Draverex: effetti collaterali e controindicazioni

Draverex: effetti collaterali e controindicazioni

Draverex compresse rivestite (Cascara Estratto Secco Acquoso + Frangola Estratto Secco Idroalcolico) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Trattamento di breve durata della stitichezza occasionale

Draverex compresse rivestite: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Draverex compresse rivestite ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Draverex compresse rivestite, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Draverex compresse rivestite: controindicazioni

Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

I lassativi sono controindicati

-nei soggetti con dolore addominale acuto o di origine sconosciuta, nausea o vomito, ostruzione o stenosi intestinale, sanguinamento rettale di origine sconosciuta, grave stato di disidratazione;

– colopatie organiche infiammatorie (rettocolite ulcerosa, malattia di Crohn);

– sindrome occlusiva o subocclusiva.

Generalmente controindicato durante la gravidanza e l’allattamento (vedere p. 4.6)

Generalmente controindicato in età pediatrica (vedere p. 4.4)

Draverex compresse rivestite: effetti collaterali

Occasionalmente: dolori crampiformi isolati o coliche addominali, più frequenti nei casi di stitichezza grave.

Possibilità di diarrea, di dolori addominali in particolar modo nei soggetti con colon irritabile, possibilità di ipocalemia.

Draverex compresse rivestite: avvertenze per l’uso

Avvertenze

L’abuso di lassativi (uso frequente o prolungato o con dosi eccessive) può causare diarrea persistente con conseguente perdita di acqua, sali minerali (specialmente potassio) e altri fattori nutritivi essenziali.

Nei casi più gravi è possibile l’insorgenza di disidratazione o ipopotassemia la quale può determinare disfunzioni cardiache o neuromuscolari, specialmente in caso di contemporaneo trattamento con glicosidi cardiaci, diuretici o corticosteroidi.

L’abuso di lassativi, specialmente quelli di contatto (lassativi stimolanti), può causare dipendenza (e, quindi, possibile necessità di aumentare progressivamente il dosaggio), stitichezza cronica e perdita delle normali funzioni intestinali (atonia intestinale). Questa dipendenza è variabile da paziente a paziente e può avvenire all’insaputa del medico

Precauzioni per l’uso

Nel bambini al di sotto dei 12 anni il medicinale può essere usato solo dopo aver consultato il medico.

Nei bambini la prescrizione deve essere eccezionale dato che può ostacolare il funzionamento normale dell’evacuazione.

Il trattamento della stitichezza cronica o ricorrente richiede sempre l’intervento del medico per la diagnosi, la prescrizione dei farmaci e la sorveglianza nel corso della terapia.

Consultare il medico quando la necessità del lassativo deriva da un improvviso cambiamento delle precedenti abitudini intestinali (frequenza e caratteristiche delle evacuazioni) che duri da più di due settimane o quando l’uso del lassativo non riesce a produrre effetti.

È inoltre opportuno che i soggetti anziani o in non buone condizioni di salute consultino il medico prima di usare il medicinale.

L’uso continuativo di lassativi può provocare assuefazione o danno di diverso tipo.

La somministrazione prolungata dei principi antrachinonici può comportare:

– La “malattia da lassativi caratterizzata da colopatia funzionale severa, melanosi rettocolica, anomalie idroelettrolitiche con ipokaliemia. È molto rara.

– Una situazione di dipendenza con bisogno regolare di lassativi, necessità di aumentare la posologia e costipazione severa nella fase di sospensione del trattamento

Il trattamento farmacologico della stitichezza dovrebbe rappresentare un’aggiunta ad un trattamento igienodietetico:

-arricchimento dell’alimentazione di fibre vegetali e bevande

-attività fisica, rieducazione dell’evacuazione.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco