Risedronato Actavis 30 mg: Scheda Tecnica del Farmaco

Risedronato Actavis 30 mg

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Risedronato Actavis 30 mg: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

Indice

Risedronato Actavis 30 mg compresse rivestite con film.

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

Indice

Ogni compressa rivestita con film contiene 30 mg risedronato sodico (amorfo), equivalenti a 27,84 mg di acido risedronico.

Eccipiente con effetto noto:

Ciascuna compressa rivestita con film contiene 131,3 mg di lattosio monoidrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

Indice

Compressa rivestita con film.

Compresse rivestite con film rotonde, biconvesse, dal diametro di 8,5 mm, di colore bianco.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

Indice

Trattamento della malattia di Paget delle ossa.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

Indice

La dose giornaliera raccomandata negli adulti è pari ad una compressa da 30 mg per via orale per 2 mesi. Se viene considerato necessario un nuovo trattamento (a distanza di almeno due mesi dopo il trattamento), è possibile somministrare un nuovo trattamento con la stessa dose e della stessa durata. L´assorbimento di Risedronato Actavis è influenzato dall’assunzione di cibo e pertanto, per assicurarne un assorbimento adeguato, i pazienti devono assumere Risedronato Actavis:

Prima della colazione: Almeno 30 minuti prima della prima assunzione di cibo, di altri

medicinali o di bevande del giorno (fatta eccezione per l’acqua liscia).

Nel caso particolare in cui prima di colazione non sia pratico assumere la dose, è possibile assumere Risedronato Actavis tra i pasti o la sera alla stessa ora ogni giorno, rispettando rigorosamente le istruzioni riportate qui di séguito, al fine di garantire che Risedronato Actavis venga assunto a stomaco vuoto:

Tra i pasti: Risedronato Actavis deve essere assunto almeno 2 ore prima e almeno 2 ore

dopo qualsiasi altro alimento, farmaco o bevanda (eccetto l’acqua liscia).

La sera: Risedronato Actavis deve essere assunto almeno 2 dopo l’ultima assunzione di alimento, farmaco o bevanda (eccetto l’acqua liscia) della giornata. Risedronato Actavis deve essere assunto almeno 30 minuti prima di andare a letto.

Qualora ci si dimentichi occasionalmente di una dose, è possibile assumere Risedronato Actavis prima di colazione, tra i pasti o la sera, secondo le istruzioni di cui sopra.

La compressa deve essere deglutita intera e non sciolta o masticata. Per favorire il transito della compressa nello stomaco assumere Risedronato Actavis con un bicchiere di acqua liscia (≥120ml) mantenendo il busto in posizione eretta. I pazienti non devono coricarsi per 30 minuti dopo aver ingerito la compressa (vedere paragrafo 4.4).

Ăˆ opportuno che il medico prenda in considerazione la somministrazione di un’integrazione di calcio e vitamina D qualora l’assunzione nella dieta sia inadeguata, particolarmente in considerazione del fatto che il turnover osseo nella malattia di Paget subisce un notevole aumento.

Popolazioni speciali:

Anziani: Non è necessaria alcuna correzione del dosaggio in quanto la biodisponibilitĂ , la distribuzione e l’eliminazione nei soggetti anziani (>60 anni d’etĂ ) si sono rivelate simili a quelle nei soggetti piĂ¹ giovani.

Compromissione della funzionalità renale: Non sono richieste correzioni del dosaggio nei pazienti con compromissione della funzionalità renale da lieve a moderata. L’assunzione di risedronato sodico è controindicata in pazienti con compromissione renale grave (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min) (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).

Popolazione pediatrica: L’uso di risedronato sodico non è raccomandato nei bambini al di sotto dei 18 anni d’età a causa dell’insufficienza di dati sull’efficacia e sulla sicurezza (vedere anche paragrafo 5.1).

04.3 Controindicazioni

Indice

IpersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1.

Ipocalcemia (vedere paragrafo 4.4).

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

Indice

Grave compromissione della funzione renale (clearance della creatinina <30ml/min).

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Indice

Cibo, bevande (fatta eccezione per l’acqua liscia) e medicinali contenenti cationi polivalenti (quali calcio, magnesio, ferro e alluminio), interferiscono con l’assorbimento dei bifosfonati e non devono essere assunti contemporaneamente al risedronato sodico (vedere paragrafo 4.5). Per raggiungere l´efficacia desiderata, è necessario attenersi strettamente alle istruzioni sul dosaggio (vedere paragrafo 4.2).

I bifosfonati sono stati associati ad esofagiti, gastriti e ulcere esofagee e ulcere gastroduodenali. Pertanto, deve essere usata prudenza:

Nei pazienti con anamnesi positiva per disturbi all’esofago che provocano un ritardo del

transito o nello svuotamento esofageo, ad es. restringimento o acalasia.

Nei pazienti incapaci di mantenere il busto eretto per almeno 30 minuti dopo l’assunzione della compressa.

Se il risedronato sodico viene somministrato a pazienti con disturbi, in corso o di

recente insorgenza, a carico dell’esofago o dell’apparato gastrointestinale superiore (incluso l’esofago di Barrett).

I medici devono sottolineare ai pazienti l’importanza di prestare attenzione alle istruzioni sulla somministrazione e di fare attenzione alla comparsa di qualsiasi segno o sintomo che indichi una possibile reazione esofagea. I pazienti devono essere informati che nel caso sviluppino sintomi di irritazione esofagea quali disfagia, dolore alla deglutizione, dolore retrosternale o comparsa/peggioramento di bruciori di stomaco, devono rivolgersi tempestivamente ad un medico.

L’ipocalcemia deve essere trattata prima dell’inizio della terapia con risedronato sodico. Ăˆ inoltre necessario correggere altri disturbi delle ossa e del metabolismo minerale (quali disfunzione paratiroidea, ipovitaminosi D), quando si inizia la terapia con risedronato sodico.

L’osteonecrosi della mandibola e/o mascella, generalmente associata ad estrazione dentale e/o ad infezione locale (osteomielite inclusa) è stata segnalata in pazienti con cancro in trattamento con regimi comprendenti i bifosfonati somministrati principalmente per via endovenosa. Molti di questi pazienti erano trattati anche con chemioterapia e corticosteroidi. L’osteonecrosi della mandibola e/o mascella è stata segnalata anche in pazienti con osteoporosi in trattamento con i bifosfonati orali.

Prima di iniziare il trattamento con i bifosfonati in pazienti con concomitanti fattori di rischio (come cancro, chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi, scarsa igiene orale) deve essere presa in considerazione la necessitĂ  di un esame odontoiatrico con le appropriate procedure dentistiche preventive.

Durante il trattamento, questi pazienti devono, se possibile, evitare procedure dentarie invasive. Nei pazienti che sviluppano osteonecrosi della mandibola e/o mascella durante la terapia con i bifosfonati, la chirurgia dentaria puĂ² esacerbare la condizione. Per i pazienti che necessitano di chirurgia dentale, non ci sono dati disponibili che indichino che l’interruzione del trattamento con i bifosfonati riduca il rischio di osteonecrosi della mandibola e/o mascella. Il giudizio clinico del medico deve guidare il programma di gestione di ciascun paziente, sulla base della valutazione individuale del rapporto rischio/beneficio.

Fratture atipiche del femore

Sono state riportate fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore, principalmente in pazienti in terapia da lungo tempo con bisfosfonati per l’osteoporosi. Queste fratture trasversali o oblique corte, possono verificarsi in qualsiasi parte del femore a partire da appena sotto il piccolo trocantere fino a sopra la linea sovracondiloidea. Queste fratture si verificano spontaneamente o dopo un trauma minimo e alcuni pazienti manifestano dolore alla coscia o all’inguine, spesso associato a evidenze di diagnostica per immagini di fratture da stress, settimane o mesi prima del verificarsi di una frattura femorale completa. Le fratture sono spesso bilaterali; pertanto nei pazienti trattati con bisfosfonati che hanno subito una frattura della diafisi femorale deve essere esaminato il femore controlaterale. E’ stata riportata anche una limitata guarigione di queste fratture. Nei pazienti con sospetta frattura atipica femorale si deve prendere in considerazione l’interruzione della terapia con bisfosfonati in attesa di una valutazione del paziente basata sul rapporto beneficio rischio individuale. Durante il trattamento con bisfosfonati i pazienti devono essere informati di segnalare qualsiasi dolore alla coscia, all’anca o all’inguine e qualsiasi paziente che manifesti tali sintomi deve essere valutato per la presenza di un’incompleta frattura del femore.

Questo medicinale contiene lattosio. Non deve essere somministrato nei pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, carenza della Lapp lattasi o malassorbimento del glucosio-galattosio.

04.6 Gravidanza e allattamento

Indice

Non sono stati condotti studi ufficiali sulle interazioni con altri trattamenti, tuttavia negli studi clinici non si sono osservate interazioni clinicamente rilevanti con altri medicinali.

L’assunzione concomitante di medicinali contenenti cationi polivalenti (per es. calcio, magnesio, ferro e alluminio) interferisce con l’assorbimento del risedronato sodico (vedere paragrafo 4.4).

Il risedronato sodico non è metabolizzato a livello sistemico, non induce gli enzimi del citocromo P450 ed ha un basso legame con le proteine.

FertilitĂ , gravidanza e allattamento

Gravidanza

Non vi sono dati sufficienti sull’uso di risedronato sodico in donne in gravidanza. Studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto.. Il risedronato sodico non deve essere somministrato in gravidanza

Allattamento

Studi condotti su animali indicano che una piccola quantità di risedronato sodico è escreta nel latte materno

Il risedronato sodico non deve essere somministrato in donne che allattano al seno.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Indice

Non sono stati osservati effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.

04.8 Effetti indesiderati

Indice

Il risedronato sodico è stato studiato in studi clinici di fase III che hanno coinvolto piĂ¹ di

15.000 pazienti. La maggior parte degli effetti indesiderati riscontrati nel corso degli studi clinici è stata di grado da lieve a moderato e di solito non ha richiesto la sospensione della terapia.

Gli effetti indesiderati verificatisi durante gli studi clinici di fase III nelle donne con osteoporosi postmenopausale trattate fino a 36 mesi con risedronato sodico con un dosaggio di risedronato sodico di 5 mg/die (n=5020) o con placebo (n=5048), e considerati possibilmente o probabilmente correlati al risedronato sodico, sono elencati qui di sĂ©guito utilizzando la seguente convenzione (l’incidenza verso placebo è indicata tra parentesi): Molto comune (≥1/10),

Comune (≥1/100, <1/10),

Non comune (da ≥1/1.000 a <1/100), Raro (da ≥1/10.000 a <1/1.000), Molto raro (<1/10.000),

Frequenza non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili).

Patologie del sistema nervoso

Comune: Cefalea (1,8% vs. 1,4%).

Patologie dell’occhio

Non comune: Irite*.

Patologie gastrointestinali

Comune: Stipsi (5,0% vs. 4,8%), dispepsia (4,5% vs. 4,1%), nausea (4,3% vs. 4,0%),

dolori addominali (3,5% vs. 3,3%), diarrea (3,0% vs. 2,7%).

Non comune: Gastrite (0,9% vs. 0,7%), esofagite (0,9% vs. 0,9%), disfagia (0,4% vs.

0,2%), duodenite (0,2% vs. 0,1%), ulcera esofagea (0,2% vs. 0,2%).

Raro: Glossite (<0,1% vs. 0,1%), restringimento esofageo (<0,1% vs. 0,0%).

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Comune: Dolore muscoloscheletrico (2,1% vs. 1,9%).

Esami diagnostici

Raro: Anomalie nei test di funzionalitĂ  epatica*

In alcuni pazienti sono state osservate delle diminuzioni a carattere lieve, transitorio e asintomatico dei livelli sierici di calcio e fosfato.

* Non è stata segnalata nessuna incidenza rilevante dagli studi clinici di Fase III nell

´osteoporosi; la frequenza è basata sui dati di eventi avversi/laboratorio/rechallenge provenienti da studi clinici precedenti.

In uno studio clinico in fase III sulla malattia di Paget che paragonava risedronato ed etidronato (61 pazienti in ogni gruppo), sono stati segnalati i seguenti ulteriori eventi avversi che gli sperimentatori ritenevano possibilmente o probabilmente attribuibili al farmaco (incidenza maggiore per risedronato che per etidronato): artralgia (9,8% vs. 8,2%), ambliopia, apnea, bronchite, colite, lesione corneale, crampi alle gambe, capogiri, secchezza degli occhi, sindrome influenzale, ipocalcemia, miastenia, neoplasma, nicturia, edema periferico, dolore osseo, dolore toracico, sinusite, tinnito e perdita di peso (tutti 1,6% vs. 0,0%).

Le seguenti ulteriori reazioni avverse sono state segnalate durante l’esperienza post-marketing

Disturbi del sistema immunitario

Non nota: Reazione anafilattica.

Patologie dell’occhio

Non nota: Irite, uveite.

Patologie epatobiliari

Non nota: Gravi disturbi epatici. Nella maggior parte dei casi riportati i pazienti erano in trattamento anche con altri medicinali che notoriamente inducono patologie epatiche.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Non nota: IpersensibilitĂ  e reazioni cutanee, incluso angiodema, eruzione cutanea generalizzata, orticaria, reazioni cutanee bollose e vasculite leucocitoclastica, alcune gravi, compresi casi isolati di Sindrome di Stevens- Johnson e necrolisi epidermica tossica.

Perdita di capelli.

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Raro: Fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore (reazione avversa di classe dei bifosfonati)

Non nota: Osteonecrosi della mandibola e/o mascella.

04.9 Sovradosaggio

Indice

Non sono disponibili dati specifici sul trattamento del sovradosaggio con risedronato sodico.

In caso di un sovradosaggio considerevole, si possono prevedere diminuzioni del calcio sierico. Alcuni di questi pazienti possono anche presentare segni e sintomi di ipocalcemia.

Devono essere somministrati latte o antiacidi contenenti magnesio, calcio o alluminio per legare il risedronato sodico e nel ridurne l’assorbimento. In casi di considerevole sovradosaggio, è possibile prendere in considerazione l’opportunità di una lavanda gastrica al fine di rimuovere il risedronato sodico non assorbito.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

Indice

Gruppo farmacoterapeutico: Bifosfonati, Codice ATC: M05 BA07

Il risedronato sodico è un piridinilbifosfonato che si fissa all’idrossiapatite dell’osso e inibisce il riassorbimento osseo da parte degli osteoclasti. Il turnover osseo viene ridotto mentre l’attività osteoblastica e la mineralizzazione ossea vengono mantenute.

Malattia di Paget delle ossa: Nel programma clinico Risedronato Actavis è stato studiato in pazienti con la malattia di Paget. In séguito a trattamento con Risedronato Actavis 30 mg/die per 2 mesi, è stato rilevato quanto segue:

fosfatasi alcalina sierica normalizzata nel 77% dei pazienti rispetto all’11% del gruppo di controllo (etidronato 400 mg/die per 6 mesi). Si sono osservate riduzioni significative nell’idrossiprolina/creatinina urinaria e nella deossipiridinolina/creatinina urinaria.

radiografie effettuate alla visita basale e a distanza di 6 mesi hanno dimostrato una

diminuzione della portata delle lesioni osteolitiche sia nello scheletro appendicolare che in quello assiale. Non si sono rilevate nuove fratture.

La risposta osservata è risultata essere simile nei pazienti con malattia di Paget a prescindere dal fatto che precedentemente avessero ricevuto altri trattamenti per la malattia in questione o dalla gravità della malattia stessa.

Il 53% dei pazienti seguiti per 18 mesi a partire dall’inizio di un singolo ciclo di 2 mesi di Risedronato Actavis è rimasto in remissione biochimica.

In uno studio che confrontava l’assunzione prima di colazione ed in altri momenti del giorno in donne con osteoporosi postmenopausale, gli aumenti di DMO della colonna lombare sono risultati essere statisticamente maggiori per l’assunzione prima di colazione.

Popolazione pediatrica:

La sicurezza ed efficacia del risedronato sodico è stata oggetto di indagine in uno studio della durata di 3 anni (studio randomizzato, doppio cieco, controllato mediante placebo, multicentrico, a gruppi paralleli della durata di 1 anno seguito dal trattamento di uno studio in aperto della durata di 2 anni) condotto su pazienti pediatrici di età compresa tra 4 anni a meno di 16 anni con osteogenesi imperfetta lieve o moderata. In questo studio, i pazienti del peso di 10-30 Kg hanno assunto 2.5mg di risedronato al giorno e i pazienti con peso maggiore di 30 Kg hanno ricevuto 5 mg di risedronato al giorno.

Al termine di una fase in doppio cieco, controllata mediante placebo, randomizzata della durata di un anno, è stato dimostrato un aumento statisticamente significativo della DMO della colonna lombare nel gruppo trattato con risedronato rispetto al gruppo trattato con placebo; tuttavia, nel gruppo trattato con risedronato è stata riscontrato un aumento del numero di pazienti con almeno una nuova frattura vertebrale morfometrica (identificata mediante raggi x) rispetto al gruppo trattato con placebo.

Durante il primo anno nel periodo doppio cieco, la percentuale di pazienti che hanno riportato fratture cliniche era del 30.9 % nel gruppo di pazienti che assumevano risedronato e il 49% nel gruppo del placebo. Nel periodo dello studio in aperto quando tutti i pazienti hanno ricevuto risedronato (dal 12° mese al 36° mese) le fratture cliniche sono state riportate dal

65.3 % dei pazienti che erano inizialmente randomizzati nel gruppo placebo e dal 52.9 % dei pazienti inizialmente randomizzati nel gruppo del risedronato.

Nel complesso, i risultati sono insufficienti per supportare l’impiego di risedronato sodico nei pazienti pediatrici con osteogenesi imperfetta lieve o moderata.

05.2 ProprietĂ  farmacocinetiche

Indice

Assorbimento: L’assorbimento in seguito alla assunzione orale è relativamente rapido (tmax ~ 1 ora) ed è indipendente dalla dose nell’ambito delle dosi studiate (da 2,5 a 30 mg). La biodisponibilità orale della compressa è mediamente dello 0,63% e diminuisce quando il risedronato sodico viene assunto con il cibo. La biodisponibilità è risultata simile negli uomini e nelle donne.

Distribuzione: Il volume di distribuzione medio allo steady state nell’essere umano è di 6,3 l/kg. Il legame con le proteine plasmatiche è di circa il 24%.

Biotrasformazione: Non vi è evidenza che il risedronato sodico venga metabolizzato a livello sistemico.

Eliminazione: Circa la metà della dose assorbita viene eliminata attraverso le urine nell’arco di 24 ore, mentre l’85% di una dose somministrata per via endovenosa viene eliminata nelle urine dopo 28 giorni. La clearance renale media è pari a 105 ml/min e la clearance totale media è pari a 122 ml/min: la differenza è probabilmente attribuibile alla clearance dovuta all’assorbimento sull’osso. La clearance renale non è dipendente dalla concentrazione ed esiste una relazione lineare tra la clearance renale e la clearance della creatinina.

Il risedronato sodico non assorbito viene eliminato immodificato attraverso le feci. Dopo la somministrazione orale la curva concentrazione-tempo mostra tre fasi di eliminazione con una emivita terminale di 480 ore.

Popolazioni di pazienti particolari

Anziani: Non sono necessarie correzioni del dosaggio.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

Indice

Nel corso degli studi tossicologici condotti sui ratti e sui cani, sono stati osservati effetti epatotossici dose-dipendenti del risedronato sodico, principalmente come incremento degli enzimi con alterazioni istologiche nel ratto. La rilevanza clinica di queste osservazioni non è nota. Tossicità testicolare è comparsa nel ratto e nel cane per esposizioni considerate superiori all’esposizione terapeutica nell’essere umano. Nei roditori è stata frequentemente notata la comparsa di irritazione dose-dipendente alle vie aeree superiori. Effetti simili sono stati segnalati con altri bifosfonati. Si sono osservati anche effetti sul tratto respiratorio inferiore in studi a lungo termine su roditori, tuttavia la rilevanza clinica di questi risultati non è chiara. Negli studi di tossicità riproduttiva per esposizioni prossime a quelle cliniche, sono state osservate variazioni dell’ossificazione a livello sternale e/o cranico nei feti dei ratti trattati e ipocalcemia e mortalità nelle femmine trattate che hanno partorito. Non vi è alcuna evidenza di teratogenesi alla dose di 3,2 mg/kg/die nel ratto e a quella di 10 mg/kg/die nel coniglio, sebbene i dati siano disponibili solo su un numero limitato di conigli.

La tossicità materna ha impedito lo studio di dosi maggiori. Gli studi sulla genotossicità e sulla carcinogenesi non hanno mostrato alcun rischio particolare per l’essere umano.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

Indice

Nucleo della compressa: Magnesio stearato Crospovidone

Lattosio monoidrato Cellulosa microcristallina

Rivestimento con film: Ipromellosa (E464) Silice colloidale anidra

Idrossipropilcellulosa (E463) Macrogol 400

Macrogol 8000 Titanio diossido (E171)

06.2 Incompatibilità

Indice

Non applicabile.

06.3 Periodo di validità

Indice

3 anni.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

Indice

Questo medicinale non richiede particolari condizioni di conservazione.

06.5 Natura e contenuto della confezione

Indice

Blister in Al/PVC e contenitori per compresse (HDPE) chiusi con un tappo in plastica sigillato (LDPE) con dessiccante.

Confezioni:

Blister: 7, 14, 28, 56 e 84 compresse rivestite con film. Contenitori per compresse: 30 e 100 compresse rivestite con film.

Ăˆ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate..

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

Indice

Nessuna istruzione particolare.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Indice

ACTAVIS Group PTC ehf – Reykjavíkurvegi 76-78, 220 Hafnarfjörður (Islanda)

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

Indice

040526081 – " 30 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM " 30 COMPRESSE IN CONTENITORE HDPE

040526093 – " 30 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM " 100 COMPRESSE IN CONTENITORE HDPE

040526105 – " 30 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM " 7 COMPRESSE IN BLISTER AL/PVC

040526117 – " 30 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM " 14 COMPRESSE IN BLISTER AL/PVC

040526129 – " 30 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM " 28 COMPRESSE IN BLISTER AL/PVC

040526131 – " 30 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM " 56 COMPRESSE IN BLISTER AL/PVC

040526143 – " 30 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM " 84 COMPRESSE IN BLISTER AL/PVC

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

Indice

Determinazione n. 2498/2011 del 20/07/2011 – G.U. N. 184 del 09/08/2011

10.0 Data di revisione del testo

Indice

——

FARMACI EQUIVALENTI (stesso principio attivo)

Indice