Ultratard: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Ultratard

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Ultratard: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)

 

01.0 Denominazione del medicinale

Indice

ULTRATARD 100 UI/ml

 

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

Indice

Insulina umana, DNAr (prodotta da Saccharomyces cerevisiae con la tecnologia del DNA ricombinante).

1 ml contiene 100 UI di insulina umana

1 flaconcino contiene 10 ml equivalenti a 1000 UI

Una UI (Unità Internazionale) corrisponde a 0,035 mg di insulina umana anidra.

Ultratard è una sospensione di insulina zinco. La sospensione è costituita da particelle cristalline.

Per gli eccipienti vedere Sezione 6.1. Elenco degli eccipienti.

 

03.0 Forma farmaceutica

Indice

Sospensione iniettabile in flaconcino.

Ultratard è una sospensione acquosa bianca e lattescente.

 

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

Indice

Terapia del diabete mellito.

 

04.2 Posologia e modo di somministrazione

Indice

Ultratard è un’insulina ad azione prolungata.

Dosaggio

La dose di insulina è individuale e va determinata dal medico in accordo con le necessità del paziente.

Il fabbisogno medio giornaliero di insulina necessario per la terapia di mantenimento nei pazienti diabetici di tipo 1 oscilla tra 0,5 e 1,0 UI/kg. Nei bambini prepuberi, il fabbisogno varia tra 0,7 e 1,0 UI/kg. Durante il periodo di remissione parziale, il fabbisogno di insulina può essere inferiore, mentre, in caso di insulino-resistenza, ad esempio durante la pubertà o in presenza di obesità, il fabbisogno giornaliero di insulina può essere significativamente più alto.

La posologia iniziale nei diabetici tipo 2 è spesso più bassa e può oscillare, ad es., tra 0,3 e 0,6 UI/kg/die.

Il medico curante determinerà se sono necessarie una o più iniezioni giornaliere. Ultratard può essere usato da solo o in combinazione con insulina ad azione rapida.

Nella terapia insulinica intensiva le sospensioni possono essere usate come insulina basale (iniezione mattutina e/o serale) mentre l’insulina ad azione rapida va somministrata in prossimità dei pasti.

Nei pazienti affetti da diabete mellito, l’ottimizzazione del controllo glicemico ritarda l’insorgenza e rallenta la progressione delle complicanze diabetiche tardive. Si raccomanda, quindi, un accurato controllo glicemico.

Aggiustamento posologico

Malattie concomitanti, specialmente le infezioni e le patologie febbrili, di solito aumentano il fabbisogno di insulina del paziente.

Insufficienze renali o epatiche possono ridurre il fabbisogno insulinico.

Un aggiustamento posologico può rendersi necessario anche quando i diabetici variano l’intensità della attività fisica o la dieta abituale o quando si trasferisce un paziente da una preparazione di insulina ad un’altra (vedere sezione 4.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso).

Somministrazione

Per uso sottocutaneo.

Ultratard è somministrato solitamente con iniezioni sottocutanee nella coscia. Se opportuno, è possibile effettuare l’iniezione nella parete addominale, nella regione glutea o deltoidea.

L’iniezione sottocutanea nella coscia assicura un assorbimento più lento e meno variabile rispetto agli altri siti di iniezione.

Le iniezioni dentro una plica cutanea minimizzano il rischio di iniezione intramuscolare non intenzionale.

Tenere l’ago sotto la cute per almeno 6 secondi per assicurare la completa iniezione del farmaco.

I siti di iniezione devono essere ruotati entro la stessa regione anatomica per evitare la lipodistrofia.

Non somministrare le sospensioni di insulina per via endovenosa.

Seguire le dettagliate istruzioni sull’uso del prodotto contenute nel foglio illustrativo che accompagna Ultratard.

I flaconcini devono essere usati con siringhe da insulina aventi la scala in unità corrispondenti.

 

04.3 Controindicazioni

Indice

Ipoglicemia.

Ipersensibilità all’insulina umana o ad uno degli eccipienti (vedere sezione 6.1 Elenco degli eccipienti).

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

Indice

Una posologia inadeguata o la interruzione del trattamento, specialmente nel diabete tipo 1, possono portare a iperglicemia e a chetoacidosi diabetica.

Normalmente i primi sintomi di iperglicemia compaiono gradualmente entro alcune ore o giorni.

Questi includono sete, poliuria, nausea, vomito, sonnolenza, pelle secca ed arrossata, xerostomia, perdita di appetito ed alito acetonemico (vedere sezione 4.8 Effetti indesiderati).

Nei diabetici di tipo 1, le iperglicemie non trattate possono condurre a chetoacidosi diabetica, evento potenzialmente letale.

Una dose elevata di insulina rispetto alle esigenze del paziente può indurre ipoglicemia.

In genere l’ipoglicemia può essere corretta mediante l’assunzione immediata di carboidrati. Per garantire un intervento immediato si consiglia ai pazienti di portare sempre con sé del glucosio.

La mancata assunzione di un pasto o un esercizio fisico faticoso e non programmato può indurre ipoglicemia.

I pazienti che hanno avuto un sensibile miglioramento nel controllo della glicemia, ad esempio grazie ad una terapia insulinica intensificata, devono essere informati che possono andare incontro ad una modifica dei comuni sintomi iniziali della ipoglicemia (vedere sezione 4.8 Effetti indesiderati).

Gli usuali sintomi premonitori possono non comparire nei pazienti con diabete di lunga data.

Il trasferimento di un paziente ad un altro tipo o marca di insulina deve essere effettuato sotto stretto controllo medico. Le modifiche di concentrazione, marca (produttore), tipo (insulina ad azione rapida, a doppia azione, ad azione prolungata), specie (animale, umana, o analogo dell’insulina) e/o metodo di produzione (da DNA ricombinante o insulina di origine animale) possono rendere necessario un aggiustamento posologico.

Se il passaggio del paziente a Ultratard rende necessario un aggiustamento posologico, questo si può effettuare sin dalla prima somministrazione o nel corso delle prime settimane o dei primi mesi.

Pochi pazienti, interessati da eventi ipoglicemici dopo trasferimento da insulina animale, hanno riferito che i sintomi iniziali della ipoglicemia erano meno pronunciati o diversi rispetto a quelli accusati durante il trattamento precedente.

È opportuno consigliare il paziente di consultare il medico nel caso in cui si programmi un viaggio in paesi con un diverso fuso orario in quanto potrebbe essere necessario assumere cibo ed insulina in orari differenti.

Non usare le sospensioni di insulina nei microinfusori.

Ultratard contiene metil-paraidrossibenzoato che può causare reazioni allergiche (talvolta ritardate).

 

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Indice

Numerosi farmaci interagiscono con il metabolismo del glucosio. Il medico deve quindi tenere conto delle possibili interazioni ed effettuare un’approfondita anamnesi farmacologica.

Le seguenti sostanze possono ridurre il fabbisogno insulinico:

Ipoglicemizzanti orali (OHA), inibitori delle monoaminossidasi (IMAO), agenti beta-bloccanti non selettivi, inibitori dell’enzima convertitore dell’angiotensina (ACE), salicilati e alcool.

Le seguenti sostanze possono aumentare il fabbisogno insulinico:

Tiazidi, glucocorticoidi, ormoni tiroidei e beta-simpaticomimetici, ormone della crescita e danazolo.

Gli agenti beta-bloccanti possono mascherare i sintomi dell’ipoglicemia e ritardare la ripresa da un evento ipoglicemico.

L’octreotide/lanreotide può sia ridurre sia aumentare il fabbisogno insulinico.

L’alcool può intensificare e prolungare l’effetto ipoglicemizzante dell’insulina.

 

04.6 Gravidanza e allattamento

Indice

Non vi sono restrizioni al trattamento del diabete con insulina durante la gravidanza poiché l’insulina non attraversa la barriera placentare.

Sia l’ipoglicemia che la iperglicemia, che possono insorgere in caso di terapie antidiabetiche controllate in modo non adeguato, aumentano il rischio di malformazioni e morte intrauterina. Si raccomanda, quindi, un controllo intensificato del trattamento delle donne diabetiche sia durante la pianificazione della gravidanza che durante la gravidanza stessa.

Il fabbisogno di insulina solitamente diminuisce nel corso del primo trimestre ed aumenta nel secondo e terzo trimestre di gravidanza.

Dopo il parto il fabbisogno insulinico torna rapidamente ai valori precedenti la gravidanza.

Il trattamento insulinico della madre durante l’allattamento non presenta alcun rischio per il neonato.

Tuttavia, può essere necessario modificare la posologia di Ultratard.

 

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Indice

La capacità di concentrazione e di reazione del paziente possono ridursi a seguito di ipoglicemia.

Questo fatto può costituire un rischio in situazioni in cui tali capacità sono di particolare importanza (ad esempio quando si guida un autoveicolo o si utilizzano macchinari).

I pazienti devono essere informati sulla necessità di prendere precauzioni per evitare la comparsa di una crisi ipoglicemica mentre stanno guidando. Ciò è particolarmente importante per coloro i quali hanno una ridotta o assente consapevolezza dei sintomi premonitori dell’ipoglicemia o hanno frequenti episodi di ipoglicemia. In queste circostanze dovrebbe essere sconsigliata la guida.

 

04.8 Effetti indesiderati

Indice

L’effetto indesiderato più comune che può insorgere nel corso del trattamento con insulina è una variazione della glicemia plasmatica. Sperimentazioni cliniche hanno indicato che effetti ipoglicemici maggiori, definiti come necessità di assistenza durante il trattamento, si verificano nel 20% circa dei pazienti ben controllati. In base ad esperienze post-commercializzazione gli effetti collaterali del farmaco che includono l’ipoglicemia sono stati riportati raramente (>1/1.000 <1/1.000). I disturbi elencati di seguito sono tutti basati su esperienza post-vendita, sono probabilmente sottostimati e dovranno essere pertanto considerati in tale ottica.

Disturbi del metabolismo e nutrizione

Rari (>1/10.000<1/1.000)

Variazioni della glicemia plasmatica

Ipoglicemia:

I sintomi della ipoglicemia di norma compaiono all’improvviso. Questi possono includere: sudorazione fredda, pallore cutaneo, affaticamento, nervosismo o tremori, ansia, stanchezza insolita o debolezza, confusione, difficoltà di concentrazione, sonnolenza, fame eccessiva, disturbi visivi, cefalea, nausea e palpitazioni. L’ipoglicemia grave può determinare perdita di coscienza e/o convulsioni e produrre un deficit transitorio o permanente della funzione cerebrale o persino il decesso.

Iperglicemia:

I primi sintomi della iperglicemia in genere compaiono gradualmente nell’arco di alcune ore o giorni. Questi includono sete, poliuria, nausea, vomito, sonnolenza, pelle secca ed arrossata, xerostomia, perdita di appetito ed alito acetonemico.

Nei diabetici di tipo 1, le iperglicemie non trattate possono condurre a chetoacidosi diabetica, evento potenzialmente letale.

Per le precauzioni vedi sezione 4.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso.

Disturbi visivi

Molto rari (<1/10.000)

All’inizio della terapia con insulina possono verificarsi anomalie di rifrazione.

Questi sintomi sono in genere a carattere transitorio.

Disturbi generali e condizioni del sito di somministrazione

Molto rari (<1/10.000)

Durante il trattamento con insulina possono verificarsi reazioni di ipersensibilità locale (arrossamento, gonfiore e prurito nel sito di iniezione).

Queste reazioni di solito sono transitorie e normalmente scompaiono proseguendo il trattamento.

Molto rari (<1/10.000)

La lipodistrofia si può verificare nel sito di iniezione per non aver cambiato il sito di iniezione entro la stessa area.

Molto rari (<1/10.000)

Reazioni di ipersensibilità generalizzata possono includere: rash cutaneo generalizzato, prurito, sudorazione, disturbi gastrointestinali, edema angioneurotico, difficoltà nella respirazione, palpitazioni e ipotensione. Le reazioni di ipersensibilità generalizzata sono potenzialmente a rischio di vita.

Molto rari (<1/10.000)

All’inizio della terapia con insulina può verificarsi edema. Questo sintomo è in genere a carattere transitorio.

 

04.9 Sovradosaggio

Indice

Non è possibile definire uno specifico livello di sovradosaggio dell’insulina. Tuttavia l’ipoglicemia si può sviluppare in fasi sequenziali:

• Gli episodi ipoglicemici lievi possono essere trattati con la somministrazione orale di glucosio o di prodotti contenenti zucchero. Pertanto si raccomanda ai pazienti diabetici di portare sempre con sé zollette di zucchero, caramelle, biscotti o succo di frutta zuccherato

• Gli episodi ipoglicemici gravi, quando il paziente ha perso conoscenza, possono essere trattati con 0,5 o 1 mg di glucagone somministrato per via intramuscolare o sottocutanea da una persona che ha ricevuto una istruzione appropriata oppure con glucosio endovena somministrato da personale medico. Il glucosio deve essere somministrato anche endovena nel caso in cui il paziente non abbia risposto entro 10-15 minuti alla somministrazione di glucagone.

Una volta recuperato lo stato di coscienza si consiglia la somministrazione di carboidrati per bocca al fine di prevenire una ricaduta.

Dopo un’iniezione con glucagone il paziente dovrebbe essere tenuto sotto controllo in un ospedale per scoprire la ragione del grave evento ipoglicemico e prevenire l’insorgere di altri episodi simili.

 

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

Indice

Gruppo farmacoterapeutico: agente antidiabetico. Codice ATC: A10A E01.

L’effetto ipoglicemizzante dell’insulina è dovuto alla captazione facilitata del glucosio conseguente al legame dell’insulina con i recettori localizzati sulle cellule muscolari ed adipose e la contemporanea inibizione della fuoriuscita del glucosio dal fegato.

Ultratard è un’insulina ad azione molto prolungata.

L’efficacia si manifesta entro 4 ore dalla somministrazione. L’effetto massimo si raggiunge tra le 8-24 ore e la durata totale è approssimativamente di 28-32 ore.

 

05.2 Proprietà farmacocinetiche

Indice

L’emivita dell’insulina nel flusso sanguigno è di pochi minuti. Di conseguenza il profilo del tempo di azione di una preparazione insulinica è determinato unicamente dalle sue caratteristiche di assorbimento.

Questo processo è influenzato da diversi fattori (ad esempio il dosaggio dell’insulina, la modalità ed il sito di somministrazione, spessore della plica cutanea, tipo di diabete). Le proprietà farmacocinetiche delle insuline sono quindi influenzate da variazioni significative intra- e interindividuali.

Assorbimento

La concentrazione plasmatica massima delle insuline si raggiunge dopo 2-18 ore dalla somministrazione sottocutanea. Distribuzione

Non è stato osservato un legame forte tra l’insulina e le proteine plasmatiche tranne che con gli anticorpi circolanti contro l’insulina stessa (se presenti).

Metabolismo

È stato riportato che l’insulina umana è degradata dalla proteasi insulinica o dagli enzimi degradanti dell’insulina e, probabilmente, dalla proteina disolfuro isomerasi. Sono stati proposti diversi siti di taglio (idrolisi) della molecola dell’insulina umana; nessuno dei metaboliti che si verrebbero a formare in seguito all’idrolisi della molecola stessa è attivo.

Eliminazione

L’emivita è determinata dal grado di assorbimento dai tessuti sottocutanei. L’emivita (t½), quindi, costituisce una misura dell’assorbimento piuttosto che dell’eliminazione per se dell’insulina dal plasma (l’insulina nel flusso sanguigno ha una t½ di pochi minuti). Dati sperimentali hanno indicato una t½ di circa 13-15 ore.

 

05.3 Dati preclinici di sicurezza

Indice

I dati preclinici di sicurezza emersi nel corso dei convenzionali studi di tollerabilità farmacologica, tossicità per dosi ripetute, genotossicità, potenziale cancerogeno e tossicità sulla funzione riproduttiva non lasciano prevedere alcun particolare rischio nell’uomo.

 

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

Indice

Cloruro di zinco

Cloruro di sodio

Metil para-idrossibenzoato

Acetato di sodio

Idrossido di sodio o/e Acido cloridrico (per correzioni del pH)

Acqua per preparazioni iniettabili

 

06.2 Incompatibilità

Indice

Le insuline in sospensione non devono essere miscelate ai liquidi infusionali.

Prodotti medicinali aggiunti alla sospensione di insulina possono causarne la degradazione, per esempio farmaci contenenti tioli o solfati.

Si sconsiglia di miscelare Ultratard con preparazioni di insulina tamponate con fosfato in quanto ciò potrebbe comportare la precipitazione del fosfato di zinco con conseguente impossibilità di prevedere i tempi di azione di tali miscele. Quando si miscela Actrapid con Ultratard è necessario iniettare l’insulina immediatamente per non ridurre l’effetto ad azione rapida di Actrapid.

 

06.3 Periodo di validità

Indice

30 mesi.

Dopo la prima apertura: 6 settimane.

 

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

Indice

Conservare a temperatura compresa tra 2°C e 8°C (in frigorifero) lontano dal compartimento del congelatore.

Non congelare.

Conservare il contenitore nella confezione esterna per proteggere il prodotto dalla luce.

Durante l’uso: non refrigerare. Non conservare a temperatura superiore a 25°C.

Tenere al riparo dalla luce e dal caldo eccessivo.

 

06.5 Natura e contenuto della confezione

Indice

Flaconcino di vetro (tipo 1) da 10 ml chiuso da un tappo di gomma di bromobutile/poli-isoprene e una capsula di plastica a prova di danneggiamento.

Confezioni: 1 e 5 flaconcini x 10 ml..

 

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

Indice

Le preparazioni insuliniche che sono state congelate non devono essere utilizzate.

Le insuline in sospensione non devono essere utilizzate se non appaiono uniformemente bianche e lattescenti dopo la risospensione.

 

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Indice

Novo Nordisk A/S

Novo Allé

DK-2880 Bagsværd

Danimarca

 

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

Indice

A.I.C. N. 035933035

A.I.C. N. 035933047

 

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

Indice

-----

 

10.0 Data di revisione del testo

Indice

-----

FARMACI EQUIVALENTI (stesso principio attivo)

Indice

  • Actraphane 30 40 ui/ml sospensione iniettabile – Sc 10 ml 100 UI/ml