Meloxicam Ranb: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Meloxicam Ranb

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Meloxicam Ranb: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

Indice

MELOXICAM RANBAXY

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

Indice

Meloxicam Ranbaxy 7,5 mg Compresse

Ogni compressa contiene: Meloxicam 7,5 mg.

Meloxicam Ranbaxy 15 mg Compresse

Ogni compressa contiene: Meloxicam 15 mg

Per gli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

Indice

Compressa.

Compressa di colore giallo pallido con una linea di divisione su un lato.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

Indice

Trattamento sintomatico a breve termine delle riacutizzazioni dell’osteoartrosi. Trattamento sintomatico a lungo termine dell’artrite reumatoide o della spondilite anchilosante.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

Indice

Uso orale.

Stati acuti dolorosi nell’osteoartrosi: 7,5 mg/die.

Se necessario, in assenza di miglioramento, la posologia può essere aumentata a 15 mg/die.

Artrite reumatoide, spondilite anchilosante: 15 mg/die (Vedere anche Particolari gruppi di pazienti) In funzione della risposta terapeutica, la dose può essere ridotta a 7,5 mg/die.

Non superare la dose di 15 mg/die.

La dose totale giornaliera deve essere assunta in un’unica somministrazione durante i pasti, ingerita con acqua o altro liquido.

Poiché i rischi legati a meloxicam possono aumentare con la dose e la durata dell’esposizione, si deve utilizzare per il periodo più breve possibile, la minima dose giornaliera efficace. Il sollievo sintomatico del paziente e la risposta alla terapia devono essere ri-valutati periodicamente, soprattutto nei pazienti con osteoartrosi.

Particolari gruppi di pazienti:

Pazienti anziani e pazienti ad elevato rischio di effetti indesiderati (vedere paragrafo 5.2):

Nei pazienti anziani la dose raccomandata per un trattamento a lungo termine è di 7,5 mg/die.

I pazienti ad elevato rischio di effetti indesiderati devono iniziare la terapia con un dosaggio di 7,5 mg/die (vedere paragrafo 4.4).

Insufficienza renale (vedere paragrafo 5.2):

Per pazienti dializzati affetti da grave insufficienza renale, non deve essere superata la posologia di 7,5 mg/die.

Non è necessario ridurre il dosaggio in pazienti con insufficienza renale lieve o moderata (es. pazienti con livelli di clearance della creatinina superiori a 25 ml/min). (Per i pazienti non dializzati con grave insufficienza renale, vedere paragrafo 4.3).

Insufficienza epatica (vedere paragrafo 5.2):

Non è necessario ridurre il dosaggio in pazienti con insufficienza epatica lieve o moderata, per i pazienti con funzionalità epatica gravemente compromessa vedere paragrafo 4.3.

Bambini:

Meloxicam non deve essere somministrato a bambini di età inferiore ai 15 anni.

Meloxicam è disponibile in altri dosaggi che possono essere più appropriati.

04.3 Controindicazioni

Indice

Il medicinale è controindicato nei seguenti casi:

ipersensibilità a meloxicam o ad uno qualsiasi degli eccipienti o ipersensibilità a sostanze con azione similare, es. antinfiammatori non steroidei (FANS), aspirina. La somministrazione di Meloxicam Ranbaxy Compresse è controindicata nei pazienti che, in seguito all’assunzione di acido acetilsalicilico o di altri FANS, hanno manifestato asma, polipi nasali, edema angioneurotico o orticaria;

terzo trimestre di gravidanza e allattamento (vedere paragrafo 4.6);

ulcera gastrointestinale attiva o precedenti episodi di ulcera gastrointestinale ricorrente;

grave alterazione della funzionalità epatica;

pazienti con grave insufficienza renale non sottoposti a dialisi;

sanguinamento del tratto gastrointestinale, emorragia cerebrovascolare o altri episodi di sanguinamento;

grave insufficienza cardiaca congestizia.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

Indice

Prima di iniziare il trattamento con meloxicam va valutata ogni eventuale storia di esofagite, gastrite e/o ulcera gastroduodenale con lo scopo di accertare la relativa guarigione. Occorre controllare abitualmente la possibile insorgenza di recidive in seguito a trattamento con meloxicam in pazienti con tali precedenti.

Pazienti con sintomi gastrointestinali o storia di patologie gastrointestinali (cioè colite ulcerosa, morbo di Crohn) devono essere attentamente monitorati al fine di evidenziare la possibile insorgenza di disturbi gastrointestinali, in particolare di episodi di sanguinamento.

Come con altri FANS, anche durante il trattamento con meloxicam si possono verificare, in qualsiasi momento, episodi di sanguinamento gastrointestinale o ulcerazione/perforazione, raramente fatali, accompagnati o non da sintomi prodromi, o da una pregressa storia di disturbi gastrici gravi. Sanguinamento gastrointestinale o ulcerazione/perforazione hanno in generale conseguenze più gravi nei pazienti anziani (vedere paragrafo 4.8).

Se si verifica sanguinamento del tratto gastrointestinale o un’ulcerazione in pazienti che assumono meloxicam, il trattamento deve essere interrotto.

È noto che durante il trattamento con i FANS, inclusi gli oxicam, si possano verificare gravi reazioni cutanee e reazioni di ipersensibilità pericolose per la vita (come reazioni anafilattiche). In questi casi, il trattamento con meloxicam deve essere immediatamente sospeso ed è necessaria una attenta osservazione del paziente.

In rari casi i FANS possono causare nefrite interstiziale, glomerulonefrite, necrosi della midollare renale o sindrome nefrotica.

Come per la maggior parte dei FANS, sono stati occasionalmente osservati aumenti dei valori delle transaminasi sieriche, della bilirubina sierica o di altri parametri di funzionalità epatica, così come aumenti della creatinina sierica e della concentrazione ematica di azoto ureico e di altri parametri di laboratorio. Nella maggior parte dei casi si è trattato di alterazioni lievi e transitorie. In caso di alterazioni significative o persistenti, si deve interrompere il trattamento con meloxicam e prescrivere esami appropriati.

Durante il trattamento con FANS si possono verificare induzione alla ritenzione di sodio, potassio ed idrica. I FANS interferiscono con gli effetti natriuretici dei diuretici e, di conseguenza, possono peggiorare le condizioni dei pazienti affetti da insufficienza cardiaca o ipertensione (vedere paragrafo 4.2 e 4.3).

Insufficienza renale funzionale: I FANS inibendo l’effetto vasodilatatorioiscono la sintesi delle prostaglandine renali, possono indurre insufficienza renale funzionale per riduzione della filtrazione glomerulare. Questo evento avverso è dose dipendente. All’inizio del trattamento, o dopo un incremento di posologia, si raccomanda un attento controllo della diuresi e della funzionalità renale in pazienti con i seguenti fattori di rischio:

anziani;

trattamenti concomitanti con farmaci quali ACE inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II, sartani, diuretici (vedere paragrafo 4.5 Interazioni);

ipovolemia (qualunque sia la causa);

insufficienza cardiaca congestizia;

insufficienza renale;

sindrome nefrotica;

nefropatia in corso di Lupus nefropatico;

grave disfunzione epatica (albumina sierica < 25 g/l o punteggio di Child-Pugh ≥10).

Ritenzione di sodio ed acqua: Si possono verificare ritenzione di sodio ed acqua con possibile edema, ipertensione o peggioramento di ipertensione preesistente, peggioramento di insufficienza cardiaca. È necessario un monitoraggio clinico non appena si inizi la terapia in pazienti ipertesi o con insufficienza cardiaca. Può verificarsi una riduzione dell’effetto dei farmaci antipertensivi (vedere paragrafo 4.5).

Iperpotassemia: L’iperpotassemia può essere favorita dal diabete o da terapie concomitanti che notoriamente aumentano la potassemia (vedere paragrafo 4.5). In questi casi deve essere effettuato un regolare controllo dei valori di potassio.

Gli effetti indesiderati sono spesso meno tollerati nei pazienti anziani, deboli o debilitati, che devono quindi essere mantenuti sotto stretto controllo. Come per gli altri FANS, è necessaria massima prudenza nel trattamento di pazienti anziani, che spesso presentano alterazioni della funzionalità renale, epatica e cardiaca.

In caso di un insufficiente effetto terapeutico, si raccomanda di non superare la dose massima giornaliera consigliata, si deve inoltre evitare di assumere in aggiunta un altro FANS, in quanto ciò può creare problemi di aumento della tossicità, senza peraltro alcun vantaggio terapeutico dimostrato. Se non si verifica un miglioramento dopo diversi giorni, il beneficio clinico del trattamento deve essere rivalutato.

Meloxicam, come qualsiasi altro FANS, può celare i sintomi di una malattia infettiva in corso.

L’uso di meloxicam, così come qualsiasi altro farmaco noto per inibire la sintesi delle ciclossigenasi/prostaglandine, può ridurre la fertilità e non è raccomandato alle donne che intendono concepire. Nelle donne che presentano difficoltà a concepire o che si stanno sottoponendo ad indagini per l’infertilità, l’eventualità di sospendere la terapia con meloxicam deve essere presa in considerazione.

Si richiede cautela se si somministra meloxicam a pazienti con anamnesi pregressa di asma bronchiale, poiché vi è la possibilità che i FANS possano causare broncospasmo in tali pazienti.

I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficienza di Lapp-lattasi o con malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo farmaco.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Indice

Interazioni farmacodinamiche::

Altri FANS, compresi i salicilati (acido): A causa di un potenziale effetto sinergico la contemporanea somministrazione di diversi FANS può aumentare il rischio di ulcere gastrointestinali e di fenomeni emorragici. L’uso concomitante di meloxicam con altri FANS non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4).

Anticoagulanti orali: il rischio di fenomeni emorragici aumenta per effetto dell’inibizione della funzione piastrinica e del danno alla mucosa gastroduodenale. Non è raccomandato l’uso concomitante di FANS e anticoagulanti orali (vedere paragrafo 4.4). Nei casi in cui non sia possibile evitare l’associazione, è indispensabile uno stretto monitoraggio dell’INR (misurazione del tempo di protrombina standardizzato vs valori normali).

Trombolitici ed antipiastrinici: aumento del rischio di sanguinamento per l’inibizione dell’attività delle piastrine e danno alla mucosa gastroduodenale.

Diuretici, ACE inibitori e antagonisti del recettore dell’angiotensina II:

I FANS possono ridurre l’effetto dei diuretici e degli altri farmaci antipertensivi. In alcuni pazienti con funzionalità renale alterata (per es. pazienti deidratati o anziani con funzionalità renale alterata) la co-somministrazione di un ACE inibitore o degli agonisti del recettore dell’angiotensina II e di agenti che inibiscono la cicloossigenasi può determinare un ulteriore peggioramento della funzionalità renale, inclusa insufficienza renale acuta, solitamente reversibile. Pertanto l’associazione deve essere somministrata con cautela soprattutto negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il controllo della funzionalità renale, ripetuto periodicamente, dopo avere iniziato la terapia concomitante (vedere anche paragrafo 4.4).

Altri antipertensivi (es. beta-bloccanti): come per i precedenti farmaci antipertensivi, può verificarsi una diminuzione dell’efficacia dei beta-bloccanti (a causa dell’inibizione delle prostaglandine ad effetto vasodilatatorio).

Ciclosporina: la tossicità renale della ciclosporina può essere aumentata dai FANS attraverso un effetto mediato dalle prostaglandine renali. Durante il trattamento in associazione la funzionalità renale deve essere controllata. Si raccomanda un attento controllo della funzionalità renale, soprattutto nei pazienti anziani.

Glucocorticoidi:

L’uso contemporaneo di FANS può aumentare il rischio di effetti collaterali gastrointestinali. Dispositivi contraccettivi intrauteriniE’ stato osservato che i FANS riducono l’efficacia dei dispositivi intrauterini. Questo effetto deve essere ulteriormente confermato.

Interazioni farmacocinetiche (Effetto di meloxicam sulla farmacocinetica di altri farmaci):

Litio E’ stato osservato che i FANS provocano una diminuzione dell’escrezione renale del litio aumentandone il livello plasmatico, che può raggiungere valori di tossicità. Il concomitante uso di FANS e litio non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4). Se questa combinazione è necessaria, la concentrazione plasmatica del litio deve essere regolarmente controllata all’inizio del trattamento, ogni qualvolta la posologia venga modificata e all’interruzione del trattamento con meloxicam.

Metotrexato:

I FANS possono ridurre la secrezione tubulare del methotrexate aumentando in questo modo la concentrazione plasmatica del medesimo. Per questa ragione, ai pazienti cui vengono somministrate alte dosi (più di 15 mg/settimana) di methotrexate non è raccomandato l’uso concomitante di FANS (vedere paragrafo 4.4).

Il rischio di interazione tra farmaci antinfiammatori non steroidei e methotrexate deve essere preso in considerazione anche per i pazienti che ricevono basse dosi di methotrexate, specialmente in quelli con una funzionalità renale compromessa. In caso di associazione si raccomanda uno stretto controllo della crasi ematica e della funzionalità renale. È necessaria la massima prudenza se FANS e methotrexate in associazione vengono somministrati per un periodo di tre giorni; in tale caso può aumentare la concentrazione del methotrexate a livello ematico e, quindi, la tossicità.

Sebbene non sia stata rilevata un’effettiva compromissione della farmacocinetica del methotrexate (15 mg/ settimana) con l’uso concomitante di meloxicam, è necessario tenere in considerazione che la tossicità del methotrexate a livello ematico può essere amplificata dal trattamento con FANS (vedere sopra). (Vedere paragrafo 4.8).

Interazioni farmacocinetiche (Effetto di altri farmaci sulla farmacocinetica di meloxicam):

Colestiramina: la colestiramina accelera l’eliminazione di meloxicam interrompendo la circolazione enteroepatica così che la clearance per meloxicam aumenta del 50% e l’emivita decresce a 13 ± 3 ore. Questa interazione riveste un significato clinico.

La somministrazione concomitante di meloxicam e antiacidi, cimetidina e digossina non ha prodotto interazioni farmacocinetiche di rilievo.

04.6 Gravidanza e allattamento

Indice

Gravidanza:

L’inibizione della sintesi delle prostaglandine può influire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio/fetale. Dati derivanti da studi epidemiologici suggeriscono un incremento del rischio di aborto spontaneo, di malformazioni cardiache e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine all’inizio della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazione cardiovascolare è incrementato da meno dell’1%, fino a circa l’1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti con l’incremento della dose e della durata della terapia. Negli animali la somministrazione di un inibitore della sintesi delle prostaglandine ha determinato un aumento della perdita pre- e post- impianto ed effetti letali sull’embrione e sul feto. Inoltre è stato riportato un aumento della incidenza di varie malformazioni, incluse quelle cardiovascolari in animali trattati con un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo di organogenesi. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza meloxicam non deve essere somministrato se non chiaramente necessario. Se meloxicam è somministrato a donne che intendano concepire o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza la dose deve essere mantenuta la più bassa possibile e la durata del trattamento deve essere la più breve possibile.

Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a:

tossicità a livello cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);

disfunzione renale, che può peggiorare fino a insufficienza renale con oligo-idroamniosi;

alla fine della gravidanza, madre e neonato a:

possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che può verificarsi anche a dosaggi molto bassi;

inibizione delle contrazioni uterine che possono determinare un ritardo o un prolungamento del travaglio di parto.

Di conseguenza la somministrazione di meloxicam è controindicata durante il primo trimestre di gravidanza.

Allattamento:

Sebbene non esista un’esperienza specifica su meloxicam, è noto che i FANS sono escreti nel latte materno. La somministrazione è pertanto controindicata nelle donne in fase di allattamento.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Indice

Non sono stati effettuati studi specifici sulla capacità di guidare veicoli e usare macchinari. Tuttavia, in considerazione del profilo farmacodinamico e degli eventi avversi riportati, è probabile che meloxicam non eserciti affatto, o in modo trascurabile, un effetto su queste attività.

Tuttavia quando si verifichino disturbi visivi o stato di torpore, vertigini o altri disturbi del sistema nervoso centrale, è opportuno astenersi da guidare veicoli e usare macchinari.

04.8 Effetti indesiderati

Indice

Descrizione Generale:

Le frequenze sottoelencate si basano sulla corrispondente frequenza degli eventi avversi verificatisi negli studi clinici. Gli studi clinici sono stati condotti su 3750 pazienti trattati con dosi orali giornaliere di 7,5 o 15 mg di meloxicam, in compresse o capsule, per un periodo fino a 18 mesi (durata media di trattamento: 127 giorni).

Sono incluse le reazioni avverse al farmaco risultate da segnalazioni successive all’immissione in commercio del prodotto.

Le reazioni avverse sono state classificate per frequenza secondo la seguente scala convenzionale:

Molto comuni (³ 1/10); comuni (³ 1/100, < 1/10); non comuni (³ 1/1.000, < 1/100); rare (³ 1/10.000, < 1/1.000); molto rare (< 1/10.000).

Tabella delle reazioni avverse

Patologie del sistema emolinfopoietico :

Comuni: anemia.

Non comuni: disturbi della conta delle cellule ematiche: leucocitopenia, trombocitopenia, agranulocitosi (vedere la sezione c)

Disturbi del sistema immunitario:

Rari: Reazioni anafilattiche/anafilattoidi.

Disturbi psichiatrici:

Rari: Cambiamento d’umore, insonnia e incubi.

Patologie del sistema nervoso

Comuni: Capogiri, cefalea.

Non comuni: Vertigini, acufeni, sonnolenza.

Rari: Confusione.

Patologie dell’occhio:

Rari: Disturbi della visione, inclusa visione offuscata

Patologie cardiache:

Non comuni: Palpitazioni.

Patologie vascolari:

Non comuni: Aumento della pressione sanguigna (vedere paragrafo 4.4), vampate.

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Rari: Insorgenza di attacchi di asma in soggetti allergici all’aspirina o altri FANS.

Patologie gastrointestinali:

Comuni: Dispepsia, nausea, vomito, dolore addominale, stitichezza, flatulenza, diarrea.

Non comuni: Sanguinamenti gastrointestinali, ulcera peptica, esofagite, stomatite

Rari: Perforazione gastrointestinale, gastrite, colite.

L’ulcera peptica, la perforazione o il sanguinamento gastrointestinale possono talvolta essere di grave entità, specialmente nei soggetti anziani (vedere paragrfao 4.4).

Patologie epato-biliari:

Rari: Epatite.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

Comuni: Prurito, rash.

Non comuni: Orticaria.

Rari: Sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica dell’epidermide, angioedema, reazioni bollose quali eritema multiforme, reazioni di fotosensibilizzazione.

Patologie reni e urinarie

Non comuni: Ritenzione idrica e del sodio, iperpotassiemia (vedere i paragrafi 4.4 e 4.5)

Rari: Insufficienza renale acuta in pazienti con fattori di rischio (vedere paragrafo 4.4).

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:

Comuni: Edema, incluso edema degli arti inferiori.

Esami diagnostici:

Non comuni: Alterazioni transitorie dei test di funzionalità epatica (aumenti delle transaminasi o della bilirubina).

Alterazioni transitorie dei test di funzionalità renale (aumenti della creatinina o dell’urea)

Gravi reazioni avverse isolate e/o osservate frequentemente:

Sono stati riportati isolati casi di agranulocitosi in pazienti trattati con meloxicam in associazione ad altri farmaci potenzialmente mielotossici (vedere paragrafo 4.5)

Reazioni avverse che non sono ancora state osservate in relazione al prodotto, ma che sono generalmente attribuibili agli altri componenti della stessa classe:

Lesione organica renale che può portare a insufficienza renale acuta: sono stati riportati casi isolati di nefrite interstiziale, necrosi acuta tubulare, sindrome nefrotica e necrosi papillare (vedere paragrafo 4.4).

04.9 Sovradosaggio

Indice

I sintomi conseguenti al sovradosaggio acuto di FANS sono solitamente limitati a letargia, torpore, nausea, vomito e dolore epigastrico e sono generalmente reversibili con un trattamento di supporto. Può verificarsi sanguinamento gastrointestinale. Una grave intossicazione può indurre ipertensione, insufficienza renale acuta, disfunzione epatica, depressione respiratoria, coma, convulsioni, collasso cardiovascolare ed arresto cardiaco. Sono state riportate reazioni anafilattoidi a dosaggi terapeutici di FANS e possono verificarsi in seguito a sovradosaggio.

In caso di sovradosaggio, i pazienti devono essere sottoposti a terapia sintomatica e supportiva. Uno studio clinico ha dimostrato che 4 g di colestiramina somministrati per via orale tre volte al giorno accelerano l’eliminazione di meloxicam.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

Indice

Categoria farmacoterapeutica: Farmaci Antinfiammatori non Steroidei, Oxicam

Codice ATC: M 01AC06

Meloxicam è un farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS) della famiglia degli oxicam, che possiede attività antinfiammatorie, analgesiche ed antipiretiche.

L’attività antinfiammatoria di meloxicam è stata dimostrata nei modelli classici dell’infiammazione. Come per gli altri FANS, non è noto il preciso meccanismo di azione. Tuttavia, c’è almeno un comune meccanismo d’azione condiviso da tutti i FANS (incluso meloxicam): l’inibizione della sintesi delle prostaglandine, noti mediatori dell’infiammazione.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

Indice

Assorbimento:

Meloxicam è ben assorbito nel tratto gastrointestinale, ciò determina un’elevata biodisponibilità assoluta pari all’89% dopo somministrazione orale (capsule). La medesima biodisponibilità è stata dimostrata dopo l’assunzione di compresse , sospensione orale e capsule.

Dopo somministrazione singola di meloxicam, le concentrazioni plasmatiche massime medie sono raggiunte entro 2 ore con la sospensione ed entro 5-6 ore con le forme orali solide (capsule e compresse).

Con dosaggio multiplo, le condizioni di steady state sono state raggiunte entro 3-5 giorni. La monosomministrazione giornaliera determina concentrazioni plasmatiche del farmaco con una fluttuazione valle-picco relativamente modesta, nel range terapeutico di 0,4 – 1,0 mcg/ml per il dosaggio di 7,5 mg e 0,8 – 2,0 mcg/ml per il dosaggio di15 mg (rispettivamente Cmin e Cmax allo steady state).

Le concentrazioni plasmatiche massime di meloxicam allo steady state sono raggiunte entro cinque o sei ore, sia per le compresse che per le capsule e la sospensione orale. Il trattamento continuato per periodi superiori all’anno determina concentrazioni del farmaco simili a quelle riscontrate dopo il primo raggiungimento dello steady state.

L’assorbimento di meloxicam, dopo somministrazione orale, non è alterato dalla concomitante assunzione di cibo.

Distribuzione:

Meloxicam si lega fortemente alle proteine plasmatiche, essenzialmente all’albumina (99%). Meloxicam penetra in quantità elevata nel liquido sinoviale raggiungendo concentrazioni in loco pari circa alla metà di quelle plasmatiche.

Il volume di distribuzione è basso, in media 11 l. La variazione interindividuale è nell’ordine del 30/40%.

Biotrasformazione:

Meloxicam subisce un’estesa biotrasformazione a livello epatico. Nelle urine sono stati identificati quattro diversi metaboliti di meloxicam, tutti farmacodinamicamente inattivi. Il metabolita principale, 5′-carbossimeloxicam (60% della dose), si forma per ossidazione del metabolita intermedio 5′-idrossimetilmeloxicam, che, a sua volta, è escreto in misura inferiore (9% della dose). Gli studi in vitro suggeriscono che il CYP2C9 riveste un ruolo importante in questo percorso metabolico, con un contributo minore dall’isoenzima CYP3A4. L’attività della perossidasi del paziente è probabilmente responsabile della formazione degli altri due metaboliti, che rappresentano rispettivamente il 16 e il 4% della dose totale somministrata.

Eliminazione:

Meloxicam è escreto principalmente sotto forma di metaboliti e si trova in pari misura nelle feci e nelle urine. Meno del 5% della dose giornaliera è eliminata in forma immodificata nelle feci, mentre solo tracce sono eliminate nelle urine.

L’emivita media di eliminazione è dell’ordine di 20 ore.

La clearance plasmatica totale è in media di 8 ml/min.

Linearità/non linearità:

Meloxicam dimostra una farmacocinetica lineare in un range di dose terapeutica di 7,5 mg/15 mg dopo somministrazione orale o intramuscolare.

Particolari gruppi di pazienti:

Insufficienza renale/epatica:

I parametri di farmacocinetica di meloxicam non risultano significativamente modificati nei soggetti con insufficienza renale o epatica di grado lieve o moderato.

Nell’insufficienza renale terminale l’aumento del volume di distribuzione può determinare concentrazioni maggiori di meloxicam libero, pertanto la posologia giornaliera di 7,5 mg non deve essere superata (vedere paragrafo 4.2).

Anziani:

La clearance plasmatica media allo steady state nei soggetti anziani è risultata leggermente inferiore a quella riscontrata negli individui più giovani. Tuttavia la differenza è così poco significativa da non richiedere un aggiustamento dello schema posologico.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

Indice

Negli studi preclinici il profilo tossicologico di meloxicam è risultato identico a quello degli altri FANS: negli studi di tossicità cronica, ulcere gastrointestinali e erosioni, necrosi delle papille renali sono comparse a dosi elevate in due specie di animali.

Studi di tossicità riproduttiva per via orale hanno mostrato una diminuzione dell’ovulazione e un’inibizione dell’impianto ed effetti embriotossici (aumento dei riassorbimenti) a dosaggi materno-tossici di 1 mg/kg/die e maggiori nel ratto. Studi sulla tossicità riproduttiva, effettuati su ratti e conigli non hanno rivelato teratogenicità fino a dosi pari a 4 mg/kg nel ratto e 80 mg/kg nel coniglio.

I dosaggi interessati superavano da 10 a 5 volte la dose clinica (7-15 mg) calcolata sulla base della dose espressa in mg/kg (per una persona di 75 kg). Come per tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine, sono stati descritti effetti fetotossici al termine della gestazione. Non è stato evidenziato alcun effetto mutageno, né in vitroin vivo.

Nel ratto e nel topo, cui sono state somministrate dosi molto superiori a quelle utilizzate nell’uomo, non è stato evidenziato alcun effetto cancerogeno.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

Indice

Cellulosa microcristallina;

amido di mais pregelatinizzato;

lattosio monoidrato;;

amido di mais

sodio Citrato;

silice colloidale anidra;

magnesio Stearato.

06.2 Incompatibilità

Indice

Non pertinente.

06.3 Periodo di validità

Indice

Tre anni.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

Indice

Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.

06.5 Natura e contenuto della confezione

Indice

Blisters in PVC/PVdC e foglio di alluminio termosaldati. Astucci da 7, 10, 14, 15, 20, 28, 30, 50, 60, 100, 140, 280, 300, 500, o 1000 compresse.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

Indice

Nessuna istruzione particolare.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Indice

RANBAXY ITALIA S.p.A. – Piazza Filippo Meda, 3 – 20121 MILANO

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

Indice

Meloxicam Ranbaxy 7,5 mg Compresse – 10 compresse AIC n. 037066026/M

Meloxicam Ranbaxy 7,5 mg Compresse – 30 compresse AIC n. 037066077/M

Meloxicam Ranbaxy 15 mg Compresse – 30 compresse AIC n. 037066228/M

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

Indice

01/02/2007

10.0 Data di revisione del testo

Indice

-----

FARMACI EQUIVALENTI (stesso principio attivo)

Indice

  • Meloxicam eg – 30 Cpr 15 mg
  • Meloxicam hecal compresse – 30 Cpr 15 mg
  • Meloxicam mylan generics – 30 Cpr 15 mg
  • Meloxicam zentiva – compresse – 30 Cpr 15 mg
  • Mobic 15 mg compresse – 30 Cpr Div 15 mg
  • Mobic 15 mg/1,5 ml soluzione iniettabile – Sol Iniet 5 F 15 mg/1,5 ml
  • Mobic 7,5 mg compresse – 30 Cpr 7,5 mg