ropivacaina hospira 2mg ml sol iniett 5 fl in 10 ml

ropivacaina hospira 2mg ml sol iniett 5 fl in 10 ml

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

ropivacaina hospira 2mg ml sol iniett 5 fl in 10 ml: ultimo aggiornamento pagina: 14/11/2020 (Fonte: A.I.FA.)

Se sei un paziente, consulta anche il Foglietto Illustrativo (Bugiardino) di ropivacaina hospira 2mg ml sol iniett 5 fl in 10 ml

01.0 Denominazione del medicinale

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Ropivacaina Hospira 2 mg/ml Soluzione iniettabile

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ropivacaina Hospira 2 mg/ml Soluzione iniettabile:

1 ml di soluzione iniettabile contiene 2 mg di ropivacaina cloridrato anidra (come ropivacaina cloridrato monoidrato).

1 flaconcino da 10 ml o da 20 ml di soluzione iniettabile contiene, rispettivamente, 20 mg e 40mg di ropivacaina cloridrato anidra (come ropivacaina cloridrato monoidrato).

Eccipienti:

1 ml di soluzione iniettabile contiene 0,15 mmol (3,38 mg) di sodio

10 ml di soluzione iniettabile contengono 1,5 mmol (33,8 mg) di sodio 20 ml di soluzione iniettabile contengono 3 mmol (67,6 mg) di sodio

Per l’elenco completo degli eccipienti vedere sezione 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Soluzione iniettabile.

Soluzione trasparente e incolore, senza particelle visibile pH: 4,0-6,0

Osmolarità: 210-355 mOsmol/L

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Ropivacaina Hospira 2 mg/ml Soluzione iniettabile è indicata nel: Trattamento del dolore acuto

Somministrazione in bolo intermittente dopo interventi chirurgici o nell’analgesia del parto

Blocchi del campo

Blocco continuo dei nervi periferici per iniezioni in bolo intermittenti, per esempio per il trattamento del dolore post-operatorio.

Trattamento del dolore acuto in pediatria (peri- e post- operatorio)

1. Blocco epidurale caudale nei neonati, e nei bambini fino a, e compreso 12 anni.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Ropivacaina deve essere utilizzata solo da medici esperti in anestesia regionale o sotto la loro supervisione.

Posologia

Adulti e bambini sopra i 12 anni di età:

La tabella seguente è una guida ai dosaggi nei tipi di blocco più comunemente usati. La dose da utilizzare deve essere la più bassa richiesta per ottenere un blocco efficace nella gestione del dolore acuto. La dose da somministrare deve essere scelta basandosi sull’esperienza del medico e sulla conoscenza dello stato fisico del paziente.

Conc.
mg/ml
Volume
ml
Dose
mg
Inizio attività minuti Durata
ore
TRATTAMENTO DEL DOLORE ACUTO
Somministrazione Epidurale lombare
Bolo 2 10–20 20–40 10–15 0,5–1,5
Iniezioni intermittenti (top up)
(es.: analgesia del travaglio e del parto)
2 10–15
(intervallo minimo 30 min.)
20–30
Blocco del campo chirurgico
Blocco del campo chirurgico (es.: blocco dei nervi minori ed infiltrazione) 2 1–100 2–200 1–5 2–6
Blocco dei nervi periferici
(blocco femorale o interscalenico)
Iniezione intermittente (es.: trattamento del dolore
post-operatorio)
2 5–10 ml/h 10–20
mg/h
n/a n/a

Le dosi riportate in tabella sono quelle ritenute necessarie per produrre un adeguato blocco e devono essere considerate come guida per l’uso negli adulti. Possono tuttavia manifestarsi variazioni individuali relativamente ai tempi di inizio attività e durata. Nella colonna “Dose” sono riportati gli intervalli di dose mediamente necessari. Testi di riferimento devono essere consultati sia riguardo gli aspetti che influiscono sulle tecniche specifiche del blocco, sia riguardo le esigenze individuali del paziente al fine di determinare i volumi più adatti per la gestione del dolore acuto. In generale, l’anestesia chirurgica (per es. per somministrazione epidurale in cui è essenziale un blocco motorio completo) richiede l’uso di concentrazioni e dosaggi più elevati (per es. 10 mg/ml o 7,5 mg/ml). Sono raccomandate concentrazioni e dosaggi

più bassi per l’analgesia (per es. per somministrazione epidurale per il trattamento del dolore acuto).

Modo di somministrazione

Per evitare l’iniezione intravascolare si raccomanda un’accurata aspirazione prima e durante l’iniezione. Quando deve essere iniettata una dose elevata si raccomanda di effettuare una dose test di 3-5 ml di lidocaina (lignocaina) con adrenalina (epinefrina) 1:200.000. L’accidentale iniezione intravascolare può essere riconosciuta dal temporaneo aumento della frequenza cardiaca, mentre l’accidentale iniezione intratecale può essere riconosciuta dai segni di blocco spinale.

L’aspirazione deve essere effettuata prima e durante la somministrazione della dose principale, che deve essere iniettata lentamente o a dosi incrementali, alla velocità di 25–50 mg/min, tenendo sotto stretta osservazione i parametri vitali del paziente e mantenendo il contatto verbale. Se si manifestano i sintomi di tossicità, la somministrazione deve essere immediatamente interrotta.

Negli studi clinici è stata somministrata, per un periodo massimo di 72 ore, un’infusione epidurale di Ropivacaina cloridrato 2 mg/ml, da sola o miscelata con fentanil 1-4 g/ml, per il controllo del dolore post-operatorio. La combinazione di Ropivacaina cloridrato e fentanil ha fornito un ulteriore controllo del dolore, ma è stata causa di effetti indesiderati dovuti alla somministrazione dell’oppioide.

La combinazione di Ropivacaina cloridrato e fentanil è stata studiata solo per Ropivacaina cloridrato 2 mg/ml.

Pazienti pediatrici da 0 a compresi 12 anni:

Conc.
mg/ml
Volume
ml/kg
Dose
mg/kg
TRATTAMENTO DEL DOLORE ACUTO
(peri e post-operatorio)
Somministrazione Epidurale Caudale Iniezione Singola Blocchi al di sotto del livello T12, in bambini con peso corporeo
fino a 25 kg
2,0 1 2

La dose indicata in tabella deve essere considerata come guida per l’uso in pediatria. Possono verificarsi variazioni individuali. In bambini con peso corporeo elevato è spesso necessaria una graduale riduzione del dosaggio che deve essere basata sul peso corporeo ideale. Il volume nel blocco epidurale caudale singolo non deve essere superiore a 25 ml per qualsiasi paziente. I testi di riferimento devono essere consultati sia riguardo gli aspetti che influiscono sulle tecniche specifiche di blocco, sia riguardo le esigenze individuali del paziente.

Modo di Somministrazione

Per evitare l’iniezione intravascolare si raccomanda un’accurata aspirazione prima e durante l’iniezione. I parametri vitali del paziente devono essere tenuti sotto stretta osservazione durante l’iniezione. Se si manifestassero sintomi di tossicità, l’iniezione deve essere immediatamente interrotta.

Nella maggioranza dei pazienti, una singola iniezione epidurale caudale di ropivacaina 2 mg/ml al di sotto del livello T12 produce un’analgesia postoperatoria adeguata quando viene utilizzata una dose di 2 mg/kg in un volume di 1 ml/kg.

Il volume dell’iniezione epidurale caudale può essere adattato per raggiungere una diversa distribuzione del blocco sensoriale, come raccomandato nei testi di riferimento. Nei bambini con età superiore ai 4 anni, sono stati studiati dosaggi fino a 3 mg/kg di una concentrazione di ropivacaina 3 mg/ml. Comunque, a questa concentrazione si è associata un’elevata incidenza di blocco motorio.

Indipendentemente dalla via di somministrazione, si raccomanda il frazionamento della dose calcolata di anestetico locale.

Non è stato documentato l’impiego di ropivacaina cloridrato nei neonati prematuri.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità alla ropivacaina o ad altri anestetici locali di tipo amidico o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Bisogna tenere in considerazione le controindicazioni tipiche dell’anestesia epidurale, indipendentemente dall’anestetico locale usato.

Anestesia endovenosa regionale. Anestesia paracervicale ostetrica. Ipovolemia

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Le procedure di anestesia regionale devono essere sempre effettuate in aree adeguatamente attrezzate e da personale qualificato. Inoltre devono essere immediatamente disponibili gli strumenti e i farmaci necessari al monitoraggio e al trattamento d’emergenza.

I pazienti sottoposti a blocco maggiore devono essere in condizioni ottimali e avere un catetere endovenoso inserito prima della procedura di blocco.

Il clinico responsabile deve adottare le adeguate precauzioni per evitare una iniezione intravascolare (vedere paragrafo 4.2) e deve avere esperienza e conoscenze adeguate relativamente a diagnosi e trattamento degli effetti collaterali, della tossicità sistemica e di altre complicazioni (vedere paragrafo 4.8 e 4.9), come un’iniezione subaracnoidea accidentale che può portare ad un blocco spinale alto con apnea e ipotensione. Convulsioni si sono verificate con maggiore frequenza dopo blocco del plesso brachiale e blocco epidurale.

Verosimilmente ciò deriva o da un’accidentale iniezione intravascolare o da un rapido assorbimento dal sito dell’iniezione.

Usare cautela per evitare di praticare iniezioni in zone infiammate.

Cardiovascolare

I pazienti trattati con farmaci antiaritmici di classe III (per es. amiodarone) devono essere attentamente controllati e un monitoraggio ECG deve essere preso in considerazione poiché gli effetti cardiaci possono essere additivi.

Sono stati riportati rari casi di arresto cardiaco durante l’uso di ropivacaina in anestesia epidurale o nel blocco dei nervi periferici, specialmente a seguito di una somministrazione intravascolare accidentale nei pazienti anziani e nei pazienti con concomitante malattia cardiaca. In alcuni casi la rianimazione è stata difficile.

In caso di arresto cardiaco, può essere necessario un impegno di rianimazione protratto per aumentare le possibilità di successo.

Blocchi della testa e del collo

Indipendentemente dall’anestetico locale impiegato, alcune procedure di anestesia locale, come le iniezioni nelle zone della testa e del collo, possono essere associate ad una maggiore incidenza di gravi reazioni avverse.

Blocchi dei nervi maggiori periferici

I blocchi dei nervi maggiori periferici possono comportare la somministrazione di un volume maggiore di anestetico locale in un’area altamente vascolarizzata, spesso in prossimità di grandi vasi sanguigni, dove esiste un aumentato rischio di iniezione intravascolare e/o un rapido assorbimento sistemico, che può portare ad una elevata concentrazione plasmatica.

Ipersensibilità

Deve essere tenuta in considerazione la possibilità di ipersensibilità crociata con altri anestetici locali del tipo amidico.

Ipovolemia

I pazienti affetti da ipovolemia, dovuta a qualsiasi causa, possono essere soggetti ad improvvisa e grave ipotensione durante l’anestesia epidurale, indipendentemente dall’anestetico locale impiegato.

Pazienti in condizioni di salute debilitate

I pazienti in condizioni generali precarie, a causa dell’età o di altri fattori debilitanti quali blocco parziale o completo della conduzione cardiaca, patologie epatiche in stadio avanzato o gravi alterazioni della funzionalità renale, richiedono una speciale attenzione, sebbene l’anestesia regionale sia frequentemente indicata in questi pazienti.

Pazienti con compromissione epatica e renale

La Ropivacaina è metabolizzata nel fegato e pertanto deve essere utilizzata con cautela in pazienti con grave malattia epatica; la somministrazione di dosi ripetute può dover essere ridotta a causa del ritardo nell’eliminazione. Quando ropivacaina viene utilizzata in dose singola o per trattamenti a breve termine nei pazienti con funzionalità renale compromessa, normalmente non è necessario modificarne la dose.

L’acidosi e la diminuita concentrazione delle proteine plasmatiche, frequentemente osservate in pazienti con insufficienza renale cronica, possono aumentare il rischio di tossicità sistemica.

Porfiria acuta

La soluzione iniettabile di Ropivacaina cloridrato è potenzialmente porfirogenica e deve essere prescritta ai pazienti affetti da porfiria acuta solo quando non è disponibile un’alternativa più sicura. Se utilizzata in pazienti a rischio bisogna seguire le opportune precauzioni segnalate nei testi di riferimento e/o dopo consulenza di specialisti della patologia.

Somministrazione prolungata

Una somministrazione prolungata di ropivacaina deve essere evitata in pazienti trattati contemporaneamente con forti inibitori di CYP1A2, quali fluvoxamina ed enoxacina, vedere paragrafo 4.5.

Con l’impiego dei blocchi prolungati, devono essere valutati i rischi di raggiungimento di concentrazioni plasmatiche tossiche o di indurre un danno neurale locale. Dosaggi cumulativi fino a 675 mg di ropivacaina per chirurgia e analgesia postchirurgica somministrati in 24 ore sono stati ben tollerati negli adulti, similmente sono state ben tollerate le infusioni continue epidurali postchirurgiche a velocità fino a 28 mg/ora per 72 ore. In un numero limitato di pazienti, sono stati somministrati dosaggi maggiori fino a 800 mg/die con un numero di reazioni avverse relativamente basso.

Quando si applicano blocchi dei nervi periferici prolungati, tramite iniezioni ripetute, bisogna valutare i rischi di raggiungere concentrazioni tossiche plasmatiche o di indurre un danno locale neuronale. Negli studi clinici, il blocco del nervo femorale veniva raggiunto prima dell’intervento rispettivamente con 300 mg di ropivacaina cloridrato 7,5 mg/ml e il blocco interscalenico con 225 mg di ropivacaina cloridrato 7,5 mg/ml. L’analgesia veniva mantenuta con ropivacaina cloridrato 2 mg/ml. La velocità di infusione oppure le iniezioni intermittenti di 10–20 mg per ora per 48 ore fornivano un’adeguata analgesia ed erano ben tollerate.

Ropivacaina Hospira 2 mg/ml Soluzione iniettabile

Questo medicinale contiene al massimo 3,38 mg di sodio per ml, ciò va tenuto in considerazione nei pazienti in dieta controllata per il sodio.

Pazienti pediatrici

Per l’incompleto sviluppo dei meccanismi metabolici, nei neonati è richiesta particolare attenzione. Le più ampie variazioni delle concentrazioni plasmatiche della ropivacaina riportata nei trials clinici nei neonati suggeriscono che vi potrebbe essere un maggiore rischio di tossicità sistemica in questo gruppo di pazienti, in particolare durante l’infusione epidurale continua. Le dosi raccomandate nei neonati si basano su dati clinici limitati. Quando la ropivacaina viene utilizzata in questo gruppo di pazienti è necessario un continuo controllo della tossicità sistemica (per es. tramite i segni di tossicità sul SNC, ECG, SpO2) e della neurotossicità locale (per es. recupero

prolungato) che, per la lenta eliminazione nei neonati, devono essere continuati fino a dopo il termine dell’infusione.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Ropivacaina deve essere utilizzata con cautela nei pazienti in trattamento con altri anestetici locali o sostanze strutturalmente correlate agli anestetici locali di tipo amidico, per esempio certi antiaritmici, come lidocaina e mexiletina, in quanto gli effetti tossici sistemici sono additivi. L’uso contemporaneo di ropivacaina cloridrato con anestetici generali o oppiacei può determinare un reciproco potenziamento dei rispettivi effetti (avversi). Non sono stati condotti studi specifici di interazione con ropivacaina e farmaci antiaritmici di classe III (per es. amiodarone), ma in questi casi si raccomanda cautela (vedere anche paragrafo 4.4).

Il citocromo P450 (CYP) 1A2 è coinvolto nella formazione del maggior metabolita della ropivacaina, 3-idrossi-ropivacaina. In vivo, la clearance plasmatica di ropivacaina viene ridotta fino al 77% durante la somministrazione contemporanea di fluvoxamina, un inibitore selettivo e potente di CYP1A2. Di conseguenza, forti inibitori di CYP1A2, come fluvoxamina ed enoxacina, possono interagire con ropivacaina cloridrato se dati in concomitanza ad una sua prolungata somministrazione.

La somministrazione prolungata di ropivacaina deve essere evitata in pazienti trattati contemporaneamente con forti inibitori del CYP1A2, vedere anche paragrafo 4.4.

In vivo, la clearance plasmatica della ropivacaina viene ridotta del 15% durante la somministrazione contemporanea di ketoconazolo, un inibitore selettivo e potente di CYP3A4. Tuttavia l’inibizione di questo isoenzima non sembra avere rilevanza clinica.

In vitro la ropivacaina è un inibitore competitivo di CYP2D6, ma alle concentrazioni plasmatiche raggiunte in clinica non sembra inibire questo isoenzima.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Tranne che per la somministrazione epidurale in ostetricia, non ci sono sufficienti dati sull’utilizzo di ropivacaina nella donna in gravidanza. Gli studi sperimentali condotti negli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti riguardo la gravidanza, lo sviluppo embrionale/fetale, il parto o lo sviluppo postnatale (vedere paragrafo 5.3).

Allattamento

Non sono disponibili dati sull’escrezione di ropivacaina nel latte materno.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Non sono stati condotti studi sulla capacità di guidare veicoli o sull’uso di macchinari. Tuttavia, in relazione alla dose, gli anestetici locali possono avere una minore influenza sulla funzione mentale e sulla coordinazione, anche in assenza di evidente tossicità del SNC e possono temporaneamente influire in modo negativo su locomozione e vigilanza.

04.8 Effetti indesiderati

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Generali

Il profilo delle reazioni avverse di ropivacaina cloridrato è simile a quello degli altri anestetici locali di tipo amidico a lunga durata d’azione. Le reazioni avverse da farmaco devono essere distinte dagli effetti fisiologici conseguenti al blocco del nervo, quali ad esempio una diminuzione della pressione sanguigna e bradicardia durante blocco epidurale.

La percentuale di pazienti che ci si può aspettare abbia reazioni avverse da farmaco varia in base alla via di somministrazione di ropivacaina cloridrato. Reazioni avverse sistemiche e locali da Ropivacaina Hospira solitamente si verificano a causa di un sovradosaggio, di un rapido assorbimento oppure di una somministrazione intravascolare accidentale. Le reazioni avverse più frequentemente riportate, nausea ed ipotensione, sono molto frequenti durante l’anestesia e gli interventi chirurgici e non è possibile distinguere tra quelle causate dalla situazione clinica rispetto a quelle imputabili al farmaco o al blocco.

Tabella delle reazioni avverse

All’interno della classificazione per sistemi e organi, le reazioni avverse al farmaco sono state classificate in base alla frequenza, riportando prima le più frequenti.

Classificazione per sistemi e organi Molto comune (≥ 1/10) Comune
(≥ 1/100, < 1/10)
Non comune (≥ 1/1 000, < 1/100) Raro
(≥ 1/10 000, < 1/1 000)
Disturbi psichiatrici Ansia
Classificazione per sistemi e organi Molto comune (≥ 1/10) Comune
(≥ 1/100, < 1/10)
Non comune (≥ 1/1 000, < 1/100) Raro
(≥ 1/10 000, < 1/1 000)
Patologie del sistema nervoso centrale Cefalea, parestesia, capogiri Sintomi di tossicità sul SNC (sindrome convulsivante, attacchi di grande male, convulsioni, leggera euforia, parestesia periorale, ipoestesia della lingua, iperacusia, tinnito, disturbi della vista, disartria, spasmo muscolare, tremori),2
ipoestesia.
Patologie cardiache Bradicardia, tachicardia Arresto cardiaco, aritmie cardiache
Patologie vascolari Ipotensionea Ipertensione Sincope
Patologie respiratorie, toraciche e
mediastiniche
Dispnea
Patologie gastrointestinali Nausea Vomitob
Patologie renali ed
urinarie
Ritenzione
urinaria
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Ipertermia, rigor, dolore alla schiena Ipotermia Reazioni allergiche (reazioni anafilattiche, edema angioneurotico e
orticaria)

a L’ipotensione è meno frequente nei bambini >1/100.

b Il vomito è più frequente nei bambini >1/10.

* Questi sintomi si manifestano di solito a seguito di una somministrazione intravascolare accidentale, di sovradosaggio o di rapido assorbimento, vedere paragrafo 4.9.

Nei bambini gli eventi avversi di importanza clinica più comunemente riportati sono vomito, nausea, prurito e ritenzione urinaria.

Reazioni avverse al farmaco correlate alla classe di appartenenza:

Complicanze neurologiche

Indipendentemente dall’anestetico locale utilizzato, sono state associate all’anestesia regionale neuropatie e alterazioni del midollo spinale (per es. sindrome dell’arteria spinale anteriore, aracnoidite, sindrome della cauda equina), che in rari casi possono causare sequele permanenti.

Blocco spinale totale

Il blocco spinale totale si può manifestare quando una dose epidurale viene accidentalmente somministrata per via intratecale.

Tossicità acuta sistemica

Le reazioni sistemiche tossiche coinvolgono primariamente il sistema nervoso centrale (SNC) e il sistema cardiovascolare (SCV). Queste reazioni sono causate da un’alta concentrazione ematica di anestetico locale, che può essere provocata da un’iniezione intravascolare (accidentale), da sovradosaggio o da un assorbimento eccezionalmente rapido da un’area molto vascolarizzata vedere anche paragrafo 4.4. Le reazioni del SNC sono simili per tutti gli anestetici locali di tipo amidico, mentre le reazioni cardiache sono maggiormente dipendenti dal farmaco, sia in termini quantitativi, sia qualitativi.

Sistema nervoso centrale

La tossicità del sistema nervoso centrale si manifesta gradualmente con sintomi e segni di severità crescente. Inizialmente si rilevano sintomi quali: disturbi visivi o uditivi, ipoestesia periorale, capogiri, leggera euforia, ronzio e parestesia.

Gli effetti più gravi sono disartria, rigidità muscolare e spasmo muscolare e possono precedere l’instaurarsi di convulsioni generalizzate. Questi segni non devono essere confusi con comportamenti eretistici. Possono seguire incoscienza e crisi convulsive che possono durare da pochi secondi a diversi minuti. Durante le convulsioni a causa dell’aumentata attività muscolare e di una interferenza con la respirazione, possono rapidamente insorgere ipossia e ipercapnia. Nei casi gravi si può manifestare anche apnea. L’acidosi respiratoria e metabolica aumenta e prolunga gli effetti tossici degli anestetici locali.

Il ritorno del paziente alle condizioni cliniche iniziali è conseguente alla ridistribuzione degli anestetici locali dal sistema nervoso centrale e al successivo metabolismo ed escrezione. Il recupero può essere rapido se non sono state somministrate grandi quantità di farmaco.

Tossicità cardiovascolare

La tossicità cardiovascolare è indice di una situazione più grave. Come risultato di elevate concentrazioni sistemiche di anestetici locali si possono generare ipotensione, bradicardia, aritmia ed anche arresto cardiaco. Nei volontari, l’infusione endovenosa di ropivacaina ha indotto una diminuzione della conduttività e della contrattilità.

Gli effetti tossici cardiovascolari sono generalmente preceduti da segni di tossicità del sistema nervoso centrale, a meno che il paziente non abbia ricevuto un anestetico generale o sia stato pesantemente sedato con benzodiazepine o barbiturici.

Nei bambini, i sintomi prodromici della tossicità locale da anestetici locali potrebbe essere difficilmente identificata non essendo questi in grado di riportarli verbalmente. Vedere anche paragrafo 4.4.

04.9 Sovradosaggio

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Sintomi:

Le iniezioni accidentali intravascolari degli anestetici locali causano reazioni tossiche sistemiche immediate (entro alcuni secondi fino ad alcuni minuti). Nei casi di sovradosaggio, il picco di concentrazione plasmatica può non essere raggiunto tra la prima e la seconda ora, in relazione al sito di iniezione e pertanto i segni di tossicità possono essere ritardati (vedere paragrafo 4.8 Tossicità sistemica acuta, tossicità sul sistema nervoso centrale e tossicità sistemica cardiovascolare)

Trattamento

La somministrazione di anestetici locali deve essere immediatamente interrotta se compaiono sintomi di tossicità sistemica acuta e del SNC (convulsioni, depressione del SNC) che richiedono un trattamento immediato con supporto adeguato delle vie aeree/respirazione e la somministrazione di farmaci anticonvulsivanti.

Se compare arresto circolatorio, deve essere praticata immediatamente la rianimazione cardiopolmonare. E’ di vitale importanza garantire un’ossigenazione ottimale, supportare la ventilazione e la circolazione, in aggiunta al trattamento dell’acidosi.

Se si verifica depressione cardiovascolare (ipotensione, bradicardia) deve essere somministrato un trattamento con fluidi per via endovenosa, farmaci vasopressori e o inotropi. Ai bambini deve essere somministrato un dosaggio di efedrina adeguato all’età e al peso.

In caso di arresto cardiaco, può essere necessario un impegno di rianimazione protratto per aumentare le possibilità di successo.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: Anestetici, locali, amidi Codice ATC: N01B B09

Ropivacaina è un anestetico locale di tipo amidico a lunga durata d’azione, che presenta sia effetti anestetici, sia effetti analgesici. Ad alte dosi produce anestesia chirurgica, mentre dosi più basse inducono un blocco sensitivo con limitato e non progressivo blocco motorio.

Il meccanismo d’azione è ascrivibile ad una riduzione reversibile della permeabilità della membrana delle fibre nervose agli ioni sodio. Ne conseguono la diminuzione

della velocità di depolarizzazione e l’aumento della soglia di eccitabilità che si traducono nel blocco degli impulsi nervosi a livello locale. La principale caratteristica della ropivacaina è la lunga durata d’azione. L’inizio dell’attività e la durata dell’efficacia anestetica a livello locale, dipendono dal sito di somministrazione e dal dosaggio e non sono influenzati dalla presenza di un vasocostrittore (es. adrenalina (epinefrina)). Per i dettagli riguardanti l’inizio dell’attività e la durata dell’azione si rimanda alla tabella nella posologia e modo di somministrazione.

In volontari sani la ropivacaina somministrata per infusione endovenosa è stata ben tollerata a basse dosi e alla dose massima tollerata si sono manifestati i sintomi attesi a carico del SNC. Gli studi clinici con questo farmaco indicano un buon margine di sicurezza se usato in maniera adeguata alle dosi raccomandate.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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La ropivacaina ha un centro chirale ed è disponibile come S-(-)- enantiomero puro. E’ altamente liposolubile. Tutti i suoi metaboliti hanno un effetto anestetico locale ma di potenza considerevolmente minore e durata più breve rispetto alla ropivacaina.

La concentrazione plasmatica di ropivacaina dipende dal dosaggio, dalla via di somministrazione e dalla vascolarizzazione del sito di iniezione. La ropivacaina segue una farmacocinetica lineare e la Cmax è proporzionale alla dose.

La ropivacaina mostra, nell’adulto, un assorbimento dallo spazio epidurale completo e bifasico, con emivita delle due fasi dell’ordine rispettivamente di 14 minuti e 4 ore. Il lento assorbimento è il fattore limitante nella eliminazione della ropivacaina; questo spiega perché l’emivita apparente di eliminazione dopo somministrazione epidurale è più lunga di quella dopo somministrazione endovenosa. Anche nei bambini la ropivacaina mostra un assorbimento dallo spazio epidurale caudale bifasico.

La ropivacaina presenta una clearance plasmatica media totale dell’ordine di 440 ml/minuto, una clearance renale di 1 ml/minuto, un volume di distribuzione allo stato stazionario di 47 litri ed un’emivita terminale di 1,8 ore dopo somministrazione e.v. La ropivacaina ha un rapporto di estrazione epatica intermedia pari a 0,4 e nel plasma è principalmente legata alla glicoproteina α1-acida, con una frazione non legata pari a circa il 6%.

Durante l’infusione epidurale continua e interscalenica è stato rilevato un aumento della concentrazione plasmatica totale correlabile ad un aumento post-operatorio di glicoproteina α1 acida.

Le variazioni della concentrazione della frazione non legata, cioè farmacologicamente attiva, sono state minori di quelle della concentrazione plasmatica totale.

La ropivacaina attraversa rapidamente la placenta e l’equilibrio fra la frazione legata con quella libera viene prontamente raggiunto. Il grado del legame con le proteine plasmatiche nel feto è minore di quello osservabile nella madre; questo determina nel feto una concentrazione plasmatica totale inferiore rispetto alla madre.

La ropivacaina è ampiamente metabolizzata principalmente mediante idrossilazione aromatica. Dopo somministrazione endovenosa l’86% della dose viene escreta nelle urine e di questo solo l’1% è relativo al farmaco immodificato. Il maggior metabolita è la 3-idrossiropivacaina che per circa il 37% viene escreto nelle urine, principalmente come coniugato. L’escrezione urinaria di 4-idrossiropivacaina, del metabolita N- dealchilato (PPX) e del 4-idrossidealchilato è pari all’1-3%. La 3-idrossiropivacaina, coniugata e non coniugata, mostra concentrazioni determinabili solo nel plasma.

Un simile quadro metabolico è stato osservato nei bambini al di sopra di un anno. Non ci sono evidenze di una racemizzazione in vivo di ropivacaina.

Pediatria

La farmacocinetica della ropivacaina è stata caratterizzata raggruppando i dati di analisi di farmacocinetica di 192 bambini di età compresa tra 0 e 12 anni. La ropivacaina non legata e la clearance del metabolita N-dealchilato (PPX) e del volume di distribuzione della ropivacaina non legata dipendono sia dal peso corporeo che dall’età fino a completo sviluppo della funzione epatica, successivamente dipendono soprattutto dal peso corporeo. Il raggiungimento della clearance della ropivacaina non legata sembra avvenire entro i 3 anni di età, quella della PPX entro il primo anno e quella del volume di distribuzione della ropivacaina non legata entro i 2 anni. Il volume di distribuzione di PPX non legato dipende solo dal peso corporeo. Avendo il PPX un’emivita maggiore e una clearance più bassa, potrebbe accumularsi durante l’infusione epidurale.

La clearance della ropivacaina non legata (Clu) per i bambini di età superiore ai 6 mesi ha raggiunto i valori compresi nell’intervallo di quelli degli adulti. I valori della clearance della ropivacaina totale (CL) riportati nella tabella in basso non sono quelli influenzati dall’aumento postoperatorio dell’AAG.

Parametri farmacocinetici stimati derivati dall’analisi di farmacocinetica del raggruppamento della popolazione pediatrica

Età BWa Club Vuc CLd t1/2
e
t1/2ppx
f
Gruppo kg (L/h/kg) (L/kg) (L/h/kg) (h) (h)
Neonati 3,27 2,40 21,86 0,096 6,3 43,3
1m 4,29 3,60 25,94 0,143 5,0 25,7
6m 7,85 8,03 41,71 0,320 3,6 14.5
1a 10,15 11,32 52,60 0,451 3,2 13,6
4a 16,69 15,91 65,24 0,633 2,8 15,1
10a 32,19 13,94 65,57 0,555 3,3 17,8

a Peso corporeo mediano per gruppo di età ricavato dalla banca dati del WHO.

b Clearance della ropivacaina non legata

c Volume di distribuzione della ropivacaina non legata

d Clearance della ropivacaina totale

e Emivita terminale della Ropivacaina

f Emivita terminale della PPX

La concentrazione massima plasmatica non legata media simulata (Cumax) dopo un blocco caudale singolo tendeva ad essere maggiore nei neonati quando il Cumax (tmax) diminuiva all’aumentare dell’età. Le concentrazioni plasmatiche non legate medie simulate al termine di un’infusione continua epidurale di 72 h alla velocità raccomandata di dosaggio ha mostrato livelli maggiori nei neonati rispetto agli infanti e bambini. Vedere anche paragrafo 4.4.

Intervallo della media simulata e osservata non legata Cumax dopo blocco caudale singolo

Gruppo di età Dose a
Cumax
b
tmax
c
Cumax
(mg/kg) (mg/L) (h) (mg/L)
0-1m 2,00 0,0582 2,00 0,05-0,08 (n=5)
1-6m 2,00 0,0375 1,50 0,02-0,09 (n=18)
6-12m 2,00 0,0283 1,00 0,01-0,05 (n=9)
1-10a 2,00 0,0221 0,50 0,01-0,05 (n=60)

a Concentrazione plasmatica massima non legata

b Tempo per la massima concentrazione plasmatica non legata

c Concentrazione plasmatica massima non legata osservata e normalizzazione della dose

A 6 mesi, il punto di rottura per apportare variazioni alla frequenza di dosaggio raccomandato nell’infusione epidurale continua, la clearance della ropivacaina non legata ha raggiunto il 34% e per PPX non legato il 71% del suo valore maturo.

L’esposizione sistemica è maggiore nei neonati ed anche alquanto maggiore nei neonati di età compresa tra 1 e 6 mesi rispetto ai bambini più grandi che si correla allo stadio immaturo della funzionalità epatica. Comunque, questo viene in parte compensato con la raccomandazione della velocità di infusione del 50% inferiore nei neonati di età inferiore ai 6 mesi.

Le simulazioni della somma delle concentrazioni plasmatiche non legate di ropivacaina e di PPX secondo i parametri farmacocinetici in aggiunta alla loro varianza nell’analisi della popolazione, indicano che per un blocco caudale singolo la dose raccomandata deve essere aumentata di un fattore di 2,7 nel gruppo dei giovani e di un fattore di 7,4 nel gruppo di età compreso tra 1–10 anni per raggiungere il limite di intervallo di confidenza del 90% della soglia di tossicità sistemica. I fattori corrispondenti per l’infusione epidurale continua sono rispettivamente 1,8 e 3,8.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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In base agli studi convenzionali di farmacologia di sicurezza, di tossicità a dosi singole e ripetute, di tossicità riproduttiva, di potenziale mutagenico e di tossicità locale, non si sono evidenziati rischi per gli esseri umani, a parte quelli attesi in base all’azione farmacodinamica di alte dosi di ropivacaina (quali ad esempio segni a carico del SNC, comprese convulsioni e cardiotossicità).

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Sodio cloruro

Acido cloridrico (per correggere il pH) Sodio idrossido (per correggere il pH) Acqua per preparazioni iniettabili

06.2 Incompatibilità

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In mancanza di studi di compatibilità questo medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali.

06.3 Periodo di validità

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3 anni.

Validità dopo prima apertura:

Dal punto di vista microbiologico il medicinale deve essere utilizzato immediatamente. Se non utilizzato immediatamente i tempi di conservazione in uso e le condizioni prima dell’uso sono responsabilità dell’utilizzatore.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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conservare a temperatura inferiore a 25°C. Non conservare in frigorifero né congelare. Per la conservazione dopo apertura, vedere paragrafo 6.3.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Ropivacaina 2 mg/ml Soluzione iniettabile:

20 mg/10 ml: Flaconcino di vetro trasparente tipo I conforme alla Farmacopea Europea da 10 ml con chiusura in gomma clorobutilica e capsula di chiusura in alluminio flip-off. Confezione da 5 e 10 flaconcini.

40 mg/20 ml: Flaconcino di vetro trasparente tipo I conforme alla Farmacopea Europea da 20 ml con chiusura in gomma clorobutilica e capsula di chiusura in alluminio flip-off. Confezione da 5 e 10 flaconcini.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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La Ropivacaina è priva di conservanti ed è monouso. Eventuali residui di soluzione devono essere eliminati.

Il medicinale deve essere ispezionato visivamente prima dell’uso. La soluzione deve essere utilizzata solo se trasparente, senza particelle visibili e se il flaconcino non è danneggiato.

Il flaconcino integro non deve essere autoclavato.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Hospira Italia S.r.l. Via Orazio, 20/22 80122 Napoli

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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AIC n. 040179018/M – “2 mg/ml soluzione iniettabile” 5 flaconcini in vetro da 10ml AIC n. 040179020/M – “2 mg/ml soluzione iniettabile” 10 flaconcini in vetro da 10ml AIC n. 040179032/M – “2 mg/ml soluzione iniettabile” 5 flaconcini in vetro da 20ml AIC n. 040179044/M – “2 mg/ml soluzione iniettabile” 10 flaconcini in vetro da 20ml

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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02/2011

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: ———-