Diclofenac Merck Generics 100 Mg Compresse RP –

Diclofenac Merck Generics 100 Mg Compresse RP

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Diclofenac Merck Generics 100 Mg Compresse RP: ultimo aggiornamento pagina: 25/06/2018 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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Diclofenac Merck Generics 100 mg compresse a rilascio prolungato Diclofenac Merck Generics 100 mg supposte Diclofenac Merck Generics 75 mg/3ml soluzione iniettabile

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni supposta da 100 mg contiene:
Principio Attivo:
diclofenac sodico 100 mg Ogni fiala da 3 ml contiene:
Principio Attivo:
diclofenac sodico 75 mg

03.0 Forma farmaceutica

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Soluzione iniettabile

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Compresse, supposte:
Malattie reumatiche infiammatorie e degenerative quali:
 artrite reumatoide e spondilite anchilosante  artrosi  reumatismi non articolari Stati dolorosi da flogosi di origine non reumatica o a seguito di un trauma.
Trattamento sintomatico della dismenorrea primaria.

Soluzione iniettabile:
nel trattamento sintomatico degli episodi dolorosi acuti in corso di affezioni infiammatorie dell’apparato muscolo-scheletrico e di spasmi della muscolatura liscia.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Compresse Come regola il dosaggio iniziale giornaliero è di 100 – 150 mg in casi più lievi, nonchĂ© nelle terapie a lungo termine, di solito sono sufficienti 75 – 100 mg al giorno.
Il dosaggio giornaliero andrà suddiviso in 2.3 somministrazioni.
Per eliminare il dolore notturno e la rigidità mattutina, il trattamento con compresse durante il giorno può essere integrato dalla somministrazione di una supposta al momento di coricarsi (fino ad un dosaggio massimo giornaliero di 150 mg).
Nella dismenorrea primaria, il dosaggio giornaliero, che va adattato individualmente, è di 50-150 mg; inizialmente si dovrebbe somministrare una dose di 50-100 mg e, se necessario, aumentarla nel corso dei successivi cicli mestruali, fino ad un massimo di 150 mg al giorno.
Il trattamento dovrebbe iniziare alla comparsa dei primi sintomi e, in base alla sintomatologia, continuare per qualche giorno.
Il dosaggio giornaliero andrà suddiviso in 2.3 somministrazioni.
Le compresse vanno deglutite intere con un po’ di liquido, preferibilmente prima dei pasti.
Nel trattamento di pazienti anziani il dosaggio deve essere attentamente stabilito dal medico che dovrà valutare un´eventuale riduzione della dose sopraindicata.

Supposte Le supposte sono particolarmente indicate per eliminare o alleviare il dolore notturno e la rigidità mattutina.
La posologia è di una supposta al giorno, da somministrare la sera prima di coricarsi.
Le supposte devono essere somministrate esclusivamente per via rettale.

Soluzione iniettabile La posologia è generalmente una fiala al giorno, iniettata per via intramuscolare e in profondità nel quadrante supero-esterno della natica.
Eccezionalmente, in casi gravi (coliche) si possono somministrare due iniezioni al giorno (una in ciascuna natica) separate da un intervallo di alcune ore.
Alternativamente è possibile combinare una fiala con altre forme di diclofenac, fino ad un dosaggio massimo giornaliero di 150 mg.
Il diclofenac soluzione iniettabile non dovrebbe essere somministrato per più di due giorni; se necessario, il trattamento può essere continuato con diclofenac compresse o supposte.
L´uso del prodotto va limitato agli adulti.
Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare un´eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.

04.3 Controindicazioni

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Il prodotto non deve essere usato nel caso il paziente soffra di ulcera gastrica o duodenale, di gravi turbe gastroenteriche, di insufficienza renale e/o epatica grave, in corso di terapia diuretica intensiva, in soggetti con emorragie in atto e diatesi emorragica, in caso di alterazioni dell´emopoiesi del sangue, in corso di trattamento concomitante con anticoagulanti in quanto ne potenzia l´azione.
Il prodotto è altresì controindicato in gravidanza e durante l´allattamento (cfr.
4.6).
Come altri antinfiammatori non steroidei, il diclofenac è controindicato in quei soggetti nei quali si sono verificati, dopo assunzione di acido acetilsalicilico o di altri farmaci inibitori della prostaglandinsintetasi, accessi asmatici, orticaria, riniti acute.
Diclofenac è controindicato inoltre nei casi di ipersensibilità individuale accertata verso i componenti o sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico.
Le supposte non devono essere somministrate a pazienti con emorroidi o che siano stati recentemente affetti da proctite.
Diclofenac non deve essere somministrato ai bambini di età inferiore a 14 anni.

Sicurezza gastrointestinale dei FANS Storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trattamenti attivi o storia di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o più episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento).

Sicurezza cardiovascolare dei FANS Grave insufficienza cardiaca.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Diagnosi accurata e stretta sorveglianza medica sono obbligatorie in pazienti che presentino sintomi indicativi di disturbi gastrointestinali, con anamnesi indicativa di ulcera gastrointestinale, con colite ulcerosa o con malattia di Crohn, nonché in pazienti affetti da grave insufficienza epatica.
Nei rari casi in cui in pazienti che assumono il farmaco si verifichino ulcera peptica o emorragia gastro- intestinale, il trattamento deve essere sospeso.
Nel caso in cui i parametri di funzionalità epatica risultassero persistentemente alterati o peggiorati, il trattamento con diclofenac deve essere interrotto.
Particolare cautela deve essere posta nei pazienti con porfiria epatica, in quanto il diclofenac potrebbe scatenare un attacco.
Per la interazione con il metabolismo dell´acido arachidonico, il farmaco può determinare in asmatici e soggetti predisposti crisi di broncospasmo ed eventualmente shock ed altri fenomeni allergici.
Diclofenac soluzione iniettabile non può essere considerato un semplice antidolorifico e richiede di essere impiegato sotto lo stretto controllo del medico.
Inoltre superati i primi due giorni di terapia, sarebbe opportuno passare all´impiego di preparazioni di uso non parenterale che, pur offrendo qualitativamente gli stessi effetti indesiderati, sono meno inclini ad indurre reazioni gravi.
L´eventuale impiego delle fiale per un più prolungato periodo di trattamento è consentito solo negli ospedali e case di cura.
L´uso delle fiale in prossimità del parto può determinare il ritardo del parto stesso; inoltre il farmaco può provocare, se somministrato in tale periodo, alterazioni dell´emodinamica del piccolo circolo del nascituro, con gravi conseguenze per la respirazione (cfr.
4.6).
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
A causa dell´importanza delle prostaglandine per il mantenimento del flusso ematico renale, è richiesta particolare cautela o si impone l´esclusione dall´uso del diclofenac in caso di ipoperfusione renale, insufficienza cardiaca o renale, ipertensione arteriosa, fenomeni tromboembolici all´anamnesi, in pazienti in trattamento con diuretici e in quelli reduci da interventi chirurgici maggiori, nonchĂ© in pazienti in età avanzata.
In caso di trattamento prolungato con diclofenac, come con altri antinfiammatori non steroidei, sono indicati come misura precauzionale controlli della crasi ematica e della funzionalità epatica e renale.
Le iniezioni devono essere eseguite secondo rigorose norme di sterilizzazione, asepsi e antisepsi.
Nel trattamento di pazienti anziani e sotto peso si raccomanda di somministrare il più basso dosaggio efficace.
L´uso di Diclofenac Merck Generics, come di qualsiasi farmaco inibitore della sintesi delle prostaglandine e della cicloossigenasi è sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza.
La somministrazione di Diclofenac Merck Generics dovrebbe essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilità o che sono sottoposte a indagini sulla fertilità.

Sicurezza gastrointestinale dei FANS L´uso di diclofenac deve essere evitato in concomitanza di FANS inibitori selettivi della COX-2.
Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l´uso della dose minima efficace per la durata di trattamento più breve possibile che occorre per controllare i sintomi.
Anziani:
i pazienti anziani hanno un aumento della frequenza di reazioni avverse ai FANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali (vedere paragrafo 4.2).
Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione:
durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono essere fatali.
Negli anziani e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3), il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione è più alto con dosi aumentate di FANS.
Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la più bassa dose disponibile.
L´uso concomitante di agenti protettori (misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti e anche per pazienti che assumono basse dosi di aspirina o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali (vedere sotto e paragrafo 4.5).
Pazienti con storia di tossicità gastrointestinale, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali di trattamento.
Cautela deve essere prestata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come l´aspirina (vedere paragrafo 4.5).
Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono diclofenac il trattamento deve essere sospeso.
I FANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con una storia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poichĂ© tali condizioni possono essere esacerbate (vedere paragrafo 4.8 �€œEffetti indesiderati�€ï¿½).

Sicurezza cardiovascolare dei FANS Occorre cautela nei pazienti con una storia di ipertensione e/o insufficienza cardiaca poiché, in associazione alla terapia con FANS, sono state riportate ritenzione idrica ed edema.

Sicurezza cutanea dei FANS Gravi reazioni cutanee alcune delle quali fatali, includenti dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica, sono state riportate molto raramente in associazione con l´uso di FANS (vedere paragrafo 4.8).
Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a più alto rischio:
l´insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento.
Diclofenac deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilità.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Se somministrato insieme a digossina, il diclofenac ne può elevare la concentrazione plasmatica, ma in tali casi non sono ancora stati osservati segni clinici di sovradosaggio.
La contemporanea somministrazione di sali di litio è da sconsigliare in quanto può dar luogo ad un aumento della litiemia.
Diversi antinfiammatori non steroidei possono inibire l’attività dei diuretici e potenziare l’effetto dei diuretici potassio-risparmiatori, rendendo necessario il controllo dei livelli serici di potassio.
La contemporanea somministrazione di antinfiammatori non steroidei sistemici può aumentare l´incidenza e la gravità degli effetti collaterali.
Sebbene gli studi clinici non sembrino indicare che il diclofenac abbia effetti sugli anticoagulanti, sono stati osservati casi isolati di aumento del rischio di emorragia con l’uso combinato di diclofenac sodico e di una terapia anticoagulante.
Si raccomanda pertanto una stretta sorveglianza di tali pazienti.
Come altri FANS il diclofenac ad alte dosi può temporaneamente inibire l’aggregazione piastrinica.
La somministrazione di antinfiammatori non steroidei meno di 24 ore prima o dopo il trattamento con metotrexate va fatta con cautela, poichĂ© tali farmaci possono elevarne la concentrazione ematica ed aumentarne la tossicità.
Anche se largamente legato alle proteine, il diclofenac non interferisce per esempio con il legame proteico di:
salicilati, tolbutamide, prednisolone.
Diclofenac, inoltre, non aumenta l´effetto ipoglicemizzante di:
tolbutamide, biguanidi, glibenclamide e non influenza negativamente il metabolismo del glucosio in diabetici e soggetti sani.
Il diclofenac può aumentare la nefrotossicità della ciclosporina attraverso il suo effetto inibitorio sulle prostaglandine del rene.
Sicurezza gastrointestinale dei FANS Corticosteroidi:
aumento del rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4.).
Anticoagulanti:
i FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin (vedere paragrafo 4.4.).
Agenti antiaggreganti e inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI):
aumento del rischio di emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4.).

Diuretici, ACE inibitori e antagonisti dell´angiotensina II:
I FANS possono ridurre l´effetto dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi.
In alcuni pazienti con funzione renale compromesa (per esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa) la co-somministrazione di un ACE inibitore o di un antagonista dell´angiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della ciclo-ossigenasi può portare a un ulteriore deterioramento della funzione renale, che comprende una possibile insufficienza renale acuta, generalmente reversibile.
Queste interazioni devono essere considerate in pazienti che assumono Diclofenac in concomitanza con ACE inibitori o antagonisti dell´angiotensina II.
Quindi, la combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l´inizio della terapia concomitante.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza:
sebbene nell´uomo non siano mai stati segnalati casi di malformazioni di alcun tipo, si raccomanda di non somministrare il diclofenac nei primi tre mesi di gravidanza, in ragione di un eventuale rischio teratogeno.
Nel corso del 3° trimestre, tutti gli inibitori delle prostaglandinsintetasi possono esporre il feto ad una tossicità cardiopolmonare (ipertensione polmonare per la chiusura prematura del dotto arterioso) e renale, inoltre possono esporre alla fine della gravidanza sia la madre che il bambino ad un allungamento del tempo di travaglio.
Pertanto tutti gli inibitori della prostaglandinsintetasi (FANS) non devono essere assunti nel 3° trimestre di gravidanza.
Allattamento:
sebbene alla dose di 150 mg al giorno il diclofenac passi nel latte materno in quantità trascurabili, si raccomanda di non somministrare il prodotto durante l´allattamento.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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I pazienti che manifestano capogiri o altri disturbi nervosi centrali dopo l´uso di diclofenac, dovrebbero astenersi dal guidare un veicolo o dall´utilizzare macchinari che richiedono integrità del grado di vigilanza.

04.8 Effetti indesiderati

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Specie all’inizio del trattamento possono verificarsi disturbi gastrointestinali come nausea, pirosi, vomito, diarrea, flatulenza.
Qualora dovessero subentrare disturbi più gravi, in particolare dolori epigastrici o emorragie gastrointestinali manifeste od occulte (feci scure), il trattamento deve essere interrotto e deve essere consultato il medico.
In casi isolati sono stati osservati ulcera peptica perforata, disturbi al colon.
Raramente possono comparire manifestazioni allergiche come rash cutaneo, prurito, edema, accessi asmatici e/o reazioni anafilattiche o anafilattoidi, accompagnate o meno ad ipotensione.
Di eccezionale evenienza reazioni di fotosensibilità e reazioni cutanee gravi quali eritema essudativo multiforme e dermatosi bollose (sindrome di Stevens-Johnson, Sindrome di Lyell).
Sporadicamente sono state segnalate turbe del SNC come cefalea, eccitazione, irritabilità, insonnia, astenia, capogiri, convulsioni, disturbi sensori o della visione, tinnito.
Particolarmente in trattamenti protratti possono verificarsi edemi periferici, insufficienza renale, sindrome nefrotica, aumento delle transaminasi, ittero, alterazioni dell’emopoiesi (leucopenia, trombocitopenia, agranulocitosi, anemia aplastica o emolitica), perdita di capelli.
In casi isolati:
anomalie urinarie, nefrite interstiziale, disturbi della funzionalità epatica compresa epatite con o senza ittero, in alcuni rari casi fulminante.
Raramente in qualche soggetto l’uso delle supposte può provocare comparsa di fenomeni collaterali locali e transitori (bruciori, tenesmo).
Diclofenac soluzione iniettabile può occasionalmente dare origine a disturbi nel sito di iniezione (dolore locale ed indurimento, in casi isolati ascessi e necrosi locale).

Sicurezza Gastrointestinale dei FANS Gli eventi avversi più comunemente osservati sono di natura gastrointestinale.
Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, in particolare negli anziani (vedere paragrafo 4.4.).
Dopo somministrazione di diclofenac sono stati riportati:
nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazioni di colite e morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4 �€œAvvertente speciali e precauzioni per l´uso�€ï¿½).
Meno frequentemente sono state osservate gastriti.

Sicurezza cardiovascolare dei FANS Edema, ipertensione e insufficienza cardiaca sono state riportate in associazione al trattamento con FANS.

Sicurezza cutanea dei FANS Reazioni bollose includenti Sindrome di Stevens-Johnson e Necrolisi Tossica Epidermica (molto raramente).

04.9 Sovradosaggio

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Nel caso il paziente abbia assunto una dose eccessiva del farmaco, occorre consultare immediatamente il medico.
Il trattamento dell´avvelenamento acuto con antinfiammatori non steroidei consiste essenzialmente in misure di supporto e sintomatiche.
Nulla si sa ancora riguardo al tipico quadro clinico risultante da un sovradosaggio di diclofenac.
Le misure terapeutiche da adottare in caso di sovradosaggio sono le seguenti:

–   per le forme orali, l´assorbimento deve essere impedito non appena possibile per mezzo di lavanda gastrica e trattamento con carbone attivo;
–   trattamenti di sostegno e sintomatici dovrebbero essere adottati in caso di complicazioni (ipotensione, insufficienza renale, convulsioni, irritazioni gastrointestinale e depressione respiratoria);
–   terapie specifiche, come diuresi forzata, dialisi o emoperfusione, non permettono di eliminare gli antinfiammatori non steroidei, a causa del loro elevato legame alle proteine plasmatiche e del loro notevole metabolismo.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Il diclofenac ha proprietà analgesiche, antipiretiche e antinfiammatorie.

–   Analgesia:
allevia il dolore di media e forte entità.
La potenza analgesica di una dose giornaliera da 75 a 150 mg è pari a quella esercitata da indometacina (75.150 mg), acido acetilsalicilico (3.5 g).

–   Flogosi e infiammazione:
si è dimostrato almeno pari all´indometacina nel migliorare i parametri di efficacia clinica in corso di artrite reumatoide, spondilite anchilosante, artrosi, reumatismo extrarticolare, stati dolorosi da flogosi di origine extra-reumatica e post- traumatica, a dosi da 75 a 150 mg al dì.
Il meccanismo di azione si esplica, in parte, nell´inibizione competitiva e irreversibile della biosintesi delle prostaglandine e, in parte, nell´inibizione di enzimi lisosomiali.

05.2 ProprietĂ  farmacocinetiche

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Assorbimento per os:
completo.
Picco dei livelli serici:
entro due ore.
Legame proteico:
99,7% (albumine).
Metabolismo:
epatico 40% biotrasformato nel primo passaggio epatico.
Eliminazione:
2/3 renale, 1/3 biliare (metaboliti glicuroconiugati).
Dopo circa 20 minuti dall´iniezione intramuscolare di 75 mg di diclofenac sodico, si ottiene il principale picco di concentrazione plasmatici, 2,5 g/ml (8moli/l).
La concentrazione plasmatica è dose dipendente.
L´area sotto la curva (AUC), determinata dopo iniezione i.m., è circa due volte più estesa rispetto ad una stessa dose somministrata per via orale o rettale in quanto, quando somministrata per queste ultime vie, subisce l´effetto di primo passaggio.
Il profilo farmacocinetico rimane immodificato anche dopo somministrazioni ripetute.
Non vi sono fenomeni di accumulo se si osservano gli intervalli raccomandati tra una dose e l´altra.
Il diclofenac penetra nei fluidi sinoviali, dove si misurano i massimi di concentrazione 2.4 ore dopo la comparsa del picco plasmatico.
Il t1/2 apparente per l´eliminazione dai fluidi sinoviali è di 3.6 ore.
Tuttavia, dopo solo 4 o 6 ore le concentrazioni del principio attivo sono già più alte nei fluidi sinoviali che nel plasma e rimangono più alte fino a 12 ore.
La biotrasformazione del diclofenac sodico coinvolge parzialmente il meccanismo di glicuronazione della molecola come tale, ma principalmente si ha un´idrossilazione singola o multipla seguita dalla glicuronazione.
Circa il 60 % della dose somministrata viene escreta con le urine sotto forma di metabolita; meno dell´1% viene escreto come sostanza immodificata.
La parte rimanente della dose somministrata viene escreta con la bile e con le feci.
Non vi sono differenze rilevanti nell´assorbimento, metabolismo ed escrezione del farmaco età-dipendenti.
Nei pazienti con insufficienza renale, se viene osservato il normale schema posologico, non si verifica accumulo del principio attivo immodificato dopo somministrazione di una singola dose.
Con valori di clearance della creatinina
<10 ml/minuto, i livelli plasmatici teorici allo steady-state dei metaboliti sono circa 4 volte più alti rispetto ai soggetti normali.
Tuttavia, i metaboliti sono eliminati attraverso la bile.
In caso di insufficienza epatica (epatiti croniche, cirrosi non scompensate), le cinetica ed il metabolismo del diclofenac sono gli stessi dei pazienti senza disturbi epatici.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Tossicità acuta:
DL50 Nel topo per os:
1300 mg/kg dopo 48 ore:
231 mg/kg dopo 15 gg.
Nel ratto per os:
1500 mg/kg dopo 48 ore:
233 mg/kg dopo 15 gg.
Nella cavia per os:
1250 mg/kg dopo 48 ore.
La tossicità cronica nei trattamenti per os di 90 giorni nel ratto (dosi di 0,5 e 2 mg/kg/die) è risultata praticamente nulla.
Dosi di 5 e 15 mg/kg/die, somministrate per os nella scimmia Rhesus, non hanno indotto segni di tossicità.
Mutagenesi, carcinogenesi e teratogenesi:
gli studi effettuati non hanno mostrato alcun effetto mutageno, carcinogenico o teratogenico del diclofenac.
Analgesia:
test all´acido acetico nel ratto DE50 = 2,5 mg/kg p.o.
Antipiressia:
test della febbre da lievito nel ratto:
0,5 mg/kg p.o.
Infiammazione:
edema da carragenina nel ratto:
DE50 = 2,1mg/kg p.o.
DL50 Indice terapeutico analgesia = ⎯⎯⎯⎯ = 88 DE50 DL50 Indice terapeutico infiammazione = ⎯⎯⎯⎯ = 50 DE50

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Compresse a rilascio prolungato 100 mg:
eccipienti:
Idrossipropilcellulosa, Cellulosa microcristallina, Amido, Lattosio monoidrato, Polivinilpirrolidone, Magnesio stearato, Cellulosa acetoftalato, Dietilftalato, Titanio biossido.
Supposte 100 mg:
eccipienti:
Gliceridi semisintetici solidi.
Soluzione iniettabile 75 mg/ 3 ml eccipienti:
Glicole propilenico, alcool benzilico, acqua p.p.i.

06.2 Incompatibilità

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Nessuna nota

06.3 Periodo di validità

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Compresse a rilascio prolungato 100 mg:
48 mesi Supposte 100 mg:
48 mesi Soluzione iniettabile 75 mg/3 ml:
48 mesi

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Compresse a rilascio prolungato 100 mg:
Conservare nel confezionamento originale per tenerle al riparo dall´umidità.
Supposte 100 mg:
Conservare a temperatura non superiore a 25°C.
Soluzione iniettabile 75mg/3ml:
Conservare a temperatura non superiore a 25°C.
Conservare nel contenitore originale per tenerlo al riparo dalla luce.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Compresse a rilascio prolungato 100 mg:
astuccio di cartone litografato contenente 2 blisters in PVC/Al da 10 compresse l´uno.
Supposte 100 mg:
astuccio di cartone litografato contenente 2 strip in PVC da 5 supposte l’uno.
Soluzione iniettabile 75 mg/3 ml:
astuccio di cartone litografato contenente un cassonetto in PVC da 5 fiale in vetro giallo di Ia classe idrolitica.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Supposte:
le supposte vanno applicate preferibilmente la sera prima di coricarsi.
Soluzione iniettabile:
iniettare in profondità nel quadrante superiore del gluteo.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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10.0 Data di revisione del testo

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21 compresse a rilascio prolungato 100 mg A.I.C.
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