Metax: effetti collaterali e controindicazioni

Metax: effetti collaterali e controindicazioni

Metax (Cefmetazolo Sodico) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da gram-negativi “difficili” o da flora mista con presenza di gram-negativi resistenti ai più comuni antibiotici. In particolare il prodotto trova indicazione nelle suddette infezioni in pazienti defedati e/o immunodepressi.

Metax: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Metax ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Metax, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Metax: controindicazioni

Ipersensibilità al cefmetazolo o agli antibiotici della classe delle cefalosporine e/o alla lidocaina (per le fiale i.m.).

Generalmente controindicato in gravidanza e allattamento (v. paragrafo 4.6)

Metax: effetti collaterali

Reazioni avverse possibilmente o probabilmente correlate:

Gastrointestinali: diarrea (3,6%), nausea (1,0%), vomito, dolori epigastrici, candidiasi, sanguinamento. Sono stati riportati rari casi di colite pseudomembranosa durante o dopo la terapia (vedere Avvertenze).

Ipersensibilità: reazioni allergiche incluse anafilassi ed orticaria:

Dermatologiche: rash (1,1%), prurito, eritema generalizzato.

Locali: dolore e/o tumefazione nel luogo della iniezione, flebiti, tromboflebiti.

Cardiovascolari: shock, ipotensione.

Sistema nervoso centrale: cefalea, vampate di calore.

Vie respiratorie: essudato pleurico, dispnea, epistassi, difficoltà respiratoria.

Organi di senso: alterazione della percezione dei colori.

Muscolo-scheletriche: dolori delle articolazioni ed infiammazione.

Altro: febbre, sovrainfiammazione, vaginiti.

Alterazione dei test di laboratorio:

quelle riportate non sono sicuramente correlabili al farmaco:

Epatiche: aumento transitorio in AST (SGOT), ALT (SGPT), fosfatasi alcalina, bilirubina, LDH.

Ematologiche: eosinofilia, leucocitosi, linfocitosi, granulocitosi, basofilia, monocitosi, trombocitosi, diminuizione di emoglobina ed ematocrito, diminuzione di reticolocitosi, leucopenia, linfocitopenia, trombocitopenia, positività al test di Coombs, prolungamento del PT e PTT.

Ematochimiche: aumento del glucosio, diminuzione dell’albumina sierica e delle proteine sieriche totali.

Renali: aumento dell’azotemia e della creatinina.

Reazioni avverse e anomalie nei test di laboratorio con le cefalosporine: reazioni avverse inclusa la sindrome di Steven-Johnson, eritema multiforme, necrolisi tossica epidermica, disfunzione renale, nefropatia tossica, disfunzione epatica inclusa colestasi, anemia aplastica, anemia emolitica ed emorragia.

Alcune cefalosporine hanno scatenato convulsioni particolarmente in pazienti con danno renale quando il dosaggio non viene ridotto. Se le convulsioni sono associate alla terapia con il farmaco, occorre interrompere il trattamento. Possono essere indicati gli anti-convulsivanti.

Test di laboratorio anomali: agranulocitosi, pancitopenia.

Metax: avvertenze per l’uso

Pazienti con transitoria o persistente riduzione della escrezione urinaria dovuta a moderata insufficienza renale necessitano di una dose giornaliera più bassa per evitare alti e prolungati livelli ematici, mentre in quelli con grave insufficienza renale e/o epatica, l’uso di cefmetazolo è sconsigliato.

Come altri antibiotici il cefmetazolo può causare uno sviluppo di organismi resistenti.

Se avvengono sovrainfezioni debbono essere prese adeguate misure. Come altre cefalosporine il cefmetazolo può essere associato ad una caduta dei livelli di protrombina.

Pazienti con danno renale od epatico o stato di iponutrizione e quelli sotto cura protratta di antimicrobici, sono a rischio.

Il tempo di protrombina dovrebbe essere monitorato e somministrato della vitamina K.

E’ stata riportata una reazione disulfiram-simile dopo ingestione di alcool.

L’alcool dovrebbe essere evitato nelle 24 ore successive alla somministrazione del farmaco.

Gli antibiotici dovrebbero essere prescritti con cautela a pazienti con pregresse malattie gastrointestinali, in particolare coliti. La somministrazione delle cefalosporine può interferire con alcune prove di laboratorio, causando pseudo positività della glicosuria con i metodi di Benedict, Fehling e Clinitest, ma non con i metodi enzimatici.

Sono stati segnalati in corso di trattamento con cefalosporine positività al testo di Coombs (talora false).

Prima di iniziare la terapia con cefmetazolo, deve essere eseguita un’anamnesi accurata per determinare se il paziente abbia avuto precedenti reazioni di ipersensibilità a cefalosporine, penicilline o altri farmaci.

Prove cliniche e di laboratorio hanno evidenziato parziale allergicità crociata fra penicilline e cefalosporine.

Alcuni pazienti hanno presentato reazioni gravi (inclusa l’anafilassi) ad entrambi i farmaci.

Il cefmetazolo va quindi somministrato con cautela ai pazienti sensibili alla penicillina.

Gli antibiotici vanno somministrati con cautela ad ogni paziente che abbia presentato qualche forma di allergia, in particolare ai farmaci.

In caso di reazione allergica si deve interrompere la terapia ed istituire un trattamento idoneo (amine vasopressorie, antistaminici, corticosteroidi) o, in presenza di anafilassi, un immediato trattamento con adrenalina od altre opportune misure di emergenza.

Casi di colite pseudomembranosa sono stati segnalati con l’uso di cefalosporine (e di altri antibiotici a largo spettro).

È importante prendere in considerazione queste diagnosi nei pazienti che presentano diarrea in conseguenza dell’uso di antibiotici.

Il trattamento con antibiotici a largo spettro altera la normale flora batterica del colon e ciò può consentire la crescita di clostridi.

Alcuni studi hanno evidenziato che una delle cause principali di colite associata agli antibiotici è una tossina prodotta dal Clostridium difficile. Casi lievi di colite si possono risolvere con la semplice interruzione della terapia. I casi di colite moderati e gravi vanno trattati con l’integrazione delle perdite di liquidi, degli elettroliti e delle proteine.

Se la colite non si risolve con la semplice interruzione della terapia o è grave, il trattamento di scelta per la colite pseudomembranosa da antibiotico, causata dal Clostridium difficile, è la vancomicina per uso orale; bisogna anche valutare altre possibilità di ulteriori casi per la colite. Il test di Jaffé per la determinazione della creatinina può risultare inattendibile (valori superiori alla norma) durante la terapia con cefmetazolo. Si può avere, con il test al ferrocianuro per il glucosio ematico, una reazione falsamente negativa. Il cefmetazolo come altre beta-lattamine, può indurre resistenza microbica e tale evenienza è maggiore verso organismi opportunisti, specialmente Enterobacteriaceae e Pseudomonas, in soggetti immunodepressi e, probabilmente, associando tra loro più beta-lattamine.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco