tolterodina mylan generics 2 mg cps rigide a ril prol 14 cps in blister forato pvc al

tolterodina mylan generics 2 mg cps rigide a ril prol 14 cps in blister forato pvc al

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

tolterodina mylan generics 2 mg cps rigide a ril prol 14 cps in blister forato pvc al: ultimo aggiornamento pagina: 14/11/2020 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

Indice

Tolterodina Mylan Generics 2 mg capsule rigide a rilascio prolungato Tolterodina Mylan Generics 4 mg capsule rigide a rilascio prolungato

.

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

Indice

Ogni capsula a rilascio prolungato da 2 mg contiene: 2 mg di tolterodina tartrato corrispondenti a 1,368 mg di tolterodina.

Ogni capsula a rilascio prolungato da 4 mg contiene: 4 mg di tolterodina tartrato corrispondenti a

2,737 mg di tolterodina.

Eccipienti con effetto noto:

Ogni capsula a rilascio prolungato da 2 mg contiene un massimo di 68,69 mg di saccarosio. Ogni capsula a rilascio prolungato da 4 mg contiene un massimo di 137,38 mg di saccarosio.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

Indice

Capsula rigida a rilascio prolungato.

Tolterodina Mylan Generics 2 mg capsule a rilascio prolungato hanno un corpo ed una capsula di chiusura verde opaco di gelatina rigida, di misura 4, ripieni di granuli bianco-biancastri. La capsula riporta impresso assialmente, in inchiostro nero, MYLAN sopra a 3402 sia sul corpo che sulla capsula di chiusura ed ha una lunghezza di circa 14,3 mm.

Tolterodina Mylan Generics 4 mg, capsule a rilascio prolungato, hanno un corpo ed una

capsula di chiusura azzurro opaco di gelatina rigida, di misura 3, ripieni di granuli bianco-biancastri. La

capsula riporta impresso assialmente, in inchiostro nero, MYLAN sopra a 3404 sia sul corpo che

sulla

capsula di chiusura ed ha una lunghezza di circa 15,9 mm.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

Indice

Trattamento sintomatico dell’incontinenza da urgenza e/o dell’aumentata frequenza e urgenza urinaria in pazienti con sindrome da vescica iperattiva.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

Indice

Posologia

Adulti (compresi i pazienti anziani):

La dose raccomandata è di 4 mg una volta al giorno, tranne che in pazienti con compromissione della funzionalità epatica e grave compromissione della funzionalità renale (velocità di filtrazione glomerulare, GFR < 30 ml/min) per i quali la dose raccomandata è di 2 mg una volta

al giorno (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). In caso di effetti indesiderati fastidiosi la dose puĂ² essere ridotta da 4 mg a 2 mg una volta al giorno.

L’effetto del trattamento deve essere rivalutato dopo 2-3 mesi (vedere paragrafo 5.1).

Popolazione pediatrica:

La sicurezza e l’efficacia della tolterodina nei bambini non sono state stabilite (vedere paragrafo 5.1). Pertanto la tolterodina non è raccomandata nei bambini.

Modo di somministrazione Per uso orale.

Le capsule a rilascio prolungato possono essere assunte con o senza cibo e devono essere deglutite intere con un bicchiere di acqua.

04.3 Controindicazioni

Indice

Tolterodina è controindicata in pazienti con:

Nota ipersensibilitĂ  alla tolterodina o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Ritenzione urinaria

Glaucoma ad angolo stretto non controllato

Miastenia grave

Colite ulcerativa grave

Megacolon tossico

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

Indice

Tolterodina deve essere usata con cautela in pazienti con:

Significativa ostruzione del collo vescicale con rischio di ritenzione urinaria

Disturbi gastrointestinali ostruttivi, es. stenosi pilorica

Compromissione renale (vedere paragrafi 4.2 e 5.2)

Malattia epatica (vedere paragrafi 4.2 e 5.2)

Neuropatia a carico del sistema nervoso autonomo

Ernia iatale.

Rischio di diminuita motilitĂ  gastrointestinale.

Prolungamento dell’intervallo QT

E’ stato osservato che la somministrazione orale di dosi giornaliere multiple totali da 4 mg (terapeutiche) e 8 mg (sovraterapeutiche) di tolterodina a rilascio immediato determina un prolungamento dell’intervallo QTc (vedere paragrafo 5.1). La rilevanza clinica di questi dati non è chiara e dipenderĂ  dai fattori di rischio e dalle sensibilitĂ  del singolo paziente.

La tolterodina deve essere usata con cautela nei pazienti con fattori di rischio per un prolungamento del QT compresi:

Prolungamento del QT di tipo congenito o di documentata acquisizione

Disturbi elettrolitici quali ipokaliemia, ipomagnesiemia e ipocalcemia

Bradicardia

Importanti malattie cardiache pre-esistenti (cardiomiopatia, ischemia miocardica, aritmia, scompenso cardiaco)

Somministrazione concomitante di farmaci noti per prolungare l’intervallo QT, inclusi i farmaci antiaritmici di Classe 1A (per es. chinidina, procainamide) e di Classe III (per es. amiodarone, sotalolo).

CiĂ² particolarmente valido in caso di assunzione di un potente inibitore del CYP3A4 (vedere paragrafo 5.1).

Il trattamento concomitante con potenti inibitori del CYP3A4 deve essere evitato (vedere paragrafo 4.5).

Come per tutti gli altri trattamenti per i sintomi di urgenza urinaria o incontinenza da urgenza, prima del trattamento, devono essere considerate possibili cause organiche per l’urgenza e la frequenza.

I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio – galattosio, o da insufficienza di sucrasi-isomaltasi, non devono assumere questo medicinale.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Indice

Il trattamento sistemico concomitante con potenti inibitori del CYP3A4 quali gli antibiotici macrolidi (eritromicina e claritromicina), agenti antimicotici (chetoconazolo e itraconazolo) e inibitori delle proteasi non è raccomandato a causa delle aumentate concentrazioni sieriche della tolterodina nei pazienti con scarsa capacità di metabolizzazione del CYP2D6, con (conseguente) rischio di sovradosaggio (vedere paragrafo 4.4).

Il trattamento concomitante con altri farmaci che posseggono proprietĂ  antimuscariniche, puĂ² risultare in effetto terapeutico e reazioni avverse piĂ¹ pronunciati. Al contrario, l’effetto terapeutico della tolterodina puĂ² essere ridotto a seguito del trattamento concomitante con agonisti del recettore colinergico muscarinico.

L’effetto di farmaci procinetici, come metoclopramide e cisapride, puĂ² essere diminuito dalla tolterodina.

Il trattamento concomitante con fluoxetina (un potente inibitore del CYP2D6), non risulta in un’interazione clinicamente significativa poichè la tolterodina e il suo metabolita CYP2D6- dipendente, la 5-idrossimetil tolterodina, sono equipotenti.

Studi di interazione non hanno evidenziato interazioni con warfarina o contraccettivi orali combinati (etinilestradiolo/levonorgestrel).

Uno studio clinico ha indicato che la tolterodina non è un inibitore metabolico di CYP2D6, 2C19, 2C9, 3A4 o 1A2. Pertanto non è atteso un aumento dei livelli plasmatici dei farmaci metabolizzati attraverso questi isoenzimi quando somministrati in combinazione con la tolterodina.

04.6 Gravidanza e allattamento

Indice

Gravidanza

I dati relativi all’uso della tolterodina in donne in gravidanza non sono adeguati.

Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicitĂ  riproduttiva (Vedere paragrafo 5.3). Il potenziale rischio nell’uomo non è noto.

Pertanto la tolterodina non è raccomandata durante la gravidanza.

Allattamento

Non sono disponibili dati relativi all’escrezione della tolterodina nel latte materno. L’uso della tolterodina deve essere evitato durante l’allattamento.

FertilitĂ 

Gli studi sugli animali non hanno mostrato un effetto della tolterodina sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3). Non sono disponibili dati nell’uomo.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Indice

La tolterodina ha una notevole influenza sulla capacitĂ  di guidare e sull’uso di macchinari. La tolterodina puĂ² causare disturbi di accomodazione e influenzare il tempo di reazione.

04.8 Effetti indesiderati

Indice

In considerazione delle sue caratteristiche farmacologiche, la tolterodina puĂ² causare effetti antimuscarinici da lievi a moderati, come secchezza delle fauci, dispepsia e secchezza oculare.

La tabella che segue riporta i dati ottenuti dagli studi clinici condotti con tolterodina e quelli provenienti dalla farmacovigilanza. L’effetto indesiderato segnalato piĂ¹ comunemente è stato la secchezza delle fauci, che si è manifestato nel 23,4% dei pazienti trattati con tolterodina e nel 7,7% dei pazienti trattati con placebo.

Molto comuni (≥1/10) Comuni (≥ 1/100,
<1/10)
Non comuni (≥ 1/1000,
<1/100)
Non noti (la frequenza non puĂ² essere definita sulla
base dei dati disponibili)
Infezioni ed infestazioni Sinusite
Disturbi del sistema immunitario IpersensibilitĂ  non altrimenti specificata Reazioni anafilattiche
Disturbi psichiatrici Nervosismo Confusione,
allucinazioni, disorientamento
Patologie del sistema nervoso Capogiri,
sonnolenza, cefalea
Parestesia,
compromissione della memoria
Patologie dell’occhio Secchezza oculare
Visione anormale (inclusa accomodazione
anormale)
Patologie dell’orecchio e del labirinto Vertigini
Patologie cardiache Palpitazioni,
insufficienza cardiaca, aritmia
Tachicardia
Patologie vascolari Arrossamento della cute
Patologie gastrointestinali Secchezza delle fauci Dispepsia, stitichezza, dolore addominale,
flatulenza, diarrea
Reflusso gastroesofageo, vomito
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Angioedema, cute secca
Patologie renali e urinarie Disuria Ritenzione urinaria
Patologie sistemiche e condizioni relative alla
sede di somministrazione
Affaticamento, edema periferico Dolore toracico

Dopo l’inizio della terapia con tolterodina in pazienti che assumevano inibitori della colinesterasi per il trattamento della demenza, sono stati segnalati casi di peggioramento dei sintomi della demenza (es. confusione, disorientamento, illusione).

Popolazione pediatrica

In due studi pediatrici di fase III randomizzati, in doppio cieco, controllati verso placebo, condotti su un totale di 710 pazienti pediatrici per 12 settimane, la percentuale di pazienti con infezione del tratto urinario, diarrea e comportamento anomalo è stata piĂ¹ alta nei pazienti trattati con tolterodina rispetto a quelli trattati con placebo (infezione del tratto urinario: tolterodina 6,8%, placebo 3,6%; diarrea: tolterodina 3,3%, placebo 0,9%; comportamento anomalo:

tolterodina 1,6%, placebo 0,4% (vedere paragrafo 5.1).

04.9 Sovradosaggio

Indice

La dose piĂ¹ elevata di tolterodina tartrato somministrata come dose singola della formulazione a rilascio immediato, a volontari sani, è stata di 12,8 mg. I piĂ¹ gavi effetti avversi osservati, sono stati disturbi dell’accomodazione e difficoltĂ  di minzione.

In caso di sovradosaggio da tolterodina, praticare una lavanda gastrica e somministrare carbone attivo. Trattare i sintomi come segue:

gravi effetti anticolinergici centrali (ad es. allucinazioni, grave eccitazione): somministrare fisostigmina;

convulsioni o eccitazione pronunciata: somministrare benzodiazepine;

insufficienza respiratoria: praticare la respirazione artificiale;

tachicardia: somministrare β-bloccanti;

ritenzione urinaria: utilizzo del catetere;

midriasi: somministrazione di gocce oculari di pilocarpina e/o tenere il paziente al buio.

Ăˆ stato osservato un aumento dell’intervallo QT con una dose giornaliera totale di 8 mg di tolterodina a rilascio immediato (due volte la dose giornaliera raccomandata della formulazione a rilascio immediato, equivalente a tre volte l’esposizione massima ottenuta con la formulazione in capsule a rilascio prolungato) somministrata per 4 giorni. In caso di sovradosaggio da tolterodina, devono essere adottate le misure standard di supporto per la gestione del prolungamento dell’intervallo QT.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

Indice

Gruppo farmacoterapeutico: antispastici urinari. Codice ATC: G04B D07.

Meccanismo d’azione

La tolterodina è un antagonista competitivo specifico dei recettori muscarinici che in vivo mostra selettività per la vescica urinaria rispetto alle ghiandole salivari. Uno dei metaboliti della tolterodina (5-idrossimetil derivato), mostra un profilo farmacologico simile a quello del composto progenitore. Nei metabolizzatori veloci questo metabolita contribuisce significativamente all’effetto terapeutico della tolterodina (vedere paragrafo 5.2).

Effetti farmacodinamici

Ăˆ atteso che il trattamento faccia effetto entro 4 settimane.

Nel programma di Fase III, l’endpoint primario è stato la riduzione del numero di episodi di incontinenza per settimana e gli endpoint secondari sono stati la riduzione del numero di minzioni nelle 24 ore e l’aumento del volume medio di urina espulsa per minzione.

Efficacia e sicurezza clinica

Questi parametri sono riportati nella tabella che segue.

Effetto del trattamento con tolterodina 4 mg capsule a rilascio prolungato, una volta al giorno, dopo 12 settimane, in confronto al placebo. Variazioni assolute e percentuali rispetto al basale. Differenza del trattamento tolterodina tartrato vs. placebo: variazione media stimata secondo il metodo dei Minimi Quadrati e con un intervallo di confidenza al 95%.

Tolterodina 4mg
una volta al
giorno (n=507)
Placebo (n=508) Differenza del trattamento vs.
placebo:
Variazione media e 95% IC
SignificativitĂ  statistica vs.
placebo (valore-p)
Numero di episodi -11,8 -6,9 -4,8 <0,001
di incontinenza per (-54%) (-28%) (-7.2; -2.5)*
settimana
Numero di -1,8 -1,2 -0,6 0,005
minzioni per 24 (-13%) (-8%) (-1,0; -0,2)
ore
Volume medio +34 +14 +20 <0,001
espulso per (+27%) (+12%) (14; 26)
minzione (ml)

* intervallo di confidenza al 97,5% secondo Bonferroni

Dopo 12 settimane di trattamento il 23,8% (121/507) dei soggetti nel gruppo trattato con tolterodina a rilascio prolungato e il 15,7% (80/508) dei soggetti nel gruppo trattato con placebo hanno riferito, secondo il proprio giudizio soggettivo, di avere problemi minimi, o di non averne affatto, alla vescica.

Gli effetti della tolterodina sono stati valutati in pazienti sottoposti ad esame per la valutazione urodinamica di base e, a seconda del risultato dei test, sono stati collocati nei gruppi urodinamico positivo (urgenza motoria) o urodinamico negativo (urgenza sensitiva). Nell’ambito di ciascun gruppo, i pazienti sono stati randomizzati per ricevere la tolterodina o il placebo. Lo studio non ha prodotto prove convincenti che la tolterodina abbia effetti rispetto al placebo in pazienti con urgenza sensitiva.

Gli effetti clinici della tolterodina sull’intervallo QT sono stati studiati sugli ECG ottenuti da oltre 600 pazienti trattati, inclusi pazienti anziani e pazienti con pre-esistenti malattie cardiovascolari. Le alterazioni dell’intervallo QT non hanno presentato differenze significative tra il gruppo trattato con placebo ed quello trattato con farmaco attivo.

L’effetto della tolterodina sul prolungamento del QT è stato ulteriormente studiato su 48 volontari sani (maschi e femmine) di etĂ  compresa tra 18 e 55 anni. Ai soggetti sono stati somministrati 2 mg e 4 mg di tolterodina due volte al giorno nella formulazione a rilascio immediato. I risultati (corretti secondo la formula di Fridericia) ottenuti al picco di concentrazione di tolterodina (1 ora) hanno evidenziato un incremento medio dell’intervallo QTc di 5,0 e 11,8 msec per le dosi di tolterodina da 2 mg e 4 mg due volte al giorno rispettivamente, e di 19,3 msec per la mofloxacina (400 mg) utilizzata quale farmaco di controllo. Un modello di farmacocinetica/farmacodinamica ha stimato che l’intervallo QTc aumenta nei metabolizzatori lenti (privi di CYP2D6), trattati con tolterodina 2 mg due volte al giorno, in modo sovrapponibile a quanto osservato nei metabolizzatori veloci trattati con 4 mg due volte al giorno. Ad entrambe le dosi di tolterodina, nessun soggetto, indipendentemente dal profilo metabolico, ha superato i 500 msec del valore assoluto di QTcF o i 60 msec di variazione rispetto al basale. Tali valori sono considerati valori soglia particolarmente significativi dal punto di vista della sicurezza. La dose di 4 mg due volte al giorno corrisponde ad una esposizione massima (Cmax) pari a tre volte quella ottenuta con la dose terapeutica piĂ¹ alta delle capsule di tolterodina.

Popolazione pediatrica

L’efficacia nella popolazione pediatrica non è stata dimostrata. Sono stati condotti due studi pediatrici di fase III in doppio cieco, controllati verso placebo, randomizzati, della durata di 12 settimane, con le capsule di tolterodina a rilascio prolungato. Sono stati studiati un totale di 710 pazienti pediatrici (486 trattati con tolterodina e 224 trattati con placebo) di etĂ  compresa tra 5 e 10 anni con aumentata frequenza urinaria e urgenza urinaria.

In entrambi gli studi, non si è osservata nessuna variazione significativa rispetto al basale tra i due gruppi, per quanto riguarda il numero totale di episodi di incontinenza/settimana (vedere paragrafo 4.8).

05.2 ProprietĂ  farmacocinetiche

Indice

Caratteristiche farmacocinetiche specifiche per questa formulazione:

Tolterodina capsule a rilascio prolungato dĂ  luogo a un assorbimento di tolterodina piĂ¹ lento rispetto a quello delle compresse a rilascio immediato. Come risultato, le massime concentrazioni sieriche vengono osservate 4 (2-6) ore dopo la somministrazione delle capsule. L’emivita apparente della tolterodina, somministrata sotto forma di capsule, è di circa 6 ore nei metabolizzatori veloci e di circa 10 ore nei metabolizzatori lenti (privi di CYP2D6).

Le concentrazioni allo stato stazionario sono raggiunte entro 4 giorni dalla somministrazione delle capsule.

Non c’è alcun effetto del cibo sulla biodisponibilitĂ  delle capsule.

Assorbimento: Dopo somministrazione orale, la tolterodina è soggetta a metabolismo di primo passaggio a livello epatico catalizzato dal CYP2D6, che porta alla formazione del metabolita 5- idrossimetile, un metabolita maggiore farmacologicamente equipotente.

La biodisponibilità assoluta della tolterodina è del 17% nei metabolizzatori veloci e del 65% nei metabolizzatori lenti (privi di CYP2D6).

Distribuzione: La tolterodina e il 5-idrossimetil metabolita si legano principalmente all’orosomucoide. Le frazioni non legate sono rispettivamente il 3,7% e il 36%. Il volume di distribuzione della tolterodina è di 113 litri.

Biotrasformazione: a seguito di somministrazione orale la tolterodina è ampiamente metabolizzata a livello epatico. La via metabolica primaria è mediata dall’enzima polimorfico CYP2D6 e porta alla formazione del 5-idrossimetile metabolita. L’ulteriore metabolizzazione porta alla formazione dei metaboliti acido 5-carbossilico e acido 5-carbossilico N-dealchilato, che costituiscono rispettivamente il 51% e il 29% dei metaboliti ritrovati nelle urine. Una quota (circa il 7%) della popolazione è priva dell’attivitĂ  del CYP2D6. Il profilo di metabolizzazione identificato per tali pazienti (con scarsa capacitĂ  di metabolizzazione) è la dealchilazione attraverso gli enzimi CYP3A4 alla tolterodina N-dealchilata, che non contribuisce all’effetto clinico.

La rimanente parte della popolazione è costituita da metabolizzatori veloci. Nei metabolizzatori veloci la clearance sistemica della tolterodina è di circa 30 l/ora. Nei pazienti con scarsa capacità di metabolizzazione la ridotta clearance determina concentrazioni sieriche significativamente aumentate di tolterodina (circa 7 volte) e concentrazioni minime del 5-idrossimetile metabolita.

Il metabolita 5-idrossimetile è farmacologicamente attivo ed equipotente rispetto alla tolterodina. A causa delle differenze nelle caratteristiche del legame proteico della tolterodina e del 5- idrossimetile metabolita, l’esposizione (AUC) della tolterodina libera nei pazienti con scarsa capacitĂ  di metabolizzazione è simile a quella combinata di tolterodina libera e 5-idrossimetil derivato nei pazienti con attivitĂ  CYP2D6, quando somministrata allo stesso dosaggio. La sicurezza, la tollerabilitĂ  e la risposta clinica sono simili, a prescindere dal fenotipo.

Eliminazione: l’escrezione di radioattivitĂ  dopo somministrazione di [14C]-tolterodina è di circa il 77% nell’urina e del 17% nelle feci. Meno dell’1% della dose è escreto come farmaco invariato e circa il 4% come metabolita 5-idrossimetile. Il metabolita carbossilato e il corrispondente metabolita dealchilato rappresentano rispettivamente circa il 51% e il 29% del totale escreto nelle urine.

Linearità: la farmacocinetica è lineare nell’intervallo di dosaggio terapeutico. Particolari gruppi di pazienti

Compromissione della funzionalitĂ  epatica: nei soggetti affetti da cirrosi epatica viene riscontrata un’esposizione di circa 2 volte superiore alla tolterodina libera e al suo metabolita 5-idrossimetile (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).

Compromissione della funzionalitĂ  renale: l’esposizione media alla tolterodina libera e al suo metabolita 5-idrossimetile è raddoppiata nei pazienti con grave compromissione della funzionalitĂ  renale (clearance dell’inulina (GFR) < 30 ml/min). In tali pazienti i livelli plasmatici degli altri metaboliti erano notevolmente aumentati (fino a 12 volte). Non è nota la rilevanza clinica dell’aumentata esposizione a tali metaboliti. Non sono disponibili dati in caso di compromissione della funzionalitĂ  renale da lieve a moderata (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).

Popolazione pediatrica

L’esposizione alla sostanza attiva per dose/mg è simile negli adulti e negli adolescenti. L’esposizione media alla sostanza attiva per dose/mg è circa due volte superiore nei bambini tra 5 e 10 anni rispetto agli adulti (vedere paragrafi 4.2 e 5.1).

05.3 Dati preclinici di sicurezza

Indice

Negli studi di tossicologia, mutagenesi, carcinogenesi e di sicurezza farmacologica non sono stati osservati effetti clinicamente significativi, tranne quelli correlati con gli effetti farmacologici del farmaco.

Studi sulla riproduzione sono stati condotti sui topi e conigli.

Nel topo non sono stati osservati effetti della tolterodina sulla fertilitĂ  o sulla funzionalitĂ  riproduttiva.

La tolterodina ha determinato mortalitĂ  embrionale e malformazioni a seguito di esposizioni plasmatiche (Cmax o AUC) di 20 o 7 volte piĂ¹ elevate rispetto a quelle osservate negli uomini trattati.

Nei conigli non sono state osservate malformazioni, ma gli studi furono condotti a valori di esposizioni plasmatiche (Cmax o AUC) di 20 o 3 volte piĂ¹ elevati rispetto a quelli attesi nell’uomo dopo dosi terapeutiche.

La tolterodina, cosi come i suoi metaboliti attivi nell’uomo, prolunga la durata del potenziale d’azione (90% della ripolarizzazione) nelle fibre canine di Purkinje (14-75 volte i livelli terapeutici) e blocca la corrente K+ nei canali clonati hERG (human ether-a-go-go-related gene) (0,5 – 26,1 volte i livelli terapeutici). Negli studi condotti nei cani a seguito di somministrazione di tolterodina e dei suoi metaboliti attivi umani (dosi da 3,1 a 61,0 volte superiori ai livelli terapeutici) è stato osservato un prolungamento dell’intervallo QT. Non è nota la rilevanza clinica di questi risultati.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

Indice

Sfere di zucchero (contenenti saccarosio e amido di mais) Ipromellosa 2910 (E464)

Etilcellulosa (E462) Talco (E553b).

Corpo e capsula di chiusura della capsula Indigo carmine (E132)

Ossido di ferro giallo (solo per le capsule da 2 mg) (E172) Titanio diossido (E171)

Gelatina (E441).

Inchiostro per stampa: Shellac (E904)

Glicole propilenico (E1520) Ossido di ferro nero (E172) Idrossido di potassio.

06.2 Incompatibilità

Indice

Non pertinente.

06.3 Periodo di validità

Indice

2 anni.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

Indice

Conservare a temperatura inferiore a 30° C.

06.5 Natura e contenuto della confezione

Indice

2 mg

Blister in PVC/Al perforati per delineare le dosi singole, confezionati in scatola di cartone, contenenti 14, 28, 30 capsule a rilascio prolungato.

4 mg

Blister in PVC/Al perforati per delineare le dosi singole, confezionati in scatola di cartone,

contenenti 14, 28, 30 capsule a rilascio prolungato

.

E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

Indice

Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformitĂ  alla normativa locale vigente.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Indice

Mylan S.p.A.

Via Vittor Pisani, 20 20124 Milano

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

Indice

040602017/M – "2 MG CAPSULE RIGIDE A RILASCIO PROLUNGATO" 14 CAPSULE IN BLISTER PERFORATO PVC/AL

040602029/M – "2 MG CAPSULE RIGIDE A RILASCIO PROLUNGATO" 28 CAPSULE IN BLISTER PERFORATO PVC/AL

040602031/M – "2 MG CAPSULE RIGIDE A RILASCIO PROLUNGATO" 30 CAPSULE IN BLISTER PERFORATO PVC/AL

040602043/M – "4 MG CAPSULE RIGIDE A RILASCIO PROLUNGATO" 14 CAPSULE IN BLISTER PERFORATO PVC/AL

040602056/M – "4 MG CAPSULE RIGIDE A RILASCIO PROLUNGATO" 28 CAPSULE IN BLISTER PERFORATO PVC/AL

040602068/M – "4 MG CAPSULE RIGIDE A RILASCIO PROLUNGATO" 30 CAPSULE IN BLISTER PERFORATO PVC/AL

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

Indice

Marzo 2013

10.0 Data di revisione del testo

Indice

Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: ———-