Feiba: effetti collaterali e controindicazioni

Feiba: effetti collaterali e controindicazioni

Feiba (Complesso Protrombinico Antiemofilico Umano Attivato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Il FEIBA è indicato nel trattamento e nella profilassi degli episodi emorragici in soggetti con l’inibitore congenito o acquisito del fattore VIII.

FEIBA è inoltre indicato nel trattamento dei pazienti con inibitore del Fattore XIa.

Feiba: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Feiba ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Feiba, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Feiba: controindicazioni

FEIBA non deve essere usato, se sono disponibili alternative terapeutiche, nelle seguenti situazioni:

IpersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti

Coagulazione intravascolare disseminata (CID)

Trombosi acuta o embolia (incluso infarto del miocardio)

Feiba: effetti collaterali

Effetti indesiderati da studi clinici

Gli effetti indesiderati elencati nella tabella sono stati riportati negli studi originali di Feiba (Hilgartner 1983, 2003; Sjamsoedin LJ et al.,1981) per il trattamento di episodi emorragici in pazienti con emofilia A o B con inibitori verso i fattori VIII o IX e nello studio in profilassi randomizzato, prospettico che ha confrontato il trattamento in profilassi con il trattamento on-demand.

La frequenza degli effetti indesiderati è stata valutata usando i seguenti criteri: molto comune (?1/10), comune (?1/100, < 1/10), non comune (?1/1000, < 1/100), raro (?1/10000, < 1/1000), molto raro (<1/10000), Non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili).

La tabella seguente include le reazioni avverse riportate da studi clinici, elencate secondo la classificazione per sistemi e organi MedDRA (SOC) ed inoltre secondo i Preferred Term in ordine di gravitĂ , ove possibile.

Effetti indesiderati da studi clinici
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA (SOC) Termine MedDRA preferito Frequenza
Patologie del sistema
emolinfopoietico
Aumento del titolo dell’inibitore
(risposta anamnestica)*,a
Non nota
Disturbi del sistema immunitario IpersensibilitĂ c Comune
Patologie del sistema nervoso Sonnolenza* Non nota
Capogirob Comune
Disgeusia* Non nota
Cefaleac Comune
Patologie vascolari Ipotensionec Comune
Patologie respiratorie, toraciche e
mediastiniche
Dispnea* Non nota
Patologie gastrointestinali Nausea* Non nota
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutaneac Comune
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Brividi* Non nota
Piressia* Non nota
Dolore al petto* Non nota
Senso di costrizione toracica* Non nota
Esami diagnostici Anticorpi verso gli antigeni di superficie dell’Epatite B positivicd Comune

* non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili). Reazioni avverse riportate solo negli studi originali (Hilgartner 1983, 2003; Sjamsoedin LJ. et al.,1981).

a l’aumento del titolo dell’inibitore (risposta anamnestica) è la crescita del titolo degli inibitori precedentemente esistenti che si verifica dopo la somministrazione di FEIBA. Vedere paragrafo 4.4.

b Reazioni avverse riportate negli studi originali (Hilgartner 1983, 2003; Sjamsoedin LJ. et al.,1981) e nello studio in profilassi (Antunes SV 2013). La frequenza mostrata deriva dallo studio in profilassi.

c Reazioni avverse riportate nello studio in profilassi (Antunes SV 2013). La frequenza mostrata deriva solo dallo studio in profilassi.

d Reazione avversa riportata nello studio in profilassi (Antunes SV 2013) in 4/37 soggetti. Tutti e 4 i soggetti sono stati testati per HBcAb, HBsAg e con PCR per HBV-DNA e sono stati trovati negativi, indicando quindi un’assenza di infezione da HBV e un possibile trasferimento passivo di anticorpi.

Effetti indesiderati da esperienza post-marketing

Durante l’esperienza post-marketing sono state riportati i seguenti effetti indesiderati elencati secondo la classificazione per sistemi e organi MedDRA (SOC) ed inoltre secondo i Preferred Term in ordine di gravità, ove possibile:

Patologie del sistema emolinfopoietico: Coagulazione intravascolare disseminata Disturbi del sistema immunitario: Reazione anafilattica

Patologie del sistema nervoso: Parestesia, Ictus trombotico, Ictus embolico Patologie cardiache: Infarto del miocardio, Tachicardia

Patologie vascolari: Trombosi, Trombosi venosa, Trombosi arteriosa, Ipertensione, Vampate

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: Embolia polmonare, Broncospasmo, Respiro sibilante, Tosse

Patologie gastrointestinali: Vomito, Diarrea, Malessere addominale.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: Angioedema, Orticaria, Prurito

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: Sensazione di malessere, Sensazione di calore, Dolore al sito di iniezione

Popolazione pediatrica:

Sulla base dei dati di farmacovigilanza disponibili, non vi è evidenza di reazioni avverse differenti in relazione alla età del paziente.

La frequenza, il tipo e la gravitĂ  delle reazioni avverse attese per la popolazione pediatrica sono comparabili a quelle della popolazione adulta.

Per la sicurezza d’impiego relativa agli agenti trasmissibili, si veda il paragrafo 4.4. Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco Sito web: http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.

Feiba: avvertenze per l’uso

Rischio di eventi trombotici e tromboembolici.

Nel corso del trattamento con FEIBA si sono verificati eventi trombotici e tromboembolici, inclusa coagulazione intravascolare disseminata (CID), trombosi venosa, embolia polmonare, infarto miocardico e ictus.

Alcuni di questi eventi si sono verificati con dosi superiori a 200 unità/Kg/giorno o in pazienti con altri fattori di rischio per eventi trombotici o tromboembolici. Pertanto, non deve essere superata la singola dose di 100 unità/Kg di peso corporeo e la dose giornaliera di 200 unità/Kg di peso corporeo a meno che la gravità del sanguinamento assicuri e giustifichi l’uso di una dose maggiore.

La somministrazione concomitante di FVIIa comporta un aumentato rischio di sviluppare eventi trombotici o tromboembolici.

I pazienti con fattori che determinano un aumentato rischio di trombosi venosa o arteriosa o di CID (anomalie del profilo lipidico, obesitĂ , fumo di tabacco) o i pazienti con preesistenti condizioni trombotiche (CID, malattia aterosclerotica avanzata) possono avere un aumentato rischio di sviluppare eventi trombotici.

La possibile presenza di tali fattori di rischio deve essere considerata sempre in pazienti con emofilia congenita e acquisita.

FEIBA deve essere usato con particolare attenzione nei pazienti a rischio di CID, trombosi arteriosa o venosa. Vedere il paragrafo 4.3

I pazienti devono essere monitorati per lo sviluppo di segni e sintomi di eventi trombotici o tromboembolici, di CID o di ischemia coronarica acuta.

Casi di microangiopatia trombotica (TMA) sono stati segnalati in uno studio clinico condotto in pazienti trattati con emicizumab, che hanno ricevuto FEIBA come parte del trattamento per sanguinamenti improvvisi . La sicurezza e l’efficacia di FEIBA in pazienti trattati con emicizumab, per il trattamento di sanguinamenti improvvisi non sono state stabilite.

Qualora si ritenga necessario somministrare FEIBA ad un paziente che riceve la profilassi con emicizumab, i benefici e i rischi devono essere attentamente considerati.

Se il trattamento con FEIBA in associazione al trattamento con emicizumab è considerato necessario , i pazienti devono essere sottoposti ad uno stretto monitoraggio.

Ai primi segni o sintomi di eventi trombotici o tromboembolici, l’infusione deve essere interrotta immediatamente e devono essere intraprese le appropriate misure diagnostiche e terapeutiche.

Quando usato per bloccare episodi emorragici, il prodotto deve essere somministrato solo per il tempo strettamente necessario al raggiungimento del risultato terapeutico.

Reazioni da ipersensibilitĂ  di tipo allergico.

FEIBA puĂ² accelerare le reazioni da ipersensibilitĂ  di tipo allergico che includono orticaria, angioedema, manifestazioni gastrointestinali, broncospasmo, ipotensione, letargia e agitazione; queste reazioni possono essere gravi e sistemiche (ad esempio: anafilassi con orticaria ed angioedema, broncospasmo e shock circolatorio). Sono state riportate altre reazioni da infusione, come brividi, piressia e ipertensione. Ai primi segni o sintomi di reazione di ipersensibilitĂ  da infusione, la somministrazione di FEIBA deve essere interrotta e deve essere intrapresa l’appropriata assistenza medica.

Quando si prende in considerazione la riesposizione a FEIBA di pazienti con ipersensibilitĂ  nota o sospetta al prodotto, il beneficio atteso e il rischio da riesposizione devono essere attentamente ponderati, tenendo presente il tipo di ipersensibilitĂ  nota o sospetta del paziente (allergica o non allergica), includendo una potenziale terapia curativa e/o preventiva o agenti terapeutici alternativi.

Vedere paragrafo 4.8. Sicurezza virale

Le misure standard per prevenire le infezioni causate dall’uso di prodotti medicinali preparati con sangue o plasma umano includono la selezione dei donatori, lo screening delle singole donazioni e dei pool plasmatici per i markers specifici di infezione e l’inclusione di procedure di produzione efficaci per l’inattivazione/rimozione dei virus. Ciononostante, quando si somministrano prodotti medicinali preparati con sangue o plasma umano, la possibilitĂ  di trasmissione di agenti infettivi non puĂ² essere esclusa completamente. Questo vale anche per virus sconosciuti o emergenti ed altri agenti patogeni.

Le misure adottate sono considerate efficaci per i virus con involucro lipidico quali HIV, HBV e HCV e per i virus privi di involucro lipidico quale l’HAV.

Le misure intraprese possono avere una efficacia limitata verso i virus privi di involucro lipidico quali il parvovirus B19. L’infezione da parvovirus B19 puĂ² essere grave per le donne in gravidanza (infezione fetale) e per i soggetti con immunodeficienza o con un aumentato ricambio degli eritrociti (es. in caso di anemia emolitica).

Deve essere presa in considerazione una vaccinazione appropriata (verso epatite A e B) per i pazienti che ricevono una regolare/ripetuta somministrazione di prodotti derivati da plasma umano, compreso FEIBA.

Ăˆ fortemente consigliato che, ogni qualvolta si somministra FEIBA ad un paziente, il nome e il numero di lotto del prodotto vengano registrati per mantenere un legame tra il paziente e il lotto del prodotto.

PRECAUZIONI

A causa di fattori paziente-specifici la risposta all’agente bypassante puĂ² variare. In particolari episodi emorragici, i pazienti che hanno una risposta insufficiente ad un agente bypassante, potrebbero rispondere ad un altro agente, quindi deve essere considerato l’utilizzo di un altro agente.

La somministrazione di FEIBA a pazienti con inibitori puĂ² provocare un iniziale aumento anamnestico dei livelli di inibitore. Dopo la somministrazione continua di FEIBA, gli inibitori possono diminuire nel tempo.

I dati clinici pubblicati suggeriscono che l’efficacia di FEIBA non è ridotta. Nella maggior parte dei casi il titolo rimane ad un livello costante.

Dopo la somministrazione di dosi elevate di FEIBA, l’aumento transitorio degli anticorpi verso gli antigeni di superficie dell’epatite B trasferiti passivamente puĂ² determinare risultati falsi positivi nei test sierologici.

FEIBA contiene isoemoagglutinine per gli antigeni dei gruppi sanguigni (anti-A e anti-B) presenti sulla superficie dei globuli rossi. La trasmissione passiva di anticorpi verso antigeni eritrocitari, ad esempio, A, B, D, puĂ² interferire con alcuni test sierologici per gli anticorpi eritrocitari, causando una reazione antiglobulinica diretta positiva (test antiglobulinico di Coombs) e, raramente l’emolisi. I pazienti devono essere sottoposti a monitoraggio per la rilevazione di segni clinici e sintomi di emolisi.

FEIBA contiene approssimativamente 80 mg di sodio per flaconcino, pertanto la quantitĂ  di sodio apportata dalla terapia con FEIBA deve essere tenuta in considerazione in quei pazienti sottoposti a regime dietetico iposodico.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco