Allopurinolo: effetti collaterali e controindicazioni

Allopurinolo: effetti collaterali e controindicazioni

Allopurinolo molteni compresse (Allopurinolo) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Iperuricemia in genere, gotta, calcolosi renale da acido urico, nefropatie da acido urico. Coadiuvante nella terapia delle malattie mieloproliferative in trattamento con antiblastici. Iperuricemia da terapia diuretica protratta, iperuricemia da nefropatia cronica.

Allopurinolo molteni compresse: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Allopurinolo molteni compresse ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Allopurinolo molteni compresse, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Allopurinolo molteni compresse: controindicazioni

Ipersensibilità all’allopurinolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Attacchi acuti di gotta.

Gravidanza accertata o presunta.

Allopurinolo molteni compresse: effetti collaterali

Queste categorie di frequenza sono usate per la classificazione della frequenza: Molto comune ? 1/10 (? 10%)

Comune ? 1/100 e < 1/10 (? 1% e < 10%)

Non comune ? 1/1000 e < 1/100 (? 0.1% e < 1%) Raro ? 1/10.000 e < 1/1000 (? 0.01% e < 0.1%)

Molto raro < 1/10.000 (< 0.01%)

Non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili)

L’incidenza è piĂ¹ alta in presenza di insufficienza renale e/o epatica.

Infezioni ed infestazioni

Molto raro: foruncolosi

Patologie del sistema emolinfopoietico

Molto raro: agranulocitosi, trombocitopenia ed anemia aplastica.

Sono state ricevute segnalazioni molto rare di trombocitopenia, agranulocitosi ed anemia aplastica, in particolare in individui con funzione renale e/o epatica compromessa, rafforzando la necessitĂ  di cura particolare in questo gruppo di pazienti.

Disturbi del sistema immunitario

Non comune: reazione di ipersensibilitĂ  (comprese reazioni cutanee associate a esfoliazione, febbre, linfoadenopatia, artralgia, eosinofilia, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica)

Molto raro: linfoadenopatia angioimmunoblastica, shock anafilattico acuto Frequenza non nota: angioite necrotizzante, edema facciale, edema della lingua

Vasculite e risposta tissutale associata possono manifestarsi in molti modi (compresa epatite e insufficienza renale).

Raramente è stata descritta epatite granulomatosa, con o senza una chiara evidenza di ipersensibilitĂ  piĂ¹ generalizzata. Questa sembra essere reversibile dopo l’interruzione del trattamento con allopurinolo.

Un disturbo da ipersensibilitĂ  ritardata multi-organo (nota come sindrome da ipersensibilitĂ  o DRESS) con febbre, rash, vasculite, linfoadenopatia, pseudo-linfoma, artralgia, leucopenia, eosinofilia, epatosplenomegalia, test di funzionalitĂ  epatica alterati e sindrome da scomparsa dei dotti biliari intraepatici (distruzione e scomparsa dei dotti biliari intraepatici) si manifesta in varie combinazioni. Anche altri organi possono essere coinvolti (es. fegato, polmoni, reni, pancreas, miocardio e colon). Se tali reazioni si verificano, in qualunque momento durante il trattamento, il trattamento con allopurinolo deve essere interrotto immediatamente e in modo permanente.

Quando si sono verificate reazioni di ipersensibilità generalizzata al farmaco, era generalmente presente insufficienza renale e/o epatica, specialmente in quei casi in cui l’esito è stato fatale.

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Molto raro: diabete mellito, iperlipidemia

Disturbi psichiatrici

Molto raro: depressione

Frequenza non nota: confusione, insonnia

Patologie del sistema nervoso

Molto raro: coma, paralisi, atassia, neuropatia, neuriti, parestesia, sonnolenza, cefalea, alterazioni del gusto

Patologie dell’occhio

Molto raro: cataratta, disturbi visivi, alterazioni maculari Frequenza non nota: irite, congiuntivite, ambliopia

Patologie dell’orecchio e del labirinto

Molto raro: vertigini Frequenza non nota: tinnito

Patologie cardiache

Molto raro: angina, bradicardia Frequenza non nota: pericardite

Patologie vascolari

Raro: ecchimosi

Molto raro: ipertensione, ematemesi

Frequenza non nota: malattia vascolare periferica, tromboflebiti, vasodilatazione, ipotensione

Patologie gastrointestinali

Non comune: vomito, nausea, diarrea, gastrite, dispepsia, dolori addominali intermittenti Molto raro: ematemesi, stomatite, steatorrea, modifica delle abitudini intestinali

Frequenza non nota: ingrandimento delle ghiandole salivari, faringite, pancreatite emorragica

Nei primi studi clinici furono segnalati casi di nausea e vomito che tuttavia non costituiscono un problema significativo e possono essere evitati assumendo allopurinolo dopo i pasti.

Patologie epatobiliari

Raro: epatite (compresa necrosi epatica ed epatite granulomatosa), epatomegalia, ittero, aumento della fosfatasi alcalina, aumento di SGOT/SGPT, aumento della gamma-glutamiltransferasi, iperbilirubinemia

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Comune: eruzione cutanea (vedere ìl paragrafo Avvertenze specìalì e precauzìonì dì ìmpìego) Raro: sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (TEN), sindrome di Dress Molto raro: alopecia, capelli scoloriti

Frequenza non nota:, edema cutaneo, sudorazione

Le reazioni cutanee sono le reazioni piĂ¹ comuni e possono verificarsi in qualsiasi momento durante la terapia. Esse possono essere: prurito, orticaria, eruzioni maculopapulari, alcune volte squamose o purpuriche e raramente esfoliative. In questi casi la terapia con allopurinolo deve essere interrotta immediatamente. Dopo guarigione delle reazioni piĂ¹ lievi, allopurinolo puĂ² essere di nuovo somministrato, a basse dosi, (p.e. 50 mg/die) che possono essere gradualmente aumentate. Se la reazione cutanea dovesse riapparire, allora la somministrazione di allopurinolo va definitivamente sospesa.

L’incidenza di reazioni cutanee puĂ² essere aumentata in presenza di insufficienza renale.

Gravi reazioni avverse cutanee (SCARs) come la sindrome di Stevens-Johnoson (SJS) e la necrolisi epidermica tossica (TEN) associate a brividi, febbre, linfoadenopatia, artralgia, eosinofilia, e lieve leucocitosi o leucopenia, sono state segnalate (vedere paragrafo 4.4).

Vasculiti secondarie e risposte tissutali possono manifestarsi in vari modi compresa l’epatite, l’ittero colestatico, la nefrite interstiziale e molto raramente l’epilessia.

In questi casi la terapia con allopurinolo deve essere interrotta in modo permanente. I corticosteroidi possono essere utilmente impiegati per trattare queste manifestazioni.

Patologie renali e urinarie Raro: insufficienza renale, uremia Molto raro: ematuria

Frequenza non nota: enuresi notturna, nefrite

In pazienti che hanno sviluppato gotta in seguito a glomerulonefrite cronica o pielonefrite cronica è stata osservata albuminuria.

In malattie con aumentata produzione di urati si puĂ² avere precipitazione di xantina nel tratto urinario. La terapia con allopurinolo puĂ² portare a dissoluzione parziale di calcoli renali/pelvici di acido urico con rischio remoto di blocco dei medesimi nell’uretere.

Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

Molto raro: infertilitĂ , impotenza, ginecomastia

Qualora si rilevino casi di dispermia, interrompere il trattamento, ciĂ² che consentirĂ  la reversibilitĂ  del sintomo.

Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo

Raro: miopatie

Esami diagnostici: aumento dell’ormone tireotropo*

*Il verificarsi dell’aumento dell’ormone tireotropo (TSH) negli studi rilevanti non ha segnalato un impatto sui livelli di T4 libero o ha determinato livelli di TSH indicativi di ipotiroidismo subclinico.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/responsabili-farmacovigilanza .

Allopurinolo molteni compresse: avvertenze per l’uso

Il trattamento con ALLOPURINOLO MOLTENI deve essere interrotto non appena compaiono reazioni cutanee o altri segni che possano indicare una reazione allergica.

In alcuni casi la reazione cutanea puĂ² essere seguita da reazioni allergiche piĂ¹ gravi come lesioni iperesfoliative, urticarioidi, purpuriche, quali la sindrome di Stevens-Johnson (eritema multiforme essudativo), e/o da vasculite generalizzata, epatotossicitĂ  irreversibile e, in rari casi, da morte.

Con l’uso di ALLOPURINOLO MOLTENI sono state segnalate le seguenti reazioni cutanee potenzialmente letali: sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (TEN).

I pazienti devono essere informati riguardo i segni e i sintomi e monitorati attentamente per le reazioni cutanee. Il piĂ¹ alto rischio di insorgenza di SJS e TEN si ha nelle prime settimane di trattamento.

Se si verificano i sintomi o i segni di SJS o TEN (per esempio rash cutaneo progressivo spesso con vesciche o lesioni della mucosa) il trattamento con ALLOPURINOLO MOLTENI deve essere sospeso.

I migliori risultati nella gestione della SJS e della TEN si ottengono con una diagnosi precoce e l’immediata interruzione della terapia con qualsiasi farmaco sospetto. Una precoce sospensione è associata ad una migliore prognosi.

Sindrome da ipersensibilitĂ , sindrome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN).

Le reazioni da ipersensibilità all’allopurinolo possono manifestarsi in modi molto diversi, comprendendo l’esantema maculo-papulare, la sindrome da ipersensibilità (nota anche come DRESS), la sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica (SJS/TEN).

Queste reazioni sono diagnosi cliniche; la loro comparsa costituisce la base per la decisione clinica. Se tali reazioni si verificano in qualunque momento durante il trattamento, l’allopurinolo deve essere sospeso immediatamente. La ri-somministrazione (re-challenge) non deve essere intrapresa in pazienti con sindrome di ipersensibilità e SJS/TEN. I corticosteroidi possono essere utili per superare le reazioni cutanee da ipersensibilità.

Allele HLA-B*5801

E’ stato dimostrato che l’allele HLA-B*5801 è associato al rischio di sviluppare la sindrome da ipersensibilità correlata all’allopurinolo e la SJS/TEN. La frequenza dell’allele HLA-B*5801 varia ampiamente tra popolazioni etniche: fino al 20% nella popolazione cinese Han, 8-15% nella popolazione tailandese, circa il 12% nella popolazione coreana e 1-2% negli individui di origine giapponese o europea.

Lo screening di HLA-B*5801 deve essere preso in considerazione prima di iniziare il trattamento con allopurinolo in sottogruppi di pazienti in cui la prevalenza di questo allele sia nota per essere alta. La malattia renale cronica puĂ² aumentare ancora di piĂ¹ il rischio in questi pazienti. Nel caso in cui non sia disponibile alcuna genotipizzazione per i pazienti con discendenza cinese Han, tailandese o coreana, i benefici devono essere attentamente valutati e i possibili maggiori rischi devono essere tenuti in considerazione prima di iniziare la terapia. L’uso della genotipizzazione non è stato stabilito in altre popolazioni di pazienti.

Se il paziente è un portatore noto di HLA-B*5801 (soprattutto in coloro che sono di origine cinese Han, tailandese o coreana), allopurinolo non deve essere iniziato salvo che non vi siano altre opzioni terapeutiche ragionevoli e si ritenga che i benefici superino il rischio. Ăˆ richiesta attenzione aggiuntiva per i segni di ipersensibilitĂ  o SJS/TEN e il paziente deve essere informato della necessitĂ  di interrompere immediatamente il trattamento al primo insorgere dei sintomi.

SJS/TEN si puĂ² verificare anche nei pazienti negativi a HLA-B*5801, indipendentemente dalla loro origine etnica.

Disturbi della tiroide

Aumento dei valori di TSH (>5.5 ?IU/mL) è stato osservato in pazienti in trattamento a lungo termine con allopurinolo (5,8%) in uno studio di estensione in aperto a lungo termine. E’ richiesta cautela quando allopurinolo è usato in pazienti con alterazione della funzione tiroidea.

In pazienti in terapia con allopurinolo è stato descritto un esiguo numero di casi di epatotossicità reversibile e in alcuni pazienti è stato osservato un aumento della fosfatasi alcalina sierica e delle transaminasi sieriche. Se si manifestano anoressia, perdita di peso o prurito in pazienti in terapia con allopurinolo, è opportuno includere nella valutazione diagnostica un esame della funzionalità epatica.

La dose di allopurinolo deve essere ridotta nei pazienti con patologie renali o epatiche.

Si raccomanda di eseguire periodici esami della funzionalità epatica durante la prima fase della terapia in pazienti con preesistenti malattie epatiche (vedere la sezìone Posologìa e modo dì sommìnìstrazìone).

Reazioni di ipersensibilitĂ  possono verificarsi piĂ¹ facilmente in pazienti con disturbi della funzionalitĂ  renale che assumono contemporaneamente allopurinolo e diuretici tiazidici.

Pertanto, in tale contesto clinico, la suddetta associazione va somministrata con cautela e i pazienti vanno tenuti sotto stretta osservazione.

L’iperuricemia asintomatica non è generalmente considerata di per sé una indicazione all’uso di allopurinolo. Modifiche dietetiche e nell’assunzione di fluidi, unitamente al trattamento della condizione di base, possono correggere l’uricemia.

Nelle condizioni in cui la velocitĂ  di formazione di urato è fortemente aumentata (ad esempio patologie maligne e relativo trattamento, sindrome di Lesch-Nyhan), la concentrazione assoluta di xantina nell’urina potrebbe, in rari casi, aumentare in maniera sufficiente da depositarsi nelle vie urinarie. Il rischio puĂ² essere minimizzato mediante idratazione adeguata in modo da ottenere una diluizione ottimale dell’urina.

La somministrazione iniziale di allopurinolo puĂ² acutizzare l’insorgenza degli attacchi gottosi anche in soggetti normouricemici. In questo caso puĂ² essere necessaria la somministrazione preventiva di colchicina (0,5 mg tre volte al giorno) per almeno un mese o antiinfiammatori fino a che gli attacchi diminuiscano di intensitĂ  e frequenza. Gli attacchi generalmente divengono piĂ¹ brevi e meno gravi dopo alcuni mesi di terapia.

Il trattamento con allopurinolo non deve essere iniziato fino a che non sia completamente terminato un precedente attacco acuto di gotta, dal momento che il trattamento con allopurinolo puĂ² indurre ulteriori attacchi.

La mobilizzazione degli urati dai depositi tissutali che causa la fluttuazione del livello ematico di acido urico puĂ² rappresentare una possibile spiegazione per questi episodi.

Anche con adeguata terapia con allopurinolo possono essere necessari molti mesi per giungere al controllo degli attacchi acuti.

Durante la terapia è opportuno assicurare la diuresi giornaliera di almeno 2 litri di urina neutra o alcalina mediante assunzione di liquidi appropriati.

Allopurinolo e il suo metabolita attivo primario ossipurinolo, sono eliminati dal rene. Per questo motivo alterazioni nella funzione renale hanno effetti profondi sul dosaggio.

In alcuni pazienti con malattie renali preesistenti o con bassa clearance degli urati è stata riscontrata una elevazione dell’azotemia durante la terapia con allopurinolo.

In pazienti con diminuita funzionalitĂ  renale o con malattie concomitanti che possono ripercuotersi su di essa, come l’ipertensione o il diabete mellito, va periodicamente controllata la funzionalitĂ  renale, in particolare l’azotemia e la creatininemia o la clearance della creatinina ed eventualmente riadattato il dosaggio di ALLOPURINOLO MOLTENI.

Se il disturbo della funzionalitĂ  renale aumenta, il dosaggio del farmaco va ridotto o ne va sospesa la somministrazione.

Tra i pazienti in cui la disfunzione renale è aumentata dopo l’inizio della terapia con allopurinolo, erano presenti malattie concomitanti quali mieloma multiplo o insufficienza cardiaca congestizia. L’insufficienza renale è anche frequentemente associata con nefropatia gottosa e raramente con reazioni di ipersensibilità associata a allopurinolo.

In pazienti in terapia con allopurinolo è stata riscontrata depressione midollare.

La maggior parte di questi pazienti assumeva terapie concomitanti in grado di produrre questo effetto. CiĂ² è avvenuto ad una distanza dall’inizio della terapia con allopurinolo variabile tra 6 settimane e 6 anni.

Raramente pazienti in terapia con il solo allopurinolo possono sviluppare depressione midollare di grado variabile, a carico di una o piĂ¹ linee cellulari.

Informazioni importanti su alcuni eccipienti di ALLOPURINOLO MOLTENI 100 mg compresse

I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere il medicinale.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco