Seropram4percent: effetti collaterali
Seropram 40 mg/ml gocce orali, soluzione (Citalopram Cloridrato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:
Sindromi depressive endogene e prevenzione delle ricadute e delle ricorrenze. Disturbi d’ansia con crisi di panico, con o senza agorafobia.
Come tutti i farmaci, perĂ², anche Seropram 40 mg/ml gocce orali, soluzione ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.
Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Seropram 40 mg/ml gocce orali, soluzione, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).
Seropram 40 mg/ml gocce orali, soluzione: controindicazioni
IpersensibilitĂ al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
EtĂ inferiore ai 18 anni.
La somministrazione contemporanea di Inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI) e MAO-inibitori puĂ² causare gravi reazioni avverse, a volte letali. Alcuni casi si presentano con le caratteristiche simili alla sindrome serotoninergica.
Citalopram non deve essere somministrato a pazienti in trattamento con Inibitori delle Monoamino ossidasi (I-MAO) inclusa la selegilina in dosi giornaliere superiori a 10 mg/die.
Citalopram non deve essere somministrato prima di 14 giorni dopo la sospensione di un I-MAO irreversibile o per il tempo specificato dopo l’interruzione di un I-MAO reversibile (RIMA) come indicato nel foglietto illustrativo del RIMA.
Gli I-MAO non devono essere somministrati prima di 7 giorni dopo la sospensione di citalopram (vedere paragrafo 4.5).
Citalopram è controindicato in combinazione con linezolid a meno che non ci siamo macchinari per l’attenta osservazione e monitoraggio della pressione sanguigna (vedere paragrafo 4.5).
Citalopram è controindicato per i pazienti di cui è noto che sono affetti da prolungamento dell’intervallo QT o sindrome congenita del QT lungo.
Citalopram è controindicato in co-somministrazione con medicinali noti per causare un prolungamento dell’intervallo QT (vedere paragrafo 4.5).
Citalopram non deve essere usato in concomitanza con pimozide (vedere paragrafo 4.5).
Seropram 40 mg/ml gocce orali, soluzione: effetti collaterali
Gli effetti indesiderati osservati con citalopram sono in generale, di lieve entità e di tipo transitorio. Essi si manifestano soprattutto nella prima o seconda settimana di terapia, per poi attenuarsi successivamente.
Le reazioni avverse seguono la classificazione dei Termini Preferiti MedDRA.
Per le seguenti reazioni è stata riscontrata una correlazione dose-risposta: aumentata sudorazione, bocca secca, insonnia, sonnolenza, diarrea, nausea e affaticamento. La tabella seguente mostra la percentuale di reazioni avverse associate con gli SSRI e/o con citalopram e manifestatesi sia nel ≥1% dei pazienti in studi clinici controllati con placebo in doppio cieco sia nell’esperienza postâE.marketing. Le classi di frequenza sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (da ≥ 1/100 a <1/10); non comune (da ≥ 1/1000 a <1/100), raro (da ≥ 1/10000 a <1/1000), molto raro (<1/10000), non noto (la frequenza non può essere stimata sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi | Frequenza | Effetto indesiderato |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Non nota | Trombocitopenia |
Disturbi del sistema immunitario | Non nota | Ipersensibilità, reazione anafilattica |
Patologie endocrine | Non nota | Inappropriata secrezione dell’ormone ADH |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Comune | Diminuzione dell’appetito, diminuzione del peso |
Non comune | Aumento dell’appetito, aumento del peso | |
Raro | Iponatremia | |
Non nota | Ipopotassemia | |
Disturbi psichiatrici | Comune | Agitazione, riduzione della libido, ansia, nervosismo, stato confusionale, orgasmo anormale (donne), disturbi dell’attività onirica |
Non comune | Aggressione, depersonalizzazione, allucinazione, mania | |
Non nota | Attacchi di panico, bruxismo, irrequietezza, ideazione suicidarla, comportamento suicidario¹ | |
Patologie del sistema nervoso | Molto comune | Sonnolenza, insonnia, cefalea |
Comune | Tremore, parestesia, vertigini, disturbi dell’attenzione | |
Non comune | Sincope | |
Raro | Convulsioni, grande male, discinesia, alterazioni del gusto | |
Non nota | Convulsioni, sindrome serotoninergica, disturbi extrapiramidali, akatisia, disturbi del movimento | |
Patologie dell’occhio | Non comune | Midriasi |
Non nota | Disturbi visivi | |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Comune | Tinnito |
Patologie cardiache | Non comune | Bradicardia, tachicardia |
Non nota | Prolungamento dell’intervallo QT, aritmie ventricolari, inclusa torsione di punta | |
Patologie vascolari | Raro | Emorragia |
Non nota | Ipotensione ortostatica | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Comune | Sbadiglio |
Non nota | Epistassi | |
Patologie gastrointestinali | Molto comune | Bocca secca, nausea |
Comune | Diarrea, vomito, stitichezza | |
Non nota | Emorragia gastrointestinale (inclusa emorragia rettale) | |
Patologie epatobiliari | Raro | Epatite |
Non nota | Alterazione dei test di funzionalità epatica | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Molto comune | Aumento della sudorazione |
Comune | Prurito | |
Non comune | Orticaria, alopecia, rash, porpora, reazione di fotosensibilità | |
Non nota | Ecchimosi, angioedema | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Comune | Mialgia, artralgia |
Patologie renali e urinarie | Non comune | Ritenzione urinaria |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Non comune | Impotenza, disturbi di eiaculazione, mancata eiaculazione |
Non comune | Donne: menorragia | |
Non nota | Donne: metrorragia | |
Uomini: priapismo, galattorrea | ||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Comune | Affaticamento |
Non comune | Edema | |
Raro | Febbre |
¹ Casi di ideazione suicidarla e comportamenti suicidari sono stati riportati durante la terapia con citalopram o nelle prime fasi dopo l’interruzione del trattamento (vedere paragrafo 4.4).
classe Frattura delle ossa
Studi epidemiologici, condotti principalmente in pazienti con oltre 50 anni di età, hanno evidenziato un aumento del rischio di fratture nei pazienti trattati con SSRI e TCA. Il meccanismo principale che determina questo rischio non è noto.
Prolungamento dell’intervallo QT
Durante l’esperienza post-marketing sono stati segnalati casi di prolungamento dell’intervallo QT e di aritmie ventricolari, inclusa Torsione di Punta, prevalentemente in pazienti di sesso femminile, con ipopotassemia o con un preesistente prolungamento dell’intervallo QT o altre patologie cardiache (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 4.5, 4.9 e 5.1).
Sintomi da sospensione osservati in seguito ad interruzione del trattamento
L’interruzione del trattamento con citalopram (soprattutto se brusca) porta in genere a sintomi da sospensione.
Le reazioni più frequentemente segnalate sono: vertigini, disturbi del sensorio (compresa parestesia), disturbi del sonno (compresi insonnia e sogni vividi), agitazione o ansia, nausea e/o vomito, tremore, confusione, sudorazione, cefalea, diarrea, palpitazioni, instabilità emotiva, irritabilità e disturbi visivi.
Generalmente tali eventi sono di entità lieve o moderata ed auto-limitanti, tuttavia in alcuni pazienti possono essere di entità grave e/o avere durata prolungata. Si consiglia pertanto, quando il trattamento con citalopram non è più necessario ,di sospendere gradualmente il trattamento riducendo progressivamente la dose (vedere paragrafo 4.2 Posologia e modo di somministrazione e 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego).
Seropram 40 mg/ml gocce orali, soluzione: avvertenze per l’uso
Trattamento di pazienti anziani e di pazienti con ridotta funzionalitĂ renale ed epatica, vedere paragrafo 4.2.
Uso in bambini ed adolescenti al di sotto dei 18 anni di etĂ
Gli antidepressivi non devono essere utilizzati per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di etĂ . Comportamenti suicidari (tentativi di suicidio e ideazione suicidaria) e ostilitĂ (essenzialmente aggressivitĂ , comportamento di opposizione e collera) sono stati osservati con maggior frequenza negli studi clinici effettuati su bambini e adolescenti trattati con antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo. Qualora, in base ad esigenze mediche, dovesse essere presa la decisione di effettuare il trattamento, il paziente deve essere sorvegliato attentamente per quanto concerne la comparsa di sintomi suicidari.
Per di piĂ¹, non sono disponibili i dati sulla sicurezza a lungo termine per i bambini e gli adolescenti per quanto concerne la crescita, la maturazione e lo sviluppo cognitivo e comportamentale.
Ansia paradossa
Alcuni pazienti con disturbi di panico possono manifestare sintomi di ansia intensificata all’inizio del trattamento con antidepressivi.
Queste reazioni paradosse generalmente si attenuano entro le prime due settimane dall’inizio del trattamento. Si consiglia una dose di partenza piĂ¹ bassa per ridurre la probabilitĂ di effetti ansiogeni paradossi (vedere paragrafo 4.2).
Iponatremia
L’iponatremia, probabilmente dovuta ad un’inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico (SIADH) è stata riportata come rara reazione avversa, con l’uso degli SSRI e generalmente è reversibile dopo l’interruzione della terapia.
I pazienti anziani di sesso femminile sembrano essere a rischio particolarmente elevato.
Suicidio/pensieri suicidari o peggioramento del quadro clinico
La depressione è associata ad un aumento del rischio di pensieri suicidari, autolesionismo e suicidio (suicidio – eventi correlati). Questo rischio persiste fino a quando non si verifichi una remissione significativa. PoichĂ© possono non verificarsi miglioramenti durante le prime settimane o piĂ¹ di trattamento, i pazienti devono essere attentamente controllati fino a quando non si verifichi tale miglioramento. Ăˆ esperienza clinica in generale che il rischio di suicidio possa aumentare nelle prime fasi precoci di miglioramento.
Anche altre patologie psichiatriche per le quali viene prescritto citalopram possono essere associate ad un aumento del rischio di eventi correlati al suicidio. Inoltre, puĂ² esservi co-morbilitĂ di tali patologie con la depressione maggiore. Le stesse precauzioni adottate nella terapia dei pazienti affetti da depressione maggiore devono pertanto essere adottate nella terapia dei pazienti affetti da altre patologie psichiatriche.
I pazienti con anamnesi positiva di eventi correlati al suicidio o coloro che manifestano un grado significativo di ideazione suicidaria prima dell’inizio della terapia sono maggiormente a rischio di pensieri suicidari o di tentativi di suicidio, e devono essere attentamente controllati durante la terapia. Una meta-analisi degli studi clinici condotti con farmaci antidepressivi in confronto
con placebo nella terapia dei disturbi psichiatrici, ha mostrato un aumento del rischio di comportamento suicidario nella fascia di etĂ inferiore a 25 anni dei pazienti trattati con antidepressivi rispetto al placebo.
La terapia farmacologica con antidepressivi, specialmente nelle fasi iniziali del trattamento e a seguito di variazioni del dosaggio, deve sempre essere associata ad una stretta sorveglianza dei pazienti, in particolar modo di quelli ad alto rischio. I pazienti (e le persone che si prendono cura di loro) devono essere avvertiti della necessitĂ di monitorare ogni peggioramento clinico, comportamenti o pensieri suicidari e modifiche inusuali del comportamento e di rivolgersi immediatamente al medico curante qualora tali sintomi si presentino.
Acatisia/agitazione psicomotoria
L’utilizzo di SSRI/SNRI è stato associato allo sviluppo di acatisia, caratterizzata da irrequietezza soggettivamente spiacevole od angosciante e necessitĂ di muoversi spesso accompagnata da incapacitĂ di sedersi o restare immobile. Ăˆ piĂ¹ probabile che tali sintomi si presentino entro le prime settimane di trattamento. Nei pazienti che sviluppano tali sintomi, l’aumento del dosaggio puĂ² essere dannoso.
Mania
In pazienti con malattia maniaco–depressiva si puĂ² verificare un cambio verso la fase maniacale. Citalopram deve essere interrotto se il paziente entra in una fase maniacale.
Attacchi epilettici
Gli attacchi epilettici sono un potenziale rischio con l’uso di farmaci antidepressivi. Citalopram deve essere interrotto in tutti i pazienti in cui si manifestano attacchi epilettici. Citalopram deve essere evitato in pazienti con epilessia instabile ed i pazienti con epilessia controllata devono essere attentamente monitorati. Citalopram deve essere interrotto se si verifica un aumento nella frequenza di crisi epilettiche.
Diabete
In pazienti diabetici il trattamento con SSRI puĂ² alterare il controllo glicemico. PuĂ² essere necessario aggiustare il dosaggio dell’insulina o degli ipoglicemizzanti orali.
Sindrome serotoninergica
In rari casi è stata riportata una sindrome serotoninergica in pazienti trattati con SSRI. Un’associazione di sintomi quali agitazione, tremore, mioclono ed ipertermia puĂ² indicare lo sviluppo di questa condizione. Il trattamento con citalopram deve essere immediatamente interrotto ed iniziata una terapia sintomatica.
Medicinali serotoninergici
Citalopram non deve essere usato in associazione con prodotti medicinali con effetto serotoninergico come sumatriptan o altri triptani, tramadolo, ossitriptano e triptofano (vedere paragrafo 4.5).
Emorragia
Con gli SSRI sono stati segnalati tempi di coagulazione prolungati e/o anomalie della coagulazione quali ecchimosi, emorragie ginecologiche, sanguinamento
gastrointestinale ed altre forme di emorragia cutanea o di sanguinamento delle mucose (vedere paragrafo 4.8). E’ consigliata cautela in pazienti che assumono SSRI particolarmente in caso di uso concomitante di sostanze attive che possono influenzare la funzionalità piastrinica o altre sostanze che possono aumentare il rischio di emorragie, così pure in pazienti con anamnesi di disturbi della coagulazione (vedere paragrafo 4.5 ).
Terapia elettroconvulsivante (ECT)
L’esperienza clinica relativa alla somministrazione contemporanea di ECT e citalopram è limitata, pertanto si raccomanda cautela.
Inibitori reversibili selettivi MAO-A
La combinazione di citalopram con MAO-A inibitori non è generalmente raccomandata a causa del rischio di comparsa della sindrome serotoninergica (vedere paragrafo 4.5 ).
Per altre informazioni sul trattamento concomitante con MAO inibitori irreversibili non selettivi, vedere paragrafo 4.5.
All’inizio del trattamento si possono manifestare insonnia ed agitazione. In tali casi puĂ² essere d’aiuto un aggiustamento del dosaggio.
Erba di San Giovanni/Iperico
Gli effetti indesiderati possono essere piĂ¹ comuni durante l’uso concomitante di citalopram e preparazioni erboristiche contenenti l’Erba di San Giovanni (Hypericum perforatum). Pertanto citalopram e le preparazioni contenenti l’Erba di San Giovanni non devono essere assunte contemporaneamente (vedere paragrafo 4.5).
Sintomi da sospensione osservati in seguito all’interruzione del trattamento di SSRI
Alla sospensione del trattamento è comune l’insorgenza di sintomi da sospensione in particolar modo se la sospensione è improvvisa (vedere paragrafo 4.8). In uno studio clinico sulla prevenzione delle ricorrenze, si sono manifestati eventi avversi nel 40% dei pazienti dopo l’interruzione del trattamento, rispetto al 20% dei pazienti che hanno continuato il trattamento con citalopram.
Il rischio di sintomi da astinenza puĂ² dipendere da vari fattori, comprese durata e dosaggio della terapia e velocitĂ di riduzione del dosaggio. Le reazioni avverse piĂ¹ comunemente riportate sono: vertigini, disturbi sensoriali (compresa parestesia), disturbi del sonno (compresa insonnia e sogni vividi), agitazione o ansia, nausea e/o vomito, tremori, confusione, sudorazione, cefalea, diarrea, palpitazioni, instabilitĂ emotiva, irritabilitĂ e disturbi visivi. Generalmente tali sintomi sono da lievi a moderati; tuttavia, in alcuni pazienti essi possono essere di grave intensitĂ . Essi compaiono solitamente entro i primi giorni dalla sospensione del trattamento; sono stati tuttavia riferiti casi molto rari di sintomi da astinenza in pazienti che avevano inavvertitamente dimenticato di assumere una dose. In generale tali sintomi sono autolimitanti e si risolvono solitamente entro 2 settimane, sebbene in alcuni pazienti essi possano prolungarsi (2-3 mesi o piĂ¹). Qualora si debba sospendere il trattamento si consiglia pertanto di ridurre gradualmente il dosaggio di citalopram in un periodo di varie settimane o mesi, conformemente alle necessitĂ del paziente (vedere paragrafo 4.2).
Psicosi
Il trattamento di pazienti psicotici con episodi depressivi puĂ² far aumentare i sintomi psicotici.
Prolungamento dell’intervallo QT
Citalopram è risultato causare un prolungamento dose dipendente dell’intervallo QT. Durante l’esperienza post-marketing sono stati segnalati casi di prolungamento dell’intervallo QT e di aritmie ventricolari, inclusa Torsione di Punta, prevalentemente in pazienti di sesso femminile, con ipopotassemia o con un preesistente prolungamento dell’intervallo QT o altre patologie cardiache (vedere paragrafì 4.3, 4.5, 4.8, 4.9 e 5.1).
Si consiglia cautela con i pazienti affetti da significativa bradicardia, in pazienti con recente infarto acuto del miocardio o con insufficienza cardiaca non compensata.
Squilibri elettrolitici come ipopotassemia e ipomagnesemia aumentano il rischio di aritmie maligne e devono essere corretti prima di iniziare il trattamento con citalopram.
Se si trattano pazienti con patologia cardiaca stabile, si deve considerare l’opportunità di effettuare un controllo ECG prima di iniziare il trattamento.
Se durante il trattamento con citalopram si dovessero presentare segni di aritmia cardiaca, il trattamento deve essere sospeso e deve essere effettuato un ECG.
Informazioni importanti su alcuni eccipienti
Seropram contiene 9 vol% di etanolo (76 mg/ml). Una dose puĂ² contenere fino a 0.09 g di etanolo (dose massima). Dannoso per quei pazienti che soffrono di affezioni epatiche, alcolismo, epilessia, lesioni o malattie cerebrali o per donne in gravidanza e bambini. PuĂ² modificare o aumentare l’effetto di altri medicinali.
Seropram contiene metilparaidrossibenzoato e propilparaidrossibenzoato. Possono causare reazioni allergiche (anche ritardate).
Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione Interazioni farmacodinamiche
A livello farmacodinamico, sono stati riportati casi di sindrome da serotonina
con citalopram e moclobemide e buspirone.
Associazioni controindicate
MAO- inibitori
L’uso contemporaneo di citalopram e MAO-inibitori puĂ² provocare gravi effetti indesiderati, incluso la sindrome serotoninergica (vedere paragrafo 4.3).
Sono stati riferiti casi di reazioni gravi, e talvolta fatali, in pazienti sottoposti ad un trattamento con SSRI associato ad un inibitore delle monoammino ossidasi (MAO), compresi selegilina, un IMAO selettivo, e linezolide, un IMAO reversibile (non selettivo) e moclobemide (selettivo per tipo IA), ed in pazienti che avevano recentemente interrotto il trattamento con un SSRI ed avevano iniziato la terapia con un IMAO.
Alcuni casi si presentavano con caratteristiche simili a quelle della sindrome serotoninergica. I sintomi della sindrome serotoninergica includono:
ipertermia, rigiditĂ , mioclono, instabilitĂ del sistema nervoso autonomo con possibili e rapide fluttuazioni dei segni vitali, confusione, irritabilitĂ e agitazione. Se tale condizione progredisce senza alcun intervento, puĂ² risultare fatale in seguito a rabdomiolisi, ipertermia centrale con insufficienza acuta multi-organo, delirio e coma (vedere paragrafo 4.3).
Prolungamento dell’intervallo QT
Non sono stati condotti studi di farmacocinetica e farmacodinamica sull’associazione tra citalopram e altri medicinali che prolungano l’intervallo QT. Non puĂ² essere escluso un effetto additivo di citalopram con tali medicinali. Di conseguenza è controindicata la co-somministrazione di citalopram con medicinali che prolungano l’intervallo QT, quali antiaritmici di classe IA e III, antipsicotici (come derivati fenotiazinici, pimozide, aloperidolo), antidepressivi triciclici, alcuni agenti antimicrobici (come sparfloxacina, moxifloxacina, eritromicina IV, pentamidina, trattamenti antimalarici, in particolare alofantrina), alcuni antistaminici (astemizolo, mizolastina) etc.
L’uso concomitante di citalopram e pimozide è controindicato (vedere paragrafo 4.3). La concomitante somministrazione di una dose singola di 2 mg di pimozide a volontari sani, che sono stati trattati con citalopram 40 mg/die per 11 giorni, ha causato solo un minore aumento nell’AUC e Cmax di pimozide approssimativamente del 10%, non statisticamente significativo. Nonostante il minore aumento dei livelli di pimozide nel plasma, l’intervallo QTc è stato piĂ¹ prolungato dopo concomitante somministrazione di citalopram e pimozide (in media 10 ms) se comparato alla somministrazione di una dose singola di pimozide da sola (in media 2 ms). PoichĂ© questa interazione era giĂ stata osservata dopo somministrazione di una dose singola di pimozide, il concomitante trattamento con citalopram è controindicato.
Associazioni che richiedono precauzioni d’uso
Selegilina (inibitore MAO-B selettivo)
Uno studio di interazione farmacocinetica/farmacodinamica con somministrazione concomitante di citalopram (20 mg al giorno) e selegilina (10 mg al giorno) (un inibitore selettivo MAO-B) ha dimostrato interazioni non clinicamente rilevanti. L’uso concomitante di citalopram e selegilina (a dosi superiori di 10 mg al giorno) non è raccomandato.
Prodotti medicinali serotoninergici
Litio e Triptofano
Non sono state riscontrate interazioni farmacocinetiche tra litio e citalopram; tuttavia, è stato segnalato un aumento dell’effetto serotoninergico quando i farmaci SSRI vengono somministrati in associazione al litio o al triptofano. Si consiglia di usare cautela in caso di utilizzo contemporaneo di citalopram con questi principi attivi. Il monitoraggio di routine dei livelli di litio deve essere proseguito come di consuetudine.
L’effetto serotoninergico del sumatriptan puĂ² essere potenziato dagli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI); sino a quando non saranno disponibili informazioni ulteriori, l’uso contemporaneo di citalopram e di agonisti della serotonina (o 5-HT), come il sumatriptan ed altri triptani non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4).
Erba di San Giovanni/Iperico
Gli effetti indesiderati possono essere piĂ¹ frequenti durante la somministrazione contemporanea di citalopram e preparati erboristici contenenti iperico (Hypericum perforatum) (vedere paragrafo 4.4). Le interazioni farmacocinetiche non sono state investigate.
Emorragia
Ăˆ necessaria particolare cautela per quei pazienti che vengono trattati contemporaneamente con anticoagulanti, farmaci che possono influenzare la funzione delle piastrine, quali gli antinfiammatori non steroidei (o FANS), l’acido acetilsalicilico, il dipiridamolo, e la ticlopidina o altri farmaci (per esempio antipsicotici atipici, fenotiazine, antidepressivi triciclici) che possono aumentare il rischio di emorragie (vedere paragrafo 4.4 ).
Terapia Elettroconvulsivante (ECT)
Non ci sono studi clinici che stabiliscono il rischio o il beneficio dell’uso combinato della terapia elettroconvulsiva (ECT) e citalopram (vedere paragrafo 4.4).
Alcool
Non sono state dimostrate interazioni farmacodinamiche o farmacocinetiche di citalopram con l’alcool; l’associazione tra citalopram e alcool è, tuttavia, sconsigliata.
Medicinali che abbassano la soglia convulsiva
Gli SSRI possono abbassare la soglia convulsiva. Si raccomanda cautela quando si usano concomitantemente medicinali capaci di abbassare la soglia convulsiva antidepressivi (SSRI, triciclici) neurolettici (fenotiazine, tioxanteni e butirrofenoni), meflochina, bupropione e tramadolo.
Desipramina, Imipramina
Nel corso di uno studio farmacocinetico, non è stato dimostrato nessun effetto nĂ© sui livelli di citalopram nĂ© su quelli di imipramina, anche se i livelli di desipramina, metabolita principale dell’imipramina, erano aumentati. Quando ldesipramina è associata a citalopram, si osserva un aumento della concentrazione plasmatica della prima sostanza; puĂ² pertanto rendersi necessaria una riduzione del suo dosaggio.
Neurolettici
L’utilizzo di citalopram non ha evidenziato alcuna interazione clinicamente rilevante con i neurolettici; tuttavia, così come per gli altri SSRI, non puĂ² essere esclusa a priori la possibilitĂ di un’interazione farmacodinamica.
Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.
In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/
Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:
https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf
Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/
Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco