Moventig: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Moventig 12 5 mg compressa rivestita film uso orale blister (Naloxegol Ossalato): sicurezza e modo d’azione

Moventig 12 5 mg compressa rivestita film uso orale blister (Naloxegol Ossalato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Moventig è indicato per il trattamento di pazienti adulti affetti da costipazione indotta da oppioidi (OIC) con una inadeguata risposta al/ai lassativo/i.

Per la definizione di inadeguata risposta al/ai lassativo/i, vedere paragrafo 5.1.

Moventig 12 5 mg compressa rivestita film uso orale blister: come funziona?

Ma come funziona Moventig 12 5 mg compressa rivestita film uso orale blister? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Moventig 12 5 mg compressa rivestita film uso orale blister

Categoria farmacoterapeutica: Farmaci per la costipazione, antagonisti periferici dei recettori per gli oppioidi, codice ATC: A06AH03

Meccanismo d’azione ed effetti farmacodinamici

Naloxegol è un derivato PEGilato del naloxone, antagonista dei recettori oppioidi-mu. La PEGilazione riduce la permeabilità passiva di naloxegol e inoltre rende il composto un substrato per il trasportatore della glicoproteina- P. Considerando la scarsa permeabilità e il maggiore efflusso di naloxegol

attraverso la barriera ematoencefalica, in correlazione alle proprietà del substrato per la P-gp, la penetrazione di naloxegol nel SNC è minima.

Studi in vitro dimostrano che naloxegol è un antagonista neutrale pieno del recettore oppioide-mu. Naloxegol agisce legandosi ai recettori oppioidi-mu presenti nel tratto GI e agisce sulle cause sottostanti dell’OIC (cioè motilità GI ridotta, ipertonicità e aumento dell’assorbimento di liquidi, come conseguenza del trattamento a lungo termine con oppioidi).

Naloxegol agisce da antagonista periferico dei recettori oppioidi-mu presenti nel tratto gastrointestinale, riducendo in tale modo gli effetti costipanti degli oppioidi senza influire sugli effetti analgesici sul sistema nervoso centrale, mediati dagli oppioidi.

Efficacia e sicurezza clinica

L’efficacia e la sicurezza di naloxegol sono state stabilite in due studi clinici ripetuti, condotti in doppio cieco e controllati verso placebo, su pazienti affetti da OIC e con dolore non correlato al cancro (Kodiac 4 e Kodiac 5). Sono stati considerati eleggibili i pazienti trattati con almeno 30 unità di oppioidi, equivalenti alla morfina (meu) al giorno, per almeno 4 settimane, prima del reclutamento e affetti da OIC riferita dagli stessi soggetti. L’OIC è stata confermata durante un periodo di pre- trattamento di due settimane ed è stata definita come <3 evacuazioni spontanee (SBM) in media alla settimana, con sintomi da costipazione associati almeno al 25% delle evacuazioni. Ai pazienti era vietato fare uso di lassativi, eccetto il lassativo di salvataggio bisacodile, se non avevano avuto un’evacuazione da 72 ore. L’SBM è stata definita come un’evacuazione avvenuta senza assumere il lassativo di salvataggio entro le ultime 24 ore. I pazienti con punteggi medi relativi al dolore, sulla scala di valutazione numerica (Numeric Rating Scale, NRS), pari o superiori a 7 non sono stati studiati a causa del rischio di confondere il risultato relativo all’efficacia, per la presenza di dolore non controllato. Sono stati esclusi dagli studi clinici i soggetti che avevano un QTcF >500 msec allo screening, un’anamnesi positiva recente per infarto miocardico entro i 6 mesi precedenti la randomizzazione, presentavano insufficienza cardiaca congestizia sintomatica o qualsiasi altra malattia CV manifesta. In uno studio approfondito QT / QTc, come definito dalle linee guida ICH E14, non sono stati osservati cambiamenti clinicamente rilevanti negli intervalli HR, RR, QT, PR o QRS o nella morfologia dell’onda T. Inoltre in questo studio, non sono stati identificati problemi di sicurezza e tollerabilità fino alla più alta dose somministrata (150 mg). In accordo alle linee guida ICH E14, questo è considerato un approfondito studio del QT / QTc, definitivamente negativo. I pazienti con insufficienza epatica di entità moderata o grave (Classe B o C di Child-Pugh) sono stati esclusi dagli studi di Fase III (Kodiac 4 e 5). Pertanto, naloxegol non è stato studiato nei soggetti affetti da OIC e con compromissione epatica moderata o grave. Entrambi gli studi avevano la potenza sufficiente ed erano stratificati in modo che almeno il 50% dei pazienti randomizzati ad ogni braccio di trattamento fosse conforme ai criteri basali per essere classificati come soggetti con risposta inadeguata ai lassativi (Laxative Inadequate Responder, LIR).

Definizione di risposta inadeguata ai lassativi

Per essere definiti LIR, nel corso delle due settimane antecedenti alla prima visita dello studio i pazienti dovevano aver riferito sintomi concomitanti di OIC, di entità almeno moderata durante la terapia, con almeno una classe di lassativi per un minimo di quattro giorni nel periodo antecedente allo studio.

Efficacia nella popolazione di pazienti indicati in questo RCP

Risposta a 12 settimane nel gruppo LIR

L’efficacia e la durata dell’effetto sono state valutate nell’end-point primario come risposta a naloxegol registrata nel periodo di trattamento della durata di 12 settimane, definita come >3 SBM alla settimana e una variazione rispetto al basale di >1 SBM alla settimana, per almeno 9 settimane di studio su 12 e per 3 settimane nelle ultime 4. Il primo dei tre end-point secondari protetti da molteplicità era la percentuale dei soggetti responder alla settimana 12 nel sottogruppo LIR.

È stata riscontrata una differenza statisticamente significativa per la dose pari a 25 mg versus placebo per la frequenza di responder nel sottogruppo LIR negli studi Kodiac 4 (p = 0,002) e

Kodiac 5 (p = 0,014). Seguendo la procedura per la molteplicità dei test, è stata osservata la

significatività statistica per il gruppo di trattamento con 12,5 mg, versus placebo nel sottogruppo LIR nello studio Kodiac 4 (p = 0,028), ma non in Kodiac 5 (p = 0,074). Nello studio Kodiac 4, i tassi di risposta registrati nei gruppi trattati con placebo, 12,5 mg e 25 mg nel sottogruppo LIR sono risultati pari al 28,8%, 42,6% e 48,7%, mentre in Kodiac 5 i tassi di risposta corrispondenti erano pari al 31,4%, 42,4% e 46,8%. In base ai dati cumulati ricavati dagli studi Kodiac 4 e Kodiac 5, le percentuali di soggetti responder nel sottogruppo LIR erano pari al 30,1% per il placebo, al 42,5% per la dose di 12,5 mg e al 47,7% per la dose di 25 mg, registrando un rischio relativo (CI al 95%) per l’effetto del trattamento versus placebo di 1,410 (1,106; 1,797) e 1,584 (1,253; 2,001), rispettivamente, per i gruppi trattati con 12,5 mg e 25 mg.

Risposta a 12 settimane in pazienti con una risposta inadeguata ad almeno due classi di lassativi

La risposta a naloxegol rilevata nel corso di 12 settimane è stata analizzata nel sottogruppo di pazienti con una risposta inadeguata ad almeno due classi di lassativi, approssimativamente il 20% dei soggetti randomizzati. In un’analisi cumulata degli studi Kodiac 4 e Kodiac 5 (rispettivamente 90, 88 e 99 soggetti, nei gruppi trattati con placebo, 12,5 mg e 25 mg), sono state osservate percentuali di risposta più elevate in questa popolazione per il gruppo di trattamento con la dose pari a 25 mg, in confronto al placebo (p = 0,040). Le percentuali di soggetti responder in questa popolazione erano pari al 30,0% per il placebo, 44,3% per 12,5 mg e 44,4% per 25 mg.

Tempo per la prima evacuazione spontanea

Negli studi Kodiac 4 (p <0,001) e Kodiac 5 (p = 0,002), il tempo per la prima SBM nel sottogruppo LIR, dopo l’assunzione della prima dose, era più breve per il gruppo trattato con la dose pari a 25 mg, in confronto al placebo. Nello studio Kodiac 4 (p = 0,002), e Kodiac 5 (p <0,001), la dose pari a

12,5 mg nel sottogruppo LIR è stata associata anche ad un tempo più breve per la prima SBM, dopo l’assunzione della dose, in confronto al placebo. Nello studio Kodiac 4, il placebo, le dosi da 12,5 mg e 25 mg sono stati associati a un tempo mediano per la prima SBM dopo l’assunzione della dose, pari, rispettivamente a 43,4, 20,6 e 5,4 ore. Nello studio Kodiac 5 i tempi corrispondenti alla prima SBM dopo l’assunzione della dose sono stati, rispettivamente, pari a 38,2, 12,8 e 18,1 ore.

Numero medio di giorni alla settimana con almeno una SBM

È stato riscontrato un aumento del numero medio di giorni alla settimana con almeno una SBM nel sottogruppo LIR per la dose pari a 25 mg negli studi Kodiak 4 e Kodiac 5 (p <0,001 in entrambe le sperimentazioni cliniche) e anche per la dose di 12,5 mg (p = 0,006 in entrambi gli studi).

Miglioramento dei sintomi della OIC

Nel sottogruppo LIR, la dose pari a 25 mg ha migliorato lo sforzo rettale (Kodiac 4 p = 0,043, Kodiac 5 p <0,001). La consistenza delle feci nel sottogruppo LIR, valutata tramite la scala delle feci di Bristol, è migliorata nello studio Kodiac 5, versus placebo (p <0,001), ma non in Kodiac 4

(p= 0,156). Nel sottogruppo LIR, la dose pari a 25 mg ha aumentato la media dei giorni per settimana rispetto al placebo, con almeno 1 movimento intestinale spontaneo completo (CSBM), in entrambe le sperimentazioni cliniche (Kodiac 4 p = 0,002, Kodiac 5 p <0,001).

End-point relativo alla risposta ai sintomi

Un “responder relativo ai sintomi” è stato definito come un soggetto che ha soddisfatto i criteri relativi ai responder dopo 12 settimane e ha evidenziato un miglioramento dei sintomi dell’OIC specificati in precedenza e nessun peggioramento dei sintomi. Nel sottogruppo LIR, la dose pari a 25 mg ha aumentato le percentuali dei responder per i sintomi, in entrambe le sperimentazioni cliniche, rispetto al placebo (Kodiac 4 p = 0,001, Kodiac 5 p = 0,005). Nel sottogruppo LIR, le percentuali dei responder per i sintomi, registrate nello studio Kodiac 4, per i bracci di trattamento con il placebo, 12,5 mg e 25 mg erano pari al 24,6%, 36,5% e 45,3%, mentre le percentuali dei responder per i sintomi in Kodiac 5, erano pari al 25,6%, 33,6% e 42,7%.

Questionario di valutazione dei sintomi della costipazione, compilato dai pazienti (PAC-SYM)

Nel sottogruppo LIR, la dose di naloxegol, pari a 25 mg, ha determinato un miglioramento (variazione rispetto ai valori basali), alla settimana 12, superiore dei punteggi totali di valutazione dei sintomi di costipazione effettuata dai pazienti (PAC-SYM), in confronto al placebo, in entrambi gli studi (Kodiac 4 p = 0,023, Kodiac 5 p = 0,002). Anche la dose di 12,5 mg nel sottogruppo LIR ha registrato

un notevole miglioramento nel PAC SYM totale alla settimana 12, rispetto al placebo in entrambi gli studi (rispettivamente, p = 0,020 e p = 0,001). Confrontata con il placebo, la dose di naloxegol, pari a 25 mg, ha determinato anche un maggiore miglioramento (variazione rispetto ai valori basali) alla 12a settimana, dei punteggi ottenuti nel dominio rettale di PAC-SYM in entrambi gli studi (p = 0,004 e

p <0,001, Kodiac 4 e Kodiac 5, rispettivamente) e dei punteggi del dominio relativo alle feci nello studio Kodiac 4 (p = 0,031) e Kodiac 5 (p <0,001). In nessuno dei due studi si è osservato un impatto rilevante sui sintomi addominali (rispettivamente, p = 0,256 e p = 0,916, Kodiac 4 e Kodiac 5).

Potenziale per interferenza con analgesia oppioide mediata

Nel corso dello studio di 12 settimane, non sono state riscontrate differenze clinicamente rilevanti tra 12,5 mg di naloxegol, 25 mg di naloxegol e il placebo, in relazione ai punteggi riguardanti l’intensità media del dolore, l’uso giornaliero di oppioidi o l’astinenza da oppioidi.

Negli studi di 12 settimane (Kodiac 4 e 5), la frequenza dell’evento avverso (EA) dolore dorsale era 4,3% per naloxegol 25 mg versus 2,0% per placebo, e la frequenza dell’EA dolore a un arto era 2,2% per naloxegol 25 mg, versus 0,7% per placebo. In uno studio sulla sicurezza a lungo termine (Kodiac 8), la frequenza di EA dolore dorsale segnalato era 8,9% per naloxegol 25 mg versus 8,8% per la cura tradizionale. Per il dolore a un arto, il tasso per naloxegol 25 mg era 3,5% versus 3,3% per la cura tradizionale.

Sicurezza e tollerabilità valutate in un periodo esteso di 12 settimane

Kodiac 7 è stato uno studio di estensione di 12 settimane, volto a valutare la sicurezza e che ha consentito ai pazienti reclutati per lo studio Kodiac 4 di proseguire lo stesso trattamento, in cieco, di Kodiac 4 per altre 12 settimane (placebo, 12,5 mg o 25 mg di naloxegol al giorno). L’obiettivo primario era confrontare la sicurezza e la tollerabilità tra i tre gruppi di trattamento per altre

12 settimane (oltre a quanto osservato nello studio Kodiac 4), usando la statistica descrittiva. In questo studio, naloxegol somministrato alle dosi di 12,5 mg e 25 mg, nel trattamento di pazienti affetti da OIC con dolore non correlato al cancro, è risultato generalmente sicuro e ben tollerato, in confronto al placebo.

In tutti i gruppi di trattamento, compreso il placebo, i miglioramenti dei domini di PAC-SYM osservati in Kodiac 4 sono stati mantenuti per i pazienti che hanno proseguito il trattamento nello studio Kodiac 7.

Sicurezza e tollerabilità a lungo termine

Kodiac 8 era uno studio di fase III, multicentrico, randomizzato, in aperto, a gruppi paralleli, della durata di 52 settimane, che ha valutato la sicurezza e la tollerabilità di naloxegol versus la terapia standard nel trattamento dell’OIC in pazienti con dolore non correlato al cancro. L’obiettivo primario era valutare la sicurezza e la tollerabilità a lungo termine di 25 mg di naloxegol e, usando la statistica descrittiva, procedere ad un confronto con il trattamento terapeutico standard.

I pazienti eleggibili sono stati randomizzati in un rapporto 2:1 per ricevere il trattamento con 25 mg di naloxegol al giorno (qd) o il trattamento terapeutico standard per l’OIC per 52 settimane. I soggetti assegnati alla terapia standard hanno seguito un regime di trattamento con lassativi per l’OIC, stabilito dallo sperimentatore in base al miglior parere clinico, escludendo gli antagonisti periferici dei recettori oppioidi-mu.

Degli 844 pazienti randomizzati, il 61,1% ha completato la sperimentazione (definita come il completamento della visita di follow-up prevista alla settimana 2 successiva al periodo di trattamento di 52 settimane). Nel complesso, in questo studio, 393 e 317 pazienti che hanno soddisfatto i requisiti specificati relativi all’esposizione, sono stati esposti rispettivamente a 25 mg di naloxegol per almeno 6 e 12 mesi.

L’esposizione a lungo termine a 25 mg di naloxegol, fino a 52 settimane, è risultata generalmente sicura e ben tollerata nel trattamento dei pazienti affetti da OIC con dolore non correlato al cancro. Durante il periodo di trattamento di 52 settimane, non sono state riscontrate differenze inattese importanti dei risultati relativi alla sicurezza e alla tollerabilità tra il gruppo trattato con 25 mg di naloxegol e il gruppo di trattamento con la terapia standard.

Popolazione pediatrica

L’Agenzia europea dei medicinali ha rinviato l’obbligo di presentare i risultati degli studi con Moventig in uno o più sottogruppi della popolazione pediatrica per la costipazione indotta da oppioidi (vedere paragrafo 4.2 per ìnformazìonì sull’uso pedìatrìco).


Moventig 12 5 mg compressa rivestita film uso orale blister: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Moventig 12 5 mg compressa rivestita film uso orale blister, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Moventig 12 5 mg compressa rivestita film uso orale blister

Assorbimento

In seguito alla somministrazione orale, naloxegol viene assorbito rapidamente e il picco di concentrazione (Cmax) è raggiunto in meno di 2 ore. In una maggioranza di soggetti, è stato osservato un picco secondario della concentrazione plasmatica di naloxegol a distanza di circa 0,4-3 ore dal primo picco. Una spiegazione potrebbe essere il ricircolo enteropatico, in quanto, nel ratto, è stata osservata una estesa escrezione biliare.

Effetti del cibo

: un pasto ad alto contenuto di grassi ha aumentato l’entità e la velocità di assorbimento di naloxegol. La Cmax e l’area sotto la curva, relativa alla concentrazione plasmatica-tempo (AUC) sono aumentate, rispettivamente, del 30% e del 45% circa.

Naloxegol, come compressa frantumata, ridotta in polvere e mescolata in acqua, somministrata per via orale, oppure somministrata nello stomaco attraverso un sondino nasogastrico, è bioequivalente alla compressa intera, con una tmax mediana di 0,75 e di 1,50 ore (intervallo da 0,23 a 5,02 ore), rispettivamente, per la compressa frantumata somministrata per via orale e per la compressa frantumata somministrata attraverso un sondino nasogastrico.

Distribuzione

Il volume medio di distribuzione apparente durante la fase terminale (Vz/F), rilevato in volontari sani, in tutti gli studi e gruppi di dosaggio, variava nell’intervallo da 968 a 2.140 L. I risultati emersi da uno studio condotto sul ratto mediante autoradiografia quantitativa di tutto il corpo (QWBA) e la mancanza di antagonismo degli effetti degli oppiacei sul SNC nell’uomo, alle dosi di naloxegol inferiori a 250 mg, indicano una distribuzione minima di naloxegol nel SNC. Nell’uomo, il legame di naloxegol con le proteine plasmatiche è risultato basso e la frazione non legata oscillava tra l’80% e

il 100%.

Biotrasformazione

In uno studio di bilanciamento di massa condotto nell’uomo, sono stati individuati, in totale,

6 metaboliti nel plasma, nell’urina e nelle feci. Questi metaboliti rappresentavano più del 32% della dose somministrata e si sono formati attraverso la N-dealchilazione, la O-demetilazione, l’ossidazione e la perdita parziale della catena PEG. Nessuno dei metaboliti era presente in quantità >10% delle concentrazioni plasmatiche del farmaco progenitore o del totale del progenitore e del metabolita ad esso correlato.

Eliminazione

In seguito alla somministrazione orale di naloxegol radiomarcato, il 68% e il 16% della dose totale somministrata sono stati, rilevati, rispettivamente, nelle feci e nell’urina. Naloxegol, progenitore escreto nell’urina, rappresentava meno del 6% della dose totale somministrata. Pertanto, l’escrezione renale costituisce una via minore di eliminazione per naloxegol. In studi di farmacologia clinica, l’emivita di naloxegol somministrato alla dose terapeutica variava da 6 a 11 ore.

Linearità/Non linearità

Nell’intervallo di dosi valutate, il picco della concentrazione plasmatica e l’AUC sono aumentate in maniera proporzionale, o in modo quasi proporzionale alla dose.

Popolazioni speciali:

Età e sesso

È stato riscontrato un effetto lieve dell’età sul profilo farmacocinetico di naloxegol (aumento dell’AUC pari circa allo 0,7% per ogni incremento di un anno dell’età). Per i pazienti anziani, non è

richiesta alcuna modifica della dose. I soggetti di età superiore a 65 anni sono stati rappresentati negli studi di fase III. Le sperimentazioni cliniche sull’uso di naloxegol non hanno reclutato un numero sufficiente di pazienti di età pari o superiore a 75 anni per poter stabilire se questi soggetti rispondono in modo diverso rispetto ai pazienti più giovani; tuttavia, in base al meccanismo d’azione del principio attivo, teoricamente, non esistono motivi per effettuare una modifica della dose in questo gruppo di età. Per le raccomandazioni posologiche per i pazienti con insufficienza renale di entità moderata o grave, vedere paragrafo 4.2. Non si rileva alcun effetto del sesso sul profilo PK di naloxegol.

Etnia

L’effetto dell’etnia sulla farmacocinetica di naloxegol è lieve (diminuzione dell’AUC di naloxegol, pari circa al 20% quando altri gruppi etnici sono confrontati con soggetti caucasici); di conseguenza, non è necessario effettuare alcuna modifica della dose.

Peso corporeo

È stato osservato che l’esposizione a naloxegol aumenta all’aumentare del peso corporeo; tuttavia, le differenze di esposizione non sono state considerate clinicamente rilevanti.

Compromissione della funzionalità renale

Considerando che, per naloxegol, la clearance renale rappresenta una via minore di eliminazione, a prescindere dalla gravità (compromissione renale di entità moderata, grave e allo stadio terminale), l’impatto di una funzione renale compromessa sulla farmacocinetica di naloxegol è risultato minimo nella maggior parte dei soggetti. Tuttavia, in 2 pazienti su 8 (in entrambi i gruppi di soggetti con compromissione renale di entità moderata e grave, ma non nel gruppo con compromissione renale allo stadio terminale) sono stati osservati aumenti dell’esposizione di naloxegol fino a 10 volte. In questi pazienti la compromissione renale può influire negativamente su altre vie di eliminazione (metabolismo epatico/intestinale del farmaco, ecc.) determinando un’esposizione superiore. La dose iniziale per i pazienti con insufficienza renale, di entità moderata o grave, è 12,5 mg. In caso di comparsa di effetti collaterali che influiscono sulla tollerabilità, il trattamento con naloxegol deve essere interrotto. La dose può essere aumentata a 25 mg, se 12,5 mg sono ben tollerati dal paziente (vedere paragrafo 4.2). L’esposizione di naloxegol nei pazienti con malattia renale allo stadio terminale (ESRD), in emodialisi, è risultata simile a quella di volontari sani con una funzione renale normale.

Compromissione della funzionalità epatica

È stata osservata una diminuzione dell’AUC inferiore al 20%, e una riduzione della Cmax pari al 10%, in pazienti con compromissione epatica di entità lieve e moderata (Classi A e B del sistema di classificazione di Child-Pugh). L’effetto della compromissione epatica grave (Classe C di Child-Pugh) sulla farmacocinetica di naloxegol non è stato valutato. L’uso di questo medicinale non è raccomandato nei pazienti con compromissione epatica grave.

Popolazione pediatrica

La farmacocinetica di naloxegol non è stata studiata nella popolazione pediatrica.


Moventig 12 5 mg compressa rivestita film uso orale blister: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Moventig 12 5 mg compressa rivestita film uso orale blister agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Moventig 12 5 mg compressa rivestita film uso orale blister è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Moventig 12 5 mg compressa rivestita film uso orale blister: dati sulla sicurezza

I dati preclinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicità a dosi ripetute, genotossicità e fertilità.

Sono stati condotti studi sullo sviluppo embrio-fetale in ratti e conigli. Nello studio sullo sviluppo embrio-fetale nel ratto è stata osservata un’incidenza più alta, potenzialmente correlata al trattamento, della variante scheletrica di centro vertebrale bipartito e un feto ha evidenziato anorchidia alla dose massima testata. È stata osservata una malformazione scheletrica di archi fusi nel feto, possibilmente correlata al trattamento, alla massima dose testata nello studio sullo sviluppo embrio-fetale dei conigli, in assenza di tossicità materna. In uno studio separato sullo sviluppo prenatale e postnatale condotto su ratti, i pesi corporei sono risultati più bassi nei cuccioli di sesso maschile, in seguito alla somministrazione della dose più alta nelle madri. Tutti questi effetti sono stati osservati soltanto a

esposizioni considerate sufficientemente superiori alla massima esposizione nell’uomo, il che indica una scarsa rilevanza clinica.

Sono stati condotti studi di cancerogenicità sull’uso di naloxegol nel ratto e nel topo. Nei ratti maschi, è stato osservato un aumento dose-correlato di adenomi delle cellule di Leydig e dell’iperplasia cellulare interstiziale con esposizioni considerate sufficientemente in eccesso rispetto all’esposizione massima nell’uomo. Le alterazioni neoplastiche osservate sono effetti ormonali ben noti nel ratto, mediati a livello centrale, che non sono rilevanti per l’uomo.

Studi condotti su ratti allattati hanno dimostrato che naloxegol è escreto nel latte.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Moventig 12 5 mg compressa rivestita film uso orale blister: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Moventig 12 5 mg compressa rivestita film uso orale blister

Moventig 12 5 mg compressa rivestita film uso orale blister: interazioni

In uno studio “crossover”, in aperto, non randomizzato, a sequenza fissa di 3 periodi e 3 trattamenti per valutare l’effetto di dosi multiple di ketoconazolo sulla dose singola PK di naloxegol, la co- somministrazione di ketoconazolo e naloxegol ha portato ad un aumento di 12,9 volte (90% CI: 11,3- 14,6) dell’AUC di naloxegol e ad un aumento di 9,6 volte della Cmax

Interazione con inibitori della P-gp

In volontari sani, è stato condotto un singolo studio monocentrico, in doppio cieco, randomizzato, in 2 fasi, crossover, per valutare l’effetto della chinidina sulla farmacocinetica di naloxegol e l’effetto della co-somministrazione di naloxegol e chinidina sulla miosi morfino-indotta. La co-somministrazione dell’inibitore P-gp chinidina ha portato ad un aumento di 1,4 volte dell’AUC (90% CI: 1,3-1,5) e ad un aumento di 2,4 volte nella Cmax (90% CI: 2,2-2,8) di naloxegol. La co-somministrazione di naloxegol e chinidina non ha antagonizzato l’effetto della miosi morfino-indotta, suggerendo che l’inibizione della P-gp non cambia significativamente la capacità di naloxegol, alle dosi terapeutiche, di attraversare la barriera emato-encefalica.

Interazione con altri antagonisti degli oppioidi

L’uso di naloxegol con altri antagonisti degli oppioidi (ad es. naltrexone, naloxone) deve essere evitato, a causa della possibilità di un effetto additivo dell’antagonismo sui recettori per gli oppioidi e del maggiore rischio di astinenza da oppioidi.

Popolazione pediatrica

Sono stati effettuati studi d’interazione solo negli adulti.


Moventig 12 5 mg compressa rivestita film uso orale blister: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Moventig 12 5 mg compressa rivestita film uso orale blister: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Moventig non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco