Feraccru: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Feraccru fl 56 Cps 30 mg (Ferro Polimaltosato): sicurezza e modo d’azione

Feraccru fl 56 Cps 30 mg (Ferro Polimaltosato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Feraccru è indicato negli adulti per il trattamento della carenza di ferro.

Feraccru fl 56 Cps 30 mg: come funziona?

Ma come funziona Feraccru fl 56 Cps 30 mg? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Feraccru fl 56 Cps 30 mg

Categoria farmacoterapeutica: ferro trivalente, preparato orale, codice ATC: B03AB10. Meccanismo d’azione

Feraccru contiene ferro allo stato ferrico stabile, sotto forma di complesso con un ligando di trimaltolo.

Il complesso è concepito per fornire, in modo controllato, ferro utilizzabile per l’assorbimento attraverso la parete intestinale e il passaggio nelle proteine di trasporto e di deposito del ferro nell’organismo (rispettivamente transferrina e ferritina). Il complesso si dissocia durante l’assorbimento da parte del tratto gastrointestinale e non entra nella circolazione sistemica.

Efficacia clinica

Studi sulla IBD

La sicurezza e l’efficacia di Feraccru per il trattamento dell’anemia sideropenica sono state studiate in 128 pazienti (fascia di età 18-76 anni; 45 uomini e 83 donne) con IBD da inattiva a lievemente attiva (58 pazienti con colite ulcerosa [CU] e 70 pazienti con malattia di Crohn [MC]), e concentrazioni rispetto al basale di Hb tra 9,5 g/dL e 12 / 13 g/dL per donne/uomini. I pazienti sono stati arruolati in uno studio clinico combinato randomizzato controllato con placebo (AEGIS 1/2). Il 69% dei pazienti con CU presentava un punteggio SCCAI ?2 e il 31% un punteggio SCCAI pari a 3. L’83% dei pazienti con MC presentava un punteggio CDAI <150 e il 17% un punteggio CDAI >150-220. Tutti i pazienti avevano sospeso il trattamento con il precedente medicinale a base di ferro per via orale (oral ferrous product, OFP): più del 60% dei soggetti aveva interrotto l’assunzione dell’OFP precedente a causa di eventi avversi. Il tempo mediano trascorso dall’ultima dose di OFP era di 22 mesi nel gruppo sperimentale e di 17 mesi nel braccio placebo. Il 52% dei pazienti dello studio AEGIS 1 e il 33% di quelli dello studio AEGIS 2 aveva manifestato una riacutizzazione della patologia nei 6 mesi precedenti. Il tempo mediano (min-max) trascorso dall’ultima riacutizzazione della patologia era di circa 7 mesi (0,0-450 mesi). I soggetti sono stati randomizzati per ricevere 30 mg di Feraccru due volte al giorno o un placebo corrispondente come controllo per 12 settimane. La differenza tra Ferracru e il placebo in termini di variazione dal basale alla settimana 12 era di 2,25 g/dL (p<0,0001). Una volta terminata la fase controllata con placebo di 12 settimane degli studi, tutti i soggetti hanno intrapreso il trattamento in aperto con Feraccru 30 mg due volte al giorno per altre 52 settimane.

I risultati relativi agli altri principali endpoint di efficacia sono riportati nella tabella 2.

Tabella 2: Riepilogo degli altri principali endpoint di efficacia (AEGIS 1/2)

Endpoint Variazione rispetto al basale* di Hb (g/dL) alla settimana 4 Media (SE) Variazione rispetto al basale* di Hb (g/dL) alla settimana 8 Media (SE) Percentuale di soggetti che ha raggiunto la normalizzazio ne dell’Hb
alla settimana 12 (%)
Percentuale di soggetti che ha raggiunto una variazione di Hb ?1 g/dL alla settimana 12 (%) Percentuale di soggetti che ha raggiunto una variazione di Hb
?2g/dL alla settimana 12 (%)
Feraccru (N=64) 1,06 (0,08)*** 1,79 (0,11) *** 66 78 56
Placebo (N=64) 0,02 (0,08) 0,06 (0,11) 12 11 0

* Hb alla media rispetto al basale (SE): Feraccru 11,0 (1 027) g/dL, placebo 11,1 (0,851) g/dL; ***p<0,0001 rispetto al gruppo placebo;

Un aumento della variazione di Hb ?1 g/dL alla settimana 12 è stato raggiunto rispettivamente nel 90% e nel 69% dei sottogruppi di pazienti affetti da colite ulcerosa (N=29) e da malattia di Crohn (N=35). Un aumento della variazione di Hb ?2 g/dL alla settimana 12 è stato raggiunto rispettivamente nel 62% e nel 51% dei sottogruppi di pazienti affetti da colite ulcerosa e da malattia di Crohn. In entrambi gli studi è stato dimostrato che la carenza di ferro può essere corretta mediante un innalzamento dei livelli di ferritina. I livelli medi di ferritina (?g/L) in soggetti trattati con Feraccru sono migliorati costantemente dal basale (8,6 ?g/L [DS 6,77] in media) alla settimana 12 (26,0 ?g/L [DS 30,57] in media), con un miglioramento complessivo medio pari a 17,4 ?g/L. La ferritina ha continuato a salire nel corso del trattamento a lungo termine con Feraccru (68,9 ?g/L [DS 96,24] in media) alla settimana 64, con un miglioramento complessivo medio di 60,3 ?g/L).

Studio sulla patologia renale cronica (CKD)

L’efficacia, la sicurezza, la tollerabilità e la farmacocinetica (PK) di Feraccru per ili trattamento dell’anemia da carenza di ferro in soggetti adulti con patologia renale cronica (CKD) è stata studiata in uno studio clinico randomizzato, controllato con placebo, di fase III (AEGIS-CKD). 167 pazienti (intervallo di età: 30-90 anni; 50 uomini e 117 donne) con un GFR ?15 ml/min/1,73 m2 e

<60 ml/min/1,73 m2 e un’emoglobina basale ?8,0 g/dl e <11,0 g/dl e un valore di ferritina <250 ng/ml

con una saturazione di ferritina (TSAT) <25%, o con un valore di ferritina <500 ng/ml con una TSAT

<15% sono stati randomizzati con un rapporto 2:1 a ricevere Feraccru 30 mg in capsule due volte al giorno o placebo due volte al giorno per un periodo di trattamento di 16 settimane. A questo periodo ha fatto seguito una fase di trattamento in aperto, che includeva fino a 36 settimane di trattamento esclusivamente con Feraccru.

Feraccru ha portato ad un aumento clinicamente e statisticamente significativo dell’emoglobina rispetto al placebo durante il periodo di trattamento in doppio cieco di 16 settimane.

La variazione della media dei minimi quadrati (Least Square Mean, LSM) della concentrazione di emoglobina rispetto al basale nella Settimana 16 era di 0,50 g/dl per il gruppo maltolo ferrico e di – 0,02 g/dl per il gruppo del placebo, con una differenza nella LSM statisticamente significativa di 0,52 (p = 0,0149).

La variazione della LSM della concentrazione di ferritina rispetto al basale alla Settimana 16 con LOCF era di 25,42 µg/l per il gruppo Feraccru e di -7,23 µg/l per il gruppo del placebo, con una differenza nella LSM statisticamente significativa di 32,65 (p = 0,0007).

Studi pediatrici

L’Agenzia europea dei medicinali ha rinviato l’obbligo di presentare i risultati degli studi con Feraccru in uno o più sottogruppi della popolazione pediatrica per l’anemia sideropenica (vedere paragrafo 4.2 per ìnformazìonì sull’uso pedìatrìco).


Feraccru fl 56 Cps 30 mg: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Feraccru fl 56 Cps 30 mg, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Feraccru fl 56 Cps 30 mg

Assorbimento ed eliminazione

Le proprietà farmacocinetiche di Feraccru sono state analizzate misurando le concentrazioni di maltolo e glucuronide di maltolo nel plasma e nelle urine, insieme ai parametri sierici del ferro dopo un’unica dose e allo stato stazionario (dopo 1 settimana) in 24 soggetti affetti da carenza di ferro, randomizzati per ricevere 30 mg, 60 mg o 90 mg di Feraccru due volte al giorno. Campioni di sangue e di urine sono stati analizzati per verificare la presenza di maltolo e glucuronide di maltolo. Campioni di siero sono stati analizzati per verificare i parametri relativi al ferro.

Il maltolo è stato provvisoriamente misurato nel plasma con un’AUC0-t tra 0,022 e 0,205 h.µg/mL tra tutti i regimi di dosaggio e in entrambe le giornate di studio. Gli studi preclinici hanno dimostrato che il maltolo viene metabolizzato tramite l’UGT1A6 e per solfatazione. Non è noto se i medicinali che

inibiscono gli enzimi UGT abbiano il potenziale di aumentare la concentrazione di maltolo (vedere paragrafo 4.5). È apparso che il maltolo è stato rapidamente metabolizzato a glucuronide di maltolo (AUC0-t tra 9,83 e 30,9 h.µg/mL in tutti i regimi posologici). Le concentrazioni massime di maltolo e glucuronide di maltolo sono state raggiunte tra 1 e 1,5 ore dopo la somministrazione orale di Feraccru. L’esposizione al glucuronide di maltolo è aumentata in maniera proporzionale alla dose nell’arco dell’intervallo di dosaggio di Feraccru da 30 a 90 mg due volte al giorno e non è stato rilevato alcun accumulo significativo di entrambi dopo un trattamento di 7 giorni con Feraccru. Del maltolo totale ingerito, una media compresa tra il 39,8% e il 60,0% è stata escreta come glucuronide di maltolo. Il picco della saturazione della transferrina (TSAT) e i valori totali di ferro nel siero sono stati raggiunti 1,5-3 ore dopo la somministrazione di Ferracru per via orale. Le concentrazioni totali di ferro nel siero e i valori di TSAT sono risultati generalmente più elevati con l’aumento delle dosi di Feraccru. I profili della TSAT e quelli totali di ferro nel siero sono risultati comparabili tra il giorno 1 e il giorno 8.

Sono state analizzate anche le proprietà farmacocinetiche di Feraccru allo stato stazionario in 15 soggetti che stavano già partecipando allo studio AEGIS 1/2 descritto in precedenza e che si trovavano nella fase di trattamento in aperto da almeno 7 giorni (Feraccru 30 mg due volte al giorno). Il maltolo è stato ancora misurato provvisoriamente nel plasma con un’emivita di 0,7 ore, con un Cmax di 67,3 + 28,3 ng/mL. È apparso che il maltolo è stato rapidamente metabolizzato a glucuronide di maltolo (Cmax

= 4677 + 1613 ng/mL). Le concentrazioni massime di maltolo e glucuronide di maltolo sono state raggiunte circa 1 ora dopo la somministrazione orale di Feraccru. Le concentrazioni totali massime di ferro nel siero sono state misurate 1-2 ore dopo la somministrazione. I profili farmacocinetici di maltolo/glucuronide di maltolo e i parametri relativi al ferro sono risultati indipendenti l’uno dall’altro.


Feraccru fl 56 Cps 30 mg: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Feraccru fl 56 Cps 30 mg agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Feraccru fl 56 Cps 30 mg è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Feraccru fl 56 Cps 30 mg: dati sulla sicurezza

Maltolo ferrico

Studi preclinici non hanno rivelato rischi particolari per l’uomo sulla base di studi di tossicità a dosi ripetute e di tolleranza locale condotti con maltolo ferrico.

È stato riscontrato un deposito di ferro nel sistema reticolo-endoteliale, nel fegato e nella milza in cani a cui erano stati somministrati 250 mg/kg/die di maltolo ferrico.

Non sono stati condotti studi di potenziale cancerogeno e di tossicità della riproduzione e dello sviluppo con maltolo ferrico.

Maltolo

È stata osservata emosiderina nelle cellule di Kupffer di cani cui erano stati somministrati

250 mg/kg/die di maltolo. Alla dose di 500 mg/kg/die sono stati riportati degenerazione testicolare e segni tossici indicativi di chelazione del ferro. Questi effetti non sono stati osservati in un secondo studio in cani che avevano ricevuto fino a 300 mg/kg/die.

Non è stato possibile escludere completamente un possibile potenziale genotossico del maltolo. Tuttavia, non sono stati riportati effetti cancerogeni in studi condotti in topi e ratti che avevano ricevuto fino a 400 mg/kg/die di maltolo.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Feraccru fl 56 Cps 30 mg: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Feraccru fl 56 Cps 30 mg

Feraccru fl 56 Cps 30 mg: interazioni

Non sono stati effettuati studi d’interazione tra medicinali e Feraccru. Sulla base di uno studio in vitro, il maltolo è glucuronizzato tramite l’UGT1A6 (vedere paragrafo 5.2).

È stato dimostrato che il cibo inibisce l’assorbimento di Feraccru, pertanto il medicinale deve essere assunto a stomaco vuoto (vedere paragrafo 4.2).

Somministrazione di sali di ferro per via endovenosa

La somministrazione concomitante di Feraccru e di ferro per via endovenosa deve essere evitata, in quanto questa associazione può provocare ipotensione o persino collasso: la somministrazione endovenosa di ferro causa saturazione della transferrina che, a sua volta, è all’origine del rilascio rapido del ferro.

Impatto di Feraccru sull’assorbimento di altri medicinali

È noto che il ferro per via orale riduce l’assorbimento di penicillamina, bifosfonati, ciprofloxacina, entacapone, levodopa, levofloxacina, levotiroxina (tiroxina), moxifloxacina, micofenolato, norfloxacina e ofloxacina. Questi medicinali devono essere somministrati ad almeno 2 ore di distanza dall’assunzione di Feraccru.

In caso di assunzione concomitante di ferro per via orale e tetraciclina, potrebbe risultare ridotto sia l’assorbimento del ferro sia quello dell’antibiotico. La somministrazione di tetracicline e preparati a base di ferro deve avvenire a distanza di 2-3 ore.

Medicinali che possono influire sull’assorbimento e la distribuzione del ferro contenuto in Feraccru

L’assorbimento del ferro per via orale può essere ridotto dall’assunzione di sali di calcio e di magnesio (ad esempio trisilicato di magnesio). La somministrazione di preparati a base di ferro e di tali composti deve avvenire a distanza di almeno 2 ore.

Interazioni farmacodinamiche

L’uso concomitante di ferro e dimercaprolo deve essere evitato, in quanto tale associazione è nefrotossica.

L’uso concomitante di cloramfenicolo e ferro deve essere evitato, in quanto il cloramfenicolo ritarda la clearance plasmatica del ferro, la sua incorporazione nei globuli rossi e interferisce con l’eritropoiesi.

L’uso concomitante di ferro e metildopa deve essere evitato, in quanto il ferro per via orale può antagonizzare l’effetto ipotensivo di metildopa.


Feraccru fl 56 Cps 30 mg: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Feraccru fl 56 Cps 30 mg: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non è atteso alcun effetto da un medicinale contenente ferro da assumere per via orale.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco