Zubsolv: effetti collaterali e controindicazioni

Zubsolv: effetti collaterali e controindicazioni

Zubsolv (Buprenorfina Cloridrato + Naloxone Cloridrato Diidrato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Trattamento sostitutivo per dipendenza da farmaci oppioidi, entro un quadro di trattamentoclinico medico, sociale e psicologico. Lo scopo del componente naloxone è scoraggiare l’uso improprioper via endovenosa. Il trattamento è indicato negli adulti e negli adolescenti di etĂ  superiore a 15 anni che hanno accettato di essere trattati per la dipendenza.

Zubsolv: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Zubsolv ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Zubsolv, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Zubsolv: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Grave insufficienza respiratoria. Insufficienza epatica grave.

Alcolismo acuto o delirium tremens.

Somministrazione concomitante di antagonisti dei recettori oppioidi (naltrexone, nalmefene) per il trattamento dell’abuso di alcol o della dipendenza daoppioidi.

Zubsolv: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

Le reazioni avverse correlate al trattamento segnalate durante le principali sperimentazioni cliniche sono state stipsi e sintomi comunemente associati all’astinenza da farmaco (ad es. insonnia, mal di testa, nausea, iperidrosi e dolore). Alcune segnalazioni di convulsioni, vomito, diarrea e di funzionalità epatica elevata ai relativi test sono state considerate gravi.

Tabella delle reazioni avverse

La Tabella 1 riassume le reazioni avverse segnalate nelle principali sperimentazioni cliniche, nelle quali 342 di 472 pazienti (72,5 %) hanno segnalato reazioni avverse; illustra inoltre le reazioni avverse segnalate durante il programma di sorveglianzapost-commercializzazione.

La frequenza dei possibili effetti collaterali elencati di seguito viene definita utilizzando la seguente convenzione:

Molto comune (?1/10), Comune (?1/100 , <1/10), Non comune (?1/1,000 , <1/100), Raro (?/10,000 ,

<1/1,000), Molto raro (<1/10,000), Non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili).

Tabella 1: Trattamento correlato alle reazioni avverse segnalate nelle sperimentazioni cliniche e

nella sorveglianza post-commercializzazione dibuprenorfina/naloxone

Classificazione per sistemi e
organi
Molto comune Comune Non comune Non nota
Infezioni ed infestazioni Influenza Infezione Faringite Rinite Infezione del tratto urinario
Infezione vaginale
Patologie del
sistema emolinfopoietico
Anemia
Leucocitosi Leucopenia Linfoadenopatia Trombocitopenia
Disturbi del sistema
immunitario
IpersensibilitĂ  Shock
anafilattico
Disturbi del metabolismo e
della nutrizione
Calo di appetito Iperglicemia
Iperlipidemia Ipoglicemia
Disturbi
psichiatrici
Insonnia Ansia
Depressione Riduzione della libido Nervosismo Pensieri anormali
Sogni anormali
Agitazione Apatia
Depersonalizzazione Dipendenza da farmaco
Euforia OstilitĂ 
Allucinazioni
Patologie del sistema nervoso Mal di testa Emicrania
Capogiro Ipertonia Parestesia Sonnolenza
Amnesia
Ipercinesia Convulsioni Disturbo del
linguaggio Tremori
Encefalopatia
epatica Sincope
Patologie dell’occhio Ambliopia Disturbo
lacrimale
Congiuntivite Miosi
Patologie dell’orecchio e del labirinto Vertigini
Patologie
cardiache
Angina pectoris
Bradicardia Infarto miocardico Palpitazioni Tachicardia
Patologie vascolari Ipertensione Vasodilatazione Ipotensione Ipotensione ortostatica
Patologie
respiratorie,
toraciche e mediastiniche
Tosse Asma
Dispnea Sbadiglio
Broncospasmo
Depressione respiratoria
Patologie gastrointestinali Stipsi Nausea Dolore addominale
Diarrea Dispepsia Flatulenza Vomito
Ulcerazione della bocca
Scolorimento della lingua
Patologie
epatobiliari
Epatite
Epatite acuta Ittero
Necrosi epatica Sindrome epato- renale
Patologie della
cute e del tessuto sottocutaneo
Iperidrosi Prurito
Eruzione cutanea Orticaria
Acne
Alopecia Dermatite esfoliativa Pelle secca Massa cutanea
Angioedema
Patologie del
sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Mal di schiena
Artralgia
Spasmi muscolari Mialgia
Artrite
Patologie renali e
urinarie
Anomalia nelle
urine
Albuminuria
Disuria Ematuria Nefrolitiasi
Ritenzione urinaria
Patologie
dell’apparato riproduttivo e della mammella
Disfunzione
erettile
Amenorrea
Disturbo dell’eiaculazione Menorragia Metrorragia
Patologie
sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Sindrome da
astinenza del farmaco
Astenia
Dolore toracico Brividi
Piressia Malessere Dolore
Edema periferico
Ipotermia Sindrome
neonatale da astinenza da farmaco
Esami diagnostici Test di
funzionalitĂ  epatica anomali Calo ponderale
Aumento della
creatinina nel sangue
Aumento delle
transaminasi
Traumatismo ,
avvelenamento e complicazioni da procedura
Lesioni Ictus

Descrizione di reazioni avverse selezionate

Nei casi di uso improprio del farmaco per via endovenosa, alcune reazioni avverse sono state attribuite all’atto di uso improprio stesso, piuttosto che al prodotto medicinale. Queste includono reazioni locali, talvolta settiche (ascesso, cellulite), epatite acuta potenzialmente grave e altre infezioni acute, quali polmonite ed endocardite (vedere paragrafo 4.4).

Nei pazienti con dipendenza da farmaco accentuata, la somministrazione iniziale di buprenorfina puĂ² produrre una sindrome di astinenza da farmaco simile a quella associata al naloxone (vedere paragrafì 4.2 e 4.4).

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del

medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il

sistema nazionale di segnalazione riportato nell’allegato V

Zubsolv: avvertenze per l’uso

Uso improprio, abuso e diversione

La buprenorfina puĂ² essere utilizzata in modo improprio o assunta in modo eccessivo analogamente ad altri oppioidi, legali o illegali. Alcuni rischi per le persone che usano in modo improprio o che abusano di oppioidi includono il sovradosaggio, la diffusione di infezioni virali trasportate dal sangue o localizzate nonchĂ© infezioni sistemiche, depressione respiratoria e lesione epatica. L’uso improprio di buprenorfina da parte di una persona diversa dal paziente a cui è destinata pone l’ulteriore rischio di nuove persone con dipendenza dal farmaco che utilizzano la buprenorfina come farmaco di abuso primario; questo puĂ² verificarsi se il farmaco è distribuito per l’uso illegale direttamente dal paziente a cui è destinato o se il medicinale non è protetto contro furti.

Il trattamento subottimale con buprenorfina/naloxone puĂ² facilitare l’uso improprio del farmaco da parte del paziente, determinando il sovradosaggio o l’abbandono del trattamento. Un paziente a cui viene fornita una dose bassa di buprenorfina/naloxone puĂ² continuare rispondendo a sintomi di astinenza non controllata mediante l’automedicazione con oppioidi, alcool o altri sedativiipnotici come le benzodiazepine.

Per ridurre al minimo il rischio di uso improprio, di abuso e di diversione, i medici dovranno adottare le opportune precauzioni quando prescrivono e dispensano la buprenorfina, per es. evitare la prescrizione di altri farmaci nella fase iniziale del trattamento e condurre il paziente alle visite di follow-up con monitoraggio clinico appropriato alle sue esigenze.

La combinazione di buprenorfina con naloxone in Zubsolv è volta a scoraggiare l’uso improprioe l’abuso di buprenorfina. Si prevede che l’uso improprio di Zubsolv per via endovenosa o intranasale sarĂ  inferiore rispetto alla buprenorfina in monoterapia, poichĂ© il naloxone in Zubsolv puĂ² accelerare l’effetto di astinenza in individui con dipendenza da eroina, metadone o altri agonisti oppioidi.

Depressione respiratoria

Ăˆ stato segnalato un numero di casi di decesso a causa di depressione respiratoria, inparticolare quando la buprenorfina è stata usata in combinazione con le benzodiazepine (vedere paragrafo 4.5) o quando la buprenorfina non è stata usata in base alle informazioni prescrittive. I decessi sonostati riportati anche in associazione alla somministrazione concomitante di buprenorfina e di altre sostanza sedative come alcol o altri oppioidi.

Se la buprenorfina viene somministrata a persone che non presentano dipendenza da oppioidi, che non tollerano gli effetti degli oppioidi, puĂ² verificarsi una depressione respiratoria potenzialmente letale.

Questo prodotto deve essere utilizzato con attenzione nei pazienti con asma o insufficienza respiratoria (ad esempio, malattia polmonare ostruttiva cronica, cuore polmonare, diminuzione della riserva respiratoria, ipossia, ipercapnia, depressione respiratoria preesistente o cifoscoliosi (curvatura della colonna vertebrale che porta al potenziale respiro affannoso).

La buprenorfina/naloxone puĂ² causare depressione respiratoria grave, potenzialmente fatale, nei bambini e nelle persone che non soffrono di dipendenza in caso di ingestione accidentale o intenzionale. I pazienti devono essere avvisati di conservare i blister in modo sicuro, di non aprire mai i blister in anticipo, di tenerli fuori dalla vista e dalla portata dei bambini e dagli altri membridella famiglia, e di non assumere questo medicinale davanti ai bambini. Un’unitĂ  di emergenza deve essere contattata immediatamente in caso di ingestione accidentale osospetta.

Depressione del SNC

La buprenorfina/naloxone puĂ² causare sonnolenza, in particolare quando assunta insieme ad alcol o a sedativi del sistema nervoso centrale (come tranquillanti, sedativi o ipnotici) (vedere paragrafo 4.5).

Dipendenza

La buprenorfina è un agonista parziale del recettore per gli oppioidi ? (mu) e lasomministrazione cronica produce la dipendenza dal tipo di oppioidi. Gli studi condotti sugli animali, nonchĂ© l’esperienza clinica, hanno dimostrato che la buprenorfina puĂ² produrre dipendenza, ma a un livello inferiore rispetto a quella di un agonista completo come, ad es. la morfina.

Una brusca interruzione del trattamento non è raccomandata in quanto puĂ² comportare la sindrome da astinenza con insorgenza ritardata.

Epatite ed eventi epatici

Sono stati segnalati casi di lesione epatica acuta nelle persone con dipendenza da oppioidi sia in sperimentazioni cliniche che in segnalazioni di reazioni avverse post-commercializzazione. Lo spettro di anomalie varia da aumenti asintomatici transitori delle transaminasi epatiche a insufficienza epatica, necrosi epatica, sindrome epato-renale, encefalopatia epatica e decesso. In molti casi, la presenza di disfunzione mitocondriale preesistente (malattia genetica, anomalie degli enzimi epatici, infezioneda virus dell’epatite B o C, abuso di alcol, anoressia, uso concomitante di altri farmaci potenzialmente epatotossici) e l’iniezione continua del farmaco possono essere causa o contribuire alle reazioni avverse. Questi fattori sottostanti devono essere presi in considerazione prima di prescrivere buprenorfina/naloxone e durante il trattamento. Quando si sospetta un evento epatico, èrichiesta ulteriore valutazione biologica ed eziologica. In base ai risultati, l’assunzione del medicinale puĂ² essere interrotta con cautela, al fine di prevenire sintomi di astinenza e impedire un ritorno all’uso di sostanze stupefacenti illegali. Se il trattamento è continuo, la funzionalitĂ  epatica deve essere monitorata attentamente.

Peggioramento della sindrome di astinenza daoppioidi

Quando si inizia il trattamento con buprenorfina/naloxone, il medico deve essere a conoscenza del profilo di agonista parziale della buprenorfina e che essa puĂ² peggiorare la crisi di astinenza nei pazienti con dipendenza da oppioidi, in particolare se somministrata meno di 6 ore dopo l’ultima assunzione di eroina o di altri oppioidi ad azione breve o meno di 24 ore dopo l’ultima dose di metadone. Per evitare di peggiorare l’astinenza, l’induzione con buprenorfina/naloxone deveessere intrapresa quando sono evidenti obiettivi segni di astinenza (vedere paragrafo 4.2). I pazienti devono essere attentamente monitorati durante il periodo di transizione dalla buprenorfina o dal metadone alla buprenorfina/naloxone, in quanto sono stati segnalati sintomi di astinenza.

I sintomi dell’astinenza possono essere anche associati a una somministrazione subottimale. Insufficienza epatica

L’effetto dell’insufficienza epatica sulla farmacocinetica della buprenorfina e del naloxone è stato valutato in uno studio post-commercializzazione. Dal momento che entrambi buprenorfina e naloxone sono ampiamente metabolizzati nel fegato, i livelli plasmatici sono stati riscontrati essere piĂ¹ elevati per entrambi i principi in pazienti con insufficienza epatica moderata e grave dopo la somministrazione di una singola dose. I pazienti devono essere monitorati per l’insorgenza di segni e sintomi di astinenza da oppioidi, tossicitĂ  o sovradosaggio causati da un aumento dei livelli di naloxone e/o di buprenorfina. Le compresse sublinguali di Zubsolv devono essere utilizzate con cautela in pazienti con insufficienza epatica moderata (vedere paragrafì 4.2 e 5.2). Nei pazienticon insufficienza epatica grave l’uso di buprenorfina/naloxone è controindicato (vedere paragrafo 4.3).

Insufficienza renale

L’eliminazione tramite i reni puĂ² risultare prolungata, poichĂ© il 30% della dose somministrata viene eliminato per via renale. I metaboliti di buprenorfina si accumulano nei pazienti coninsufficienza renale. Si raccomanda cautela per il dosaggio nei pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min) (vedere paragrafì 4.2 e5.2).

Uso in adolescenti (etĂ  15 – <18 anni)

A causa della mancanza di dati negli adolescenti (di etĂ  compresa tra 15 – <18) i pazienti di etĂ  compresa in questo intervallo devono essere monitorati piĂ¹ attentamente durante il trattamento.

Cambio tra prodotti contenenti buprenorfina

La dose in mg puĂ² variare tra i prodotti a base di buprenorfina, pertanto i prodotti non sono direttamente intercambiabili. I pazienti devono quindi essere monitorati quando passano da un prodotto a base di buprenorfina a un altro, in quanto in alcuni casi possono esservi apprezzabili differenze nella biodisponibilitĂ  (vedere paragrafo 5.2). Possono essere necessari aggiustamenti del dosaggio.

Avvertenze generali rilevanti per la somministrazione dioppioidi

Gli oppioidi possono provocare ipotensione ortostatica nei pazienti a regime ambulatoriale.

Gli oppioidi possono aumentare la pressione del liquido cerebrospinale, che puĂ² provocare convulsioni, pertanto gli oppioidi devono essere utilizzati con cautela in pazienti con lesione alla testa, lesioni intracraniche e in altre circostanze dove la pressione cerebrospinale puĂ² aumentare o nel caso di anamnesi di convulsioni.

Gli oppioidi devono essere utilizzati con cautela in pazienti con ipotensione, ipertrofia prostatica o stenosi uretrale.

La miosi indotta da oppioidi, i cambiamenti nel livello di coscienza o i cambiamenti nella percezione del dolore come un sintomo della malattia possono interferire con la valutazione del paziente o nascondere la diagnosi o il decorso clinico della malattia concomitante.

Gli oppioidi devono essere utilizzati con cautela in pazienti con mixedema, ipotiroidismo o insufficienza corticale surrenale (ad es. malattia di Addison).

Gli oppioidi hanno dimostrato di aumentare la pressione sanguigna intracoledocale e devono essere utilizzati con cautela nei pazienti con disfunzione del tratto biliare.

Gli oppioidi devono essere somministrati con cautela in pazienti anziani o debilitati.

L’uso concomitante di inibitori delle MAO puĂ² produrre un’esagerazione degli effetti oppioidi, sulla base dell’esperienza con morfina (vedere paragrafo 4.5).


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco