Rapilysin: effetti collaterali e controindicazioni
Rapilysin (Reteplase) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:
Rapilysin è indicato per la terapia trombolitica dell’infarto miocardico sospetto con persistente sopraslivellamento del tratto ST o recente blocco di branca sinistra entro 12 ore dalla comparsa dei sintomi di infarto miocardico acuto (IMA).
Come tutti i farmaci, perĂ², anche Rapilysin ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.
Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Rapilysin, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).
Rapilysin: controindicazioni
IpersensibilitĂ al principio attivo o ad uno qualsiasi degli altri eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Poiché la terapia trombolitica aumenta il rischio di sanguinamento, reteplase è controindicato nelle situazioni seguenti:
diatesi emorragica nota
pazienti in terapia con anticoagulanti orali (ad es. warfarin sodico)
neoplasia intracranica, malformazione arterovenosa o aneurisma
neoplasia con aumentato rischio emorragico
anamnesi positiva per ictus cerebrovascolare
recente (< 10 giorni) massaggio cardiaco esterno prolungato e vigoroso
ipertensione grave non controllata
ulcera peptica in fase attiva
ipertensione portale (varici esofagee)
grave disfunzione epatica o renale
pancreatite acuta, pericardite, endocardite batterica
entro 3 mesi da episodi di sanguinamento clinicamente rilevante, gravi traumi o interventi chirurgici importanti (ad es. impianto di bypass coronarico, traumi o interventi chirurgici intracranici o intraspinali), parto cesareo, biopsia d’organo, precedente puntura di vasi non comprimibili.
Rapilysin: effetti collaterali
Riassunto del profilo di sicurezza
La reazione avversa al farmaco piĂ¹ frequentemente riportata associata al trattamento con reteplase è rappresentata da fenomeni emorragici, soprattutto al sito d’iniezione. Si possono verificare anche reazioni locali al sito d’iniezione.
Come con altri agenti trombolitici, ischemia/angina ricorrente, ipotensione e insufficienza cardiaca/edema polmonare sono stati frequentemente riportati come postumi di infarto miocardico e/o somministrazione di trombolitici.
Emorragia
La reazione avversa al farmaco piĂ¹ frequente associata al trattamento con reteplase è rappresentata da fenomeni emorragici.
Casi di emorragia intracranica, molti dei quali fatali, sono di particolare rilievo clinico.
Una pressione sistolica superiore a 160 mmHg prima della terapia trombolitica con reteplase è stata associata ad un piĂ¹ elevato rischio di emorragia cerebrale. Il rischio di emorragia cerebrale e di emorragia cerebrale fatale aumenta con l’aumentare dell’etĂ . Raramente si sono rese necessarie trasfusioni di sangue. Morte e invaliditĂ permanente si osservano frequentemente in pazienti che hanno subito uno stroke (incluso sanguinamento intracranico) e altri episodi di grave sanguinamento.
Tabella delle reazioni avverse
La frequenza delle rezioni avverse riportate è elencata nella tabella di seguito. Le frequenze sono definite come: molto comuni (? 1/10), comuni (da ? 1/100 a < 1/10), non comuni (da
? 1/1.000 a < 1/100), rari (da ? 1/10.000 a < 1/1.000), molto rari (< 1/10.000) e non noti (non è possibile stabilire la frequenza sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e Organi | Frequenza | Reazioni Avverse al Reteplase |
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Disturbi del sistema immunitario |
Non comuni Molto rari |
Reazioni di ipersensibilitĂ (ad es. reazioni allergiche)1 gravi reazioni anafilattiche/anafilattoidi1 |
Patologie del sistema nervoso | Non comuni Molto rari |
emorragia cerebrale2 eventi a carico del sistema nervoso (ad es. crisi epilettica, convulsioni, afasia, disturbi del linguaggio, vaneggiamento (delirium), sindromi cerebrali acute, agitazione, confusione, depressione, psicosi) |
Patologie cardiache 3 |
Molto comuni Comuni |
Ischemia/angina ricorrente, ipotensione e insufficienza cardiaca/edema polmonare Aritmie (ad es. blocco atrioventricolare, fibrillazione/flutter atriale, tachicardia/fibrillazione ventricolare, dissociazione elettromeccanica (DEM)), arresto cardiaco, shock cardiogeno e reinfarto |
Non comuni | Rigurgito mitralico, embolia polmonare, altra embolia sistemica/embolia cerebrale e difetto del setto interventricolare | |
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Patologie vascolari |
Comune Non comune |
Emorragia a livello gastrointestinale (ematemesi, melena), sanguinamento gengivale o urogenitale Emopericardio, sanguinamento retroperitoneale, emorragia cerebrale, epistassi, emottisi, emorragia oculare ed ecchimosi. |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Molto comune |
Emorragia in sede d’iniezione (ad es. ematoma), una reazione locale nella sede d’iniezione, ad esempio una sensazione di bruciore |
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura | Non nota | Embolia adiposa, che puĂ² portare a conseguenze corrispondenti negli organi interessati4 |
1 I dati disponibili su reteplase non indicano un’origine anticorpo-mediata per queste reazioni di ipersensibilità .
2 Episodi cerebrovascolari ischemici o emorragici possono costituire situazioni predisponenti o facilitanti.
3 Come con altri agenti trombolitici, questi eventi cardiovascolari sono stati riportati come conseguenza di infarto miocardico e/o somministrazione trombo litica. Questi eventi possono comportare pericolo per la vita e possono causare morte.
4 Questo evento è stato riportato per la classe terapeutica degli agenti trombolitici.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.
Rapilysin: avvertenze per l’uso
Ogni paziente candidato alla terapia con reteplase deve essere valutato accuratamente. Per informazioni sulle incompatibilitĂ del prodotto vedere paragrafo 6.2.
Sanguinamento
La complicanza piĂ¹ comune incontrata durante la terapia con reteplase è il sanguinamento. I rischi della terapia con reteplase possono essere aumentati nelle seguenti condizioni e devono pertanto essere attentamente valutati rispetto ai benefici attesi:
patologia cerebrovascolare
pressione sistolica > 160 mmHg prima del trattamento
recente sanguinamento gastrointestinale o urogenitale (entro i 10 giorni precedenti)
elevata probabilitĂ di trombi a livello delle cavitĂ sinistre del cuore, ad esempio in presenza di stenosi mitralica con fibrillazione atriale
tromboflebite settica o cannule arterovenose occluse in siti gravemente infetti
etĂ superiore a 75 anni
qualsiasi altra condizione nella quale l’insorgenza di fenomeni emorragici costituisca un serio pericolo o possa essere difficilmente controllabile per la sua particolare sede
L’utilizzo concomitante di un trattamento anticoagulante con eparina puĂ² contribuire al sanguinamento. PoichĂ© durante la terapia con reteplase la fibrina è sottoposta a lisi, possono verificarsi sanguinamenti nelle sedi di iniezione recenti. Per questo motivo la terapia trombolitica richiede un’attenta osservazione di tutti i potenziali siti di emorragia (comprese le sedi d’inserimento di cateteri, le sedi d’iniezione arteriosa e venosa, le sedi di preparazione di vasi da incannulare e le sedi di puntura con ago). Durante il trattamento con reteplase si devono evitare l’impiego di cateteri rigidi, le iniezioni intramuscolari e manovre del paziente non strettamente necessarie.
Reteplase deve essere impiegato con cautela in pazienti trattati con altri medicinali che influenzano l’emostasi, quali eparina, eparine a basso peso molecolare, eparinoidi, anticoagulanti orali e antiaggreganti piastrinici oltre all’acido acetilsalicilico, quali dipiridamolo, ticlopidina, clopidogrel o antagonisti del recettore della glicoproteina IIb/IIIa.
Nel caso si verificasse un sanguinamento grave, in particolare emorragia cerebrale, qualsiasi terapia concomitante con eparina deve essere immediatamente interrotta. Inoltre il secondo bolo di reteplase non deve essere iniettato se il sanguinamento grave si verifica prima della sua somministrazione. In generale, data la relativamente breve emivita di reteplase, non è necessario reintegrare i fattori della coagulazione. La maggior parte dei pazienti che presentano emorragia puĂ² essere trattata mediante interruzione della terapia trombolitica ed anticoagulante, reintegrazione della volemia e compressione manuale del vaso. Si deve considerare l’utilizzo di protamina se l’eparina è stata somministrata entro 4 ore dall’inizio dell’emorragia. Nei pazienti che non rispondono a queste misure conservative puĂ² essere indicato un prudente uso di emoderivati. Si devono prendere in considerazione trasfusioni di crioprecipitato, fibrinogeno, plasma fresco congelato e piastrine con valutazione clinica e di
laboratorio dopo ogni somministrazione. Dopo infusione di crioprecipitato o fibrinogeno è auspicabile raggiungere un livello plasmatico di fibrinogeno di 1 g/l.
Attualmente sono disponibili dati insufficienti sulla somministrazione di reteplase in pazienti con pressione diastolica > 100 mmHg prima del trattamento trombolitico.
Aritmie
La trombolisi coronarica puĂ² determinare l’insorgenza di aritmie da riperfusione. Durante la somministrazione di reteplase si raccomanda vivamente di avere sempre a disposizione farmaci antiaritmici per trattare una eventuale bradicardia e/o aritmie ventricolari (ad es. tachicardia o fibrillazione ventricolare).
Ri-somministrazione
Poiché al momento non sono disponibili dati clinici sulla ri-somministrazione di reteplase, quest’ultima non è raccomandata. Tuttavia non è stata osservata formazione di anticorpi verso la molecola reteplase.
Qualora si sviluppasse una reazione anafilattoide, sospendere immediatamente la somministrazione e adottare le opportune terapie.
Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.
In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/
Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:
https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf
Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/
Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco