Bupivan: effetti collaterali e controindicazioni

Bupivan: effetti collaterali e controindicazioni

Bupivan soluzione iniettabile (Bupivacaina Cloridrato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Induzione di anestesia locale mediante blocco nervoso periferico e blocco centrale neuronale (caudale o epidurale), richiesto per uso specialistico in situazioni in cui è necessaria un’anestesia prolungata. BUPIVAN è indicato anche per il trattamento del sollievo dai dolori del travaglio.

Bupivan soluzione iniettabile: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Bupivan soluzione iniettabile ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Bupivan soluzione iniettabile, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Bupivan soluzione iniettabile: controindicazioni

BUPIVAN è controindicato nei pazienti con ipersensibilità alla bupivacaina cloridrato monoidrato, anestetici locali di tipo ammidico o ad uno qualsiasi degli altri eccipienti.

Soluzioni di bupivacaina cloridrato monoidrato sono controindicate nell’anestesia intravenosa regionale (Blocco di Bier) e nel blocco paracervicale ostetrico.

In caso di anestesia intratecale devono essere prese in considerazione le seguenti controindicazioni generali:

malattie acute attive del Sistema Nervoso Centrale come meningite, tumori, poliomielite ed emorragia intracranica

stenosi spinale e malattia attiva della colonna vertebrale (ad esempio: spondilite, tubercolosi, tumori) o eventi traumatici recenti (ad esempio fratture)

setticemia

anemia perniciosa associata a degenerazione sub-acuta del midollo osseo

infezione piogenica della cute nel sito di iniezione o nella zona circostante

shock cardiogeno o ipovolemico

disturbi della coagulazione o trattamenti correnti con anticoagulanti.

Bupivan soluzione iniettabile: effetti collaterali

Le reazioni avverse sistemiche gravi sono rare, ma possono verificarsi in seguito a un sovradosaggio (vedere paragrafo 4.9) o ad un’iniezione intravascolare involontaria.

Bupivacaina provoca una tossicitĂ  sistemica simile a quella osservata con altri agenti anestetici locali. Questa è causata da concentrazioni plasmatiche elevate che derivano da un eccessivo dosaggio, un assorbimento rapido o, piĂ¹ comunemente, da una iniezione intravascolare accidentale. Una pronunciata acidosi o un’ipossia possono aumentare il rischio e la gravitĂ  di reazioni tossiche. Tali reazioni coinvolgono il sistema nervoso centrale (SNC) e il sistema cardiovascolare. Le reazioni del SNC sono caratterizzate da intorpidimento della lingua, stordimento, capogiri, visione offuscata e spasmo muscolare, seguito da sonnolenza, convulsioni, perdita di coscienza e possibile arresto respiratorio.

Le reazioni cardiovascolari sono legate ad una depressione del sistema di conduzione del cuore e del miocardio che porta alla riduzione della gittata cardiaca, blocco cardiaco, ipotensione, bradicardia e talvolta aritmia ventricolare, incluso tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e arresto cardiaco. Di solito questi sintomi sono preceduti o accompagnati da sintomi maggiori di tossicità del SNC, quali convulsioni, ma in rari casi si è verificato un arresto cardiaco senza prodromici effetti sul SNC.

L’anestesia epidurale di per sĂ© puĂ² causare reazioni avverse, indipendentemente dall’anestetico locale usato. Queste includono ipotensione e bradicardia dovute a blocco simpatico e/o svenimento vasovagale.

Nei casi gravi puĂ² verificarsi arresto cardiaco.

L’iniezione accidentale sub-aracnoidea puĂ² portare ad un’anestesia spinale molto intensa con apnea e ipotensione grave.

Un danno neurologico è raro ma è una conseguenza ben conosciuta dell’anestesia regionale e in particolare di quella epidurale e spinale. Questo danno puĂ² essere dovuto a diverse cause, ad esempio danno diretto al midollo spinale o ai nervi spinali, sindrome dell’arteria spinale anteriore, iniezione di

una sostanza irritante, o iniezione di una soluzione non sterile. Queste possono portare a parestesia o anestesia in aree localizzate, debolezza motoria, perdita del controllo degli sfinteri e paraplegia. Talvolta questi danni sono permanenti.

Durante ripetute iniezioni o infusioni a lungo termine di bupivacaina è stata osservata disfunzione epatica, con aumenti reversibili di SGOT, SGPT, fosfatasi alcalina e bilirubina. Se si osservano segni di disfunzione epatica durante il trattamento con bupivacaina, il medicinale deve essere sospeso.

Le reazioni avverse sono presentate in base alla Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA e alla convenzione MedDRA sulla frequenza:

Molto comune (?1/10) Comune (?1/100,<1/10)

Non comune (?1 /1.000,< 1/100) Raro (?1/10.000, <1/1.000)

Molto raro (<1/10.000)

Non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili)

Molto comune Patologie vascolari Ipotensione
Patologie gastrointestinali Nausea
Comune Patologie del sistema nervoso Parestesia, vertigini
Patologie cardiache Bradicardia
Patologie vascolari Ipertensione
Patologie gastrointestinali Vomito
Patologie renali e urinarie Ritenzione urinaria
Non comune Patologie del sistema nervoso Segni e sintomi di tossicità del SNC (convulsioni, parestesia periorale, intorpidimento della lingua, iperacusia, visione offuscata, perdita di coscienza, tremore, stordimento, tinnito, disartria).
Raro Disturbi del sistema immunitario Reazioni allergiche, reazioni anafilattiche/shock
Patologie del sistema nervoso Neuropatia, lesione del nervo periferico, aracnoidite
Patologie dell’occhio Diplopia
Patologie cardiache Arresto cardiaco, aritmia cardiaca
Patologie respiratorie Depressione respiratoria

Bupivan soluzione iniettabile: avvertenze per l’uso

zioni generali e rischio di uso di bupivacaina

Sono stati riportati casi di arresto cardiaco durante l’uso di bupivacaina per anestesia epidurale o durante il blocco del nervo periferico quando i tentativi di rianimazione sono stati difficoltosi e prolungati prima della risposta del paziente. Tuttavia, in alcuni casi la rianimazione è stata impossibile, nonostante la preparazione fosse apparentemente adeguata e appropriatamente trattata.

Come tutti i farmaci anestetici locali, bupivacaina puĂ² causare effetti tossici acuti sul sistema nervoso centrale e cardiovascolare, se utilizzata per le procedure di anestesia locale a causa della sua elevata concentrazione nel sangue. Questo si verifica soprattutto dopo una somministrazione intravascolare accidentale. Aritmia ventricolare, fibrillazione ventricolare, improvviso collasso cardiovascolare e morte sono stati riportati in connessione con elevate concentrazioni sistemiche di bupivacaina.

Blocchi del nervo periferico maggiore possono richiedere la somministrazione di un grande volume di anestetico locale in zone ad alta vascolarizzazione, spesso in prossimitĂ  di grandi vasi in cui vi è un maggiore rischio di iniezione intravascolare e/o di assorbimento sistemico. Questo puĂ² portare a concentrazioni plasmatiche elevate.

Prima di tentare un blocco del nervo, si deve stabilire l’accesso endovenoso per effettuare la rianimazione. I medici devono aver ricevuto una formazione adeguata e appropriata riguardo la procedura da eseguire e devono avere familiarità con la diagnosi e il trattamento degli effetti collaterali, della tossicità sistemica o delle altre complicazioni (vedere paragrafo 4.9).

Devono essere disponibili adeguate attrezzature per la rianimazione ogni volta che viene somministrata l’anestesia locale o generale. Il medico responsabile deve prendere le precauzioni necessarie per evitare l’iniezione intravascolare (vedere paragrafo 4.2).

Un sovradosaggio o un’iniezione endovenosa accidentale possono dar luogo a reazioni tossiche.

L’iniezione di dosi ripetute di bupivacaina cloridrato puĂ² causarne un aumento significativo dei livelli ematici ad ogni dose ripetuta a causa del suo lento accumulo nel sangue. La tolleranza varia con lo stato del paziente. A pazienti debilitati, anziani o gravemente malati devono essere somministrate dosi ridotte valutate in base al loro stato fisico.

Pazienti a rischio e rischio associato a determinate tecniche di anestesia

I pazienti trattati con farmaci antiaritmici di classe III (ad es. amiodarone) devono essere mantenuti sotto stretta sorveglianza e sotto monitoraggio ECG, poiché si possono verificare effetti cardiaci aggiuntivi.

Solo in rari casi anestetici locali di tipo ammidico sono stati associati a reazioni allergiche (nella maggior parte dei casi grave shock anafilattico).

I pazienti allergici a farmaci anestetici locali di tipo estere (procaina, tetracaina, benzocaina, ecc) non hanno mostrato sensibilitĂ  trasversale agli agenti di tipo amidico come bupivacaina.

Gli anestetici locali devono essere usati con cautela per l’anestesia epidurale in pazienti con compromissione della funzionalità cardiovascolare poiché questi possono essere in grado di compensare meno i cambiamenti funzionali associati con il prolungamento della conduzione AV prodotto da questi medicinali.

Poiché bupivacaina è metabolizzata a livello epatico, deve essere usata con cautela nei pazienti con malattia epatica o con ridotto flusso di sangue al fegato.

Gli effetti fisiologici generati da un blocco neurale centrale sono piĂ¹ pronunciati in presenza di ipotensione. I pazienti con ipovolemia dovuta ad un qualsiasi motivo possono sviluppare un’improvvisa e grave ipotensione durante l’anestesia epidurale. L’anestesia epidurale deve quindi essere evitata o usata con cautela nei pazienti con ipovolemia non trattata o con un ritorno venoso significativamente danneggiato.

L’anestesia epidurale con qualsiasi anestetico locale puĂ² causare ipotensione e bradicardia che devono essere anticipate e trattate con le dovute precauzioni. Queste precauzioni possono includere un pre- caricamento della circolazione con soluzione di cristalloidi o colloidi. Se si sviluppa ipotensione questa deve essere trattata con un vasopressore come l’efedrina 10-15 mg per via endovenosa. Un’ipotensione grave puĂ² derivare da ipovolemia causata da emorragia o disidratazione, oppure da occlusione aorto-cavale nei pazienti con ascite massiva, estesi tumori addominali o gravidanza tardiva. Nei pazienti con scompenso cardiaco deve essere evitata una marcata ipotensione.

I pazienti con ipovolemia dovuta a qualsiasi causa possono sviluppare un’improvvisa e grave ipotensione durante l’anestesia epidurale.

L’anestesia epidurale puĂ² causare paralisi intercostale e i pazienti con versamento pleurico possono soffrire di imbarazzo respiratorio. La setticemia puĂ² aumentare il rischio di formazione di un ascesso intraspinale nella fase postoperatoria.

Piccole dosi di anestetici locali iniettati nella testa e nel collo, incluso blocchi retrobulbari, dentali e dei gangli stellati, possono produrre tossicitĂ  sistemica causata da una iniezione intra-arteriosa accidentale.

Iniezioni retrobulbari possono raggiungere molto raramente lo spazio subaracnoideo cranico provocando reazioni serie/gravi, comprese cecitĂ  temporanea, collasso cardiovascolare, apnea, convulsioni.

Iniezioni retro e peribulbari di anestetici locali comportano un basso rischio di disfunzione persistente dei muscoli oculari. Le cause principali includono traumi e/o effetti tossici locali sui muscoli e/o nervi. La gravitĂ  di tali reazioni tissutali, è correlata al grado di trauma, alla concentrazione di anestetico locale e alla durata di esposizione del tessuto all’anestetico locale. Per questo motivo, come con tutti gli anestetici locali, deve essere usata la concentrazione e la dose efficace piĂ¹ bassa di anestetico locale.

Si presti particolare cautela in caso di iniezione di anestetici locali nelle aree infiammate o infette.

Ogni ml di soluzione contiene 3,15 mg (0,14 mmol) di sodio. Questo deve essere preso in considerazione nei pazienti che seguono una dieta iposodica.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco