Cabometyx: effetti collaterali e controindicazioni
Cabometyx (Cabozantinib) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:
CABOMETYX è indicato per il trattamento del carcinoma renale (Renal Cell Carcinoma, RCC) avanzato negli adulti precedentemente trattati con terapia contro il fattore di crescita dell’endotelio vascolare (VEGF).
Come tutti i farmaci, però, anche Cabometyx ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.
Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Cabometyx, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).
Cabometyx: controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Cabometyx: effetti collaterali
Riassunto del profilo di sicurezza
Le reazioni avverse gravi più comuni associate a cabozantinib sono dolore addominale (3%), effusione pleurica (3%), diarrea (2%) e nausea (2%). Le reazioni avverse più frequenti di qualsiasi grado (manifestatesi in almeno il 25% dei pazienti) includono diarrea (74%), affaticamento (56%), nausea (50%), diminuzione dell’appetito (46%), sindrome da eritrodisestesia palmo-plantare (42%), ipertensione (37%), vomito (32%), diminuzione del peso (31%) e costipazione (25%).
Tabella riepilogativa delle reazioni avverse
Le reazioni avverse sono elencate nella Tabella 2 in base alla classificazione per sistemi e organi MedDRA e alle categorie di frequenza. Le frequenze sono basate su tutti i gradi e sono definite come: molto comuni (≥ 1/10), comuni (≥ 1/100, < 1/10) e non comuni (≥ 1/1.000, < 1/100). All’interno di ogni classe di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravità.
Tabella 2: Reazioni avverse segnalate con cabozantinib
Classificazione per sistemi e organi MedDRA | Molto comune | Comune | Non comune |
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Infezioni e infestazioni | ascesso | ||
Patologie del sistema emolinfopoietico | anemia | ||
Patologie endocrine | ipotiroidismo | ||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | diminuzione dell’appetito, ipofosfatemia, ipoalbuminemia, ipomagnesiemia, iponatremia, ipokaliemia, iperkaliemia, ipocalcemia, iperbilirubinemia | disidratazione | |
Patologie del sistema nervoso | disgeusia, cefalea, capogiro | convulsione | |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | tinnito | ||
Patologie vascolari | ipertensione | embolia polmonare | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | disfonia, dispnea, tosse | ||
Patologie gastrointestinali | diarrea, nausea, vomito, stomatite, costipazione, dolore addominale, dispepsia | dolore addominale superiore, malattia da reflusso gastroesofageo, emorroidi | fistola anale, pancreatite |
Patologie epatobiliari | epatite colestatica | ||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | sindrome da eritrodisestesia palmo- plantare, eruzione cutanea, cute secca | prurito, alopecia | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | dolore agli arti, spasmi muscolari, artralgia | osteonecrosi della mandibola/mascella | |
Patologie renali e urinarie | proteinuria | ||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | affaticamento, infiammazione della mucosa, astenia | edema periferico | |
Esami diagnostici | riduzione di peso, aumento sierico di alanina aminotransferasi, aspartato aminotransferasi, fosfatasi alcalina (ALT, AST, ALP), aumento della creatinina, aumento dei trigliceridi, iperglicemia, ipoglicemia, linfocitopenia, neutropenia, trombocitopenia, aumento di gamma glutamil transferasi (GGT)), aumento della amilasi, aumento del colesterolo ematico, aumento della lipasi |
Descrizione di reazioni avverse selezionate
I dati relativi alle seguenti reazioni sono basati su pazienti a cui è stato somministrato CABOMETYX 60 mg una volta al giorno per via orale nello studio principale sul RCC (paragrafo 5.1).
Perforazione gastrointestinale
Sono state segnalate perforazioni gastrointestinali nello 0,9% dei pazienti affetti da RCC trattati con cabozantinib (3/331). Tali eventi erano di grado 2 o 3. Il tempo mediano all’insorgenza è stato di 10,0 settimane. Nel programma clinico su cabozantinib si sono verificate perforazioni con esito fatale.
Fistole
Sono state segnalate fistole nell’1,2% (4/331) dei pazienti trattati con cabozantinib, tra cui fistole anali nello 0,6% (2/331) dei pazienti trattati con cabozantinib. Un evento era di grado 3, i restanti erano di grado 2. Il tempo mediano all’insorgenza è stato di 30,3 settimane.
Emorragia
L’incidenza di eventi emorragici gravi (grado ≥ 3) nei pazienti affetti da RCC trattati con cabozantinib è stata del 2,1% (7/331). Il tempo mediano all’insorgenza è stato di 20,9 settimane. Nel programma clinico su cabozantinib si sono verificate emorragie con esito fatale.
Sindrome da leucoencefalopatia posteriore reversibile (RPLS)
In questo studio non sono stati segnalati casi di RPLS, ma sono stati riportati in altri studi clinici.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.
Cabometyx: avvertenze per l’uso
Poiché la maggior parte degli eventi possono verificarsi nella fase iniziale del trattamento, il medico deve valutare il paziente attentamente nel corso delle prime 8 settimane di trattamento per stabilire la necessità di modifiche della dose. Gli eventi che normalmente hanno un esordio precoce includono ipocalcemia, ipokaliemia, trombocitopenia, ipertensione, sindrome da eritrodisestesia palmo-plantare, proteinuria ed eventi gastrointestinali (dolore addominale, infiammazione delle mucose, costipazione, diarrea, vomito).
Le riduzioni del dosaggio e le interruzioni delle somministrazioni a causa di un evento avverso si sono verificate rispettivamente nel 59,8 % e nel 70 % dei pazienti trattati con cabozantinib nello studio clinico principale. Nel 19,3 % dei pazienti sono state richieste due riduzioni della dose. Il tempo mediano alla prima riduzione della dose era di 55 giorni e di 38 giorni per la prima interruzione della somministrazione.
Perforazioni e fistole
Con cabozantinib sono state osservate gravi perforazioni e fistole gastrointestinali , talvolta fatali. I pazienti che presentano malattia infiammatoria intestinale (ad es. malattia di Crohn, colite ulcerosa, peritonite, diverticolite o appendicite), infiltrazione neoplastica del tratto gastrointestinale o complicanze dovute a una precedente chirurgia gastrointestinale (in particolare, quando associate ad una guarigione ritardata o incompleta), devono essere valutati in maniera accurata prima di iniziare una terapia con cabozantinib e, successivamente, devono essere monitorati attentamente per rilevare eventuali sintomi di perforazioni o fistole, compresi gli ascessi. La comparsa di diarrea persistente o ricorrente durante il trattamento può essere un fattore di rischio per lo sviluppo di fistole anali. La somministrazione di cabozantinib deve essere interrotta nei pazienti con perforazione o fistola gastrointestinale che non possono essere gestite in modo adeguato.
Eventi tromboembolici
Con cabozantinib sono stati osservati eventi di tromboembolia venosa, compresa embolia polmonare, ed eventi di tromboembolia arteriosa. Cabozantinib deve essere utilizzato con cautela nei pazienti che sono a rischio per questi eventi o che hanno anamnesi positiva per tali eventi. La somministrazione di cabozantinib deve essere interrotta nei pazienti che sviluppano un infarto miocardico acuto o altre complicanze tromboemboliche arteriose clinicamente significative.
Emorragia
Con cabozantinib sono stati osservati eventi emorragici severi. I pazienti con precedenti di sanguinamento severo prima dell’inizio del trattamento devono essere valutati attentamente prima di iniziare la terapia con
cabozantinib. Cabozantinib non deve essere somministrato ai pazienti che presentano o che sono a rischio di emorragia severa
Complicanze correlate alla guarigione di ferite
Con cabozantinib sono state osservate complicanze correlate alla guarigione di ferite. Il trattamento con cabozantinib deve essere interrotto almeno 28 giorni prima di un intervento chirurgico programmato, compreso un intervento di chirurgia dentale, laddove possibile. La decisione di riprendere la terapia con cabozantinib dopo l’intervento deve essere basata sulla valutazione clinica dell’adeguata guarigione della ferita. La somministrazione di cabozantinib deve essere interrotta nei pazienti con complicanze nel processo di cicatrizzazione che richiedono un intervento medico.
È stata osservata ipertensione in corso di trattamento con cabozantinib. La pressione arteriosa deve essere ben controllata prima di iniziare la terapia con cabozantinib. Durante il trattamento con cabozantinib tutti i pazienti devono essere monitorati per l’ipertensione e sottoposti a una terapia antipertensiva standard, se necessario. In caso di ipertensione persistente nonostante l’uso di antipertensivi, la dose di cabozantinib deve essere ridotta. La somministrazione di cabozantinib deve essere interrotta in caso di ipertensionesevera e persistente nonostante la terapia antipertensiva e la riduzione della dose di cabozantinib. Nel caso di una crisi ipertensiva, la somministrazione di cabozantinib deve essere interrotta.
Sindrome da eritrodisestesia palmo-plantare
Con cabozantinib è stata osservata sindrome da eritrodisestesia palmo-plantare (Palmar-Plantar Erythrodysesthesia syndrome, PPES). In casi di PPES severa, occorre prendere in considerazione l’interruzione del trattamento con cabozantinib. Il trattamento con cabozantinib deve essere ripreso a una dose più bassa quando la PPES si è ridotta al grado 1.
Proteinuria
Con cabozantinib è stata osservata proteinuria. Le proteine nelle urine devono essere monitorate regolarmente durante il trattamento con cabozantinib. L’assunzione di cabozantinib deve essere interrotta nei pazienti che sviluppano sindrome nefrosica.
Sindrome da leucoencefalopatia posteriore reversibile
Con cabozantinib è stata osservata sindrome da leucoencefalopatia posteriore reversibile (Reversible Posterior Leukoencephalopathy Syndrome, RPLS), conosciuta anche come sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (Posterior Reversible Encephalopathy Syndrome, PRES). Questa sindrome deve essere considerata in qualsiasi paziente che presenti sintomi multipli, compresi crisi convulsive, cefalea, disturbi visivi, stato confusionale o alterazioni della funzione mentale. Il trattamento con cabozantinib deve essere interrotto in pazienti con RPLS.
Prolungamento dell’intervallo QT
Cabozantinib deve essere usato con cautela nei pazienti con una storia di prolungamento dell’intervallo QT, pazienti che assumono antiaritmici o pazienti con malattie cardiache preesistenti, bradicardia o disturbi degli elettroliti. Quando si utilizza cabozantinib, deve essere preso in considerazione il monitoraggio periodico in corso di trattamento con elettrocardiogramma (ECG) e degli elettroliti sierici (calcio, potassio e magnesio).
Substrati della glicoproteina P
Cabozantinib è un inibitore (IC50 = 7,0 ?M), ma non un substrato, delle attività di trasporto della glicoproteina P (P-gp) in un saggio bidirezionale con cellule MDCK-MDR1. Pertanto, cabozantinib potrebbe determinare un incremento delle concentrazioni plasmatiche di substrati della P-gp somministrati contemporaneamente. I pazienti devono essere informati sui rischi dell’assunzione di substrati della P-gp (ad es. fexofenadina, aliskiren, ambrisentan, dabigatran etexilato, digossina, colchicina, maraviroc, posaconazolo, ranolazina, saxagliptin, sitagliptin, talinololo, tolvaptan) in corso di trattamento con cabozantinib (vedere paragrafo 4.5).
Avvertenze relative agli eccipienti
I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit diLapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.
In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/
Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:
https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf
Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/
Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco