ketamina: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

ketamina

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

ketamina: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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KETAMINA MOLTENI 50 mg/ml soluzione iniettabile

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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1 ml di soluzione iniettabile contiene 57,67 mg di ketamina cloridrato, pari a 50 mg di ketamina base. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Soluzione iniettabile per uso endovenoso o intramuscolare.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Come unico anestetico per manovre chirurgiche e diagnostiche. Nonostante sia più indicato per interventi brevi, KETAMINA MOLTENI può essere usato, con dosi addizionali, per interventi di maggiore durata.

Qualora si desideri rilasciamento della muscolatura scheletrica, si usi un miorilassante e si tenga sotto controllo la respirazione.

Per indurre l’anestesia prima di somministrare altri anestetici generali.

Come supplemento ad altri anestetici.

Campi specifici di applicazione o tipi di intervento

Sbrigliamento, medicazioni dolorose, innesti cutanei negli ustionati e altri interventi chirurgici superficiali.

Manovre neurodiagnostiche, quali pneumoencefalogrammi, ventricologrammi, mielogrammi e

punture lombari.

Procedure diagnostiche e chirurgiche su occhio, orecchio, naso e bocca, comprese le avulsioni dentarie.

Avvertenza: possono persistere movimenti dell’occhio durante le manovre oftalmologiche.

Procedure diagnostiche e chirurgiche sulla faringe, laringe e albero bronchiale. Avvertenza: si consiglia l’uso di miorilassanti in questi interventi (vedere paragrafo 4.4).

Sigmoidoscopie e chirurgia minore dell’ano e del retto, circoncisione.

Interventi extraperitoneali in ginecologia, quali dilatazione e raschiamento.

Interventi ostetrici compresi parti distocici e taglio cesareo.

Interventi ortopedici quali riduzioni incruente, inchiodamento del femore, amputazioni e biopsie.

Anestesia in pazienti ad elevato rischio operatorio con depressione delle funzioni vitali.

Cateterismo cardiaco.

Quando la via intramuscolare è preferita.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Preparazione pre-operatoria

Ketamina è stata usata da sola senza disturbi anche a stomaco pieno, e se ne consiglia l’uso nei pazienti non digiuni quando l’anestesista giudichi che i vantaggi del farmaco superano i possibili svantaggi (benché sia stata segnalata la comparsa di vomito dopo somministrazione di Ketamina, la protezione delle vie aeree è generalmente assicurata dalla presenza dei riflessi faringo-laringei).

Ad ogni modo, poiché non si può prevedere se occorrerà somministrare altri anestetici e miorilassanti, nella preparazione agli interventi è consigliabile non fare ingerire niente per almeno 6 ore prima dell’intervento.

Atropina, scopolamina o altri farmaci antisecretori devono essere somministrati ad adeguato livello prima dell’induzione.

La somministrazione di Droperidolo (0,1 mg/Kg intramuscolo) o l’uso di benzodiazepine a breve durata d’azione si è dimostrata premedicazione efficace per ridurre la frequenza delle reazioni da risveglio.

Inizio e durata dell’anestesia

Come con altri anestetici generali, la risposta individuale a KETAMINA MOLTENI varia a seconda della dose, della via di somministrazione, dell’età del paziente, del concomitante uso di altri farmaci per cui non è possibile fissare schemi posologici.

Il farmaco deve essere dosato a seconda delle esigenze di ogni singolo caso.

A causa della rapidità dell’induzione dopo iniezione endovenosa, il paziente deve essere in adeguata posizione durante la somministrazione. Una dose endovena di 2 mg/Kg di solito provoca l’anestesia chirurgica entro 30 secondi dopo l’iniezione, e l’effetto anestetico generalmente si protrae per 5-10 minuti. Una dose di 10 mg/Kg, per via intramuscolare, solitamente provoca anestesia chirurgica entro 3-4 minuti dopo l’iniezione, e l’effetto anestetico si protrae per 12-25 minuti. Il ritorno alla coscienza è graduale.

– Come anestetico unico per manovre chirurgiche e diagnostiche

Induzione dell’anestesia

Via endovenosa: la dose iniziale di KETAMINA MOLTENI può variare da 1 mg/Kg a 4,5 mg/Kg di ketamina base. La dose media necessaria per ottenere 5-10 minuti di anestesia chirurgica è di 2 mg/Kg.

Si raccomanda di praticare l’iniezione endovenosa lentamente (in un tempo superiore ai 60 secondi). Una somministrazione più rapida può portare depressione respiratoria e una più evidente risposta pressoria.

Via intramuscolare: la dose iniziale di KETAMINA MOLTENI può variare da 6,5 a 13 mg/Kg, in termini di ketamina base. Una dose di 10 mg/Kg generalmente provoca 12-25 minuti di anestesia chirurgica.

Mantenimento dell’anestesia

L’alleggerimento dell’anestesia può rendersi manifesto con nistagmo, con movimenti conseguenti a stimolazioni o vocalizzazione. L’anestesia viene mantenuta mediante la somministrazione di dosi addizionali di KETAMINA MOLTENI per via endovenosa o intramuscolare, indipendentemente dalla via di somministrazione usata per l’induzione. Se si sceglie la via endovenosa per il mantenimento dell’anestesia, ogni singola dose addizionale può variare da metà dose alla dose piena endovenosa succitata. Se si sceglie la via intramuscolare per il mantenimento dell’anestesia, ogni singola dose addizionale può variare da metà dose alla dose piena intramuscolare succitata. Quanto maggiore sarà stata la dose totale iniettata, tanto più lungo sarà il tempo per il risveglio completo. Durante l’anestesia possono comparire movimenti irrazionali e tonico-clonici. Questi movimenti non implicano un piano superficiale di anestesia e non indicano che occorre una dose addizionale di anestetico.

Per indurre l’anestesia prima di somministrare altri anestetici generali

L’induzione si attua con una dose piena endovenosa o intramuscolare di KETAMINA MOLTENI come sopra detto. A ciò segue la somministrazione dell’anestetico principale. Il tempo di somministrazione dell’anestetico principale dipende dalla via di somministrazione di KETAMINA MOLTENI e dall’intervallo di tempo necessario perché l’anestetico principale manifesti pienamente il suo effetto. Se KETAMINA MOLTENI è stato somministrato per via endovenosa e l’anestetico principale è ad azione lenta, può essere necessaria una seconda dose di KETAMINA MOLTENI 5-8 minuti dopo la dose iniziale. Se KETAMINA MOLTENI è stato iniettato per via intramuscolare e l’anestetico principale è ad azione rapida, la somministrazione dell’anestetico principale può essere ritardata fino a 15 minuti dopo l’iniezione di KETAMINA MOLTENI.

Come coadiuvante di altri anestetici

KETAMINA MOLTENI è compatibile clinicamente con i comuni anestetici in uso e con gli anestetici locali, se la respirazione si mantiene adeguata. La dose di KETAMINA MOLTENI da usare unitamente ad altri anestetici rientra nei medesimi limiti della dose per induzione sopra precisata: però l’uso di un altro anestetico può consentire una riduzione della dose di KETAMINA MOLTENI.

Per il trattamento dei pazienti durante il risveglio, vedere paragrafo 4.4.

04.3 Controindicazioni

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KETAMINA MOLTENI è controindicato:

nei soggetti nei quali un aumento della pressione sanguigna può rappresentare un grave rischio (vedere paragrafo 4.8) in caso di ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti

nelle pazienti affette da eclampsia o pre-eclampsia

nei pazienti soggetti a disturbi cerebrovascolari o a traumi cerebrali

in caso di gravi disturbi del miocardio e nell’insufficienza cardiaca grave

KETAMINA MOLTENI è generalmente controindicato in caso di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Generali

KETAMINA MOLTENI deve essere somministrato sotto la direzione di medici esperti nella somministrazione di anestetici generali, nel mantenimento della pervietà delle vie aeree, nel controllo della respirazione. Le attrezzature per la rianimazione devono essere disponibili ed efficienti, come per qualsiasi altro anestetico generale.

L’iniezione endovenosa deve essere eseguita lentamente, in un periodo di oltre 60 secondi. Una somministrazione più rapida può provocare depressione respiratoria o apnea e una più pronunciata risposta pressoria.

In letteratura, è stata descritta aspirazione del mezzo di contrasto durante anestesia con ketamina; sebbene nella pratica clinica questo fatto sia estremamente raro, è opportuno tenere in considerazione questa possibilità.

Il sovradosaggio di Ketamina può provocare depressione respiratoria, nel qual caso è necessaria una ventilazione assistita. E’ preferibile a tale scopo, un supporto meccanico alla respirazione, piuttosto che l’uso di analettici.

KETAMINA MOLTENI non deve essere usato da solo negli interventi chirurgici o diagnostici su faringe, laringe o albero bronchiale, poiché i riflessi faringo-laringei generalmente rimangono attivi.

Qualora si usi solo KETAMINA MOLTENI, si eviti, se possibile, di stimolare meccanicamente la faringe. In questi casi può essere necessario somministrare miorilassanti, con adeguato controllo della respirazione.

Negli interventi chirurgici che interessano le vie del dolore viscerale, si associ un farmaco efficace sul dolore viscerale.

KETAMINA MOLTENI non deve essere usato come unico anestetico negli interventi ostetrici nei quali si richieda rilasciamento della muscolatura uterina.

Se si usa KETAMINA MOLTENI in ambulatori ospedalieri ma in pazienti non ospedalizzati, questi devono essere trattenuti fintanto che si siano completamente ripresi dall’anestesia e devono essere accompagnati da un adulto responsabile.

La ketamina deve essere impiegata con cautela:

in soggetti con aumentata pressione endocranica, tranne che sotto idonea ventilazione, poiché durante anestesia con ketamina è stato descritto un aumento della pressione del liquido cerebrospinale in caso di etilismo cronico ed acuto

in pazienti con cirrosi o altri tipi di insufficienza epatica. Dato che la ketamina viene metabolizzata nel fegato, la clearance epatica è necessaria perchè i suoi effetti clinici abbiano termine. Nei pazienti con cirrosi o altro tipo di insufficienza epatica, prendere in considerazione la riduzione della dose per evitare una durata di azione troppo prolungata. Sono stati riferiti risultati anormali nei test di funzionalità epatica associati all’uso di ketamina, specialmente con l’uso prolungato (> 3 giorni) o con abuso del farmaco in caso di glaucoma, dato che la pressione intraoculare può aumentare significativamente dopo una singola dose di ketamina in soggetti che presentano lesioni perforanti dell’occhio

in pazienti con una storia di disturbi psichiatrici (per esempio schizofrenia, psicosi acuta o disturbi nevrotici) in pazienti con porfiria acuta intermittente

in pazienti con precedenti di convulsioni

in pazienti con ipertiroidismo o in terapia di sostituzione di ormoni tiroidei (aumento del rischio di ipertensione e tachicardia) in pazienti con infezioni polmonari o delle vie aeree superiori, dato che la ketamina sensibilizza il riflesso del vomito e può dunque causare laringospasmo in pazienti con lesioni della massa intracranica, traumi cranio-encefalici o idrocefalo

Trattamento dei pazienti durante il risveglio

In circa il 12% dei pazienti trattati si manifestano reazioni psicologiche durante il risveglio.

Queste reazioni possono variare in intensità e il paziente può lamentare una fase di eccitazione (agitazione postoperatoria) caratterizzata da allucinazioni, delirio, sogni vividi (piacevoli o spiacevoli), con o senza attività psicomotoria, che si manifesta con sintomi confusionali e comportamento irrazionale, ed essere ricordata da alcuni pazienti come un’esperienza sgradevole. Queste reazioni sono simili a quelle che si possono osservare usando altri anestetici generali e si esauriscono di norma entro poche ore, tranne in rari casi in cui si sono verificate entro le 24 ore. Non risulta che l’uso di ketamina provochi sequele psicologiche. La frequenza di queste reazioni è minima nel giovane (15 anni o meno) e nell’anziano (oltre i 65 anni). Inoltre sono meno frequenti quando il farmaco viene iniettato intramuscolo. La frequenza delle reazioni psicologiche da risveglio, in particolare quelle collegate a sogni e delirio, può essere ridotta utilizzando bassi dosaggi di ketamina in associazione con diazepam per via endovenosa durante l’induzione e il mantenimento dell’anestesia. Inoltre, la frequenza di tali reazioni può essere diminuita se si riduce al minimo la stimolazione tattile, verbale e visiva del paziente.

Dopo l’intervento il paziente deve essere tenuto sotto osservazione, ma lasciato tranquillo. Ciò non esclude il monitoraggio dei segni vitali.

Se durante il risveglio il paziente manifesta qualche sintomo di agitazione, si prenda in considerazione la somministrazione di uno dei seguenti farmaci: Diazepam (5-10 mg endovena nell’adulto), o Droperidolo (2,5-7,5 mg endovena o intramuscolo). Per interrompere una grave reazione da risveglio si può usare una dose ipnotica di un tiobarbiturico (50-100 mg endovena). Quando si usano detti farmaci, il periodo di risveglio può essere prolungato.

Cardiovascolari

KETAMINA MOLTENI deve essere utilizzata con cautela in pazienti con ipovolemia, disidratazione, disturbi cardiaci, in particolare in pazienti con patologie coronariche (insufficienza cardiaca congestizia, ischemia miocardica e infarto del miocardio), perchè la ketamina causa un sensibile aumento del consumo di ossigeno da parte del miocardio. Inoltre, la ketamina deve essere utilizzata con cautela in pazienti con tachiaritmie e con ipertensione da lieve a moderata.

In pazienti con scompenso cardiaco o ipertensione, la funzione cardiaca deve essere monitorata durante l’intera procedura.

Appena dopo la somministrazione di KETAMINA MOLTENI ci sarà un aumento della pressione arteriosa, che raggiungerà il suo massimo dopo alcuni minuti, ritornando normalmente ai valori pre-anestesia entro 15 minuti dalla somministrazione. Negli studi clinici, la media della variazione della pressione massima arteriosa ha oscillato tra il 20 e il 25% dei valori precedenti all’anestesia.

A seconda delle condizioni del paziente, questo incremento della pressione arteriosa può essere considerato in certi casi di beneficio o in altri casi come una reazione avversa.

Uso prolungato

In pazienti che hanno utilizzato la ketamina per lunghi periodi, soprattutto in contesti di abuso, sono stati segnalati casi di cistiti, comprese cistiti emorragiche, lesione traumatica renale acuta, idronefrosi e patologie dell’uretere. Queste reazioni avverse si sviluppano in pazienti che ricevono ketamina per trattamenti a lungo termine, dopo un periodo di tempo variabile tra 1 mese e alcuni anni.

In caso di uso prolungato (> 3 giorni) è stata inoltre osservata epatotossicità.

La ketamina non è indicata per un uso prolungato.

Abuso e dipendenza

La ketamina è un medicinale che dà problemi di abuso. Se usata giornalmente per poche settimane, può svilupparsi dipendenza e tolleranza, in particolare in soggetti con una storia di abuso di farmaci e dipendenza. La ketamina può causare una serie di sintomi che comprendono (ma che non si limitano a) ricordi di scene già vissute (flashback), allucinazioni, disforia, ansia, insonnia o disorientamento. Sono stati osservati anche effetti indesiderati: vedere “Uso prolungato”.

Per questo motivo, occorre un’attenta supervisione durante l’uso e deve essere prescritta e somministrata con cautela.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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KETAMINA MOLTENI è compatibile clinicamente con i comuni anestetici in uso e con gli anestetici locali, se la respirazione si mantiene adeguata.

La dose di KETAMINA MOLTENI da usare unitamente ad altri anestetici, rientra nei medesimi limiti della dose per induzione precisata: però l’uso di un altro anestetico può consentire una riduzione della dose di KETAMINA MOLTENI.

L’uso contemporaneo di ketamina con barbiturati e/o agonisti oppioidi può prolungare il tempo di risveglio, cosi come le benzodiazepine usate nella premedicazione.

Il diazepam aumenta l’emivita della ketamina e prolunga i suoi effetti farmacodinamici. Pertanto, potrebbe essere necessario aggiustarne la dose.

La ketamina può potenziare gli effetti neuromuscolari dell’atracurio e della tubocurarina, portando a depressione respiratoria con apnea.

L’uso concomitante di anestetici alogenati (alotano o enflurano) può prolungare l’emivita della ketamina (rallentata distribuzione e ridistribuzione della ketamina e inibizione del suo metabolismo a livello epatico), ritardando pertanto il risveglio dall’anaestesia. L’uso concomitante di ketamina (in particolare ad alte dosi o somministrata rapidamente) con anestetici alogenati può provocare una significativa depressione cardiovascolare (bradicardia, ipotensione o diminuzione della gittata cardiaca).

L’uso di ketamina con altri depressori del sistema nervoso centrale (ad es. etanolo, fenotiazine, antagonisti dei recettori H1-sedativi o rilassanti muscolari) può potenziare la depressione del sistema nervoso centrale e/o aumentare il rischio di depressione respiratoria.

L’uso concomitante di ketamina e gallamina può provocare tachicardia, mentre l’associazione con pancuronio può provocare ipertensione. Entrambi questi rilassanti non devono essere usati con ketamina.

L’uso concomitante di ketamina con altri ansiolitici, sedativi e ipnotici può richiedre l’impiego di dosi ridotte di ketamina. Diazepam o altre benzodiazepine aumentano la concentrazione plasmatica e riducono la clearance della ketamina.

Il protossido d’azoto consente una riduzione della dose di ketamina. La ketamina antagonizza l’effetto ipnotico del tiopentale.

La ketamina deve essere usata con cautela in soggetti in cura con ormoni tiroidei per un accresciuto rischio di ipertensione e tachicardia.

L’uso concomitante con agenti antipertensivi aumenta il rischio di ipotensione.

I simpaticomimetici (ad azione diretta o indiretta) e la vasopressina possono aumentare gli effetti simpaticomimetici della ketamina.

L’uso concomitante con ergometrina può portare ad un aumento della pressione arteriosa.

Con la somministrazione concomitante di ketamina e teofillina o aminofillina, si può osservare una riduzione significativa della soglia convulsiva. Sono state segnalate convulsioni di tipo estensore impreviste con la somministrazione concomitante di questi farmaci.

I farmaci che inibiscono l’attività dell’enzima CYP3A4 normalmente riducono la clearance epatica, determinando un aumento della concentrazione plasmatica dei farmaci che agiscono come substrato del CYP3A4, come la ketamina. In caso di co-somministrazione di ketamina e farmaci inibitori dell’enzima CYP3A4, può essere necessario ridurre la dose di ketamina per ottenere la risposta clinica desiderata.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Non sono stati condotti studi clinici durante la gravidanza.

Poiché un impiego sicuro in gravidanza non è stato stabilito, se ne sconsiglia l’uso.

La ketamina passa facilmente la barriera placentare e può causare depressione respiratoria nel neonato. Alcuni neonati che durante il parto sono stati esposti alla ketamina, a dosi endovenose superiori o uguali a 1,5 mg/kg nella madre, hanno sofferto di depressione respiratoria e un basso punteggio di Apgar, necessitando rianimazione.

A dosi endovenose superiori a 2 mg/kg, sono stati osservati nella madre aumenti della pressione arteriosa e del tono uterino.

Allattamento

Non è noto se la ketamina viene escreta nel latte materno.

Poichè un impiego sicuro durante l’allattamento non è stato stabilito, se ne sconsiglia l’uso. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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KETAMINA MOLTENI, per le sue proprietà anestetiche generali, interferisce sullo stato di coscienza e, quindi, sulla capacità di guidare e sull’uso di macchine. Il paziente deve essere avvisato di non guidare veicoli, utilizzare macchinari pericolosi o di precisione nè fare nessuna attività pericolosa nelle 24 ore (o più, in funzione della dose di ketamina e/o l’impiego di altri farmaci) successive all’anestesia.

In caso di una rapida dimissione del paziente, occorre tenere in considerazione la durata dell’effetto di ketamina e degli altri farmaci utilizzati per eseguire l’anestesia.

04.8 Effetti indesiderati

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In generale, gli effetti indesiderati dipendono principalmente dal dosaggio e dalla velocità di somministrazione. Gli effetti sul sistema nervoso centrale sono più comuni nel caso si usi ketamina come unico anestetico.

Gli effetti indesiderati più comunemente riscontrati sono un aumento transitorio della pressione, della frequenza del battito e della gittata cardiaca, agitazione post-operatoria ed ipersalivazione.

L’aumento massimo della pressione sanguigna si aggira su una media del 20-25% rispetto ai valori iniziali. In base allo stato di salute del paziente, questo aumento della pressione sanguigna può essere considerato un effetto negativo oppure un effetto benefico.

In alcuni pazienti può comparire un aumento del tono della muscolatura scheletrica che si manifesta con movimenti tonici e clonici talvolta simili a convulsioni. Questi movimenti non implicano un piano superficiale di anestesia e non indicano che occorre somministrare dosi addizionali di anestetico.

L’aumento della salivazione, con conseguente difficoltà respiratoria, è più comune se non si usa un antisialogogo.

Nonostante la respirazione venga frequentemente stimolata, può manifestarsi depressione respiratoria grave o apnea dopo iniezione endovenosa rapida di alte dosi di ketamina.

Le reazioni avverse al farmaco sono classificate in base alle seguenti frequenze: molto comune ( 1/10), comune ( 1/100 a < 1/10), non comune ( 1/1000 a < 1/100), raro ( 1/10.000 a < 1/1000) molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Classificazione per sistemi
e organi
Frequenza Effetti indesiderati
Disturbi del sistema immunitario Raro Reazioni anafilattiche*
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Non comune Anoressia
Disturbi psichiatrici Comune Allucinazioni, sogni anormali, incubi, confusione, agitazione, comportamento anormale
Non comune Ansia
Raro Delirio*, allucinazioni ricorrenti (flashback)*, disforia*, insonnia, disorientamento*
Patologie del sistema nervoso Comune Nistagmo, ipertonia, movimenti tonico clonici
Patologie dell’occhio Comune Diplopia
Non nota Aumento della pressione intraoculare
Patologie cardiache Comune Ipertensione, tachicardia
Non comune Bradicardia, aritmia
Raro Arresto cardiaco
Patologie vascolari Non comune Ipotensione
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune Aumento della frequenza respiratoria
Non comune Depressione respiratoria, laringospasmo
Raro Disturbi ostruttivi delle vie respiratorie*, apnea*
Patologie gastrointestinali Comune Nausea, vomito
Raro Ipersecrezione salivare*
Patologie epatobiliari Non nota Risultati anomali nei test di funzionalità epatica Danno epatico indotto da farmaci **
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Eritema, eruzione morbilliforme
Patologie renali e urinarie Raro Cistite*, cistite emorragica*
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Non comune Dolore nella zona di iniezione, eruzione nella zona di iniezione

* frequenza stimata sulla base dei dati di sicurezza post-commercializzazione.

** uso per un periodo prolungato (> 3 giorni) o abuso del farmaco.

Casi di cistite, compresa cistite emorragica, sono stati segnalati in caso di abuso.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

04.9 Sovradosaggio

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Un sovradosaggio di KETAMINA MOLTENI può portare a depressione respiratoria: è necessario ricorrere alla ventilazione assistita. E’ preferibile assistere meccanicamente la respirazione in modo da mantenere adeguata sia l’ossigenazione del sangue che la eliminazione dell’anidride carbonica, piuttosto che somministrare analettici.

KETAMINA MOLTENI ha un ampio margine di sicurezza; parecchi casi di somministrazione non intenzionale di dosaggi eccessivi di ketamina (fino a 10 volte le dosi usualmente somministrate), sono stati seguiti da un protratto ma completo risveglio.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: altri anestetici generali, codice ATC: N01AX03

La ketamina è un farmaco ad azione anestetica generale, ad uso prevalentemente parenterale, non barbiturico, ad azione rapida.

La ketamina, somministrata per via venosa, produce nell’animale da esperimento, un’azione catalettica e anestetica, priva di proprietà sedative od ipnotiche. Nell’uomo la somministrazione endovenosa di 1 mg/Kg provoca analgesia e anestesia in 30 secondi; lo stato anestetico viene mantenuto da 3 a 10 minuti. La pressione arteriosa e la frequenza cardiaca aumentano, la respirazione viene inizialmente depressa. Si ha broncodilatazione.

La ketamina causa un’anestesia dissociativa, con depressione del sistema talamo-corticale e attivazione del sistema limbico.

Il blocco della sensibilità dolorosa avviene a livello tegumentario e non viscerale. Vengono conservati i riflessi osteotendinei, ciliari, corneali, fotomotori, faringei e laringei; si ha dilatazione pupillare e nistagmo verticale o orizzontale.

La ketamina presenta sia nell’animale che nell’uomo un’azione anticonvulsivante. Il farmaco agisce sui neurotrasmettitori cerebrali, interagendo con i recettori colinergici muscarinici e con l’acetilcolinesterasi cerebrale. Attiva inoltre le MAO e causa una ciclizzazione enzimatica delle catecolamine, con aumento di derivati ciclici tossici psicotogenetici. Queste modificazioni sono la causa dei fenomeni allucinatori che possono verificarsi al risveglio.

Il farmaco causa un aumento della circolazione cerebrale e una diminuzione della resistenza vascolare cerebrale; aumenta inoltre la pressione del liquido cefalorachidiano.

La ketamina aumenta il tono dei muscoli scheletrici.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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La farmacocinetica della ketamina è stata studiata nel ratto, nel cane, nella scimmia e nell’uomo. La ketamina, somministrata per via orale o parenterale, viene rapidamente assorbita, con una rapida distribuzione nei tessuti.

Nell’uomo l’iniezione endovenosa di 2,2 mg/Kg di farmaco produce livelli plasmatici di 30 µg/ml dopo 30 secondi dalla somministrazione, che scendono a 1 µg/ml dopo 10 minuti. La curva di eliminazione della ketamina presenta una fase di eliminazione rapida con una emivita di circa 7 minuti e una fase β più lenta con una emivita di circa 2 ore. Il farmaco passa la barriera placentare e si ritrova con le stesse concentrazioni nei tessuti materni e fetali.

La ketamina non si lega in quantità apprezzabile alle proteine plasmatiche. Sia nell’animale che nell’uomo l’escrezione avviene prevalentemente (85%-95%) per via urinaria, sia per il prodotto come tale che per i suoi metaboliti.

La biotrasformazione della ketamina avviene per N-demetilazione della molecola, con la formazione di norketamina, che poi viene idrossilata in varie posizioni dell’anello cicloesanonico, a formare delle idrossinorketamine che vengono eliminate nelle urine per la massima parte coniugate all’acido glucuronico.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Per la tossicità dopo singola somministrazione si conoscono i valori di DL50 nel ratto: 58 mg/Kg per via endovenosa, 223 mg/Kg per via intraperitoneale e 446 mg/Kg per via orale.

Gli studi di tossicità ripetuta eseguite su ratti, cani, conigli e scimmie per una durata massima di 40 giorni non hanno messo in evidenza alterazioni significative dei parametri considerati.

Le prove di tossicità sulla riproduzione condotte in ratti, conigli e cani, hanno escluso la presenza di segni di tossicità sulle fasi della riproduzione.

Studi pubblicati sugli animali (inclusi i primati) evidenziano che durante il periodo di crescita rapida del cervello o sinaptogenesi, la somministrazione di anestetici a dosi che inducono anestesia da lieve a moderata provoca perdita di cellule nel cervello in via di sviluppo, che può essere correlata a deficit cognitivi prolungati. L’importanza clinica di questi risultati preclinici non è nota.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Acqua per preparazioni iniettabili

06.2 Incompatibilità

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Ketamina è incompatibile con i barbiturici solubili. Barbiturici e KETAMINA MOLTENI non devono essere iniettati nella stessa siringa perchè sono chimicamente incompatibili e danno luogo a precipitato.

Ketamina e diazepam non devono essere miscelati nella stessa siringa o contenitore per infusione. Se si desidera supplementare la dose di ketamina con del diazepam, i due farmaci devono essere somministrati separatamente.

06.3 Periodo di validità

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3 anni

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Nessuna speciale precauzione per la conservazione.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Fiala in vetro di classe I contenente 2 ml di soluzione iniettabile.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Le fiale sono per uso singolo: eventuali rimanenze non devono essere riutilizzate.

Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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L. Molteni & C. dei F.lli Alitti Società di Esercizio S.p.A. Strada Statale 67 Fraz. Granatieri 50018 Scandicci (FI)

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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A.I.C. n. 038890012

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Aprile 2010

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 06/01/2022