Plegridy: effetti collaterali e controindicazioni

Plegridy: effetti collaterali e controindicazioni

Plegridy 125 mcg sol iniett uso sc sir prer 0 5 ml 2 sir (Interferone Beta 1A Pegilato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Plegridy è indicato nei pazienti adulti per il trattamento della sclerosi multipla recidivante-remittente (vedere paragrafo 5.1).

Plegridy 125 mcg sol iniett uso sc sir prer 0 5 ml 2 sir: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, però, anche Plegridy 125 mcg sol iniett uso sc sir prer 0 5 ml 2 sir ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Plegridy 125 mcg sol iniett uso sc sir prer 0 5 ml 2 sir, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Plegridy 125 mcg sol iniett uso sc sir prer 0 5 ml 2 sir: controindicazioni

Ipersensibilità all’interferone beta naturale o ricombinante o al peginterferone o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Inizio del trattamento in gravidanza (vedere paragrafo 4.6).

Pazienti con depressione grave e/o ideazione suicidaria (vedere paragrafì 4.4 e 4.8).

Plegridy 125 mcg sol iniett uso sc sir prer 0 5 ml 2 sir: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

Le reazioni avverse al medicinale (ADR) più comuni (con un’incidenza superiore rispetto al placebo) per Plegridy 125 mcg somministrato per via sottocutanea ogni 2 settimane sono state eritema nel sito d’iniezione, malattia simil-influenzale, piressia, cefalea, mialgia, brividi, dolore nel sito d’iniezione, astenia, prurito nel sito d’iniezione e artralgia.

La reazione avversa con conseguente interruzione della terapia riferita più comunemente nei pazienti trattati con Plegridy 125 mcg somministrato per via sottocutanea ogni 2 settimane è stata la malattia simil-influenzale (<1%).

Tabella delle reazioni avverse

Negli studi clinici, 1.468 pazienti hanno ricevuto Plegridy per un massimo di 177 settimane (esposizione complessiva equivalente a 1.932 anni-persona); 1.093 pazienti hanno ricevuto almeno 1 anno e 415 pazienti hanno ricevuto almeno 2 anni di trattamento con Plegridy. L’esperienza nella fase non controllata randomizzata (2° anno) dello studio ADVANCE e nello studio ATTAIN di estensione di sicurezza di 2 anni è risultata coerente con l’esperienza nella fase controllata con placebo di 1 anno dello studio ADVANCE.

La Tabella riassume le reazioni avverse al medicinale (ADR) (incidenza superiore al placebo e con una possibilità ragionevole di causalità) di 512 pazienti trattati con Plegridy 125 mcg somministrato per via sottocutanea ogni 2 settimane e 500 pazienti che hanno ricevuto il placebo per un massimo di 48 settimane.

Le ADR sono presentate secondo la terminologia MedDRA raccomandata nella classificazione per sistemi ed organi (MedDRA). L’incidenza delle reazioni avverse riportate di seguito è espressa secondo la seguente convenzione:

• Molto comune (≥1/10)

• Comune (da ≥1/100 a <1/10)

• Non comune (da ≥1/1. 000 a <1/100)

• Raro (da ≥1/10. 000 a <1/1.000)

• Molto raro (<1/10,000)

• Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

Classificazione per sistemi ed organi (MedDRA) Reazione avversa Categoria di frequenza
Patologie del sistema emolinfopoeitico Trombocitopenia Non comune
Microangiopatia trombotica, comprendente porpora trombotica trombocitopenica/sindrome emolitica uremica Raro
Disturbi del sistema immunitario Reazione di ipersensibilità Non comune
Patologie del sistema nervoso Cefalea Molto comune
Crisi convulsiva Non comune
Patologie gastrointestinali Nausea Comune
Vomito
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Prurito Comune
Orticaria Non comune
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Mialgia Molto comune
Artralgia
Patologie renali e urinarie Sindrome nefrosica, glomerulosclerosi Raro
Patologie sistemiche e condizioni Eritema nel sito d’iniezione Molto comune
Malattia simil-influenzale
Piressia
Brividi
Dolore nel sito d’iniezione
Astenia
Prurito nel sito d’iniezione
Ipertermia Comune
Dolore
Edema nel sito d’iniezione
Calore nel sito d’iniezione
Ematoma nel sito d’iniezione
Eruzione cutanea nel sito d’iniezione
Tumefazione nel sito d’iniezione
Alterazione del colore in sede di iniezione
Infiammazione nel sito d’iniezione
Necrosi nel sito d’iniezione Raro
Esami diagnostici Aumento della temperatura corporea Comune
Aumento dell’alanina aminotransferasi
Aumento dell’aspartato aminotransferasi
Aumento della gamma-glutamil- transferasi
Riduzione dell’emoglobina
Riduzione della conta piastrinica Non comune
Riduzioni delle conte leucocitarie Comune
Disturbi psichiatrici Depressione Comune

Descrizioni di reazioni avverse selezionate

Sintomi simil-influenzali

La malattia simil-influenzale ha colpito il 47% dei pazienti che hanno ricevuto Plegridy 125 mcg ogni 2 settimane e il 13% dei pazienti che hanno ricevuto il placebo. L’incidenza dei sintomi simil-influenzali (ad esempio malattia simil-influenzale, brividi, iperpiressia, dolore muscoloscheletrico, mialgia, dolore, piressia) è risultata più alta all’inizio del trattamento ed è in genere diminuita nel corso dei primi 6 mesi. Dei pazienti che hanno riferito sintomi simil-influenzali, il 90% li ha riferiti di gravità lieve o moderata. Nessun sintomo è stato considerato di natura grave. Meno dell’1% dei pazienti che hanno ricevuto Plegridy durante la fase controllata con placebo dello studio ADVANCE ha interrotto il trattamento a causa dei sintomi simil-influenzali.

Reazioni nel sito d’iniezione

Le reazioni nel sito d’iniezione (ad esempio eritema, dolore, prurito o edema nel sito d’iniezione) sono state segnalate dal 66% dei pazienti che hanno ricevuto Plegridy 125 mcg ogni 2 settimane rispetto all’11% dei pazienti che hanno ricevuto il placebo. L’eritema nel sito d’iniezione è risultato la reazione più comunemente segnalata nel sito d’iniezione. Dei pazienti che hanno presentato reazioni nel sito d’iniezione, il 95% le ha riferite di gravità lieve o moderata. Uno dei 1.468 pazienti che hanno ricevuto Plegridy neglistudi clinici ha presentato una necrosi nel sito d’iniezione che si è risolta con il trattamento medico standard.

Anormalità delle transaminasi epatiche

L’incidenza degli aumenti delle transaminasi epatiche è risultata superiore nei pazienti trattati con Plegridy rispetto al placebo. La maggior parte degli aumenti degli enzimi è stata <3 volte il limite superiore al normale (ULN). Aumenti dell’alanina aminotransferasi e dell’aspartato aminotransferasi (>5 volte ULN) sono stati segnalati rispettivamente nell’1% e <1% dei pazienti trattati con il placebo e nel 2% e <1% dei pazienti trattati con Plegridy. Aumenti delle transaminasi epatiche nel siero combinati con elevazione della bilirubina sono stati osservati in due pazienti che presentavano anormalità preesistenti degli esami epatici prima di ricevere Plegridy negli studi clinici. Entrambi i casi si sono risolti dopo l’interruzione di Plegridy.

Disturbi ematologici

Riduzioni delle conte leucocitarie di <3,0 x 109/L sono state osservate nel 7% dei pazienti trattati con Plegridy e nell’1% di quelli trattati con il placebo. Le conte leucocitarie medie sono rimaste entro i limiti normali nei pazienti trattati con Plegridy. Le riduzioni delle conte leucocitarie non sono risultate associate ad un aumento del rischio di infezioni o di infezioni gravi. L’incidenza delle riduzioni potenzialmente clinicamente significative delle conte linfocitarie (<0,5 x 109/L) (<1%), delle conte neutrofile (≤1,0 x 109/L) (<1%) e delle conte piastriniche (≤100 x 109/L) (≤1%) è risultata simile nei pazienti trattati con Plegridy rispetto a quelli trattati con il placebo. Due casi gravi sono stati segnalati nei pazienti trattati con Plegridy: un paziente (<1%) ha presentato una trombocitopenia grave (conta piastrinica <10 x 109/L), un altro paziente (<1%) ha presentato una neutropenia grave (conta neutrofila <0,5 x 109/L). In entrambi i pazienti, le conte cellulari si sono riprese dopo l’interruzione di Plegridy. Leggere riduzioni delle conte eritrocitarie (RBC) medie sono state osservate nei pazienti trattati con Plegridy. L’incidenza delle riduzioni potenzialmente clinicamente significative nelle conte RBC (<3,3 x 1012/L) è risultata simile nei pazienti trattati con Plegridy rispetto ai pazienti trattati con il placebo.

Reazioni di ipersensibilità

Eventi di ipersensibilità sono stati segnalati nel 16% dei pazienti trattati con Plegridy 125 mcg ogni 2 settimane e nel 14% dei pazienti trattati con il placebo. Meno dell’1% dei pazienti trattati con Plegridy ha avuto un evento di ipersensibilità grave (ad esempio angioedema, orticaria) e i pazienti si sono ripresi prontamente dopo il trattamento con antistaminici e/o corticosteroidi.

Depressione e ideazione suicidaria

L’incidenza complessiva degli eventi avversi correlati alla depressione e all’ideazione suicidaria è risultata pari all’8% sia per i gruppi trattati con Plegridy 125 mcg ogni 2 settimane che per quelli trattati con il placebo. L’incidenza degli eventi seri correlati alla depressione e all’ideazione suicidaria è risultata simile e bassa (<1%) sia nei pazienti trattati con Plegridy 125 mcg ogni 2 settimane che in quelli trattati con il placebo.

Crisi convulsive

L’incidenza degli eventi convulsivi è risultata bassa e paragonabile nei pazienti che hanno ricevuto Plegridy (125 mcg ogni 2 settimane) e placebo (<1% in ciascun gruppo).

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.

Plegridy 125 mcg sol iniett uso sc sir prer 0 5 ml 2 sir: avvertenze per l’uso

Danno epatico

Livelli elevati di transaminasi epatiche nel siero, epatite, epatite autoimmune e casi rari di insufficienza epatica severa sono stati riferiti con medicinali a base di interferone beta. Aumenti degli enzimi epatici sono stati osservati con l’uso di Plegridy. I pazienti devono essere monitorati per i segni di danno epatico (vedere paragrafo 4.8).

Depressione

Plegridy deve essere somministrato con cautela nei pazienti con disturbi depressivi pregressi (vedere paragrafo 4.3). La depressione si verifica con maggiore frequenza nella popolazione affetta da sclerosi multipla e in associazione con l’uso di interferone. I pazienti devono essere avvertiti di riferire immediatamente qualsiasi sintomo di depressione e/o ideazione suicidaria al proprio medico curante.

I pazienti che presentano segni di depressione devono essere strettamente monitorati durante la terapia e trattati in modo appropriato. Deve essere presa in considerazione l’interruzione della terapia con Plegridy (vedere paragrafo 4.8).

Reazioni di ipersensibilità

Gravi reazioni di ipersensibilità sono state riferite come una complicanza rara del trattamento con l’interferone beta, compreso Plegridy. La terapia con il peginterferone beta-1a deve essere interrotta se si verificano gravi reazioni di ipersensibilità (vedere paragrafo 4.8).

Reazioni nel sito d’iniezione

Reazioni nel sito d’iniezione, compresa la necrosi nel sito d’iniezione, sono state riferite con l’uso sottocutaneo di interferone beta. Per ridurre al minimo il rischio di reazioni al sito d’iniezione i pazienti devono essere istruiti all’uso di una tecnica di iniezione asettica. La procedura per l’autosomministrazione da parte del paziente deve essere riverificata periodicamente, specialmente se si sono verificate reazioni nel sito d’iniezione. Se il paziente manifesta una rottura della pelle, che potrebbe essere accompagnata da gonfiore o fuoruscita di liquido dal sito d’iniezione, il paziente deve essere avvisato di consultare il proprio medico.

Negli studi clinici, un paziente trattato con Plegridy ha presentato una necrosi nel sito d’iniezione. La decisione di interrompere la terapia dopo un singolo episodio di necrosi dipende dall’entità della necrosi stessa (vedere paragrafo 4.8).

Riduzione delle conte ematiche periferiche

La riduzione delle conte ematiche periferiche in tutte le linee cellulari, comprendente pancitopenia rara e trombocitopenia severa, è stata riferita nei pazienti che hanno ricevuto interferone beta. Casi di citopenia, compresi rari casi di neutropenia severa e trombocitopenia, sono stati osservati nei pazienti trattati con Plegridy. I pazienti devono essere monitorati per i sintomi o i segni della riduzione delle conte ematiche periferiche (vedere paragrafo 4.8).

Disturbi renali e urinari

Sindrome nefrosica

Durante il trattamento con prodotti a base di interferone beta sono stati segnalati casi di sindrome nefrosica con diverse nefropatie sottostanti, tra cui la glomerulosclerosi focale e segmentaria collassante (

collapsing focal segmental glomerulosclerosis, FSGS), la malattia a lesioni minime (minimal change disease, MCD), la glomerulonefrite membrano-proliferativa (membranoproliferative glomerulonephritis, MPGN) e la glomerulopatia membranosa (membranous glomerulopathy, MGN). Gli eventi sono stati segnalati in tempi diversi nel corso del trattamento e possono manifestarsi dopo diversi anni di trattamento con interferone beta. Si raccomanda il monitoraggio periodico dei segni o sintomi precoci, quali ad esempio edema, proteinuria e compromissione della funzione renale, in particolare nei pazienti a maggior rischio di malattia renale. La sindrome nefrosica deve essere trattata tempestivamente e deve essere presa in considerazione l’interruzione della terapia con Plegridy.

Compromissione renale severa

È necessario esercitare cautela quando si somministra Plegridy a pazienti con compromissione renale severa. Microangiopatia trombotica (TMA)

Sono stati segnalati casi di TMA, che si manifesta come porpora trombotica trombocitopenica (TTP) o sindrome emolitico uremica (HUS), compresi casi fatali con prodotti a base di interferone beta. Gli eventi sono stati segnalati in tempi diversi nel corso del trattamento e possono manifestarsi da diverse settimane a diversi anni dopo l’inizio del trattamento con interferone beta. Le caratteristiche cliniche iniziali comprendono trombocitopenia, ipertensione di nuova insorgenza, febbre, sintomi a carico del sistema

nervoso centrale (ad esempio confusione, paresi) e funzione renale compromessa. I risultati di laboratorio che suggeriscono la presenza di TMA comprendono la riduzione delle conte piastriniche, l’aumento della lattato-deidrogenasi (LDH) nel siero dovuta a emolisi e la presenza di schistociti (frammentazione degli eritrociti) su uno striscio ematico. Di conseguenza, se si osservano le caratteristiche cliniche della TMA si raccomanda l’effettuazione di ulteriori esami dei livelli delle piastrine nel sangue, della LDH nel siero, degli strisci ematici e della funzione renale. Nel caso di diagnosi di TMA è necessario un trattamento tempestivo (considerando lo scambio plasmatico) ed è raccomandata l’interruzione immediata di Plegridy.

Anomalie di laboratorio

Anomalie di laboratorio sono associate all’uso degli interferoni. Oltre a quegli esami di laboratorio normalmente richiesti per il monitoraggio dei pazienti con sclerosi multipla, si raccomanda di eseguire l’emocromo completo e differenziale delle cellule del sangue, le conte piastriniche e analisi chimiche del sangue, comprendenti i test di funzionalità epatica (ad esempio aspartato aminotransferasi (AST), alanina aminotransaminasi (ALT)), prima dell’inizio della terapia e a intervalli regolari dopo l’introduzione della terapia con Plegridy e poi periodicamente successivamente in assenza di sintomi clinici.

Per i pazienti con mielosoppressione potrebbe essere necessario il monitoraggio più intensivo dell’esame emocromocitometrico completo, con le conte differenziali e piastriniche.

L’ipotiroidismo e l’ipertiroidismo sono stati osservati con l’uso di medicinali a base di interferone beta. Si raccomanda l’effettuazione di esami regolari della funzionalità tiroidea nei pazienti con anamnesi di disfunzione tiroidea o come clinicamente indicato.

Crisi epilettiche

Plegridy deve essere somministrato con cautela nei pazienti con anamnesi di crisi epilettiche, in quelli trattati con medicinali anti-epilettici, specialmente se la loro epilessia non è adeguatamente controllata con gli

anti-epilettici (vedere paragrafo 4.8). Patologie cardiache

Il peggioramento delle patologie cardiache è stato riferito nei pazienti trattati con interferone beta. L’incidenza degli eventi cardiovascolari è risultata simile tra i gruppi trattati con Plegridy (125 microgrammi ogni 2 settimane) e con placebo (7% in ciascun gruppo). Non sono stati segnalati eventi cardiovascolari gravi nei pazienti trattati con Plegridy nello studio ADVANCE. Ciò nonostante, i pazienti con significative patologie cardiache preesistenti, ad esempio insufficienza cardiaca congestizia, arteriopatia coronarica o aritmia, devono essere monitorati per il peggioramento delle loro condizioni cardiache, in particolare durante l’inizio del trattamento.

Immunogenicità

I pazienti possono sviluppare anticorpi verso Plegridy. I dati ottenuti da pazienti trattati fino a 2 anni con Plegridy suggeriscono che meno dell’1% (5/715) ha sviluppato anticorpi persistenti-neutralizzanti alla porzione di interferone beta-1a del peginterferone beta-1a. Gli anticorpi neutralizzanti potenzialmente possono ridurre l’efficacia clinica. Tuttavia, lo sviluppo di anticorpi contro la frazione di interferone del peginterferone beta-1a non ha avuto alcun impatto percepibile sulla sicurezza o sull’efficacia clinica, nonostante l’analisi fosse limitata dalla bassa incidenza di immunogenicità.

Il 3% dei pazienti (18/681) ha sviluppato anticorpi persistenti alla frazione di PEG del peginterferone beta- 1a. Nello studio clinico condotto, lo sviluppo di anticorpi contro la frazione di PEG del peginterferone beta- 1a non ha avuto alcun impatto percepibile sulla sicurezza o sull’efficacia clinica (compresi il tasso annualizzato di recidive, le lesioni RMN e la progressione della disabilità).

Compromissione epatica

È necessario usare cautela e considerare il monitoraggio stretto quando Plegridy è somministrato a pazienti con compromissione epatica severa. I pazienti devono essere monitorati per i segni di danno epatico ed è necessario usare cautela quando gli interferoni sono utilizzati contemporaneamente ad altri medicinali associati a danno epatico (vedere paragrafì 4.8 e 5.2).

Contenuto di sodio

Ciascuna siringa contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio, ed è perciò praticamente “senza sodio”.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco