Aldurazyme: effetti collaterali e controindicazioni

Aldurazyme: effetti collaterali e controindicazioni

Aldurazyme 100 u/ml (Laronidasi) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Aldurazyme è indicato per la terapia enzimatica sostitutiva a lungo termine in pazienti con diagnosi confermata di Mucopolisaccaridosi I (MPS I; deficit di ?-L-iduronidasi), per il trattamento delle manifestazioni non neurologiche della patologia (vedere paragrafo 5.1).

Aldurazyme 100 u/ml: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Aldurazyme 100 u/ml ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Aldurazyme 100 u/ml, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Aldurazyme 100 u/ml: controindicazioni

IpersensibilitĂ  severa (ad es. reazione anafilattica) al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 (vedere paragrafo 4.4 e 4.8).

Aldurazyme 100 u/ml: effetti collaterali

Riepilogo del profilo di sicurezza

Negli studi clinici, la maggioranza degli eventi avversi correlati è stata classificata come reazioni connesse all’infusione (IAR), evidenziatesi nel 53% dei pazienti nello studio di Fase 3 (trattati per un massimo di 4 anni) e nel 35% dei pazienti nello studio nei minori di 5 anni (fino a 1 anno di trattamento). Alcune delle IAR eranosevere. Nel tempo, il numero di tali reazioni è diminuito. Le reazioni avverse (ADR) piĂ¹ frequenti sono state: cefalea, nausea, dolore addominale, rash, artralgia, mal di schiena, dolore agli arti, vampate, piressia, reazioni nella sede di somministrazione, aumento della pressione arteriosa, calo della saturazione di ossigeno, tachicardia e brividi. L’esperienza post marketing ha rilevato le seguenti reazioni associate all’infusione: cianosi, ipossia, tachipnea, piressia, vomito, brividi ed eritema; in alcuni casi le reazioni erano severe.

Tabella delle reazioni avverse

Le ADR ad Aldurazyme riferite durante lo studio di Fase 3 e la sua estensione in un totale di 45 pazienti di etĂ  pari o superiore a 5 anni, trattati per un massimo di 4 anni, sono elencate nella tabella usando le seguenti categorie di frequenza: molto comune (? 1/10), comune (? 1/100, <1/10), non comune (?1/1.000, <1/100), raro (?1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili). A causa della popolazione ridotta di pazienti, una ADR riportata in un unico paziente è stata classificata come comune.

Classificazione sistemica organica MedDRA Molto comune Comune Non nota
Disturbi del sistema immunitario reazione anafilattica
Disturbi psichiatrici irrequietezza
Patologie del sistema nervoso cefalea parestesia, capogiro
Patologie cardiache tachicardia
Patologie vascolari vampate ipotensione, pallore, freddo agli arti
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche difficoltĂ  respiratoria, dispnea, tosse cianosi, ipossia, tachipnea, broncospasmo, arresto respiratorio
Patologie gastrointestinali nausea, dolore addominale vomito, diarrea
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo rash edema angioneurotico, gonfiore in viso, orticaria, prurito, sudori freddi, alopecia, iperidrosi eritema, edema facciale, edema della laringe, edema periferico
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo artropatia, artralgia, mal di schiena, dolore agli arti dolore muscoloscheletrico
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione piressia, reazione alla sede di infusione brividi, sensazione di calore, sensazione di freddo, affaticamento, malattia simile all’influenza stravaso
Esami diagnostici aumento della temperatura corporea,
calo della saturazione di ossigeno

Un unico paziente con pregressa compromissione delle vie aeree ha sviluppato una severa reazione a tre ore dall’inizio dell’infusione (alla settimana 62 del trattamento) con orticaria e ostruzioni delle vie aeree, ed è stato sottoposto a tracheotomia. Questo paziente ha dato esito positivo per la presenza di IgE.

Inoltre, in un numero limitato di pazienti con precedente anamnesi di severa compromissione delle vie aeree superiori e dei polmoni correlata alla MPS I si sono verificate reazioni severe, incluso broncospasmo, arresto respiratorio ed edema facciale (vedere paragrafo 4.4).

Popolazione pediatrica

Nella tabella sono riportate le ADR ad Aldurazyme riferite durante uno studio di Fase 2 in un totale di 20 pazienti, sotto i 5 anni di etĂ  e in gran parte del fenotiposevero, trattati fino a 12 mesi. Tutte le ADR erano di intensitĂ  da lieve a moderata.

Classificazione sistemica organica MedDRA Termine preferenziale MedDRA Frequenza
Patologie cardiache tachicardia Molto comune
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione piressia Molto comune
brividi Molto comune
Esami diagnostici aumento della pressione arteriosa Molto comune
calo della saturazione di ossigeno Molto comune

In uno studio di fase 4, 33 pazienti con MPS I hanno ricevuto uno dei 4 regimi didose: 100 U/kg e.v. ogni settimana (dose raccomandata), 200 U/kg e.v. ogni settimana, 200 U/kg e.v. ogni 2 settimane o 300 U/kg e.v. ogni 2 settimane. Il gruppo con dose raccomandata ha presentato il minor numero di pazienti con ADR e IAR. Il tipo di IAR è risultato simile ai tipi riscontrati in altri studi clinici.

Descrizione delle reazioni avverse selezionate

ImmunogenicitĂ 

La quasi totalitĂ  dei pazienti ha sviluppato anticorpi IgG alla laronidasi. La maggior parte dei pazienti ha registrato una sieroconversione entro 3 mesi dall’avvio del trattamento, malgrado nel caso dei pazienti di etĂ  inferiore a 5 anni e con fenotipo piĂ¹ severo essa sia avvenuta essenzialmente nel giro di 1 mese (media: 26 giorni contro 45 giorni in pazienti di etĂ  uguale o maggiore di 5 anni). Al termine dello studio di Fase 3 (o al momento del ritiro anticipato dallo studio), 13/45 pazienti non presentavano anticorpi rilevabili mediante radioimmunoprecipitazione (RIPA), inclusi 3 pazienti mai sieroconvertiti. I pazienti con livelli di anticorpi da assenti a bassi hanno mostrato un calo consistente del livello di GAG urinari, mentre i pazienti con titoli elevati di anticorpi hanno mostrato un calo variabile dei GAG urinari. La significativitĂ  clinica di questa conclusione non è chiara, dato che non ci sono stati rapporti coerenti tra il livello degli anticorpi IgG e gli endpoint di efficacia clinica.

Inoltre, negli studi di Fase 2 e 3, 60 pazienti sono stati sottoposti a test per valutare gli effetti di neutralizzazione in vitro. Quattro pazienti (tre pazienti nello studio di Fase 3 e uno nello studio di Fase

2) presentavano livelli da marginali a bassi nell’inibizione in vitro dell’attivitĂ  enzimatica della laronidasi, che non è parsa avere effetti sull’efficacia clinica e/o sulla riduzione dei GAG urinari.

La presenza di anticorpi non è sembrata correlata all’incidenza delle IAR, nonostante l’inizio delle IAR coincidesse generalmente con la formazione di anticorpi IgG. L’insorgenza degli anticorpi IgE non è stata studiata approfonditamente.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.

Aldurazyme 100 u/ml: avvertenze per l’uso

Reazioni associate all’infusione

I pazienti trattati con Aldurazyme potrebbero sviluppare reazioni connesse all’infusione (IAR), definite come qualsiasi evento avverso connesso, che si verifica nel corso dell’infusione oppure durante il giorno di infusione (vedere paragrafo 4.8). Alcune di queste IAR possono essere severe (vedere sotto).

I pazienti trattati con Aldurazyme vanno tenuti strettamente sotto controllo e tutte le reazioni connesse all’infusione, le reazioni ritardate ed eventuali reazioni immunologiche vanno segnalate. Lo stato anticorpale deve essere regolarmente monitorato e segnalato.

Sono state segnalate severe IAR in pazienti con preesistente compromissione severa delle vie aeree superiori, pertanto questa tipologia di pazienti deve continuare ad essere attentamente controllata. Inoltre questi pazienti devono ricevere l’infusione di Aldurazyme solo in un ambiente ospedaliero adeguato, dove è prontamente disponibile l’attrezzatura per la rianimazione e la gestione di emergenze mediche.

I pazienti con una sottostante patologia acuta al momento dell’infusione di Aldurazyme sembrano soggetti a un rischio maggiore di IAR. Ăˆ necessario valutare attentamente lo stato clinico del paziente prima di somministrare Aldurazyme.

Sulla base dello studio clinico di Fase III, si ritiene che quasi tutti i pazienti sviluppino anticorpi IgG anti-laronidasi, soprattutto entro 3 mesi dall’inizio del trattamento.

I pazienti che hanno sviluppato anticorpi o sintomi di IAR devono essere trattati con cautela durante la somministrazione di Aldurazyme (vedere paragrafo 4.3 e 4.8).

Negli studi clinici, le reazioni connesse all’infusione sono state solitamente controllate rallentando la velocità d’infusione e (pre)trattando il paziente con antistaminici e/o con antipiretici (paracetamolo oppure ibuprofene), consentendo in tal modo al paziente di proseguire il trattamento.

PoichĂ© esistono pochi dati sulla ripresa del trattamento in seguito ad interruzione prolungata, dopo l’interruzione adottare le dovute precauzioni a causa dell’aumentato rischio teorico di reazione di ipersensibilitĂ .

Nella prima somministrazione di Aldurazyme o al momento della ripresa del trattamento in seguito ad interruzione, si consiglia il pretrattamento dei pazienti (con antistaminici e/o antipiretici) circa 60 minuti prima dell’inizio dell’infusione, per minimizzare la potenziale insorgenza di IAR. Se indicato clinicamente, considerare la somministrazione di medicinali di pretrattamento anche nelle successive infusioni di Aldurazyme.

In caso di reazione connessa all’infusione da lieve a moderata, prendere in considerazione un trattamento con antistaminici e paracetamolo/ibuprofene e/o una riduzione della velocitĂ  d’infusione ad un valore pari alla metĂ  della velocitĂ  a cui si è verificata la reazione.

In caso di una singola reazione connessa all’infusionesevera, interrompere l’infusione fino alla scomparsa dei sintomi e prendere in considerazione il trattamento con antistaminici e paracetamolo/ibuprofene. L’infusione potrĂ  essere ripresa con una riduzione della velocitĂ  d’infusione a 1/2 – 1/4 della velocitĂ  a cui si è verificata la reazione.

In caso di IAR moderata ricorrente o ripresa del trattamento dopo una reazione severa singola, instaurare un pretrattamento (antistaminici e paracetamolo/ibuprofene e/o corticosteroidi) ed una riduzione della velocitĂ  d’infusione a 1/2 – 1/4 della velocitĂ  a cui si è verificata la reazione precedente.

Come per qualsiasi prodotto proteico endovenoso, sono possibili severe reazioni di ipersensibilità di tipo allergico. Nell’eventualità di reazioni di questo tipo, si consiglia di sospendere immediatamente Aldurazyme e di avviare il trattamento medico del caso. Attenersi agli standard medici attuali per il trattamento delle emergenze.

Eccipienti

Questo medicinale contiene sodio ed è somministrato mediante soluzione endovenosa di cloruro di sodio 0,9% (vedere paragrafo 6.6). CiĂ² deve essere tenuto in considerazione per i pazienti che seguono una dieta a basso contenuto di sodio.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco