Rapamune: effetti collaterali e controindicazioni

Rapamune: effetti collaterali e controindicazioni

Rapamune 1 mg/ml soluzione orale (Sirolimus) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Rapamune è indicato in pazienti adulti per la profilassi del rigetto d’organo con rischio immunologico da lieve a moderato che hanno ricevuto trapianto di rene. Si raccomanda di utilizzare Rapamune inizialmente in associazione con ciclosporina microemulsione e corticosteroidi per un periodo che va da 2 a 3 mesi. Rapamune puĂ² essere continuato come terapia di mantenimento in associazione a corticosteroidi soltanto se la ciclosporina in microemulsione puĂ² essere progressivamente interrotta (vedere paragrafì 4.2 e 5.1).

Rapamune è indicato per il trattamento di pazienti affetti da linfangioleiomiomatosi sporadica con malattia polmonare moderata o funzione polmonare in diminuzione (vedere paragrafì 4.2 e 5.1).

Rapamune 1 mg/ml soluzione orale: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Rapamune 1 mg/ml soluzione orale ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Rapamune 1 mg/ml soluzione orale, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Rapamune 1 mg/ml soluzione orale: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Rapamune soluzione orale contiene olio di soia. I pazienti allergici all’arachide o alla soia non devono assumere questo medicinale.

Rapamune 1 mg/ml soluzione orale: effetti collaterali

Effetti indesiderati osservati con la profilassi del rigetto d’organo nel trapiano di rene

Le reazioni avverse piĂ¹ comunemente riportate (che si verificano in piĂ¹ del 10% dei pazienti) sono trombocitopenia, anemia, febbre, ipertensione, ipokaliemia, ipofosfatemia, infezione del tratto urinario, ipercolesterolemia, iperglicemia, ipertrigliceridemia, dolore addominale, linfocele, edema periferico, artralgia, acne, diarrea, dolore, costipazione, nausea, mal di testa, aumento della creatinina nel sangue ed aumento della latticodeidrogenasi nel sangue (LDH).

L’incidenza di qualunque reazione avversa puĂ² aumentare con l’aumentare del livello ematico minimo di sirolimus.

Il seguente elenco di reazioni avverse è basato sull’esperienza proveniente da studi clinici e sull’esperienza postmarketing.

All’interno della classificazione per sistemi ed organi le reazioni avverse sono elencate in base alla frequenza (numero di pazienti che possano manifestare la reazione), in riferimento alle seguenti categorie: molto comune (?1/10); comune (?1/100, <1/10); non comune (?1/1.000, <1/100); raro (?1/10.000, <1/1.000); non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili).

All’interno di ogni gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravità.

La maggior parte dei pazienti assumeva regimi immunosoppressivi che includevano Rapamune in associazione con altri agenti immunosoppressori.

Classificazione per sistemi e organi Molto comune (?1/10) Comune (?1/100 to
<1/10)
Non comune (?1/1000 to
<1/100)
Raro (?1/10,000 to
<1/1000)
Frequenza non nota
(non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili)
Infezioni ed Polmonite; Sepsi Colite da
infestazioni Infezione Pielonefrite; Clostridium
fungina; difficile;
Infezione Infezione da Infezione da
virale; citomegaloviru micobatteri(inc
Infezione s; lusa
batterica; Herpes zoster tubercolosi);
Infezione da causato dal Infezione da
Herpes virus della virus di
simplex; varicella zoster Epstein-Barr
Infezioni del
tratto urinario
Tumori benigni, Tumore della Linfoma*; Carcinoma
maligni e non pelle non Melanoma neuroendocrino
specificati melanoma* maligno*; della pelle*
(cisti e polipi Disturbi
compresi) linfoproliferati
vi post-
trapianto
Patologie del sistema Trombocitope Sindrome Pancitopenia;
emolinfopoietico nia; uremico Porpora
Anemia emolitica; trombotica
Leucopenia Neutropenia trombocitopeni
ca
Disturbi del sistema IpersensibilitĂ 
immunitario (inclusi
angioedema,
reazione
anafilattica e
reazione
anafilattoide)
Disturbi del Ipokaliemia;
metabolismo e della Ipofosfatemia;
nutrizione Iperlipidemia
(inclusa
ipercolesterole
mia);
Iperglicemia;
Ipertrigliceride
mia;
Diabete
mellito
Patologie del sistema Mal di testa Sindrome da
nervoso encefalopatia
posteriore
reversibile
Classificazione per Molto Comune Non comune Raro Frequenza non
sistemi e organi comune (?1/100 to (?1/1000 to (?1/10,000 to nota
(?1/10) <1/10) <1/100) <1/1000) (non puĂ² essere
definita sulla
base dei dati
disponibili)
Patologie cardiache Tachicardia Versamento pericardico
Patologie vascolari Ipertensione Linfocele Trombosi venosa (inclusa trombosi venosa profonda) Linfedema
Patologie Embolia Emorragia Proteinosi
respiratorie, polmonare; polmonare alveolare
toraciche e Polmonite*;
mediastiniche Versamento
pleurico;
Epistassi
Patologie Dolore Pancreatite;
gastrointestinali addominale Stomatite;
;Diarrea; Ascite
Costipazione;
Nausea
Patologie epatobiliari Anomalie dei test di funzionalità epatica (inclusi aumento dell’alanina aminotransfera si e aumento dell’aspartato aminotransfera si) Insufficienza epatica*
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Rash; Acne Dermatite esfoliativa Vasculite da ipersensibilit Ă 
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Artralgia Osteonecrosi
Patologie renali e Proteinuria Sindrome
urinarie nefrosica
(vedere
paragrafo 4.4);
Glomeruloscle
rosi focale
segmentale*
Patologie Disturbo Cisti ovariche
dell’apparato mestruale
riproduttivo e della (comprese
mammella amenorrea e
menorragia)
Classificazione per Molto Comune Non comune Raro Frequenza non
sistemi e organi comune (?1/100 to (?1/1000 to (?1/10,000 to nota
(?1/10) <1/10) <1/100) <1/1000) (non puĂ² essere
definita sulla
base dei dati
disponibili)
Patologie sistemiche Edema;
e condizioni relative Edema
alla sede di periferico;
somministrazione Febbre;
Dolore;
Cicatrizzazion
e anormale*
Esami diagnostici Aumento della lattico deidrogenasi ematica; Aumento della creatinina ematica

* Vedere paragrafo qui di seguito. Descrizione delle reazioni avverse selezionate

L’immunosoppressione aumenta la suscettibilitĂ  a sviluppare linfomi ed altre neoplasie maligne, in particolare della pelle (vedere paragrafo 4.4).

Casi di nefropatia associata al virus BK, così come casi di leucoencefalopatia progressiva multifocale (PML) associata al virus JC, sono stati riportati in pazienti trattati con agenti immunosoppressori, incluso Rapamune.

Ăˆ stata riportata epatotossicitĂ . Il rischio puĂ² aumentare con l’aumentare del livello pre-dose di sirolimus. Con elevati livelli pre-dose di sirolimus sono stati riportati rari casi di necrosi epatica fatale.

In pazienti in trattamento con regimi immunosoppressivi comprendenti Rapamune, si sono verificati casi di patologia polmonare interstiziale (inclusa polmonite e poco frequentemente bronchiolite obliterante (BOOP) e fibrosi polmonare), alcuni fatali, senza una eziologia infettiva identificata. In alcuni casi la patologia polmonare interstiziale si è risolta dopo interruzione della terapia o dopo riduzione della dose di Rapamune. Il rischio puĂ² aumentare con l’aumentare del livello pre-dose di sirolimus.

E’ stata riportata una anormale cicatrizzazione in seguito al trapianto, inclusa deiscenza fasciale, ernia incisionale e lacerazione anastomotica (es. della ferita, dei vasi, delle vie respiratorie, dell’uretere, delle vie biliari).

Sono state osservate alterazioni dei parametri spermatici in alcuni pazienti trattati con Rapamune. Nella maggior parte dei casi questi effetti sono risultati reversibili dopo l’interruzione di Rapamune (vedere paragrafo 5.3).Nei pazienti con ritardata funzionalitĂ  del trapianto, sirolimus puĂ² ritardare il recupero della funzionalitĂ  renale.

L’uso di sirolimus in concomitanza con un inibitore della calcineurina puĂ² aumentare il rischio di HUS/TTP/TMA indotto dagli inibitori della calcineurina.

E’ stata riportata glomerulosclerosi focale segmentale.

Sono stati riferiti anche casi di accumulo di fluidi, incluso edema periferico, linfedema, versamento pleurico e versamento pericardico (inclusi versamenti emodinamicamente significativi in bambini ed adulti) in pazienti che hanno ricevuto Rapamune.

In uno studio che valuta la sicurezza e l’efficacia della conversione da inibitori della calcineurina a sirolimus (livelli target di 12-20 ng/ml) per il mantenimento dei pazienti con trapianto renale, l’arruolamento è stato interrotto nel sottogruppo di pazienti (n=90) con un tasso di filtrazione glomerulare inferiore a 40 ml/min alla valutazione basale (vedere paragrafo 5.1). In questo braccio trattato con sirolimus (n=60 tempo medio dopo il trapianto 36 mesi), si è verificata una maggiore incidenza di eventi avversi gravi fra i quali polmonite, rigetto acuto, perdita dell’organo trapiantato e morte.

Sono stati riportati cisti ovariche e disturbi mestruali (comprese amenorrea e menorragia) . Le pazienti con cisti ovariche sintomatiche devono essere sottoposte a ulteriore valutazione. L’incidenza delle cisti ovariche potrebbe essere maggiore nelle donne in pre-menopausa rispetto a quelle in post-menopausa. In alcuni casi, le cisti ovariche e questi disturbi mestruali si sono risolti con la sospensione di Rapamune.

Popolazione pediatrica

Nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni non sono stati condotti studi clinici controllati con posologia paragonabile a quella attualmente indicata per l’utilizzo di Rapamune negli adulti.

La sicurezza è stata valutata in uno studio clinico controllato che ha arruolato pazienti trapiantati di rene con etĂ  inferiore ai 18 anni considerati ad alto rischio immunologico, definito come storia di uno o piĂ¹ episodi di rigetto acuto da allotrapianto e/o presenza di nefropatia cronica da allotrapianto rilevata da biopsia renale (vedere paragrafo 5.1). L’uso di Rapamune in associazione con inibitori della calcineurina e corticosteroidi è stato associato con un aumentato rischio di deterioramento della funzionalitĂ  renale, anomalie dei lipidi del sangue (inclusi ma non limitati a colesterolo e trigliceridi del sangue) ed infezioni del tratto urinario. Il regime di trattamento studiato (l’uso continuo di Rapamune in associazione con inibitori della calcineurina) non è indicato per adulti o pazienti pediatrici (vedere paragrafo 4.1).

In un altro studio, che ha arruolato pazienti trapiantati di rene con età pari o inferiore a 20 anni volto a valutare la sicurezza dell’eliminazione progressiva dei corticosteroidi (iniziando sei mesi dopo il trapianto) da un regime immunosoppressivo iniziato al momento del trapianto comprendente l’immunosoppressione a piena dose sia con Rapamune che con un inibitore della calcineurina in associazione con induzione di basiliximab, 19 dei 274 pazienti arruolati (6,9%) hanno sviluppato disordini linfoproliferativi post-trapianto (PLTD). Tra gli 89 pazienti conosciuti come sieronegativi al virus di Epstein-Barr (EBV) prima del trapianto, è stato riportato che 13 (15,6 %) hanno sviluppato PLTD. Tutti i pazienti che hanno sviluppato PLTD avevano un’età inferiore ai 18 anni.

Non c’è sufficiente esperienza per raccomandare l’uso di Rapamune in bambini e adolescenti (vedere paragrafo 4.2).

Effetti indesiderati osservati nei pazienti con S-LAM

La sicurezza è stata valutata in uno studio controllato condotto su 89 pazienti con LAM, di cui81 affetti da S-LAM e 42 dei quali trattati con Rapamune (vedere paragrafo 5.1). Le reazioni avverse da farmaci osservate nei pazienti affetti da S-LAM sono risultate coerenti con il profilo di sicurezza noto del prodotto per l’indicazione della profilassi del rigetto d’organo nel trapianto renale con l’aggiunta della diminuzione del peso che è stata riportata nello studio con una maggiore incidenza nel trattamento con Rapamune rispetto a quella osservata con il placebo (comune, 9,5% vs. comune, 2,6%).

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V

.

Rapamune 1 mg/ml soluzione orale: avvertenze per l’uso

Rapamune non è stato adeguatamente studiato in pazienti sottoposti a trapianto renale ad alto rischio immunologico, pertanto l’uso non è raccomandato in questo gruppo di pazienti (vedere paragrafo 5.1).

In pazienti con trapianto di rene con ritardata funzionalitĂ  dell’organo trapiantato, sirolimus puĂ² ritardare il recupero della funzionalitĂ  renale.

Reazioni di ipersensibilitĂ 

Reazioni di ipersensibilitĂ , incluse reazioni anafilattico/anafilattoidi, angioedema, dermatite esfoliativa e vasculite allergica sono state associate alla somministrazione di sirolimus (vedere paragrafo 4.8).

Terapia concomitante

Farmaci immunosoppressori (solo pazienti con trapianto di rene)

Negli studi clinici sirolimus è stato somministrato in concomitanza ai seguenti medicinali: tacrolimus,

ciclosporina, azatioprina, micofenolato mofetile, corticosteroidi e anticorpi citotossici. L’associazione di sirolimus con altri agenti immunosoppressivi non è stata studiata approfonditamente.

La funzione renale deve essere monitorata durante la co-somministrazione di Rapamune e ciclosporina. Un aggiustamento adeguato del regime immunosoppressivo deve essere preso in considerazione nei pazienti con livelli elevati di creatinina sierica. La co-somministrazione di altri medicinali che hanno notoriamente un effetto deleterio sulla funzionalitĂ  renale richiede cautela.

Pazienti trattati con ciclosporina e Rapamune per piĂ¹ di 3 mesi hanno avuto livelli di creatinina sierica piĂ¹ elevati e valori calcolati di filtrazione glomerulare piĂ¹ bassi rispetto a pazienti controllo trattati con ciclosporina e placebo o ciclosporina e azatioprina. I pazienti che hanno sospeso con successo il trattamento con ciclosporina hanno avuto livelli di creatinina sierica piĂ¹ bassi e valori calcolati di filtrazione glomerulare piĂ¹ alti così come un’incidenza inferiore di neoplasie, rispetto ai pazienti che hanno continuato il trattamento con ciclosporina. Non puĂ² essere raccomandata l’associazione

protratta di ciclosporina e Rapamune come terapia di mantenimento.

Sulla base delle informazioni provenienti dagli studi clinici successivi, l’uso di Rapamune, micofenolato mofetile, e corticosteroidi, in associazione con un’induzione con anticorpi del recettore IL-2 (IL2R Ab), non è raccomandato nell’ambito dei pazienti trapiantati di rene de novo (vedere paragrafo 5.1).

E’ raccomandato il monitoraggio quantitativo periodico dell’escrezione urinaria delle proteine. In uno studio che valutava la conversione dagli inibitori della calcineurina a Rapamune in pazienti trapiantati di rene in mantenimento, è stata comunemente osservata un’aumentata escrezione urinaria delle proteine dal 6° fino al 24° mese dopo la conversione a Rapamune (vedere paragrafo 5.1).

L’insorgenza di nefrosi (sindrome nefrosica) è stata anche riportata nel 2% dei pazienti dello studio (vedere paragrafo 4.8). Sulla base di informazioni provenienti da uno studio randomizzato in aperto, la conversione da tacrolimus, inibitore della calcineurina, a Rapamune come terapia di mantenimento in pazienti sottoposti a trapianto di rene, è stata associata ad un profilo di sicurezza sfavorevole senza beneficio di efficacia. Pertanto non è raccomandato (vedere paragrafo 5.1).

L’uso di Rapamune in concomitanza con un inibitore della calcineurina puĂ² aumentare il rischio della sindrome uremico-emolitica/porpora trombotica trombocitopenica/microangiopatia trombotica (HUS/TTP/TMA) indotte dagli inibitori della calcineurina.

Inibitori della HMG-CoA reduttasi

Negli studi clinici, la co-somministrazione di Rapamune e inibitori della HMG-CoA reduttasi e/o fibrati è stata ben tollerata. Durante la terapia con Rapamune con o senza concomitante ciclosporina A, i pazienti devono essere monitorati per il possibile aumento dei lipidi, e i pazienti che hanno ricevuto un inibitore della HMG-CoA reduttasi e/o un fibrato devono essere monitorati per quanto riguarda il possibile sviluppo di rabdomiolisi e altri eventi avversi come descritto nel relativo Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di questi medicinali.

Angioedema

Sono stati osservati tassi aumentati di rigetto acuto confermato da biopsia (biopsy confirmed acute rejection, BCAR) nei pazienti con trapianto di rene con l’utilizzo concomitante di sirolimus con ACE

inibitori (vedere paragrafo 5.1). I pazienti che ricevono sirolimus devono essere monitorati attentamente qualora utilizzino anche ACE inibitori.

Vaccinazione

Gli agenti immunosoppressori possono influenzare la risposta alla vaccinazione. Durante il trattamento con agenti immunosoppressori, incluso Rapamune, la vaccinazione puĂ² risultare meno efficace.

L’utilizzo di vaccini vivi durante il trattamento con Rapamune deve essere evitato. Neoplasie

Un’aumentata suscettibilitĂ  alle infezioni e il possibile sviluppo di linfomi o altre neoplasie maligne, in particolare della pelle, possono essere una conseguenza dell’immunosoppressione (vedere paragrafo 4.8). Come di norma, nei pazienti con un aumentato rischio di tumori cutanei l’esposizione alla luce solare e alla luce ultravioletta (UV) deve essere limitata dall’uso di abbigliamento protettivo e creme con schermo solare ad alto fattore di protezione.

Infezioni

Una ipersoppressione del sistema immunitario puĂ² anche aumentare la suscettibilitĂ  alle infezioni comprese le infezioni opportunistiche (batteriche, fungine, virali e protozoarie), le infezioni fatali e la sepsi.

Tra queste condizioni nei pazienti con trapianto di rene ci sono la nefropatia associata a virus BK e la leucoencefalopatia progressiva multifocale (PML) associata al virus JC. Queste infezioni sono spesso correlate ad un carico immunosoppressivo totale elevato e possono condurre a condizioni gravi o fatali che i medici dovrebbero tenere in considerazione nella diagnosi differenziale in pazienti immunosoppressi con deterioramento della funzionalitĂ  renale o dei sintomi neurologici.

Casi di polmonite da Pneumocystis carinii sono stati riportati in pazienti nei pazienti con trapianto di rene che non hanno ricevuto la profilassi antimicrobica. Pertanto, per i primi 12 mesi successivi al trapianto deve essere somministrata la profilassi antimicrobica per la polmonite da Pneumocystis carinii.

Si raccomanda di eseguire la profilassi per il citomegalovirus (CMV) nei 3 mesi successivi al trapianto di rene, particolarmente nei pazienti ad aumentato rischio di malattia da CMV.

Compromissione epatica

In pazienti con compromissione epatica si raccomanda di monitorare attentamente i livelli ematici minimi di sirolimus. In pazienti con compromissione epatica grave, si raccomanda la riduzione della dose di mantenimento alla metà a causa della clearance ridotta (vedere paragrafì 4.2 e 5.2). Poiché l’emivita risulta prolungata in questi pazienti, il monitoraggio dei livelli terapeutici del medicinale dopo dose di carico o dopo cambio di dose deve essere effettuato per un periodo di tempo protratto fino al raggiungimento di concentrazioni stabili (vedere paragrafì 4.2 e 5.2).

Popolazioni con trapianto di fegato e polmone

In pazienti sottoposti a trapianto di fegato o di polmone, non sono state stabilite la sicurezza e l’efficacia di Rapamune come terapia immunosoppressiva e pertanto tale uso non è raccomandato.

In due studi clinici in pazienti sottoposti a trapianto di fegato de novo, l’uso di sirolimus piĂ¹ ciclosporina oppure tacrolimus, ha evidenziato un aumento di trombosi dell’arteria epatica, portando, nella maggior parte dei casi, a perdita dell’organo o decesso.

Uno studio clinico in pazienti sottoposti a trapianto di fegato randomizzati al passaggio da un regime a base di inibitori della calcineurina (CNI) ad un regime a base di sirolimus versus la prosecuzione di un regime basato su inibitori della calcineurina (CNI), per un periodo compreso tra i 6 ed i 144 mesi dopo

il trapianto di fegato, ha fallito nel dimostrare la superioritĂ  nel GFR (Glomerular Filtration Rate) basale a 12 mesi (-4,45 ml/min e -3,07 ml/min, rispettivamente). Lo studio ha anche fallito nel dimostrare la non inferioritĂ  del tasso combinato di perdita del trapianto, non essendo disponibili dati di sopravvivenza, o il decesso per il gruppo di passaggio a sirolimus rispetto al gruppo di prosecuzione degli inibitori della calcineurina. Il tasso di decessi nel gruppo di passaggio a sirolimus è stato piĂ¹ alto che nel gruppo di prosecuzione degli inibitori della calcineurina, sebbene i tassi non fossero significativamente differenti. I tassi di abbandono prematuro dello studio, gli eventi avversi complessivi (e in particolare le infezioni) e il rigetto acuto del trapianto di fegato a 12 mesi, dimostrato con biopsia, sono stati tutti significativamente piĂ¹ elevati nel gruppo di passaggio a sirolimus confrontato con il gruppo di prosecuzione degli inibitori della calcineurina.

Sono stati riportati casi di deiscenza anastomotica bronchiale, la maggior parte dei quali fatali, in pazienti sottoposti a trapianto di polmone de novo, quando sirolimus è stato usato come parte di un regime immunosoppressivo.

Effetti sistemici

E’ stata riportata anormale o ritardata cicatrizzazione delle ferite in pazienti che assumono Rapamune, incluso linfocele nei pazienti con trapianto di rene e deiscenza della ferita. Pazienti con un indice di massa corporea (BMI) maggiore di 30 kg/m2 potrebbero essere a rischio maggiore di un’anormale cicatrizzazione delle ferite in base ai dati della letteratura medica.

Sono stati riferiti anche casi di accumulo di fluidi, incluso edema periferico, linfedema, versamento pleurico e versamento pericardico (inclusi versamenti emodinamicamente significativi in bambini ed adulti) in pazienti che hanno ricevuto Rapamune.

L’uso di Rapamune è stato associato ad aumento dei livelli sierici di colesterolo e trigliceridi tale da poter richiedere un trattamento. Nei pazienti che assumono Rapamune, si devono monitorare i livelli ematici dei lipidi utilizzando test di laboratorio e, qualora si accerti uno stato di iperlipidemia, devono essere adottate misure appropriate, come la dieta, l’esercizio fisico e l’utilizzo di agenti ipolipidemizzanti. Prima di iniziare un regime immunosoppressivo, incluso Rapamune, in pazienti con iperlipidemia accertata, deve essere valutato il rapporto rischio/beneficio. Similmente, il rapporto rischio/beneficio di una terapia continuata con Rapamune deve essere rivalutato in pazienti con iperlipidemia grave e refrattaria.

Etanolo

La soluzione orale di Rapamune contiene fino al 3,17 % in volume di etanolo (alcool). Una dose di carico da 6 mg contiene fino a 150 mg di alcool che è equivalente a 3,80 ml di birra o 1,58 ml di vino. Questa dose puĂ² essere potenzialmente dannosa per coloro che soffrono di alcolismo e deve essere tenuta in considerazione nelle donne in gravidanza o che allattano al seno, nei bambini e nei gruppi ad alto rischio, quali i pazienti epilettici o con malattia epatica.

Le dosi di mantenimento da 4 mg o piĂ¹ basse contengono piccole quantitĂ  di etanolo (100 mg o meno di 100 mg) che sono probabilmente troppo basse per essere dannose.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco