Mitameta
Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto
Mitameta: ultimo aggiornamento pagina: 18/06/2023 (Fonte: A.I.FA.)
01.0 Denominazione del medicinale
Mitameta 20 mg, polvere e solvente per soluzione endovescicale
02.0 Composizione qualitativa e quantitativa
contiene 20 mg di mitomicina. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
03.0 Forma farmaceutica
Polvere e solvente per soluzione endovescicale Polvere: polvere seccao compattatadi colore da grigio a grigio-blu. Solvente: soluzione incolore e limpida.
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
Mitameta è indicata per la somministrazione endovescicale per la prevenzione di recidive in pazienti adulti con carcinoma superficiale della vescica a seguito di resezione transuretrale.
04.2 Posologia e modo di somministrazione
Mitameta deve essere somministrata da medici esperti in questa terapia, soltanto se strettamente indicata.
Mitameta è destinata all’uso endovescicale dopo la sua ricostituzione. Posologia Vi sono numerosi regimi di somministrazione endovescicale di mitomicina, diversi per dose somministrata, frequenza di instillazione e durata della terapia.
Salvo diversamente specificato, il dosaggio di mitomicina è pari a 20 – 40 mg di mitomicina instillati in vescica una volta alla settimana. Sono possibili anche regimi che prevedono instillazioni ogni 2 settimane, ogni mese oppure ogni 3 mesi.
Lo specialista deve decidere il regime ottimale e la frequenza e la durata della terapia in baseal singolo paziente.
Il valore del pH urinario deve essere superiore a 6.
Popolazioni speciali
La dose deve essere ridotta nei pazienti sottoposti a precedenti cicli estesi di terapia citostatica, in presenza di mielosoppressione o in pazienti anziani.
Non vi sono dati sufficienti derivanti da studi clinici sull’uso di mitomicina in pazienti di età ≥ 65 anni.
Il prodotto non deve essere usato in pazienti con compromissione renale (vedere paragrafo 4.3).
Il prodotto non è raccomandato per l’uso in pazienti con insufficienza epatica a causa della mancanza di dati di sicurezza ed efficacia in questo gruppo di pazienti.
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l’efficacia di mitomicina nei bambini non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione
Mitameta è destinata all’uso per instillazione endovescicale dopo la sua dissoluzione.
Per le istruzioni sulla ricostituzione e sulla diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere il paragrafo 6.6.
04.3 Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Allattamento Perforazione della parete vescicale Cistite
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso
A causa degli effetti tossici di mitomicina sul midollo osseo, altre modalità di trattamento con effetti mielotossici (in particolare altri citostatici o radioterapia) devono essere somministrate con particolare cautela per ridurre al minimo il rischio di mielosoppressione additiva.
La terapia a lungo termine può causare tossicità cumulativa del midollo osseo. La soppressione del midollo osseo può insorgere solo dopo un certo periodo in quanto il picco di manifestazione viene raggiunto dopo 4-6 settimane, con effetto di accumulo in seguito all’uso prolungato, e pertanto richiede spesso un aggiustamento individuale della dose.
I pazienti anziani presentano spesso un funzionamento fisiologico ridotto e depressione del midollo osseo (anche per periodi prolungati), pertanto mitomicina deve essere somministrata con particolare cautela a questa popolazione monitorando attentamente le condizioni del paziente.
Mitomicina è una sostanza mutagena e potenzialmente cancerogena nell’uomoI Il contatto con la pelle e con le membrane mucose deve essere evitato..
In caso di sintomi polmonari non riconducibili alla malattia preesistente, la terapia deve essere interrotta immediatamente. La tossicità polmonare può essere trattata in modo adeguato con steroidi.
La terapia deve essere interrotta immediatamente anche in presenza di sintomi di emolisi o indicazioni di disfunzione renale (nefrotossicità). L’insorgenza di sindrome emolitico-uremica (HUS: insufficienza renale irreversibile, anemia emolitica microangiopatica [sindrome MAHA] e trombocitopenia) ha comunemente esito fatale.
Anemia emolitica microangiopatica è stata osservata a dosi > 30 mg di mitomicina/m² di superficie corporea. Si raccomanda un attento monitoraggio della funzionalità renale.
Nuovi dati indicano che può essere opportuno un trial terapeutico per la rimozione degli immunocomplessi che sembrano avere un ruolo significativo nell’insorgenza dei sintomi tramite la proteina A stafilococcica.
In pazienti trattati in concomitanza con altri agenti antineoplastici è stata riferita l’insorgenza di leucemia acuta (in alcuni casi, dopo la fase preleucemica) e di sindrome mielodisplastica.
04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
i interazioni in contesto di terapia sistemica
Sono possibili interazioni mielotossiche con altre modalità di trattamento con agenti con effetti tossici sul midollo osseo (in particolare altri medicinali citotossici, radioterapia).
L’associazione con alcaloidi della vinca o bleomicina può potenziare la tossicità polmonare.
In pazienti trattati con mitomicina in concomitanza con 5-fluorouracile o tamoxifene è stato osservato un maggior rischio di sindrome emolitico-uremica.
In esperimenti su animali, piridossina cloridrato (vitamina B6) ha determinato la perdita di effetto di mitomicina.
Nell’ambito del trattamento con mitomicina non devono essere somministrati vaccini vivi in quanto ciò può aumentare il rischio di infezione da vaccino vivo.
Mitomicina può potenziare la cardiotossicità di doxorubicina.
04.6 Gravidanza e allattamento
Non esistono dati relativi all’uso di mitomicina in donne in gravidanza. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Mitomicina ha un effetto mutageno, teratogeno e cancerogeno e può pertanto compromettere lo sviluppo embrionale.
Le donne devono evitare una gravidanza durante il trattamento con mitomicina. In caso di gravidanza durante il trattamento, deve essere fornita una consulenza genetica.
Allattamento
Vi sono indicazioni che mitomicina sia escreta nel latte materno. Per i suoi comprovati effetti mutageni, teratogeni e cancerogeni, durante il trattamento con mitomicina occorre interrompere l’allattamento (vedere paragrafo 4.3).
Fertilità
I pazienti sessualmente maturi devono usare misure contraccettive o praticare l’astinenza sessuale durante la chemioterapia e per i 6 mesi successivi.
Mitomicina è genotossica. Si consiglia pertanto agli uomini in terapia con mitomicina di astenersi dal procreare durante il trattamento e fino a 6 mesi dopo il trattamento e di informarsi sulla conservazione dello sperma prima di iniziare la terapia, in quanto mitomicina può causare infertilità irreversibile.
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Anche se utilizzati conformemente alle istruzioni, questi medicinali possono causare nausea e vomito rallentando cosi i tempi di reazione in misura tale da compromettere la capacità di guidare veicoli o usare macchinari. Ciò vale in misura ancora maggiore in relazione con l’uso di alcol.
04.8 Effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati sono elencati di seguito in base alla classificazione per sistemi e organi e alla frequenza. Le frequenze sono definite come: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), rara (≥1/10.000, <1/1.000), molto rara (<1/10.000) o non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Possibili effetti indesiderati in contesto di terapia endovescicale
Le reazioni avverse possono essere provocate dalla soluzione per instillazione endovescicale o in seguito a resezione profonda.
Gli effetti indesiderati più comuni di mitomicina somministrata per via endovescicale sono reazioni allergiche cutanee sotto forma di esantema locale (p. es. dermatite da contatto, anche sotto forma di eritema palmare e plantare) e cistite.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
Comune Rash cutaneo allergico, dermatite da contatto, eritema palmo- plantare, prurito Raro Esantema generalizzato |
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Patologie renali e urinarie |
Comune Cistite (possibilmente emorragica), disuria, nicturia, pollachiuria, ematuria, irritazione locale della parete vescicale Molto rara o non nota Cistite necrotizzante, cistite allergica (eosinofila), stenosi del tratto urinario efferente, ridotta capacità della vescica, calcificazione della parete vescicale, fibrosi della parete vescicale, perforazione della vescica |
In caso di cistite occorre somministrare un trattamento sintomatico con analgesici e antinfiammatori locali. Nella maggior parte dei casi è possibile proseguire la terapia con mitomicina, se necessario a dose ridotta. Sono stati segnalati casi isolati di cistite allergica (eosinofila) che hanno comportato la necessità di interrompere la terapia.
In seguito a somministrazione endovescicale, solo piccole quantità di mitomicina raggiungono la circolazione sistemica. Ciò nonostante, in casi molto rari p sono stati riportati i seguenti effetti indesiderati sistemici: Possibili effetti indesiderati sistemici con frequenza molto rara in seguito a somministrazione endovescicale
Patologie del sistema emolinfopoietico | Leucocitopenia, trombocitopenia |
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Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Malattia polmonare interstiziale |
Patologie gastrointestinali | Nausea, vomito, diarrea |
Patologie epatobiliari | Aumento delle transaminasi |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Alopecia |
Patologie renali e urinarie | Disfunzione renale |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Febbre |
Possibili effetti indesiderati in contesto di terapia sistemica
Gli effetti indesiderati più comuni di mitomicina per via sistemica sono sintomi gastrointestinali come nausea e vomito e soppressione del midollo osseo con leucopenia e trombocitopenia predominante.
Questa soppressione del midollo osseo si verifica in casi fino al 65 % dei pazienti.
Fino al 10 % dei pazienti ci si aspetta che sia interessato da tossicità d’organo di grado serio sotto forma di polmonite interstiziale o nefrotossicità.
Mitomicina è potenzialmente epatotossica.
Patologie del sistema emolinfopoietico |
Molto comune Soppressione del midollo osseo, leucopenia, trombocitopenia Rara Infezione potenzialmente fatale, sepsi, anemia emolitica |
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Disturbi del sistema immunitario |
Molto raro Grave reazione allergica |
Patologie cardiache |
Rara Insufficienza cardiaca a seguito di precedente terapia con antracicline |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche |
Comune Polmonite interstiziale, dispnea, tosse, respiro corto Rara Ipertensione polmonare, malattia veno- occlusiva polmonare (PVOD) |
Patologie gastrointestinali |
Molto comune Nausea, vomito Non comune Mucosite, stomatite, diarrea, anoressia |
Patologie epatobiliari |
Rara Disfunzione epatica, aumento delle transaminasi, ittero, malattia veno-occlusiva (VOD) epatica |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
Comune Esantema, rash cutaneo allergico, dermatite da contatto, eritema palmo-plantare Non comune Alopecia Raro Esantema generalizzato |
Patologie renali e urinarie |
Comune Disfunzione renale, aumento della creatinina sierica, glomerulopatia, nefrotossicità Raro Sindrome emolitico-uremica (HUS) (comunemente fatale), anemia emolitica microangiopatica (sindrome MAHA) |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
Comune In caso di stravaso: cellulite, necrosi tissutale Non comune Febbre |
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sito https://www.aifa.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione- avversa
04.9 Sovradosaggio
In caso di sovradosaggio occorre attendersi una grave mielotossicità o persino mieloftisi, con manifestazione dell’effetto clinico conclamato solo dopo circa 2 settimane.
Possono trascorrere 4 settimane prima che la conta leucocitaria diminuisca al valore minimo. Pertanto, in caso di sospetto sovradosaggio occorre un monitoraggio attento e prolungato dei parametri ematologici.
Tuttavia, a oggi non sono stati segnalati casi di sovradosaggio con la somministrazione endovescicale di mitomicina.
Poiché non sono disponibili antidoti efficaci, occorre esercitare la massima cautela a ogni somministrazione.
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeuticaagenti antineoplastici, antibiotici citotossici e sostanze correlate, altri antibiotici citotossici, codice ATC: L01DC03 L’antibiotico mitomicina è un medicinale citostatico appartenente al gruppo degli agenti alchilanti.
Mitomicina è un antibiotico con effetto antineoplastico, isolato da Streptomyces caespitosus. È presente in forma inattiva. L’attivazione in agente alchilante trifunzionale avviene rapidamente a livello di pH fisiologico in presenza di NADPH nel siero oppure per via intracellulare in praticamente tutte le cellule dell’organismo, ad eccezione di quelle cerebrali, poiché mitomicina non supera la barriera ematoencefalica. I tre radicali alchilanti derivano tutti da un gruppo chinonico, uno aziridinico e uno uretanico. Il meccanismo d’azione è basato principalmente sull’alchilazione del DNA (in misura minore, del RNA), con corrispondente inibizione della sintesi del DNA. Il grado di lesione del DNA è correlato con l’effetto clinico ed è inferiore nelle cellule che sviluppano resistenza rispetto alle cellule sensibili. Come nel caso di altri agenti alchilanti, le cellule proliferanti presentano un danno superiore a quello delle cellule in stato di riposo (G0) del ciclo cellulare. Inoltre, vengono rilasciati radicali liberi del perossido, soprattutto in caso di dosi elevate, con conseguenti rotture del DNA. Il rilascio di radicali del perossido è associato al pattern di effetti indesiderati organo-specifici.
05.2 Proprietà farmacocinetiche
In seguito a somministrazione endovenosa di 10 – 20 mg/m² di mitomicina, sono stati misurati livelli plasmatici di picco di 0,4 – 3,2 μg/ml. L’emivita biologica è breve, tra 40 – 50 minuti. Il livello sierico diminuisce in maniera biesponenziale, precipitando nei primi 45 minuti per poi calare più lentamente. Generalmente, dopo circa 3 ore i livelli sierici sono al di sotto del limite di rilevazione. Metabolismo ed eliminazione avvengono principalmente per via epatica. Di conseguenza, elevate concentrazioni di mitomicina sono state riscontrate nella cistifellea. L’escrezione renale ha solo un ruolo minore nell’eliminazione.
Durante il trattamento per via endovescicale mitomicina viene assorbita solo in dosi non significative. Ciò nonostante non è possibile escludere completamente un effetto sistemico.
05.3 Dati preclinici di sicurezza
Negli studi sugli animali mitomicina ha un effetto tossico su tutti i tessuti proliferanti, in particolare sulle cellule del midollo osseo e della mucosa gastrointestinale, con inibizione della spermatogenesi. Mitomicina ha proprietà mutagene, cancerogene e teratogene che possono essere dimostrate in modelli sperimentali appropriati.
Se iniettata fuori vena, o in caso di stravaso nel tessuto circostante, mitomicina causa una grave necrosi.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
Polvere per soluzione endovescicale: urea Solvente per soluzione endovescicale: cloruro di sodio e acqua per preparazioni iniettabili.
06.2 Incompatibilità
Questo medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali ad eccezione di quelli menzionati nel paragrafo 6.6.
06.3 Periodo di validità
Mitameta, flaconcini con 20 mg di mitomicina e set per instillazione 9 mesi Dopo la ricostituzione il prodotto deve essere usato immediatamente.
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
Non conservare a temperatura superiore ai 25 °C. Conservare il flaconcino nell’imballaggio esterno per proteggere il contenuto dalla luce.
Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione, vedere paragrafo 6.3.
06.5 Natura e contenuto della confezione
Mitameta è contenuta in flaconcini di vetro trasparente (tipo 1) con tappo in gomma bromobutilica rivestita con fluoropolimero e chiusura flip-off in alluminio.
Confezioni da 1 flaconcino (20 ml), 1 sacca in PVC da 20 ml con soluzione di cloruro di sodio allo 0,9 %, cateteri Confezioni da 4 flaconcini (20 ml), 4 sacche in PVC da 20 ml con soluzione di cloruro di sodio allo 0,9 %, cateteri Confezioni da 5 flaconcini (20 ml), 5 sacche in PVC da 20 ml con soluzione di cloruro di sodio allo 0,9 %, cateteri Confezioni da 6 flaconcini (20 ml), 6 sacche in PVC da 20 ml con soluzione di cloruro di sodio allo 0,9 %, cateteri È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione
Sciogliere il contenuto di un flaconcino di Mitameta (equivalente a 20 mg di mitomicina) in 20 ml di soluzione sterile di cloruro di sodio allo 0,9 %. Il contenuto del flaconcino deve sciogliersi formando una soluzione limpida di colore blu-violacea entro 2 minuti.
Usare solo soluzioni limpide.
Il contenuto dei flaconcini è esclusivamente monouso e per una singola somministrazione. Eliminare la soluzione non utilizzata.
Proteggere la soluzione ricostituita dalla luce.
Mitameta non deve essere miscelata con altre iniezioni. Somministrare separatamente altre soluzioni iniettabili o per infusione.
Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
Istruzioni per l’uso per il solvente per soluzione endovescicale (set per instillazione)
Fig. 1–7: (1) <.. image removed ..> Aprire il rivestimento protettivo, ma senza rimuoverlo completamente! In tal modo la punta del sistema di instillazione resta protetta dalla contaminazione fino all’ultimo minuto.
(2) <.. image removed ..> Togliere il cappuccio dal flaconcino e dal sistema di instillazione. Tenere a portata di mano la busta per lo smaltimento.
(3) <.. image removed ..> Tenendo il flaconcino in posizione verticale, fissarlo saldamente all’adattatore del sistema di instillazione e ruotarlo una o due volte.
(4) <.. image removed ..> Tenendo il tubo (non il flaconcino) saldamente in posizione verticale, rompere la valvola superiore piegandola avanti e indietro.
(5) <.. image removed ..> Pompare il liquido nel flaconcino senza riempirlo completamente.
(6) <.. image removed ..> Capovolgere l’intero sistema. Con il flaconcino in alto, pompare aria Aspirarela mitomicina disciolta nel sistema di instillazione. Non rimuovere il flaconcino.
(7) <.. image removed ..> Ora, tenendo il sistema di instillazione in posizione verticale, rimuovere completamente il rivestimento protettivo. Collegare il catetere al sistema. Quindi rompere il meccanismo di chiusura del tubo piegandolo avanti e indietro e instillare la soluzione. Dopo aver completato l’instillazione, rilasciare il catetere spingendo aria all’interno. Mantenendo la sacca del solvente strizzata, trasferirla assieme al catetere nella busta per lo smaltimento.
07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
medac Gesellschaft für klinische Spezialpräparate mbH Theaterstr. 6 22880 Wedel Germania Tel.: +49 4103 8006-0 Fax: +49 4103 8006-100
08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio
AIC n. 044529016 – "20 mg polvere e solvente per soluzione endovescicale" 1 flaconcino in vetro e 1 sacca di solvente da 20 ml AIC n. 044529028 – "20 mg polvere e solvente per soluzione endovescicale" 4 flaconcini in vetro e 4 sacche di solvente da 20 ml AIC n. 044529030 – "20 mg polvere e solvente per soluzione endovescicale" 5 flaconcini vetro e 5 sacche di solvente da 20 ml AIC n. 044529042 – "20 mg polvere e solvente per soluzione endovescicale" 6 flaconcini in vetro e 6 sacche di solvente da 20 ml
09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione
10.0 Data di revisione del testo
Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 23/02/2023