Delazo – Nd: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Delazo

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Delazo: ultimo aggiornamento pagina: 06/04/2019 (Fonte: A.I.FA.)

 

01.0 Denominazione del medicinale

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Delazo 20 mg/ml collirio, soluzione

 

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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come dorzolamide cloridrato). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

 

03.0 Forma farmaceutica

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Collirio, soluzione

Soluzione acquosa limpida, incolore, leggermente viscosa, con pH tra 5,0 e 6,0 e osmolalità di 242-323 mOsM/Kg.

 

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Delazo collirio, soluzione è indicato:

come terapia di associazione ai beta-bloccanti,

in monoterapia in pazienti che non rispondono ai beta-bloccanti o nei quali i beta- bloccanti siano controindicati,

nel trattamento dell’ipertensione intraoculare in:

ipertensione oculare,

glaucoma ad angolo aperto,

glaucoma pseudo-esfoliativo.

 

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia

In caso di utilizzo in monoterapia, il dosaggio è una goccia di dorzolamide nel sacco congiuntivale dell’occhio o degli occhi interessato/i, tre volte al giorno.

In caso di utilizzo in associazione ad un beta-bloccante per uso oftalmico, il dosaggio è una goccia di dorzolamide nel sacco congiuntivale dell’occhio o degli occhi interessato/i due volte al giorno.

Quando la dorzolamide viene utilizzata per sostituire un altro farmaco oftalmico anti- glaucoma, sospendere l’altro agente dopo un dosaggio giornaliero appropriato ed iniziare il giorno successivo il trattamento con la dorzolamide.

Se viene usato più di un farmaco per uso topico oftalmico, i farmaci devono essere somministrati a distanza di almeno dieci minuti l’uno dall’altro.

È necessario informare i pazienti di lavare le mani prima dell’uso e di evitare che la punta del contagocce venga a contatto con l’occhio o con le zone circostanti, poiché ciò può causare lesioni all’occhio.

È necessario, inoltre, informare i pazienti che le soluzioni oftalmiche, se manipolate impropriamente, possono essere contaminate da batteri comuni che sono noti per causare infezioni oculari. L’uso di soluzioni contaminate può causare gravi danni all’occhio e conseguente perdita della vista.

Delazo collirio, soluzione è una soluzione sterile che non contiene conservanti.

La soluzione presente nel contenitore multidose può essere usata per un massimo di 28 giorni dopo la prima apertura per la somministrazione all’occhio o agli occhi interessato/i.

Popolazione pediatrica

Nei pazienti pediatrici sono disponibili dati clinici limitati con la somministrazione di dorzolamide (formulazione con conservanti) tre volte al giorno (Per informazioni sul dosaggio pediatrico vedere paragrafo 5.1).

Modo di somministrazione

Prima dell’instillazione delle gocce oculari

Gli utilizzatori devono essere istruiti a lavare le mani prima di aprire il flacone.

Gli utilizzatori devono inoltre essere istruiti a non usare questo farmaco se notano che il sigillo anti contraffazione sul collo del flacone è rotto prima del primo utilizzo.

Quando si usa il farmaco per la prima volta, prima di versare una goccia nell’occhio, il paziente deve fare pratica con il flacone dosatore, premendolo lentamente per fare uscire una goccia lontano dall’occhio.

Quando il paziente è sicuro di poter far uscire una goccia alla volta, deve adottare una posizione che sia la più comoda per l’instillazione delle gocce (il paziente può sedersi, sdraiarsi sulla schiena, o stare in piedi di fronte a uno specchio).

Instillazione

È necessario tenere il flacone appena sotto il tappo, e girare il tappo per aprire il flacone. Per evitare la contaminazione della soluzione, la punta del flacone non deve entrare in contatto con alcunché.

Il paziente deve inclinare il capo all’indietro e tenere il flacone sopra l’occhio.

Il paziente deve tirare la palpebra inferiore verso il basso e guardare in alto. Il flacone deve essere premuto leggermente nel mezzo, lasciando cadere una goccia nell’occhio del paziente. Notare che potrebbe esserci qualche secondo di ritardo tra la pressione del flacone e l’uscita della goccia. Non premere troppo forte il flacone.

I pazienti devono essere istruiti a chiedere consiglio al medico, al farmacista o all’ infermiere se non sono sicuri di come assumere il farmaco.

Il paziente deve chiudere e aprire gli occhi più volte, in modo che la goccia si sparga nell’occhio.

Le istruzioni ai punti 2-4 devono essere ripetute per la somministrazione nell’altro occhio, se necessario. Il paziente deve essere informato chiaramente se un solo occhio necessita di trattamento e, in tal caso, su quale sia l’occhio interessato.

Dopo ogni uso e prima di richiudere col tappo, agitare il flacone tenendolo rivolto verso il basso, senza toccare la punta contagocce, per rimuovere qualsiasi residuo di liquido dalla punta. Ciò è necessario per assicurare la fuoriuscita delle gocce successive.

Al termine di 28 giorni di uso del farmaco, una parte di Delazo rimarrà nel flacone. Non tentare di usare il farmaco in eccesso rimasto nel flacone dopo che il paziente ha completato il ciclo di trattamento. I pazienti non devono usare il collirio per più di 28 giorni dopo la prima apertura del flacone.

 

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. La dorzolamide non è stata studiata in pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina <30 ml/min) o con acidosi ipercloremica. Poiché la dorzolamide ed i suoi metaboliti sono eliminati prevalentemente per via renale, l’uso di dorzolamide in tali pazienti è controindicato.

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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La dorzolamide non è stata studiata in pazienti con compromissione epatica, e in tali pazienti, quindi, deve essere usata con cautela.

Il trattamento di pazienti affetti da glaucoma acuto ad angolo chiuso richiede interventi terapeutici in aggiunta ad agenti ipotensivi del tono oculare. La dorzolamide non è stata studiata nei pazienti con glaucoma acuto ad angolo chiuso.

La dorzolamide contiene un gruppo sulfonamidico che è presente anche nelle sulfonamidi, e sebbene sia applicata in maniera topica, viene assorbita per via sistemica. Di conseguenza, con l’uso topico è possibile che si verifichino gli stessi tipi di reazioni avverse attribuibili alle sulfonamidi, incluse gravi reazioni come la Sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica. Sospendere l’uso di questo prodotto qualora insorgessero segni di gravi reazioni o ipersensibilità.

La terapia con inibitori dell’anidrasi carbonica per via orale è stata associata ad urolitiasi come risultato di disordini dell’equilibrio acido-base, soprattutto in pazienti con una precedente anamnesi positiva per calcoli renali. Sebbene con la dorzolamide non siano stati osservati disordini dell’equilibrio acido-base, l’urolitiasi è stata riferita sporadicamente.

Poiché la dorzolamide è un inibitore topico dell’anidrasi carbonica che è assorbito in maniera sistemica, i pazienti con una precedente anamnesi di calcoli renali possono essere maggiormente a rischio di urolitiasi mentre usano la dorzolamide.

Se si osservano reazioni allergiche (per es. congiuntivite e reazioni palpebrali), si deve considerare l’interruzione del trattamento con la dorzolamide.

Vi è un potenziale effetto additivo della dorzolamide sugli effetti sistemici noti dell’inibizione dell’anidrasi carbonica nei pazienti in trattamento con un inibitore dell’anidrasi carbonica per uso orale e dorzolamide. Non è raccomandata la somministrazione concomitante di dorzolamide ed inibitori dell’anidrasi carbonica per via orale.

Durante il trattamento con più dosi di dorzolamide (formulazione con conservanti), sono stati riportati edema corneale e scompenso corneale irreversibile in pazienti con difetti corneali cronici preesistenti e/o anamnesi di interventi chirurgici intraoculari. In questi pazienti la dorzolamide per via topica deve essere utilizzata con cautela.

È stato riportato distacco della coroide concomitante ad ipotonia oculare dopo procedimenti di filtrazione con somministrazione di terapie con soppressori dell’umore acqueo.

I pazienti con anamnesi di ipersensibilità da contatto con l’argento non devono usare questo prodotto, poiché le gocce dispensate possono contenere tracce di argento provenienti dalla chiusura del contenitore.

Questo farmaco non è stato studiato nei pazienti che utilizzano lenti a contatto. Popolazione pediatrica

La dorzolamide non è stata studiata in pazienti di età gestazionale inferiore a 36 settimane e in neonati di età inferiore ad 1 settimana. I pazienti con immaturità significativa dei tubuli renali devono essere trattati con dorzolamide solo dopo attenta considerazione del rapporto rischi- benefici a causa del possibile rischio di acidosi metabolica.

 

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Non sono stati eseguiti studi di interazione specifici con dorzolamide.

Negli studi clinici, la dorzolamide è stata impiegata in concomitanza con i seguenti farmaci, senza evidenziare interazioni negative: timololo in soluzione oftalmica, betaxololo in

soluzione oftalmica e farmaci per uso sistemico, quali ACE-inibitori, calcio-antagonisti, diuretici, antinfiammatori non steroidei, compresa aspirina, ed ormoni (ad es. estrogeni, insulina, tiroxina).

Le associazioni della dorzolamide con farmaci miotici e con agonisti adrenergici non sono state valutate adeguatamente durante il trattamento del glaucoma.

 

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

La dorzolamide non deve essere somministrata durante la gravidanza. Non sono disponibili dati adeguati in gravidanze esposte. Nei conigli, la dorzolamide ha prodotto effetti teratogeni a dosi materno-tossiche (vedere paragrafo 5.3).

Allattamento

Non è noto se la dorzolamide venga escreta nel latte materno. In ratti in allattamento è stato osservato un decremento dell’accrescimento ponderale della prole. Se è necessario il trattamento con dorzolamide, l’allattamento non è raccomandato.

 

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Non sono stati condotti studi sugli effetti del farmaco sulla capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Possibili effetti indesiderati come capogiro e disturbi visivi possono influenzare la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

 

04.8 Effetti indesiderati

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In uno studio multicentrico su due periodi, su dose multipla, in doppio cieco, controllato con trattamento attivo (dorzolamide multidose), il profilo di sicurezza della dorzolamide senza conservanti era simile a quello della dorzolamide multidose.

La dorzolamide multidose (formulazione con conservanti) è stata valutata su più di 1.400 persone in studi clinici controllati e non controllati. In studi clinici di lungo termine su 1.108 pazienti trattati con dorzolamide come monoterapia o come terapia aggiuntiva con un beta- bloccante oftalmico, la causa più frequente di interruzione del trattamento con dorzolamide è stata la comparsa di reazioni avverse a livello oculare legate al farmaco in circa il 3% dei pazienti, principalmente congiuntivite e reazioni palpebrali..

I seguenti eventi avversi sono stati riportati durante studi clinici o durante l’esperienza post- marketing con dorzolamide:

[Molto comuni: (≥ 1/10), Comuni: (da ≥ 1/100 a <1/10), Non comuni: (da ≥ 1/1.000 a

<1/100), Rari: (da ≥ 1/10.000 a <1/1.000), Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)]

Molto comuni Comuni Non comuni Rari Non nota
Patologie del sistema nervoso Cefalea Capogiro, parestesie
Patologie dell’occhio Bruciore e dolore puntorio Cheratite puntata superficiale, lacrimazione, congiuntivite, Infiammazione della palpebra, prurito oculare, irritazione Iridociclite Irritazione, incluso arrossamento, dolore, incrostazione della palpebra, miopia transitoria (che si è risolta con Sensazione di corpo estraneo nell’occhio
della palpebra, visione offuscata l’interruzione del trattamento), edema corneale, ipotonia oculare, distacco della coroide dopo chirurgia filtrante
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche epistassi Dispnea
Patologie gastrointestinali Nausea, sensazione di gusto amaro Irritazione della gola, secchezza delle fauci
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica
Patologie renali e urinarie Urolitiasi
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazion e Astenia/affaticamento Ipersensibilità: segni e sintomi di reazioni locali (reazioni palpebrali) e reazioni allergiche sistemiche, incluso angioedema, orticaria e prurito, rash, respiro corto, raramente broncospasmo

Esami di Laboratorio: l’uso della dorzolamide non è stato associato a squilibri elettrolitici di rilevanza clinica.

Popolazione pediatrica: Vedere paragrafo 5.1.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema di segnalazione nazionale elencato nell’Allegato V.

 

04.9 Sovradosaggio

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Sono disponibili solo informazioni limitate per quanto riguarda il sovradosaggio nell’uomo in seguito a ingestione accidentale o intenzionale della dorzolamide cloridrato..

Sintomi

Sono stati riportati i seguenti sintomi: ingestione: sonnolenza; applicazione topica: nausea, capogiro, cefalea, affaticamento, anomalie dell’attività onirica e disfagia.

Trattamento

Il trattamento deve essere sintomatico e di supporto. È possibile che si verifichino uno squilibrio elettrolitico, acidosi ed eventuali effetti sul sistema nervoso centrale. Devono essere monitorati i valori degli elettroliti sierici (in particolare del potassio) e del pH.

 

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: Preparazioni antiglaucoma e miotici, inibitori dell’anidrasi carbonica, dorzolamide, codice ATC: S01EC03

Meccanismo di azione

L’anidrasi carbonica (AC) è un enzima che si ritrova in molti tessuti corporei, compresi gli occhi. Nell’uomo, l’anidrasi carbonica è presente in diversi isoenzimi, il più attivo dei quali è l’anidrasi carbonica II (AC-II) rilevato principalmente nei globuli rossi ma anche in altri tessuti. L’inibizione dell’anidrasi carbonica nei processi ciliari dell’occhio riduce la secrezione di umore acqueo. Ne consegue una riduzione della pressione intraoculare (PIO).

Delazo contiene dorzolamide cloridrato, un potente inibitore dell’anidrasi carbonica II umana. In seguito a somministrazione topica oculare, la dorzolamide riduce la pressione intraoculare elevata, sia in presenza che in assenza di glaucoma. La pressione intraoculare elevata è un importante fattore di rischio nella patogenesi del danno del nervo ottico e della perdita del campo visivo. La dorzolamide non determina costrizione pupillare e riduce la pressione intraoculare senza provocare effetti indesiderati come cecità notturna o spasmo da accomodazione. La dorzolamide ha effetto scarso o nullo sulla frequenza del polso o sulla pressione arteriosa.

Anche i beta-bloccanti per uso topico abbassano la PIO attraverso la riduzione della secrezione di umore acqueo, ma agiscono con un differente meccanismo di azione. Gli studi hanno mostrato che quando la dorzolamide viene somministrata in aggiunta ad un beta- bloccante per uso topico, si osserva un’ulteriore riduzione della PIO. Questo risultato concorda con gli effetti additivi riportati per i beta-bloccanti e per gli inibitori dell’anidrasi carbonica per uso orale.

Effetti farmacodinamici

Effetti clinici

Pazienti adulti

In studi clinici su larga scala, della durata massima di un anno, in pazienti con glaucoma o ipertensione oculare, è stata dimostrata l’efficacia della dorzolamide somministrata tre volte al giorno in monoterapia (PIO al basale ≥23 mmHg) o somministrata due volte al giorno come terapia addizionale al trattamento con beta-bloccanti per uso oftalmico (PIO basale ≥22 mmHg). L’effetto ipotensivo della dorzolamide sulla PIO, in monoterapia o in associazione terapeutica, è stato osservato per tutto il giorno e si è mantenuto durante la terapia a lungo termine. L’efficacia della monoterapia a lungo termine è risultata simile a quella del betaxololo e leggermente inferiore a quella del timololo. Somministrata come terapia aggiuntiva ai beta-bloccanti per uso oftalmico, la dorzolamide ha mostrato un effetto ipotensivo aggiuntivo sulla PIO, simile a quello della pilocarpina al 2% somministrata quattro volte al giorno.

In uno studio multicentrico su due periodi, su dose multipla, in doppio cieco, controllato con trattamento attivo (dorzolamide multidose), in 152 pazienti con pressione intraoculare basale elevata (PIO basale ≥ 22 mmHg) in uno o in entrambi gli occhi, la dorzolamide senza conservanti ha avuto un effetto equivalente a quello della dorzolamide multidose. Il profilo di sicurezza della dorzolamide senza conservanti era simile a quello della dorzolamide multidose.

Popolazione pediatrica

È stato eseguito uno studio multicentrico controllato con trattamento attivo, in doppio cieco, di 3 mesi in 184 pazienti pediatrici (122 per la dorzolamide) di età compresa fra 1 settimana e meno di 6 anni con glaucoma o pressione intraoculare elevata (PIO basale ≥ 22 mmHg) per valutare la sicurezza della dorzolamide 20 mg/ml collirio soluzione in somministrazione topica tre volte al giorno. In circa la metà dei pazienti di entrambi i gruppi di trattamento era stato diagnosticato un glaucoma congenito. Altre eziologie comuni erano sindrome di Sturge Weber, disgenesia mesenchimale iridocorneale, afachia. La distribuzione per età e trattamento nella fase in monoterapia era la seguente:

Dorzolamide 2% Timololo
Coorte di età <2 anni N=56
Intervallo di età: da 1 a 23 mesi
Timololo GS (soluzione gelificante) 0,25 % N=27
Intervallo di età: da 0,25 a 22 mesi
Coorte di età ≥2 e <6 anni N=66
Intervallo di età: da 2 a 6 anni
Timololo 0,50 % N=35 Intervallo di età: da 2 a 6 anni

In entrambe le coorti di età, circa 70 pazienti sono stati trattati per almeno 61 giorni e circa 50 pazienti sono stati trattati per 81-100 giorni di trattamento.

Se la PIO risultava controllata in modo insufficiente nella monoterapia con dorzolamide o timololo in soluzione gelificante, veniva apportato il seguente cambiamento alla terapia in aperto: in 30 pazienti <2 anni il trattamento veniva sostituito con terapia concomitante con timololo in soluzione gelificante 0,25% in somministrazione giornaliera e dorzolamide 2% tre volte al giorno.; in 30 pazienti ≥2 anni la terapia veniva sostituita con una associazione fissa di dorzolamide 2%/timololo 0,5% due volte al giorno.

Nell’insieme lo studio non ha evidenziato ulteriori elementi di preoccupazione per la sicurezza nei pazienti pediatrici: in circa il 20% dei pazienti pediatrici in monoterapia con dorzolamide) sono stati osservati degli effetti avversi correlati al farmaco, la maggioranza dei quali era rappresentata da effetti oculari locali non seri, come bruciore e dolore puntorio, dolore oculare e da iniezione. È stato osservato edema od offuscamento corneale in una piccola percentuale del <4%. Le reazioni locali hanno evidenziato frequenza simile a quella del trattamento di confronto. Nei dati post-marketing è stata segnalata acidosi metabolica nei pazienti molto giovani, particolarmente in quelli con immaturità/compromissione renale.

I risultati di efficacia nei pazienti pediatrici suggeriscono che la diminuzione della PIO media osservata nel gruppo della dorzolamide è stata paragonabile alla diminuzione della PIO media osservata nel gruppo del timololo, sebbene per il gruppo timololo sia stato osservato un lieve vantaggio numerico.

Non sono disponibili studi di efficacia a lungo termine (>12 settimane).

 

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Diversamente dagli inibitori dell’anidrasi carbonica per uso orale, la somministrazione topica di dorzolamide cloridrato consente un’azione diretta sull’occhio con dosi sostanzialmente

inferiori e, quindi, con una minore esposizione sistemica alla sostanza attiva. Negli studi clinici, questo ha comportato una riduzione della PIO senza squilibri acido-base o elettrolitici caratteristici degli inibitori dell’anidrasi carbonica per uso orale.

Quando è applicata topicamente, la dorzolamide raggiunge il circolo sistemico. Per valutare la potenzialità di un’inibizione dell’anidrasi carbonica a livello sistemico dopo somministrazione topica, sono state misurate le concentrazioni di dorzolamide e del suo metabolita negli eritrociti e nel plasma, nonché il grado di inibizione dell’anidrasi carbonica negli eritrociti.

Con la terapia cronica la dorzolamide si accumula negli eritrociti a causa di un legame selettivo con l’AC-II, mentre le concentrazioni plasmatiche della sostanza attiva in forma libera rimangono estremamente basse. Dalla sostanza attiva originaria si forma un singolo N- desetil metabolita, che inibisce la AC-II meno potentemente della sostanza attiva da cui deriva, ma che inibisce anche un isoenzima meno attivo (AC-I). Anche il metabolita si accumula nei globuli rossi, dove si lega principalmente alla AC-I. La dorzolamide si lega moderatamente alle proteine plasmatiche (circa 33%). La dorzolamide viene escreta principalmente nelle urine in forma immodificata; anche il metabolita è escreto nelle urine. A fine trattamento, la dorzolamide viene eliminata dai globuli rossi secondo una cinetica non lineare, il che determina inizialmente un rapido declino delle concentrazioni della sostanza attiva, cui fa seguito una fase di eliminazione più lenta con un’emivita del farmaco di circa 4 mesi.

Quando la dorzolamide è stata somministrata per via orale per simulare la massima esposizione sistemica dopo somministrazione topica oculare a lungo termine, lo stato stazionario è stato raggiunto in 13 settimane. Allo stato stazionario, non erano praticamente presenti nel plasma in forma libera né la sostanza attiva né il suo metabolita; inoltre, l’inibizione dell’AC a livello degli eritrociti è risultata inferiore a quella ritenuta necessaria per osservare un effetto farmacologico sulla funzione renale o respiratoria. Simili risultati farmacocinetici sono stati osservati dopo somministrazione topica cronica della dorzolamide.

Tuttavia, in alcuni pazienti anziani con compromissione renale (clearance della creatinina stimata 30-60 ml/min) sono state rilevate maggiori concentrazioni di metabolita negli eritrociti, ma ciò non è stato associato direttamente a differenze significative nell’inibizione dell’anidrasi carbonica o ad effetti indesiderati sistemici clinicamente significativi.

 

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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I principali dati di studi su animali con la dorzolamide cloridrato somministrata per via orale, sono stati correlati agli effetti farmacologici dell’inibizione sistemica dell’anidrasi carbonica. Alcuni di questi dati erano specifici della specie esaminata e/o causati dall’acidosi metabolica. Nei conigli a cui sono state somministrate dosi materno-tossiche associate ad acidosi metabolica sono state osservate malformazioni della colonna vertebrale.

Negli studi clinici, nei pazienti non si sono manifestati segni di acidosi metabolica o variazioni degli elettroliti sierici, indicativi di inibizione sistemica della AC. Pertanto, non si prevede che gli effetti rilevati dagli studi su animali si osservino nei pazienti trattati con dorzolamide al dosaggio terapeutico.

 

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Idrossietilcellulosa Mannitolo

Sodio citrato (diidrato)

Sodio idrossido (per regolazione del pH) Acqua per preparazioni iniettabili.

 

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

 

06.3 Periodo di validità

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3 anni.

Dopo la prima apertura il prodotto può essere conservato per un massimo di 28 giorni. Non sono necessarie particolari condizioni di conservazione.

 

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Per le condizioni di conservazione del medicinale dopo la prima apertura del farmaco, vedere paragrafo 6.3.

 

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Soluzione da 5 ml in un flacone di LDPE bianco opaco da 11 ml ed erogatore bianco Novelia (HDPE e silicone) con tappo bianco di HDPE.

Contenuto della confezione: 1 o 3 flaconi in contenitore di cartone. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

 

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna istruzione particolare per lo smaltimento.

 

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Pharmathen S.A.

6 Dervenakion Str. Pallini, Attiki, 153 51,

Greece

 

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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“20 MG/ML COLLIRIO, SOLUZIONE” 1 FLACONE LDPE DA 11ML CON DOSATORE NOVELIA – 044619017

“20 MG/ML COLLIRIO, SOLUZIONE” 3 FLACONI LDPE DA 11ML CON DOSATORE NOVELIA – 044619029

 

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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22-11-2016 / 22-11-2021

 

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 14/03/2019

FARMACI EQUIVALENTI (stesso principio attivo)

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