Diprivan: effetti collaterali e controindicazioni

Diprivan: effetti collaterali e controindicazioni

Diprivan 10 mg/ml (Propofol) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Il prodotto è indicato:

per l’induzione ed il mantenimento dell’anestesia generale in adulti e bambini di età superiore ad un mese.

per la sedazione di pazienti di età superiore ai 16 anni ventilati artificialmente nelle Unità di Terapia Intensiva.

Diprivan 10 mg/ml: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, però, anche Diprivan 10 mg/ml ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Diprivan 10 mg/ml, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Diprivan 10 mg/ml: controindicazioni

L’impiego di Diprivan è controindicato nei pazienti con nota ipersensibilità a propofol o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Diprivan 1% contiene olio di soia e non deve essere usato nei soggetti ipersensibili alle arachidi o alla soia.

Diprivan non deve essere impiegato nei pazienti di età pari o inferiore a 16 anni per la sedazione in caso di terapia intensiva (vedere paragrafo

4.4)..

Diprivan 10 mg/ml: effetti collaterali

L’induzione e il mantenimento dell’anestesia o della sedazione con Diprivan avvengono generalmente in modo uniforme con evidenze minime di eccitazione. Le reazioni avverse da farmaco segnalate più comunemente sono gli effetti collaterali farmacologicamente prevedibili di un anestetico/agente sedativo come l’ipotensione.

La natura, la gravità e l’incidenza degli eventi avversi osservati nei pazienti che hanno ricevuto Diprivan possono essere correlate alle condizioni dei soggetti riceventi e alle procedure operative o terapeutiche attuate.

Tabella delle reazioni avverse da farmaco

Classificazione sistemica organica Frequenza Effetti indesiderati
Disturbi del sistema immunitario: Molto raro (< 1/10 000) Anafilassi – può includere angioedema, broncospasmo, eritema e ipotensione
Disturbi del metabolismo e della nutrizione: Frequenza non nota (9) Acidosi metabolica (5), iperpotassiemia (5), iperlipidemia (5)
Disturbi psichiatrici: Frequenza non nota (9) Umore euforico, abuso di farmaci (8)
Patologie del sistema nervoso: Comune (> 1/100, < 1/10) Cefalea durante la fase di risveglio
Raro (> 1/10 000, < 1/1000) Movimenti epilettiformi, fra cui convulsioni e opistotono durante l’induzione, il mantenimento e il risveglio
Molto raro (< 1/10 000) Stato di incoscienza postoperatoria
Frequenza non nota (9) Movimenti involontari
Patologie cardiache: Comune (> 1/100, < 1/10) Bradicardia (1)
Molto raro (< 1/10 000) Edema polmonare
Frequenza non nota (9) Aritmia cardiaca (5), insufficienza cardiaca (5), (7)
Patologie vascolari: Comune (> 1/100, < 1/10) Ipotensione (2)
Non comune (> 1/1000, < 1/100) Trombosi e flebite
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: Comune (> 1/100, < 1/10) Apnea transitoria durante l’induzione
Patologie gastrointestinali: Comune (> 1/100, < 1/10) Nausea e vomito durante la fase di risveglio
Molto raro (< 1/10 000) Pancreatite
Patologie epatobiliari Frequenza non nota (9) Epatomegalia (5)
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo: Frequenza non nota (9) Rabdomiolisi (3), (5)
Patologie renali e urinarie: Molto raro (< 1/10 000) Decolorazione delle urine in seguito a somministrazione prolungata
Frequenza non nota (9) Insufficienza renale (5)
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Molto raro (< 1/10 000) Disinibizione sessuale
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: Molto comune (> 1/10) Dolore locale all’induzione (4)
Esami diagnostici Frequenza non nota (9) ECG tipo Brugada (5), (6)
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura: Molto raro (< 1/10 000) Febbre postoperatoria

(1) I casi gravi di bradicardia sono rari. Sono stati segnalati casi isolati di progressione in asistolia.

(2) Occasionalmente, l’ipotensione può richiedere l’impiego di fluidi per via endovenosa e la riduzione della velocità di somministrazione di Diprivan.

(3) Sono stati segnalati casi molto rari di rabdomiolisi quando Diprivan è stato somministrato a dosi superiori a 4 mg/kg/ora per la sedazione nell’UTI.

(4) Può essere ridotto al minimo utilizzando le vene maggiori dell’avambraccio o della fossa antecubitale. Con l’impiego di Diprivan 1%, il dolore locale può essere ridotto al minimo anche mediante la somministrazione concomitante di lidocaina.

(5) Si può osservare concomitanza di questi eventi, descritta come sindrome da infusione da propofol nei pazienti gravemente malati che presentano spesso fattori di rischio multipli per l’insorgenza di tali eventi (vedere paragrafo 4.4).

(6) ECG tipo Brugada – sopraslivellamento del tratto ST e onda T con morfologia a cupola rilevati all’ECG.

(7) Insufficienza cardiaca a progressione rapida (in alcuni casi ad esito fatale) nei soggetti adulti. In questi casi, l’insufficienza cardiaca non rispondeva in genere al trattamento di supporto con farmaci inotropi.

(8) Abuso di sostanze stupefacenti, prevalentemente da parte degli operatori sanitari.

(9) Frequenza non nota, in quanto non può essere stimata in base ai dati disponibili provenienti da studi clinici.

Diprivan 10 mg/ml: avvertenze per l’uso

Diprivan deve essere somministrato da operatori sanitari specializzati in anestesia (o, quando appropriato, da medici qualificati nel trattamento di pazienti in terapia intensiva).

I pazienti devono essere monitorati costantemente e le apparecchiature per il mantenimento della pervietà delle vie aeree di un paziente, la ventilazione artificiale, la somministrazione di ossigeno e altre apparecchiature di rianimazione devono essere prontamente disponibili in qualsiasi momento. Diprivan non deve essere somministrato dalla persona che esegue la procedura diagnostica o chirurgica.

Sono stati segnalati abuso e dipendenza da propofol,, prevalentemente da parte degli operatori sanitari. Come per altri agenti anestetici generali, la somministrazione di Diprivan senza alcuna gestione delle vie aeree può causare l’insorgenza di complicanze respiratorie ad esito fatale.

In caso di somministrazione di Diprivan per la sedazione cosciente, per procedure chirurgiche e diagnostiche, i pazienti devono essere monitorati costantemente al fine di rilevare l’eventuale comparsa di segni precoci di ipotensione, ostruzione delle vie aeree e desaturazione di ossigeno. Come con altri agenti sedativi, quando Diprivan viene impiegato per la sedazione durante le procedure chirurgiche, il paziente può compiere movimenti involontari. Durante le procedure che richiedono l’immobilità del soggetto, questi movimenti possono essere pericolosi in sede operatoria.

È necessario attendere un periodo di tempo adeguato prima di dimettere il paziente dopo l’impiego di Diprivan, al fine di accertarsi del recupero completo del soggetto dopo sedazione o anestesia generale. In casi molto rari, la somministrazione di Diprivan può essere associata alla comparsa di una fase di incoscienza postoperatoria, che può essere accompagnata da un aumento del tono muscolare. Questo stato può essere o meno preceduto da una fase di veglia. Sebbene il risveglio sia spontaneo, il paziente privo di conoscenza deve essere tenuto sotto appropriata osservazione.

In genere, la compromissione delle funzioni cognitive indotta dalla somministrazione di Diprivan non è rilevabile dopo 12 ore. Si devono tenere in considerazione gli effetti di Diprivan, la procedura, i farmaci concomitanti, l’età e le condizioni del soggetto in merito a:

L’opportunità di essere accompagnati al momento di lasciare il luogo di somministrazione

Le tempistiche previste per la ripresa di compiti specializzati o pericolosi, come la guida di veicoli

L’impiego di altri agenti che possono causare la sedazione (es. benzodiazepine, oppiacei, bevande alcoliche). Analogamente a quanto avviene con altri agenti anestetici somministrati per via endovenosa, si deve prestare cautela nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca, respiratoria, renale o epatica oppure nei soggetti ipovolemici o debilitati.

L’eliminazione di Diprivan dipende dal flusso sanguigno; di conseguenza, l’impiego concomitante di un farmaco che riduce la gittata cardiaca diminuirà anche la clearance di Diprivan.

Diprivan non esplica alcuna attività vagolitica ed è stato associato a casi di bradicardia (sporadicamente profonda) e anche asistolia. Si deve prendere in considerazione la somministrazione endovenosa di un agente anticolinergico prima dell’induzione o durante il mantenimento dell’anestesia, specialmente nei casi in cui prevale probabilmente il tono vagale oppure quando Diprivan viene impiegato in associazione con altri agenti che causano probabilmente la comparsa di bradicardia.

In caso di somministrazione di Diprivan in un paziente epilettico, può esistere un rischio di insorgenza di convulsioni.

È necessario prestare particolare attenzione nei pazienti con alterazioni del metabolismo lipidico e nelle altre condizioni in cui le emulsioni lipidiche devono essere impiegate con cautela.

L’infusione di propofol tramite la modalità concentrazione ottimale al sito d’azione può essere potenzialmente associata con l’esacerbazione delle riduzioni nella pressione sanguigna o delle pause respiratorie, ma non oltre i livelli associati con la somministrazione manuale (vedere paragrafo 4.8).

Popolazione pediatrica

L’impiego di Diprivan è sconsigliato nei neonati dato che questa popolazione di pazienti non è stata studiata a fondo. I dati farmacocinetici (vedere paragrafo 5.2 dell’RCP), indicano che la clearance è ridotta notevolmente nei neonati ed evidenzia una variabilità interindividuale molto elevata. In caso di somministrazione di dosi raccomandate per i bambini più grandi potrebbe verificarsi un sovradosaggio relativo, che potrebbe causare una grave depressione cardiovascolare.

Diprivan non deve essere impiegato nei pazienti di età pari o inferiore a 16 anni per la sedazione in caso di terapia intensiva poiché l’efficacia e la sicurezza di Diprivan per la sedazione non sono state dimostrate (vedere paragrafo 4.3).

Diprivan contiene 0,0018 mmoli di sodio per mL.

Consigli riguardanti la gestione nell’unità di terapia intensiva L’uso di Diprivan emulsione per infusione per la sedazione in unità di terapia intensiva (UTI) è stato associato con numerosi disordini di tipo metabolico e insufficienza dei sistemi d’organo che possono provocare la morte. Sono state segnalate concomitanze dei seguenti eventi: acidosi metabolica, rabdomiolisi, iperpotassiemia, epatomegalia, insufficienza renale, iperlipidemia, aritmia cardiaca, ECG tipo Brugada (sopraslivellamento del tratto ST e onda T con morfologia a cupola) e

insufficienza cardiaca a progressione rapida che non risponde solitamente al trattamento di supporto con farmaci inotropi. La concomitanza di questi eventi è stata indicata come sindrome da infusione di propofol. Questi eventi sono stati osservati maggiormente in pazienti con gravi danni alla testa e bambini con infezioni del tratto respiratorio che avevano ricevuto dosaggi superiori a quelli consigliati negli adulti per la sedazione in caso di terapia intensiva.

I fattori di rischio principali per l’insorgenza di questi eventi sembrano essere i seguenti: apporto ridotto di ossigeno ai tessuti; danni neurologici gravi e/o sepsi; dosaggi elevati di uno o più dei seguenti agenti farmacologici – vasocostrittori, steroidi, inotropi e/o propofol (solitamente a dosaggio superiore a 4 mg/kg/ora per più di 48 ore).

I medici prescrittori devono essere attenti a questi eventi nei pazienti con i fattori di rischio riportati sopra e devono prontamente considerare l’eventualità di ridurre o interrompere la dose di Diprivan quando questi segni si manifestano. Tutti gli agenti sedativi e terapeutici impiegati nell’unità di terapia intensiva (UTI), devono essere titolati per mantenere l’apporto ottimale di ossigeno e i parametri emodinamici. I pazienti con pressione intracranica (PIC) elevata devono ricevere un trattamento appropriato per supportare la pressione di perfusione cerebrale durante queste modifiche della terapia. Si ricorda ai medici curanti di non superare la dose di 4 mg/kg/ora, se è possibile.

È necessario prestare particolare attenzione nei pazienti con alterazioni del metabolismo lipidico e nelle altre condizioni in cui le emulsioni lipidiche devono essere impiegate con cautela.

Si raccomanda di monitorare i livelli ematici dei lipidi in caso di somministrazione di Diprivan a pazienti che presentano un particolare rischio di sovraccarico lipidico. La somministrazione di Diprivan deve essere adattata in modo appropriato se il monitoraggio indica un’eliminazione insufficiente dei lipidi dall’organismo. Se il paziente sta assumendo in concomitanza un altro lipide somministrato per via endovenosa, si deve ridurre la dose per tenere conto della quantità di lipidi infusa come parte della formulazione di Diprivan; 1,0 mL di Diprivan contiene circa 0,1 g di lipidi.

Altre precauzioni

Si deve prestare attenzione quando si trattano pazienti con malattie mitocondriali. Questi pazienti possono essere suscettibili all’esacerbazione delle loro patologie quando sono sottoposti ad anestesia, interveti chirurgici e alle cure in unità di terapia intensiva. Per questi pazienti si raccomanda di mantenere una normale temperatura corporea, somministrare carboidrati e una buona idratazione. Le manifestazione precoci dell’esacerbazione di una patologia mitocondriale

e la “sindrome da infusione di propofol” possono essere simili.

Diprivan non contiene conservanti antimicrobici e pertanto promuove la crescita di microrganismi. L’EDTA è un agente chelante degli ioni metallici, fra cui lo zinco, e riduce i tassi di crescita microbica. La necessità di ricorrere a un’integrazione di zinco deve essere presa in considerazione durante la somministrazione prolungata di Diprivan, specialmente nei pazienti predisposti a sviluppare una carenza di zinco, fra cui i soggetti con ustioni, diarrea e/o sepsi grave.

Quando Diprivan viene aspirato, deve essere prelevato in condizioni asettiche con una siringa sterile o dato immediatamente dopo l’apertura della fiala o la rottura del sigillo del flaconcino. La somministrazione deve iniziare subito. L’asepsi deve essere mantenuta sia per Diprivan sia per i dispositivi di infusione durante tutto il periodo di somministrazione. Eventuali liquidi di infusione, aggiunti alla linea di Diprivan, devono essere somministrati a livello della cannula. Diprivan non deve essere somministrato mediante un filtro microbiologico.

Diprivan e qualsiasi siringa contenente Diprivan devono essere utilizzati per una singola dose in un singolo paziente. In conformità alle linee-guida stabilite per altre emulsioni lipidiche, una singola infusione di Diprivan non deve superare 12 ore. Al termine della procedura o alle 12 ore, qualunque cosa accada per prima, sia la sacca contenente Diprivan sia la linea di infusione devono essere eliminate e sostituite come opportuno.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

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Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco