Dropizole – Oppio: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Dropizole

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Dropizole: ultimo aggiornamento pagina: 04/07/2021 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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Dropizole 10 mg/ml gocce orali, soluzione

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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1 ml di liquido per uso orale contiene 1 ml di tintura di Papaver somniferum L., succus siccus (oppio grezzo) corrispondente a 10 mg di morfina.

1 goccia contiene 50 mg di tintura di oppio equivalente a 0,5 mg (10 mg/ml) di morfina anidra

1 ml = 20 gocce

Solvente di estrazione: etanolo al 33 % (V/V) Eccipiente(i) con effetti noti: etanolo al 33 % (V/V)

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Gocce orali, soluzione

Aspetto: liquido scuro di colore marrone rossastro.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Trattamento sintomatico della diarrea grave nell’adulto

quando l’uso di altri trattamenti antidiarroici non ha ottenuto un effetto sufficiente.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia

Dose iniziale abituale negli adulti: 5-10 gocce, 2-3 volte al giorno.

Le dosi individuali non devono superare 1 ml e la dose totale giornaliera non deve superare 6 ml

La posologia deve essere personalizzata in modo da usare la dose efficace più bassa per il periodo di tempo più breve, tenendo conto della condizione generale del paziente, della sua età, peso e anamnesi medica (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

Popolazione pediatrica

Per motivi di sicurezza Dropizole non deve essere usato nei bambini e negli adolescenti con meno di 18 anni di età, vedere paragrafo 5.1.

Il trattamento deve essere iniziato e supervisionato da uno specialista, ad esempio da un oncologo o gastroenterologo.

Il medicinale deve essere prescritto con particolare cautela a causa del suo contenuto di morfina. Il periodo di trattamento deve essere il più breve possibile.

Anziani

Nel trattamento di soggetti anziani si deve esercitare cautela e la dose deve essere inizialmente ridotta.

Compromissione epatica

La morfina può fare precipitare il coma in presenza di compromissione epatica – evitare o ridurre la dose. Vedere paragrafi 4.3 e 4.4.

Compromissione renale

L’eliminazione è ridotta e ritardata in caso di compromissione renale – evitare o ridurre la dose.

Vedere paragrafi 4.3 e 4.4.

Modo di somministrazione Uso orale.

Il medicinale può essere usato non diluito o miscelato in un bicchiere di acqua. Dopo essere stato miscelato con acqua, deve essere usato immediatamente. Se il prodotto è usato non diluito, il dosaggio corretto può essere somministrato con un cucchiaio.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Dipendenza da oppiacei.

Glaucoma.

Compromissione epatica o renale grave.

Delirium tremens.

Trauma cranico grave.

Rischio di ileo paralitico.

Broncopneumopatia cronica ostruttiva

Asma acuta

Depressione respiratoria grave con ipossia e/o ipercapnia

Insufficienza cardiaca secondaria a malattia renale (cuore polmonare)

Allattamento, vedere paragrafo 4.6

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Dropizole deve essere usato soltanto in seguito a indagini sull’eziologia che provoca i sintomi e quando il trattamento di prima linea non abbia dato risultati adeguati.

Dropizole gocce deve essere usato con cautela nelle seguenti condizioni / nei seguenti pazienti

Anziani

Malattia renale e/o epatica cronica.

Alcolismo.

Colica biliare, colelitiasi, malattie del dotto biliare

Traumi cranici o pressione intracranica aumentata

Riduzione dello stato di coscienza

Shock cardiorespiratorio

Inibitori della monoamino ossidasi (compresa moclobemide) o entro due settimane dalla loro sospensione

Insufficienza surrenalica

Ipotiroidismo

Pressione bassa con ipovolemia

Pancreatite

Iperplasia prostatica e altre condizioni che predispongono alla ritenzione urinaria

Somministrazione concomitante di altri farmaci antidiarroici o

antiperistaltici, anticolinergici, antiipertensivi, vedere paragrafo 4.5.

Disturbi convulsivi

Emorragia gastrointestinale

Deve essere contattato un professionista sanitario in caso di difficoltà ad urinare.

Può essere necessario un aggiustamento della dose negli anziani, in pazienti con insufficienza tiroidea e in pazienti con insufficienza renale o epatica da lieve a moderata (vedere anche paragrafo 4.2 e 4.3).

Evitare l’uso negli adulti con anamensi di cadute o fratture e atassia, funziona psicomotoria compromessa, sincope poiché possono verificarsi ulteriori cadute. Se è necessario l’utilizzo, si prega di considerare la possibilità di ridurre l’uso di altri agenti attivi sul SNC che aumentano il rischio di cadute e fratture e di implementare altre strategie per ridurre il rischio di cadute.

Gli anti-diarroici che inibiscono la peristalsi devono essere usati con cautela in pazienti con infezione o malattia intestinale infiammatoria a causa dell’aumento del rischio di assorbimento di tossine, e dello sviluppo di megacolon tossico e perforazione intestinale. A causa del rischio di ileo paralitico, Dropizole non è raccomandato prima di un intervento chirurgico o entro 24 ore dopo un’operazione. Se si sospetta ileo paralitico durante l’uso di Dropizole, il trattamento deve essere immediatamente interrotto.

La somministrazione ripetuta può provocare dipendenza e tolleranza e l’uso di oppio può portare a dipendenza dalla sostanza. Deve essere esercitata particolare cautela negli individui predisposti alla dipendenza dai narcotici e alcol.

Rischio dall’uso concomitante di sedativi come le benzodiazepine o farmaci correlati

L’uso concomitante di Dropizole e sedativi come le benzodiazepine o farmaci correlati può portare a sedazione, depressione respiratoria, coma e decesso. A causa di questi rischi, la prescrizione contemporanea di questi sedativi deve essere riservata ai pazienti per i quali non siano possibili altre opzioni di trattamento. Se viene presa la decisione di prescrivere Dropizole insieme a sedativi, deve essere usata la dose efficace più bassa e la durata del trattamento deve essere la più breve possibile.

I pazienti devono essere seguiti attentamente per l’insorgenza di segni e sintomi di depressione respiratoria e sedazione. In tal senso, si raccomanda fortemente di informare i pazienti e chi li assiste di stare in allerta per questi sintomi (vedere paragrafo 4.5).

Somministrare a dosi ridotte e con la massima cautela in pazienti che sono anche trattati con altri agenti narcotici, sedativi, antidepressivi triciclici e inibitori MAO (vedere anche paragrafo 4.2).

Terapia antipiastrinica con inibitore del recettore P2Y12 per via orale

Durante il primo giorno di trattamento concomitante con inibitore del recettore P2Y12 e morfina, si è osservata un’efficacia ridotta del trattamento con inibitore del recettore P2Y12 (vedere paragrafo 4.5).

Deve essere usato con cautela in pazienti appartenenti a gruppi ad alto rischio, come pazienti con epilessia e malattia epatica.

Gli oppioidi possono inibire l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) o l’asse gonadico a vari livelli e in modo più pronunciato dopo l’uso a lungo termine.

Questo può portare a sintomi di insufficienza adrenergica (vedere anche paragrafo 4.8).

Questo medicinale contiene il 33% in volume di etanolo (alcol) cioè fino a 260 mg per dose, equivalenti a 6,6 ml di birra o 2,8 ml di vino.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma o decesso aumenta a causa dell’effetto additivo di soppressione del SNC da parte di etanolo, ipnotici (ad es. zolpidem), anestetici generali (ad es. barbiturici), inibitori MAO (ad es. safinamide), antidepressivi triciclici e farmaci psicotropici con azione sedativa (ad es. fenotiazine), gabapentina, medicinali antiemetici (ad es. bromopride, meclizina, metoclopramide), antistaminici (ad es. carbinoxamina, doxilamina) ed altri oppioidi ( ad es. alfentanil, butorfanolo, fentanil, idrocodone, idromorfone, levorfanolo, meperidina, metadone, ossicodone, ossimorfone, remifentanil, sufentanil, tapentadolo, tramadolo). La dose e la durata dell’uso concomitante deve essere limitata (vedere paragrafo 4.4). Dropizole non deve essere usato con altri agonisti/antagonisti della morfina (buprenorfina, nalbufina, nalmefene, naltrexone, pentazocina) a causa del loro legame competitivo con il recettore che può aggravare i sintomi di astinenza e ridurre l’effetto terapeutico.

A causa del contenuto di etanolo, Dropizole non deve essere usato insieme a disulfiram o metronidazolo. Entrambi questi farmaci possono provocare reazioni simili a quelle di disulfiram (vampate di calore, respirazione accelerata, tachicardia).

Rifampicina induce CYP 3A4 nel fegato e pertanto aumenta il metabolismo della morfina, codeina e metadone. L’effetto di questi oppioidi è pertanto diminuito o contrapposto.

In pazienti con sindrome coronarica acuta trattati con morfina è stata osservata un’esposizione ritardata e ridotta alla terapia antipiastrinica con inibitore del recettore P2Y12 per via orale. Questa interazione può essere correlata alla ridotta motilità gastrointestinale e si applica ad altri oppioidi. La rilevanza clinica non è nota, ma i dati indicano il potenziale di efficacia ridotta dell’inibitore del recettore P2Y12 nei pazienti in cui sono co-somministrati morfina e un inibitore del recettore P2Y12 (vedere Paragrafo 4.4). Nei pazienti con sindrome coronarica acuta, in cui il trattamento con morfina non può essere sospeso e una rapida inibizione del P2Y12 è ritenuta cruciale, può essere preso in considerazione un trattamento con un inibitore parenterale del recettore P2Y12.

La somministrazione concomitante di morfina e antiipertensivi può aumentare gli effetti ipotensivi degli agenti antipertensivi o di altri farmaci con effetti ipotensivi.

La morfina inibisce la glucoronidazione di zidovudina in vitro.

La durata d’azione della morfina può essere ridotta dopo aver preso fluoxetina.

Cimetidina e ranitidina non influiscono sulla biodisponibilità dell’oppio, gocce orali.

Altre interazioni farmacologiche

L’amfetamina e i suoi analoghi possono ridurre l’effetto sedativo degli oppioidi. Loxapina e periciazina possono aumentare l’effetto sedativo degli oppioidi.

L’uso concomitante di flibanserin e degli oppioidi può aumentare il rischio di depressione del SNC. Gli oppioidi possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di desmopressina e sertalina.

Etanolo, vedere Paragrafo 4.4.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Vi sono dati limitati sull’uso dell’oppio in donne in stato di gravidanza. Dropizole non è raccomandato durante la gravidanza salvo che i benefici superino chiaramente i rischi sia per la madre che per il bambino. Quando la morfina viene usata durante la gravidanza fino al parto, si può verificare la sindrome da astinenza nel neonato.

Allattamento

L’oppio è escreto nel latte materno.

Se la paziente è un metabolizzatore ultra-rapido di CYP2D6, possono essere presenti livelli più alti di morfina nel latte materno (a causa dell’aumentato metabolismo della codeina) e, in occasioni molto rare, questi possono portare a sintomi di tossicità agli oppioidi nel bambino, che possono essere fatali.

Dropizole è controindicato durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.3).

Fertilità

Ci sono dati insufficienti per valutare il rischio sulla fertilità umana. Studi sugli animali hanno mostrato danno a livello dei cromosomi nelle cellule riproduttive (vedere paragrafo 5.3). Gli uomini e le donne in età riproduttiva devono prendere le precauzioni necessarie.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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A causa dei suoi effetti indesiderati, Dropizole può compromettere la capacità di guidare e di usare macchinari.

04.8 Effetti indesiderati

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Gli eventi avversi segnalati per Dropizole gocce sono derivati dalla letteratura e dall’esperienza post-commercializzazione con altri prodotti a base di morfina.

Patologie endocrine Sindrome da secrezione di ADH
Molto raro (<1/10,000)
Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dai dati disponibili)
inadeguata, amenorrea Insufficienza adrenergica
Disturbi psichiatrici
Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dai dati disponibili) Dipendenza, umore disforico, irrequietezza, diminuzione della libido o della potenza sessuale, allucinazioni
Patologie del sistema nervoso
Molto comune (1/10) Sonnolenza
Comune (1/100, <1/10) Molto raro (<1/10,000) Capogiro, cefalea
Crampi muscolari, convulsioni, allodinia e iperalgesia
Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dai dati
disponibili)
Euforia
Patologie dell’occhio
Comune (1/100, <1/10)
Molto raro (<1/10,000)
Miosi
Visione offuscata, diplopia, nistagmo
Patologie cardiache
Non comune (1/1.000, <1/100)
Tachicardia, bradicardia, palpitazioni, vampate al viso
Patologie vascolari
Raro (1/10.000, <1/1.000)
Ipotensione ortostatica
Patologie respiratorie, toraciche
e mediastiniche
Comune (1/100, <1/10) Broncospasmo, diminuzione della
tosse
Non comune (1/1.000, <1/100)
Molto raro (<1/10,000)
Depressione respiratoria
Dispnea
Patologie gastrointestinali
Molto comune (1/10) Costipazione, bocca secca
Comune (1/100, <1/10)
Raro (1/10.000, <1/1.000)
Molto raro (<1/10,000)
Nausea, vomito, perdita di appetito, dispepsia, disgeusia
Aumento degli enzimi pancreatici e pancreatite
Ileo, dolore addominale
Patologie epatobiliari
Non comune (1/1.000, <1/100) Aumento degli enzimi epatici
Raro (1/10.000, <1/1.000) Colica biliare
Patologie della cute e del tessuto
sottocutaneo
Comune (1/100, <1/10)
Non comune (1/1.000, <1/100)
Orticaria, sudorazione
Prurito
Molto raro (<1/10,000) Esantema, edema periferico
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto
connettivo
Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dai dati
disponibili)
Contrazioni muscolari involontarie
Patologie renali e urinarie
Comune (1/100, <1/10)
Non comune (1/1.000, <1/100) Raro (1/10.000, <1/1.000)
Ritenzione urinaria Spasmo uretrale
Colica renale
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di
somministrazione
Comune (1/100, <1/10) Raro (1/10.000, <1/1.000)
Molto raro (<1/10,000)
Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dai dati disponibili)
Astenia
Sindrome da astinenza Malessere, brividi Ipertermia, vertigini

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

04.9 Sovradosaggio

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Tossicità da morfina. Le dosi letali sono determinate principalmente dal contenuto di morfina.

Sintomi di sovradosaggio

Miosi, depressione respiratoria, sonnolenza, riduzione del tono muscolare e calo di pressione. In casi gravi possono verificarsi collasso circolatorio, stupor, coma, bradicardia e edema polmonare non cardiogenico, ipotensione e decesso; l’abuso di alte dosi di oppioidi forti come l’ossicodone può essere fatale.

Terapia per il sovradosaggio

L’attenzione principale deve essere rivolta a stabilire vie aeree pervie e all’iniziare la ventilazione assistita o controllata.

In caso di sovradosaggio può essere indicata la somministrazione endovenosa di antagonisti oppiacei.

Inoltre può essere preso in considerazione il lavaggio gastrico.

Se necessario, deve essere applicato il trattamento di supporto (respirazione artificiale, apporto di ossigeno, somministrazione di vasopressori e terapia di infusione) durante il trattamento dello shock circolatorio concomitante.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: codice ATC: A07DA02. Antipropulsivi

Alcaloidi dell’oppio (oppioidi e derivati dell’isoquinolina) inducono costipazione, euforia, analgesia e sedazione in base alla dose e al derivato.

Questi effetti sono mediati dai recettori oppioidi. I recettori sono ampiamente distribuiti nel sistema nervoso centrale. I recettori sono anche presenti, in quantità minore, nei vasi deferenti, nelle articolazioni del ginocchio, nel tratto gastrointestinale, nel cuore e nel sistema immunitario.

I peptidi oppioidi modificano la funzione gastrointestinale (GI) mediante interazione con i recettori oppioidi nei circuiti enterici che controllano la motilità e la secrezione. I recettori oppioidi sono stati localizzati nel tratto GI dell’uomo, ma la distribuzione relativa varia in base allo strato e alla regione GI.

Gli agonisti del recettore μ oppioide inibiscono lo svuotamento gastrico, aumentano il tono muscolare pilorico, inducono l’attività della pressione fasica pilorica e duodeno-digiunale, disturbano il complesso mieloelettrico migrante, ritardano il tempo di transito attraverso l’intestino crasso e tenue e aumentano la pressione a riposo e sfinterica. Oltre a questo, gli oppioidi attenuano la secrezione intestinale di elettroliti ed acqua e pertanto facilitano l’assorbimento netto di liquido. Inoltre, i recettori μ, κ e δ oppioidi contribuiscono all’inibizione da oppioidi dell’attività muscolare nell’intestino. Il risultato di tutti questi effetti è la costipazione.

L’uso di oppio è ben dimostrato per il trattamento clinico della diarrea. Non sono disponibili studi clinici controllati.

Non sono stati eseguiti studi clinici nella popolazione pediatrica e il prodotto non è considerato adatto in questa popolazione a causa di dubbi sulla sicurezza, vedere paragrafo 4.2.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Assorbimento

Le concentrazioni sieriche di picco di morfina, l’alcaloide principale dell’estratto di oppio, si raggiungono entro 2-4 ore dopo la somministrazione orale.

Distribuzione

Dopo l’assorbimento, la morfina si lega per il 30% alle proteine plasmatiche.

Biotrasformazione

Gli alcaloidi dell’oppio sono ampiamente metabolizzati a coniugati glucoronidi (3-glucuronide (M3G) e 6-glucuronide (M6G)) che vengono sottoposti a un ciclo enteroepatico. Il 6-glucoronide è un metabolita della morfina circa 50 volte più attivo della sostanza originale. La morfina viene anche dimetilata. Il che porta a un altro metabolita attivo la normorfina.

La codeina è metabolizzata per dare codeina-6-glucuronide, morfina (il solo metabolita attivo) e norcodeina. Poiché la codeina è presente nell’estratto di oppio a livelli 10 volte inferiori a quelli della morfina, la sua trasformazione epatica ha un effetto minore sulla biodisponibilità complessiva della morfina

Eliminazione

L’emivita di eliminazione della morfina è di circa 2 ore. Un’emivita di eliminazione di 2,4-6,7 ore è stata segnalata per M3G. Circa il 90% della morfina totale è escreto in 24 ore con tracce nelle urine per 48 ore o per un tempo più lungo.

L’eliminazione di derivati glucorono-coniugati avviene essenzialmente per via urinaria, sia per filtrazione glomerulare che per secrezione tubulare.

L’eliminazione fecale è bassa (<10%)

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Vari studi hanno dimostrato che la morfina induce danno cromosomico nelle cellule somatiche e germinali degli animali e nelle cellule somatiche dell’uomo. Pertanto è previsto un potenziale genotossico nell’uomo. Non sono stati condotti studi a lungo termine negli animali sul potenziale cancerogeno della morfina.

Le reazioni avverse non osservate in studi clinici ma viste in animali ad esposizioni superiori all’esposizione abituale nell’uomo sono le seguenti: ritardo della crescita fetale e aumento della percentuale di difetti nel sistema nervoso e nello scheletro.

Studi sugli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva durante l’intera gravidanza (malformazioni del SNC, ritardo della crescita fetale, difetti scheletrici, atrofia del testicolo, alterazioni nei sistemi dei neurotrasmettitori e nel comportamento, dipendenza.

Inoltre, la morfina ha un effetto sulla fertilità della prole di sesso maschile. Gli studi sugli animali hanno mostrato inoltre che la morfina può portare al danno

degli organi sessuali o dei gameti e, mediante disturbo endocrino, può avere effetti avversi sulla riproduzione maschile e femminile.

La rilevanza nell’uso clinico non è nota.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Etanolo 96% v/v Acqua purificata

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

06.3 Periodo di validità

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36 mesi.

4 settimane dopo l’apertura del flacone (stabilità in uso)

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Questo medicinale non richiede alcuna precauzione particolare per la conservazione

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Flacone di vetro marrone con un contagocce in LDPE bianco e chiusura a prova di bambino in polipropilene (PP) bianco.

Formato delle confezioni 1 x 10 ml, 2 x 10 ml, 3 x 10 ml, 4 x 10 ml, 5 x 10 ml e

10 x 10 ml

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Atnahs Pharma Nordics A/S Ørestads Boulevard 108, 5

DK-2300 Copenhagen S Danimarca

Tel: +45 3333 7633

e-mail: info.nordics-atnahs.com

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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046396014 “10MG/ML GOCCE ORALI, SOLUZIONE” 1 FLACONE IN VETRO DA 10 ML CON CONTAGOCCE

046396026 “10MG/ML GOCCE ORALI, SOLUZIONE” 3 FLACONI IN VETRO DA 10 ML CON CONTAGOCCE

046396038 “10 MG/ML GOCCE ORALI, SOLUZIONE” 10 FLACONI IN VETRO DA

10 ML CON CONTAGOCCE

046396040 “10 MG/ML GOCCE ORALI, SOLUZIONE” 2 FLACONI IN VETRO DA 10 ML CON CONTAGOCCE

046396053 “10 MG/ML GOCCE ORALI, SOLUZIONE” 4 FLACONI IN VETRO DA 10 ML CON CONTAGOCCE

046396065 “10 MG/ML GOCCE ORALI, SOLUZIONE” 5 FLACONI IN VETRO DA 10 ML CON CONTAGOCCE

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Data della prima autorizzazione: Data del rinnovo più recente:

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 02/07/2021