Initiss Plus
Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto
Initiss Plus: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)
01.0 Denominazione del medicinale
INITISS PLUS 5 mg + 12,5 mg compresse rivestite con film
02.0 Composizione qualitativa e quantitativa
Ogni compressa contiene:
principi attivi: cilazapril 5,22 mg (pari ad anidro 5 mg) e idroclorotiazide 12,5 mg. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
03.0 Forma farmaceutica
Compresse rivestite con film.
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
INITISS PLUS è indicato per il trattamento dell’ipertensione in pazienti adulti la cui pressione arteriosa non è adeguatamente controllata da cilazapril in monoterapia.
04.2 Posologia e modo di somministrazione
Posologia
La dose di INITISS PLUS è di una compressa (5,0 mg di cilazapril e 12,5 mg di idroclorotiazide) una volta al giorno.
Poiché l’assunzione di alimenti non influisce significativamente sull’assorbimento, INITISS PLUS può essere somministrato prima o dopo i pasti. La dose deve essere sempre assunta approssimativamente alla stessa ora del giorno. La compressa non deve essere masticata o rotta e deve essere sempre ingerita con un sorso d’acqua.
Pazienti con funzione renale alterata
Quando è necessaria una terapia diuretica concomitante nei pazienti con grave compromissione della funzionalità renale, è preferibile associare al cilazapril un diuretico dell’ansa anziché un diuretico tiazidico. Pertanto, INITISS PLUS non è raccomandato per i pazienti con compromissione grave della funzionalità renale (vedere paragrafo 4.3).
Pazienti con cirrosi epatica
Poiché nei pazienti con cirrosi epatica trattati con dosi standard di ACE inibitori può svilupparsi ipotensione significativa, è necessaria un’attenta titolazione della dose di ogni singolo componente qualora questi pazienti dovessero richiedere il trattamento con cilazapril e idroclorotiazide (vedere paragrafo 4.4).
Anziani
Negli studi clinici, l’efficacia e la tollerabilità di cilazapril e idroclorotiazide somministrati in concomitanza sono risultate simili nei pazienti ipertesi anziani e più giovani, sebbene i dati di farmacocinetica dimostrino che la clerarance di entrambi i componenti è ridotta nei pazienti anziani (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica
Non sono state accertate la sicurezza d’impiego e l’efficacia nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni di età. Pertanto, la somministrazione di INITISS PLUS non è raccomandata in questa popolazione.
04.3 Controindicazioni
Ipersensibilità al cilazapril, ad altri ACE inibitori, all’idroclorotiazide, ad altri diuretici tiazidici, alle sulfonamidi o a uno qualsiasi degli eccipienti di INITISS PLUS
Anamnesi di angioedema associato a terapia precedente con ACE inibitori.
Angioedema ereditario o idiopatico.
Compromissione della funzionalità renale (clearance della creatinina < 30 ml/min/1,73 m2) o anuria.
Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso
La terapia con ACE inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
Ipotensione
I pazienti devono iniziare il trattamento con INITISS PLUS solo dopo la stabilizzazione con ciascun componente somministrato alla stessa dose del prodotto di associazione.
Gli ACE inibitori possono causare grave ipotensione, in particolare all’inizio del trattamento. La maggiore probabilità di ipotensione dopo la prima dose si ha nei pazienti in cui è attivato il sistema renina- angiotensina-aldosterone, come nel caso dell’ipertensione renovascolare, o per altre cause di ipoperfusione renale, deplezione di sodio o di volume o trattamento precedente con altri vasodilatatori. Queste condizioni possono coesistere, in particolare in presenza di grave insufficienza cardiaca.
L’ipotensione deve essere trattata ponendo il paziente in posizione supina e praticando un’espansione del volume ematico. Una volta ripristinato il volume ematico del paziente, è possibile continuare il trattamento con cilazapril, ma a dose ridotta; se l’ipotensione persiste occorre sospendere il farmaco.
I pazienti a rischio devono iniziare il trattamento con cilazapril sotto sorveglianza medica, ad una bassa dose iniziale e con un’attenta titolazione. Se possibile, la terapia diuretica deve essere temporaneamente sospesa.
Precauzioni simili devono essere adottate per i pazienti affetti da angina pectoris o malattia cerebrovascolare, in cui l’ipotensione può causare ischemia miocardica o cerebrale.
Compromissione della funzionalità renale
INITISS PLUS è controindicato nei pazienti con clearance della creatinina < 30 ml/min/1,73 m2. Nei pazienti con lieve compromissione della funzionalità renale, il dosaggio di cilazapril deve essere corretto in funzione della clearance della creatinina. Per i pazienti con compromissione della funzionalità renale è normale prassi medica istituire un monitoraggio di routine del potassio e della creatinina.
Gli ACE inibitori hanno effetti renoprotettivi noti, ma possono causare una compromissione reversibile della funzionalità renale in caso di perfusione renale ridotta, sia che sia dovuta a stenosi bilaterale dell’arteria renale, grave insufficienza cardiaca congestizia, deplezione di volume, iponatriemia o dosaggi elevati di diuretici, e durante il trattamento con FANS. Le misure preventive comprendono l’interruzione o la sospensione temporanea dei diuretici, l’inizio della terapia con dosi molto basse di ACE inibitori e un’attenta titolazione della dose.
Nei pazienti con stenosi dell’arteria renale, l’attivazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone contribuisce a mantenere la perfusione renale in quanto causa costrizione dell’arteriola efferente. Di conseguenza, il blocco della formazione di angiotensina II, e forse anche un aumento della formazione di bradichinina, causano una vasodilatazione dell’arteriola efferente che produce una riduzione della pressione di filtrazione glomerulare. L’ipotensione contribuisce ulteriormente alla riduzione della perfusione renale (vedere paragrafo 4.4 “Ipotensione”). Come con altri farmaci che agiscono sul sistema renina-angiotensina, è presente un aumento del rischio di insufficienza renale, inclusa l’insufficienza renale acuta, quando i pazienti affetti da stenosi dell’arteria renale sono trattati con cilazapril. Occorre dunque cautela in questi pazienti. Se si manifesta un’insufficienza renale, il trattamento deve essere interrotto.
Ipersensibilità/angioedema
L’angioedema è stato associato agli ACE inibitori, con un’incidenza segnalata dello 0,1-0,5%. L’angioedema indotto dagli ACE inibitori può manifestarsi sotto forma di episodi ricorrenti di gonfiore del viso, che si risolvono con la sospensione del trattamento, o come edema orofaringeo acuto con occlusione delle vie respiratorie, che richiede un trattamento di emergenza e può essere potenzialmente letale. Una variante è l’angioedema dell’intestino, che tende a manifestarsi nelle prime 24-48 ore di trattamento. Il rischio di
angioedema sembra essere maggiore nei pazienti di colore. I pazienti con anamnesi di angioedema non correlato agli ACE inibitori possono essere esposti ad un maggior rischio.
Anafilassi
Emodialisi
Si sono verificati casi di anafilassi in pazienti dializzati con membrane ad alto flusso (es. AN 69) trattati con ACE inibitori. In questi pazienti occorre prendere in considerazione l’uso di un tipo diverso di membrana dialitica o di una classe diversa di antipertensivi.
Aferesi delle lipoproteine a bassa densità (LDL)
Nei pazienti trattati con ACE inibitori durante l’aferesi delle LDL con destran solfato, si sono osservati casi potenzialmente letali di anafilassi. Per evitare questo effetto avverso, sospendere temporaneamente la terapia con ACE inibitori prima di ogni aferesi.
Desensibilizzazione
Nei pazienti sottoposti a terapia di desensibilizzazione con veleno di vespa o di ape durante il trattamento con ACE inibitori, si possono sviluppare reazioni anafilattiche. Cilazapril deve essere interrotto prima dell’inizio della terapia di desensibilizzazione e non deve essere sostituito con un β-bloccante.
Patologie epatiche
Sono stati segnalati casi isolati di disturbi della funzionalità epatica, quali aumento dei valori di funzionalità epatica (transaminasi, bilirubina, fosfatasi alcalina, gamma GT) ed epatite colestatica con o senza necrosi in pazienti trattati con cilazapril. I pazienti che sviluppano ittero o aumenti marcati degli enzimi epatici, devono sospendere INITISS PLUS ed essere sottoposti ad un adeguato follow up.
Nei pazienti affetti da cirrosi epatica (ma senza ascite), che richiedano una terapia antipertensiva, cilazapril deve essere iniziato a una bassa dose e con grande cautela perché potrebbe svilupparsi una ipotensione significativa (vedere paragrafo 4.2). Nei pazienti che presentano asciti, cilazapril non è raccomandato.
L’uso di tiazidi in pazienti con cirrosi può precipitare l’encefalopatia epatica a causa di lievi alterazioni dell’equilibrio idrico ed elettrolitico.
Neutropenia
Raramente, neutropenia e agranulocitosi sono state associate sia alle tiazidi che agli ACE inibitori, in particolare nei pazienti con insufficienza renale o malattia del collagene vascolare e in quelli sottoposti a terapia immunosoppressiva. In questi pazienti si raccomanda il monitoraggio periodico della conta leucocitaria.
Elettroliti sierici
Gli elettroliti e la funzionalità renale devono essere monitorati in tutti i pazienti trattati con INITISS PLUS.
Gli ACE inibitori possono causare iperpotassiemia perché inibiscono il rilascio di aldosterone. L’effetto in genere non è significativo nei pazienti con una funzionalità renale normale. Tuttavia, nei pazienti con compromissione della funzionalità renale e/o nei pazienti che assumono integratori di potassio (compresi i sostituti del sale) può svilupparsi iperpotassiemia.
Le tiazidi aumentano l’escrezione di potassio e possono causare ipopotassiemia. L’ ipopotassiemia può svilupparsi anche in pazienti trattati con INITISS PLUS, sebbene in misura inferiore a quella osservata in pazienti trattati con tiazidi in monoterapia. Le tiazidi possono causare anche iponatriemia e disidratazione. Il rischio di iponatriemia è maggiore nelle donne, nei pazienti con ipopotassiemia o basso apporto di sodio/soluti e negli anziani. Le tiazidi possono ridurre l’escrezione urinaria di calcio e determinare un aumento dei livelli sierici di calcio; devono essere sospese prima di eseguire esami della funzionalità paratiroidea.
Diabete
La somministrazione di ACE inibitori a pazienti diabetici può potenziare l’effetto ipoglicemizzante degli ipoglicemizzanti orali o dell’insulina, in particolare nei pazienti con compromissione della funzionalità renale. Le tiazidi possono contrastare l’effetto ipoglicemizzante degli ipoglicemizzanti orali o dell’insulina e possono accelerare il diabete nei pazienti a rischio. I livelli glicemici devono essere monitorati attentamente all’inizio del trattamento con ciascun componente di INITISS PLUS.
Altri disturbi metabolici
Le tiazidi possono aumentare i livelli sierici di acido urico e possono scatenare attacchi di gotta acuta.
Pertanto, INITISS PLUS deve essere usato con cautela in pazienti con anamnesi di gotta. INITISS PLUS deve essere somministrato con cautela ai pazienti affetti da porfiria.
Interventi chirurgici/anestesia
Gli anestetici con effetti ipotensivi possono causare ipotensione nei pazienti trattati con ACE inibitori. In questo contesto, l’ipotensione può essere trattata con l’espansione del volume ematico.
Stenosi aortica/cardiomiopatia ipertrofica
Gli ACE inibitori devono essere somministrati con cautela nei pazienti affetti da disturbi cardiaci ostruttivi (ad es. stenosi mitralica, stenosi aortica, cardiomiopatia ipertrofica) poiché la gittata cardiaca non può aumentare per compensare la vasodilatazione sistemica ed esiste il rischio di ipotensione grave.
Intolleranza al lattosio
In considerazione della presenza di lattosio monoidrato, questo farmaco non deve essere somministrato ai pazienti che presentano intolleranza ereditaria al galattosio, deficit di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio.
Etnia
Gli ACE inibitori sono meno efficaci come antipertensivi nei pazienti di colore. Questi pazienti presentano inoltre un maggior rischio di angioedema.
Atleti
Gli atleti devono essere informati che questo medicinale contiene un principio attivo che può dare effetti positivi ai test anti-doping.
04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Interazioni correlate principalmente a cilazapril
Sono stati segnalati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche e della tossicità del litio durante la somministrazione concomitante di litio e ACE inibitori. L’uso concomitante di diuretici tiazidici può aumentare il rischio di tossicità del litio e incrementare il rischio di tossicità del litio già aumentato con gli ACE inibitori.
L’uso di cilazapril con il litio non è raccomandato, ma se l’associazione si conferma necessaria, deve essere effettuato un attento monitoraggio delle concentrazioni sieriche di litio.
Altri antipertensivi
Si può osservare un effetto aggiuntivo quando INITISS PLUS viene somministrato in associazione ad altri antipertensivi.
Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio
Sebbene il potassio sierico si mantenga entro i limiti di normalità, in alcuni pazienti trattati con cilazapril si può verificare una iperpotassiemia. I diuretici risparmiatori di potassio (ad es. spironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono provocare aumenti significativi del potassio sierico. L’associazione di cilazapril con questi farmaci non è quindi raccomandata (vedere paragrafo 4.4). Se l’uso concomitante è indicato a causa di ipopotassiemia conclamata, questi farmaci devono essere impiegati con cautela, monitorando frequentemente la potassiemia.
Diuretici (tiazidici o diuretici dell’ansa)
Il trattamento precedente con diuretici a dose elevata può determinare deplezione di volume e rischio di ipotensione quando si inizia la terapia con cilazapril (vedere paragrafo 4.4). Gli effetti ipotensivi possono essere ridotti dalla sospensione del diuretico, dall’aumento di volume o dell’assunzione di sale o iniziando la terapia con una bassa dose di cilazapril.
Antidepressivi triciclici/antipsicotici/anestetici/narcotici
L’impiego concomitante di alcuni anestetici, di antidepressivi triciclici e di antipsicotici con ACE inibitori può determinare un’ulteriore riduzione della pressione arteriosa (vedere paragrafo 4.4).
Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) inclusa l’aspirina 3 g/giorno
Quando si somministrano ACE inibitori contemporaneamente a farmaci antinfiammatori non steroidei (come l’acido acetilsalicilico a regimi posologici antinfiammatori, inibitori di COX-2 e FANS non selettivi), si può
verificare un’attenuazione dell’effetto antipertensivo. L’uso concomitante di ACE inibitori e FANS può determinare un aumento del rischio di peggioramento della funzionalità renale, inclusa una possibile insufficienza renale acuta, e un aumento della potassiemia, specialmente nei pazienti già caratterizzati da una scarsa funzionalità renale. L’associazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. Dopo l’avvio della terapia concomitante, e successivamente a cadenza periodica, i pazienti devono essere idratati adeguatamente e si deve considerare il monitoraggio della funzionalità renale.
Simpaticomimetici
I farmaci simpaticomimetici possono ridurre l’effetto antipertensivo degli ACE inibitori.
Antidiabetici
Studi epidemiologici indicano che la somministrazione concomitante di ACE inibitori e di farmaci antidiabetici (insulina, ipoglicemizzanti orali) può causare un effetto più marcato di riduzione della glicemia, con rischio di ipoglicemia. Questo fenomeno sembrava più probabile durante le prime settimane di trattamento di associazione e nei pazienti con insufficienza renale.
Oro
Sono state segnalate raramente reazioni nitritoidi (con sintomi quali arrossamento del viso, nausea, vomito e ipotensione) in pazienti in terapia con oro iniettabile (sodio aurotiomalato) e concomitante terapia con ACE inibitori.
Altro
Non si sono osservate interazioni clinicamente significative con la somministrazione concomitante di cilazapril e digossina, nitrati, anticoagulanti cumarinici e bloccanti i recettori H2
×
Interazioni correlate principalmente a idroclorotiazide
Poiché durante la terapia con INITISS PLUS potrebbe verificarsi una ipopotassiemia indotta dalle tiazidi, che può aumentare il rischio di aritmia associato alla terapia con digossina, si raccomanda il monitoraggio dei livelli plasmatici di potassio.
Farmaci che potrebbero indurre la “Sindrome del QT lungo”
A causa del rischio di ipopotassiemia, l’idroclorotiazide deve essere somministrata con cautela nei pazienti trattati contemporaneamente con farmaci che potrebbero indurre la “Sindrome del QT lungo”, quali:
Antiaritmici di classe Ia (ad esempio chinidina, idrochinidina, disopiramide).
Antiaritmici di classe III (ad esempio amiodarone, sotalolo, defetilide, ibutilide).
Alcuni antipsicotici (ad esempio tioridazina, cloropromazina, trifluoperazina, sulpiride, tiapride, aloperidolo, droperidolo).
Altri farmaci (ad esempio bepridile, cisapride, difemanil, alofantrina, ketanserina, pentamidina,
terfenadina).
Rilassanti muscolari non depolarizzanti
Non bisogna somministrare contemporaneamente rilassanti muscolari non depolarizzanti, in quanto possono intensificare e prolungare l’effetto rilassante muscolare.
Sali di calcio e vitamina D
La somministrazione contemporanea di idroclorotiazide e vitamina D o di altri sali di calcio può potenziare l’aumento della calcemia.
Colestiramina/colestipolo
La colestiramina e il colestipolo riducono l’assorbimento di idroclorotiazide.
Anticolinergici
L’uso concomitante di anticolinergici (ad es. atropina, biperidene) può aumentare la biodisponibilità di idroclorotiazide a causa della diminuzione della mobilità gastrointestinale e del diminuito svuotamento gastrico.
Amantidina
La somministrazione concomitante di amantidina e idroclorotiazide può aumentare i possibili effetti avversi
dell’amantidina.
Farmaci citotossici (ad es. metotressato, ciclofosfamide)
La somministrazione contemporanea di idroclorotiazide e farmaci citotossici può ridurre l’eliminazione dei farmaci citotossici e, di conseguenza, aumentare il rischio di sviluppare mielodepressione.
Mezzi di contrasto contenenti iodio
In caso di disidratazione dovuta ad idroclorotiazide, aumenta il rischio di insufficienza renale acuta, specialmente quando vengono somministrati mezzi di contrasto contenenti dosi molto elevate di iodio.
La somministrazione concomitante di ciclosporina e idroclorotiazide può aumentare il rischio di iperuricemia e complicanze tipo gotta.
04.6 Gravidanza e allattamento
ACE inibitori:
L’uso di ACE inibitori non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso di ACE inibitori è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell’esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un piccolo aumento del rischio. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa.
È noto che nella donna l’esposizione ad ACE inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (riduzione della funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3). Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Idroclorotiazide:
C’è limitata ‘esperienza con’idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre. Gli studi sugli animali sono insufficienti. Idroclorotiazide attraversa la placenta. In base al suo meccanismo d’azione l’uso di idroclorotiazide durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza può compromettere la perfusione placentare e può causare effetti fetali e neonatali come ittero, trombocitopenia e alterazioni del bilancio elettrolitico. Idroclorotiazide non deve essere usata per il trattamento dell’edema gestazionale, l’ipertensione gestazionale o la preeclampsia a causa del rischio di riduzione del volume plasmatico e di ipoperfusione placentare senza un effetto benefico sul decorso della malattia. L’idroclorotiazide non deve essere usata per il trattamento dell’ipertensione in donne in gravidanza eccetto che in rare situazioni dove nessun altro trattamento potrebbe essere usato.
Allattamento
ACE inibitori
Poiché non sono disponibili dati riguardanti l’uso di ACE inibitori durante l’allattamento, INITISS PLUS non è raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati o prematuri.
Idroclorotiazide
Idroclorotiazide viene escreta nel latte materno in piccole quantità. I diuretici tiazidici ad alte dosi provocano intensa diuresi che può inibire la produzione di latte. L’uso di INITISS PLUS durante l’allattamento al seno non è raccomandato. Se INITISS PLUS viene assunto durante l’allattamento, le dosi devono essere mantenute ai livelli più bassi possibili.
Fertilità
Non sono stati condotti studi preclinici relativi all’effetto sulla fertilità con la combinazione fissa di cilazapril e idroclorotiazide.
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Durante la guida a l’utilizzo di macchinari va tenuto in considerazione il fatto che occasionalmente possono manifestarsi capogiri o affaticamento, durante il trattamento con INITISS PLUS (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
04.8 Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza
Gli eventi avversi più frequenti attribuibili al farmaco, osservati in pazienti trattati con ACE inibitori in monoterapia, sono tosse, rash cutaneo e disfunzione renale. La tosse è più comune nelle donne e nei non fumatori. Se il paziente è in grado di tollerare la tosse, è ragionevole continuare il trattamento. In alcuni casi, la riduzione della dose può alleviare questo effetto. Eventi avversi correlati al trattamento, che determinino la sospensione della terapia, si verificano in meno del 5% dei pazienti trattati con ACE inibitori in monoterapia.L’evento avverso più frequente attribuibile al farmaco osservato in pazienti trattati con tiazidi in monoterapia, è il capogiro. Alcune alterazioni biochimiche e metaboliche associate ai diuretici tiazidici sembrano essere attenuate dalla somministrazione concomitante di cilazapril. Eventi avversi correlati al trattamento, che determinino la sospensione della terapia, si verificano in circa lo 0,1% dei pazienti trattati con tiazidi in monoterapia.
Il rischio complessivo di effetti avversi dovuti al trattamento con INITISS PLUS è simile a quello osservato in pazienti trattati con cilazapril in monoterapia.
Tabella delle reazioni avverse
Il seguente elenco di reazioni avverse è derivato dagli studi clinici e dai dati di farmacovigilanza e comprende le reazioni avverse al farmaco osservate nei pazienti trattati con cilazapril e/o altri ACE inibitori in monoterapia, idroclorotiazide e/o altri diuretici tiazidici in monoterapia e nei soggetti sottoposti a terapia di associazione. Le stime delle frequenze sono basate sulla percentuale di pazienti che hanno segnalato eventuali reazioni avverse durante gli studi clinici con INITISS PLUS, che sono stati condotti su una popolazione totale combinata di 1.097 pazienti. Le reazioni avverse che non sono state segnalate durante gli studi clinici su INITISS PLUS, ma che sono state segnalate in relazione all’impiego in monoterapia di uno dei due componenti, di altri ACE inibitori o diuretici tiazidici oppure derivate da casi segnalati in farmacovigilanza, sono classificate come "non comuni" (<1/100). La categoria "non comune" comprende le categorie "raro" (≥1/10.000 e <1/1.000) e "molto raro" (<1/10.000) che potrebbero essere utilizzate negli RCP di altri prodotti.
Le classi di frequenza sono: Molto comune ≥1/10
Comune ≥1/100 e <1/10
Non comune <1/100 Reazioni avverse al cilazapril
Patologie del sistema emolinfopoietico
Non comune
Neutropenia, agranulocitosi, trombocitopenia, anemia
Disturbi del sistema immunitario
Non comune
Angioedema (può colpire il viso, le labbra, la lingua, la laringe o il tratto gastrointestinale) (vedere paragrafo 4.4), anafilassi (vedere paragrafo 4.4), sindrome lupus simile (i sintomi possono comprendere vasculite, mialgia, artralgia/artrite, anticorpi antinucleo positivi, aumento della velocità di eritrosedimentazione, eosinofilia e
leucocitosi).
Patologie del sistema nervoso
Comune
Cefalea
Non comune
Disgeusia, ischemia cerebrale, attacco ischemico transitorio, ictus ischemico, neuropatia periferica
Patologie cardiache
Non comune
Ischemia miocardica, angina pectoris, tachicardia, palpitazioni, infarto miocardico, aritmia
Patologie vascolari
Comune
Capogiri
Non comune
Ipotensione, ipotensione posturale (vedere paragrafo 4.4). I sintomi di ipotensione possono comprendere sincope, debolezza, capogiri e disturbi della vista.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Comune
Non comune
Dispnea, broncospasmo, rinite, malattia polmonare interstiziale, bronchite, sinusite
Patologie gastrointestinali
Comune
Nausea
Non comune
Secchezza delle fauci, stomatite aftosa, diminuzione dell’appetito, diarrea, vomito, glossite, pancreatite
Patologie epatobiliari
Non comune
Alterazione dei valori della funzionalità epatica (comprendenti transaminasi, bilirubina, fosfatasi alcalina, gamma GT), epatite colestatica con o senza necrosi
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Non comune
Rash, rash maculopapulare, dermatite psoriasiforme, psoriasi (esacerbazione), lichen planus, dermatite esfoliativa, orticaria, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica, pemfigoide bolloso, pemfigo, sarcoma di Kaposi, vasculite/porpora, reazioni di fotosensibilità, alopecia, onicolisi
Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo
Non comune
Crampi muscolari, mialgia, artralgia
Patologie renali e urinarie
Non comune
Compromissione della funzionalità renale, insufficienza renale acuta (vedere paragrafo 4.4), aumento della creatininemia, aumento dell’uremia, iperpotassiemia, iponatriemia, proteinuria, sindrome nefrosica, nefrite
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
Non comune
Disfunzione sessuale, ginecomastia
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comune
Affaticamento
Non comune
Sudorazione eccessiva, rossore, astenia, disturbi del sonno Reazioni avverse all’idroclorotiazide
Patologie del sistema emolinfopoietico
Non comune
Trombocitopenia, anemia emolitica, insufficienza del midollo osseo, neutropenia
Disturbi del sistema immunitario
Non comune
Ipersensibilità (angioedema, anafilassi), sindrome lupus-simile
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Non comune
Ipopotassiemia, iponatriemia, ipocloremia, ipomagnesiemia, ipercalcemia, ipocalciuria, ipovolemia/disidratazione, alcalosi metabolica, iperglicemia, iperuricemia, gotta, ipercolesterolemia (aumento del colesterolo totale, LDL e VLDL) e ipertrigliceridemia.
Disturbi psichiatrici
Non comuni
Disturbi del sonno, depressione
Patologie del sistema nervoso
Comuni
Capogiri
Non comuni
Stato confusionale
Patologie dell’occhio
Non comune
Riduzione della lacrimazione, compromissione della vista, xantopsia
Patologie cardiache
Non comune
Aritmie
Patologie vascolari
Non comune
Ipotensione
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non comune
Polmonite interstiziale, edema polmonare acuto
Patologie gastrointestinali
Comune
Nausea
Non comune
Secchezza delle fauci, sialoadenite, perdita di appetito, pancreatite
Patologie epatobiliari
Non comune
Ittero colestatico
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Non comune
Rash, fotosensibilità, pseudoporfiria, vasculite cutanea
Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo
Non comune
Crampi muscolari
Patologie renali e urinarie
Non comune
Nefrite interstiziale, funzione renale compromessa
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
Non comune
Disfunzione sessuale
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comune
Affaticamento
Descrizione di alcuni eventi avversi
L’ipotensione e l’ipotensione posturale si possono presentare all’inizio del trattamento o all’aumento della dose, in particolare nei pazienti a rischio (vedere paragrafo 4.4).
La compromissione della funzionalità renale e l’insufficienza renale acuta sono più probabili in pazienti affetti da grave insufficienza cardiaca, stenosi arteriosa renale, disturbi renali preesistenti o deplezione di volume (vedere paragrafo 4.4).
Gli eventi di ischemia cerebrale, attacco ischemico transitorio e ictus ischemico segnalati raramente in associazione con gli ACE inibitori possono essere correlati a ipotensione in pazienti con malattia cerebrovascolare sottostante. Analogamente, l’ischemia miocardica può essere correlata a ipotensione in pazienti con cardiopatia ischemica sottostante.
Nei pazienti trattati con INITISS PLUS può svilupparsi ipopotassiemia, sebbene con frequenza inferiore rispetto ai pazienti trattati con tiazidi in monoterapia.
Il rischio di iponatriemia è maggiore nelle donne, nei pazienti con ipopotassiemia o basso apporto di sodio/soluti e negli anziani.
Gli elettroliti e la funzionalità renale devono essere monitorati in tutti i pazienti trattati con INITISS PLUS.
La cefalea è un evento avverso riferito comunemente, sebbene l’incidenza di cefalea sia maggiore in pazienti trattati con placebo rispetto a quelli trattati con cilazapril + idroclorotiazide.
La frequenza di reazioni avverse imputabili a cilazapril, che si verificano nei pazienti sottoposti a terapia di associazione (cilazapril + idroclorotiazide), può differire rispetto a quella rilevata nei pazienti trattati con cilazapril in monoterapia. Le ragioni possono comprendere (i) differenze tra le popolazioni-target trattate con INITISS PLUS e INITISS, (ii) differenze nella dose di cilazapril e (iii) effetti specifici della terapia di associazione.
04.9 Sovradosaggio
Sono disponibili dati limitati sul sovradosaggio nell’uomo.
I sintomi associati al sovradosaggio di ACE inibitori possono comprendere ipotensione, shock circolatorio, disturbi elettrolitici, insufficienza renale, iperventilazione, tachicardia, palpitazioni, bradicardia, capogiri, ansia e tosse.
Nei pazienti predisposti (ad esempio con iperplasia prostatica) un sovradosaggio di idroclorotiazide può indurre ritenzione urinaria acuta.
Il trattamento raccomandato del sovradosaggio di INITISS PLUS è l’infusione endovenosa di una soluzione di cloruro di sodio di 9 mg/ml (0,9%). Se si presenta ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione anti-shock. Se disponibile, si può considerare anche il trattamento con angiotensina II per infusione e/o con catecolamine per via endovenosa.
La terapia con pacemaker è indicata in caso di bradicardia resistente al trattamento. I segni vitali, la concentrazione di elettroliti e di creatinina devono essere monitorati con continuità.
Se indicato, è possibile eliminare dall’organismo il cilazaprilato, la forma attiva di cilazapril, mediante emodialisi (vedere paragrafo 4.4).
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: Antipertensivi; ACE inibitori e diuretici, codice ATC: C09BA08 Meccanismo d’azione
INITISS PLUS è un’associazione di cilazapril e idroclorotiazide. Gli effetti antipertensivi di cilazapril e idroclorotiazide in associazione sono additivi e conducono ad una percentuale maggiore di pazienti ipertesi che risponde in modo soddisfacente, cosi come ad una maggiore riduzione della pressione arteriosa rispetto a uno dei due componenti somministrati in monoterapia.
Il cilazapril viene convertito nel suo metabolita attivo, il cilazaprilato, un inibitore specifico ad azione prolungata dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE), che sopprime il sistema renina-angiotensina- aldosterone e quindi la conversione dell’angiotensina I inattiva in angiotensina II, che è un potente vasocostrittore. Alle dosi raccomandate, l’effetto di cilazapril nei pazienti ipertesi si mantiene fino a 24 ore.
L’idroclorotiazide è un diuretico tiazidico che agisce come preparato diuretico e ipotensivo tramite l’inibizione di sostanze che aumentano il riassorbimento di sodio a livello tubulare nel tratto corticale diluente. Il preparato aumenta l’escrezione urinaria di sodio e cloro e, in misura minore, di potassio e magnesio, aumentando quindi la diuresi ed esercitando un effetto antipertensivo. L’impiego di questa sostanza aumenta l’attività reninica plasmatica e la secrezione di aldosterone determinando una diminuzione della potassiemia.
Studi clinici/di efficacia
Gli studi condotti su INITISS PLUS hanno dimostrato che l’associazione di cilazapril e idroclorotiazide somministrata una volta al giorno a varie dosi riduce in maniera statisticamente e clinicamente significativa la pressione arteriosa sistolica e diastolica rispetto al placebo 24 ore dopo l’assunzione. L’associazione a varie dosi determina una maggiore riduzione della pressione arteriosa rispetto a uno dei due componenti in monoterapia. Nei pazienti che non rispondono a 5 mg di cilazapril somministrati in monoterapia, l’aggiunta di
idroclorotiazide a una dose bassa di 12,5 mg una volta al giorno migliora sostanzialmente la risposta al trattamento. L’associazione è efficace indipendentemente dall’età, dal genere e dall’etnia.
05.2 Proprietà farmacocinetiche
Assorbimento
Dopo la somministrazione orale di INITISS PLUS, il cilazapril viene assorbito efficacemente e convertito rapidamente mediante rottura dell’estere nella forma attiva cilazaprilato. La biodisponibilità del cilazaprilato dal cilazapril orale è di circa il 60% in base ai dati di recupero urinario. Le concentrazioni plasmatiche massime di cilazaprilato vengono raggiunte sistematicamente entro 2 ore.
L’idroclorotiazide viene assorbita rapidamente dopo la somministrazione orale di INITISS PLUS. Le concentrazioni plasmatiche massime vengono raggiunte entro 2 ore dalla somministrazione. La biodisponibilità dell’idroclorotiazide dopo la somministrazione orale è di circa il 65% in base al recupero urinario.
Per il cilazaprilato e l’idroclorotiazide, i valori di AUC aumentano in proporzione all’aumento delle dosi dei due componenti nella forma di somministrazione di associazione. I parametri farmacocinetici del cilazaprilato non vengono alterati in presenza di dosi crescenti del componente idroclorotiazide. La somministrazione concomitante di cilazapril e idroclorotiazide non influisce sulla biodisponibilità di ciascuno dei due componenti. La somministrazione di cilazapril e idroclorotiazide con il cibo ritarda il Tmax del cilazaprilato di 1,5 ore e riduce la Cmax
del 24%; ritarda il Tmax
dell’idroclorotiazide di 1,4 ore e riduce la Cmax
del 14% senza effetto sulla biodisponibilità generale di entrambe le molecole come valutato dal valore di AUC0-24.
Questo risultato indica un’influenza sulla velocità, ma non sulla misura dell’assorbimento di entrambi i farmaci.
Distribuzione
Per il cilazaprilato, è stato accertato che il volume di distribuzione è di circa 0,5-0,7 l/kg. Il legame alle proteine plasmatiche è circa il 25%-30%.
L’idroclorotiazide si lega per il 65% alle proteine plasmatiche; è stato accertato che il volume relativo di distribuzione è di 0,5-1,1 l/kg.
Eliminazione
Il cilazaprilato viene eliminato immodificato per via renale ed ha un’emivita efficace di circa 9 ore. L’idroclorotiazide viene eliminata prevalentemente immodificata per via renale ed ha un’emivita di 711 ore.
Farmacocinetica in popolazioni speciali
Compromissione della funzionalità renale
Nei pazienti con compromissione della funzionalità renale, si osservano concentrazioni plasmatiche più elevate di cilazaprilato rispetto ai pazienti con funzionalità renale normale, poiché l’eliminazione del farmaco si riduce quando la clearance della creatinina è inferiore. Nei pazienti con insufficienza renale totale non vi è eliminazione, tuttavia l’emodialisi riduce in una certa misura le concentrazioni sia di cilazapril che di cilazaprilato.
Nei pazienti con compromissione della funzione renale si ha una diminuzione dell’escrezione renale di idroclorotiazide.
La clearance renale di idroclorotiazide è proporzionale a quella della creatinina. Ciò determina concentrazioni plasmatiche elevate di idroclorotiazide, che diminuiscono più lentamente che nei soggetti con funzione renale normale.
Pazienti anziani
Nei pazienti anziani la cui funzionalità renale è normale per l’età, le concentrazioni plasmatiche di cilazaprilato potrebbero essere maggiori anche del 40% e la clearance inferiore del 20% rispetto a pazienti più giovani.
Dati limitati indicano che la clearance sistemica di idroclorotiazide è ridotta nei soggetti anziani sia sani che ipertesi rispetto a volontari sani giovani.
Compromissione della funzionalità epatica
Nei pazienti con cirrosi epatica si sono osservati un aumento delle concentrazioni plasmatiche e una riduzione della clearance plasmatica e renale.
La malattia epatica non influisce significativamente sulla farmacocinetica dell’idroclorotiazide.
05.3 Dati preclinici di sicurezza
Tossicità
La tossicità orale acuta di cilazapril è bassa. Le dosi letali medie nei ratti, nei topi e nelle scimmie cynomolgus erano superiori a 2000 mg/kg di peso corporeo. La tossicità orale acuta del cilazapril nei topi non è stata aumentata dall’associazione con l’idroclorotiazide.
Come con altri ACE inibitori, il rene è risultato il bersaglio principale della tossicità sistemica negli studi di tossicità subcronica e cronica condotti sul cilazapril in monoterapia. I risultati mostravano un aumento dei valori dell’urea plasmatica e della creatinina, con ispessimento delle arteriole glomerulari, talvolta in associazione con iperplasia delle cellule iuxtaglomerulari. Queste alterazioni si sono dimostrate reversibili e sono una conseguenza dell’attività farmacodinamica esagerata del cilazapril, che si sviluppa solo a livelli molto superiori rispetto alle dosi terapeutiche nell’uomo. Gli studi di tossicità subcronica e cronica condotti sull’idroclorotiazide in ratti e cani non hanno mostrato risultati considerevoli fatta eccezione per le variazioni dell’equilibrio elettrolitico (ipopotassiemia). Gli studi sull’associazione di cilazapril e idroclorotiazide hanno fornito risultati simili a quelli osservati con il cilazapril in monoterapia. Gli effetti principali dell’associazione erano l’attenuazione della perdita di potassio indotta dalla tiazide e la riduzione dell’attività motoria a dosi elevate nelle scimmie.
Cancerogenicità
Non si sono osservate evidenze di cancerogenicità del cilazapril e risultati rilevanti con l’idroclorotiazide nei topi e nei ratti. Non sono stati condotti test di cancerogenicità con l’associazione.
Mutagenicità
Il cilazapril non ha mostrato effetti mutageni o genotossici in vari test di mutagenicità eseguiti in vitro e in vivo. L’associazione di cilazapril e idroclorotiazide non ha mostrato segni rilevanti di potenziale mutageno in caso di trattamento terapeutico.
Compromissione della fertilità
Con l’associazione non sono stati condotti studi sull’effetto sulle prestazioni perinatali e postnatali e sulla fertilità.
Teratogenicità
Il cilazapril non è risultato teratogeno nei ratti e nelle scimmie cynomolgus. Come con altri ACE inibitori, si sono osservati segni di fetotossicità nei ratti. I risultati principali erano costituiti da un aumento della perdita pre-impianto e da un minor numero di feti vivi e si sono osservati solo a 50 mg/kg, una quantità corrispondente a molte volte la dose terapeutica nell’uomo. Si è osservata un’incidenza lievemente superiore dei casi di dilatazione pelvica nei ratti con 5 mg/kg/giorno. Il cilazapril non ha mostrato effetti sulla fertilità maschile o femminile nei ratti. Non si è osservata evidenza di teratogenicità con l’associazione di cilazapril e idroclorotiazide in ratti e topi.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
lattosio amido di mais
metilidrossipropilcellulosa talco
sodio stearilfumarato titanio diossido E172
06.2 Incompatibilità
Nessuna nota.
06.3 Periodo di validità
3 anni
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
Conservare a temperatura non superiore ai 30°C.
06.5 Natura e contenuto della confezione
Blister di alluminio e materiale plastico inseriti nell’astuccio di cartone unitamente al foglio illustrativo. Astuccio da 14 compresse.
06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
S.F. Group S.r.l. – Via Beniamino Segre, 59 – 00134 Roma
08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio
AIC n. 029116011
09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione
Marzo 1996/Febbraio 2001
10.0 Data di revisione del testo
Luglio 2012