Delstrigo: effetti collaterali e controindicazioni
Delstrigo (Doravirina + Lamivudina + Tenofovir Disoproxil Fumarato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:
Delstrigo è indicato per il trattamento di adulti con infezione da HIV-1 senza evidenza di resistenza, pregressa o attuale, alla classe degli NNRTI, lamivudina o tenofovir (vedere paragrafì 4.4 e 5.1).
Come tutti i farmaci, perĂ², anche Delstrigo ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.
Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Delstrigo, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).
Delstrigo: controindicazioni
IpersensibilitĂ ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
carbamazepina, oxcarbazepina, fenobarbital, fenitoina
rifampicina, rifapentina
erba di San Giovanni (Hypericum perforatum)
lumacaftor
Delstrigo: effetti collaterali
Riassunto del profilo di sicurezza
Le reazioni avverse piĂ¹ frequentemente riportate, considerate possibilmente o probabilmente correlate a doravirina, sono state nausea (4 %) e cefalea (3 %).
Tabella riassuntiva delle reazioni avverse
Le reazioni avverse con sospetta (almeno possibile) relazione al trattamento sono elencate di seguito in base alla classificazione per sistemi e organi e alla frequenza. All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine di gravità decrescente. Le frequenze sono definite come segue: molto comune (? 1/10), comune (? 1/100, < 1/10), non comune (? 1/1.000,
< 1/100), raro (? 1/10.000, <1/1.000) o molto raro (<1/10.000).
Tabella 2: Tabella riassuntiva delle reazioni avverse associate a doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil
Frequenza | Reazioni avverse |
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Patologie del sistema emolinfopoietico | |
Non comune | neutropenia*, anemia*, trombocitopenia* |
Molto raro | aplasia specifica della serie rossa* |
Infezioni ed infestazioni | |
Raro | esantema pustoloso |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | |
Non comune | ipofosfatemia, ipokaliemia* |
Raro | ipomagnesiemia, acidosi lattica* |
Disturbi psichiatrici | |
Comune | sogni anormali, insonnia1 |
Non comune | incubo, depressione2, ansia3, irritabilitĂ , stato confusionale, ideazione suicidaria |
Raro |
aggressività , allucinazione, disturbo dell’adattamento, umore alterato, sonnambulismo |
Patologie del sistema nervoso | |
Comune | cefalea, capogiro, sonnolenza |
Non comune | disturbo dell’attenzione, compromissione della |
Frequenza | Reazioni avverse |
---|---|
memoria, parestesia, ipertonia, scarsa qualitĂ del sonno |
|
Molto raro | neuropatia periferica (o parestesia)* |
Patologie vascolari | |
Non comune | ipertensione |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | |
Comune | tosse*, sintomi nasali* |
Raro | dispnea, ipertrofia delle tonsille |
Patologie gastrointestinali | |
Comune |
nausea, diarrea, dolore addominale4, vomito, flatulenza |
Non comune |
stipsi, fastidio addominale5, distensione addominale, dispepsia, feci molli6, disturbo della motilitĂ gastrointestinale7, pancreatite* |
Raro | tenesmo rettale |
Patologie epatobiliari | |
Raro | steatosi epatica*, epatite* |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
Comune | alopecia*, eruzione cutanea8 |
Non comune | prurito |
Raro | dermatite allergica, rosacea, angioedema* |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | |
Comune | patologie muscolari* |
Non comune |
mialgia, artralgia, rabdomiolisi*†, debolezza muscolare*†|
Raro |
dolore muscoloscheletrico, osteomalacia (manifestata come dolore osseo e raramente ha contribuito a fratture)*, miopatia* |
Patologie renali e urinarie | |
Non comune |
creatinina aumentata*, tubulopatia renale prossimale (inclusa la sindrome di Fanconi)* |
Raro |
lesione traumatica renale acuta, patologia renale, calcolo urinario, nefrolitiasi, insufficienza renale acuta*, insufficienza renale*, necrosi tubulare acuta*, nefrite (inclusa nefrite interstiziale acuta)*, diabete insipido nefrogenico* |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | |
Comune | stanchezza, febbre* |
Non comune | astenia, malessere |
Raro | dolore toracico, brividi, dolore, sete |
Esami diagnostici | |
Comune | alanina aminotransferasi aumentata9 |
Non comune |
aspartato aminotransferasi aumentata, lipasi aumentata, amilasi aumentata, emoglobina diminuita |
Raro | creatinina fosfochinasi ematica aumentata |
*Tale reazione avversa non è stata identificata come reazione avversa associata a doravirina dalla Fase III degli studi clinici (DRIVE-FORWARD, DRIVE-AHEAD, DRIVE-SHIFT), ma è inclusa in questa tabella come reazione avversa sulla base del Riassunto delle caratteristiche del prodotto di 3TC e/o TDF. Ăˆ utilizzata la classe di frequenza piĂ¹ alta riportata nel Riassunto delle caratteristiche del prodotto di 3TC o TDF.
†Tale reazione avversa puĂ² verificarsi come una conseguenza della tubulopatia renale prossimale. Non si ritiene che sia causalmente associata a tenofovir disoproxil in assenza di questa condizione.
1insonnia comprende: insonnia, insonnia iniziale e disturbo del sonno
2depressione comprende: depressione, umore depresso, depressione maggiore e disturbo depressivo persistente
3ansia comprende: ansia e disturbo ansioso generalizzato
4dolore addominale comprende: dolore addominale e dolore addominale superiore
5fastidio addominale comprende: fastidio addominale e fastidio epigastrico
6feci molli comprende: feci molli e feci anormali
7disturbo della motilitĂ gastrointestinale comprende: disturbo della motilitĂ gastrointestinale e movimenti intestinali frequenti 8eruzione cutanea comprende: eruzione cutanea, eruzione cutanea maculare, eruzione cutanea eritematosa, eruzione cutanea generalizzata, eruzione cutanea maculo-papulare, eruzione cutanea papulare e orticaria
9alanina aminotransferasi aumentata comprende: alanina aminotransferasi aumentata e danno epatocellulare
Sindrome da riattivazione immunitaria
In pazienti affetti da HIV con deficienza immunitaria severa al momento dell’inizio della terapia antiretrovirale di combinazione (CART), puĂ² insorgere una reazione infiammatoria a infezioni opportunistiche asintomatiche o residuali. Sono stati riportati anche disturbi autoimmuni (come la malattia di Graves e l’epatite autoimmune); tuttavia, il tempo di insorgenza registrato è piĂ¹ variabile e questi eventi possono verificarsi molti mesi dopo l’inizio del trattamento (vedere paragrafo 4.4).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il
sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V
.
Delstrigo: avvertenze per l’uso
Sebbene un’efficace soppressione virale mediante terapia antiretrovirale abbia dimostrato di ridurre notevolmente il rischio di trasmissione sessuale dell’HIV-1, non è possibile escludere un rischio residuo. Si devono prendere precauzioni per prevenire la trasmissione in accordo con le linee guida nazionali.
Sostituzioni a carico degli NNRTI e uso di doravirina
Doravirina non è stata valutata nei pazienti con fallimento virologico pregresso a qualsiasi altra terapia antiretrovirale. Le mutazioni associate agli NNRTI rilevate allo screening rientravano fra i criteri di esclusione degli studi di Fase IIb/III. Non è stato definito un breakpoint per una riduzione della sensibilità , conseguente a varie sostituzioni a carico degli NNRTI, che sia correlato a una riduzione dell’efficacia clinica (vedere paragrafo 5.1). Non vi è evidenza clinica sufficiente a sostenere l’uso di doravirina nei pazienti con infezione da HIV-1 con evidenza di resistenza alla classe degli NNRTI.
Esacerbazione acuta severa dell’epatite B nei pazienti con infezione concomitante da HIV-1 e HBV Tutti i pazienti con HIV-1 devono essere sottoposti a test per la presenza del virus dell’epatite B (HBV) prima di iniziare la terapia antiretrovirale.
Sono state riportate esacerbazioni acute severe di epatite B (ad es., scompenso epatico e insufficienza epatica) nei pazienti con infezione concomitante da HIV-1 e HBV e che hanno interrotto il trattamento con lamivudina o tenofovir disoproxil, due dei componenti di Delstrigo. I pazienti con infezione concomitante da HIV-1 e HBV devono essere tenuti sotto stretta osservazione con un follow-up sia clinico che di laboratorio, per almeno diversi mesi dopo l’interruzione del trattamento con Delstrigo. Se appropriato, puĂ² essere raccomandato l’inizio della terapia per l’epatite B, specialmente nei pazienti con malattia epatica avanzata o cirrosi, poichĂ© l’esacerbazione post-trattamento dell’epatite puĂ² portare a scompenso epatico e insufficienza epatica.
Nuova insorgenza o peggioramento di compromissione renale
Con l’uso di tenofovir disoproxil, un componente di Delstrigo, è stata riportata compromissione renale, inclusi casi di insufficienza renale acuta e sindrome di Fanconi (lesione tubulare renale con ipofosfatemia severa).
Delstrigo deve essere evitato con l’uso concomitante o recente di medicinali nefrotossici (ad es., medicinali antinfiammatori non steroidei [FANS] a dosi elevate o a dosi multiple) (vedere
paragrafo 4.5). Sono stati segnalati casi di insufficienza renale acuta dopo l’inizio del trattamento con FANS a dosi elevate o a dosi multiple nei pazienti con infezione da HIV con fattori di rischio di disfunzione renale che sembravano stabili in tenofovir disoproxil. Per alcuni pazienti sono stati necessari ospedalizzazione e terapia renale sostitutiva. Se necessario, nei pazienti a rischio di disfunzione renale devono essere prese in considerazione alternative ai FANS.
Dolore osseo persistente o in peggioramento, dolore agli arti, fratture e/o dolore o debolezza muscolare possono essere manifestazioni di tubulopatia renale prossimale e nei pazienti a rischio deve essere sollecitata una valutazione della funzione renale.
Si raccomanda di misurare la CrCl stimata in tutti i pazienti prima di iniziare la terapia in modo clinicamente appropriato durante la terapia con Delstrigo. Nei pazienti a rischio di disfunzione renale, inclusi i pazienti con precedenti esperienze di eventi renali durante l’assunzione di adefovir dipivoxil, si raccomanda di valutare la CrCl stimata, il fosforo sierico, il glucosio nelle urine e la proteinuria, prima di iniziare la terapia con Delstrigo e deve essere valutato un monitoraggio piĂ¹ frequente della funzione renale in modo appropriato alla condizione medica del paziente durante la terapia con Delstrigo.
Lamivudina e tenofovir disoproxil sono principalmente escreti a livello renale. Delstrigo deve essere interrotto se la CrCl stimata diminuisce al di sotto di 50 mL/min, poichĂ© l’aggiustamento dell’intervallo di dose richiesto per lamivudina e tenofovir disoproxil, non puĂ² essere ottenuto con la compressa di associazione a dose fissa (vedere paragrafo 4.2).
Perdita del tessuto osseo e difetti della mineralizzazione
DensitĂ minerale ossea
Negli studi clinici su adulti con infezione da HIV-1, tenofovir disoproxil era associato a diminuzioni leggermente maggiori della densitĂ minerale ossea (BMD) e aumenti dei marcatori biochimici del metabolismo osseo, suggerendo un aumento del turnover osseo, rispetto ai comparatori. Nei soggetti trattati con tenofovir disoproxil anche i livelli sierici dell’ormone paratiroideo e i livelli di Vitamina D 1,25 erano piĂ¹ alti. In altri studi (prospettici e trasversali), le diminuzioni piĂ¹ marcate della BMD sono state osservate nei pazienti trattati con tenofovir disoproxil come parte di un regime contenente un inibitore della proteasi potenziato.
Le anomalie delle ossa (che raramente conducono a fratture) possono essere associate a tubulopatia renale prossimale.
Non sono noti gli effetti delle modifiche associate a tenofovir disoproxil nella BMD e nei marcatori biochimici sulla salute dell’osso a lungo termine e il rischio di fratture future. La valutazione della BMD deve essere presa in considerazione per i pazienti adulti con infezione da HIV-1 che hanno un’anamnesi di frattura ossea patologica o altri fattori di rischio per l’osteoporosi o la perdita di tessuto osseo. Sebbene non sia stato studiato l’effetto dell’integrazione con calcio e Vitamina D, tale integrazione puĂ² risultare benefica in tutti i pazienti. Se si sospettano anomalie delle ossa si deve richiedere una consultazione adeguata.
Difetti della mineralizzazione
In associazione all’uso di tenofovir disoproxil, sono stati segnalati casi di osteomalacia associata a tubulopatia renale prossimale, che si è manifestata come dolore osseo o dolore agli arti e che puĂ² contribuire a fratture. Nei casi di tubulopatia renale prossimale sono stati riportati anche artralgia e dolore o debolezza muscolare. Durante la somministrazione di medicinali contenenti tenofovir disoproxil, devono essere prese in considerazione l’ipofosfatemia e l’osteomalacia secondaria alla tubulopatia renale prossimale, nei pazienti a rischio di disfunzione renale che si manifesta con sintomi persistenti o in peggioramento a livello delle ossa o dei muscoli (vedere paragrafo 4.4).
Co-somministrazione con altri medicinali antivirali
Doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil non deve essere somministrato in concomitanza con altri medicinali contenenti lamivudina, o con altri medicinali contenenti tenofovir disoproxil, o tenofovir alafenamide, o con adefovir dipivoxil (vedere paragrafo 4.5). Doravirina/lamivudina/tenofovir disoproxil non deve essere somministrato con doravirina a meno che non sia necessario per l’aggiustamento della dose (ad es., con rifabutina) (vedere paragrafì 4.2 e 4.5).
Si deve prestare attenzione quando doravirina viene prescritta con medicinali che possono ridurne l’esposizione (vedere paragrafì 4.3 e 4.5).
Sindrome da riattivazione immunitaria
Nei pazienti trattati con terapia antiretrovirale di combinazione è stata riportata una sindrome da riattivazione immunitaria. Durante la fase iniziale della terapia antiretrovirale di combinazione, i pazienti, il cui sistema immunitario è responsivo, possono sviluppare una risposta infiammatoria a infezioni opportunistiche indolenti o residue (come l’infezione da Mycobacterium avium, il citomegalovirus, la polmonite da Pneumocystis jirovecii [PCP] o la tubercolosi), che possono richiedere una valutazione e un trattamento ulteriori.
Nel contesto della riattivazione immunitaria sono stati segnalati anche disturbi autoimmuni (come la malattia di Graves, l’epatite autoimmune, la polimiosite e la sindrome di Guillain-BarrĂ©); tuttavia, il tempo di insorgenza è piĂ¹ variabile e l’esordio puĂ² verificarsi molti mesi dopo l’inizio del trattamento.
Delstrigo contiene lattosio monoidrato. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.
In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/
Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:
https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf
Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/
Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco