Corgard: effetti collaterali e controindicazioni

Corgard: effetti collaterali e controindicazioni

Corgard (Nadololo) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

CORGARD è indicato nelle seguenti condizioni morbose:

Ipertensione: CORGARD è utile sia da solo che in associazione con altri farmaci antipertensivi, nel trattamento dell’ipertensione essenziale. N.B. Esso è indicato per il trattamento a lungo termine dell’ipertensione, piuttosto che per crisi acute.

Angina pectoris: lo schema iniziale di trattamento dell’angina pectoris da aterosclerosi coronarica comprende il controllo del peso corporeo, il riposo, l’eliminazione del fumo, l’impiego di nitroglicerina per via sublinguale e l’allontanamento dei fattori scatenanti. CORGARD è specificatamente indicato per il trattamento a lungo termine di pazienti affetti da angina pectoris che non hanno risposto adeguatamente a queste misure convenzionali.

Aritmie: tachicardia atriale parossistica, fibrillazione atriale parossistica, extrasistoli ventricolari e sopraventricolari, manifestazioni cardiovascolari degli ipertiroidei, segni funzionali di cardiomiopatia ostruttiva.

Corgard: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Corgard ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Corgard, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Corgard: controindicazioni

CORGARD è controindicato nelle seguenti condizioni: asma bronchiale/broncospasmo; rinite allergica nel corso della stagione dei pollini; bradicardia sinusale e blocco atrioventricolare maggiore di quello di primo grado; shock cardiogeno; insufficienza ventricolare destra secondaria ad ipertesione polmonare; insufficienza cardiaca manifesta (vedere 4.4); pazienti trattati con farmaci psicotropi incrementanti le catecolamine (compresi gli IMAO) e durante le due settimane susseguenti alla sospensione di questo tipo di farmaci; ipersensibilità al principio attivo o uno qualsiasi degli eccipienti. Generalmente controindicato in gravidanza e durante l’allattamento.

Corgard: effetti collaterali

Le percentuali riportate di seguito derivano da studi clinici condotti su 1440 pazienti in trattamento con nadololo.

Apparato cardiovascolare:

Una bradicardia al di sotto di 60 bpm risulta evento comune, mentre una bradicardia marcata (< 40 bpm) e/o sintomatica si osserva in circa il 2% dei soggetti trattati. Sono stati osservati segni di insufficienza vascolare periferica (spesso tipo Raynaud) in circa il 2% dei pazienti. Insufficienza cardiaca, ipotensione e disturbi della conduzione cardiaca vengono riportati nel 1% dei soggetti.

Le segnalazioni sporadiche di blocco AV di I e III grado riportate sono in accordo con il meccanismo di rallentamento della conduzione atrio-ventricolare dei beta-bloccanti (vedere 4.3 e 4.4).

Sistema nervoso centrale:

Astenia e vertigini vengono riportate nel 2% dei casi; parestesie, sedazione ed alterazioni del comportamento sono state osservate nello 0,6% dei pazienti.

Apparato respiratorio:

Episodi di broncospasmo sono stati riportati nello 0,1% dei pazienti.

Apparato digerente:

Nausea, diarrea, dolore addominale, stipsi, vomito, indigestione, anoressia, gonfiore addominale e flatulenza sono stati riportati nello 0,1-0,5% dei pazienti.

Altro:

Vengono osservati con frequenza compresa tra lo 0,1 e lo 0,5% i seguenti eventi: rash, prurito, cefalea, secchezza delle fauci, degli occhi e della cute, riduzione della libido o impotenza, tumefazione facciale, incremento ponderale, eloquio confuso, tosse, occlusione nasale, sudorazione, tinnito, visione offuscata. Raramente è stata riportata una forma reversibile di alopecia.

Gli eventi indesiderati sottoelencati sono stati osservati durante il trattamento con nadololo o con altri beta-bloccanti, senza che fosse stabilito un rapporto di causalità.

Sistema nervoso centrale:

Depressione reversibile con evoluzione verso la catatonia, disturbi del visus, allucinazioni, sindrome acuta reversibile caratterizzata da disorientamento spazio-temporale, amnesia a breve termine, labilità emotiva, lieve ottundimento del sensorio, riduzione della performance ai test neuropsicologici.

Apparato digerente:

Trombosi dell’arteria mesenterica, colite ischemica, incremento degli enzimi epatici.

Sistema emopoietico:

Agranulocitosi, trombocitopenia, porpora non trombocitopenica.

Allergie:

Faringodinia e febbre, laringospasmo, disturbi respiratori.

Altro:

Rash pemfigoide, crisi ipertensiva in soggetti con feocromocitoma, disturbi del sonno, malattia di Peyronie.

Corgard: avvertenze per l’uso

Esacerbazione di malattia ischemica coronarica a seguito di brusca sospensione: la riduzione progressiva del dosaggio non è strettamente necessaria nei pazienti ipertesi senza manifestazioni di insufficienza coronarica. Tuttavia, può essere prudente non sospendere bruscamente il trattamento con nadololo, anche nei pazienti in terapia per la sola ipertensione, poichè la malattia coronarica è comune e spesso silente.

Nel caso, invece, di pazienti affetti da angina pectoris o con manifestazioni di altro genere di insufficienza arteriosa coronarica, l’interruzione brusca della terapia con farmaci beta- bloccanti può portare ad un peggioramento dell’angina e a facilitare l’insorgenza di un infarto miocardico. Quando in tali pazienti si prospetta l’interruzione di un trattamento a lungo termine con nadololo, il dosaggio va ridotto con gradualità nell’arco di almeno due settimane e il paziente attentamente controllato. Se l’angina peggiora notevolmente o compare una insufficienza coronarica acuta, la somministrazione di nadololo deve essere subito ripresa, per lo meno temporaneamente e deve essere instaurata una appropriata terapia per l’angina instabile. Inoltre, il paziente anginoso va informato dei rischi che corre in caso di brusca interruzione o sospensione della terapia con nadololo senza aver preventivamente consultato il medico. In caso di mancata assunzione di una dose, il paziente deve essere avvertito di:

non raddoppiare la dose successiva;

non assumere quella non presa se la seguente è prevista entro le successive 8 ore.

Insufficienza cardiaca: con CORGARD sono stati segnalati raramente casi di insufficienza cardiaca. E’ peraltro da tenere a mente che la stimolazione simpatica è una componente di vitale importanza nel sostenere la funzione circolatoria in corso di insufficienza cardiaca congestizia e che l’inibizione di questa stimolazione attuata da un beta-blocco comporta il rischio di precipitare l’insufficienza cardiaca. Pertanto al primo segno o sintomo di incombente insufficienza cardiaca, il paziente deve essere adeguatamente digitalizzato e la risposta al farmaco accuratamente controllata. Se lo stato di insufficienza cardiaca persiste, la terapia con nadololo va interrotta, tenendo conto della precedente avvertenza.

Si raccomanda l’impiego di CORGARD in pazienti con insufficienza cardiaca solo in caso di buon compenso clinico, già in terapia con diuretici o digitale. Si inviti il paziente a consultare il medico ai primi sintomi o segni di insufficienza cardiaca.

N.B.- CORGARD non inibisce l’azione inotropa della digitale sul muscolo cardiaco.

Chirurgia maggiore: i farmaci beta-bloccanti possono alterare la risposta cardiaca riflessa a stimoli e possono aumentare i rischi connessi all’anestesia generale e alle procedure chirurgiche generando un’ipotensione prolungata o una bassa gittata cardiaca . La terapia con nadololo deve essere discussa con l’anestesista prima dell’anestesia generale. Se si ritiene indesiderabile l’inibizione del tono simpatico, il nadololo può essere sospeso (v. le avvertenze sopra riportate per i pazienti con arteriopatia coronarica). In caso di emergenza, l’anestesista dovrebbe essere messo al corrente che il paziente è in terapia con beta-bloccanti.Ove il beta-blocco sia considerato desiderabile o la sospensione del farmaco sia inattuabile, l’anestetico prescelto dovrà essere quanto meno possibile dotato di attività inotropa negativa e il paziente completamente atropinizzato.

Broncopneumopatia cronico-ostruttiva (ad es. bronchite cronica, enfisema): il nadololo va somministrato con cautela dato che esso può inibire la broncodilatazione determinata dalla stimolazione sui recettori beta2 da parte di catecolamine endogene ed esogene.

Diabete ed ipoglicemia: il blocco dei beta-recettori può impedire la comparsa dei segni e sintomi premonitori (alterazione della frequenza cardiaca e dei valori pressori) che accompagnano l’ipoglicemia acuta. Ciò è particolarmente importante nelle forme instabili di diabete. Il paziente diabetico deve essere quindi avvisato di questo e del fatto che CORGARD può alterare i livelli di glicemia. Il beta-blocco riduce anche la liberazione di insulina in risposta ad una iperglicemia; perciò può rendersi necessario un aggiustamento del dosaggio dei farmaci antidiabetici.

Tireotossicosi: i beta-bloccanti possono mascherare alcuni sintomi clinici di ipertiroidismo (es.: tachicardia). In tali pazienti l’interruzione improvvisa del trattamento può determinare una tempesta tiroidea.

Funzione renale compromessa: il nadololo deve essere usato con cautela nei pazienti con funzione renale compromessa (vedere 4.2).

Trattamento di reazioni anafilattiche: nel corso di trattamento con beta-bloccanti, il paziente con storia clinica di reazioni anafilattiche severe può avere una reazione allergica più severa nel caso di un nuovo contatto con sostanze allergizzanti. Quindi i pazienti con allergie al cibo, a medicinali o alle punture di insetto devono essere avvisati di consultare un medico all’insorgenza di allergie severe. Inoltre, tali pazienti possono risultare meno sensibili alle dosi usuali di epinefrina utilizzate per trattare le reazioni anafilattiche.

Uso in pediatria: l’efficacia del nadololo e la sua sicurezza d’impiego non sono state adeguatamente valutate in soggetti in età pediatrica.

I pazienti trattati con farmaci depletori di catecolamine, come ad es. la reserpina, devono essere scrupolosamente controllati se sottoposti a terapia con nadololo.

L’attività beta-bloccante aggiuntiva di questo composto può determinare un’eccessiva riduzione dell’attività del sistema nervoso autonomo a riposo. Occasionalmente, il beta-blocco con farmaci quali nadololo può causare un’ipotensione e/o una marcata bradicardia con conseguenti vertigini, attacchi sincopali o ipotensione ortostatica. In tale evenienza, come pure nel caso in cui compaiano granulocitopenia, porpora trombocitopenica, rash, è necessario interrompere la terapia e istituire un trattamento idoneo.

Come con qualsiasi farmaco somministrato per lunghi periodi di tempo, è necessario controllare l’andamento dei parametri di laboratorio (crasi ematica, funzionalità epatica, renale, respiratoria) ad intervalli regolari. Il farmaco va somministrato con particolare cautela a pazienti con alterata funzionalità epatica o renale, evitandone l’impiego nelle forme gravi.

Tenere fuori dalla portata dei bambini.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco