Ycomwya: effetti collaterali e controindicazioni

Ycomwya: effetti collaterali e controindicazioni

Ycomwya (Rosuvastatina Sale Di Calcio) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Trattamento dell’ipercolesterolemia

Adulti, adolescenti e bambini a partire dall’etĂ  di 6 anni affetti da ipercolesterolemia primaria (tipo IIa, inclusa l’ipercolesterolemia familiare eterozigote) o dislipidemia mista (tipo IIb), in aggiunta alla dieta, quando la risposta a quest’ultima e ad altri trattamenti non farmacologici (per es., esercizio fisico, riduzione di peso) risulta essere inadeguata.

Adulti, adolescenti e bambini dai 6 anni o piĂ¹ con ipercolesterolemia familiare omozigote, in aggiunta alla dieta e ad altri trattamenti per la riduzione dei lipidi (per es., LDL aferesi) o quando tali trattamenti non risultano appropriati.

Prevenzione degli eventi cardiovascolari

Prevenzione degli eventi cardiovascolari maggiori in pazienti ad alto rischio per un primo evento cardiovascolare (vedere paragrafo 5.1), in aggiunta alla correzione di altri fattori di rischio.

Ycomwya: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Ycomwya ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Ycomwya, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Ycomwya: controindicazioni

Ycomwya è controindicata:

in pazienti con ipersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

in pazienti con malattia epatica in fase attiva inclusi inspiegabili e persistenti aumenti delle transaminasi sieriche e qualsiasi aumento delle transaminasi sieriche oltre 3 volte il limite normale superiore (ULN).

in pazienti con grave danno renale (clearance della creatinina <30 ml/min). in pazienti con miopatia.

in pazienti trattati contemporaneamente con ciclosporina

durante la gravidanza e l’allattamento e nelle donne in età fertile che non adottano appropriate misure contraccettive.

La dose da 40 mg è controindicata nei pazienti con fattori predisponenti alla miopatia/rabdomiolisi. Tali fattori includono:

danno renale moderato (clearance della creatinina <60 ml/min) ipotiroidismo

storia personale o familiare di malattie muscolari ereditarie

storia pregressa di tossicitĂ  muscolare con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi o fibrati abuso di alcool

casi in cui possa verificarsi un aumento dei livelli plasmatici pazienti asiatici

uso concomitante di fibrati (vedere paragrafì 4.4, 4.5 e 5.2).

Ycomwya: effetti collaterali

Sommario del profilo di sicurezza

Le reazioni avverse osservate con rosuvastatina sono generalmente lievi e transitorie. In studi clinici controllati, meno del 4% dei pazienti trattati con rosuvastatina ha interrotto lo studio a causa di reazioni avverse.

Tabella delle reazioni avverse

Sulla base di dati derivanti da studi clinici e di una vasta esperienza successiva alla immissione in commercio, è stata redatta la seguente tabella che presenta il profilo delle reazioni avverse per rosuvastatina. Le reazioni avverse elencate di seguito sono classificate in base alla frequenza e alla classificazione per organi e sistemi (SOC).

La frequenza degli effetti indesiderati è classificata in base alla seguente convenzione: Comune (? 1/100, < 1/10); Non comune (? 1/1.000, < 1/100); Raro (? 1/10.000, < 1/1.000); Molto raro (< 1/10.000); Non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili).

Tabella 2. Reazioni avverse, sulla base dei dati derivati da studi clinici e dell’esperienza successiva alla immissione in commercio

Classificazione
per sistemi e organi
Comune Non
comune
Raro Molto raro Non nota
Patologie del Trombocitopenia
sistema
emolinfopoietic o
Disturbi del sistema
immunitario
Reazioni di ipersensibilitĂ 
incluso angioedema
Patologie
endocrine
Diabete
mellito1
Disturbi psichiatrici Depressione
Patologie del
sistema nervoso
Cefalea
capogiri
Polineuropatia
Perdita di memoria
Neuropatia
periferica
Disturbi del sonno (inclusi insonnia e
incubi)
Patologie respiratorie,
toraciche e mediastiniche
Tosse Dispnea
Patologie
gastrointestinali
Stipsi
Nausea
Dolore addominale
Pancreatite Diarrea
Patologie epatobiliari Aumento dei livelli delle
transaminasi epatiche
Ittero Epatite
Patologie della
cute e del
tessuto sottocutaneo
Prurito
Eruzione
cutanea Orticaria
Sindrome di
Stevens-Johnson
Patologie del sistema
muscoloscheletr ico e del tessuto
connettivo
Mialgia Miopatia (compresa
miosite) Rabdomiolisi
Artralgia Miopatia necrotizzante
immuno-mediata
Patologia dei tendini, a volte complicate da
rottura
Patologie renali
e urinarie
Ematuria
Patologie
dell’apparato riproduttivo e della
mammella
Ginecomastia
Patologie sistemiche e
condizioni relative alla
sede di somministrazion
Astenia Edema
e

1 la frequenza dipende dalla presenza o assenza di fattori di rischio (glicemia a digiuno ? 5,6 mmol/l, BMI>30 kg/m2, livelli elevati di trigliceridi, storia di ipertensione).

Come con gli altri inibitori di HMG-CoA reduttasi, l’incidenza di reazioni avverse da farmaco tende ad essere dose-dipendente.

Descrizione di reazioni avverse selezionate

Effetto a carico dei reni: in pazienti trattati con rosuvastatina è stata riscontrata proteinuria, per lo piĂ¹ di origine tubulare, rilevata con un test a strisce reattive. Il passaggio da assenza di proteine o tracce a ++ ed oltre, è stato osservato in meno dell’1% dei pazienti, talora durante il trattamento con 10 e 20 mg ed in circa il 3% dei pazienti trattati con 40 mg. Un minore aumento nel passaggio da assenza o tracce a + è stato osservato con la dose di 20 mg. Nella maggior parte dei casi, la proteinuria diminuisce o scompare spontaneamente con il proseguire della terapia. Dall’analisi dei dati provenienti da studi clinici e dall’esperienza successiva alla immissione in commercio non è stata identificata una associazione di causalitĂ  tra proteinuria e danno renale acuto o progressivo.

In pazienti trattati con rosuvastatina è stata osservata ematuria e i dati derivanti dagli studi clinici dimostrano che il numero di eventi è basso.

Effetti a carico della muscolatura scheletrica: nei pazienti trattati con rosuvastatina a tutte le dosi, ed in particolare alle dosi > 20 mg, sono stati osservati effetti a carico della muscolatura scheletrica, per es., mialgia, miopatia (inclusa miosite) e, raramente, rabdomiolisi con e senza insufficienza renale acuta.

Un aumento dose-correlato dei livelli di CK e stato osservato in pazienti che assumevano rosuvastatina; nella maggior parte dei casi, si trattava di aumenti lievi, asintomatici e transitori. In caso di alti livelli di CK (> 5xULN), il trattamento deve essere interrotto (vedere paragrafo 4.4).

Effetti a carico del fegato: come con gli altri inibitori di HMG-CoA reduttasi, in un numero ridotto di pazienti in terapia con rosuvastatina è stato osservato un aumento dose-correlato delle transaminasi; nella maggior parte dei casi si è trattato di un aumento lieve, asintomatico e transitorio.

Le seguenti reazioni avverse sono state osservate con alcune statine: disfunzione sessuale

Casi eccezionali di malattia interstiziale polmonare, specialmente durante la terapia a lungo termine (vedere paragrafo 4.4).

La frequenza di casi di rabdomiolisi, di eventi renali gravi e di eventi epatici gravi (che consistono prevalentemente nell’aumento delle transaminasi epatiche) è piĂ¹ elevata con la dose da 40 mg.

Popolazione pediatrica

In uno studio clinico condotto su bambini e adolescenti trattati con rosuvastatina per 52 settimane, sono stati osservati piĂ¹ frequentemente incrementi di creatinchinasi (CK) > 10 xULN e sintomi muscolari in seguito ad esercizio fisico o aumento dell’attivitĂ  fisica, con maggiore frequenza rispetto agli adulti (vedere paragrafo 4.4). Per il resto, il profilo di sicurezza della rosuvastatina è risultato simile nei bambini e negli adolescenti rispetto agli adulti.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzi: http:// www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta- reazione-avversa

Ycomwya: avvertenze per l’uso

Effetti a carico dei reni

In pazienti trattati con alte dosi di rosuvastatina, in particolare con 40 mg, è stata osservata proteinuria, per lo piĂ¹ di origine tubulare, rilevata con un test a strisce reattive, che nella maggior parte dei casi è stata transitoria e intermittente. La proteinuria non ha mostrato essere predittiva di danno renale acuto o progressivo (vedere paragrafo 4.8). Nella fase di post-marketing, la frequenza degli eventi renali gravi è

piĂ¹ elevata con la dose da 40 mg. Nei pazienti trattati con una dose di 40 mg deve essere presa in considerazione, durante i controlli di routine, la valutazione della funzionalitĂ  renale.

Effetti a carico della muscolatura scheletrica

Nei pazienti trattati con rosuvastatina, a tutte le dosi ed in particolare alle dosi maggiori di 20 mg, sono stati evidenziati effetti a carico della muscolatura scheletrica, per es., mialgia, miopatia e, raramente, rabdomiolisi. Sono stati osservati casi molto rari di rabdomiolisi con l’uso di ezetimibe in associazione con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi. Non si puĂ² escludere un’interazione farmacodinamica (vedere paragrafo 4.5) e si raccomanda cautela nell’uso di tale associazione. Come per altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, nella fase successiva alla immissione in commercio, la frequenza di rabdomiolisi associata all’uso di rosuvastatina è piĂ¹ elevata con la dose da 40 mg.

Dosaggio della creatinin-chinasi

Il dosaggio della creatinin-chinasi (CK) non deve essere misurato dopo intensa attivitĂ  fisica o in presenza di un’altra plausibile causa di aumento della CK che possa confondere l’interpretazione dei risultati. Se i livelli di CK sono, al basale, significativamente elevati (> 5 x il Limite Normale Superiore –ULN-), deve essere effettuato un test di conferma entro 5 – 7 giorni.

Se il test conferma una valore basale di CK > 5xULN, il trattamento non deve essere iniziato.

Prima del trattamento

Ycomwya, come per altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, deve essere prescritta con cautela nei pazienti con fattori predisponenti per miopatia/rabdomiolisi. Tali fattori includono:

danno renale ipotiroidismo

storia personale o familiare di malattie muscolari ereditarie

storia pregressa di tossicitĂ  muscolare con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi o fibrati abuso di alcool

etĂ  maggiore di 70 anni

casi in cui si puĂ² verificare un aumento dei livelli plasmatici (vedere paragrafì 4.2, 4.5 e 5.2) uso concomitante di fibrati.

In questi pazienti il rischio correlato al trattamento deve essere considerato in relazione al possibile beneficio ed è raccomandato il monitoraggio clinico. Se i livelli di CK sono significativamente elevati al basale (> 5xULN), il trattamento non deve essere iniziato.

Durante il trattamento

Si deve chiedere ai pazienti di comunicare immediatamente la comparsa di dolore muscolare, debolezza o crampi inspiegabili, in particolar modo se associati a malessere o febbre. In questi pazienti devono essere misurati i livelli di CK. Il trattamento deve essere interrotto in caso di aumenti rilevanti di CK (> 5xULN) o se i sintomi muscolari sono gravi e causano disturbi quotidiani (anche se i livelli di CK sono ? 5xULN). La ripresa della terapia con Ycomwya o con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi deve essere riconsiderata se i sintomi scompaiono e i livelli di CK tornano alla normalitĂ , utilizzando la dose piu bassa e sotto stretto controllo medico. Nei pazienti asintomatici non è necessario il monitoraggio di routine dei livelli di CK. Ci sono state segnalazioni molto rare di miopatia necrotizzante immuno-mediata (IMNM) durante o dopo il trattamento con statine, inclusa la rosuvastatina. La IMNM è clinicamente caratterizzata da debolezza dei muscoli prossimali ed elevati livelli sierici di creatin-chinasi, che persistono anche dopo l’interruzione del trattamento con statine.

Negli studi clinici non c’è stata evidenza di un aumento degli effetti a carico del sistema muscolo-scheletrico ed in un piccolo numero di pazienti trattati con rosuvastatina ed una terapia in combinazione. Tuttavia, è stato osservato un aumento dell’incidenza di miosite e miopatia nei pazienti trattati con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi insieme a derivati dell’acido fibrico inclusi gemfibrozil, ciclosporina, acido nicotinico, antifungini azolici, inibitori delle proteasi e antibiotici macrolidi.

Gemfibrozil aumenta il rischio di miopatia quando contemporaneamente somministrato con altri inibitori di HMG-CoA reduttasi. Pertanto, la combinazione di Ycomwya e gemfribozil va evitata. Il beneficio di ulteriori alterazioni dei livelli lipidici con l’uso combinato di Ycomwya con fibrati o niacina deve essere attentamente

valutato in relazione ai potenziali rischi di tali combinazioni. La dose di 40 mg è controindicata con l’uso contemporaneo di fibrati (vedere paragrafo 4.5 e paragrafo 4.8.)

Ycomwya non deve essere contemporaneamente somministrato con formulazioni sistemiche di acido fusidico o entro 7 giorni dall’interruzione del trattamento con acido fusidico. Nei pazienti in cui il trattamento con acido fusidico è considerato essenziale, il trattamento con statine deve essere interrotto per tutta la durata del trattamento con acido fusidico.

Ci sono stati casi di rabdomiolisi (inclusi casi di morte) in pazienti che hanno ricevuto la combinazione di acido fusidico e statine (vedere paragrafo 4.5). Il paziente deve essere avvertito di richiedere un immediato intervento medico, se si presenta uno qualunque dei sintomi quali debolezza muscolare, dolore o indolenzimento.

La terapia con le statine puĂ² essere re-introdotta sette giorni dopo l’ultima dose di acido fusidico.

In circostanze eccezionali, ove sia necessario acido fusidico sistemico per un tempo prolungato, per es., per il trattamento di gravi infezioni, la necessitĂ  di somministrare contemporaneamente Ycomwya e acido fusidico deve essere considerata solo caso per caso e sotto stretto controllo medico.

Ycomwya non deve essere utilizzata in tutti i pazienti con una grave condizione acuta che puĂ² essere riconducibile a miopatia o che siano predisposti allo sviluppo di insufficienza renale secondaria fino a rabdomiolisi (per es., sepsi, ipotensione, interventi chirurgici maggiori, traumi, gravi disturbi metabolici, endocrini ed elettrolitici o convulsioni non controllate).

Effetti a carico del fegato

Come con altri inibitori di HMG-CoA reduttasi, Ycomwya deve essere utilizzata con cautela nei pazienti che fanno un uso eccessivo di alcool e/o hanno una storia di patologia epatica.

Si raccomanda di effettuare test di funzionalitĂ  epatica prima e 3 mesi dopo l’inizio del trattamento. Ycomwya deve essere interrotto o la dose ridotta, se il livello di transaminasi sieriche è superiore a 3 volte il limite normale superiore. Nell’uso successivo alla immissione in commercio, il tasso di segnalazioni relative ad eventi epatici gravi (che consiste principalmente in un aumento di transaminasi epatiche) è maggiore per la dose di 40 mg.

Nei pazienti con ipercolesterolemia secondaria causata da ipotiroidismo o sindrome nefrotica, la patologia sottostante deve essere trattata prima di iniziare la terapia con Ycomwya.

Etnia

Gli studi di farmacocinetica evidenziano un aumento dell’esposizione nei soggetti asiatici rispetto ai caucasici (vedere paragrafo 4.2, paragrafo 4.3 e paragrafo 5.2).

Inibitori delle proteasi

E’ stato osservato un aumento dell’esposizione sistemica a rosuvastatina in soggetti trattati con rosuvastatina in concomitanza con diversi inibitori delle proteasi in combinazione con ritonavir. E’ necessario prendere in considerazione sia il vantaggio di abbassare il livello di lipidi mediante l’uso di rosuvastatina, in pazienti HIV trattati con inibitori della proteasi, sia la possibilitĂ  di un aumento delle concentrazioni plasmatiche di rosuvastatina dall’inizio e fino alla titolazione delle dosi di rosuvastatina, in pazienti trattati con inibitori della proteasi. L’uso concomitante di alcuni inibitori delle proteasi non è raccomandato a meno che la dose di rosuvastatina non sia adattata (vedere paragrafì 4.2 e 4.5).

Malattia polmonare interstiziale

Casi eccezionali di malattia polmonare interstiziale sono stati osservati con alcune statine, in particolare con la terapia a lungo termine (vedere paragrafo 4.8). Le caratteristiche presenti possono includere dispnea, tosse non produttiva e peggioramento delle condizioni generali di salute (affaticamento, perdita di peso e febbre). Se si sospetta che un paziente abbia sviluppato malattia polmonare interstiziale, la terapia con statine deve essere interrotta.

Diabete mellito

Alcune evidenze suggeriscono che le statine, come effetto di classe, aumentano la glicemia e in alcuni pazienti, ad alto rischio di sviluppare diabete, possono indurre un livello di iperglicemia tale per cui è appropriato il ricorso alla terapia antidiabetica. Questo rischio, tuttavia, è superato dalla riduzione del rischio vascolare con l’uso di statine e pertanto non deve essere motivo di interruzione del trattamento. I pazienti a rischio (glicemia a digiuno 5,6 – 6,9 mmol/L, BMI > 30 kg/m2, livelli elevati di trigliceridi, ipertensione) devono essere monitorati sia a livello clinico che a livello biochimico in accordo con le linee guida nazionali.

Nello studio JUPITER, la frequenza complessiva di diabete mellito riportata è stata 2,8% nel gruppo trattato con rosuvastatina e 2,3% nel gruppo trattato con placebo, soprattutto nei pazienti con glicemia a digiuno 5,6

6,9 mmol/l.

Popolazione pediatrica

La valutazione della crescita lineare (altezza), peso, BMI (indice di massa corporea), e delle caratteristiche secondarie dello stadio dello sviluppo sessuale secondo la scala di Tanner, nella popolazione pediatrica di età compresa tra 6 e 17 anni trattata con rosuvastatina è limitata a un periodo di due anni. Dopo due anni di trattamento, non sono stati osservati effetti su crescita, peso corporeo, BMI o sullo sviluppo sessuale (vedere paragrafo 5.1).

In uno studio clinico condotto su bambini e adolescenti trattati con rosuvastatina per 52 settimane, sono stati osservati piĂ¹ frequentemente incrementi di CK > 10 xULN e sintomi muscolari in seguito ad esercizio fisico o aumento dell’attivitĂ  fisica rispetto a quanto riportato nelle sperimentazioni cliniche condotte sugli adulti (vedere paragrafo 4.8).

Intolleranza al lattosio

Ycomwya compresse rivestite con film contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio,

da deficit di Lapp lattasi o da malassorbimento di glucosio/galattosio non devono assumere questo medicinale.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco