulla morbilità e mortalità vascolare non è stato studiato. Tuttavia, studi controllati conclusi recentemente con altre diidropiridine a lunga durata d’azione indicano effetti benefici sulla morbilità e sulla mortalità, simili a quelli di altri antipertensivi nell’ipertensione dell’anziano.

Effetti metabolici

Barnidipina non esercita effetti negativi sul profilo lipemico, sulla glicemia o sugli elettroliti del sangue.

 

05.2 Proprietà farmacocinetiche

Indice

Assorbimento

Dopo somministrazione ripetuta di barnidipina 20 mg a soggetti sani, l’assunzione concomitante di cibo non ha esercitato effetti statisticamente significativi su AUC, Cmax, Tmax o t½.

I livelli plasmatici massimi si ottengono da 5 a 6 ore dopo la somministrazione orale di barnidipina 20 mg. Barnidipina presenta una biodisponibilità assoluta dell’1,1%.

Le concentrazioni plasmatiche di barnidipina possono mostrare una considerevole variabilità interindividuale.

Distribuzione

Studi in vitro dimostrano che barnidipina si lega nella misura del 26-32% agli eritrociti umani e, in misura elevata (89-95%), alle proteine plasmatiche. L’analisi in vitro delle componenti proteiche indica che barnidipina si lega principalmente all’albumina sierica, seguita dalla 1 glicoproteina acida e dalle lipoproteine ad alta densità. In misura molto minore avviene il legame alle γ-globuline.

In studi in vitro non è stata osservata alcuna interazione farmacologica basata sull’eliminazione del legame delle proteine plasmatiche.

Biotrasformazione

Barnidipina viene metabolizzata in larga misura in metaboliti inattivi. Non avviene alcuna inversione chirale in vivo dell’isomero puro S,S. Le reazioni principali sono la N-debenzilizzazione della catena laterale, l’idrolisi dell’estere della N-benzilpirrolidina, l’ossidazione dell’anello dell’1,4-diidropiridina, l’idrolisi del metilestere e la riduzione del nitrogruppo. Il metabolismo della barnidipina sembra mediato principalmente dalla famiglia degli isoenzimi CYP3A.

Eliminazione

L’emivita di eliminazione terminale mediana dal plasma di barnidipina è risultata di 20 ore dopo somministrazione ripetuta, secondo un modello analitico a due compartimenti.

L’eliminazione avviene principalmente per metabolizzazione. Barnidipina e/o i suoi metaboliti vengono escreti nelle feci (60%), nelle urine (40%) e nell’aria espirata (meno dell’1%). Nell’urina non viene escreta barnidipina non metabolizzata.

Gruppi speciali di pazienti

Dopo una dose singola, i livelli plasmatici di barnidipina sono da 3 a 4 volte superiori nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata rispetto ai volontari sani. La variabilità dei livelli plasmatici è anch’essa aumentata.

I livelli plasmatici di barnidipina sono in media doppi nei pazienti con compromissione renale che non debbano essere sottoposti ad emodialisi rispetto a volontari sani. Il livello plasmatico medio, in pazienti che devono essere sottoposti ad emodialisi, è più di 3 volte superiore rispetto ai volontari sani, accompagnato da un’aumentata variabilità.

 

05.3 Dati preclinici di sicurezza

Indice

I dati preclinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicità a dosi ripetute, genotossicità, potenziale cancerogeno, tossicità della riproduzione.

 

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

Indice

Contenuto della capsula: Sfere di zucchero (contenenti sciroppo di zucchero, amido di mais e saccarosio) Carbossimetiletilcellulosa Polisorbato 80 Etilcellulosa Talco Involucro della capsula: Titanio diossido (E171) Ossido di ferro giallo (E172) Gelatina Inchiostro di stampa: Gommalacca Glicole propilenico Ossido di ferro nero (E172) Idrossido di potassio

 

06.2 Incompatibilità

Indice

Non pertinente.

 

06.3 Periodo di validità

Indice

2 anni

 

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

Indice

Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.

 

06.5 Natura e contenuto della confezione

Indice

Blister perforati in OPA/Alu/PVC-alluminio contenenti 28 capsule.

 

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

Indice

Non rimuovere i granuli dalle capsule.

 

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Indice

Sigillata Limited Block A, 15 Castleforbes Square Sheriff Street Dublin 1 Irlanda

 

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

Indice

AIC n. 049921012 – "10 MG CAPSULE RIGIDE A RILASCIO MODIFICATO" 28 CAPSULE IN BLISTER OPA/AL/PVC-AL AIC n. 049921024 – "20 MG CAPSULE RIGIDE A RILASCIO MODIFICATO" 28 CAPSULE IN BLISTER OPA/AL/PVC-AL

 

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

Indice

 

10.0 Data di revisione del testo

Indice

Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 21/04/2023