Serobif: effetti collaterali e controindicazioni

Serobif: effetti collaterali e controindicazioni

Serobif polvere e solvente per soluzione iniettabile (Interferone Beta) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Infezioni virali acute recidivanti e croniche

Oftalmologia: cheratocongiuntiviti da adenovirus, compresa la forma epidemica da tipo 8; cheratocongiuntiviti da herpes virus.

Ginecologia /Urologia: Herpes genitalis; lesioni da virus del papilloma (HPV): condilomi piani ed acuminati.

Dermatologia: Herpes labialis; Herpes genitalis; Herpes zoster (localizzato o generalizzato); Lesioni da virus del papilloma (HPV): condilomi piani ed acuminati.

Epatologia: epatite cronica da virus B in pazienti adulti con positività dei marcatori della replicazione virale; epatite cronica da virus C; riduzione a breve termine della attività della malattia in pazienti adulti affetti da epatite cronica attiva C con elevati livelli enzimatici e senza scompenso epatico.Non esiste evidenza, su basi cliniche ed istologiche, di un beneficio a lungo termine.

Oncologia

neoplasia intraepiteliale della cervice uterina (CIN); versamenti pleurici neoplastici; tricoleucemia (leucemia a cellule capellute); induzione dei recettori steroidei nel carcinoma mammario avanzato e nel carcinoma endometriale in pazienti in post-menopausa da sottoporre, successivamente, ad endocrinoterapia.

Serobif polvere e solvente per soluzione iniettabile: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Serobif polvere e solvente per soluzione iniettabile ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Serobif polvere e solvente per soluzione iniettabile, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Serobif polvere e solvente per soluzione iniettabile: controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo (interferone beta) o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Gravidanza, poichè gli effetti dell’interferone sul feto non sono ancora ben conosciuti.

Grave patologia cardiaca preesistente; grave disfunzione renale od epatica; epilessia e/o compromessa funzionalità del sistema nervoso centrale; epatite cronica con cirrosi epatica scompensata in fase avanzata; epatite cronica in pazienti in corso di trattamento o sottoposti recentemente a terapia con agenti immunosoppressivi con l’esclusione di una recente interruzione di un trattamento a breve termine con corticosteroidi; epatite autoimmune; patologia tiroidea preesistente, salvo che possa essere controllata con trattamento convenzionale.

Serobif polvere e solvente per soluzione iniettabile: effetti collaterali

Durante il trattamento devono essere attentamente controllati il bilancio elettrolitico ed il quadro ematico. In presenza di valori limite di leucociti, delle piastrine e dell’emoglobina è opportuno procedere a controlli del quadro ematico 1-2 volte alla settimana. Se si verifica un prolungamento del tempo di protrombina lo stesso deve essere controllato giornalmente.

Nei casi di somministrazione parenterale possono manifestarsi effetti indesiderati anche a carico del Sistema Nervoso Centrale e cardiocircolatorio.

La somministrazione parenterale di interferone beta impiegato per via sistemica, specie a dosi giornaliere elevate, può determinare aumento della temperatura corporea, astenia, mialgia, cefalea transitoria, nausea, vomito.

In particolare, durante trattamenti protratti sono stati segnalati leucopenia, trombocitopenia, eritrocitopenia, allungamento del tempo di protrombina, transitorio aumento delle transaminasi,tachicardia, inappetenza, dimagramento, dolori osteoarticolari, sonnolenza, insonnia, diarrea, ipotensione, dispnea, perdita di capelli.

Questi effetti indesiderati sono reversibili anche dopo trattamenti prolungati.

In casi di iperpiressia (oltre 40 °C) con prolungati brividi, vomito, variazioni della pressione arteriosa, la terapia dovrebbe essere sospesa o dovrebbe essere diminuita la posologia a giudizio del medico.

Serobif polvere e solvente per soluzione iniettabile: avvertenze per l’uso

L’uso di Serobif deve essere limitato ai casi di effettiva necessità, sotto diretto controllo del medico.

Particolare attenzione deve essere prestata all’impiego di interferone per via parenterale in pazienti cardiopatici e sottoposti a trattamenti cardiolesivi.

Anche se non segnalati con interferone beta, si tenga presente che, nel corso di sperimentazioni cliniche effettuate con interferone alfa ricombinante in pazienti affetti da epatite cronica C, sono stati riportati rari casi (meno dell’1%) di disfunzione tiroidea. Non è stata dimostrata l’efficacia del trattamento in pazienti affetti da epatite cronica B e concomitante infezione da virus HIV.

Al trattamento con Serobif si possono associare, in caso di necessità, altre terapie quali termocauterizzazione e crioterapia; farmaci antivirali quali iododesossiuridina e acicloguanosina.

Dosaggi particolarmente elevati di Serobif potrebbero ritardare la riepitelizzazione delle lesioni oculari. Nell’impiego oftalmologico particolare attenzione va posta nella diagnosi differenziale atta ad escludere la presenza di lesioni corneali provocate da agenti chimico-fisici o, comunque, di origine non virale.

La somministrazione parenterale in associazione con farmaci caratterizzati da cardiotossicità o in pazienti cardiopatici richiede uno stretto controllo medico. L’uso specie prolungato dei preparati per uso topico può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione; in tal caso interrompere il trattamento ed adottare idonee misure terapeutiche.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco