Lercanidipina Zentiva: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Lercanidipina Zentiva

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Lercanidipina Zentiva: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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Lercanidipina Zentiva 10 mg compresse rivestite con film

Lercanidipina Zentiva 20 mg compresse rivestite con film

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Una compressa rivestita con film contiene 10 mg di lercanidipina cloridrato, equivalenti a 9,4 mg di lercanidipina.

Una compressa rivestita con film contiene 20 mg di lercanidipina cloridrato, equivalenti a 18,8 mg di lercanidipina.

Eccipiente con effetti noti:

Lercanidipina Zentiva 10 mg: lattosio monoidrato 30 mg

Lercanidipina Zentiva 20 mg: lattosio monoidrato 60 mg

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Compressa rivestita con film

Lercanidipina Zentiva 10 mg: compresse rivestite con film di colore giallo, rotonde, biconvesse del diametro di 6,5 mm, con linea d’incisione su un lato e marcate “L” sull’altro lato.

Lercanidipina Zentiva 20 mg compresse rivestite con film di colore rosa, rotonde, biconvesse del diametro di 8,5 mm,

con linea d’incisione su un lato e marcate “L” sull’altro lato.

La linea di incisione sulla compressa serve per agevolarne la rottura al fine d’ingerire la compressa più facilmente e non per dividerla in dosi uguali.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Lercanidipina Zentiva è indicato negli adulti per il trattamento dell’ipertensione essenziale lieve-moderata.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia

La dose raccomandata è di 10 mg una volta al giorno per via orale, almeno 15 minuti prima dei pasti; la dose può essere aumentata a 20 mg, in funzione della risposta individuale del paziente.

La titolazione della dose deve essere graduale, poichè possono essere necessarie circa 2 settimane affinché si manifesti l’effetto antipertensivo massimo.

Alcuni soggetti , non adeguatamente controllati mediante monoterapia antiipertensiva, possono trarre beneficio dall’aggiunta di lercanidipina alla terapia con un farmaco beta-bloccante (atenololo), un diuretico (idroclorotiazide) o un inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina (captopril o enalapril).

Poiché la curva dose-risposta è ripida, e presenta un "plateau" a dosi tra 20 e 30 mg, è improbabile che l’efficacia migliori a dosi più elevate; mentre possono aumentare gli effetti indesiderati.

Pazienti anziani:

Sebbene i dati di farmacocinetica e l’esperienza clinica non suggeriscano la necessità di un adeguamento della posologia giornaliera, si raccomanda particolare cautela all’inizio del trattamento negli anziani.

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di lercanidipina nei bambini fino a 18 anni di età non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.

Pazienti con alterazioni della funzionalità renale o epatica

Si raccomanda particolare cautela all’inizio del trattamento di pazienti con disfunzioni epatiche o renali lievi- moderate. Anche se la posologia solitamente raccomandata è risultata ben tollerata da questi pazienti, l’incremento della dose giornaliera a 20 mg deve essere valutato con cautela. Nei pazienti con alterazione della funzionalità epatica, l’effetto antiipertensivo può essere aumentato e quindi deve essere considerato un aggiustamento del dosaggio.

L’uso di lercanidipina non è raccomandato in pazienti con grave alterazione della funzionalità epatica o in pazienti con grave danno renale (GFR< 30 ml/min).

Modo di somministrazione

Il trattamento deve essere somministrato preferibilmente al mattino almeno 15 minuti prima della colazione.

Questo medicinale non deve essere somministrato con succo di pompelmo (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Gravidanza e allattamento (vedere paragrafo 4.6).

Donne in età fertile che non utilizzino una efficace copertura anticoncezionale.

Ostruzione all’eiezione ventricolare sinistra.

Insufficienza cardiaca congestizia non trattata.

Angina pectoris instabile.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Pazienti che hanno avuto un infarto cardiaco da meno di un mese..

Co-somministrazione con:

potenti inibitori di CYP3A4 (vedere paragrafo 4.5).

ciclosporina (vedere paragrafo 4.5).

succo di pompelmo (vedere paragrafo 4.5).

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Sindrome del nodo del seno

E’ necessaria particolare cautela quando si utilizza lercanidipina in pazienti con sindrome del nodo del seno (senza un pace-maker).

Disfunzione ventricolare sinistra e ischemia cardiaca

Sebbene studi controllati di emodinamica non abbiano dimostrato alcuna compromissione della funzione ventricolare, è richiesta cautela in pazienti con disfunzione ventricolare sinistra. E’ stato suggerito che alcune diidropiridine a breve

durata d’azione possano essere associate ad un incremento del rischio cardio-vascolare in pazienti affetti da ischemia cardiaca. Sebbene la lercanidipina sia un farmaco a lunga durata d’azione, in tali pazienti è richiesta cautela.

Alcune diidropiridine possono raramente provocare dolore precordiale o angina pectoris. Molto raramente in pazienti con angina pectoris pre-esistente può verificarsi un aumento della frequenza, della durata e della gravità di questi attacchi. Sono stati osservati casi isolati di infarto del miocardio (vedere paragrafo 4.8).

Uso nella disfunzione epatica o renale

Si raccomanda particolare cautela quando si inizia il trattamento di pazienti con disfunzioni epatiche o renali lievi- moderate. Anche se la posologia giornaliera solitamente raccomandata è risultata ben tollerata da questi pazienti, l’aumento della dose giornaliera a 20 mg deve essere effettuato con cautela. Nei pazienti con alterazione della funzionalità epatica, l’effetto antiipertensivo può risultare potenziato e di conseguenza bisogna considerare un aggiustamento del dosaggio.

L’uso della lercanidipina non è raccomandato in pazienti con grave alterazione della funzionalità epatica o con grave danno renale (GFR < 30 ml/min) (vedere paragrafo 4.2)

Induttori del CYP3A4

Gli induttori del CYP3A4 come gli anticonvulsivanti (ad es. fenitoina, carbamazepina) e la rifampicina possono ridurre i livelli plasmatici di lercanidipina e di conseguenza l’efficacia di lercanidipina può essere inferiore a quanto atteso (vedere paragrafo 4.5).

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di lercanidipina non sono state dimostrate nei bambini.

Alcool

L’assunzione di alcool deve essere evitata in quanto può potenziare l’effetto vasodilatatore dei farmaci antipertensivi (vedere paragrafo 4.5).

Lattosio monoidrato

Ogni compressa contiene 30 mg (60 mg)

di lattosio monoidrato. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Sono stati effettuati studi di interazione solo negli adulti. Inibitori del CYP3A4

È noto che lercanidipina viene metabolizzata dall’enzima CYP3A4 e quindi inibitori ed induttori del CYP3A4, somministrati contemporaneamente, possono interagire con il metabolismo e l’eliminazione di lercanidipina.

La co-prescrizione di lercanidipina e inibitori del CYP3A4 (ad esempio ketoconazolo, itraconazolo, ritonavir, eritromicina, troleandomicina) deve essere evitata (vedere paragrafo 4.3).

Uno studio di interazione con ketoconazolo, un potente inibitore del CYP3A4, ha mostrato un considerevole aumento dei livelli plasmatici di lercanidipina (un aumento della AUC di 15 volte e un aumento della Cmax di 8 volte per l’eutomero S-lercanidipina).

Ciclosporina

Ciclosporina e lercanidipina non devono essere somministrate insieme (vedere paragrafo 4.3).

È stato osservato un aumento dei livelli plasmatici sia per lercanidipina sia per ciclosporina dopo somministrazione concomitante. Uno studio condotto su giovani volontari sani ha dimostrato che quando ciclosporina viene somministrata 3 ore dopo l’assunzione di lercanidipina, i livelli plasmatici di lercanidipina non cambiano, mentre l’AUC di ciclosporina aumenta del 27%. Tuttavia, la co-somministrazione di lercanidipina con ciclosporina ha causato un aumento di 3 volte dei livelli plasmatici di lercanidipina e un aumento del 21% dell’AUC di ciclosporina.

Succo di pompelmo

Lercanidipina non deve essere assunta con succo di pompelmo (vedere paragrafo 4.3).

Come per altre diidropiridine, lercanidipina è sensibile all’inibizione metabolica causata dal succo di pompelmo con conseguente aumento della sua biodisponibilità sistemica ed aumento dell’ effetto ipotensivo.

Midazolam

Quando somministrata alla dose di 20 mg in concomitanza con midazolam per os in volontari anziani, l’assorbimento di lercanidipina è aumentato (approssimativamente del 40%) e la velocità di assorbimento è diminuita (tmax è ritardato da 1,75 a 3 ore). Le concentrazioni di midazolam non venivano modificate.

Substrati del CYP3A4

Cautela deve essere esercitata quando lercanidipina viene prescritta insieme ad altri substrati del CYP3A4, come terfenadina, astemizolo, farmaci antiaritmici di classe III quali amiodarone e chinidina.

Induttori di CYP3A4

La co-somministrazione di lercanidipina con induttori del CYP3A4 come i farmaci anticonvulsivanti (ad es. fenitoina, carbamazepina) e rifampicina deve essere effettuata con cautela poiché l’effetto antiipertensivo può essere ridotto e la pressione arteriosa deve essere controllata più frequentemente del solito.

Metoprololo

Quando lercanidipina è stata co- somministrata con metoprololo, un beta-bloccante eliminato principalmente dal fegato, la biodisponibilità di metoprololo è rimasta inalterata, mentre quella di lercanidipina si è ridotta del 50%. Questo effetto può essere ascritto alla riduzione del flusso sanguigno epatico, causato dai beta-bloccanti e può pertanto verificarsi con altri farmaci di questa classe. Di conseguenza, lercanidipina può essere somministrata con sicurezza con bloccanti dei recettori beta-adrenergici, anche se può essere necessario un aggiustamento della dose.

Fluoxetina

Uno studio di interazione con fluoxetina (un inibitore del CYP2D6 e del CYP3A4), condotto in

volontari di età pari a 65 ± 7 anni (media ± d.s.), non ha mostrato variazioni clinicamente rilevanti nella farmacocinetica di lercanidipina.

Cimetidina

La somministrazione concomitante con 800 mg/die di cimetidina non causa variazioni significative dei livelli plasmatici di lercanidipina, ma a dosi più elevate si raccomanda cautela poichè la biodisponibilità e l’effetto ipotensivo di lercanidipina possono aumentare.

Digossina

In pazienti sottoposti a trattamento cronico con β-metildigossina, la co-somministrazione di 20 mg di lercanidipina non ha comportato alcuna interazione farmacocinetica. Volontari sani trattati con digossina, dopo una dose di 20 mg di lercanidipina somministrata a digiuno, hanno mostrato un incremento medio del 33% della Cmax di digossina, mentre l’AUC e la clearance renale non sono state significativamente modificate. I pazienti in concomitante trattamento con digossina devono essere monitorati attentamente per individuare eventuali segni di tossicità da digossina.

Simvastatina

In seguito alla co-somministrazione ripetuta di una dose di 20 mg di lercanidipina con 40 mg di simvastatina, l’AUC di lercanidipina non è stata significativamente modificata, mentre l’AUC di simvastatina è aumentata del 56% e quella del suo metabolita attivo -idrossiacido del 28%. È improbabile che questi cambiamenti siano di rilevanza clinica. Somministrando lercanidipina al mattino e simvastatina la sera, come indicato per questi medicinali, non sono previste interazioni.

Warfarin

La co-somministrazione di 20 mg di lercanidipina assunta da volontari sani a digiuno non altera la farmacocinetica del warfarin.

Diuretici e ACE inibitori

Alcool

L’assunzione di alcool deve essere evitata in quanto può potenziare l’effetto vasodilatatore dei farmaci antipertensivi (vedere paragrafo 4.4).

Popolazione pediatrica

Sono stati effettuati studi di interazione solo negli adulti.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

I dati relativi a lercanidipina non forniscono evidenza di un effetto teratogeno nel ratto e nel coniglio e la funzione riproduttiva nel ratto è rimasta inalterata. Tuttavia, poichè mancano dati clinici sull’impiego di lercanidipina in gravidanza e durante l’allattamento, e altri composti appartenenti alla classe delle diidropiridine si sono rivelati teratogeni negli animali, la lercanidipina non deve essere somministrata durante la gravidanza o a donne in età fertile che non utilizzino una efficace copertura anticoncezionale.

Allattamento

Non è noto se lercanidipina/metaboliti siano escreti nel latte materno. Il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso. Lercanidipina è controindicato durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.3).

Fertilità

Non sono disponibili dati clinici con lercanidipina. In alcuni pazienti trattati con calcio-antagonisti sono state riportate variazioni biochimiche reversibili nella testa degli spermatozoi, che potrebbero pregiudicare la fecondazione. A fronte di ripetute fecondazioni in-vitro non riuscite, e in mancanza di altre spiegazioni, è possibile attribuirne la causa ai calcio-antagonisti.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Lercanidipina altera lievemente la capacità di guidare e di usare macchinari. Pertanto, si deve usare cautela in quanto si possono verificare capogiri, astenia, affaticamento e, raramente, sonnolenza.

04.8 Effetti indesiderati

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Nell’1,8% circa dei pazienti trattati si sono verificate reazioni avverse.

La tabella sotto riportata mostra l’incidenza delle reazioni avverse, con un nesso di causalità almeno possibile, raggruppate secondo la classificazione sistemica organica MedDRA e ordinate secondo la frequenza: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, <1/10), non comune (≥ 1/1.000, <1/100); raro (≥ 1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

All’interno di ciascun gruppo di frequenza le reazioni avverse osservate sono riportate in ordine decrescente di gravità.

Come è mostrato in tabella, le reazioni avverse più comunemente osservate, riportate in studi clinici controllati, sono cefalea, capogiri, edema periferico, tachicardia, palpitazioni, rossore, ciascuno verificatosi in meno dell’1% dei pazienti.

Classificazione
sistemica organica secondo MedDRA
Non comune
(≥ 1/1.000, <1/100)
Raro
(≥ 1/10.000, <1/1.000)
Molto raro (<1/10.000)
Disturbi del sistema immunitario ipersensibilità
Patologie del sistema
nervoso
capogiri;
cefalea
sonnolenza sincope
Patologie cardiache tachicardia; palpitazioni angina pectoris
Patologie vascolari rossore
Patologie gastrointestinali dolore addominale; diarrea; dispepsia;
nausea; vomito
Patologie della cute e
del tessuto sottocutaneo
eruzione cutanea
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto
connettivo
mialgia
Patologie renali e urinarie poliuria
Patologie sistemiche e condizioni
relative alla sede di somministrazione
edema periferico astenia; affaticamento

Nel corso dell’esperienza post-marketing, dalle segnalazioni spontanee ricevute, i seguenti effetti indesiderati sono stati segnalati molto raramente (<1/10.000): ipertrofia gengivale, aumento reversibile dei livelli sierici delle transaminasi epatiche, ipotensione, frequenza urinaria e dolore toracico.

Alcune diidropiridine possono raramente provocare dolore precordiale o angina pectoris. Molto raramente in pazienti con angina pectoris pre-esistente può verificarsi un aumento della frequenza, della durata o della gravità di questi attacchi. Possono essere osservati isolati casi di infarto miocardico. Lercanidipina non sembra influenzare negativamente la glicemia o la lipemia.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette.

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

04.9 Sovradosaggio

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Nell’esperienza post-marketing, sono stati segnalati alcuni casi di sovradosaggio (da 40 fino a 800 mg di lercanidipina, incluse segnalazioni di tentativo di suicidio).

Sintomi

Analogamente alle altre diidropiridine, si presume che un sovradosaggio possa provocare una eccessiva vasodilatazione periferica. I sintomi associati al sovradosaggio comprendono marcata ipotensione e tachicardia riflessa.

Trattamento

In caso di grave ipotensione, bradicardia e perdita di coscienza, può essere necessario ricorrere ad una terapia di supporto cardiovascolare, con la somministrazione endovenosa di atropina in caso di bradicardia.

In considerazione del prolungato effetto di lercanidipina, è essenziale monitorare per almeno 24 ore la funzione cardiovascolare dei pazienti che abbiano assunto una dose eccessiva del medicinale. Non sono disponibili informazioni sui possibili effetti benefici della dialisi. Data l’elevata lipofilia del medicinale, è molto probabile che i livelli plasmatici non possano essere usati come parametri di riferimento per la durata del periodo di rischio e che la dialisi non abbia alcuna efficacia.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: Bloccanti dei canali del calcio. Bloccanti selettivi dei canali del calcio con effetti principalmente vascolari, derivati diidropiridinici.

Codice ATC: C08CA13

Meccanismo d’azione

Lercanidipina è un calcio-antagonista appartenente al gruppo delle diidropiridine e inibisce il flusso del calcio attraverso la membrana cellulare nella muscolatura cardiaca liscia. Il meccanismo della sua azione antipertensiva è dovuto ad un effetto rilassante diretto esercitato sulla muscolatura liscia vascolare, con conseguente abbassamento della resistenza periferica totale.

Effetti farmacodinamici

Nonostante la sua breve emivita plasmatica, lercanidipina è dotata di attività antipertensiva prolungata, dovuta all’elevato coefficiente di ripartizione nella membrana, e non provoca effetti inotropi negativi grazie alla sua elevata selettività vascolare.

Poiché la vasodilatazione indotta da lercanidipina ha un’insorgenza graduale, raramente in pazienti ipertesi è stata osservata ipotensione acuta associata a tachicardia riflessa.

Come per altre 1,4-diidropiridine asimmetriche, l’attività antipertensiva di lercanidipina è dovuta principalmente al suo enantiomero (S).

Efficacia e sicurezza clinica

Oltre agli studi clinici eseguiti a supporto delle indicazioni terapeutiche, un ulteriore piccolo studio non controllato ma randomizzato in pazienti con ipertensione grave (pressione sanguigna diastolica media ± ds di 114,5 ± 3,7 mmHg) ha dimostrato una normalizzazione della pressione sanguigna nel 40% dei 25 pazienti trattati con la dose di lercanidipina da 20 mg, in un’unica somministrazione giornaliera, e nel 56% dei 25 pazienti trattati con la dose di lercanidipina da 10 mg due volte al giorno. In uno studio clinico controllato, randomizzato, in doppio-cieco verso placebo condotto in pazienti con ipertensione sistolica isolata, lercanidipina si è dimostrata efficace nel ridurre la pressione sanguigna sistolica da valori medi iniziali di 172,6 ± 5,6 mmHg a 140,2 ±8,7 mmHg.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Assorbimento

Lercanidipina è completamente assorbita dopo somministrazione orale di 10-20 mg e i picchi plasmatici, rispettivamente di 3,30 ng/ml ± 2,09 d.s. e 7,66 ng/ml ± 5,90 d.s., si raggiungono dopo circa 1,5-3 ore dalla somministrazione.

I due enantiomeri di lercanidipina mostrano un profilo dei livelli plasmatici simile: il tempo necessario per ottenere la massima concentrazione plasmatica è identico, la concentrazione massima plasmatica e l’AUC sono, in media, 1,2 volte più elevate per l’enantiomero (S) e l’emivita di eliminazione dei due enantiomeri è essenzialmente la stessa. Non è stata osservata interconversione "in vivo" degli enantiomeri.

A causa dell’elevato metabolismo di primo passaggio, la biodisponibilità assoluta di lercanidipina, somministrata per via orale a pazienti a stomaco pieno è del 10% circa, e si riduce ad un terzo (1/3) quando somministrata a volontari sani a digiuno.

.

La biodisponibilità di lercanidipina, somministrata per via orale, aumenta di 4 volte quando lercanidipina è assunta nelle 2 ore successive a un pasto ad alto contenuto di grassi. Conseguentemente, lercanidipina deve essere assunta prima dei pasti.

Distribuzione

La distribuzione dal plasma ai tessuti ed agli organi è rapida e completa.

Il grado di legame di lercanidipina con le proteine plasmatiche è superiore al 98%. Poiché nei pazienti affetti da disfunzioni renali o epatiche di grado severo i livelli proteici nel plasma sono ridotti, la frazione libera del farmaco può aumentare.

Biotrasformazione

La lercanidipina è ampiamente metabolizzata dal CYP3A4; il farmaco non è stato riscontrato nelle urine o nelle feci. Esso viene convertito prevalentemente in metaboliti inattivi ed il 50% circa della dose è escreta nelle urine.

Esperimenti “in vitro” condotti su microsomi epatici umani hanno dimostrato che lercanidipina esercita un certo grado di inibizione dei CYP3A4 e CYP2D6, ma a concentrazioni di 160 e 40 volte, rispettivamente, superiori rispetto a quelle raggiunte alla massima concentrazione plasmatica conseguente alla dose da 20 mg.

Inoltre, studi di interazione condotti nell’uomo hanno mostrato che lercanidipina non modifica i livelli plasmatici di midazolam, un tipico substrato del CYP3A4, o di metoprololo, un tipico substrato di CYP2D6. Perciò, a dosi terapeutiche, non ci si aspetta che lercanidipina inibisca la biotrasformazione di farmaci metabolizzati da CYP3A4 e CYP2D6.

Eliminazione

L’eliminazione avviene essenzialmente mediante biotrasformazione.

È stata calcolata una emivita di eliminazione terminale media di 8-10 ore e l’attività terapeutica dura 24 ore, grazie dell’elevato legame alle membrane lipidiche. La somministrazione ripetuta non ha fatto rilevare alcun accumulo .

Linearità/Non linearità

La somministrazione orale di lercanidipina porta a livelli plasmatici di lercanidipina non direttamente proporzionali al dosaggio (cinetica non lineare). Dopo l’assunzione di 10, 20 o 40 mg le concentrazioni plasmatiche massime osservate sono state in un rapporto di 1:3:8 e le AUC di concentrazione plasmatica nel tempo in un rapporto di 1:4:18, indicando una saturazione progressiva del metabolismo pre-sistemico. Conseguentemente, la disponibilità aumenta con l’aumento del dosaggio.

Informazioni aggiuntive su popolazioni speciali

Nei pazienti anziani e nei pazienti con disfunzione renale da lieve a moderata o con compromissione da lieve a moderata delle funzioni epatiche, il comportamento farmacocinetico di lercanidipina si è rivelato simile a quello osservato nella popolazione generale dei pazienti; nei pazienti con grave disfunzione renale o in pazienti dializzati sono stati riscontrati livelli più elevati (di circa il 70%) del farmaco. In pazienti affetti da compromissione delle funzioni epatiche da moderata a grave, è probabile un aumento della biodisponibilità sistemica di lercanidipina in quanto il farmaco viene di norma ampiamente metabolizzato nel fegato.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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I dati preclinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di safety pharmacology, tossicità a dosi ripetute, genotossicità, potenziale cancerogeno, tossicità della riproduzione.

Gli studi farmaco-tossicologici di sicurezza condotti su animali non hanno dimostrato alcun effetto sul sistema nervoso autonomo, sul sistema nervoso centrale o sulla funzione gastrointestinale alle dosi comunemente utilizzate per

ottenere l’effetto antipertensivo.

Gli effetti rilevanti osservati negli studi a lungo termine su ratti e cani erano correlati, direttamente o indirettamente, ai noti effetti di dosi elevate di calcio-antagonisti, che riflettono prevalentemente un’attività farmacodinamica eccessiva.

Lercanidipina non è genotossica e non ha dimostrato alcun potenziale di rischio cancerogeno.

La fertilità e la capacità riproduttiva generale nei ratti non venivano alterate dal trattamento con lercanidipina.

Non si è riscontrato alcun effetto teratogeno nel ratto e nel coniglio; tuttavia, la somministrazione di lercanidipina ad alte dosi ha indotto perdite pre e post impianto e ritardo nello sviluppo fetale.

Lercanidipina cloridrato somministrata ad alte dosi (12 mg/kg/die) durante il travaglio ha indotto distocia.

La distribuzione di lercanidipina e/o dei suoi metaboliti negli animali gravidi e la loro escrezione nel latte materno non sono stati valutati.

I metaboliti non sono stati valutati separatamente in studi di tossicità.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Nucleo della compressa Magnesio stearato Povidone

Sodio amido glicolato Tipo A Lattosio monoidrato Cellulosa microcristallina

Film di rivestimento:

Lercanidipina Zentiva 10 mg compresse rivestite con film: Macrogol

Alcool polivinilico, parzialmente idrolizzato Talco

Titanio diossido (E171) Ferro ossido giallo (E172).

Lercanidipina Zentiva 20 mg compresse rivestite con film:

Macrogol

Alcool polivinilico, parzialmente idrolizzato

Talco

Titanio diossido (E171)

Ferro ossido giallo (E172)

Ferro ossido rosso (E172).

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

06.3 Periodo di validità

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2 anni

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Blister Al/PVC: Non conservare al di sopra dei 25°C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità.

Blister Al/PVDC: Non conservare al di sopra dei 25°C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità.

Contenitori HDPE: Non conservare al di sopra dei 25°C. Conservare nella confezione originale. Tenere il contenitore ben chiuso per proteggere il medicinale dall’umidità.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Confezione in blister (alluminio/PVC) con foglio pressato Confezione in blister (alluminio/PVDC) con foglio pressato

Contenitore per compresse (HDPE), con tappo in LDPE a chiusura ermetica.

Confezioni:

Blister (AL/PVC):

Lercanidipina Zentiva 10 mg compresse rivestite con film: 14, 28, 30, 50, 56, 84, 100 compresse rivestite con film

Lercanidipina Zentiva 20 mg compresse rivestite con film: 28, 30, 50, 56, 84, 100 compresse rivestite con film

Blister (AL/PVDC):

Lercanidipina Zentiva 10 mg compresse rivestite con film: 28, 30, 50, 56, 84, 100 compresse rivestite con film

Lercanidipina Zentiva 20 mg compresse rivestite con film: 28, 30, 50, 56, 84, 100 compresse rivestite con film

Contenitori per compresse:

Lercanidipina Zentiva 10 mg compresse rivestite con film: 100 compresse rivestite con film

Lercanidipina Zentiva 10 mg compresse rivestite con film: 100 compresse rivestite con film

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna istruzione particolare.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Zentiva Italia S.r.l. Viale Bodio, 37/B 20158 Milano

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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compresse rivestite con film

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09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Data della prima autorizzazione: 15.03.2010/ Rinnovo:

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 20/04/2021