Pravafenix: effetti collaterali e controindicazioni

Pravafenix: effetti collaterali e controindicazioni

Pravafenix 40 mg/160 mg capsule rigide (Pravastatina + Fenofibrato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Pravafenix è indicato per il trattamento dei pazienti adulti ad alto rischio di cardiopatia coronarica(CHD) con dislipidemia mista caratterizzata da elevati livelli di trigliceridi e bassi livelli di colesterolo HDL e con livelli di colesterolo LDL adeguatamente controllati nel corso di una terapia con pravastatina 40 mg in monoterapia.

Pravafenix 40 mg/160 mg capsule rigide: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Pravafenix 40 mg/160 mg capsule rigide ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Pravafenix 40 mg/160 mg capsule rigide, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Pravafenix 40 mg/160 mg capsule rigide: controindicazioni

Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti.Grave insufficienza epatica compresa la cirrosi biliare o epatopatie attive tra cui le alterazioni non spiegate dei parametri di funzionalità epatica (compreso l’aumento delle transaminasi sieriche) con aumenti superiori a 3 volte i limiti superiori della norma (ULN) (vedere paragrafo 4.4).Bambini e adolescenti (età inferiore a 18 anni).Insufficienza renale da moderata a grave (definita come clearance, eliminazione, della creatinina stimata <60 ml/min).

FotosensibilitĂ  o reazioni fototossiche note durante il trattamento con fibrati o

ketoprofene.Patologie della colecisti (vedere paragrafo 4.4).

pancreatite acuta o cronica, fatta eccezione per la pancreatite acuta causata da una grave

ipertrigliceridemia (vedere sezìone 4.4).Gravidanza e allattamento (vedere paragrafo 4.6).Anamnesi di miopatie e/o rabdomiolisi durante la terapia con statine e/o fibrati o valori confermati di creatinfosfochinasi (CK) aumentati piĂ¹ di 5 volte il limite superiore della norma (ULN) durante un precedente trattamento con statine (vedere paragrafo 4.4).

Pravafenix 40 mg/160 mg capsule rigide: effetti collaterali

Negli studi clinici, più di 1.566 pazienti sono stati trattati con Pravafenix. Le reazioni avverse solitamente sono state lievi e transitorie.

Reazioni avverse complessive con Pravafenix

Le reazioni avverse cliniche osservate dai ricercatori sono elencate sotto.

La frequenza delle reazioni avverse è classificata in base alla seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100 fino a < 1/10), non comune (≥ 1/1 000 fino a < 1/100), raro (≥ 1/10 000 fino a < 1/1 000), molto raro (< 1/10 000).

Classificazione persistemi e organi Reazione avversa Frequenza
Alterazioni del sistema immunitario Reazioni di ipersensibilità Non comune
Disturbi metabolici e nutrizionali Diabete mellito scompensato, obesità Non comune
Disturbi psichiatrici Disturbi del sonno tra cui insonnia e incubi Non comune
Patologie del sistema nervoso Capogiri, cefalea, parestesie Non comune
Alterazioni cardiache Palpitazioni Non comune
Patologie gastrointestinali Distensione addominale, dolore addominale, dolore addominale alto, stipsi, diarrea, secchezza del cavo orale, dispepsia, eruttazioni, flatulenza, nausea, malessere addominale, vomito. Comune
Patologie epatobiliari Aumento delle transaminasi Comune
Dolore epatico, aumento della gammaglutamiltransferasi Non comune
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Prurito, orticaria Non comune
Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e del tessuto osseo Artralgie, dolore lombare, aumento della creatinfosfochinasi, crampi muscolari, dolore muscoloscheletrico, mialgie, dolore alle estremità. Non comune
Disturbi renali e delle vie urinarie Aumento della creatininemia, riduzione della clearance creatininica renale, aumento della clearance creatininica renale, insufficienza renale Non comune
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia, affaticamento, sintomi simil-influenzali Non comune
Esami diagnostici Aumento della colesterolemia, aumento della trigliceridemia, aumento delle lipoproteine a bassa densità, aumento del peso corporeo. Non comune

Descrizione di reazioni avverse particolari

Muscolo scheletrico: raramente sono stati osservati aumenti marcati e persistenti della creatinfosfochinasi (CK). Negli studi clinici l’incidenza di aumenti importanti della creatinfosfochinasi (CK ≥ 3 volte i limiti superiori della norma(ULN), < 5 volte i limiti superiori della norma (ULN) ) era di 1,92% per i pazienti trattati con Pravafenix. Aumenti clinicamente importanti della creatinfosfochinasi (CK ≥ 5 volte i limiti superiori della norma, < 10 volte i limiti superiori della norma senza sintomi muscolari) sono stati osservati nello 0,38% dei pazienti trattati con Pravafenix.

Aumenti clinicamente importanti (CK ≥ 10 volte i limiti superiori della norma (ULN) senza sintomi muscolari) sono stati osservati nello 0,06% dei pazienti trattati con Pravafenix (vedere paragrafo 4.4).

Reazioni epatiche: raramente sono stati osservati aumenti marcati e persistenti della creatinfosfochinasi (CK). Negli studi clinici l’incidenza di aumenti importanti della creatinfosfochinasi (ALT e/o AST ≥ 3 volte i limiti superiori della norma (ULN), < 5 volte i limiti superiori della norma (ULN)) era dello 0,83% per i pazienti trattati con Pravafenix. Aumenti clinicamente importanti delle transaminasi (ALT e/o AST ≥ 5 volte i limiti superiori della norma (ULN) ) sono stati osservati nello 0,38% dei pazienti trattati con Pravafenix (vedere paragrafo 4.4).

Informazioni aggiuntive sui singoli principi attivi della combinazione a dose fissa

Pravafenix contiene pravastatina e fenofibrato. Qui sotto sono elencate ulteriori reazioni avverse associate all’uso dei prodotti medicinali contenenti pravastatina o fenofibrato osservate in studi clinici e durante l’esperienza successiva all’immissione in commercio che possono potenzialmente verificarsi con Pravafenix. Le categorie di frequenza si basano sulle informazioni disponibili nel riassunto delle caratteristiche del prodotto di pravastatina e fenofibrato disponibili nell’Unione europea.

Classe di sistema Organico Reazioni avverse(fenofibrato) Reazioni avverse(pravastatina) Frequenza
Patologie del sistema Emolinfopoietico Riduzione dell’emoglobina, riduzione del numero di leucociti Raro
Patologie del sistema Nervoso Astenia e vertigini Raro
Polineuropatia periferica Molto raro
Patologie dell’occhio Disturbi della visione (inclusa visione offuscata e diplopia) Non Comune
Patologie vascolari Tromboembolia (embolia polmonare, trombosi venosa profonda) Non Comune
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Patologie polmonari Interstiziali Non noto
Patologie epatobiliari Colelitiasi Non Comune
Ittero, necrosi epatica fulminante Molto raro
Ittero, complicanze della colelitiasi (per esempio colecistite, colangite, colica biliare ecc). Non noto
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea, alterazioni di cuoio capelluto/capelli (inclusa alopecia) Non Comune
Alopecia, reazioni di Fotosensibilizzazione Raro
Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e del tessuto osseo Patologie muscolari (per esempio miositi, debolezza muscolare) Non Comune
Rabdomiolisi che può essere associata a insufficienza renale acuta secondaria a mioglobinuria, miopatia (vedere par. 4.4); miosite, polimiosite. Casi isolati di disturbi tendinei, a volte complicati da rottura. Molto raro
Rabdomiolisi Non noto
Patologie renali e delle vie urinarie Disturbi della minzione (inclusa disuria, pollachiuria, nicturia) Non Comune
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Disfunzione sessuale Disfunzione sessuale Non Comune
Patologie sistemiche Astenia Non Comune
Esami diagnostici Aumento dell’azotemia Raro

* Nello studio FIELD (studio sul fenofibrato), uno studio randomizzato e controllato con placebo effettuato su 9 795 pazienti con diabete mellito di tipo 2, è stato osservato un aumento statisticamente significativo di pancreatiti in pazienti trattati con fenofibrato rispetto ai pazienti che ricevevano il placebo (0,8% rispetto a 0,5%; p = 0,031). Nello studio FIELD è stato osservato un aumento statisticamente significativo dell’incidenza di embolia polmonare (0,7% nel gruppo placebo rispetto all’1,1% nel gruppo con fenofibrato; p=0,022) e un aumento statisticamente non significativo della trombosi venosa profonda (placebo 1,0 %, 48/4 900 pazienti) rispetto al fenofibrato 1,4% (67/4895 pazienti); p=0,074.

I seguenti eventi avversi sono stati osservati con alcune statine:

– Incubi

– perdita di memoria,

depressione, casi eccezionali di patologie polmonari interstiziali, soprattutto con la terapia a lungo termine (vedere paragrafo 4.4).

– Diabete mellito: la frequenza dipenderà dalla presenza o assenza di fattori di rischio (glicemia a digiuno ≥ 5,6 mmol/L, BMI > 30kg/m², aumentata trigliceridemia, storia di ipertensione).

Pravafenix 40 mg/160 mg capsule rigide: avvertenze per l’uso

Le proprietĂ  farmacocinetiche di Pravafenix non sono perfettamente identiche alla co- somministrazione delle monoterapie esistenti quando assunte con i pasti grassi o a digiuno. I pazienti non devono passare da una co-somministrazione libera di fenofibrato e pravastatina a Pravafenix (vedere paragrafo 5.2).

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Come con altri farmaci ipolipemizzanti, la pravastatina o il fenofibrato sono stati associati alla comparsa di mialgie, miopatie e molto raramente rabdomiolisi con o senza insufficienza renale secondaria. La rabdomiolisi è un evento acuto, potenzialmente fatale, del muscolo scheletrico, che puĂ² insorgere in qualsiasi momento durante il trattamento ed è caratterizzata da distruzione muscolare massiva associata a un consistente aumento della CK (di solito >30 o 40 volte i limiti superiori della norma-ULN) risultante in mioglobinuria.

Il rischio di tossicità muscolare è aumentato quando un fibrato e un inibitore della 3-idrossi-3- metilglutaril-Coenzima A (HMG-CoA) reduttasi sono somministrati insieme. Si deve considerare una miopatia in tutti i pazienti che presentino sintomi muscolari di natura sconosciuta come dolore o dolorabilità, debolezza muscolare o crampi muscolari. In tali casi si deve procedere al dosaggio dei livelli di CK (vedì oltre).

Di conseguenza il potenziale rapporto rischi/benefici di Pravafenix deve essere attentamente valutato prima dell’inizio della terapia e nei pazienti devono essere monitorati i segni di tossicitĂ  muscolare. Alcuni fattori predisponenti come un’etĂ  superiore a 70 anni, insufficienza renale, insufficienza epatica, ipotiroidismo, anamnesi di tossicitĂ  muscolare con una statina o un fibrato, anamnesi personale o famigliare di una miopatia ereditaria o di abuso di alcool possono aumentare il rischio di tossicitĂ  muscolare e quindi è indicato in questi pazienti il dosaggio della CK prima di iniziare la terapia in associazione (vedere sotto).

Pravastatina non deve essere somministrata insieme all’acido fusidico per via sistemica. Sono stati riportati casi di rabdomiolisi (compresi alcuni casi mortali) in pazienti che ricevevano questa compbinazione (vedere paragrafo 4.5). In pazienti in cui l’uso di acido fusidico per via sistemica è considerato essenziale, il trattamento con statina deve essere interrotto per la durata del trattamento

con acido fusidico. Il paziente deve consultare il medico qualora manifesti sintomi di debolezza, dolore o dolorabilitĂ  muscolare.

La terapia con statina puĂ² essere ripresa sette giorni dopo l’ultima dose di acido fusidico. In circostanze eccezionali, dove è necessario l’uso prolungato di acido fusidico per via sistemica, as es. per il trattamento di infezioni gravi, la necessitĂ  di somministrazione contemporanea di pravastatina e acido fusidico deve essere presa in considerazione soltanto caso per caso e sotto stretto controllo medico.

Prima di iniziare il trattamento

I livelli di CK devono essere misurati prima di iniziare la terapia. I livelli basali di CK potranno anche essere utili come riferimento in caso di successivo aumento durante la terapia in associazione. Una volta misurati, i livelli di CK devono essere interpretati nel contesto di altri fattori potenziali che

possono causare danno muscolare transitorio, come esercizio intenso o traumi muscolari; se necessario, la misurazione dev’essere ripetuta.

Se i livelli di CK risultano significativamente elevati, superiori di 5 volte i valori superiori della norma (ULN) al basale, i risultati devono essere controllati dopo 5-7 giorni. Se confermato il trattamento non deve essere assolutamente iniziato (vedere paragrafo 4.3).

Durante il trattamentoSi raccomanda sistematicamente il monitoraggio di routine della CK ogni 3 mesi nei primi 12 mesi di terapia di associazione e secondo il parere del medico oltre questo periodo iniziale.

Si deve consigliare ai pazienti di riferire prontamente la comparsa di dolore muscolare, dolorabilitĂ , debolezza o crampi muscolari di natura sconosciuta. In questi casi devono essere misurati i livelli

di CK.

Se viene rilevato e confermato un livello di CK marcatamente elevato (superiore a 5 volte i limiti superiori della norma(ULN)), la terapia con Pravafenix deve essere interrotta. L’interruzione della terapia deve essere presa in considerazione anche nel caso di sintomi muscolari gravi, associati a disturbi quotidiani (con qualunque livello di CK). Se in tali pazienti si sospetta un disturbo muscolare ereditario, si sconsiglia la reintroduzione della terapia con Pravafenix.

Patologie epatobiliari

Come con altri farmaci ipolipemizzanti, è stato osservato un modesto aumento dei livelli di transaminasi in alcuni pazienti trattati con pravastatina o fenofibrato. Nella maggior parte dei casi, i livelli delle transaminasi epatiche sono tornati al loro valore basale senza dover interrompere il trattamento.

Si raccomanda di monitorare i livelli di transaminasi ogni 3 mesi nei primi 12 mesi di terapia e lasciare il monitoraggio alla discrezione del medico oltre tale periodo iniziale.

Si deve fare particolare attenzione a quei pazienti nei quali si osservano aumenti dei livelli delle transaminasi e la terapia deve essere interrotta nel caso in cui gli aumenti dell’aspartato aminotransferasi (AST) e dell’alanina aminotransferasi (ALT) superino di 3 volte i limiti superiori della norma(ULN) e siano persistenti.Si deve usare cautela nel somministrare Pravafenix a pazienti con storia di epatopatia o alcolismo.

pancreatite

Nei pazienti che assumevano fenofibrato o pravastatina sono state osservate i (vedere sezìone 4.3). Questo evento puĂ² rappresentare un’insufficiente efficacia nei pazienti con ipertrigliceridemia grave, un effetto diretto del farmaco o un fenomeno secondario mediato dalla formazione di una colelitiasi o fango biliare che porti a un’ostruzione del dotto biliare comune.

Disturbi renali e delle vie urinarie

Pravafenix è controindicato nell’insufficienza renale da moderata a grave (vedere paragrafo 4.3).Si raccomanda di controllare sistematicamente la clearance (eliminazione) stimata della creatinina all’inizio della terapia e ogni 3 mesi nei primi 12 mesi di terapia di associazione e quindi a discrezione del medico oltre questo periodo.

La terapia deve essere interrotta in caso di clearance stimata della creatinina <60 ml/min. Patologia polmonare interstiziale

Casi eccezionali di patologie polmonari interstiziali sono stati osservati con alcune statine, soprattutto nella terapia a lungo termine (vedere paragrafo 4.8). Le caratteristiche con cui si presenta possono comprendere dispnea, tosse stizzosa e deterioramento dello stato generale (astenia, calo ponderale e febbre). Se si sospetta che un paziente abbia una patologia polmonare interstiziale la terapia con Pravafenix deve essere sospesa.

ColelitiasiIl fenofibrato puĂ² aumentare l’escrezione di colesterolo nella bile causando potenzialmente una colelitiasi. Se si sospetta una colelitiasi, è indicato uno studio della colecisti. Pravafenix deve essere sospeso se si trovano calcoli della colecisti.

Eventi di tromboembolia venosa

Nello studio FIELD è stato osservato un aumento statisticamente significativo dell’incidenza di embolia polmonare (0,7% nel gruppo placebo rispetto all’1,1% nel gruppo con fenofibrato; p=0,022) e un aumento statisticamente non significativo della trombosi venosa profonda (placebo 1.0%,

48/4 900 pazienti) rispetto al fenofibrato 1,4% (67/4 895); p=0,074. L’aumento del rischio di eventi trombotici venosi puĂ² essere correlato all’aumento del livello di omocisteina, un fattore di rischio per la trombosi, e ad altri fattori non identificati. Il significato clinico di questo dato non è chiaro. Deve quindi essere usata cautela nei pazienti con storia di embolia polmonare.

Diabete Mellito

Alcune evidenze suggeriscono che i medicinali della classe delle statine determinano un aumento della glicemia e che, in alcuni pazienti ad elevato rischio di diabete, possono indurre un livello di iperglicemia tale da richiedere un appropriato trattamento antidiabetico. Questo rischio, tuttavia, è superato dalla riduzione del rischio vascolare determinato dalle statine, pertanto esso non deve costituire motivo per interrompere il trattamento con statine. I pazienti a rischio (glicemia a digiuno tra 5,6 e 6,9 mmol/L, BMI>30kg/m2, aumentata trigliceridemia, ipertensione) devono essere monitorati sia per gli aspetti clinici che per i parametri di laboratorio, in accordo con le linee guida nazionali.

Lattosio

Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti con rari disturbi ereditari di intolleranza al galattosio, il deficit di Lapp lattasi o il malassorbimento glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco