Optiray 240 mg ml: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Optiray 240 mg ml - Ioversolo - Medicinale solo per uso diagnostico Optiray 240 è indicato negli adulti in angiografia cerebrale e flebografia.

Optiray 240 mg ml

Optiray 240 mg ml non è mutuabile (non prescrivibile SSN)

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Optiray 240 mg ml: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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Optiray 240 mg/ml soluzione iniettabile.

 

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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1 ml di soluzione contiene 509 mg di ioversolo (N,N’-bis(2,3-diidrossipropil)-5-[N-(2-idrossietil)- glicolamido]-2,4,6-triiodoiso-ftalamide) equivalenti a 240 mg di iodio.

Osmolalità: 502 mOsm/kg H2O Viscosità: 4,6 mPas (a 25°C) Viscosità: 3,0 mPas (a 37°C) Contenuto di iodio per ml: 240 mg Eccipienti con effetto noto: Sodio: 0,0245 mg/ml Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

 

03.0 Forma farmaceutica

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Soluzione iniettabile.

Soluzione sterile e apirogena, pronta all’uso per iniezione intravascolare o infusione. Soluzione trasparente, da incolore a gialla pallida.

 

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Medicinale solo per uso diagnostico.

Optiray 240 è indicato negli adulti in angiografia cerebrale e flebografia.

 

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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La visualizzazione del sistema cardiovascolare si ottiene con qualunque tecnica radiologica comunemente accettata.

Posologia

Adulti:

Arteriografia cerebrale

La dose singola abitualmente utilizzata per la visualizzazione delle arterie carotidi e delle arterie vertebrali è di 2-12 ml, e può essere ripetuta in caso di necessità.

L’iniezione nell’arco aortico per la contemporanea visualizzazione dei quattro vasi richiede una dose di 20-50 ml.

La dose totale non dovrebbe superare, in questo esame, i 200 ml.

Flebografia

La dose abituale ammonta a 50-100 ml per ciascuna estremità, anche se in alcuni casi sono indicate dosi maggiori o minori. La dose totale non dovrebbe comunque superare i 250 ml.

Subito dopo l’esame è consigliabile praticare un lavaggio del sistema venoso con soluzione fisiologica salina o di destrosio 5%. Inoltre il massaggio e il sollevamento degli arti favoriscono l’eliminazione del mezzo di contrasto.

Popolazione pediatrica:

La sicurezza e l’efficacia di Optiray 240 nei bambini non sono state stabilite. Il medicinale non deve quindi essere utilizzato nei bambini e adolescenti di età inferiore a 18 anni, finché non saranno disponibili ulteriori dati. Per l’angiografia cerebrale, periferica e viscerale e per l’urografia endovenosa, nei bambini è possibile utilizzare Optiray 300 mg/ml.

Modo di somministrazione

Si raccomanda di riscaldare a temperatura ambiente i mezzi di contrasto iodati da somministrare per via intravascolare prima della loro iniezione. Come con tutti i mezzi di contrasto radiopachi, si deve utilizzare la dose più bassa necessaria per ottenere una visualizzazione adeguata.

Deve essere disponibile un’adeguata apparecchiatura per la rianimazione. Optiray non deve essere miscelato con alcun altro medicinale.

 

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Tireotossicosi conclamata.

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Commenti generali

Reazioni gravi o fatali sono state associate alla somministrazione di mezzi di contrasto iodati per radiologia. È estremamente importante essere perfettamente preparati a trattare eventuali reazioni al mezzo di contrasto.

Procedure diagnostiche devono essere effettuate sotto la direzione di personale abile ed esperto nella particolare procedura da effettuare. Devono sempre essere disponibili un carrello per le emergenze perfettamente equipaggiato o materiale ed attrezzature equivalenti, e personale in grado di riconoscere e trattare reazioni avverse di tutti i tipi. Poichè è noto che effetti secondari gravi possono insorgere a distanza di tempo, il paziente deve essere monitorato e le attrezzature di emergenza e il personale competente devono essere disponibili per almeno 30-60 minuti dopo la somministrazione.

Ipersensibilità

Il paziente deve anche essere informato che le reazioni allergiche possono svilupparsi fino a diversi giorni dopo la somministrazione; in tal caso, deve essere consultato immediatamente un medico.

Il verificarsi di reazioni idiosincrasiche gravi ha indotto il ricorso a test pre-esame. Tuttavia questi non consentono di prevedere con certezza l’eventualità di reazioni gravi e possono essere di per sè nocivi per il paziente. Si suggerisce che un’accurata indagine anamnestica con particolare riguardo ad allergie e ipersensibilità, prima della somministrazione di qualunque mezzo di contrasto, possa essere più accurata dei test pre-esame per quanto riguarda la previsione di possibili reazioni avverse.

Precedenti allergie non rappresentano una controindicazione assoluta all’uso di un mezzo di contrasto quando si ritiene che una procedura diagnostica sia essenziale, ma si deve prestare particolare attenzione (vedere paragrafo 4.3).

Devono essere immediatamente disponibili misure appropriate di rianimazione.

Si deve prendere in considerazione la premedicazione con antistaminici e corticosteroidi per evitare o ridurre le reazioni allergiche. Secondo alcune segnalazioni, tale pre-trattamento non impedisce reazioni gravi e potenzialmente mortali ma può ridurre la loro incidenza e gravità.

Intolleranza a ioversolo

Ioversolo può causare anafilassi o altre manifestazioni allergiche, come nausea, vomito, dispnea, eritema, orticaria e ipotensione. Una maggiore incidenza di queste reazioni è stata osservata in pazienti con precedenti reazioni di intolleranza ad altri mezzi di contrasto o precedenti di asma, allergia o ipersensibilità. In questi pazienti, i benefici devono chiaramente superare i rischi (vedere paragrafo 4.3).

Gravi reazioni avverse cutanee (SCAR)

La cicatrice può svilupparsi da 1 ora a diverse settimane dopo la somministrazione del mezzo di contrasto intravascolare. Queste reazioni includono la sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica (SJS/TEN), pustolosi esantematica generalizzata acuta (AGEP) e reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS). La gravità della reazione può aumentare e il tempo di insorgenza può diminuire con la somministrazione ripetuta di un mezzo di contrasto; i farmaci profilattici non possono prevenire o mitigare gravi reazioni avverse cutanee. Evitare di somministrare ioversolo a pazienti con una storia di una grave reazione avversa cutanea a ioversolo.

Disturbi della coagulazione

È stato dimostrato che l’effetto anticoagulante dei mezzi di contrasto non ionici per radiologia è inferiore, in vitro, a quello degli agenti ionici tradizionali a concentrazioni comparabili. Risultati simili sono stati riscontrati in alcuni studi in vivo. Per questo motivo, è consigliato l’impiego di tecniche angiografiche meticolose, ad esempio lavare frequentemente i cateteri angiografici standard ed evitare il contatto prolungato del sangue con il mezzo di contrasto in siringhe e cateteri.

Disturbi della tiroide

Casi di tempesta tiroidea in seguito all’uso intravascolare di agenti iodati radiopachi in pazienti con ipertiroidismo o con un nodulo tiroideo autonomo, suggeriscono che si debba valutare il rischio aggiuntivo in tali pazienti prima dell’uso di qualsiasi mezzo di contrasto (vedere paragrafo 4.3).

Malattie cardiovascolari

Nelle angiografie si deve tener presente la possibilità di rimuovere placche, di danneggiare o perforare le pareti vasali durante la manipolazione del catetere e l’iniezione del mezzo di contrasto. Per verificare l’esatto posizionamento del catetere si consiglia di ricorrere ad iniezioni di prova.

L’angiografia dovrebbe essere evitata per quanto possibile in pazienti con omocistinuria a causa del maggiore rischio di trombosi ed embolia.

I pazienti con insufficienza cardiaca congestizia dovrebbero essere tenuti sotto osservazione per molte ore dopo l’esame diagnostico, allo scopo di evidenziare eventuali disturbi emodinamici tardivi che possono essere associati a transitori aumenti del carico osmotico circolante. Il paziente deve anche essere informato che le reazioni allergiche possono svilupparsi fino a diversi giorni dopo la somministrazione; in tal caso, un medico deve essere consultato immediatamente.

Disturbi tromboembolitici

Nei pazienti con aterosclerosi avanzata, ipertensione grave, scompenso cardiaco, senilità, precedenti trombosi cerebrali o embolie, si deve prestare particolare attenzione. Possono verificarsi più spesso reazioni cardiovascolari come bradicardia, aumento o abbassamento della pressione arteriosa.

Disturbi del sistema nervoso centrale

Eventi neurologici gravi sono stati osservati in seguito a iniezione diretta nelle arterie cerebrali o nei vasi che afferiscono al midollo spinale o durante l’angiocardiografia, a causa del riempimento involontario delle carotidi. Non è stata stabilita una relazione causa-effetto con il mezzo di contrasto in quanto le condizioni preesistenti del paziente e le tecniche procedurali rappresentano di per sé fattori causali.

Con l’uso di ioversolo è stata segnalata encefalopatia (vedere paragrafo 4.8). L’encefalopatia da mezzo di contrasto può manifestarsi con sintomi e segni di disfunzione neurologica come cefalea, disturbo visivo, cecità corticale, confusione, crisi convulsive, perdita di coordinazione, emiparesi, afasia, incoscienza, coma ed edema cerebrale. I sintomi si verificano di solito entro pochi minuti o poche ore dalla somministrazione di ioversolo, e generalmente si risolvono in pochi giorni.

I fattori che aumentano la permeabilità della barriera emato-encefalica faciliteranno il trasferimento dei mezzi di contrasto al tessuto cerebrale e possono portare a possibili reazioni a carico del sistema nervoso centrale, come ad esempio encefalopatia.

In caso di sospetta encefalopatia da mezzo di contrasto, deve essere avviata un’adeguata gestione medica e ioversolo non deve essere risomministrato.

Insufficienza renale

Le combinazioni con farmaci nefrotossici dovrebbero essere evitate. Se questo non può essere evitato, il monitoraggio di laboratorio della funzione renale deve essere intensificato. Si deve prestare attenzione nei pazienti con funzione renale gravemente compromessa, patologia combinata epato- renale, diabete mellito, anemia falciforme omozigote, mieloma multiplo o altre paraproteinemie, anuria, in particolare quando vengono somministrate dosi elevate. In questi pazienti possono verificarsi effetti renali gravi, tra cui insufficienza renale acuta.

Sebbene non sia stato dimostrato che il mezzo di contrasto e la disidratazione possano essere separatamente la causa di insufficienza renale, si è supposto che la combinazione dei due possa esserne la causa. Il rischio in pazienti con funzione renale compromessa non rappresenta una controindicazione all’esame: sono però richieste precauzioni speciali, tra cui mantenimento della normale idratazione e stretto monitoraggio.

Un’idratazione efficace prima della somministrazione di ioversolo è essenziale e può ridurre il rischio di lesioni renali. La disidratazione preparatoria è pericolosa e può contribuire all’insufficienza renale acuta.

Una non adeguata idratazione può contribuire all’insufficienza renale acuta in pazienti con vasculopatie gravi, pazienti diabetici e pazienti non diabetici predisposti (in particolare gli anziani con disturbi renali preesistenti). I pazienti devono essere adeguatamente idratati prima e dopo la somministrazione di Optiray.

Feocromocitoma

La somministrazione di ioversolo a pazienti con feocromocitoma noto o sospetto deve essere eseguita con cautela. Se il medico ritiene che i benefici possibili di tali procedure superino i rischi considerati, la procedura può essere effettuata; la quantità di mezzo radiopaco iniettato, però, deve essere mantenuta al minimo assoluto. È consigliabile la premedicazione con α- e ß-bloccanti quando il mezzo di contrasto viene somministrato per via intravascolare a causa del rischio di crisi ipertensiva. La pressione arteriosa deve essere monitorata durante tutta la procedura e devono essere disponibili misure per il trattamento di una crisi ipertensiva.

Anemia falciforme omozigote

In pazienti con anemia falciforme omozigote, agenti iperosmolari come i mezzi di contrasto radiologici possono influenzare la falcizzazione degli eritrociti. È quindi necessario prendere attentamente in considerazione la somministrazione intra-arteriosa di tali agenti a pazienti con anemia falciforme omozigote.

Stravaso

Ioversolo deve essere iniettato con cautela per impedire una somministrazione perivascolare. Ciò è particolarmente importante nei pazienti con malattie arteriose o venose gravi. Uno stravaso significativo di ioversolo può tuttavia verificarsi soprattutto con l’uso di iniettori automatici. Generalmente esso viene tollerato senza sostanziali lesioni ai tessuti applicando un trattamento conservativo. Danni gravi ai tessuti (ad es. ulcerazione) sono tuttavia stati segnalati in casi isolati, che hanno richiesto un trattamento chirurgico.

Paziente anestetizzato

In pazienti selezionati sottoposti a particolari esami diagnostici può essere indicata l’anestesia generale; tuttavia, in questi casi si è notata una maggiore incidenza di reazioni avverse, correlabili all’impossibilità del paziente di identificare sintomi sfavorevoli o all’effetto ipotensivo dell’anestesia che può prolungare il tempo di circolo e di permanenza del mezzo di contrasto nell’organismo.

Venografia

In pazienti con sospetta flebite, ischemia grave, infezioni locali o occlusione completa del sistema venoso si deve prestare un’attenzione particolare.

Popolazione pediatrica

L’ipotiroidismo o la soppressione tiroidea transitoria possono essere osservati dopo l’esposizione ai mezzi di contrasto iodinati.

Questa reazione avversa deve essere osservata anche nei neonati le cui madri hanno ricevuto un mezzo di contrasto iodato durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.6).

L’incidenza dell’ipotiroidismo in pazienti di età inferiore ai 3 anni esposti a mezzi di contrasto iodati varia tra l’1% e il 15% a seconda dell’età dei soggetti e della dose del mezzo di contrasto iodato.

Età più giovane, peso alla nascita molto basso, prematurità, e la presenza di altre condizioni, come, l’ammissione alle unità di terapia intensiva neonatale o pediatrica, e le condizioni cardiache sono associati con un aumento del rischio.

I pazienti pediatrici con condizioni cardiache possono essere i più a rischio dato che spesso richiedono alte dosi di contrasto durante le procedure cardiache invasive, come la cateterizzazione e la tomografia computerizzata (TC).

Particolare attenzione deve essere prestata ai pazienti pediatrici sotto i 3 anni di età, perché un episodio di ipotiroidismo durante la prima vita può essere dannoso per lo sviluppo motorio, dell’udito e cognitivo e può richiedere tiroxina transitoria (T4) terapia sostitutiva.

La funzione tiroidea deve essere valutata in tutti i pazienti pediatrici di età inferiore ai 3 anni entro 3 settimane dall’esposizione ai mezzi di contrasto iodati, specialmente nei neonati prematuri. Se viene rilevato l’ipotiroidismo, la funzione tiroidea deve essere monitorata in modo appropriato anche quando viene somministrato un trattamento sostitutivo.

Interfaccia con prove di laboratorio

Ioversolo può ridurre la capacità di assorbimento dello iodio da parte della tiroide. Per questo motivo, i risultati degli studi di assorbimento del PBI (iodio legato alle proteine) e dello iodio radioattivo, che dipendono dalla stima dello iodio, non riflettono accuratamente la funzione tiroidea per 16 giorni dopo la somministrazione di mezzi di contrasto iodati per radiologia. I test di funzione tiroidea che non dipendono dalle stime dello iodio, ad esempio i saggi di assorbimento su resina del T3 o della tiroxina totale o libera (T4), non sono tuttavia influenzati.

Il rischio legato all’angiografia in pazienti con enfisema polmonare cronico deve essere attentamente valutato rispetto alla reale necessità di tale esame.

È necessaria la massima cautela nel corso della iniezione onde evitare lo stravaso del m.d.c.; questo è di particolare importanza nei pazienti affetti da grave vasculopatia (arteriosa o venosa).

È raccomandato il monitoraggio della funzione tiroidea (in genere TSH e T4) nei neonati almeno 7-10 giorni ed 1 mese dopo l’esposizione a Optiray, in particolare nei neonati pretermine, poiché l’esposizione ad un mezzo di contrasto iodato può causare ipotiroidismo trasitorio. La funzionalità tiroidea deve inoltre essere controllata nei neonati, particolarmente nei prematuri, durante le prime settimane di vita, qulaora siano stati somministrati mezzi di contrasto iodati alla madre durante la gravidanza.

Avvertenze speciali

L’impiego dei mezzi di contrasto deve essere limitato a quei casi in cui esiste una precisa indicazione clinica all’esame contrastografico, indicazione che dovrà essere valutata in rapporto alla situazione clinica del soggetto.

 

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Le seguenti interazioni sono state segnalate in seguito a somministrazione di altri mezzi di contrasto iodati. Si ritiene generalmente che esse siano attribuibili a questa classe di mezzi di contrasto.

Non sono stati effettuati studi di interazione. Metformina È stata riscontrata acidosi lattica in pazienti con ridotta funzionalità renale che assumevano metformina al momento di un esame radiologico che prevedeva la somministrazione parenterale di mezzi di contrasto iodati. In base al livello di insufficienza renale, nei pazienti diabetici bisogna considerare l’interruzione dell’assunzione di metformina da 48 ore prima fino al momento dell’esame. L’uso di metformina non deve essere ripreso per 48 ore dopo l’iniezione e deve essere riavviato solo se funzione renale/creatinina sierica rimangono all’interno dell’intervallo normale o ritornano al valore basale.

Interleuchina

La letteratura riporta che i pazienti che erano stati trattati con interleuchina possono sviluppare un più alto tasso di reazioni avverse come descritto nel paragrafo 4.8. Il motivo non è ancora stato chiarito. Secondo la letteratura, dopo la somministrazione di interleuchina è stato osservato un aumento di tali reazioni o la loro comparsa ritardata entro un periodo di 2 settimane.

Diuretici

In caso di disidratazione indotta da diuretici, i pazienti sono ad aumentato rischio di insufficienza renale acuta, quando si utilizzano mezzi di contrasto iodati. Un attento monitoraggio è necessario per garantire un’adeguata idratazione prima della somministrazione di ioversolo. Si deve usare la dose minima necessaria di ioversolo compatibile con un risultato diagnostico.

Vasopressori

L’iniezione arteriosa di un mezzo di contrasto per radiologia non deve mai essere effettuata dopo la somministrazione di vasopressori, in quanto essi potenziano fortemente gli effetti neurologici.

Agenti per colecistografia per via orale

Casi di tossicità renale sono stati segnalati in singoli pazienti con disfunzioni epatiche a cui erano stati somministrati agenti per colecistografia seguiti da mezzi di contrasto intravascolari. La somministrazione di qualunque mezzo di contrasto intravascolare per radiologia deve quindi essere rinviata in pazienti che hanno recentemente assunto un agente di contrasto per colecistografia.

 

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo postnatale.

Non sono tuttavia disponibili studi adeguati e controllati su donne in stato di gravidanza.

Non è noto se lo ioversolo attraversi la barriera placentare o raggiunga i tessuti fetali. Molti mezzi di contrasto iniettabili, tuttavia, attraversano la barriera placentare umana e sembrano raggiungere i tessuti fetali con meccanismo passivo.

Poichè gli studi di teratogenesi sull’animale non sempre sono predittivi per l’uomo, si deve prestare cautela quando si prescrive questo prodotto a donne in stato di gravidanza. Gli esami radiologici durante la gravidanza possono implicare un rischio potenziale, per cui è necessario valutare attentamente il rapporto rischio/beneficio. Se è disponibile un’alternativa migliore e più sicura, si deve evitare un esame radiologico che preveda l’utilizzo di raggi X e mezzo di contrasto.

Ioversolo contiene iodio che può indurre distiroidismo fetale se l’esame avviene dopo più di 14 settimane di amenorrea.

La funzione tiroidea dei neonati deve essere attentamente monitorata durante la prima settimana di vita se il contrasto iodato è stato somministrato alla madre durante la gravidanza. Si raccomanda di monitorare nuovamente la funzione tiroidea a 2 settimane di età.

Allattamento

Non è noto se ioversolo sia escreto attraverso il latte materno umano. Molti mezzi di contrasto iniettabili, tuttavia, sono escreti immodificati nel latte materno in un quantitativo pari a circa l’1% della dose somministrata.

Sebbene non siano stati evidenziati effetti indesiderati nei lattanti, si deve prestare attenzione quando si somministrano mezzi di contrasto radiologici endovascolari a donne che allattano a causa di possibili eventi avversi e si dovrebbe prendere in considerazione la sospensione dell’allattamento per le 24 ore successive al trattamento con agente di contrasto iodato.

Fertilità

Gli studi su animali non indicano effetti nocivi diretti o indiretti per quanto riguarda la fertilità negli esseri umani. Non sono tuttavia disponibili studi clinici adeguati e controllati sulla fertilità

 

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari dopo la somministrazione di ioversolo, ma, a causa dei rischi di reazioni precoci e poiché possono verificarsi reazioni ai mezzi di contrasto iodati, la guida o le attività su macchinari sono sconsigliate nell’ora successiva all’ultima somministrazione.

 

04.8 Effetti indesiderati

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La frequenza delle reazioni avverse al farmaco è definita nel modo seguente: Molto comune (≥1/10) Comune (≥1/100, <1/10)

Non comune (≥1/1.000, <1/100) Raro (≥1/10.000, <1/1.000) Molto raro (<1/10.000) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

Riassunto del profilo di sicurezza

Le reazioni avverse associate all’impiego di Optiray sono generalmente indipendenti dalla dose somministrata. Nella maggior parte dei casi esse sono di intensità da lieve a moderata e di breve durata e si risolvono spontaneamente (senza trattamento). Tuttavia, anche reazioni avverse lievi possono rappresentare la prima indicazione di una reazione grave e generalizzata che si verifica raramente dopo somministrazione di un mezzo di contrasto iodato. Tali reazioni gravi possono essere potenzialmente mortali e fatali e solitamente coinvolgono il sistema cardiovascolare. Molte reazioni avverse a Optiray si verificano entro pochi minuti dalla somministrazione ma reazioni di ipersensibilità correlate al mezzo di contrasto possono avere luogo con un ritardo di alcune ore o persino di diversi giorni.

Tabella riassuntiva delle reazioni avverse

Studi clinici hanno mostrato nel 10-50% dei pazienti lievi disturbi, come sensazione di caldo o freddo, dolore durante l’iniezione e/o alterazione transitoria del gusto. In un ampio studio post- commercializzazione, altri effetti collaterali si sono verificati nell’1,1% dei pazienti; i più frequenti erano nausea (0,4%), reazioni cutanee come orticaria o eritema (0,3%), e vomito (0,1%). Tutti gli altri effetti si sono verificati in meno dello 0,1% dei pazienti.

Le seguenti reazioni avverse sono state raccolte dopo la somministrazione Optiray da studi clinici e l’esperienza post-mercato, comprese le indagini post-vendita.

Infezioni e infestazioni:

Raro rinite

Disturbi del sistema immunitario:

Molto raro reazione anafilattoide (ipersensibilità)

Non nota shock anafilattico

Patologie endocrine:

Non nota

Ipotiroidismo* neonatale transitorio

Disturbi psichiatrici:

Molto raro stato confusionale, agitazione, ansia

Patologie del sistema nervoso:

Non comune capogiri

Raro sincope, tremori, disguesia, cefalea parestesia,

Molto raro perdita di coscienza, paralisi, disturbi del linguaggio, sonnolenza, stupore, afasia, disfagia, ipoestesia Non nota crisi convulsiva, encefalopatia da mezzo di contrasto, amnesia, discinesia

Patologie dell’occhio:

Raro visione offuscata, gonfiore degli occhi, edema periorbitale

Molto raro congiuntivite allergica (inclusa irritazione oculare, iperemia oculare, lacrimazione aumentata, edema congiuntivale).

Non nota cecità transitoria

Patologie dell’orecchio e del labirinto:

Raro vertigini

Molto raro tinnito

Patologie cardiache:

Raro tachicardia

Molto raro blocco cardiaco, aritmia, angina pectoris, bradicardia, fibrillazione atriale, eleottrocardiogramma anormale Non nota arresto cardiaco, fibrillazione ventricolare, spasmo dell’arteria coronaria, extrasistole, palpitazioni Patologie vascolari:

Non comuni aumento della pressione sanguigna

Raro ipotensione, vampate

Molto raro disturbi cerebrovascolari, flebite, ipertensione, vasodilatazione

Non nota shock, trombosi, vasospasmo, cianosi, pallore

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:

Non comuni starnuti

Raro edema laringeo, spasmo laringeo, dispnea, ostruzione della laringe (inclusi difficoltà respiratoria, stridore), congestione nasale, irritazione della gola Molto raro edema polmonare, faringite, ipossia

Non nota arresto respiratorio, asma, broncospasmo, disfonia

Patologie gastrointestinali:

Comune nausea

Non comune vomito

Raro secchezza delle fauci

Molto raro scialoadenite, dolore addominale, edema della lingua, disfagia, ipersalivazione

Non nota diarrea

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

Non comune orticaria, eritema, prurito

Raro eruzione cutanea

Molto raro angioedema, iperidrosi (inclusi sudori freddi)

Non nota necrolisi epidermica tossica, reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (Sindrome DRESS), pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP), eritema multiforme (EM), sindrome di Stevens Johnson (SJS) / necrolisi epidermica tossica (TEN) Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e dell’osso:

Molto raro spasmi muscolari

Patologie renali e urinarie:

Raro urgenza della minzione

Molto raro insufficienza renale acuta, funzione renale anormale, incontinenza, ematuria, diminuzione della clearance renale della creatinina, aumento dell’urea nel sangue Non nota anuria, disuria

Malattie congenite, familiari e genetiche:

Non nota ipotiroidismo congenito

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:

Molto comune sensazione di calore

Comune dolore

Raro edema facciale, edema faringeo, sensazione di freddo, tremore, brividi

Molto raro dolore toracico, reazioni in sede di iniezione (inclusi dolore, eritema ed emorragia fino a necrosi soprattutto dopo stravaso), malessere, , astenia, affaticamento, sensazione di anormalità, edema, lentezza Non nota piressia

Descrizione di alcune reazioni avverse

Le reazioni avverse possono essere classificate nel modo seguente:

Le reazioni di ipersensibilità o reazioni anafilattoidi sono generalmente di intensità da lieve a moderata, con sintomi quali eruzione cutanea, prurito, orticaria e rinite. Possono tuttavia verificarsi anche reazioni gravi. Le reazioni anafilattiche gravi generalmente sono a carico del sistema cardiovascolare e respiratorio. Queste possono essere potenzialmente mortali e includono shock anafilattico, arresto cardiaco e respiratorio, laringospasmo, angioedema (come edema laringeo), ostruzione laringea (inclusi oppressione alla gola, stridore), o edema polmonare. Sono stati segnalati casi fatali.

I pazienti con precedenti reazioni allergiche presentano un rischio maggiore di sviluppare una reazione di ipersensibilità. Altri tipi di reazioni di tipo 1 (immediate) includono sintomi come nausea e vomito, eruzioni cutanee, dispnea, gonfiore degli occhi, edema periorbitale, congiuntivite allergica, rinite, starnuti, congestione nasale, tosse, irritazione della gola, parestesia o ipotensione Reazioni vasovagali, come vertigini o sincope, che possono essere causate sia dal mezzo di contrasto che dalla procedura di somministrazione.

Effetti collaterali cardiaci durante la cateterizzazione cardiaca, come angina pectoris, alterazioni dell’ECG, aritmie cardiache, disturbi della conduttività, spasmi coronarici e trombosi. Queste reazioni sono molto rare e possono essere causate sia dal mezzo di contrasto che dalla procedura di somministrazione.

Reazioni nefrotossiche in pazienti con danno renale preesistente o vasopatia renale, ad esempio riduzione della funzione renale con aumento della creatinina. Queste reazioni avverse nella maggior parte dei casi sono transitorie. In casi singoli, è stata osservata insufficienza renale acuta.

Reazioni neurotossiche dopo iniezione intra-arteriosa del mezzo di contrasto, quali disturbi visivi, disorientamento, paralisi, convulsioni o crisi. Questi sintomi sono generalmente transitori e si risolvono spontaneamente entro alcune ore o giorni. I pazienti con danni preesistenti della barriera ematoencefalica presentano rischi maggiori di sviluppare reazioni neurotossiche.

Reazioni locali in sede di iniezione possono verificarsi in casi molto rari e includono eruzione cutanea, gonfiore, infiammazione ed edema. Queste reazioni nella maggior parte dei casi si verificano probabilmente a causa dello stravaso del mezzo di contrasto. Stravasi estesi possono richiedere un trattamento chirurgico.

Lo stravaso può causare reazioni tissutali gravi, tra cui vescicolazione ed esfoliazione cutanea, la cui estensione dipende dalla quantità e dalla concentrazione della soluzione di mezzo di contrasto nei tessuti.

d. Popolazione pediatrica La frequenza, il tipo e la gravità delle reazioni avverse nei bambini dovrebbero essere gli stessi degli adulti. * La disfunzione tiroidea è stata osservata in pazienti pediatrici da 0 a 3 anni di età dopo la somministrazione di agenti radiopaci iodati.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni- avverse.

 

04.9 Sovradosaggio

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Come con tutti i mezzi di contrasto iodati per radiologia, sovradosaggi di Optiray sono potenzialmente fatali e possono coinvolgere il sistema respiratorio e cardiovascolare. Il trattamento deve essere sintomatico. Per rimuovere Optiray dal sangue si può utilizzare la dialisi.

I valori di DL50 endovenosa dello ioversolo negli animali sono: 17 g I/Kg nei topi e 15 g I/Kg nei ratti.

 

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: mezzi di contrasto radiologici, idrosolubili, nefrotropici, a bassa osmolarità.

Codice ATC: V08AB07.

Optiray 240 è un mezzo di contrasto radiologico non ionico. L’iniezione intravascolare di Optiray opacizza i vasi in cui il mezzo di contrasto transita, permettendo la visualizzazione radiografica delle strutture interne fino a quando non si verifica una significativa emodiluizione.

 

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Il profilo farmacocinetico di Optiray, insieme alle sue proprietà idrofile e al bassissimo legame con le proteine sieriche e plasmatiche, indicano che Optiray è distribuito all’interno del volume del liquido extracellulare ed è eliminato rapidamente attraverso i reni mediante filtrazione glomerulare.

L’emivita media ( ES) dopo somministrazioni di 50 ml e 150 ml è rispettivamente di 113  8,4 e 104  15 minuti. Più del 95% della dose somministrata è escreto entro le prime 24 ore, e la massima concentrazione urinaria si ha nelle prime due ore seguenti la somministrazione.

L’eliminazione attraverso le feci è trascurabile.

Optiray non è soggetto in modo significativo a metabolismo, deiodazione o biotrasformazione. Lo ioversolo non si lega in modo significativo alle proteine plasmatiche o sieriche ed è quindi dializzabile.

Ioversolo può essere visualizzato nel parenchima renale 30-60 secondi dopo somministrazione in bolo endovenoso.

Nei pazienti con funzionalità renale normale, l’opacizzazione dei calici e delle pelvi diviene evidente entro 1-3 min, per divenire ottimale nel giro di 5-15 min.

 

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Gli ampi studi effettuati per la determinazione della tossicità acuta dimostrano una tollerabilità molto buona dello ioversolo (DL50 media circa 16 g di iodio/Kg peso corporeo nel ratto per via endovenosa). Nel ratto e nel cane la tollerabilità a seguito di somministrazione intracisternale risulta essere buona come pure nella scimmia a seguito di somministrazione endolombare.

Le sperimentazioni di tossicità subacuta in uno studio sul ratto indicano il carico renale, presente anche nell’uomo, a seguito di somministrazione di un mezzo di contrasto che viene eliminato principalmente per via renale.

Lo ioversolo non si è dimostrato embriotossico, non influenza negativamente la fertilità, e non è dotato di mutagenicità.

Studi sull’animale indicano che ioversolo non attraversa la barriera ematoencefalica nè provoca significative lesioni a carico dell’endotelio.

 

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Trometamolo, trometamolo cloridrato, sodio idrossido e/o acido cloridrico (per portare il pH tra 6,0 e 7,4), sodio calcio edetato, acqua per preparazioni iniettabili.

 

06.2 Incompatibilità

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Optiray non deve essere miscelato con alcun altro medicinale.

 

06.3 Periodo di validità

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3 anni.

Il prodotto può essere aperto una sola volta. Una volta aperto deve essere utilizzato immediatamente e non deve essere conservato.

Eliminare la soluzione rimanente dopo l’uso.

 

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.

Conservare il contenitore nell’imballaggio esterno per proteggerlo dalla luce. Proteggere dai raggi X. Eliminare la soluzione in caso di scolorimento e in presenza di particolato.

 

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Optiray 240 è confezionato in flaconi incolori di vetro di tipo I. I flaconi sono chiusi con tappi in gomma bromobutilica da 32 mm e ghiere in alluminio. Optiray 240 è fornito anche in siringhe preriempite in polipropilene. Il tappo della siringa è in gomma naturale e il pistone è in teflon.

Flacone da 50 ml Flacone da 100 ml Flacone da 200 ml 10 Siringhe preriempite da 50 ml È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

 

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Optiray 240 è fornito in contenitori monodose. Siringhe preriempite: Il medicinale e le parti a contatto con il liquido sono sterili, mentre l’esterno della siringa non è sterile. Le istruzioni per il montaggio e l’ispezione sono riportate sul foglio illustrativo delle siringhe preriempite.

Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

 

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Guerbet BP 57400 95943 Roissy CdG Cedex Francia

 

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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AIC n. 027674074 (Optiray 240 mg/ml soluzione iniettabile, flacone da 50 ml) AIC n. 027674086 (Optiray 240 mg/ml soluzione iniettabile, flacone da 100 ml) AIC n. 027674098 (Optiray 240 mg/ml soluzione iniettabile, flacone da 200 ml) AIC n. 027674187 (Optiray 240 mg/ml soluzione iniettabile, 10 siringhe preriempite da 50 ml)

 

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Data della prima autorizzazione: 12 settembre 1991 Data del rinnovo più recente: dicembre 2007

 

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 30/01/2024

 


 

PRESCRIVIBILITÀ ED INFORMAZIONI PARTICOLARI

Informazioni aggiornate al: 08/02/2024
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Optiray – ev 10 sir 50 ml 240 mg/ml (Ioversolo)
Classe C: A totale carico del cittadinoNota AIFA: Nessuna   Ricetta: Ospedaliero Tipo: Ospedaliero Info: Nessuna ATC: V08AB07 AIC: 027674187 Prezzo: 309,32 Ditta: Guerbet Sa


 


FARMACI EQUIVALENTI (stesso principio attivo)

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