Omega-3: nessuna efficacia nella prevenzione cardiovascolare

Omega-3: nessuna efficacia nella prevenzione primaria cardiovascolare

Una revisione della prestigiosa Cochrane Library pubblicata il 18/07/2018, dimostra che l’efficacia dei supplementi a base di Omega-3 sulla prevenzione primaria di malattie cardiache, ictus o mortalità complessiva, è scarsa o nulla.

Cosa sono gli Omega-3?

Gli Omega-3 (o n-3 PUFA)sono grassi polinsaturi il cui nome deriva dal fatto che il primo doppio legame chimico occupa la terza posizione a partire dal carbonio terminale (carbonio “omega”).

Piccole quantità di grassi polinsaturi Omega-3 sono essenziali per la salute e sono presenti a sufficienza in una dieta normale.

I principali tipi di acidi grassi Omega-3 sono:

  • Acido Alfa-Linolenico (ALA)
  • Acido EicosaPentaenoico (EPA)
  • Acido DocosaEsaenoico (DHA)

L’ acido alfa-linolenico (ALA) si trova normalmente nei grassi vegetali: noci, noccioline, semi e colza sono fonti ricche di omega-3.

L’ acido eicosapentaenoico (EPA) e l’ acido docosaesaenoico (DHA) sono acidi grassi a catena lunga e si trovano in natura nei pesci ricchi di grasso come il salmone e negli olii di pesce come l’olio di fegato di merluzzo.

Negli ultimi anni, sotto la spinta dell’opinione comune che gli omega-3 avrebbero un ruolo preventivo per le malattie cardiache, alimentata anche da studi su ampi strati di popolazione come il “GISSI-prevenzione” del 1998 che dimostrò una efficacia significativa nella prevenzione del reinfarto, ictus e mortalità totale in pazienti che avevano già avuto un infarto del miocardio, è stato promosso a livello mondiale un aumento del consumo di acidi grassi omega-3.

E’ stato riportato più di un possibile meccanismo per questo ruolo protettivo, compresa la riduzione della pressione arteriosa e del colesterolo e si sono affermati in commercio numerosi supplementi e farmaci a base di Omega-3.

Gli acidi grassi polinsaturi Omega-3 sono infatti diffusamente disponibili sotto forma di supplementi nutrizionali di libera vendita e come farmaci:

La revisione della Cochrane Library

Una recente revisione sistematica della prestigiosa Cochrane Library, pubblicata il 18/07/2018, ha preso in esame i risultati di 79 studi randomizzati comprendenti 112.059 pazienti.

Tutti gli studi esaminati paragonavano l’efficacia nella prevenzione di malattie cardiocircolatorie di una dieta normale e di una dieta integrata con supplementi di Omega-3. Venticinque di questi studi sono stati classificati come “altamente affidabili” perché ben disegnati e ben condotti.

In tali studi, sono stati reclutati uomini e donne, alcuni sani, altri con patologie pre-esistenti, da Nord America, Europa, Australia ed Asia. I partecipanti venivano assegnati a caso a due gruppi: uno che manteneva la consueta dieta ed uno che aggiungeva una suplementazione di acidi grassi omega-3. La maggior parte degli studi comparava l’impatto della somministrazione di supplementi di omega-3 contro placebo; solamente alcuni studi hanno comparato l’assunzione di pesce intero.

Nella maggior parte degli studi riguardanti l’ acido alfa-linolenico (ALA), gli acidi grassi omega-3 venivano aggiunti a cibi come la margarina che venivano inseriti nella dieta di un gruppo di pazienti e invece gli stessi cibi non arricchiti con acido-linolenico al gruppo di controllo.

Dall’esame dei 79 studi suindicati, i ricercatori della Cochrane Library hanno concluso che l’integrazione della dieta con supplementi di acidi grassi insaturi omega-3 aveva un effetto scarso o nullo sul rischio di morte per qualsiasi causa: esso era l’8,8% nel gruppo con una supplementazione di omega-3 rispetto al 9% del gruppo di controllo.

Per quanto riguarda poi il rischio di patologie cardiovascolari, di patologie coronariche, di ictus o di anomalie cardiache di altro genere, l’assunzione di acidi grassi a catena lunga (compresi EPA e DHA) in quantità superiore alla norma, ha avuto una efficacia scarsa o nulla.

Gli acidi grassi polinsaturi a catena lunga omega-3 probabilmente riducono alcuni tipi di grassi circolanti nel sangue umano, come i trigliceridi ed il colesterolo HDL: la riduzione dei trigliceridi potrebbe avere un ruolo protettivo nelle malattie cardiovascolari, ma la riduzione del colesterolo HDL ha l’effetto opposto.

La revisione sistematica effettuata dalla Cochrane Library suggerisce che l’introduzione di un quantitativo maggiore di ALA nella dieta ha uno scarso effetto sulla mortalità cardiovascolare o sulla mortalità per qualsciasi causa: il Number Needed To Treat (NNTT) cioè il numero di persone da trattare con una terapia (in questo caso con la supplementazione di ALA) per evitare un solo evento cardiovascolare è 1.000 pazienti.

In pratica, trattando 1.000 pazienti con suplementi di Omega-3, si evita una patologia cardiovascolare in un paziente, mentre per gli altri 999 non cambia nulla.

Inoltre l’assunzione di supplementi a base di Omega-3 non sembra influenzare il peso o l’obesità.

Conclusioni

Gli autori concludono quindi che la prevenzione primaria di eventi cardiovascolari mediante l’assunzione di supplementi di acidi grassi polinsaturi a catena lunga Omega-3, in persone che non hanno già avuto un infarto miocardico, non è utile né raccomandata.

In seguito a questa revisione, l’EMA (Agenzia Europea del Farmaco) ha emanato una nota di avviso inizio di rivalutazione dei farmaci a base di Omega 3.