Trittico Fiale: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Trittico Fiale

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Trittico Fiale: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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TRITTICO 50 mg/5 ml soluzione iniettabile

 

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni fiala da 5 ml contiene: trazodone cloridrato 50 mg pari a trazodone 45,5 mg.

Eccipiente con effetti noti: sorbitolo Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

 

03.0 Forma farmaceutica

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Soluzione iniettabile per uso intramuscolare ed endovenoso.

 

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Disturbi depressivi con o senza componente ansiosa. Coadiuvante nella terapia del dolore. Potenziamento dell’anestesia.

 

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Psichiatria (terapia intensiva della depressione): 100-200 mg (2-4 fiale da mg 50) in 250-500 ml di soluzione fisiologica per infusione endovenosa lenta (30-50 gocce al minuto) due volte al giorno, secondo il parere del medico.

Durante il periodo di infusione e nell’ora successiva è opportuno che il paziente conservi la posizione clinostatica. La dose ottimale da infondere (200 mg due volte al giorno) viene comunemente raggiunta in terza-quarta giornata. I risultati ottenuti con 10-14 giorni di terapia per infusione endovenosa possono essere consolidati proseguendo il trattamento per via orale alla dose giornaliera di mg 300-500 suddivisa in 4-5 somministrazioni.

Terapia complementare del dolore: 25-50 mg (1/2 – 1 fiala) per via endovenosa (iniettare molto lentamente), intramuscolare o per infusione una, due volte al giorno, secondo il parere del medico.

Anestesia: 1/2 – 1 mg/kg per bolo e per infusione una o più volte nel corso dell’intervento in funzione della sua durata.

In preanestesia: 25-50 mg (1/2 – 1 fiala) per via endovenosa (iniettare molto lentamente), intramuscolare o per infusione.

Anziani

Nei pazienti molto anziani o in quelli defedati, la dose iniziale raccomandata è di 100 mg al giorno, somministrata con la dose divisa o in dose unica, da assumere la sera (vedere paragrafo 4.4). Questa dose potrà essere poi aumentata, come descritto nella posologia per gli adulti, secondo il giudizio del medico, in accordo alla tollerabilità ed efficacia. In generale dosi singole superiori a 100 mg dovrebbero essere evitate in questi pazienti. E’ comunque improbabile che siano necessari dosaggi superiori a 300 mg al giorno.

Bambini

L’uso di trazodone non è raccomandato nei bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di età, a causa della mancanza di dati sulla sicurezza.

Insufficienza epatica

Trazodone è soggetto ad un intenso metabolismo epatico, vedere paragrafo 5.2, ed è inoltre stato associato ad epatotossicità, vedere paragrafi 4.4 e 4.8.

Prestare cautela quando trazodone è prescritto a pazienti con insufficienza epatica, soprattutto nei casi di insufficienza epatica grave. Valutare la necessità di monitorare periodicamente le funzioni epatiche.

Insufficienza renale

Generalmente non sono necessari aggiustamenti del dosaggio, ma occorre porre cautela quando il trazodone viene prescritto a pazienti con insufficienza renale severa (vedere anche paragrafi 4.4 e 5.2).

 

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Intossicazione alcolica ed intossicazione da ipnotici.

Infarto acuto del miocardio.

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Uso in bambini e adolescenti di età inferiore ai 18 anni

Trazodone non deve essere utilizzato per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di età. Comportamenti suicidari (tentativi di suicidio e ideazione suicidaria) e ostilità (essenzialmente aggressività, comportamento di opposizione e collera) sono stati osservati con maggiore frequenza negli studi clinici effettuati su bambini e adolescenti trattati con antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo. Per di più, non sono disponibili i dati sulla sicurezza a lungo termine per i bambini e gli adolescenti per quanto concerne la crescita, la maturazione e lo sviluppo cognitivo e comportamentale.

Suicidio/ideazione suicidaria o peggioramento clinico

La depressione è associata ad aumentato rischio di pensieri suicidari, autolesionismo e suicidio (suicidio/eventi correlati). Tale rischio persiste fino a che si verifichi una remissione significativa. Poiché possono non verificarsi miglioramenti durante le prime settimane di trattamento o in quelle immediatamente successive, i pazienti devono essere attentamente controllati fino ad avvenuto miglioramento. E’ esperienza clinica in generale che il rischio di suicidio può aumentare nelle prime fasi del miglioramento.

Altre patologie psichiatriche per le quali Trittico è prescritto possono anche essere associate ad un aumentato rischio di comportamento suicidario. Inoltre, queste patologie possono essere associate al disturbo depressivo maggiore. Quando si trattano pazienti con disturbi depressivi maggiori si devono, pertanto, osservare le stesse precauzioni seguite durante il trattamento di pazienti con altre patologie psichiatriche.

Pazienti con anamnesi positiva per comportamento o pensieri suicidari, o che manifestano un grado significativo di ideazione suicidaria prima dell’inizio del trattamento, sono a rischio maggiore di ideazione suicidaria o di tentativi di suicidio, e devono essere attentamente controllati durante il trattamento. Una metanalisi degli studi clinici condotti con farmaci antidepressivi in confronto con placebo nella terapia di disturbi psichiatrici, ha mostrato un aumento del rischio di comportamento suicidario nella fascia di età inferiore a 25 anni dei pazienti trattati con antidepressivi rispetto al placebo.

La terapia farmacologia con antidepressivi deve essere sempre associata ad una stretta sorveglianza dei pazienti, in particolare di quelli ad alto rischio, specialmente nelle fasi iniziali del trattamento e dopo cambiamenti di dose. Avvertire i pazienti (o chi si prende cura di loro) della necessità di monitorare e di riportare immediatamente al medico qualsiasi peggioramento del quadro clinico, l’insorgenza di comportamento o pensieri suicidari o di cambiamenti comportamentali.

Per ridurre il rischio potenziale di tentativi di suicidio, particolarmente all’inizio della terapia, prescrivere quantitativi ridotti di trazodone ad ogni visita.

Si raccomanda di porre particolare attenzione al dosaggio e monitorare regolarmente i pazienti affetti da: Epilessia, evitare in particolare bruschi incrementi o riduzioni di dosaggio

Insufficienza epatica o renale, specialmente se severa

Cardiopatie, quale ad esempio angina pectoris, disturbi della conduzione o blocchi A-V di diverso grado, infarto del miocardio recente Ipertiroidismo

Disturbi della minzione, come ipertrofia prostatica, quantunque non siano prevedibili problemi in tal senso dato il trascurabile effetto anticolinergico del trazodone Glaucoma ad angolo acuto, aumento della pressione intraoculare, sebbene gravi alterazioni

non si siano ancora evidenziate a causa del minor effetto anticolinergico del trazodone.

Interrompere il trattamento in caso di comparsa di ittero.

La somministrazione di antidepressivi in pazienti con schizofrenia o altri disturbi psicotici può comportare un peggioramento dei sintomi psicotici. I pensieri paranoici possono intensificarsi. Durante la terapia con trazodone l’episodio depressivo può variare da psicosi maniaco- depressiva a maniacale. In questo caso interrompere il trattamento.

Con l’uso concomitante di sostanze ad azione serotoninergica (quali antidepressivi triciclici, SSRI, SNRI ed inibitori delle MAO) e neurolettici sono stati riportati casi di interazioni in termini di sindrome serotoninergica/sindrome neurolettica maligna. In caso di co-somministrazione con neurolettici, per i quali la sindrome neurolettica maligna è una reazione avversa nota, sono stati riportati casi di sindromi neurolettiche maligne, anche fatali (vedere paragrafi 4.5 e 4.8 per ulteriori informazioni).

Se si presentano mal di gola e febbre si raccomanda di effettuare controlli ematici, dato che l’agranulocitosi può manifestarsi con sintomi simili all’influenza.

Con l’uso di Trazodone è stata riportata ipotensione, inclusa ipotensione ortostatica e sincope. La somministrazione concomitante di terapia antiipertensiva e trazodone, può richiedere una riduzione del dosaggio del farmaco antiipertensivo.

Anziani

I pazienti anziani sono spesso più sensibili agli effetti degli antidepressivi, ed in particolare possono più spesso presentare episodi diipotensione ortostatica, sonnolenza e altri effetti anticolinergici del trazodone.

Deve essere posta particolare attenzione ai potenziali effetti additivi conseguenti all’uso di trattamenti concomitanti, quali altri medicinali psicotropi e antiipertensivi, o alla presenza di fattori di rischio come le comorbidità, che possono incrementare queste reazioni.

Si raccomanda di informare i pazienti (o chi si prende cura di loro) della potenziale comparsa di queste reazioni, e di monitorare strettamente tali effetti all’inizio del trattamento, prima e durante gli incrementi del dosaggio.

A seguito di trattamento con trazodone, in particolare se prolungato, si raccomanda una riduzione graduale del dosaggio prima di interrompere il trattamento, al fine di minimizzare la comparsa dei sintomi di astinenza, caratterizzati da nausea, mal di testa, malessere.

Non c’è evidenza che il trazodone possa dare origine a fenomeni di abuso/assuefazione.

Come per altri antidepressivi, con trazodone sono stati riportati raramente casi di prolungamento dell’intervallo QT. Si raccomandano particolari precauzioni nella somministrazione di trazodone con altri farmaci noti per causare un prolungamento dell’intervallo QT. Trazodone deve essere usato con cautela nei pazienti con malattie cardiovascolari, incluse quelle associate a prolungamento dell’intervallo QT.

Gli inibitori del CYP3A4 possono causare un sostanziale aumento della concentrazione plasmatica di trazodone. Vedere paragrafo 4.5 per ulteriori informazioni.

Come con altri farmaci dotati di effetti alfa adrenolitici, in corso di trattamento con trazodone sono stati segnalati rari casi di priapismo che può essere trattato con un’iniezione intracavernosa di un agente alfa-adrenergico come adrenalina o metaraminolo. Tuttavia sono stati riportati casi in cui il priapismo indotto da trazodone ha richiesto un intervento chirurgico o ha comportato disfunzione sessuale permanente. Interrompere immediatamente il trattamento nei pazienti che sviluppano questa sospetta reazione avversa.

Interferenza con gli esami delle urine

A causa di una reattività crociata tra un metabolita di trazodone, la meta-clorofenilpiperazina (m-CPP), ed una molecola strutturalmente simile, il metilenediossimetamfetamina (MDMA, ecstasy), l’impiego di test immunologici per lo screening dei farmaci nelle urine può portare ad una falsa positività per l’amfetamina. In questi casi, si raccomanda di eseguire una analisi di conferma con tecniche basate sulla spettrometria di massa (MS).

Questo medicinale contiene 230 mg di sorbitolo per fiala (5 ml) equivalente a 46 mg/ml. Ai pazienti con intolleranza ereditaria al fruttosio non deve essere somministrato questo medicinale.

 

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Generali

Gli effetti sedativi di farmaci antipsicotici, ipnotici, sedativi, ansiolitici e antistaminici possono essere intensificati; in questi casi ridurre il dosaggio.

Il metabolismo degli antidepressivi è accelerato dagli effetti epatici dei contraccettivi orali, fenitoina, carbamazepina e barbiturici. Il metabolismo degli antidepressivi è inibito dalla cimetidina e da altri antipsicotici.

Inibitori del CYP3A4

I risultati di studi in vitro sul metabolismo del farmaco, suggeriscono una potenziale interazione farmacologica in caso di co-somministrazione di trazodone con inibitori del citocromo P4503A4 (CYP3A4), quali eritromicina, ketoconazolo, itraconazolo, ritonavir, indinavir e nefazodone. Gli inibitori del CYP3A4 possono causare un sostanziale aumento della concentrazione plasmatica di trazodone. Studi in vivo in volontari sani hanno dimostrato che una dose di ritonavir da 200 mg BID aumenta i livelli plasmatici del trazodone più del doppio, causando nausea, sincope ed ipotensione. Pertanto, in caso di somministrazione concomitante di trazodone con un potente inibitore del CYP3A4, è necessario ridurre il dosaggio di trazodone. Tuttavia la somministrazione concomitante di trazodone e di potenti inibitori del CYP3A4 dovrebbe essere evitata dove possibile.

Carbamazepina

La co-somministrazione di carbamazepina in associazione con trazodone ne riduce la concentrazione plasmatica. L’uso concomitante di carbamazepina 400 mg al giorno porta ad una riduzione dei livelli plasmatici di trazodone e del suo metabolita attivo m- clorofenilpiperazina del 76% e 60%, rispettivamente. Per questo motivo, i pazienti che assumono trazodone in associazione con carbamazepina dovrebbero essere attentamente monitorati, per accertare se è richiesto un aumento nel dosaggio del trazodone.

Antidepressivi triciclici

Evitare l’uso concomitante con trazodone per il rischio di interazione. Valutare con attenzione l’eventuale insorgenza di sindrome serotoninergica e di effetti avversi cardiovascolari.

Fluoxetina

Sono stati riportati casi rari di aumento dei livelli plasmatici di trazodone e l’insorgere di effetti avversi quando il trazodone è somministrato con fluoxetina, un inibitore del citocromo CYP1A2/2D6. Il meccanismo alla base dell’interazione farmacocinetica non è stato completamente chiarito. Un’interazione farmacodinamica (sindrome serotoninergica) non può essere esclusa.

Inibitori delle monoamino ossidasi (IMAO)

Occasionalmente sono stati riportati casi di interazione con inibitori della monoamino ossidasi (IMAO). Sebbene alcuni medici siano soliti prescrivere questi farmaci contemporaneamente, si sconsiglia la somministrazione concomitante di trazodone con IMAO, o entro le due settimane successive all’interruzione del trattamento con IMAO. Non è altresi raccomandata la somministrazione di IMAO nella settimana successiva all’interruzione del trattamento con trazodone.

Fenotiazine

E’ stata osservata ipotensione ortostatica severa in caso di somministrazione concomitante di fenotiazina, quali ad esempio clorpromazina, flufenazina, levomepromazina, perfenazina.

Anestetici e miorilassanti

Trazodone cloridrato può aumentare gli effetti dei miorilassanti e degli anestetici volatili, pertanto occorre prestare cautela in caso di uso concomitante.

Alcool

Trazodone potenzia gli effetti sedativi dell’alcool. Evitare l’assunzione di alcool durante la terapia con trazodone.

Levodopa

Gli antidepressivi possono accelerare il metabolismo della levodopa.

Altro

L’uso concomitante di Trazodone con farmaci noti per prolungare l’intervallo QT può aumentare il rischio di aritmia ventricolare, incluse “torsioni di punta”. Prestare cautela quando questi farmaci vengono co-somministrati con trazodone.

Dato che trazodone è un debole inibitore del re-uptake della noradrenalina e non modifica la risposta pressoria alla tiramina, è improbabile un’interferenza con l’azione ipotensiva dei composti guanetidina-simili. Tuttavia studi condotti in animali di laboratorio suggeriscono che il trazodone può inibire gran parte delle azioni acute della clonidina.

Anche se non sono riportati casi di interazione clinica con altri farmaci anti-ipertensivi, dovrà comunque essere presa in considerazione la possibilità di un effetto di potenziamento.

Gli effetti indesiderati possono essere più frequenti durante l’uso contemporaneo di preparazioni a base di piante medicinali contenenti Erba di San Giovanni (Hypericum perforatum).

Sono stati riportati casi di modifica del tempo di protrombina in pazienti trattati con trazodone e warfarin.

L’associazione di trazodone con digossina e fenitoina può portare ad un incremento dei livelli ematici di questi ultimi. Monitorare le concentrazioni plasmatiche in questi pazienti.

 

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Dati su un numero limitato (<200) di donne gravide esposte al trazodone indicano l’assenza di effetti avversi per la gravidanza e la salute del feto/neonato. Ad oggi non sono disponibili altri dati epidemiologici rilevanti. Studi sugli animali non hanno indicato effetti dannosi diretti o indiretti sulla gravidanza né sullo sviluppo embrionale/fetale, sul parto o sullo sviluppo postnatale alle dosi terapeutiche (vedere paragrafo 5.3).

Prestare cautela quando trazodone viene somministrato alle donne gravide. Quando il trazodone viene usato fino al parto, i neonati dovrebbero essere monitorati per l’eventuale comparsa della sindrome da astinenza.

Allattamento

Un numero limitato di dati indica che l’escrezione del trazodone nel latte umano è bassa, mentre i livelli del suo metabolita attivo non sono noti. Data la scarsezza di dati, la decisione sull’uso di trazodone durante l’allattamento deve essere presa tenendo conto dei benefici dell’allattamento al seno e dei benefici per la donna della terapia con trazodone.

 

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Il trazodone ha una influenza lieve o moderata sulla capacità di guidare e sull’utilizzo di macchinari. I pazienti dovrebbero essere allertati circa i rischi di guidare o usare macchinari, a meno che essi siano sicuri di non essere affetti da sonnolenza, sedazione, vertigini, stato confusionale o visione offuscata.

 

04.8 Effetti indesiderati

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Casi di ideazione e comportamento suicidari sono stati riportati durante la terapia con trazodone o nelle prime fasi che seguono la sospensione del trattamento.

I seguenti sintomi, alcuni dei quali sono comunemente riportati in caso di depressione non trattata, sono stati registrati in pazienti trattati con trazodone:

Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA FREQUENZA
non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Patologie del sistema emolinfopoietico Discrasia ematica (agranulocitosi, trombocitopenia, eosinofilia, leucopenia e anemia)
Disturbi del sistema immunitario Reazioni allergiche
Patologie endocrine Sindrome da antidiuretico secrezione inappropriata di ormone
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Iponatremia1, calo ponderale, anoressia, aumento dell’appetito,
Disturbi psichiatrici Idee suicidarie o comportamento suicida2, stato confusionale, insonnia, disorientamento, mania, ansietà, nervosismo, agitazione (che del tutto occasionalmente si esacerbano fino al delirio), delirio, reazione aggressiva, allucinazioni, incubi, diminuzione della libido, sindrome da astinenza
Patologie del sistema nervoso Sindrome da serotonina, convulsioni, sindrome maligna da neurolettici, capogiri, vertigini, cefalea, sonnolenza3, irrequietezza, ridotta vigilanza, tremore, visione annebbiata, disturbo della memoria, mioclono, afasia espressiva, parestesia, distonia, gusto alterato.
Patologie cardiache Aritmie cardiache4 (incluse “Torsioni di Punta”, palpitazioni,
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA FREQUENZA
non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
contrazioni ventricolari premature, coppie ventricolari, tachicardia ventricolare), bradicardia, tachicardia, anomalie elettrocardiografiche (prolungamento del QT).
Patologie vascolari Ipotensione ortostatica, ipertensione, sincope
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Congestione nasale, dispnea
Patologie gastrointestinali Nausea, vomito, secchezza della bocca, stipsi, diarrea, dispepsia, dolore allo stomaco, gastroenterite, aumento della salivazione, ileo paralitico
Patologie epatobiliari Anormalità della funzione epatica epatocellulare)5, colestasi intraepatica (incluso ittero e danno
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea, prurito, iperidrosi
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Dolore degli arti, dolore dorsale, mialgia, artralgia
Patologie renali e urinarie Disturbo della minzione
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Priapismo6
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Debolezza, edema, sintomi simili-influenzali, affaticamento, dolore toracico, febbre
Esami diagnostici Enzimi epatici elevati

1 Lo stato di fluidi ed elettroliti deve essere controllato nei pazienti sintomatici.

2 Vedere anche paragrafo 4.4 3 Trazodone è un antidepressivo con proprietà sedative e la sonnolenza, qualche volta si manifesta nei primi giorni di trattamento, generalmente scompare nel prosieguo della terapia 4 Studi negli animali hanno dimostrato che Trazodone è meno cardiotossico degli antidepressivi triciclici, e studi clinici suggeriscono che è meno probabile che causi aritmie cardiache nell’uomo. Studi clinici in pazienti con malattie cardiache preesistenti indicano che trazodone può essere aritmogeno in alcuni pazienti di quella popolazione.

5 Raramente sono stati riportati effetti avversi sulla funzione epatica, qualche volta severi.

6 Vedere anche paragrafo 4.4.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzohttps://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse .

 

04.9 Sovradosaggio

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Caratteristiche di tossicità

Le reazioni più frequentemente riportate in caso di sovradosaggio includono sonnolenza, vertigini, nausea e vomito.

Nei casi più seri sono stati riportati coma, tachicardia, ipotensione, iponatremia, convulsioni e insufficienza respiratoria.

Le alterazioni cardiache possono includere bradicardia, prolungamento dell’intervallo QT e “Torsioni di Punta”.

I sintomi possono comparire entro 24 ore o più dopo il sovradosaggio.

Il sovradosaggio di trazodone in combinazione con altri antidepressivi può causare sindrome serotoninergica.

Trattamento

Non esiste un antidoto specifico al trazodone. Il carbone attivo può essere utilizzato negli adulti che hanno ingerito più di 1 g di trazodone o nei bambini che hanno assunto più di 150 mg di trazodone entro 1 ora dalla comparsa dei sintomi. In alternativa la lavanda gastrica, negli adulti, può essere effettuata entro un’ora dall’assunzione di una dose potenzialmente pericolosa.

In caso di sovradosaggio i pazienti devono essere tenuti sotto controllo per almeno 6 ore dall’assunzione (o 12 ore nel caso di assunzione di forme farmaceutiche a rilascio prolungato). Monitorare la pressione sanguigna, il polso e la Glasgow Coma Scale (GCS). Monitorare la saturazione dell’ossigeno se la GCS è ridotta.

Il monitoraggio cardiaco è appropriato in pazienti sintomatici.

Le convulsioni brevi e singole non richiedono trattamento. Le convulsioni frequenti e prolungate devono essere trattate con somministrazione endovena di diazepam (0.1-0.3 mg/kg di peso corporeo) o lorazepam (4 mg negli adulti e 0.05 mg/kg nei bambini).

Se queste misure non controllano la crisi, procedere con un’infusione endovenosa di fenitoina. Somministrare ossigeno e correggere l’equilibrio acido-base ed i disturbi metabolici secondo le necessità del caso.

In caso di ipotensione ed eccessiva sedazione il trattamento è sintomatico e supportivo. Se persiste una severa ipotensione, considerare l’uso di inotropi, quali dopamina o dobutamina.

 

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: Psicoanalettici, antidepressivi, codice ATC: N06AX05

Trazodone è un derivato triazolpiridinico efficace nel trattamento di tutti i disturbi depressivi, compresa la depressione associata ad ansia ed i disturbi del sonno (codice ATC: N06AX05), caratterizzato da una da una breve latenza dell’effetto terapeutico (circa una settimana).

Trazodone è un inibitore della ricaptazione della serotonina e un antagonista dei recettori 5-HT2, la cui attivazione è comunemente associata ad insonnia, ansia, agitazione psicomotoria ed alterazioni della funzione sessuale.

La positiva azione del trazodone sul dolore presuppone che esso possa influenzare le strutture nervose deputate alla sua integrazione e quindi modificarne l’abnorme amplificazione emotiva.

A differenza di altri psicofarmaci il trazodone non è controindicato nel glaucoma e nei disturbi della minzione e non produce fenomeni di tipo extrapiramidale, inoltre, non potenziando la trasmissione adrenergica ed essendo virtualmente sprovvisto di effetti anti-colinergici, esso non presenta gli effetti caratteristici degli antidepressivi triciclici sulla conduzione cardiaca.

 

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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In seguito a somministrazione intravenosa il trazodone raggiunge concentrazioni plasmatiche di picco nei minuti immediatamente successivi all’iniezione. Successivamente alla fase di distribuzione il prodotto è eliminato con emivita () di circa 6-8 ore.

Trazodone viene estensivamente metabolizzato nell’organismo e solo lo 0.1% della dose viene escreto come tale nelle urine. La principale via metabolica è rappresentata da prodotti di ossidazione (e loro coniugati) e di idrolisi. Trazodone presenta un legame con le proteine plasmatiche di circa il 95% ed un volume di distribuzione pari a di circa 0.8 litri per kg di peso corporeo.

Studi condotti in vitro su microsomi epatici umani indicano che trazodone viene principalmente metabolizzato dal citocromo P4503A4 (CYP3A4).

 

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Tossicità acuta. La DL50 del trazodone per via orale è 610 mg/kg nel topo, 486 mg/kg nel ratto e 560 mg/kg nel coniglio. Gli effetti osservati consistevano in sedazione, salivazione, ptosi palpebrale e convulsioni cloniche.

Tossicità ripetuta. Sono stati condotti studi subcronici nel ratto, coniglio e cane e cronici nel ratto, cane e scimmia. Le dosi somministrate per via orale erano comprese tra 15 e 450 mg/kg/die nel ratto, tra 15 e 100 mg/kg/die nel coniglio, tra 3 e 100 mg/kg/die nel cane e tra 20 e 80 mg/kg/die nella scimmia. Nel ratto, il trattamento ha indotto ipertrofia degli epatociti e del reticolo endoplasmatico liscio con conseguente epatomegalia. Quest’ultimo effetto è il risultato di un meccanismo di detossificazione, che non può essere interpretato come un fenomeno patologico. Inoltre dosi provviste di effetti letali hanno indotto anche effetti già osservati negli studi di tossicità acuta. Il relativo NOEL (No Observed Adverse Effect Level) risulta essere pari a 30 mg/kg/die. Nel coniglio sono stati osservati solo effetti depressori a carico del sistema nervoso centrale e il relativo NOEL risulta essere 50 mg/kg/die. Nel cane, i sintomi già osservati con l’intossicazione acuta risultano aggravati con la somministrazione ripetuta e il relativo NOEL è pari a 10 mg/kg/die. La scimmia appare essere più resistente del cane e presenta solo disturbi farmacodinamici. Il NOEL risulta essere pari a 20 mg/kg/die.

Tossicità riproduttiva. Non sono stati osservati effetti sulla fertilità nel ratto fino alla dose di 300 mg/kg/die. Gli studi di teratogenesi nel ratto hanno evidenziato un aumento dell’embrioletalità solo alle dosi provviste di effetti tossici sull’organismo materno (300-450 mg/kg/die). Nel coniglio sono stati osservati embrioletalità e rari casi di anomalie congenite solo a dosi tossiche sulle madri (150-450 mg/kg/die). L’assenza di effetti diretti sull’embrione è confermata dagli studi del passaggio del trazodone attraverso la barriera placentare nel ratto: le concentrazioni del farmaco nei tessuti embrionali e nel liquido amniotico sono risultate trascurabili. Gli studi peri-e postnatali nel ratto hanno evidenziato solo una riduzione dell’incremento ponderale dei neonati a dosi superiori a 30 mg/kg/die.

Mutagenicità. I test di mutagenesi in vitro (nelle cellule batteriche, nelle cellule V77 di criceto cinese, nelle cellule di linfoma murino, di aberrazione cromosomica nelle cellule CHO, CHL/IU e nei linfociti umani) come pure i test di mutagenesi in vivo (del micronucleo nel topo e dell’analisi della metafase cromosomica nel ratto) non hanno evidenziato effetti mutageni.

Potenziale carcinogeno. Sono stati condotti studi nel topo e nel ratto e non sono stati evidenziati potenziali rischi di tumori.

Antigenicità. Il trazodone è risultato essere privo di attività antigenica.

Cardiotossicità. Gli effetti cardiovascolari del trazodone sono stati studiati nel ratto, cavia, gatto e cane. Il farmaco è risultato essere praticamente privo di cardiotossicità in quanto non induce alterazioni del tracciato ECG a dosi non ipotensive.

Effetti ormonali. Singole dosi superiori a 20 mg/kg per via intraperitoneale nel ratto femmina hanno indotto un lieve aumento della prolattina. Tale effetto scompariva con la somministrazione in cronico nella dieta.

Farmacodipendenza. Due studi condotti nel ratto hanno permesso di escludere potenziali effetti di farmacodipendenza.

 

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Sorbitolo, acqua per preparazioni iniettabili.

 

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

 

06.3 Periodo di validità

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4 anni.

 

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

 

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Astuccio contenente 3 fiale di vetro contenenti 5 ml di soluzione iniettabile.

 

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivanti da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa vigente.

 

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Aziende Chimiche Riunite Angelini Francesco – A.C.R.A.F. S.p.A. Viale Amelia, 70 – 00181 ROMA

 

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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Trittico 50 mg/5 ml soluzione iniettabile, 3 fiale da 5ml 022323012

 

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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15 10.1971/01.06.2010

 

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 01/06/2022