Mitomycin C: effetti collaterali e controindicazioni

Mitomycin C: effetti collaterali e controindicazioni

Mitomycin-c (Mitomicina) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

La mitomicina C è raccomandata per la terapia di alcuni tipi di neoplasie sia da sola, sia associata con altri farmaci o dopo che il protocollo terapeutico di elezione ha fallito. Il farmaco è stato impiegato con successo nel tentativo di migliorare la sintomatologia soggettiva ed oggettiva di un gran numero di neoplasie, compresi i carcinomi gastrici, pancreatici, uterini e della mammella; l’adenocarcinoma polmonare; la carcinosi peritoneale; i tumori del colon, della vescica, del retto e della cute. Inoltre è stato impiegato con qualche successo nei sarcomi, negli epatocarcinomi, nelle leucemie acute e croniche e nel morbo di Hodgkin.

Mitomycin-c: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Mitomycin-c ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Mitomycin-c, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Mitomycin-c: controindicazioni

L’impiego della mitomicina C è controindicato nei pazienti che hanno in precedenza dimostrato ipersensibilitĂ  al principio attivo, ad altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico o ad uno qualsiasi degli eccipienti e nei pazienti con trombocitopenia, coagulopatie o un’aumentata tendenza ad emorragia secondaria ad altre cause.

Mitomycin-c: effetti collaterali

La principale manifestazione tossica della mitomicina C è la mielodepressione, particolarmente trombocitopenia e leucopenia. Solitamente la mielodepressione raggiunge il massimo circa quattro settimane dopo il trattamento e l’effetto tossico è cumulativo, con un rischio aumentato dopo ogni ciclo terapeutico.

Il trattamento non dovrebbe essere ripetuto finché la conta leucocitaria non è superiore a 4000/ml e quella piastrinica a 75.000/ml.

Se la neoplasia continua a progredire dopo due cicli terapeutici, il farmaco deve essere sospeso dato che le possibilitĂ  di risposta sono in tal caso assai scarse.

Lesioni ulcerative locali e processi infiammatori cellulari possono essere causati dallo stravaso del farmaco durante l’esecuzione dell’endovenosa: si raccomanda la massima attenzione durante la somministrazione.

Gli eventi avversi correlati al trattamento sono: Patologie del sistema emolinfopoietico:

mielodepressione, pancitopenia, leucopenia, neutropenia, granulocitopenia, neutropenia febbrile, trombocitopenia, eritropenia, anemia, anemia emolitica, sindrome emolitica uremica, trombosi, porpora trombocitopenica, emorragie.

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:

malattia polmonare interstiziale, fibrosi polmonare (vedere paragrafo 4.4), broncospasmo, pneumoniti, tosse, ipertensione polmonare e malattia polmonare veno-occlusiva (PVOD).

Patologie gastrointestinali:

nausea, vomito, diarrea, costipazione, disturbi addominali, stomatiti.

Patologie renali e urinarie:

insufficienza renale acuta, disturbi renali, cistiti, ematuria, proteinuria

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

rash, eritema, prurito, alopecia, eritrodisestesia palmare-plantare (PPE).

Disturbi del metabolismo e della nutrizione: anoressia, perdita di peso.

Infezioni ed infestazioni:

infezioni batteriche, virali o fungine a localizzazione varia, da lievi a moderate e di solito reversibili con appropriato trattamento. Sono stati riportati sepsi e shock settico.

Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi): sindrome mielodisplastica, leucemia mieloide acuta, leucemia acuta.

Patologie vascolari:

vampate di calore, ipertensione.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: febbre, raffreddamento, malessere, flebite nel sito di iniezione, edema.

Disturbi del sistema immunitario:

ipersensibilitĂ , shock anafilattico, reazione anafilattoide, eosinofilia, sudorazione, abbassamento della pressione sanguigna, dispnea.

Patologie epatobiliari:

disturbi epatici del sistema parenchimatico, colecistiti e ittero.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/responsabili-farmacovigilanza.

Mitomycin-c: avvertenze per l’uso

La mitomicina C deve essere somministrata sotto la supervisione di un medico-chemioterapista. I pazienti devono essere accuratamente controllati durante ogni ciclo terapeutico, facendo particolare attenzione all’emocromo, piastrine incluse, poichĂ© potrebbero verificarsi gravi reazioni avverse come depressione del midollo osseo. Se si osserva qualsiasi anormalitĂ  occorre prendere appropriate misure come la riduzione della dose o la sospensione del trattamento.

La mitomicina C va impiegata con grande cautela nei pazienti:

in mediocri condizioni generali;

sottoposti a grave intervento chirurgico;

epato- e nefropatici;

affetti da mielodepressione (la somministrazione del medicinale potrebbe esacerbare la mielodepressione);

con infezioni complicate (la somministrazione del medicinale potrebbe aggravare le infezioni dovute a depressione del midollo osseo);

affetti da varicella (si potrebbero determinare disordini sistemici fatali).

Il prodotto, come del resto la maggior parte dei farmaci antitumorali, ha dimostrato proprietĂ  cancerogena negli animali in particolari condizioni sperimentali.

La comparsa di reazioni di ipersensibilitĂ  comporta l’immediata interruzione del trattamento.

L’uso del medicinale nel lungo periodo potrebbe aumentare e protrarre nel tempo le reazioni avverse.

Ăˆ richiesta speciale precauzione per il possibile manifestarsi o aggravarsi di infezioni o tendenza a emorragie.

Occorre prendere precauzioni a causa del possibile manifestarsi di leucemia acuta o sindrome mielodisplastica (MDS) in pazienti trattati con Mitomycin C ed altri agenti antineoplastici.

Mitomycin C deve essere somministrata con cautela ai bambini prestando particolare attenzione al manifestarsi di reazioni avverse. In caso di somministrazione a bambini e adulti in etĂ  fertile occorre considerare i potenziali effetti del medicinale sulle gonadi.

La iniezione endovenosa di mitomicina C deve essere effettuata con la massima attenzione, particolarmente quando si prepara la soluzione e si scelgono la sede e il metodo dell’iniezione, che va effettuata nel modo piĂ¹ lento possibile poichĂ© in rare occasioni si possono manifestare dolori vascolari e tromboflebite.

L’infusione deve essere effettuata con la maggiore cautela possibile. Se la soluzione di mitomicina C è somministrata fuori vena si puĂ² avere indurimento o necrosi nella sede dell’iniezione.

In caso di stravaso di mitomicina C si raccomanda di infiltrare immediatamente l’area interessata con 5 ml di una soluzione di sodio bicarbonato all’8,4% e con la successiva iniezione di 4 mg di desametasone. Inoltre possono essere somministrati per via parenterale 200 mg di vitamina B6 così da favorire la rigenerazione dei tessuti danneggiati.

Chi pratica l’iniezione endovenosa di mitomicina C deve evitare che la soluzione venga a contatto con la propria cute.

La somministrazione intrarteriosa puĂ² causare disturbi della cute come ulcera, indurimento, dolore, rossore, eritema, vesciche ed erosione della parte coinvolta che puĂ² comportare necrosi della cute e necrosi muscolare. Nel caso si manifestino questi sintomi occorre interrompere la somministrazione del medicinale e prendere le opportune precauzioni.

A seguito di somministrazione del medicinale nella arteria epatica possono manifestarsi soprattutto biloma, colangite (anche sclerosante) e necrosi del dotto biliare.

Nella somministrazione nell’arteria epatica, si deve stabilire tramite mezzi di indagine fotografica o altri la localizzazione della parte terminale del catetere e dell’area di distribuzione del medicinale,

prestando attenzione alla possibile deviazione del catetere o al modificarsi della quantitĂ  di infusione, poichĂ© l’afflusso della soluzione in altri siti, diversi da quelli mirati, puĂ² causare ulcera gastroduodenale, emorragie, perforazione, ecc.

Nel caso si sviluppino questi sintomi occorre interrompere la somministrazione del medicinale e prendere opportuni provvedimenti.

Se si osservano segni di polmonite interstiziale o fibrosi polmonare, il trattamento deve essere interrotto e devono essere intraprese misure appropriate.

PoichĂ© la somministrazione intravescicale puĂ² causare la contrazione della vescica, sono stati riportati casi di calcinosi, disuria e poliuria, perforazione della vescica, necrosi della vescica e necrosi del pene.

Mitomycin C deve essere pertanto iniettata con cautela.

PoichĂ© l’efficacia di Mitomycin C puĂ² essere ridotta con l’utilizzo di una soluzione per la ricostituzione a basso pH, si raccomanda di utilizzare la soluzione subito dopo la ricostituzione. Inoltre si raccomanda di evitare miscele con altre soluzioni iniettabili a basso pH.

Non utilizzare il farmaco oltre la data di scadenza riportata sulla confezione.

Questo medicinale contiene sodio:

MITOMYCIN C 10 mg polvere per soluzione iniettabile: Questo medicinale contiene 240 mg di sodio per flacone. Da tenere in considerazione in persone con ridotta funzionalitĂ  renale o che seguono una dieta a basso contenuto di sodio

MITOMYCIN C 40 mg polvere per soluzione iniettabile: Questo medicinale contiene 960 mg di sodio per flacone. Da tenere in considerazione in persone con ridotta funzionalitĂ  renale o che seguono una dieta a basso contenuto di sodio


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco