Metax – Cefmetazolo: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Metax

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Metax: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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METAX

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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METAX 500 mg polvere e solvente per soluzione iniettabile

un flaconcino di polvere contiene:

Principio attivo:

Cefmetazolo sodico mg 523 pari a mg 500 di cefmetazolo

METAX 1 g polvere e solvente per soluzione iniettabile

un flaconcino di polvere contiene:

Principio attivo:

Cefmetazolo sodico g 1,046 pari a g 1 di cefmetazolo

03.0 Forma farmaceutica

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Polvere e solvente per soluzione iniettabile

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da gram-negativi “difficili” o da flora mista con presenza di gram-negativi resistenti ai più comuni antibiotici. In particolare il prodotto trova indicazione nelle suddette infezioni in pazienti defedati e/o immunodepressi.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Uso intramuscolare:

Adulti: 2 g al giorno suddivisi in due somministrazioni (ogni 12 ore). Nelle infezioni particolarmente gravi si può arrivare a 4 g/die suddivisi in due somministrazioni.

Bambini: da 25 a 100 mg/Kg/die suddivisi in 2, 3 o 4 somministrazioni. Nei casi particolarmente gravi si può arrivare a 150 mg/Kg/die in 2-4 somministrazioni.

Le soluzioni contenenti lidocaina non devono essere utilizzate nei bambini al di sotto dei 30 mesi di età.

Uso endovenoso: (se non ricostituito con la fiala annessa alla confezione. Attenzione: contiene lidocaina)

Il cefmetazolo può essere somministrato sia per via diretta che per fleboclisi, il dosaggio è di 1-2 g due volte/die. Per la somministrazione endovenosa è disponibile il dosaggio di 1 g.

Alla confezione è annessa, come solvente, una fiala di acqua per preparazioni iniettabili da 10 ml. Per l’iniezione endovenosa diretta la dose massima è di 2 g e va iniettata in un periodo di tempo non inferiore ai 3 minuti/grammo.

Ogni grammo di farmaco va disciolto in 10 ml di adatto solvente. Per la infusione endovenosa a goccia il flaconcino da 1 g di cefmetazolo va disciolto con la fiala da 10 ml di acqua p.p.i., annessa alla confezione ed aggiunto a 20-100 ml di soluzione sterile per uso endovenoso compatibile col farmaco ed infuso in un tempo compreso tra i 20 e i 60 minuti.. Il cefmetazolo è compatibile fisicamente con le seguenti soluzioni: sodio cloruro allo 0,9%, destrosio e fruttosio al 5%, soluzioni di Ringer lattato.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al cefmetazolo o agli antibiotici della classe delle cefalosporine e/o alla lidocaina (per le fiale i.m.).

Generalmente controindicato in gravidanza e allattamento (v. paragrafo 4.6)

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Pazienti con transitoria o persistente riduzione della escrezione urinaria dovuta a moderata insufficienza renale necessitano di una dose giornaliera più bassa per evitare alti e prolungati livelli ematici, mentre in quelli con grave insufficienza renale e/o epatica, l’uso di cefmetazolo è sconsigliato.

Come altri antibiotici il cefmetazolo può causare uno sviluppo di organismi resistenti.

Se avvengono sovrainfezioni debbono essere prese adeguate misure. Come altre cefalosporine il cefmetazolo può essere associato ad una caduta dei livelli di protrombina.

Pazienti con danno renale od epatico o stato di iponutrizione e quelli sotto cura protratta di antimicrobici, sono a rischio.

Il tempo di protrombina dovrebbe essere monitorato e somministrato della vitamina K.

E’ stata riportata una reazione disulfiram-simile dopo ingestione di alcool.

L’alcool dovrebbe essere evitato nelle 24 ore successive alla somministrazione del farmaco.

Gli antibiotici dovrebbero essere prescritti con cautela a pazienti con pregresse malattie gastrointestinali, in particolare coliti. La somministrazione delle cefalosporine può interferire con alcune prove di laboratorio, causando pseudo positività della glicosuria con i metodi di Benedict, Fehling e Clinitest, ma non con i metodi enzimatici.

Sono stati segnalati in corso di trattamento con cefalosporine positività al testo di Coombs (talora false).

Prima di iniziare la terapia con cefmetazolo, deve essere eseguita un’anamnesi accurata per determinare se il paziente abbia avuto precedenti reazioni di ipersensibilità a cefalosporine, penicilline o altri farmaci.

Prove cliniche e di laboratorio hanno evidenziato parziale allergicità crociata fra penicilline e cefalosporine.

Alcuni pazienti hanno presentato reazioni gravi (inclusa l’anafilassi) ad entrambi i farmaci.

Il cefmetazolo va quindi somministrato con cautela ai pazienti sensibili alla penicillina.

Gli antibiotici vanno somministrati con cautela ad ogni paziente che abbia presentato qualche forma di allergia, in particolare ai farmaci.

In caso di reazione allergica si deve interrompere la terapia ed istituire un trattamento idoneo (amine vasopressorie, antistaminici, corticosteroidi) o, in presenza di anafilassi, un immediato trattamento con adrenalina od altre opportune misure di emergenza.

Casi di colite pseudomembranosa sono stati segnalati con l’uso di cefalosporine (e di altri antibiotici a largo spettro).

È importante prendere in considerazione queste diagnosi nei pazienti che presentano diarrea in conseguenza dell’uso di antibiotici.

Il trattamento con antibiotici a largo spettro altera la normale flora batterica del colon e ciò può consentire la crescita di clostridi.

Alcuni studi hanno evidenziato che una delle cause principali di colite associata agli antibiotici è una tossina prodotta dal Clostridium difficile. Casi lievi di colite si possono risolvere con la semplice interruzione della terapia. I casi di colite moderati e gravi vanno trattati con l’integrazione delle perdite di liquidi, degli elettroliti e delle proteine.

Se la colite non si risolve con la semplice interruzione della terapia o è grave, il trattamento di scelta per la colite pseudomembranosa da antibiotico, causata dal Clostridium difficile, è la vancomicina per uso orale; bisogna anche valutare altre possibilità di ulteriori casi per la colite. Il test di Jaffé per la determinazione della creatinina può risultare inattendibile (valori superiori alla norma) durante la terapia con cefmetazolo. Si può avere, con il test al ferrocianuro per il glucosio ematico, una reazione falsamente negativa. Il cefmetazolo come altre beta-lattamine, può indurre resistenza microbica e tale evenienza è maggiore verso organismi opportunisti, specialmente Enterobacteriaceae e Pseudomonas, in soggetti immunodepressi e, probabilmente, associando tra loro più beta-lattamine.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Dopo l’assunzione di alcool è stata riportata una reazione disulfiram-simile con sudorazione, arrossamento, mal di testa e tachicardia. Non è stata notata nefrotossicità con cefmetazolo da solo, ma essa può essere potenziata con l’uso concomitante di aminoglicosidi o diuretici quali la furosemide e acido etacrinico.

Se il cefmetazolo viene impiegato in associazione con aminoglicosidi è necessario il monitoraggio della funzionalità renale durante il trattamento. I due farmaci non vanno miscelati nella stessa siringa e devono essere iniettati in sedi diverse.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Sebbene la ricerca sperimentale non abbia evidenziato per il cefmetazolo tossicità embrio-fetale, come per tutti i nuovi farmaci, nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia, il prodotto va somministrato solo in caso di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del medico.

Il Cefmetazolo è escreto nel latte materno in piccole quantità. In ragione del potenziale rischio di effetti collaterali nel lattante, dovrà essere attentamente valutata la possibilità di interrompere l’allattamento o di sospendere la terapia.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Nessuna interferenza.

04.8 Effetti indesiderati

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Reazioni avverse possibilmente o probabilmente correlate:

Gastrointestinali: diarrea (3,6%), nausea (1,0%), vomito, dolori epigastrici, candidiasi, sanguinamento. Sono stati riportati rari casi di colite pseudomembranosa durante o dopo la terapia (vedere Avvertenze).

Ipersensibilità: reazioni allergiche incluse anafilassi ed orticaria:

Dermatologiche: rash (1,1%), prurito, eritema generalizzato.

Locali: dolore e/o tumefazione nel luogo della iniezione, flebiti, tromboflebiti.

Cardiovascolari: shock, ipotensione.

Sistema nervoso centrale: cefalea, vampate di calore.

Vie respiratorie: essudato pleurico, dispnea, epistassi, difficoltà respiratoria.

Organi di senso: alterazione della percezione dei colori.

Muscolo-scheletriche: dolori delle articolazioni ed infiammazione.

Altro: febbre, sovrainfiammazione, vaginiti.

Alterazione dei test di laboratorio:

quelle riportate non sono sicuramente correlabili al farmaco:

Epatiche: aumento transitorio in AST (SGOT), ALT (SGPT), fosfatasi alcalina, bilirubina, LDH.

Ematologiche: eosinofilia, leucocitosi, linfocitosi, granulocitosi, basofilia, monocitosi, trombocitosi, diminuizione di emoglobina ed ematocrito, diminuzione di reticolocitosi, leucopenia, linfocitopenia, trombocitopenia, positività al test di Coombs, prolungamento del PT e PTT.

Ematochimiche: aumento del glucosio, diminuzione dell’albumina sierica e delle proteine sieriche totali.

Renali: aumento dell’azotemia e della creatinina.

Reazioni avverse e anomalie nei test di laboratorio con le cefalosporine: reazioni avverse inclusa la sindrome di Steven-Johnson, eritema multiforme, necrolisi tossica epidermica, disfunzione renale, nefropatia tossica, disfunzione epatica inclusa colestasi, anemia aplastica, anemia emolitica ed emorragia.

Alcune cefalosporine hanno scatenato convulsioni particolarmente in pazienti con danno renale quando il dosaggio non viene ridotto. Se le convulsioni sono associate alla terapia con il farmaco, occorre interrompere il trattamento. Possono essere indicati gli anti-convulsivanti.

Test di laboratorio anomali: agranulocitosi, pancitopenia.

04.9 Sovradosaggio

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Il cefmetazolo è dializzabile; in caso di sovradosaggio il farmaco può essere eliminato mediante trattamento emodialitico o dialisi peritoneale.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Il cefmetazolo è una nuova 7-alfa-metossi cefalosporina che dimostra un’alta resistenza all’inattivazione da parte delle beta-lattamasi prodotte da batteri gram-positivi e gram-negativi.

Il cefmetazolo presenta un’attività antibatterica ad ampio spettro sia nei confronti dei batteri produttori di beta-lattamasi che di quelli non produttori, in particolare si dimostra vantaggioso contro lo Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae, Proteus indolo-positivi ed indolo-negativi, Escherichia coli, Klebsiella, Citrobacter, Serratia marcescens, Salmonella e Haemophilus influenzae.

Inoltre è attivo contro batteri anaerobi quali i peptococchi, bacteroides e peptostreptococchi.

Tuttavia nell’impiego clinico trova indicazione solo in infezioni gravi (vedi indicazioni) dovute ad alcuni germi gram-negativi sensibili e che non risultino sensibili ai più comuni antibiotici.

L’attività battericida del farmaco è legata al danno della parete cellulare, è infatti notevole la capacità della molecola di penetrare all’interno della cellula procariota per raggiungere il sito bersaglio d’azione. È particolarmente interessante sottolineare l’attività antibatterica del cefmetazolo nei confronti di specie che molto facilmente possono sviluppare resistenza nell’ambiente nosocomiale per pressione selettiva indotta. Il cefmetazolo si dimostra scarsamente efficace soltanto contro i ceppi di Pseudomonas e contro i ceppi di Streptococcus faecalis.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Dopo somministrazione e.v. nell’uomo il cefmetazolo presenta elevate concentrazioni ematiche con una cinetica caratterizzata da una rapida fase distributiva ed una lenta fase eliminativa; dopo somministrazione i.m. si ha analogamente una rapida fase di assorbimento del farmaco.

La somministrazione i.m. si ha analogamente una rapida fase di assorbimento del farmaco.

La somministrazione i.m. di cefmetazolo è seguita dal rapido instaurarsi di elevati livelli ematici con tempo di picco ematico intomo ai 45 minuti e concentrazione massima stimata di 40,67 mcg/ml e 21,85 mcg/ml rispettivamente per le dosi di 1000 e 500 mg.

In seguito le concentrazioni ematiche decrescono con un andamento tipicamente monoesponenziale.

Il tempo di emivita risulta essere di 1,6 ore e la quota di farmaco escreta con le urine dopo 12 ore dalla somministrazione di 500 e 1000 mg è pari al 91,13% e al 89,49%, rispettivamente.

La biodisponibilità del cefmetazolo dopo somministrazione di 1000 mg i.m. è risultata del 74,2%

Dopo somministrazione endovenosa di 1 g di cefmetazolo, si ha una concentrazione massima di 143,6 mcg/ml, un tempo di emivita di 1,7 ore ed una escrezione con le urine dopo 12 ore del 20,88%.

L’alta quota di farmaco escreta con le urine nelle 12 ore lascia supporre, anche tenendo conto dei valori delle costanti di trasferimento intercompartimentali e dei volumi di distribuzione, la marcata capacità del farmaco di contrarre particolari legami con organi e tessuti.

In generale è da rilevare infine che le concentrazioni ematiche dopo 8-12 ore dalla somministrazione sono maggiori delle MIC della maggior parte dei microorganismi appartenenti a specie batteriche sensibili al farmaco.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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La tossicità acuta di cefmetazolo sodico è risultata molto bassa; infatti le determinazioni di DL50 su topo e su ratto hanno fornito i seguenti risultati:

– nel topo per via intravenosa: 6,98 g/Kg (M) e 7,34 g/Kg

– nel topo per via intraperitoneale: 9,30g/Kg (M) e 9,58g/Kg

– nel topo per via subcutanea: 9,86g/Kg (M) e 10,94g/Kg

– nel ratto per via intravenosa: > 5 g/Kg

– nel ratto per via intraperitoneale: > 7,5 g/Kg

– nel ratto per via subcutanea: > 2 g/Kg

Le prove di tossicità subacuta, condotte sul ratto per somministrazione endovenosa e le prove di tossicità cronica, condotte nel ratto e nel cane per via i.m. alle dosi più elevate, non hanno evidenziato effetti tossici o alterazioni, rispetto ai controlli, dei parametri considerati.

Il farmaco inoltre non ha evidenziato nessuna anomalia negli studi di embriotossicità nel ratto e nel coniglio e negli studi di tossicità pre e post-natale nel ratto e negli studi di fertilità nel ratto.

Il cefmetazolo non ha infine manifestato alcuna attività mutagena nei test eseguiti.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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METAX 500 mg polvere e solvente per soluzione iniettabile

Lidocaina cloridrato, acqua per preparazioni iniettabili

METAX 1 g polvere e solvente per soluzione iniettabile

Lidocaina cloridrato, acqua per preparazioni iniettabili

06.2 Incompatibilità

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Il cefmetazolo non va miscelato con aminoglicosidi.

06.3 Periodo di validità

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18 mesi. Da utilizzare immediatamente dopo la ricostituzione

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Conservare a temperatura ambiente e comunque non superiore a 25°C

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Astuccio di cartone litografato contenente 1 flaconcino da 500 mg i.m. + 1 fiala solvente da 15 mg di lidocaina

Astuccio di cartone litografato contenente 1 flaconcino da 1000 mg i.m. + 1 fiala solvente da 15 mg di lidocaina

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Uso intramuscolare. Da utilizzare subito dopo la ricostituzione

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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KEMIFAR S.R.L. – Via Cavour 9/11 Crema (CR)

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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METAX 500 mg polvere e solvente per soluzione iniettabile: A.I.C. n. 032992012

METAX 1 g polvere e solvente per soluzione iniettabile: A.I.C. n. 032992024

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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10.0 Data di revisione del testo

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FARMACI EQUIVALENTI (stesso principio attivo)

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