Osseor: effetti collaterali e controindicazioni

Osseor: effetti collaterali e controindicazioni

Osseor 2 g granulato per sospensione orale (Stronzio Ranelato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Trattamento dell’osteoporosi severa:

nelle donne in postmenopausa

negli uomini adulti

ad alto rischio di fratture, per i quali il trattamento con altri medicinali approvati per la terapia dell’osteoporosi non sia possibile a causa, ad esempio, di controindicazioni o intolleranza.

Nelle donne in postmenopausa il ranelato di stronzio riduce il rischio di fratture vertebrali e dell’anca (vedere paragrafo 5.1).

La decisione di prescrivere il ranelato di stronzio deve essere basata su una valutazione dei rischi globali del singolo paziente (vedere paragrafo 4.3 e 4.4).

Osseor 2 g granulato per sospensione orale: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Osseor 2 g granulato per sospensione orale ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Osseor 2 g granulato per sospensione orale, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Osseor 2 g granulato per sospensione orale: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Tromboembolismo venoso (TEV) in corso o pregresso, inclusa trombosi venosa profonda ed embolia polmonare.

Immobilizzazione temporanea o permanente dovuta ad esempio ad un intervento chirurgico o ad una prolungata permanenza a letto.

Cardiopatia ischemica, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare, accertata, in atto o pregressa.

Ipertensione non controllata.

Osseor 2 g granulato per sospensione orale: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

OSSEOR è stato studiato in sperimentazioni cliniche che hanno coinvolto circa 8.000 persone. La sicurezza a lungo termine è stata valutata con studi di fase III, in donne in postmenopausa con osteoporosi, trattate fino a 60 mesi con 2 g/die di ranelato di stronzio (n=3.352) o con placebo (n=3.317). L’etĂ  media, al momento dell’inclusione, era di 75 anni e il 23% delle pazienti arruolate aveva un’etĂ  compresa tra 80 e 100 anni.

In un’analisi combinata degli studi randomizzati controllati con placebo in pazienti osteoporotiche postmenopausali, le piĂ¹ comuni reazioni avverse sono state nausea e diarrea, generalmente riferite all’inizio del trattamento, senza differenza apprezzabile tra i gruppi nelle fasi successive. L’interruzione della terapia è dovuta principalmente alla nausea . Non sono state riscontrate differenze nella natura delle reazioni avverse tra i gruppi di trattamento, a prescindere dal fatto che l’etĂ  delle pazienti fosse inferiore o superiore a 80 anni al momento dell’inclusione.

Tabella delle reazioni avverse

Le seguenti reazioni avverse sono state riportate durante gli studi clinici e/o durante l’utilizzo post-marketing del ranelato di stronzio. Le reazioni avverse sono elencate qui di seguito, usando la seguente convenzione: molto comune (?1/10); comune (?1/100 fino a <1/10); non comune (?1/1.000 fino a <1/100); raro (?1/10.000 fino a <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili).

Classificazione per sistemi e organi Frequenza Reazione avversa
Patologie del sistema emolinfopoietico Non comune Linfoadenopatia (in associazione con reazioni cutanee di ipersensibilità)
Raro Insufficienza del midollo osseo#
Eosinofilia (in associazione con reazioni cutanee di ipersensibilità)
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune Ipercolesterolemia
Disturbi psichiatrici Comune Insonnia
Non comune Stato confusionale
Patologie del sistema nervoso Comune Cefalea
Disturbi della coscienza
Perdita della memoria
Capogiri
Parestesia
Non comune Crisi convulsive
Patologie dell’orecchio e del labirinto Comune Vertigini
Patologie cardiache Comune Infarto del miocardio
Patologie vascolari Comune Tromboembolismo venoso (TEV)
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune Iperreattività bronchiale
Patologie gastrointestinali Comune Nausea
Diarrea e feci molli
Vomito
Dolore addominale
Dolore gastrointestinale
Reflusso gastroesofageo
Dispepsia
Costipazione
Flatulenza
Non comune Irritazione della mucosa orale (stomatiti e/o ulcerazioni della bocca)
Secchezza della bocca
Patologie epatobiliari Comune Epatite
Non comune Aumento delle transaminasi sieriche (in associazione con reazioni cutanee di ipersensibilità)
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto comune Reazioni cutanee di ipersensibilità (rash, prurito, orticaria, angioedema) §
Comune Eczema
Non comune Dermatite
Alopecia
Raro Reazioni avverse con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) (vedere paragrafo 4.4)#
Molto raro Gravi reazioni cutanee avverse (SCARs): sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica* (vedere paragrafo 4.4) #
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto comune Dolore muscoloscheletrico (spasmo muscolare, mialgia, dolore alle ossa, artralgia e dolore alle estremità) §
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune Edema periferico
Non comune Piressia (in associazione con reazioni cutanee di ipersensibilità)
Malessere
Esami diagnostici Comune Aumento della creatin fosfokinasi ematica (CPK)a
Tabella 1: Incidenza delle pazienti con fratture vertebrali e riduzione del rischio relativo
Studio Placebo OSSEOR Riduzione del rischio relativo vs. placebo (95%CI), valore di p
SOTI N=723 N=719
Nuova frattura vertebrale nel corso dei 3 anni 32,8% 20,9% 41% (27-52), p<0,001
Nuova frattura vertebrale nel corso del 1 anno 11,8% 6,1% 49% (26-64), p<0,001
Nuova frattura vertebrale clinica nel corso dei 3 anni 17,4% 11,3% 38% (17-53), p<0,001
TROPOS N=1.823 N=1.817
Nuova frattura vertebrale nel corso dei 3 anni 20,0% 12,5% 39% (27-49), p<0,001

§ La frequenza negli studi clinici era simile nel gruppo farmaco e nel gruppo placebo.

* Riportato come raro nei paesi asiatici.

# Per le reazioni avverse non osservate negli studi clinici, il limite superiore dell’intervallo di confidenza del 95% non è superiore a 3/X con X che rappresenta la dimensione totale del campione desunta da tutti gli studi clinici e gli studi rilevanti.

a Frazione muscolo-scheletrica > 3 volte del limite superiore del range normale. Nella maggior parte dei casi, questi valori si sono normalizzati spontaneamente senza alcun cambiamento della terapia.

Descrizione delle reazioni avverse selezionate

Tromboembolismo venoso

Negli studi di fase III, l’incidenza annuale di eventi di tromboembolia venosa (TEV) osservata in 5 anni è stata approssimativamente dello 0,7 % con un rischio relativo di 1,4 (95% IC = [1,0 ; 2,0]) nelle pazienti trattate con ranelato di stronzio rispetto al placebo (vedere paragrafo 4.4).

Infarto del miocardio

In un’analisi combinata di studi clinici randomizzati controllati con placebo in pazienti osteoporotiche postmenopausali, è stato osservato un aumento significativo di infarto del miocardio nelle pazienti trattate con ranelato di stronzio rispetto alle pazienti a cui è stato somministrato il placebo (1,7% rispetto a 1,1 %), con un rischio relativo di 1,6 (95% IC = [1,07 ; 2,38]).

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle sospette reazioni avverse che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’allegato V.

Osseor 2 g granulato per sospensione orale: avvertenze per l’uso

Eventi cardiaci ischemici

In una analisi combinata di studi clinici randomizzati controllati con placebo in pazienti osteoporotiche postmenopausali, è stato osservato un aumento significativo di infarto del miocardio nelle pazienti trattate con OSSEOR rispetto a quelle trattate con placebo (vedere paragrafo 4.8).

I pazienti devono essere valutati rispetto al rischio cardiovascolare prima di iniziare il trattamento.

I pazienti che presentano significativi fattori di rischio per eventi cardiovascolari (ad es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo) devono essere trattati con ranelato di stronzio solo dopo attenta valutazione (vedere paragrafì 4.3 e 4.8).

Durante il trattamento con OSSEOR, questi rischi cardiovascolari devono essere monitorati ad intervalli regolari, generalmente ogni 6-12 mesi.

Il trattamento deve essere interrotto se il paziente sviluppa cardiopatia ischemica, malattia arteriosa periferica, malattia cerebrovascolare o se l’ipertensione non è controllata (vedere paragrafo 4.3).

Tromboembolismo venoso

Negli studi di fase III controllati verso placebo, il trattamento con il ranelato di stronzio è stato associato ad un incremento dell’incidenza annuale di tromboembolia venosa (TEV), inclusa l’embolia polmonare (vedere

paragrafo 4.8). La causa di tale incremento è sconosciuta. OSSEOR è controindicato nei pazienti con un pregresso tromboembolismo venoso (vedere paragrafo 4.3) e deve essere utilizzato con cautela nei pazienti a rischio di TEV.

Durante il trattamento di pazienti di età superiore a 80 anni a rischio di TEV, deve essere rivalutata la necessità di continuare il trattamento con OSSEOR. Il trattamento con OSSEOR deve essere interrotto il prima possibile nel caso di una malattia o di una condizione che portino all’immobilizzazione (vedere paragrafo 4.3) e devono essere adottate adeguate misure preventive. La terapia non deve essere ripresa fino a che la condizione che ha portato all’immobilizzazione non si è risolta e il paziente è completamente mobile. Quando insorge una TEV, OSSEOR deve essere interrotto.

Impiego nei pazienti con insufficienza renale

In assenza di dati relativi alla sicurezza ossea in pazienti con insufficienza renale grave in trattamento con il ranelato di stronzio, OSSEOR non è raccomandato nei pazienti con una clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min. (vedere paragrafo 5.2). Nel rispetto di una buona pratica clinica, si raccomanda un controllo periodico della funzionalità renale nei pazienti con insufficienza renale cronica. Il proseguimento della terapia con OSSEOR nei pazienti che sviluppano una grave insufficienza renale deve essere valutato su base individuale.

Reazioni cutanee

Durante l’utilizzo di OSSEOR sono state riportate reazioni cutanee a rischio di vita (Sindrome di Stevens- Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (NET) e rash farmacologico con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS)).

I pazienti devono essere informati dei segni e dei sintomi e attentamente monitorati per le reazioni cutanee. Il rischio maggiore di incidenza per SJS o NET è entro le prime settimane di trattamento e entro 3-6 settimane per DRESS.

Se si presentano i segni e i sintomi di SJS o NET (ad esempio, rash cutaneo progressivo spesso con vesciche e lesioni della mucosa) o DRESS (ad esempio rash, febbre, eosinofilia e coinvolgimento sistemico (ad es. adenopatia, epatite, nefropatia e pneumopatia interstiziale), il trattamento con OSSEOR deve essere interrotto immediatamente.

I migliori risultati nella gestione di SJS, NET o DRESS si hanno a seguito di una diagnosi precoce e di una immediata interruzione di ogni medicinale sospetto. Una interruzione precoce del trattamento è associata ad una migliore prognosi. Il quadro clinico di DRESS si è risolto nella maggior parte dei casi con l’interruzione del trattamento con OSSEOR e con l’inizio di una terapia corticosteroidea, quando necessario. La guarigione puĂ² essere lenta e in alcuni casi sono state riportate ricadute della sindrome dopo interruzione della terapia con corticosteroidi.

Nei pazienti che hanno sviluppato SJS, NET o DRESS con l’utilizzo di OSSEOR, la terapia con OSSEOR non deve essere piĂ¹ ripresa (vedere paragrafo 4.8).

Ăˆ stata riportata un’incidenza piĂ¹ alta, sebbene ancora rara, di reazioni di ipersensibilitĂ  comprendenti rash cutaneo, SJS o NET in pazienti di origine asiatica.

Gli alleli HLA-A*33:03 e HLA-B*58:01 sono stati identificati come potenziali fattori genetici di rischio per SJS o NET associato al ranelato di stronzio nei pazienti di etnia Han attraverso uno studio farmacogenetico, restrospettivo, caso-controllo. Ove possibile, lo screening per gli alleli HLA-A*33:03 e HLA-B*58:01 deve essere considerato prima di iniziare il trattamento con OSSEOR nei pazienti di origine cinese di etnia Han. Se i test sono positivi per uno o entrambi gli alleli, il trattamento con OSSEOR non deve essere iniziato.

Tuttavia, l’assenza di questi alleli al momento della genotipizzazione non esclude che SJS/TEN possano ancora verificarsi.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco