Enoxaparina: effetti collaterali e controindicazioni

Enoxaparina: effetti collaterali e controindicazioni

Enoxaparina Rovi (Enoxaparina Sodica) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

ENOXAPARINA ROVI è indicata negli adulti per:

Profilassi del tromboembolismo venoso (TEV) nei pazienti chirurgici a rischio moderato e alto, in particolare quelli sottoposti a interventi di chirurgia ortopedica o generale, compresa la chirurgia oncologica.

Profilassi del tromboembolismo venoso in pazienti non chirurgici affetti da una

patologia acuta (come ad esempio insufficienza cardiaca acuta, insufficienza respiratoria, infezioni gravi o malattie reumatiche) e mobilitĂ  ridotta ad aumentato rischio di tromboembolismo venoso.

Trattamento della trombosi venosa profonda (TVP) e dell’embolia polmonare (EP), ad esclusione dell’EP che potrebbe richiedere terapia trombolitica o chirurgica.

Prevenzione della formazione di trombi nella circolazione extracorporea in corso

diemodialisi.

Sindrome coronarica acuta:

Trattamento dell’angina instabile e dell’infarto del miocardio senza sopraslivellamento del tratto ST (NSTEMI) in associazione con acido acetilsalicilico orale.

Trattamento dell’infarto miocardico acuto con sopraslivellamento del tratto ST (STEMI), inclusi i pazienti gestititi con la sola terapia farmacologica o da sottoporre a successivo intervento coronarico percutaneo (PCI).

Enoxaparina Rovi: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Enoxaparina Rovi ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Enoxaparina Rovi, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Enoxaparina Rovi: controindicazioni

Enoxaparina sodica è controindicata nei pazienti con:

IpersensibilitĂ  a enoxaparina sodica, eparina o suoi derivati, incluse altre eparine a basso peso molecolare (EBPM) o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1;

Anamnesi positiva per trombocitopenia immuno-mediata indotta da eparina (HIT) nei

100 giorni precedenti o in presenza di anticorpi circolanti (vedere anche paragrafo 4.4); Sanguinamento attivo clinicamente significativo e condizioni associate a un alto rischio di emorragia, inclusi ictus emorragico recente, ulcera gastrointestinale, presenza di neoplasia maligna ad alto rischio di sanguinamento, recente intervento chirurgico cerebrale, spinale od oftalmico, varici esofagee note o sospette, malformazioni arterovenose, aneurismi vascolari o anomalie vascolari intraspinali o intracerebrali maggiori;

Anestesia spinale o epidurale o anestesia locoregionale nel caso in cui si stata impiegata enoxaparina sodica nelle 24 ore precedenti a dosaggio terapeutico (vedere paragrafo 4.4).

Enoxaparina Rovi: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

Enoxaparina sodica è stata valutata in piĂ¹ di 15.000 pazienti che l’hanno ricevuta in corso di studi clinici. In tali studi erano inclusi 1.776 pazienti a rischio di complicanze tromboemboliche che assumevano enoxaparina come profilassi della trombosi venosa profonda dopo chirurgia ortopedica o addominale, 1.169 pazienti affetti da patologie acute con mobilitĂ  gravemente compromessa che assumevano enoxaparina come profilassi della trombosi venosa profonda, 559 pazienti ai quali era somministrata enoxaparina per il trattamento della TVP con o senza EP,

1.578 pazienti trattati con enoxaparina per il trattamento dell’angina instabile e dell’infarto miocardico senza onda Q e 10.176 pazienti che ricevevano enoxaparina per il trattamento di infarto miocardico acuto STEMI.

Il regime di enoxaparina sodica somministrato durante queste sperimentazioni cliniche variava in base alle indicazioni. La dose di enoxaparina sodica era di 4.000 UI (40 mg) per iniezione s.c. una volta al giorno per la profilassi della trombosi venosa profonda dopo intervento chirurgico

o in pazienti affetti da patologie acute con mobilità gravemente compromessa. Nel trattamento della TVP con o senza EP, i pazienti che ricevevano enoxaparina sodica erano trattati con 100 UI/kg (1 mg/kg) per iniezione s.c. ogni 12 ore o con 150 UI/kg (1,5 mg/kg) per iniezione s.c. una volta al giorno. Negli studi clinici sul trattamento dell’angina instabile e dell’infarto miocardico senza onda Q, le dosi erano di 100 UI/kg (1 mg/kg) per iniezione s.c. ogni 12 ore mentre nello studio clinico sul trattamento del infarto miocardico acuto STEMI il regime di enoxaparina sodica consisteva in un bolo di 3.000 UI (30 mg) per iniezione e.v. seguito da 100 UI/kg (1 mg/kg) per iniezione s.c. ogni 12 ore.

Negli studi clinici le reazioni segnalate piĂ¹ comunemente sono state emorragie, trombocitopenia e trombocitosi (vedere paragrafo 4.4. e «Descrìzìone dì reazìonì avverse selezìonate» pĂ¬Ă¹ oltre).

Tabella riepilogativa delle reazioni avverse

Altre reazioni avverse osservate negli studi clinici e segnalate nell’esperienza post-immissione in commercio (* indica le reazioni segnalate nell’esperienza post-immissione in commercio) sono descritte sotto.

Le frequenze sono definite come segue: molto comune (? 1/10); comune (? 1/100, < 1/10); non comune (? 1/1000, < 1/100); raro (? 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000) e non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classificazione per sistemi e organi, le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravitĂ .

Patologie del sistema emolinfopoietico

Comune: Emorragia, anemia emorragica*, trombocitopenia, trombocitosi Raro: Eosinofilia*

Raro: Casi di trombocitopenia immunoallergica con trombosi; in alcuni di essi la trombosi è stata complicata da infarto d’organo o ischemia dell’arto (vedere paragrafo 4.4).

Disturbi del sistema immunitario

Comune: Reazione allergica

Raro: Reazioni anafilattiche/anafilattoidi incluso shock*

Patologie del sistema nervoso

Comune: Cefalea*

Patologie vascolari

Raro: Ematoma spinale* (o ematoma neuroassiale). Queste reazioni hanno causato vari gradi di lesioni neurologiche, inclusa la paralisi a lungo termine o permanente (vedere paragrafo 4.4).

Patologie epatobiliari

Molto comune: Aumento degli enzimi epatici (principalmente transaminasi >3 volte il limite superiore della norma)

Non comune: Lesione epatocellulare*

Raro Danno epatico colestatico*

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune: Orticaria, prurito, eritema Non comune: Dermatite bollosa

Raro: Alopecia*

Raro: Vasculite cutanea*, necrosi della cute* solitamente in sede di iniezione (questi fenomeni sono stati solitamente preceduti da porpora o placche eritematose, infiltrate e dolorose).

Noduli in sede di iniezione* (noduli infiammatori, che non sono rappresentati da inclusioni cistiche di enoxaparina). Si risolvono entro alcuni giorni e non richiedono l’interruzione del trattamento.

Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e delle ossa

Raro: Osteoporosi* in seguito a terapia a lungo termine (superiore a 3 mesi)

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Comune: Ematoma in sede di iniezione, dolore in sede di iniezione o altra reazione in sede di iniezione (come edema, emorragia, ipersensibilitĂ , infiammazione, massa, dolore o reazione)

Non comune: Irritazione locale, necrosi della cute in sede di iniezione

Esami diagnostici

Raro: Iperkaliemia* (vedere paragrafì 4.4 e 4.5).

Descrizione di reazioni avverse selezionate

Emorragie

Sono incluse emorragie maggiori, segnalate in quasi il 4,2% dei pazienti (pazienti chirurgici). Alcuni di questi casi sono stati fatali. Nei pazienti chirurgici, le complicanze emorragiche sono

state considerate maggiori: (1) se l’emorragia ha causato un evento clinico significativo, o (2) se erano accompagnate da una riduzione dell’emoglobina ?2 g/dL o da trasfusione di almeno 2 unità di prodotti ematici. Le emorragie retroperitoneali e intracraniche sono state sempre considerate maggiori.

Come con altri anticoagulanti, l’emorragia puĂ² verificarsi in presenza di fattori di rischio associati come: lesioni organiche potenzialmente sanguinanti, procedure invasive o uso concomitante di medicinali che influiscono sull’emostasi (vedere paragrafì 4.4 e 4.5).

Classificazione per sistemi e organi Profilassi in pazienti chirurgici Profilassi in pazienti non chirurgici Trattamento in pazienti con TVP con o senza EP Trattamento in pazienti con angina instabile
e IM senza onda Q
Trattamento in pazienti con infarto
miocardico acuto STEMI
Patologie del
sistema emolinfopoietic o
Molto comune:
Emorragia ?
Raro: Emorragia retroperitoneal e
Comune:
Emorragi a
?
Molto comune:
Emorragia ?
Non comune: Emorragia intracranica, emorragia
retroperitoneal e
Comune:
Emorragia ?
Raro: Emorragia retroperitoneal e
Comune:
Emorragia ?
Non comune: Emorragia intracranica, emorragia retroperitoneal
e

?: come ematoma, ecchimosi in posizione diversa dalla sede di iniezione, ematoma della ferita, ematuria, epistassi ed emorragia gastrointestinale.

Classificazione
per sistemi e organi
Profilassi in
pazienti chirurgici
Profilassi in
pazienti medici
Trattamento in
pazienti con TVP con o senza EP
Trattamento in
pazienti con angina instabile e
IM senza onda Q
Trattamento in
pazienti con STEMI acuto
Patologie del
sistema emolinfopoietic o
Molto comune:
Trombocitosi?
Comune: Trombocitopeni a
Non comune:
Trombocitopeni a
Molto comune:
Trombocitosi ?
Comune: Trombocitopeni a
Non comune:
Trombocitopeni a
Comune:
Trombocitosi? Trombocitopeni a
Molto raro: Trombocitopeni a immunoallergic
a

Trombocitopenia e trombocitosi

?: Aumento delle piastrine >400 g/L Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di enoxaparina sodica nei bambini non sono state stabilite (vedere paragrafo 4.2).

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo “ www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.

Enoxaparina Rovi: avvertenze per l’uso

Generali

Enoxaparina sodica non puĂ² essere usata in modo intercambiabile (unitĂ  per unitĂ ) con altre EBPM. Questi medicinali differiscono per processo di fabbricazione, peso molecolare, attivitĂ  specifiche anti-Xa e anti-IIa, unitĂ , dosaggio, efficacia e sicurezza clinica. CiĂ² determina differenze nella farmacocinetica e nelle attivitĂ  biologiche associate (ad es. attivitĂ  antitrombinica e interazioni piastriniche). Si richiede, pertanto, speciale attenzione e il rispetto delle istruzioni per l’uso specifico di ogni singolo medicinale.

Anamnesi di trombocitopenia indotta da eparina (>100 giorni)

L’uso di enoxaparina sodica in pazienti con anamnesi positiva per HIT immuno-mediata nei 100 giorni precedenti o in presenza di anticorpi circolanti è controindicato (vedere paragrafo 4.3). Gli anticorpi circolanti possono persistere per diversi anni.

Enoxaparina sodica deve essere usata con estrema cautela nei pazienti con anamnesi positiva per trombocitopenia immuno-mediata indotta da eparina (>100 giorni) senza anticorpi circolanti. In questo caso, la decisione di usare enoxaparina sodica deve essere presa solo dopo un’attenta valutazione dei rischi e dei benefici e dopo aver preso in considerazione trattamenti alternativi non a base di eparina (ad es. danaparoid sodico o lepirudina).

Monitoraggio della conta piastrinica

Il rischio di trombocitopenia immuno-mediata indotta da eparina esiste anche quando si usano EBPM. In caso di insorgenza di trombocitopenia, questa solitamente compare tra il 5° e il 21° giorno dopo l’inizio del trattamento con enoxaparina sodica.

Il rischio di HIT è superiore nel periodo postoperatorio, principalmente dopo chirurgia cardiaca, e nei pazienti oncologici.

Pertanto, si raccomanda di misurare la conta piastrinica prima dell’inizio della terapia con enoxaparina sodica e in seguito regolarmente durante il trattamento.

Se compaiono sintomi clinici indicativi di HIT (nuovi episodi di tromboembolismo arterioso e/o venoso, lesioni cutanee dolorose in sede di iniezione, reazioni allergiche o anafilattoidi al trattamento), si deve misurare la conta piastrinica. I pazienti devono essere informati che tali sintomi possono verificarsi e che, in tal caso, devono informare il loro medico di medicina generale.

In pratica, se si osserva una riduzione significativa confermata della conta piastrinica (dal 30 al 50% del valore iniziale), il trattamento con enoxaparina sodica deve essere immediatamente interrotto e il paziente deve passare a un trattamento anticoagulante alternativo non eparinico.

Emorragia

Come con altri anticoagulanti, possono verificarsi sanguinamenti in qualsiasi parte del corpo. In caso di sanguinamento, si deve indagare l’origine dell’emorragia e si deve istituire un trattamento appropriato.

Enoxaparina sodica, come qualsiasi altro anticoagulante, deve essere usata con cautela in condizioni associate a un potenziale aumento del rischio di sanguinamento, come:

disturbi dell’emostasi,

anamnesi di ulcera peptica,

ictus ischemico recente,

ipertensione arteriosa grave,

retinopatia diabetica recente,

chirurgia neurologica od oftalmica,

uso concomitante di medicinali che influiscono sull’emostasi (vedere paragrafo 4.5).

Analisi di laboratorio

Alle dosi usate per la profilassi del tromboembolismo venoso, enoxaparina sodica non influenza significativamente il tempo di sanguinamento e gli esami generali di coagulazione del sangue, né influenza l’aggregazione piastrinica o il legame del fibrinogeno alle piastrine.

A dosi piĂ¹ elevate possono verificarsi aumenti del tempo di tromboplastina parziale attivata (aPTT) e del tempo di coagulazione attivato (ACT). Gli aumenti di aPTT e ACT non sono correlati in modo lineare con l’aumento dell’attivitĂ  antitrombotica dell’enoxaparina sodica e quindi non sono adatti e non sono affidabili per monitorare l’attivitĂ  dell’enoxaparina sodica.

Anestesia spinale/epidurale o puntura lombare

L’anestesia spinale/epidurale o la puntura lombare non devono essere effettuate entro 24 dalla somministrazione di enoxaparina sodica a dosi terapeutiche (vedere anche paragrafo 4.3).

Sono stati segnalati casi di ematomi neuroassiali con l’uso concomitante di enoxaparina sodica e procedure di anestesia spinale/epidurale o di puntura lombare, con conseguente paralisi a lungo termine o permanente. Questi eventi sono rari con regimi posologici pari o inferiori a 4.000 UI (40 mg) di enoxaparina sodica una volta al giorno. Il rischio è superiore quando vengono usati cateteri epidurali postoperatori permanenti, in caso di uso concomitante di ulteriori farmaci che influiscono sull’emostasi come gli antinfiammatori non steroidei (FANS), in caso di puntura epidurale o spinale traumatica o ripetuta, o in pazienti con anamnesi di chirurgia spinale o deformità spinale.

Per ridurre il rischio potenziale di sanguinamento associato all’uso di enoxaparina sodica in concomitanza con anestesia/analgesia epidurale o spinale o puntura lombare, deve essere considerato il profilo farmacocinetico di enoxaparina sodica (vedere paragrafo 5.2). Il posizionamento o la rimozione di un catetere epidurale o di una puntura lombare devono essere effettuati quando l’effetto anticoagulante di enoxaparina sodica è basso; il momento esatto per raggiungere un effetto anticoagulante sufficientemente basso in ogni paziente, tuttavia, non è noto. Per i pazienti con clearance della creatinina pari a 15-30 mL/minuto sono necessarie

ulteriori considerazioni perchĂ© il tempo di eliminazione di enoxaparina sodica è piĂ¹ prolungato (vedere paragrafo 4.2).

Se il medico decide di somministrare un anticoagulante nel quadro di un’anestesia/analgesia epidurale o spinale o di una puntura lombare, è necessario effettuare un monitoraggio frequente del paziente per rilevare eventuali segni e sintomi di compromissione neurologica come dolore lungo la linea mediana dorsale, deficit sensitivi e motori (intorpidimento o debolezza degli arti inferiori), disfunzioni intestinali e/o vescicali. Ăˆ necessario dare istruzioni ai pazienti affinchĂ© segnalino immediatamente l’eventuale comparsa dei segni o sintomi sopra indicati. Se si sospettano segni o sintomi di ematoma spinale, si devono iniziare urgentemente diagnosi e trattamento prendendo in considerazione la decompressione del midollo spinale, anche se tale trattamento puĂ² non impedire o far regredire le sequele neurologiche.

Necrosi cutanea / vasculite cutanea

Sono stati segnalati casi di necrosi della cute e vasculite cutanea associati alle EBPM; in questo caso il trattamento deve essere immediatamente interrotto.

Interventi di rivascolarizzazione coronarica percutanea

Per ridurre al minimo il rischio di sanguinamento conseguente all’uso di strumentazione vascolare durante il trattamento di angina instabile, infarto del miocardio NSTEMI e , infarto del miocardio acuto STEMI, bisogna attenersi con precisione agli intervalli raccomandati tra le iniezioni di enoxaparina sodica. Ăˆ importante raggiungere l’emostasi nel sito di accesso dopo PCI. Nel caso in cui venga usato un dispositivo di chiusura vascolare, l’introduttore puĂ² essere rimosso immediatamente. Se viene usato un metodo di compressione manuale, l’introduttore deve essere rimosso 6 ore dopo l’ultima iniezione e.v./s.c. di enoxaparina sodica. Se il trattamento con enoxaparina sodica deve essere continuato, la dose programmata successiva deve essere somministrata non prima di 6-8 ore dopo la rimozione dell’introduttore. Si deve monitorare l’eventuale comparsa di segni di sanguinamento o di formazione di ematomi nel sito della procedura.

Endocardite batterica acuta

L’uso di eparina non è generalmente raccomandato nei pazienti con endocardite infettiva acuta a causa del rischio di emorragia cerebrale. Se tale uso è ritenuto assolutamente necessario, la decisione deve essere presa solo dopo un’attenta valutazione individuale dei rischi e dei benefici.

Protesi valvolari cardiache meccaniche

L’uso di enoxaparina sodica non è stato adeguatamente studiato per la tromboprofilassi in pazienti con protesi valvolari cardiache meccaniche. Casi isolati di trombosi della protesi valvolare cardiaca sono stati segnalati in pazienti con protesi valvolari cardiache meccaniche che hanno ricevuto enoxaparina sodica per la tromboprofilassi. Fattori confondenti, come malattia sottostante e dati clinici insufficienti, limitano la valutazione di questi casi. Alcuni di questi casi si sono verificati in donne in gravidanza in cui la trombosi ha causato morte del feto e della madre.

Donne in gravidanza con protesi valvolari cardiache meccaniche

L’uso di enoxaparina sodica per la tromboprofilassi di donne in gravidanza con protesi valvolari cardiache meccaniche non è stato adeguatamente studiato. In uno studio clinico su donne in gravidanza con protesi valvolari cardiache meccaniche a cui era somministrata enoxaparina sodica (100 UI/kg (1 mg/kg) due volte al giorno) per ridurre il rischio di tromboembolismo, 2 donne su 8 hanno sviluppato coaguli che hanno causato il blocco della valvola e la conseguente morte della madre e del feto. Sono stati segnalati casi isolati post-immissione in commercio di trombosi valvolare in donne in gravidanza con protesi valvolari cardiache meccaniche che

assumevano enoxaparina sodica per la tromboprofilassi. Le donne in gravidanza con protesi valvolari cardiache meccaniche possono essere a maggior rischio di tromboembolismo.

Anziani

Non è stata osservata una tendenza all’aumento delle emorragie negli anziani trattati agli intervalli posologici profilattici. I pazienti anziani (specialmente di etĂ  pari o superiore a 80 anni) possono presentare un rischio maggiore di complicanze emorragiche se trattati agli intervalli posologici terapeutici. Si consiglia un attento monitoraggio clinico e puĂ² essere presa in considerazione una riduzione della dose nei pazienti di piĂ¹ di 75 anni trattati per infarto miocardico STEMI (vedere paragrafì 4.2 e 5.2).

Compromissione renale

Nei pazienti con compromissione renale, vi è un aumento dell’esposizione a enoxaparina sodica associato all’aumento del rischio di sanguinamento. In questi pazienti si consiglia un attento monitoraggio clinico e si puĂ² prendere in considerazione un monitoraggio biologico mediante misurazione dell’attivitĂ  anti-Xa (vedere paragrafì 4.2 e 5.2).

Enoxaparina sodica non è raccomandata in pazienti con malattia renale allo stadio terminale (clearance della creatinina <15 mL/min) a causa della mancanza di dati in questa popolazione, tranne per la prevenzione della formazione di trombi nella circolazione extracorporea durante l’emodialisi.

Nei pazienti con compromissione renale grave (clearance della creatinina 15-30 mL/min), poiché l’esposizione a enoxaparina sodica è significativamente aumentata, è raccomandato un aggiustamento della dose negli intervalli posologici terapeutici e profilattici (vedere paragrafo 4.2).

Non è raccomandato alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale moderata (clearance della creatinina 30-50 mL/min) e lieve (clearance della creatinina 50-80 mL/min).

Compromissione epatica

Enoxaparina sodica deve essere usata con cautela nei pazienti con compromissione epatica a causa del maggior rischio di sanguinamento. L’aggiustamento della dose basato sul monitoraggio dei livelli di anti-Xa non è affidabile e non è raccomandato nei pazienti con cirrosi epatica (vedere paragrafo 5.2).

Pazienti a basso peso corporeo

Ăˆ stato osservato un aumento dell’esposizione a enoxaparina sodica con l’uso di dosaggi profilattici (non aggiustati per il peso) in donne di basso peso corporeo (<45 kg) e in uomini di basso peso corporeo (<57 kg), con conseguente maggior rischio di sanguinamento. In questi pazienti è quindi consigliato un attento monitoraggio clinico (vedere paragrafo 5.2).

Pazienti obesi

I pazienti obesi presentano un maggior rischio di tromboembolismo. La sicurezza e l’efficacia di dosi profilattiche nei pazienti obesi (BMI >30 kg/m2) non sono state pienamente determinate e non vi è consenso sull’aggiustamento della dose. Questi pazienti devono essere attentamente monitorati per eventuali segni e sintomi di tromboembolismo.

Iperkaliemia

Le eparine possono sopprimere la secrezione surrenale di aldosterone con conseguente iperkaliemia (vedere paragrafo 4.8), specialmente nei pazienti con diabete mellito, insufficienza renale cronica, acidosi metabolica preesistente o che assumono medicinali noti per aumentare il potassio (vedere paragrafo 4.5). Il potassio plasmatico deve essere monitorato regolarmente, specialmente nei pazienti a rischio.

TracciabilitĂ 

Le EBPM sono medicinali biologici. Per migliorare la tracciabilitĂ  delle EBPM si raccomanda agli operatori sanitari di registrare nella cartella clinica del paziente la denominazione commerciale e il numero del lotto del prodotto somministrato.

Contenuto di sodio

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioè essenzialmente ‘senza sodio’.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco