Risedronato Aur: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Risedronato Aur

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Risedronato Aur: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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Risedronato Aurobindo 75 mg compresse rivestite con film

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni compressa rivestita con film contiene 75 mg di risedronato sodico (equivalenti a 69,6 mg di acido risedronico).

Eccipiente con effetti noti: ogni compressa rivestita con film contiene 350,55 mg di lattosio (come lattosio monoidrato).

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Compressa rivestita con film.

Compressa di color rosa chiaro a rosa, di forma circolare (diametro 11,6 mm), rivestita con film, biconvessa con impresso ‘L’ su un lato e ‘62’ sull’altro lato.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Trattamento dell’osteoporosi in donne in postmenopausa ad aumentato rischio di fratture (vedere paragrafo 5.1).

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia

La dose raccomandata negli adulti è una compressa da 75 mg per via orale per due giorni consecutivi al mese. La prima compressa deve essere assunta lo stesso giorno di ogni mese, seguita dalla seconda compressa il giorno successivo.

Popolazioni speciali

Anziani

Non è richiesto alcun aggiustamento della dose in quanto la biodisponibilità, la distribuzione e l’eliminazione sono simili negli anziani (>60 anni) e nei soggetti più giovani.

Questo è stato dimostrato anche nella popolazione in postmenopausa molto anziana, ovvero di età uguale o superiore ai 75 anni.

Compromissione renale

Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale da lieve a moderata. L’uso del risedronato sodico è controindicato nei pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina inferiore a 30ml/min) (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).

Popolazione pediatrica

L’uso di risedronato non è raccomandato nei bambini al di sotto dei 18 anni poiché i dati relativi alla sicurezza ed efficacia sono insufficienti (vedere anche paragrafo 5.1).

Modo di somministrazione

Per uso orale.

L’assorbimento di risedronato sodico è influenzato dall’assunzione del cibo e dai cationi polivalenti (vedere paragrafo 4.5) quindi, per garantirne un assorbimento adeguato, i pazienti devono assumere Risedronato Aurobindo 75 mg prima di colazione: almeno 30 minuti prima del primo cibo, di un altro medicinale o bevanda (ad eccezione dell’acqua di rubinetto) della giornata. L’acqua di rubinetto è l’unica bevanda che deve essere assunta con Risedronato Aurobindo 75 mg compresse. Si tenga presente che alcune acque minerali possono avere una maggiore concentrazione di calcio e pertanto non devono essere usate (vedere paragrafo 5.2).

I pazienti devono essere informati che, nel caso dimentichino di prendere una dose di Risedronato Aurobindo 75 mg, devono assumere una compressa di Risedronato Aurobindo 75 mg nel giorno stesso in cui se ne ricordano, a meno che la dose del mese successivo sia prevista entro 7 giorni. I pazienti devono poi riprendere l’assunzione di Risedronato Aurobindo 75 mg per due giorni consecutivi al mese nel giorno in cui la compressa viene normalmente presa.

Non si devono assumere tre compresse nella stessa settimana.

La compressa deve essere deglutita intera e non deve essere né sciolta in bocca né masticata. Per favorire il transito della compressa verso lo stomaco, Risedronato Aurobindo 75 mg deve essere assunto in posizione eretta con un bicchiere di acqua di rubinetto (>120 ml). I pazienti non devono coricarsi per 30 minuti dopo aver assunto la compressa (vedere paragrafo 4.4).

In caso di apporto dietetico inadeguato si deve prendere in considerazione l’integrazione di calcio e vitamina D.

La durata ottimale del trattamento con bisfosfonati per l’osteoporosi non è stata stabilita. La necessità del trattamento continuato deve essere rivalutata periodicamente sulla base dei benefici e dei potenziali rischi di risedronato sodico per singolo paziente, in particolare dopo un periodo di utilizzo pari o superiore ai 5 anni.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Ipocalcemia (vedere paragrafo 4.4).

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Grave compromissione renale (clearance della creatinina <30 ml/min).

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Alimenti, bevande (ad eccezione dell’acqua di rubinetto) e medicinali che contengono cationi polivalenti (quali calcio, magnesio, ferro e alluminio) interferiscono con l’assorbimento dei bisfosfonati e non devono essere assunti contemporaneamente a Risedronato Aurobindo 75 mg (vedere paragrafo 4.5). Per ottenere l’efficacia desiderata, è necessario attenersi scrupolosamente alla posologia raccomandata (vedere paragrafo 4.2).

L’efficacia dei bisfosfonati nel trattamento dell’osteoporosi è correlata alla presenza di una bassa densità minerale ossea e/o a fratture prevalenti.

L’età avanzata o fattori clinici di rischio di fratture da soli non costituiscono motivo sufficiente per l’inizio del trattamento dell’osteoporosi con un bisfosfonato.

L’evidenza a supporto dell’efficacia dei bisfosfonati, incluso il risedronato, nei pazienti molto anziani (>80 anni), è limitata (vedere paragrafo 5.1).

I bisfosfonati sono stati associati ad esofagite, gastrite, ulcere esofagee e gastroduodenali. Deve essere pertanto usata cautela:

nei pazienti con anamnesi positiva per disturbi all’esofago che ritardano il transito o lo svuotamento esofageo, quali restringimento o acalasia;

nei pazienti impossibilitati a restare in posizione eretta per almeno 30 minuti dall’assunzione della

compressa;

se il risedronato viene somministrato a pazienti con problemi in atto o recenti del tratto gastrointestinale superiore o dell’esofago (incluso l’esofago di Barrett diagnosticato)

I medici prescrittori devono far notare ai pazienti l’importanza di prestare attenzione alle istruzioni di somministrazione e ad eventuali segni e sintomi di una possibile reazione a carico dell’esofago. Si deve raccomandare ai pazienti di rivolgersi prontamente al medico se si dovessero manifestare sintomi di irritazione esofagea quali disfagia, dolore nella deglutizione, dolore retro-sternale o comparsa/peggioramento di bruciore di stomaco.

L’ipocalcemia deve essere corretta prima di iniziare la terapia con Risedronato Aurobindo 75 mg. Altri disturbi del metabolismo osseo e minerale (cioè disfunzione paratiroidea, ipovitaminosi D) devono essere trattati quando si inizia la terapia con Risedronato Aurobindo 75 mg.

In pazienti con cancro in terapia con regimi che comprendevano bisfosfonati somministrati principalmente per via endovenosa è stata riportata osteonecrosi della mandibola/mascella, generalmente associata ad estrazione dentaria e/o infezione locale (inclusa l’osteomielite). Molti di questi pazienti erano anche in trattamento con chemioterapia e corticosteroidi. L’osteonecrosi della mandibola/mascella è stata inoltre segnalata nei pazienti che assumevano bisfosfonati orali.

Prima di iniziare un trattamento con i bisfosfonati nei pazienti con fattori di rischio concomitanti (ad es. cancro, chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi, scarsa igiene orale) si deve prendere in considerazione di effettuare un esame odontoiatrico con le appropriate procedure dentistiche preventive.

Durante il trattamento, se possibile, questi pazienti devono evitare di sottoporsi a procedure dentistiche invasive. Nei pazienti che sviluppano osteonecrosi della mandibola/mascella nel corso della terapia con i bisfosfonati, la chirurgia odontoiatrica può esacerbare questa condizione. Per i pazienti che necessitano di procedure odontoiatriche non ci sono dati disponibili per suggerire che l’interruzione della terapia con i bisfosfonati riduca il rischio di osteonecrosi della mandibola/mascella. Il giudizio clinico del medico curante deve guidare il programma di gestione di ciascun paziente in base alla valutazione individuale del rapporto beneficio/ rischio.

Fratture atipiche del femore

Con la terapia con bisfosfonati sono state riferite fratture femorali atipiche sottotrocanteriche e diafisarie, principalmente in pazienti trattati a lungo termine per l’osteoporosi. Queste fratture trasversali o oblique corte possono verificarsi in qualsiasi punto lungo il femore da appena sotto il piccolo trocantere appena fino a sopra . la linea sovracondiloidea Queste fratture si verificano spontaneamente o in seguito a trauma minimo ed alcuni pazienti manifestano dolore alla coscia o all’inguine, spesso associato con reperti di diagnostica per immagini di fratture da stress, alcune settimane o mesi prima di presentare una frattura femorale completa. Le fratture sono spesso bilaterali; pertanto il femore controlaterale deve essere esaminato nei pazienti trattati con bisfosfonati che hanno subito una frattura della diafisi femorale. È stata riferita anche

scarsa guarigione di queste fratture. Nei pazienti con sospetta frattura femorale atipica deve essere presa in considerazione l’interruzione della terapia con bisfosfonati in attesa di una valutazione del paziente basata valutazione sulla valutazione del rapporto beneficio/ rischio individuale.

Durante il trattamento con bisfosfonati i pazienti devono essere istruiti a riferire qualsiasi dolore alla coscia, all’anca o all’inguine e qualsiasi paziente che presenti questi sintomi deve essere esaminato per la presenza di una frattura femorale incompleta.

Con la terapia con bisfosfonati, è stata segnalata osteonecrosi del canale uditivo esterno, principalmente in associazione con la terapia a lungo termine. I possibili fattori di rischio per l’osteonecrosi del canale uditivo esterno includono uso di steroidi e chemioterapia e/o fattori di rischio locali quali infezione o trauma. La possibilità di osteonecrosi del canale uditivo esterno deve essere presa in considerazione in pazienti che presentano sintomo oculari incluse infezioni oculari croniche.

Risedronato Aurobindo 75 mg compresse contiene lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp lattasi e malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo farmaco.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Non sono stati condotti studi formali di interazione, comunque negli studi clinici non sono state trovate interazioni clinicamente rilevanti con altri medicinali.

L’assunzione contemporanea di medicinali contenenti cationi polivalenti (ad es. calcio, magnesio, ferro ed alluminio) interferisce con l’assorbimento del risedronato sodico (vedere paragrafo 4.4).

Il risedronato sodico non viene metabolizzato a livello sistemico, non induce gli enzimi del citocromo P450 e ha un basso legame con le proteine.

Negli studi di fase III nell’osteoporosi con dose giornaliera di risedronato sodico è stato riportato l’uso di acido acetilsalicilico o di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) rispettivamente nel 33% e nel 45% dei pazienti. Nello studio di fase III di confronto fra 75 mg per 2 giorni consecutivi al mese e 5 mg al giorno in donne in postmenopausa, l’uso di acido acetilsalicilico o di FANS è stato riportato nel 54,8% delle pazienti. Una percentuale simile di pazienti ha manifestato eventi avversi a carico del tratto gastrointestinale superiore indipendentemente dall’uso di FANS o aspirina.

Se ritenuto opportuno il risedronato sodico può essere usato in concomitanza ad un supplemento di estrogeni.

Fertilità, gravidanza e allattamento

Non ci sono dati adeguati relativi all’uso del risedronato sodico nelle donne in gravidanza. Studi sugli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale nell’uomo non è noto. Studi su animali indicano che una piccola quantità di risedronato sodico passa nel latte materno.

Il risedronato sodico non deve essere usato durante la gravidanza o nelle donne che allattano al seno.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Risedronato Aurobindo 75 mg non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

04.8 Effetti indesiderati

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Il risedronato sodico è stato studiato in studi clinici di fase III che hanno coinvolto più di 15.000 pazienti. La maggioranza degli effetti indesiderati osservati negli studi clinici erano di grado da lieve a moderato e nella gran parte dei casi non hanno richiesto l’interruzione della terapia.

Gli eventi avversi riportati durante gli studi clinici di fase III in donne in postmenopausa con osteoporosi trattate per un periodo fino a 36 mesi con il risedronato sodico 5 mg/die (n=5020) o con placebo (n=5048) e considerati possibilmente o probabilmente collegati al risedronato sodico sono elencati di seguito, usando la seguente convenzione (l’incidenza rispetto al placebo è indicata tra parentesi): molto comune (≥1/10); comune (da ≥1/100 a <1/10); non comune (da ≥1/1.000 a <1/100); raro (da ≥1/10.000 a <1/1.000); molto raro (<1/10.000).

Patologie del sistema nervoso

Comune: Cefalea (1,8% vs. 1,4%).

Patologie dell’occhio

Non comune: Irite.*

Patologie dell’orecchio e del labirinto

Molto raro: Osteonecrosi del canale uditivo esterno (reazione avversa di classe dei bisfosfonati)

Patologie gastrointestinali

Comune: Stipsi (5,0% vs. 4,8%), dispepsia (4,5% vs. 4,1%), nausea (4,3% vs. 4,0%), dolore

addominale (3,5% vs. 3,3%), diarrea (3,0% vs. 2,7%).

Non comune: Gastrite (0,9% vs. 0,7%), esofagite (0,9% vs. 0,9%), disfagia (0,4% vs. 0,2%),

duodenite (0,2% vs. 0,1%), ulcera esofagea (0,2% vs. 0,2%).

Raro: Glossite (<0,1% vs. 0,1%), stenosi esofagea (<0,1% vs. 0,0%).

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Comune: Dolore muscoloscheletrico (2,1% vs. 1,9%).

Esami diagnostici:

Raro: Valori anormali delle prove di funzionalità epatica.*

* Nessuna incidenza rilevante da studi di fase III nell’osteoporosi; frequenza basata su dati di evento avverso/laboratorio/ rechallenge provenienteda studi clinici precedenti.

In uno studio multicentrico in doppio cieco della durata di 2 anni, che confrontava risedronato sodico 5 mg al giorno (n= 613) e risedronato sodico 75 mg per 2 giorni consecutivi al mese (n=616) in donne in postmenopausa con osteoporosi, i profili globali di sicurezza sono risultati simili. Sono stati riportati i seguenti ulteriori eventi avversi ritenuti dagli sperimentatori possibilmente o probabilmente correlati all’uso del farmaco (incidenza maggiore nel gruppo con risedronato sodico 75 mg rispetto al gruppo con risedronato sodico 5 mg):

Patologie gastrointestinali

Comune: gastrite erosiva (1,5% vs. 0,8%), vomito (1,3% vs. 1,1%).

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Comune: artralgia (1,5% vs. 1,0%), dolore osseo (1,1% vs 0,5%) e dolore alle estremità (1,1%

vs 0,5%).

Patologie sistemiche

Non comune: reazioni di fase acuta, come febbre e/o malattia simil-influenzale (entro 5 giorni dalla prima dose) (0,6% vs. 0,0%)

Esami diagnostici

È stata osservata in alcuni pazienti un’iniziale diminuzione di carattere transitorio, asintomatico e lieve dei livelli sierici di calcio e di fosfato.

Durante l’uso post-marketing sono stati segnalati i seguenti ulteriori effetti indesiderati (frequenza non nota):

Patologie dell’occhio

Irite, uveite.

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Osteonecrosi della mandibola/ mascella

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Ipersensibilità e reazioni cutanee, compresi angioedema, eruzione cutanea generalizzata, orticaria e reazioni cutanee bollose, alcune severe, inclusi casi isolati di sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica e vasculite leucocitoclastica.

Perdita di capelli.

Disturbi del sistema immunitario

Reazione anafilattica.

Patologie epatobiliari

Gravi disturbi epatici. Nella gran parte dei casi segnalati, i pazienti erano anche in trattamento con altri medicinali noti per provocare disturbi epatici.

Durante l’esperienza postmarketing sono state segnalate le seguenti reazioni (frequenza rara): Fratture femorali atipiche subtrocanteriche e diafisarie (reazione avversa di classe dei bisfosfonati)

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

04.9 Sovradosaggio

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Non sono disponibili informazioni specifiche sul trattamento del sovradosaggio con il risedronato sodico.

A seguito di un notevole sovradosaggio possono verificarsi diminuzioni del calcio sierico. In alcuni di questi pazienti possono anche verificarsi segni e sintomi di ipocalcemia.

Si devono somministrare latte o antiacidi contenenti magnesio, calcio o alluminio per legare il risedronato sodico e ridurne l’assorbimento. In caso di sovradosaggio acuto si può valutare di effettuare una lavanda gastrica per rimuovere il risedronato sodico non assorbito.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: Bisfosfonati, Codice ATC: M05BA07

Meccanismo d’azione

Il risedronato sodico è un piridinil bisfosfonato che si fissa all’idrossiapatite dell’osso e inibisce il riassorbimento osseo mediato dagli osteoclasti. Il turnover osseo viene ridotto mentre l’attività degli osteoblasti e la mineralizzazione ossea vengono mantenute.

Effetti farmacodinamici

In studi preclinici, il risedronato sodico ha mostrato una potente attività anti-osteoclastica e anti- riassorbimento, e ha aumentato in modo dose-dipendente la massa ossea e la resistenza biomeccanica dello scheletro. L’attività del risedronato sodico è stata confermata con la misurazione di marcatori biochimici del turnover osseo nel corso di studi farmacodinamici e clinici. In studi in donne in postmenopausa, sono state osservate diminuzioni nei marcatori biochimici del turnover osseo entro 1 mese e hanno raggiunto il livello massimo entro 3-6 mesi. In uno studio di 2 anni, le diminuzioni nei marcatori biochimici del turnover osseo (N-telopeptide urinario del collagene e fosfatasi alcalina sierica ossea specifica) sono risultate simili a 24 mesi con risedronato sodico 75 mg compresse per 2 giorni consecutivi al mese e risedronato sodico 5 mg compresse al giorno.

Efficacia clinica e sicurezza

Trattamento dell’osteoporosi postmenopausale

Vari fattori di rischio sono associati all’osteoporosi postmenopausale, tra cui diminuita massa ossea, diminuita densità minerale ossea, esistenza di fratture precedenti, menopausa precoce, abitudine al fumo, consumo di alcol e anamnesi familiare positiva per l’osteoporosi. La conseguenza clinica dell’osteoporosi sono le fratture. Il rischio di fratture aumenta all’aumentare del numero dei fattori di rischio.

In base agli effetti sul cambiamento medio della DMO della colonna lombare, risedronato sodico 75 mg (n=524) per 2 giorni consecutivi al mese è risultato equivalente a risedronato sodico 5 mg al giorno (n=527) nel corso di uno studio multicentrico in doppio cieco della durata di 2 anni condotto in donne in postmenopausa con osteoporosi. Per entrambi i gruppi ci sono stati aumenti medi percentuali della DMO della colonna lombare statisticamente significativi rispetto al basale a 6, 12, 24 mesi e all’endpoint.

Il programma clinico per il risedronato sodico somministrato una volta al giorno ha studiato l’effetto del risedronato sodico sul rischio di fratture vertebrali e dell’anca e ha incluso donne in fase di postmenopausa, sia precoce che tardiva, con o senza fratture. Sono state studiate dosi giornaliere di 2,5 mg e 5 mg e tutti i gruppi, inclusi quelli di controllo, ricevevano calcio e vitamina D (se i livelli basali erano bassi). Il rischio assoluto e relativo di nuove fratture vertebrali e dell’anca è stato stimato mediante l’impiego di un’analisi“time to first event”.

Due studi controllati con placebo (n=3.661) hanno arruolato donne in postmenopausa di età inferiore agli 85 anni con fratture vertebrali al basale. Il risedronato sodico 5 mg somministrato giornalmente per 3 anni ha ridotto il rischio di nuove fratture vertebrali rispetto al gruppo di controllo. In donne con almeno 2 fratture vertebrali o almeno 1 frattura vertebrale, la riduzione del rischio relativo è stata, rispettivamente, del 49% e del 41% (l’incidenza di nuove fratture vertebrali con il risedronato sodico è stata, rispettivamente, del 18,1% e dell’11,3%, con il placebo del 29,0% e del 16,3%). L’effetto del trattamento è stato osservato già al termine del primo anno di trattamento. I benefici sono stati dimostrati anche in donne con fratture multiple al basale. Il risedronato sodico 5 mg al giorno ha anche ridotto la perdita di statura annua rispetto al gruppo di controllo.

Due ulteriori studi controllati con placebo hanno arruolato donne in postmenopausa di età superiore ai 70 anni con o senza fratture vertebrali al basale. Sono state arruolate donne di 70-79 anni con punteggio T della DMO del collo del femore di <-3 DS (scala di riferimento del produttore, cioè -2,5 DS utilizzando NHANES III(National Health and Nutrition Examination Survey)) e almeno un altro fattore di rischio. Le donne con età pari o maggiore di 80 anni potevano venire arruolate sulla base di almeno un fattore di rischio non scheletrico per la frattura dell’anca o di ridotta densità minerale ossea al collo del femore. La significatività statistica dell’efficacia del risedronato sodico rispetto al placebo viene raggiunta solo quando si raggruppano i due gruppi di trattamento con 2,5 mg e 5 mg. I risultati seguenti

si basano soltanto su un’analisi a posteriori di sottogruppi definiti mediante la pratica clinica e l’attuale definizione dell’osteoporosi:

nel sottogruppo di pazienti con punteggio T della DMO del collo del femore di <-2,5 DS (NHANES III) e almeno una frattura vertebrale al basale, il risedronato sodico somministrato per 3 anni ha ridotto il rischio di fratture dell’anca del 46% rispetto al gruppo di controllo (incidenza di fratture dell’anca nei gruppi combinati di risedronato sodico 2,5 mg e 5 mg del 3,8%, del 7,4% con il placebo);

I dati suggeriscono che nelle pazienti molto anziane (≥80 anni) si può osservare un livello di protezione più limitato. Ciò può essere dovuto alla crescente importanza di fattori non scheletrici per la frattura dell’anca con l’aumentare dell’età.

In questi studi, i dati analizzati come endpoint secondario hanno indicato una diminuzione del rischio di nuove fratture vertebrali in pazienti con diminuita DMO del collo del femore senza fratture vertebrali e in pazienti con diminuita DMO del collo del femore con o senza fratture vertebrali.

Il Risedronato sodico 5 mg al giorno somministrato per 3 anni ha aumentato la densità minerale ossea (DMO) (rispetto al gruppo di controllo) della colonna lombare, del collo del femore, del trocantere e del polso e ha mantenuto la densità ossea a livello del terzo medio del radio.

In uno studio di follow-up della durata di un anno successivo a tre anni di trattamento con il risedronato sodico 5 mg/die si è osservata una rapida reversibilità dell’effetto di soppressione del risedronato sodico sulla velocità di turnover dell’osso.

Campioni di biopsie ossee da donne in post-menopausa trattate con il risedronato sodico 5 mg al giorno per un tempo da 2 a 3 anni hanno mostrato la prevista moderata diminuzione del turnover osseo. L’osso formato nel corso del trattamento con il risedronato sodico presentava struttura lamellare e mineralizzazione ossea normali. Questi dati, insieme alla diminuita incidenza di fratture vertebrali di natura osteoporotica in donne con l’osteoporosi, sembrano indicare la mancanza di effetti dannosi sulla qualità dell’osso.

Rilevamenti endoscopici effettuati in un certo numero di pazienti affette da disturbi gastrointestinali di grado da moderato a severo, sia in gruppi trattati con il risedronato sodico che nei gruppi di controllo, non hanno evidenziato ulcere gastriche, duodenali o esofagee riconducibili al trattamento, in nessuno dei due gruppi, sebbene nel gruppo con il risedronato sodico siano stati riscontrati raramente casi di duodenite.

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di risedronato sodico sono indagate in uno studio della durata di 3 anni (randomizzato, in doppio cieco, controllata con placebo, multicentrico, a gruppi paralleli della durata di 1 anno seguito da un trattamento in aperto della durata di 2 anni) su pazienti pediatrici di età compresa tra i 4 e i 16 anni con osteogenesi imperfetta. In questo studio, i pazienti con peso compreso tra 10 e 30 kg hanno ricevuto risedronato 2,5 mg al giorno e i pazienti con peso superiore a 30 kg hanno ricevuto risedronato 5 mg al giorno.

Dopo il completamento della fase randomizzata, in doppio cieco, controllata con placebo della durata di 1 anno è stato dimostrato un aumento statisticamente significativo della DMO della colonna lombare nel gruppo trattato con risedronato rispetto al gruppo trattato con placebo; tuttavia, è stato rilevato un aumento del numero di almeno una nuova frattura vertebrale morfometrica (identificata ai raggi X) nel gruppo trattato con risedronato rispetto a quello trattato con placebo. Durante il periodo in doppio cieco della durata di 1 anno, la percentuale di pazienti che hanno riferito fratture cliniche è stata del 30,9% nel gruppo trattato con risedronato e del 49,0% nel gruppo trattato con placebo. Nel periodo in aperto, quando tutti i pazienti venivano trattai con risedronato (dal 12° al 36° mese), sono state riferite fratture cliniche dal 65,3% dei pazienti inizialmente randomizzati con il gruppo placebo e dal 52,9% dei pazienti inizialmente randomizzati al gruppo risedronato. In generale, i risultati non supportano l’uso di risedronato sodico in pazienti pediatrici con osteogenesi imperfetta da lieve a moderata.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Assorbimento

L’assorbimento dopo una dose orale è relativamente rapido (tmax ~1 ora) ed è indipendente dalla dose nell’intervallo delle dosi studiate (studio con dose singola, da 2,5 a 30 mg; studi con dosi multiple, da 2,5 a 5 mg al giorno e fino a 75 mg per 2 giorni consecutivi al mese). La biodisponibilità orale media della compressa è dello 0,63% e diminuisce quando il risedronato sodico è somministrato con il cibo. Rispetto a un digiuno di 4 ore dopo la somministrazione, la biodisponibilità si è ridotta rispettivamente di circa il 50% e il 30%, quando la colazione è stata consumata 30 minuti o 1 ora dopo la somministrazione di una compressa di risedronato. L’ingestione di una compressa di 75 mg con acqua dura ha mostrato di ridurre la biodisponibilità di circa il 60% rispetto all’acqua morbida. La biodisponibilità è risultata simile negli uomini e nelle donne.

Distribuzione

Nell’uomo, il volume di distribuzione medio allo stato stazionario è di 6,3 l/kg. Il legame con le proteine plasmatiche è del 24% circa.

Biotrasformazione

Non vi è evidenza che il risedronato sodico sia metabolizzato a livello sistemico.

Eliminazione

Circa metà della dose assorbita viene escreta nelle urine entro le prime 24 ore e l’85% di una dose somministrata per via endovenosa è recuperato nelle urine dopo 28 giorni. La clearance renale media è di 105 ml/min e la clearance totale media è di 122 ml/min, la differenza è probabilmente attribuibile alla clearance dovuta all’adsorbimento sull’osso. La clearance renale non dipende dalla concentrazione e vi è una relazione lineare tra la clearance renale e la clearance della creatinina. Il risedronato sodico non assorbito viene eliminato immodificato nelle feci. Dopo una somministrazione orale, la curva concentrazione/tempo evidenzia tre fasi di eliminazione con un’emivita terminale di 480 ore.

Popolazioni speciali

Anziani

Non è richiesto alcun aggiustamento della dose.

Pazienti che fanno uso di acido acetilsalicilico/FANS

Nei pazienti che assumevano regolarmente acido acetilsalicilico o FANS (3 o più giorni alla settimana), l’incidenza di eventi avversi a carico del tratto gastrointestinale superiore nei pazienti trattati con il risedronato sodico è stata simile a quella riscontrata nei pazienti di controllo (vedere paragrafo 4.5).

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Nel corso di studi tossicologici condotti nel ratto e nel cane sono stati osservati effetti tossici epatici dose- dipendenti con il risedronato sodico, principalmente come incremento degli enzimi epatici con alterazioni istologiche nel ratto. La rilevanza clinica di queste osservazioni non è nota. Tossicità testicolare è comparsa nel ratto e nel cane in seguito a esposizione considerata superiore rispetto all’esposizione terapeutica nell’uomo. Nei roditori sono stati frequentemente osservati casi di irritazione delle vie aeree superiori correlati alla dose. Effetti simili sono stati segnalati con altri bisfosfonati. Sono stati osservati anche effetti sul tratto respiratorio inferiore nel corso di studi a lungo termine nei roditori, sebbene l’importanza clinica di questi risultati non sia chiara. In studi di tossicità riproduttiva effettuati a esposizioni vicine a quelle cliniche, sono state osservate variazioni dell’ossificazione a livello dello sterno e/o del cranio in feti di ratti trattati con il risedronato sodico, nonché ipocalcemia e mortalità nelle femmine gravide che hanno partorito. Non vi è stata alcuna evidenza di teratogenesi con 3,2 mg/kg al giorno nel ratto e 10 mg/kg al giorno nel coniglio, sebbene i dati siano disponibili soltanto per un numero ristretto di conigli. La tossicità materna ha impedito la sperimentazione di dosi maggiori. Studi di genotossicità e carcinogenesi non hanno evidenziato alcun rischio particolare per l’uomo.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Nucleo della compressa Lattosio monoidrato Cellulosa microcristallina Crospovidone (Tipo A)

Idrossipropilcellulosa (grado a bassa viscosità) Magnesio stearato

Rivestimento Ipromellosa (6cps) Macrogol 400

Titanio diossido (E171) Ossido di ferro rosso (E172)

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

06.3 Periodo di validità

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2 anni

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Questo medicinale non richiede particolari condizioni di conservazione.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Risedronato Aurobindo 75 mg compresse è disponibile in confezioni blister in PVC trasparente-foglio d’alluminio contenenti 2 e 6 compresse rivestite con film.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna istruzione particolare.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Aurobindo Pharma (Italia) s.r.l. – Via San Giuseppe, 102 – 21047 Saronno (Varese)

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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040835151 – "75 Mg Compresse Rivestite Con Film" 2 Compresse In Blister Pvc-Al 040835163 – "75 Mg Compresse Rivestite Con Film" 6 Compresse In Blister Pvc-Al

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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[Completare con i dati nazionali]

10.0 Data di revisione del testo

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FARMACI EQUIVALENTI (stesso principio attivo)

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