Quinazil: effetti collaterali e controindicazioni

Quinazil: effetti collaterali e controindicazioni

Quinazil – compresse (Quinapril Cloridrato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Trattamento dell’ipertensione arteriosa sistemica. Trattamento dell’insufficienza cardiaca congestizia.

Quinazil - compresse: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Quinazil – compresse ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Quinazil – compresse, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Quinazil – compresse: controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti ed ad altri inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE-inibitori).

Storia di angioedema associato a precedente terapia con altri inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE).

Edema angioneurotico ereditario o idiopatico.

Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafì 4.4 e 4.6)

L’uso concomitante di Quinazil con medicinali contenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocità di filtrazione glomerulare GFR <60 ml/min/1.73m2) (vedere paragrafì 4.5 e 5.1).

Quinazil – compresse: effetti collaterali

La sicurezza di QUINAZIL è stata valutata in 4960 pazienti ed il farmaco è risultato ben tollerato.

Di questi, 3203 pazienti, inclusi 655 pazienti anziani, sono stati arruolati in studi clinici controllati.

La sicurezza a lungo termine di QUINAZIL è stata valutata in oltre 1400 pazienti trattati per un anno e più.

Gli effetti collaterali più frequentemente osservati negli studi clinici controllati sono stati cefalea (7,2%), vertigini (5,5%), rinite (3,2%), tosse (3,9%), infezioni alle alte vie respiratorie (2,5%), senso di stanchezza (3,5%), nausea e vomito (2,8%) e mialgia (2,2%). Si deve considerare che generalmente la tosse è di tipo non produttivo e persistente e si risolve con l’interruzione del trattamento. Nella maggior parte dei casi tali effetti collaterali sono stati lievi e transitori. La sospensione del trattamento a causa di effetti collaterali si è resa necessaria nel 5,3% 4 dei pazienti trattati con QUINAZIL in studi clinici controllati.

Gli eventi avversi occorsi negli studi clinici controllati nell’1% o più dei 3203 pazienti trattati con quinapril, con o senza contemporanea somministrazione di diuretico sono riportati di seguito. Viene mostrata per confronto l’incidenza di eventi avversi nel sottogruppo di 655 pazienti oltre i 65 anni di età. Tale incidenza viene evidenziata anche in un sottogruppo di 2005 pazienti ipertesi arruolati in studi clinici controllati e trattati con quinapril in monoterapia.

Percentuale di pazienti trattati in studi clinici controllati

Quinapril ± % Diuretico Monoterapia Placebo
Eventi avversi Totale N = 3203* ≥65 yrs N = 655 % N = 2005** % N = 579**
Cefalea 7.2 4.0 8.1 16.9
Vertigini 5.5 6.6 4.1 4.3
Tosse 3.9 4.1 3.2 1.4
Stanchezza 3.5 3.5 3.2 2.1
Nausea e/o vomito 2.8 3.8 2.3 2.6
Mialgia 2.2 1.2 1.7 3.3
Diarrea 2.0 2.4 1.9 1.0
Dolore toracico 2.0 1.8 1.2 1.9
Dolore addominale 1.9 1.8 2.0 2.2
Dispepsia 1.6 1.2 1.9 1.2
Dispnea 1.5 2.3 0.9 0.5
Lombalgia 1.4 1.7 1.3 1.0
Faringite 1.3 0.5 1.5 1.9
Insonnia 1.3 0.8 1.3 0.7
Ipotensione 1.1 1.8 1.0 0.0
Parestesia 1.1 0.9 1.0 0.9

* Inclusi 454 pazienti trattati per insufficienza cardiaca congestizia

** Inclusi pazienti trattati solo per ipertensione

In studi clinici controllati e non, le esperienze cliniche avverse probabili, possibili o chiaramente correlate alla terapia, o di incerta correlazione con la terapia, occorse nello 0.5% fino a ≤1.0% 4 dei pazienti trattati con quinapril (con o senza contemporanea somministrazione di diuretico), nonché gli eventi meno frequenti occorsi negli studi clinici o nella fase di commercializzazione del prodotto (indicati con *) includevano:

Alterazioni del sangue e sistema linfatico: anemia emolitica*, trombocitopenia*

Alterazioni del sistema immunitario: reazioni anafilattoidi* Disturbi psichiatrici: agitazione

Alterazioni del sistema nervoso: sonnolenza, insonnia

Alterazioni del sistema vascolare: ipotensione, ipotensione posturale*, sincope*, vasodilatazione

Alterazioni dell’apparato gastrointestinale: flatulenza, pancreatite* diarrea, gastrite, dispepsia

Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo: alopecia*, dermatite esfoliativa*, aumentata traspirazione, pemfigo*, fotosensibilità*, prurito, rash

Alterazione dell’apparato muscoloscheletrico e tessuto connettivo: artralgie, artrite, dolori muscolare, lombalgia, dolori toracici, dolore addominale, parestesia.

Alterazioni renali e delle vie urinarie: infezioni urinarie

Disordini del sistema riproduttivo e della mammella: impotenza

Alterazione dell’apparato respiratorio, del torace e del mediastino: sinusite, faringite, bronchite, dispnea, pneumonite eosinofila* 4

Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione: edemi (periferici e generalizzati)* 4 , angioedemi*, infezioni virali

Parametri clinici di laboratorio: raramente sono stati riportati agranulocitosi e neutropenia la cui reazione causale con quinapril non è chiara (vedere paragrafo 4.4).

Iperpotassiemia: si è talora verificato un lieve aumento della concentrazione plasmatica di potassio (vedere paragrafo 4.4).

Creatininemia e azotemia: aumenti transitori dell’azotemia e della creatininemia sono stati osservati in pazienti trattati con QUINAZIL. Tali aumenti si verificano più facilmente nei pazienti trattati contemporaneamente con diuretici.

Quinazil – compresse: avvertenze per l’uso

sione

Ipotensione sintomatica è stata raramente osservata in pazienti con ipertensione non

complicata trattati con quinapril, ma è una possibile conseguenza della terapia con ACE-inibitori in pazienti sale/volume depleti, quali quelli in trattamento con diuretici, o soggetti a restrizione del sale nella dieta o a emodialisi.

In pazienti con insufficienza cardiaca congestizia che possono presentare il rischio di una eccessiva caduta pressoria, la terapia con QUINAZIL deve essere iniziata con la

dose piĂ¹ bassa raccomandata; tali pazienti devono essere seguiti attentamente durante le prime due settimane di trattamento e ogni volta che il dosaggio di QUINAZIL viene aumentato.

Ipotensione sintomatica è stata per lo piĂ¹ osservata in pazienti con grave insufficienza cardiaca, associata o meno ad insufficienza renale grave; molto verosimilmente in pazienti sottoposti a trattamento con dosi elevate di diuretici dell’ansa, o quelli con iponatremia o con compromissione della funzionalitĂ  renale.

Se si verifica ipotensione sintomatica, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, sottoposto a infusione endovenosa di soluzione fisiologica. Una transitoria risposta ipotensiva non è una controindicazione al prosieguo della terapia; comunque se si verifica un tale evento deve essere presa in considerazione la diminuzione del dosaggio di QUINAZIL (vedere paragrafo 4.5).

I pazienti devono essere avvertiti di riferire un’eventuale sensazione di testa vuota, specialmente nei primi giorni di terapia con QUINAZIL.

Se si verifica sincope, i pazienti devono sospendere il trattamento finché non abbiano consultato il medico.

L’inadeguata assunzione di liquidi, l’eccessiva traspirazione e la disidratazione così come il vomito e la diarrea possono favorire una eccessiva caduta della pressione arteriosa a causa della riduzione del volume dei liquidi; in tal caso i pazienti devono consultare il medico.

Pazienti con ipertensione nefrovascolare o insufficienza renale

Esiste un aumentato rischio di grave ipotensione e insufficienza renale quando i pazienti con ipertensione nefrovascolare e preesistente stenosi bilaterale o unilaterale dell’arteria renale vengano trattati con ACE-inibitori. Il trattamento con diuretici puĂ² contribuire ad aumentare tale rischio. La perdita della funzionalitĂ  renale puĂ² verificarsi anche solo con modeste modificazioni della creatinina sierica perfino in pazienti con stenosi unilaterale dell’arteria renale.

Alcuni pazienti trattati con quinapril senza apparente patologia nefrovascolare preesistente hanno manifestato aumenti dell’azotemia e della creatinina sierica, generalmente modesti e transitori, in particolare quando quinapril è stato somministrato assieme ad un diuretico. In tal caso puĂ² essere richiesta la riduzione del dosaggio. La valutazione dei pazienti deve sempre includere la determinazione della funzionalitĂ  renale (vedere paragrafo 4.2).

Come conseguenza dell‘inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone, sono prevedibili modificazioni della funzionalitĂ  renale in individui particolari.

In pazienti con grave insufficienza cardiaca, la cui funzionalitĂ  renale puĂ² dipendere dall’attivitĂ  del sistema renina-angiotensina-aldosterone, il trattamento con ACE- inibitore, incluso quinapril, si puĂ² associare a oliguria e/o progressiva uremia e, raramente, a insufficienza renale acuta potenzialmente fatale.

In studi clinici in pazienti ipertesi con stenosi unilaterale o bilaterale dell’arteria renale, aumenti dell’azotemia e della creatinina sierica sono stati osservati in alcuni casi dopo terapia con ACE-inibitori. Questi aumenti sono risultati quasi sempre reversibili con l’interruzione della terapia. In tali pazienti la funzionalità renale deve essere monitorata durante le prime settimane di terapia.

Alcuni pazienti con ipertensione o insufficienza cardiaca senza apparente patologia nefrovascolare preesistente, hanno manifestato aumenti dell’azotemia e della creatinina sierica generalmente minori e transitori, in particolare quando quinapril è stato somministrato assieme ad un diuretico.

Questo puĂ² avvenire piĂ¹ facilmente in pazienti con compromissione renale preesistente. In tal caso puĂ² essere richiesta la riduzione del dosaggio o la sospensione di QUINAZIL.

Benché gli studi clinici abbiano indicato che nei pazienti con compromissione renale, quinapril generalmente non induce ulteriore deterioramento, si raccomanda di effettuare in tali pazienti controlli periodici sui parametri di funzionalità renale.

Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS)

Esiste l’evidenza che l’uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalitĂ  renale (inclusa l’insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l’uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafì 4.5 e 5.1).

Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciĂ² deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalitĂ  renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.

Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.

Reazioni anafilattoidi Emodialisi

I pazienti emodializzati con membrana ad alto flusso di poliacrilonitrile ed in

trattamento con ACE-inibitori, molto facilmente manifestano reazioni anafilattoidi, quali gonfiori, vampate, ipotensione e dispnea entro pochi minuti dall’inizio dell’emodialisi. L’impiego di membrane alternative o di medicinali antiipertensivi alternativi è altamente raccomandato.

Insufficienza epatica

QUINAZIL quando utilizzato in associazione con un diuretico deve essere usato con prudenza in pazienti con funzionalità epatica compromessa o con epatopatia progressiva in quanto minime alterazioni del bilancio idroelettrolitico possono aggravare l’insorgenza di coma epatico.

Il metabolismo del quinapril in quinaprilato dipende normalmente dall’esterasi epatica. La farmacocinetica di quinapril e quinaprilato è alterata in pazienti con insufficienza epatica secondaria a cirrosi.

Angioedema del viso e del collo

Angioedema del viso, delle estremitĂ , delle labbra, delle mucose, della lingua, della glottide e/o della laringe è stato osservato in pazienti trattati con ACE-inibitori. L’angioedema puĂ² manifestarsi durante le prime settimane di trattamento; in rari casi puĂ² svilupparsi angioedema severo dopo trattamento a lungo termine con ACE- inibitori.

Se si verifica, dunque, stridore laringeo o angioedema del viso, della lingua o della glottide, il trattamento con QUINAZIL deve essere sospeso immediatamente e il paziente deve essere trattato adeguatamente e tenuto sotto osservazione finché l’edema non è risolto.

Nei casi nei quali l’edema è limitato al viso e alle labbra, esso generalmente si risolve senza trattamento, sebbene gli antiistaminici siano utili nell’alleviare i sintomi. L’angioedema con interessamento della lingua, della glottide o della laringe puĂ² essere fatale e pertanto richiede la pronta instaurazione di una appropriata terapia, ad esempio con la somministrazione sottocutanea di 0,3-0,5 ml di una soluzione 1:1000 di adrenalina.

L’angioedema, incluso l’edema della laringe, puĂ² manifestarsi con gli ACE-inibitori specialmente dopo la prima dose. I pazienti devono riferire immediatamente qualsiasi segno o sintomo che suggerisca l’angioedema (gonfiore del viso, degli occhi, delle labbra, della lingua, difficoltĂ  nel deglutire e respirare) e non assumere piĂ¹ il farmaco prima di avere consultato il medico.

Angioedema dell’intestino

Angioedema dell’intestino è stato segnalato in pazienti trattati con ACE inibitori. Questi pazienti hanno presentato dolore addominale (con o senza nausea o vomito); in alcuni casi non si è rilevata storia pregressa di angioedema del viso e i livelli di C-1 esterasi sono risultati normali. L’angioedema è stato diagnosticato con esami, incluso lo scan CT addominale e gli ultrasuoni o in trattamento d’urgenza e i sintomi si sono risolti

dopo interruzione della terapia con ACE inibitori. Angioedema intestinale dovrebbe essere considerato in corso di diagnosi in pazienti in trattamento con ACE inibitori che presentano dolori addominali.

Tosse

La tosse è un evento associato all’uso di ACE inibitori. Tipicamente, la tosse è di tipo non-produttivo e persistente e si risolve con l’interruzione del trattamento. Tuttavia la correlazione di una tosse con la terapia con ACE inibitore dovrebbe essere valutata nell’ambito della diagnosi differenziale di questo sintomo.

Anziani

Alcuni pazienti anziani possono risultare piĂ¹ responsivi agli ACE-inibitori rispetto a quelli piĂ¹ giovani. E’

raccomandata la somministrazione di dosi iniziali piĂ¹ basse e la valutazione della funzionalitĂ  renale all’inizio della terapia (vedere paragrafo 4.2)

Bambini

Non è raccomandato l’impiego di QUINAZIL non essendo stata stabilita l’efficacia e tollerabilità nei bambini.

Iperpotassiemia

I pazienti trattati con il solo QUINAZIL possono presentare un leggero aumento della concentrazione sierica di potassio. Questo puĂ² bilanciare la ipopotassiemia indotta dai diuretici tiazidici. L’iperpotassiemia puĂ² verificarsi durante il trattamento con ACE- inibitori, specialmente in presenza di insufficienza renale e/o cardiaca, o dell’impiego concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, supplementi di potassio e/o sostituti salini contenenti potassio (vedere paragrafo 4.5).

Laddove un trattamento associato con tali agenti fosse ritenuto opportuno, occorre procedere con precauzione ed effettuare iniziali e periodiche determinazioni del potassio sierico.

Quinapril non è stato studiato in terapia associata con diuretici risparmiatori di potassio ma, a causa del rischio teorico di un ulteriore aumento dei livelli sierici di potassio, si deve suggerire di procedere come sopra.

Chirurgia/Anestesia

In pazienti sottoposti a interventi di alta chirurgia o ad anestesia generale gli ACE- inibitori possono bloccare la formazione di angiotensina II secondaria alla liberazione compensatoria di renina.

Questo puĂ² condurre ad una ipotensione o persino shock ipotensivo che puĂ² essere corretto espandendo la volemia.

Prima di essere sottoposto ad un intervento chirurgico, e/o ad anestesia generale, il paziente deve avvisare il medico di essere in terapia con un ACE-inibitore.

Stenosi aortica / Cardiomiopatia ipertrofica

Gli ACE-inibitori devono essere impiegati con cautela in pazienti con ostruzione del tratto uscente del ventricolo sinistro.

Neutropenia/agranulocitosi

Gli ACE-inibitori sono stati associati ad agranulocitosi e depressione midollare, raramente in pazienti non complicati, piĂ¹ frequentemente in pazienti con compromissione renale, specialmente in presenza di collagenopatie vascolari, ad esempio lupus erythematosus, sclerodermia e in terapia con immunosoppressori. L’effetto risulta reversibile alla sospensione dell’ACE-inibitore.

Raramente sono stati riportati casi di agranulocitosi attribuibili a quinapril.

Come con altri ACE-inibitori, è comunque opportuno eseguire controlli periodici del numero dei globuli bianchi nei pazienti con collagenopatia vascolare e/o nefropatia trattati con QUINAZIL.

I pazienti devono riferire prontamente al medico il verificarsi di ogni infezione (per esempio mal di gola o febbre) che non si risolva entro due o tre giorni.

Proteinuria

PuĂ² verificarsi proteinuria specialmente in pazienti con compromissione della funzionalitĂ  renale preesistente o in trattamento con dosi relativamente alte di ACE- inibitori.

Gravidanza:

La terapia con ACE inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza.

Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafì 4.3 e 4.6).

Informazioni importanti su alcuni eccipienti

Medicinale contenente lattosio quindi non adatto per i soggetti con deficit di lattasi, galattosemia o sindrome da malassorbimento di glucosio/galattosio.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco