Uptravi: effetti collaterali e controindicazioni

Uptravi: effetti collaterali e controindicazioni

Uptravi (Selexipag) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Uptravi è indicato per il trattamento a lungo termine dell’ipertensione arteriosa polmonare (IAP) in pazienti adulti in Classe Funzionale (FC) WHO II e III, sia come terapia di combinazione nei pazienti controllati in maniera insufficiente con un antagonista recettoriale dell’endotelina (ERA) e/o un inibitore della fosfodiesterasi di tipo 5 (PDE-5), che in monoterapia nei pazienti che non sono candidabili a tali terapie.

L’efficacia è stata dimostrata in una popolazione di pazienti con IAP comprendente l’IAP idiopatica ed ereditaria, l’IAP associata a malattie del tessuto connettivo e l’IAP associata a cardiopatie congenite semplici corrette (vedere paragrafo 5.1).

Uptravi: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Uptravi ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Uptravi, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Uptravi: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Coronaropatia severa o angina instabile.

Infarto miocardico negli ultimi 6 mesi.

Insufficienza cardiaca non compensata se non sotto supervisione medica ravvicinata.

Aritmie severe.

Eventi cerebrovascolari (es. attacchi ischemici transitori, ictus) negli ultimi 3 mesi.

Difetti congeniti o acquisiti a carico delle valvole cardiache con disturbi della funzione miocardica clinicamente rilevanti non correlati a ipertensione polmonare.

Uptravi: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

Le reazioni avverse piĂ¹ comunemente riportate sono cefalea, diarrea, nausea e vomito, dolore alla mandibola, mialgia, dolore alle estremitĂ , artralgia e rossore. Queste reazioni sono piĂ¹ frequenti durante la fase di titolazione. La maggior parte di queste reazioni è di lieve o moderata intensitĂ .

Tabella delle reazioni avverse

La sicurezza di selexipag è stata valutata in uno studio a lungo termine di Fase 3 controllato con placebo condotto su 1.156 pazienti affetti da IAP sintomatica. La durata media del trattamento è stata di 76,4 settimane (mediana 70,7 settimane) per i pazienti nel gruppo selexipag, mentre di

71,2 settimane (mediana 63,7 settimane) per i pazienti nel gruppo placebo. L’esposizione a selexipag è stata al massimo di 4,2 anni.

Le reazioni avverse raccolte dal principale studio clinico sono indicate nella tabella sottostante. All’interno di ogni gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine di gravitĂ  decrescente.

Classificazione per sistemi e organi Molto comune (? 1/10) Comune
(da ? 1/100 a < 1/10)
Non comune
(da ? 1/1.000 a
< 1/100)
Patologie del sistema emolinfopoietico Anemia
Diminuzione dei livelli di
emoglobina
Patologie endocrine Ipertiroidismo Diminuzione dei livelli dell’ormone stimolante la tiroide TSH (vedere paragrafo 4.4)
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Diminuzione dell’appetito Calo ponderale
Patologie del sistema nervoso Cefalea*
Patologie cardiache Tachicardia sinusale
Patologie vascolari Rossore* Ipotensione (vedere paragrafo 4.4).
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Nasofaringite (di origine non infettiva) Congestione nasale
Patologie gastrointestinali Diarrea* Vomito* Nausea* Dolore addominale
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzioni cutanee Orticaria Eritema
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Dolore alla mandibola* Mialgia* Artralgia* Dolore alle estremitĂ *
Patologie sistemiche e condizioni relative al sito di somministrazione Dolore

* Vedere paragrafo "Descrizione di reazioni avverse selezionate".
Descrizione di reazioni avverse selezionate
Effetti farmacologici associati alla fase di titolazione e al trattamento di mantenimento
Reazioni avverse associate al meccanismo d’azione di selexipag sono state osservate frequentemente, in particolare durante la fase di titolazione alla dose personalizzata e sono indicate nella tabella seguente:

Reazioni avverse simili a quelle associate alla prostaciclina Titolazione Mantenimento
Selexipag Placebo Selexipag Placebo
Cefalea 64% 28% 40% 20%
Diarrea 36% 12% 30% 13%
Nausea 29% 13% 20% 10%
Dolore alla mandibola 26% 4% 21% 4%
Mialgia 15% 5% 9% 3%
Dolore alle estremitĂ  14% 5% 13% 6%
Vomito 14% 4% 8% 6%
Rossore 11% 4% 10% 3%
Artralgia 7% 5% 9% 5%

Questi effetti sono generalmente transitori e gestibili con un trattamento sintomatico. Il 7,5% dei pazienti in cura con selexipag ha interrotto il trattamento a causa di queste reazioni avverse. La

percentuale approssimativa di reazioni avverse gravi è stata pari al 2,3% nel gruppo selexipag e allo 0,5% nel gruppo placebo. Nella pratica clinica, sono stati osservati eventi avversi gastrointestinali che hanno risposto a trattamenti antidiarroici, antiemetici e antinausea e/o a medicinali per disturbi della funzionalità gastro-intestinale. Gli eventi associati a dolore sono stati di frequente trattati con analgesici (come il paracetamolo).

Diminuzione dei livelli di emoglobina

In uno studio di Fase 3 controllato con placebo in pazienti affetti da IAP, sono stati osservati cambiamenti assoluti medi del valore di emoglobina alle visite periodiche rispetto al basale con un range da ?0,34 a ?0,02 g/dl nel gruppo selexipag rispetto al range da ?0,05 a 0,25 g/dl nel gruppo placebo. Una riduzione, rispetto al basale, della concentrazione dell’emoglobina ad un valore inferiore a 10 g/dl è stata riportata nell’8,6% dei pazienti trattati con selexipag e nel 5,0% dei pazienti trattati con placebo.

Test di funzionalitĂ  tiroidea

In uno studio di Fase 3 controllato con placebo in pazienti affetti da IAP, ipertiroidismo è stato riportato nell’1,6% dei pazienti nel gruppo selexipag rispetto a nessun caso nei pazienti nel gruppo placebo (vedere paragrafo 4.4). Una riduzione della concentrazione mediana dell’ormone stimolante la tiroide (fino a ?0,3 MU/l da una mediana al basale di 2,5 MU/l) è stata osservata nella maggior parte delle visite nel gruppo selexipag. Nel gruppo placebo sono risultati evidenti solo leggeri cambiamenti dei valori mediani. Non vi sono stati cambiamenti nei valori medi di triiodoritonina o tiroxina in entrambi i gruppi.

Aumento della frequenza cardiaca

Nello studio di Fase 3 controllato con placebo in pazienti affetti da IAP, è stato osservato un aumento temporaneo della frequenza cardiaca media di 3-4 battiti al minuto a 2-4 ore dopo la somministrazione della dose. Esami ecocardiografici hanno mostrato una tachicardia sinusale nell’11,3% dei pazienti nel gruppo selexipag rispetto all’8,8% dei pazienti nel gruppo placebo (vedere paragrafo 5.1).

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.

Uptravi: avvertenze per l’uso

Ipotensione

Uptravi ha proprietà vasodilatatorie che potrebbero portare a una diminuzione della pressione sanguigna. Prima di prescrivere Uptravi deve essere valutato con attenzione se questi effetti vasodilatatori possono avere conseguenze negative nei pazienti che presentano determinate condizioni di base (per es. pazienti sottoposti a terapia con farmaci antiipertensivi oppure affetti da ipotensione a riposo, ipovolemia, ostruzione severa dell’eiezione ventricolare sinistra o disfunzione autonomica).

Ipertiroidismo

Durante l’assunzione di Uptravi è stata riscontrata l’insorgenza di ipertiroidismo. Si consiglia di eseguire un test di funzionalitĂ  tiroidea secondo quanto clinicamente indicato in presenza di segni o sintomi di ipertiroidismo.

Malattia veno-occlusiva polmonare

Episodi di edema polmonare sono stati segnalati in pazienti con malattia veno-occlusiva polmonare che utilizzavano vasodilatatori (soprattutto prostacicline). Di conseguenza, se compaiono segni di edema polmonare quando Uptravi è somministrato in pazienti con IAP deve essere considerata la possibilità di malattia veno-occlusiva polmonare. Se confermata, si deve interrompere il trattamento con Uptravi.

Pazienti anziani (? 65 anni)

Esistendo un’esperienza clinica limitata con selexipag in pazienti di oltre 75 anni, Uptravi deve essere utilizzato con cautela in questa popolazione (vedere paragrafo 4.2).

Compromissione epatica

Non si ha esperienza clinica con selexipag in pazienti con severa compromissione epatica (Classe C Child-Pugh), pertanto Uptravi non deve essere somministrato in questa popolazione. L’esposizione a selexipag e al suo metabolita attivo risulta aumentata nei soggetti con compromissione epatica

moderata (Classe B Child-Pugh, vedere paragrafo 5.2). Nei pazienti con compromissione epatica moderata, Uptravi deve essere somministrato una volta al giorno (vedere paragrafo 4.2).

Compromissione renale

Nei pazienti con compromissione renale severa (eGFR < 30 ml/min/1,73 m2) si deve prestare particolare attenzione durante la titolazione della dose. Non si ha esperienza con l’uso di Uptravi in pazienti sottoposti a dialisi (vedere paragrafo 5.2), pertanto Uptravi non deve essere usato in questa popolazione.

Donne in etĂ  fertile

Le donne in etĂ  fertile devono praticare una contraccezione efficace mentre assumono selexipag.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco