Endoxan: effetti collaterali e controindicazioni

Endoxan: effetti collaterali e controindicazioni

Endoxan baxter (Ciclofosfamide) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Trattamento citostatico.

Endoxan baxter: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, però, anche Endoxan baxter ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Endoxan baxter, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Endoxan baxter: controindicazioni

Endoxan Baxter non dovrà essere somministrato a pazienti con:

ipersensibilità al principio attivo, ai suoi metaboliti o ad uno qualsiasi degli eccipienti

funzione del midollo osseo gravemente compromessa (in particolare in pazienti che sono stati sottoposti a terapia preliminare con agenti citotossici e/o a radioterapia),

infiammazione della vescica (cistite),

ostruzione del flusso urinario,

infezioni in atto,

durante la gravidanza e l’allattamento (vedere 4.6).

Endoxan baxter: effetti collaterali

Reazioni avverse da studi clinici

L’elenco delle reazioni avverse relative alla ciclofosfamide si basa su dati post-marketing (vedi sotto).

Reazioni avverse post-marketing

La frequenza si basa sulla seguente scala: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100-<1/10), non comune (≥1/1,000-<1/100), raro (≥1/10,000-<1/1,000), molto raro (<1/10,000), non noto (reazioni avverse segnalate nell’esperienza post-marketing).

System Organ Classes (SOC) primari Molto comune>1/10 Comune>1/100 -< 1/10 Non comune>1/1000 -< 1//100 Raro>1/10 000 -<1/1000 Molto raro>1/10 000 compresi lesegnalazioni isolate Non noto
Infezioni e infestazioni¹ Infezioni Polmonite, sepsi Shock settico
Neoplasie benigne e maligne e non specificate (inclusi cisti e polipi) Tumori secondari, tumore della vescica, alterazioni mielodisplastiche. tumore del tratto urinario, leucemia acuta² Sindrome da lisi tumorale Linfoma³, sarcoma, carcinoma a cellule renali, tumore della pelvi renale, cancro della tiroide, effetto carcinogenico sulla progenie, evoluzione del tumore preesistente*
Patologie del sistema emolinfopoietico Mielosoppressione4, leucopenia, neutropenia Febbre neutropenica Trobocitopenia5, anemia Sindrome uremica emolitica6, coagulazione vascolare disseminata Pancitopenia, agranulocitosi, granulocitopenia, linfopenia, diminuzione emoglobina
Disturbi del sistema immunitario Immunosoppressione Reazioni dovute ad ipersensibilità, shock anafilattico Reazioni anafilattoidi/anafilattiche*
Patologie endocrine Disturbi dell’ovulazione, riduzione del livello degli ormoni sessuali femminili Disturbi irreversibili dell’ovulazione Sindrome di secrezione insufficiente di ADH (SIADH) Intossicazione da acqua
Disturbi del metabolismo e dellanutrizione Anoressia Disidratazione Ritenzione idrica, iponatremia Aumento del livello ematico di glucosio, diminuzione del livello ematico di glucosio
Disturbi psichiatrici Confusione
Patologie del sistemanervoso Neuropatia periferica, polineuropatia, neuralgia Vertigini Convulsioni, parestesia, alterazione del gusto, disgeusia, encefalopatia epatica Encefalopatia, sindrome da encefalopatia posteriore reversibile, mielopatia, disestesia, ipoestesia, tremito, ipogeusia, parosmia
Patologie dell’occhio Offuscazione della vista Alterazione della vista, congiuntivite, edema oculare in associazione a ipersensibilità Aumento della lacrimazione
Patologie dell’orecchio edel labirinto Sordità Difficoltà di udito, tinnito
Patologie cardiache7 Cardiomiopatia, Insufficienza cardiaca*, tachicardia, miocardite Aritmia, aritmia ventricolare, aritmia sopraventricolare Fibrillazione atriale, fibrillazione ventricolare, angina pectoris, infarto miocardico, arresto cardiaco, pericardite Tachicardia ventricolare, shock cardiogeno, effusione pericardica7, emorragia miocardica, insufficienza ventricolare sinistra, bradicardia, palpitazioni, QT dell’eletrocardiogramma prolungato, diminuzione della frazione di eiezione
Patologie vascolari8 Emorragia Tromboembolismo, variazioni della pressione sanguigna (ipertensione, ipotensione) Embolia polmonare, trombosi venosa, vasculite, ischemia periferica, rossore
Patologie respiratorie, toraciche emediastiniche Broncospasmi, dispnea, tosse, polmonite interstiziale, fibrosi polmonare interstiziale cronica, edema polmonare tossico, effusione pleurica, insufficienza respiratoria*, sindrome di difficoltà respiratoria acuta (ARDS), ipossia, ipertensione polmonare Polmonite, generici disturbi ai polmoni, malattia polmonare veno-occlusiva, bronchiolite obliterante, polmonite organizzativa, alveolite allergica, congestione nasale, disagio nasale, dolore orofaringeo, rinorrea, starnuti
Patologie gastrointestinali Ascite, ulcerazione mucose, enterocolite emorragica, pancreatite acuta, nausea, vomito, diarrea, stomatite, costipazione Dolore addominale, disagio addominale, emorragia gastrointestinale, colite, enterite, cecitis, infiammazione della ghiandola parotide
Patologie epatobiliari Disturbi della funzione epatica, epatite Patologia veno-occlusiva epatica, epatomegalia, itterizia, attivazione del virus dell’epatite Epatite colestatica, epatite citolitica, colestasi, epatotossicità, insufficienza epatica, aumento del livello ematico della bilirubina, funzione epatica anormale, aumento degli enzimi epatici (aumento dell’aspartato aminotransferasi, aumento dell’alanina aminotransferasi, aumento della fosfatasi alcalina ematica, aumento della Gamma- glutamiltransferasi)
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Alopecia Calvizie Eruzione cutanea, eermatite, infiammazione della pelle Sindrome di Steven-Johnson, necrolisi epidermica tossica, reazioni cutanee gravi, decolorazione dei palmi, unghie e piante dei piedi, prurito infiammatorio, eritema in corrispondenza dell’area irradiata, eruzioni tossiche della pelle, dermatite da richiamo di radiazione Eritema multiforme. eritrodisestesia palmo-plantare. orticaria. vesciche. eritema. gonfiore facciale. iperidrosi
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Rabdomiolisi, crampi Sclerodermia, spasmi muscolari, mialgia, antralgia
Patologie renali e vie urinarie9 Cistite, microematuria Cistite emorragica, macroematuria Emorragia suburetrale, edema della parete vescicale, infiammazione interstiziale, fibrosi e sclerosi della vescica, insufficienza renale, compromissione della funzione renale, aumento del livello ematico della creatinina Necrosi tubulare renale, patologie ai tubuli renali, nefropatia tossica, uretrite emorragica, cistite ulcerosa, contrattura vescicale, diabete insipido nefrogenico, cellule epiteliali della vescica urinaria atipiche, aumento dell’azoto ureico nel sangue (BUN)
Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali Doglie premature
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Compromissione della spermatogenesi Alterazioni dell’ovulazione, amenorrea Persistenti: oligospermia, azoospermia, amenorrea Infertilità, insufficienza ovarica, oligomenorrea, atrofia testicolare, diminuzione del livello ematico di estrogeni, aumento del livello ematico di gonadotropine
Patologie congenite, familiari e genetiche morte intrauterina, malformazione feta
le, ritardo della crescita fetale, tossicità fetale
Patologiesistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Febbre Brividi, condizioni di astenia, fatica, debolezza, malessere, mucosite Dolore al torace Cefalea, dolori, reazioni al sito di iniezione/infusi one (trombosi, necrosi, flebite, infiammazione, dolore, gonfiore, eritema), patologie pluri-organiche Piressia, edema, malattia simile all’influenza
Esami diagnostici Alterazioni dell’ECG (elettrocardiogramma), diminuzione di LVEF, aumento del livello ematico di lattato deidrogenasi (LDH), aumento della proteina C- reattiva Aumento di peso

* compresi esiti fatali

¹ Le seguenti manifestazioni sono state associate a mielosoppressione e immunosoppressione dovute a ciclofosfamide: aumento del rischio e della gravità della polmonite (compresi esiti fatali), altre infezioni batteriche, fungine, virali, protozoiche e parassitiche; riattivazione di infezioni latenti, comprese epatiti virali, tubercolosi, il virus JC con leucoencefalopatia progressiva multifocale (compresi esiti fatali), Pneumocystis jiroveci, herpes zoster, Strongyloides.

² Leucemia mieloide acuta, Leucemia promielocitica acuta

³ Linfoma Non-Hodgkin

4La mielosoppressione si manifesta come insufficienza del midollo osseo

5 complicata da sanguinamento

6 con microangiopatia trombotica

7 Altre patologie cardiache sono: insufficienza cardiaca congestizia, disfunzione ventricolare sinistra, miocardite, cardite.

L’effusione pericardica può progredire a tamponamento cardiaco.

8 Altre patologie vascolari: vampate

9 Altre patologie renali: Sindrome uremica emolitica (HUS)

Endoxan baxter: avvertenze per l’uso

I fattori di rischio per le tossicità della ciclofosfamide e le loro conseguenze descritte in questo e negli altri paragrafi possono costituire delle controindicazioni se il medicinale non è utilizzato per

trattamenti di condizioni a rischio vita. In queste situazioni è necessario una valutazione individuale del rapporto rischi/benefici attesi.

AVVERTENZE

Tossicità renali e delle vie urinarie

?Durante la terapia con ciclofosfamide sono state segnalate cistite emorragica, pielite, uretrite ed ematuria. Si possono sviluppare anche ulcerazione/necrosi della vescica, fibrosi/contrattura e tumori secondari.

?L’urotossicità può richiedere l’interruzione del trattamento.

?In caso di fibrosi, emorragia o tumori secondari può essere necessaria una cistectomia.

?Sono stati segnalati casi di urotossicità con esiti fatali.

?Può manifestarsi urotossicità in trattamenti con ciclofosfamide sia a breve che a lungo termine.

E’ stata segnalata cistite emorragica dopo una dose singola di ciclofosfamide.

?Una radioterapia o un trattamento con busulfano successivo o concomitante possono aumentare il rischio di cistite emorragica indotta da ciclofosfamide.

?Generalmente la cistite è inizialmente sterile ma può verificarsi una colonizzazione microbica secondaria.

?Prima di iniziare la terapia, sarà necessario eliminare o correggere le ostruzioni del tratto urinario efferente, cistiti e infezioni.

?Un’adeguata terapia con Uromitexan (INN: mesna) o una forte idratazione possono ridurre considerevolmente la frequenza e la gravità della tossicità per la vescica. Assicurarsi che i pazienti svuotino la vescica ad intervalli regolari.

?Se durante il trattamento con Endoxan Baxter dovesse comparire una cistite associata a micro o macroematuria, sospendere la terapia con Endoxan Baxter fino a normalizzazione. Generalmente questo accade dopo pochi giorni dalla sospensione del medicinale ma la cistite può anche persistere.

?Generalmente in caso di cistite emorragica grave è necessario interrompere il trattamento con Endoxan Baxter.

La ciclofosfamide è stata anche associata con nefrotossicità compresa necrosi tubulare.

?In associazione con la somministrazione di ciclofosfamide sono stati segnalati iponatremia associata ad un aumento dell’acqua corporea totale, intossicazione acuta da acqua ed una sindrome simile alla SIADH (sindrome di secrezione insufficiente dell’ormone antidiuretico). Sono stati segnalati anche esiti fatali.

?I pazienti con funzione renale compromessa dovranno essere controllati attentamente durante il trattamento con Endoxan Baxter per la presenza di eritrociti e altri segni di uro/nefrotossicità (far riferimento anche alle “Raccomandazioni per la correzione del dosaggio in pazienti con insufficienza epatica o renale” al paragrafo 4.2 “Posologia e modo di somministrazione”).

Mielosoppressione, Immunosuppressione, Infezioni

In generale, Endoxan Baxter, come tutti gli altri citostatici, dovrà essere impiegato con la massima attenzione in soggetti deboli o anziani, e in soggetti che sono stati precedentemente sottoposti a radioterapia.

Anche i soggetti con sistema immunitario indebolito, per esempio soggetti con diabete mellito, alterazioni epatiche o renali croniche, devono essere tenuti sotto stretta osservazione.

?Il trattamento con la ciclofosfamide può causare mielosoppressione e una significativa soppressione della risposta immunitaria.

?E’ prevedibile una forte mielosoppressione, soprattutto in pazienti che hanno precedentemente subito trattamenti chemioterapici e/o radioterapia o in pazienti con funzione renale compromessa.

?La mielosoppressione indotta dalla ciclofosfamide può causare leucopenia, neutropenia, trombocitopenia (associata ad un rischio più elevato di fenomeni emorragici) e anemia.

?Una grave immunosoppressione ha portato ad infezioni gravi, talvolta fatali. Sono stati segnalati anche sepsi e shock settico. Le infezioni segnalate con la ciclofosfamide includono sia polmoniti che altre infezioni di origine batterica, fungina, virale, protozoica e parassitica.

?Infezioni latenti possono essere riattivate. E’ stata segnalata riattivazione per varie infezioni di origine batterica, fungina, virale, protozoica e parassitica.

?Le infezioni devono essere trattate in modo appropriato.

?A discrezione del medico curante, in alcuni casi di neutropenia può essere indicata una profilassi antimicrobica.

?In caso di febbre neutropenica e/o leucopenia, come profilassi dovranno essere somministrati antibiotici e/o antimicotici.

?Se necessario, la ciclofosfamide deve essere usata con cautela nei pazienti con una grave insufficienza della funzione del midollo osseo e nei pazienti con grave immunosoppressione.

Il trattamento con ciclofosfamide può non essere indicato o dovrebbe essere interrotto o il dosaggio ridotto nei pazienti che abbiano o sviluppino una grave infezione.

Teoricamente, la diminuzione della conta delle cellule ematiche periferiche e delle piastrine e il tempo necessario per il recupero è tanto maggiore quanto più è elevato il dosaggio.

La conta minore di leucociti e piastrine si ha normalmente a una-due settimane dall’inizio del trattamento. Il midollo osseo recupera con relativa rapidità e normalmente i valori ematici si normalizzano dopo circa 20 giorni.

Pertanto è opportuno che, durante il trattamento, tutti i pazienti eseguano un attento controllo ematologico con conta ematica eseguita regolarmente.

o Prima di ogni somministrazione e ad appropriati intervalli, se necessario ogni giorno, dovranno essere controllati la conta dei globuli bianchi e delle piastrine e i valori di emoglobina.

oI controlli leucocitari devono essere effettuati regolarmente durante il trattamento, ad intervalli di 5-7 giorni all’inizio del trattamento e ogni 2 giorni se la conta scende sotto 3000/mm3 (far riferimento anche al paragrafo 4.2 “Posologia e modo di somministrazione”).

?Se non strettamente necessario Endoxan Baxter non dovrebbe essere somministrato a pazienti con una conta leucocitaria inferiore a 2.500/?l e/o una conta piastrinica inferiore a 50.000/?l.

?Si raccomanda inoltre un regolare controllo del sedimento urinario per rilevare l’eventuale presenza di eritrociti.

Cardiotossicità, Uso in pazienti con malattie cardiache

Durante il trattamento con ciclofosfamide sono state segnalate miocardite e miopericardite che possono essere accompagnate da significativa effusione pericardiaca e tamponamento cardiaco e che hanno portato ad insufficienza cardiaca congestizia grave, talvolta fatale.

L’esame istopatologico ha mostrato principalmente miocardite emorragica. Come effetto secondario a miocardite emorragica e necrosi miocardica si è verificato emopericardio.

E’ stata rilevata tossicità acuta cardiaca con una dose singola di meno di 20 mg/kg di ciclofosfamide.

A seguito dell’esposizione a regimi di trattamento che comprendono la ciclofosfamide, sono state segnalate aritmie supraventricolari (comprese fibrillazione e flutter atriale) così come aritmie ventricolari (incluse gravi allungamenti del QT associati a tachiaritmia ventricolare) in pazienti con o senza altri sintomi di cardiotossicità.

E’ stato dimostrato che l’utilizzo di alte dosi di ciclofosfamide in pazienti di età avanzata e in pazienti che avevano effettuato una precedente radioterapia alla regione cardiaca e/o il concomitante trattamento con antracicline e pentostatina o altri agenti cardiotossici (far riferimento al par. 4.5) possono intensificare l’effetto cardiotossico di Endoxan Baxter. In tale contesto, sarà necessario effettuare regolarmente un controllo elettrolitico e prestare particolare attenzione ai pazienti con un’anamnesi di disturbi cardiaci.

Tossicità polmonare

In concomitanza o successivamente al trattamento con ciclofosfamide sono state segnalate polmonite e fibrosi polmonare. Sono state segnalate anche patologie veno-occlusive polmonari e altre forme di tossicità polmonare. E’ stata segnalata tossicità polmonare che ha portato a insufficienza respiratoria.

Mentre l’incidenza della tossicità polmonare associata alla ciclofosfamide è bassa, la prognosi dei pazienti affetti è infausta.

L’insorgenza tardiva di polmoniti (più di 6 mesi dopo l’inizio del trattamento con ciclofosfamide) sembra essere associata ad una mortalità particolarmente alta. La polmonite può insorgere anche anni dopo il trattamento con ciclofosfamide.

E’ stata segnalata tossicità polmonare acuta dopo una singola dose di ciclofosfamide.

Tumori secondari

Come per la terapia citostatica in generale, anche il trattamento con ciclofosfamide comporta il rischio di tumori secondari e dei relativi precursori quali conseguenze tardive.

Aumenta il rischio di sviluppo di carcinoma del tratto urinario nonché di alterazioni mielodisplastiche che in parte progrediscono verso leucemie acute. Altri tumori segnalati dopo l’utilizzo di ciclofosfamide o trattamenti con ciclofosfamide comprendono linfoma, cancro alla tiroide e sarcomi.

In alcuni casi, il tumore secondario si è sviluppato vari anni dopo che il trattamento con ciclofosfamide era stato terminato. Sono stati segnalati tumori anche in seguito ad esposizione in utero.

?Il rischio di tumore alla vescica può essere significativamente ridotto mediante prevenzione della cistite emorragica.

Patologia veno-occlusiva del fegato

?E’ stata segnalata una patologia veno-occlusiva del fegato (VOLD) in pazienti a cui è stato somministrata ciclofosfamide.

?Il trattamento citoriduttivo in preparazione del trapianto di midollo osseo, che consiste in ciclofosfamide in combinazione con irradiazione integrale, busulfano o altri agenti, è stato identificato come il fattore maggiore di rischio di sviluppo della VOLD (far riferimento al par. 4.5). A seguito della terapia citoriduttiva, la sindrome clinica si sviluppa clinicamente da 1 a 2 settimane dopo il trapianto ed è caratterizzata da un rapido incremento ponderale, epatomegalia dolorosa, asciti e iperbilirubinemia/ittero.

?Comunque è stato segnalato lo sviluppo graduale di VOLD in pazienti trattati a lungo termine con dosi immunosuppresive a basso dosaggio di ciclofosfamide.

?Come complicazione della VOLD, si può sviluppare sindrome epatorenale ed insufficienza multiorganica. E’ stato segnalato un esito fatale per VOLD associata a ciclofosfamide.

?I fattori di rischio che predispongono un paziente a sviluppare la VOLD con alte dosi di terapie citoriduttive comprendono:

odisturbi preesistenti della funzione epatica

oterapia radiante dell’addome e

obasso punteggio di performance

Genotossicità

?Endoxan Baxter è genotossico e mutageno sia nelle cellule somatiche che in quelle germinali maschili e femminili. Pertanto, durante il trattamento con Endoxan Baxter le donne dovranno evitare gravidanze e gli uomini dovranno evitare di concepire bambini.

?Gli uomini dovranno evitare di concepire bambini fino a 6 mesi dopo l’interruzione del trattamento.

?Gli studi sugli animali indicano che l’esposizione degli ovociti durante lo sviluppo follicolare può risultare in una minore percentuale di impianto e di gravidanze non a rischio ed in un maggior rischio di malformazioni. Questo effetto dovrebbe essere tenuto in considerazione in caso di fecondazione o gravidanza volontaria dopo il termine del trattamento con ciclofosfamide. La durata esatta dello sviluppo follicolare negli umani non è noto, ma può essere più lunga di 12 mesi.

?Gli uomini e le donne sessualmente attivi dovranno utilizzare efficaci metodi di contraccezione durante tale periodo.

Far riferimento anche al paragrafo 4.6.

Effetto sulla fertilità

?La ciclofosfamide interferisce con l’ovogenesi e la spermatogenesi. Potrebbe causare sterilità in entrambi i sessi.

?Lo sviluppo della sterilità sembra dipendere dalla dose di ciclofosfamide, dalla durata della terapia e dallo stato della funzione gonadica al tempo del trattamento.

?La sterilità indotta dalla ciclofosfamide può essere irreversibile in alcuni pazienti.

Pazienti femminili

?In una proporzione significativa di donne trattate con ciclofosfamide si sviluppa amenorrea, transitoria o permanente, associata a diminuzione di secrezione degli estrogeni e aumento della secrezione delle gonadotropine.

?In particolare per le donne più mature l’amenorrea può essere permanente.

?In associazione al trattamento con ciclofosfamide è stata segnalata anche oligomenorrea.

?Le ragazze trattate con ciclofosfamide nella prepubescenza generalmente sviluppano normalmente le caratteristiche sessuali secondarie e hanno cicli regolari.

?Le ragazze trattate con ciclofosfamide nella prepubescenza hanno successivamente concepito bambini.

?Ragazze trattate con ciclofosfamide che hanno mantenuto la funzione ovarica dopo l’interruzione del trattamento hanno un rischio maggiore di sviluppare una menopausa prematura (interruzione del ciclo prima dei 40 anni).

Pazienti maschili

?Gli uomini trattati con ciclofosfamide possono sviluppare oligospermia o azospermia che sono normalmente associate ad un aumento della secrezione delle gonadotropine ma a secrezione normale di testosterone.

?La potenza sessuale e la libido generalmente non sono compromesse in questi pazienti.

?I ragazzi trattati con ciclofosfamide nella prepubescenza possono sviluppare normalmente le caratteristiche sessuali secondarie ma possono avere oligospermia o azoospermia.

?Può presentarsi atrofia testicolare a vari livelli.

?L’azoospermia indotta dalla ciclofosfamide è reversibile in alcuni pazienti, sebbene la reversibilità possa non presentarsi per vari anni dopo l’interruzione della terapia.

?Uomini resi temporaneamente sterili dalla ciclofosfamide hanno in seguito concepito bambini.

?Poichè il trattamento con Endoxan Baxter può aumentare il rischio di infertilità permanente negli uomini, questi ultimi dovranno essere informati sulla conservazione dello sperma prima del trattamento.

Reazioni anafilattiche, sensibilità crociata con altri agenti alchilanti

?Sono state segnalate reazioni anafilattiche incluse quelle con esiti fatali in associazione alla ciclofosfamide.

?E’ stata segnalata una possibile sensibilità crociata con altri agenti alchilanti.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco