Corgard: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Corgard (Nadololo): sicurezza e modo d’azione

Corgard (Nadololo) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

CORGARD è indicato nelle seguenti condizioni morbose:

Ipertensione: CORGARD è utile sia da solo che in associazione con altri farmaci antipertensivi, nel trattamento dell’ipertensione essenziale. N.B. Esso è indicato per il trattamento a lungo termine dell’ipertensione, piuttosto che per crisi acute.

Angina pectoris: lo schema iniziale di trattamento dell’angina pectoris da aterosclerosi coronarica comprende il controllo del peso corporeo, il riposo, l’eliminazione del fumo, l’impiego di nitroglicerina per via sublinguale e l’allontanamento dei fattori scatenanti. CORGARD è specificatamente indicato per il trattamento a lungo termine di pazienti affetti da angina pectoris che non hanno risposto adeguatamente a queste misure convenzionali.

Aritmie: tachicardia atriale parossistica, fibrillazione atriale parossistica, extrasistoli ventricolari e sopraventricolari, manifestazioni cardiovascolari degli ipertiroidei, segni funzionali di cardiomiopatia ostruttiva.

Corgard: come funziona?

Ma come funziona Corgard? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Corgard

Categoria farmacoterapeutica: beta-bloccanti non selettivi, non associati, codice ATC C07AA12.

CORGARD è un beta-bloccante non cardioselettivo. Esso compete specificamente con i recettori beta-1 localizzati principalmente nel muscolo cardiaco e con i recettori beta-2 localizzati nella muscolatura liscia bronchiale e vascolare. Allorchè l’accesso ai recettori viene bloccato dal nadololo, le risposte cronotropa, inotropa, e vasodilatatrice susseguenti a stimolazione beta-bloccante vengono proporzionalmente ridotte causando un rallentamento del ritmo sinusale e della conduzione atrioventricolare. A differenza della maggior parte dei farmaci beta-bloccanti, il nadololo non possiede attività di tipo anestetizzante stabilizzante la membrana plasmatica. Per cui in prove condotte su animali da esperimento e sull’uomo, il nadololo ha dimostrato di non ridurre di per se’ la contrattilità miocardica.

In virtù della sua attività farmacologica questo farmaco beta-bloccante riduce la pressione arteriosa in posizione supina ed eretta. CORGARD diminuisce anche l’increzione di renina bloccando i beta-recettori responsabili del rilascio di questa sostanza dai reni; ciò può essere uno dei suoi meccanismi di azione nel ridurre la pressione arteriosa.

Il blocco dei recettori beta risulta utile in condizioni cliniche caratterizzate da un grado eccessivo o inappropriato di attività simpatica, dovuto ad alterazioni organiche o funzionali. Esistono tuttavia alcune situazioni nelle quali la stimolazione simpatica risulta essere di vitale importanza; ad esempio, in pazienti affetti da insufficienza cardiaca grave, la funzione ventricolare può essere mantenuta su livelli adeguati per mezzo del controllo esercitato dal sistema simpatico, il quale controllo deve essere pertanto conservato. In presenza di blocco atrio-ventricolare, l’inibizione dei recettori beta può impedire il necessario effetto facilitante la conduzione cardiaca esercitato dal sistema simpatico. Con l’uso dei beta-bloccanti, il blocco dei recettori beta (beta2) può comportare una costrizione passiva bronchiale in quanto interferisce con l’azione broncodilatatrice simpatica, la quale in soggetti affetti da broncospasmo, deve essere mantenuta.

Lo scopo della terapia beta-bloccante è quello di ridurre la stimolazione simpatica, ma non fino al punto di menomare l’indispensabile supporto adrenergico per il mantenimento delle funzioni vitali. Bloccando l’incremento della frequenza cardiaca, della velocità e del grado di contrazione miocardica, e della pressione arteriosa dovuto alle catecolamine, CORGARD riesce generalmente a ridurre la richiesta di ossigeno da parte del cuore, a qualsiasi entità di sforzo, il che spiega la sua utilità nel trattamento a lungo termine dell’angina pectoris.

CORGARD esercita un effetto anti-aritmico a dosi capaci di determinare un beta-blocco. Inoltre il nadololo ha dimostrato di ridurre la rapida risposta ventricolare che si accompagna alle tachi-aritmie sopraventricolari. Il blocco beta-adrenergico risulta essere di particolare importanza nelle aritmie causate da incremento della quantità delle catecolamine circolanti o dalla aumentata sensibilità del cuore ad esse, come ad esempio le aritmie associate a feocromocitoma, a tireotossicosi o ad esercizio fisico.

Nei pazienti con ipertensione essenziale trattati con nadololo si verifica un aumento del flusso renale totale, e una distribuzione intrarenale del flusso verso i nefroni corticali, tendente a rendere reversibile la fondamentale disfunzione renale presente nella ipertensione essenziale. Il nadololo contrariamente ad altri beta-bloccanti non riduce la funzionalità renale ed aumenta la percentuale di portata cardiaca ai reni.

L’incremento dell’escrezione renale del sodio e del potassio e l’aumento del flusso urinario, notato dopo somministrazioni di nadololo non può essere attribuito al tasso di filtrazione glomerulare che, peraltro, rimane invariato; la diminuzione di riassorbimento che segue ai cambiamenti dell’emodinamica renale è, molto probabilmente, il fattore responsabile.


Corgard: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Corgard, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Corgard

Dopo somministrazione orale, l’assorbimento del nadololo è in media del 30% e la concentrazione plasmatica massima si raggiunge dopo 3-4 ore. La presenza di cibo nel tratto gastrointestinale non influisce sulla quantità e sulla velocità di assorbimento del nadololo. Approssimativamente il 30% del prodotto presente nel siero è legato reversibilmente alle proteine plasmatiche.

Al contrario della maggioranza dei beta-bloccanti disponibili, il nadololo non va incontro a biotrasformazione epatica e viene escreto immodificato principalmente dal rene.

Questo farmaco è dotato di emivita plasmatica intomo alle 20-24 ore, caratteristica che permette un’unica somministrazione giornaliera. Tuttavia, in presenza di insufficienza renale l’emivita è prolungata a causa dell’eliminazione quasi esclusivamente urinaria.

La concentrazione sierica allo steady state si osserva dopo 6-9 giorni di trattamento con dose unica giornaliera in pazienti con funzione renale normale. Tuttavia, la dose ottimale va stabilita progressivamente a causa della variabilità delle risposte individuali oltre che per la variabilità della velocità d’assorbimento.

CORGARD ha bassa lipofilia, come mostrato dal coefficiente di partizione ottanolo/acqua (0,71). La quantità di prodotto che attraversa la barriera emato-encefalica è limitata.


Corgard: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Corgard agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Corgard è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Corgard: dati sulla sicurezza

Tossicologia: Tossicità acuta : DL50 nel ratto 5,3 g/kg (p.os.); nel topo 300 mg/Kg (i.p.); 60-70 mg/kg (e.v.) e 4-6 g/kg (p.os).

Tossicità subacuta: nessun segno di tossicità è stato rilevato dopo 1 mese di somministrazione alle seguenti dosi: nei ratti 25 mg/kg/die (i.p.), nei cani fino a 12,5 mg/kg/die (e.v.),e a 3 mesi nelle scimmie 250 mg/kg/die (p.os).

Tossicità cronica: nei cani trattati oralmente con dosaggi fino a 150 mg/kg/die per un anno, l’unico cambiamento osservato è stato una lieve diminuzione della tollerabilità al glucosio (dose dipendente). Studi nei topi e ratti trattati per due anni rispettivamente con dosi fino a 500 mg/kg/die e 1250 mg/kg/die nella dieta non hanno mostrato alcun segno di tossicità e cancerogenicità.

Studi sulla riproduzione: 300 mg/kg/die somministrati a ratti, criceti e conigli non hanno procurato nessun segno di teratogenicità.

Nei ratti non si è avuta alcuna variazione della fertilità e riproduzione; nei conigli 50 mg/kg/die non hanno avuto alcun effetto, ma 100 e 300 mg/kg/die sono risultati embrio-tossici e feto-tossici.

Studi perinatali e postnatali nei ratti non hanno mostrato alcun effetto significativo prodotto da dosi fino a 1800 mg/kg.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Corgard: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Corgard

Corgard: interazioni

I seguenti farmaci possono interagire con i beta-bloccanti quando somministrati contemporaneamente:

Anestetici: i beta-bloccanti possono aumentare l’ipotensione indotta dagli anestetici generali, pertanto la terapia con nadololo va segnalata prima dell’anestesia generale (vedere 4.4).

Farmaci antidiabetici (ipoglicemizzanti orali ed insulina): i beta-bloccanti possono alterare la risposta dei farmaci antidiabetici inducendo sia iperglicemia che ipoglicemia. E’ richiesto un aggiustamento posologico (vedere 4.4).

Agenti antimuscarinici: possono contrastare la bradicardia indotta dai beta-bloccanti.

Calcioantagonisti: generalmente potenziano l’azione antipertensiva dei beta-bloccanti. Nel caso di associazione dei due trattamenti il paziente andrà attentamente sorvegliato per la potenziale insorgenza di eventi cardiovascolari indesiderati.

Farmaci antiadrenergici (es. reserpina): possono avere effetti additivi con i beta-bloccanti. I pazienti in trattamento con entrambi i farmaci possono mostrare segni e sintomi di ipotensione e/o bradicardia (es.: vertigini, sincope, ipotensione posturale).

Altri farmaci antiaritmici: sono possibili sia effetti additivi che antagonistici.

Altri farmaci antipertensivi/diuretici: prestare attenzione ai potenziali effetti additivi.

Lidocaina e.v.: nel caso di somministrazione contemporanea di beta-bloccanti si può verificare una riduzione della clearance della lidocaina.

Inibitori delle MAO: sono stati osservati casi sporadici di bradicardia in corso di somministrazione concomitante di beta-bloccanti e IMAO.

FANS: l’effetto antipertensivo dei beta-bloccanti può essere ridotto dai FANS e dalla somministrazione di indometacina.

Fenotiazine e altri antipsicotici: sono stati osservati effetti additivi sull’attività antipertensiva dei beta-bloccanti quando somministrati contemporaneamente a fenotiazine o aloperidolo.

Vasocostrittori: talvolta è possibile riscontrare un effetto additivo, ad es. in associazione con gli alcaloidi della segale cornuta.


Corgard: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Corgard: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non pertinente.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco