Haldol: effetti collaterali e controindicazioni

Haldol: effetti collaterali e controindicazioni

Haldol (Aloperidolo) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

HALDOL soluzione iniettabile è indicato in pazienti adulti per:

rapido controllo dell’agitazione psicomotoria acuta grave associata a disturbo psicotico o episodi maniacali del disturbo bipolare I quando la terapia orale non è appropriata

trattamento acuto del delirio quando i trattamenti non farmacologici hanno fallito

trattamento della corea, da lieve a moderata, nella malattia di Huntington, quando altri farmaci sono inefficaci o non tollerati e la terapia orale non è appropriata

profilassi, da solo o in associazione, in pazienti con rischio da moderato ad alto di nausea e vomito postoperatori quando altri medicinali sono inefficaci o non tollerati

trattamento, in associazione, di nausea e vomito postoperatori quando altri farmaci sono inefficaci o non tollerati.

Haldol: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Haldol ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Haldol, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Haldol: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1

Stato comatoso

Depressione del sistema nervoso centrale (SNC)

Morbo di Parkinson

Demenza a corpi di Lewy

Paralisi sopranucleare progressiva

Noto prolungamento dell’intervallo QT o sindrome congenita del QT lungo

Recente infarto acuto del miocardio

Insufficienza cardiaca scompensata

Soggetti con storia di aritmia ventricolare o torsione di punta

Ipopotassiemia non corretta

Trattamento concomitante di farmaci che prolungano l’intervallo QT (vedere paragrafo 4.5)

Haldol: effetti collaterali

La sicurezza di aloperidolo è stata valutata in 284 pazienti trattati con aloperidolo che hanno partecipato a 3 studi clinici controllati con placebo e in 1295 pazienti trattati con aloperidolo che hanno partecipato a 16 studi clinici in doppio cieco controllati con comparatore attivo.

Sulla base dei dati di sicurezza raccolti da questi studi clinici, le reazioni avverse piĂ¹ comunemente riportate sono state: disturbi extrapiramidali (34%), insonnia (19%), agitazione (15%), ipercinesia (13%), cefalea

(12%), disturbi psicotici (9%), depressione (8%), aumento di peso (8%), tremore (8%), ipertonia (7%),

ipotensione ortostatica (7%), distonia (6%) e sonnolenza (5%).

Inoltre, la sicurezza di aloperidolo decanoato è stata valutata in 410 pazienti che hanno partecipato a 3 studi di confronto con comparatore attivo (1 che ha confrontato aloperidolo decanoato flufenazina e 2 che hanno confrontato aloperidolo decanoato con aloperidolo orale), 9 studi in aperto e 1 studio dose-risposta.

La Tabella 2 elenca le reazioni avverse come segue:

riportate negli studi clinici con aloperidolo

riportate negli studi clinici con aloperidolo decanoato e che si riferiscono alla frazione attiva

derivanti dall’esperienza post-marketing con aloperidolo e aloperidolo decanoato

Le frequenze delle reazioni avverse sono basate su (o stimate da) studi clinici o studi epidemiologici con aloperidolo, e classificate secondo la seguente convenzione:

Molto comune: ? 1/10

Comune: ? 1/100 a < 1/10

Non comune: ? 1/1.000 a < 1/100

Raro: ? 1/10.000 a < 1/1.000

Molto raro: < 1/10.000

Non nota: Non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili

Le reazioni avverse sono elencate in base alla classificazione per sistemi e organi e in ordine di gravitĂ  decrescente all’interno di ciascuna categoria di frequenza.

Tabella 2: reazioni avverse

Classificazione per sistemi e
organi
Reazione avversa
Frequenza
Molto comune Comune Non comune Rara Non nota
Patologie del sistema emolinfopoietico Leucopenia Pancitopenia Agranulocitosi Trombocitopenia
Neutropenia
Classificazione
per sistemi e organi
Reazione avversa
Frequenza
Molto
comune
Comune Non comune Rara Non nota
Disturbi del
sistema immunitario
IpersensibilitĂ  Reazione anafilattica
Patologie endocrine Iperprolattinemia Inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico
Disturbi della
nutrizione e del metabolismo
Ipoglicemia
Disturbi psichiatrici Agitazione Insonnia Disordini psicotici Depressione Stato confusionale Perdita della libido Diminuzione della libido
Irrequietezza
Patologie del sistema nervoso Disturbi extrapiramidali Ipercinesia Cefalea Discinesia tardiva Acatisia Bradicinesia Discinesia Distonia Ipocinesia Ipertonia Vertigini Sonnolenza
Tremore
Convulsione Parkinsonismo Sedazione Contrazioni muscolari involontarie Sindrome neurolettica maligna Disfunzione motoria Nistagmo Achinesia RigiditĂ  a scatti Facies a maschera
Patologie dell’occhio Crisi oculogira Disturbi
visivi
Visione offuscata
Patologie cardiache Tachicardia Fibrillazione ventricolare Torsione di punta Tachicardia ventricolare
Extrasistoli
Patologie vascolari Ipotensione
Ipotensione ortostatica
Patologie respiratorie, toraciche e
mediastiniche
Dispnea Broncospasmo Edema laringeo Laringospasmo
Patologie gastrointestinali Vomito Nausea Costipazione Secchezza delle fauci Ipersecrezio
ne salivare
Classificazione
per sistemi e organi
Reazione avversa
Frequenza
Molto
comune
Comune Non comune Rara Non nota
Patologie epatobiliari Anomalie nei test di funzionalitĂ 
epatica
Epatite Ittero Insufficienza epatica acuta Colestasi
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Rash Reazioni di fotosensibilitĂ  Orticaria Prurito Iperidrosi Angioedema Dermatite esfoliativa Vasculite leucocitoclastica
Patologie del sistema muscoloscheletric
o e del tessuto connettivo
Torcicollo
RigiditĂ  muscolare Spasmi muscolari RigiditĂ 
muscoloscheletrica
Trisma Contrazioni muscolari Rabdomiolisi
Patologie renali
ed urinarie
Ritenzione
urinaria
Condizioni di gravidanza, puerperio e
perinatali
Sindrome di astinenza neonatale (vedere
paragrafo 4.6)
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Disfunzione erettile Amenorrea Galattorrea Dismenorrea Dolore al seno
Fastidio al seno
Menorragia Disturbi mestruali Disfunzione sessuale Priapismo Ginecomastia
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di
somministrazion e
Ipertermia Edema Disturbi di deambulazione Morte improvvisa Edema facciale Ipotermia
Esami diagnostici Aumento di peso Diminuzione
di peso
Elettrocardiogram ma con QT prolungato

Sono stati osservati con aloperidolo casi di prolungamento del QT, aritmie ventricolari (fibrillazione ventricolare, tachicardia ventricolare), torsione di punta e morte improvvisa.

Effetti degli antipsicotici

Ăˆ stato riportato con gli antipsicotici arresto cardiaco.

Sono stati riportati con antipsicotici casi di tromboembolismo venoso, inclusi casi di embolia polmonare e casi di trombosi venosa profonda. La frequenza non è nota.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto rischio/beneficio del medicinale. Agli

operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite. il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/responsabili-farmacovigilanza

Haldol: avvertenze per l’uso

Aumento della mortalitĂ  nelle persone anziane con demenza

Rari casi di morte improvvisa sono stati riportati in pazienti psichiatrici che hanno ricevuto antipsicotici, tra cui aloperidolo (vedere paragrafo 4.8).

Pazienti anziani affetti da psicosi correlata a demenza trattati con farmaci antipsicotici mostrano un aumentato rischio di morte. L’analisi di diciassette studi clinici controllati verso placebo (durata modale di 10 settimane), prevalentemente in pazienti in terapia con farmaci antipsicotici atipici, ha rivelato un rischio di morte compreso tra 1,6 e 1,7 volte maggiore in pazienti trattati con farmaci antipsicotici rispetto ai pazienti trattati con placebo. Nel corso di un tipico studio controllato della durata di 10 settimane, il tasso di mortalitĂ  è stato di circa il 4,5% nei pazienti trattati con antipsicotici rispetto a circa il 2,6% nel gruppo placebo. Sebbene le cause di morte fossero varie, la maggior parte dei decessi è sembrata essere di natura cardiovascolare (ad esempio, insufficienza cardiaca, morte improvvisa) o di natura infettiva (ad esempio, polmonite). Studi osservazionali suggeriscono che il trattamento di pazienti anziani con aloperidolo è anche associato ad un aumento della mortalitĂ . Questa associazione puĂ² essere piĂ¹ forte per aloperidolo che per farmaci antipsicotici atipici, è piĂ¹ pronunciata nei primi 30 giorni dopo l’inizio del trattamento e persiste per almeno 6 mesi. La misura in cui questa associazione è attribuibile al farmaco, come al contrario essere confusa dalle caratteristiche del paziente, non è ancora stata chiarita.

HALDOL soluzione iniettabile non è indicato per il trattamento dei disturbi del comportamento correlati a demenza.

Effetti cardiovascolari

Con aloperidolo sono stati riportati casi di prolungamento dell’intervallo QTc e/o aritmie ventricolari, in aggiunta a casi di morte improvvisa (vedere paragrafì 4.3 e 4.8). Il rischio di questi eventi sembra aumentare con dosi elevate, elevate concentrazioni plasmatiche in pazienti predisposti o con l’uso parenterale, in particolare con somministrazione endovenosa.

HALDOL soluzione iniettabile è consigliato solo per uso intramuscolare. Comunque, se somministrato per via endovenosa, deve essere eseguito un continuo monitoraggio ECG per il prolungamento dell’intervallo QTc e per le aritmie ventricolari.

Prima della somministrazione intramuscolare è raccomandato eseguire un ECG basale. Durante la terapia, la necessitĂ  di un monitoraggio ECG per il prolungamento dell’intervallo QTc e per le aritmie ventricolari deve essere valutato in tutti i pazienti, ma il monitoraggio ECG continuo è raccomandato per dosi intramuscolari ripetute. Il monitoraggio ECG è raccomandato fino a 6 ore dopo la somministrazione ai pazienti di HALDOL soluzione iniettabile per la profilassi o il trattamento di nausea e vomito post-operatori.

In corso di terapia, si raccomanda di ridurre la dose se si osserva un prolungamento del QTc, ma aloperidolo deve essere interrotto se il QTc supera i 500 ms.

Alterazioni elettrolitiche come ipopotassiemia e ipomagnesiemia aumentano il rischio di aritmie ventricolari e devono essere corrette prima di iniziare il trattamento con aloperidolo. Pertanto, si raccomanda il monitoraggio basale e periodico degli elettroliti.

Sono stati segnalati anche tachicardia e ipotensione (inclusa ipotensione ortostatica) (vedere paragrafo 4.8). Si raccomanda cautela quando aloperidolo viene somministrato a pazienti che manifestano ipotensione o ipotensione ortostatica.

Eventi cerebrovascolari

In studi clinici randomizzati, controllati con placebo in pazienti affetti da demenza, c’è stato un aumento del rischio di eventi avversi cerebrovascolari con alcuni antipsicotici atipici di circa 3 volte. Studi osservazionali che hanno confrontato il tasso di ictus nei pazienti anziani esposti a qualsiasi antipsicotico rispetto al tasso di ictus in quelli non esposti a tali medicinali, hanno trovato un aumento del tasso di ictus tra i pazienti esposti. Questo aumento puĂ² essere maggiore con tutti i butirrofenoni, tra cui aloperidolo. Il meccanismo di questo aumento del rischio non è noto. Un aumento del rischio non puĂ² essere escluso per altre popolazioni di pazienti. HALDOL deve essere usato con cautela nei pazienti con fattori di rischio per l’ictus.

Sindrome neurolettica maligna

Aloperidolo è stato associato a sindrome neurolettica maligna, una risposta rara ed idiosincrasica caratterizzata da ipertermia, rigidità muscolare generalizzata, instabilità autonomica, stato di coscienza alterato e aumento dei livelli sierici di creatina fosfochinasi. L’ipertermia è spesso un segno precoce di tale sindrome. Il trattamento antipsicotico deve essere sospeso immediatamente e deve essere istituita una appropriata terapia di supporto ed un attento monitoraggio.

Discinesia tardiva

PuĂ² comparire discinesia tardiva in alcuni pazienti in terapia a lungo termine o dopo sospensione della terapia. Tale sindrome è caratterizzata principalmente da movimenti ritmici involontari della lingua, del viso, della bocca o della mandibola. Le manifestazioni possono essere permanenti in alcuni pazienti. La sindrome puĂ² essere mascherata con la ripresa del trattamento, con l’aumento della dose o passando ad un altro antipsicotico.

Se compaiono segni e sintomi di discinesia tardiva, deve essere considerata la sospensione di tutti gli antipsicotici, incluso HALDOL

Sintomi extrapiramidali

Possono insorgere sintomi extrapiramidali (ad esempio tremore, rigiditĂ , ipersalivazione, bradicinesia, acatisia, distonia acuta). L’uso di aloperidolo è stato associato allo sviluppo di acatisia, caratterizzata da irrequietezza soggettivamente spiacevole o penosa e dal bisogno di muoversi, spesso accompagnata da incapacitĂ  di stare seduto o immobile. Questo è piĂ¹ probabile che si verifichi entro le prime settimane di trattamento. Nei pazienti che sviluppano questi sintomi, l’aumento della dose puĂ² essere dannoso.

La distonia acuta puĂ² verificarsi durante i primi giorni di trattamento con HALDOL, ma è stata riportata anche successivamente nonchĂ© dopo un aumento della dose. Sintomi distonici possono includere, ma non sono limitati a questi, torcicollo, smorfie facciali, trisma, protrusione della lingua, e movimenti oculari anomali, tra cui crisi oculogire. I maschi e le fasce piĂ¹ giovani sono a piĂ¹ alto rischio di sperimentare tali reazioni. La distonia acuta puĂ² necessitare l’interruzione del medicinale.

Farmaci antiparkinson di tipo anticolinergico possono essere prescritti se necessario per gestire i sintomi extrapiramidali, ma si raccomanda di non prescriverli routinariamente come misura preventiva. Se è necessario il trattamento concomitante con un farmaco antiparkinson, questo deve essere continuato dopo la sospensione di HALDOL se la sua escrezione è piĂ¹ rapida rispetto a quella dell’aloperidolo, allo scopo di evitare lo sviluppo o l’aggravamento di sintomi extrapiramidali. Il possibile aumento della pressione intraoculare deve essere considerato quando i medicinali anticolinergici, compresi i prodotti medicinali antiparkinson, vengono somministrati in concomitanza con HALDOL.

Crisi convulsive/Convulsioni

Ăˆ stata riportata l’insorgenza di crisi convulsive scatenate da aloperidolo. Si raccomanda cautela nei pazienti epilettici e che presentano condizioni che predispongono alle convulsioni (ad esempio sospensione dell’alcol e danno cerebrale).

Effetti epatobiliari

Dato che aloperidolo è metabolizzato dal fegato, si raccomanda metĂ  della dose e cautela in pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafì 4.2 e 5.2). Sono stati riportati casi isolati di anomalie nella funzionalitĂ  epatica o epatiti, piĂ¹ spesso colestatiche.

Effetti sul sistema endocrino

La tiroxina puĂ² facilitare la tossicitĂ  di aloperidolo. La terapia antipsicotica in pazienti con ipertiroidismo deve essere intrapresa solo con cautela e deve essere sempre accompagnata da una terapia per raggiungere uno stato eutiroideo.

Gli effetti ormonali degli antipsicotici includono iperprolattinemia, che puĂ² causare galattorrea, ginecomastia e oligomenorrea o amenorrea (vedere paragrafo 4.8). Studi su colture tissutali suggeriscono che la crescita cellulare nei tumori della mammella umani potrebbe essere stimolata dalla prolattina. Anche se nessuna chiara associazione con la somministrazione di antipsicotici e tumori alla mammella umani è stata dimostrata in studi clinici ed epidemiologici, si raccomanda cautela nei pazienti con storia medica rilevante. HALDOL deve essere usato con cautela nei pazienti con pre-esistente iperprolattinemia e in pazienti con possibili tumori prolattina-dipendenti (vedere paragrafo 5.3).

Sono stati riportati con aloperidolo casi di ipoglicemia e di sindrome da inappropriata secrezione di ADH (ormone antidiuretico) (vedere paragrafo 4.8).

Tromboembolismo venoso

Casi di tromboembolismo venoso (TEV) sono stati riportati con antipsicotici. Dal momento che i pazienti trattati con antipsicotici presentano spesso fattori di rischio acquisiti per TEV, tutti i possibili fattori di rischio per TEV devono essere identificati prima e durante il trattamento con HALDOL e devono essere adottate misure preventive.

Risposta al trattamento e sospensione

Nella schizofrenia, la risposta al trattamento antipsicotico puĂ² essere ritardata.

Se vengono sospesi gli antipsicotici, la ricorrenza di sintomi correlati alla malattia di base puĂ² non diventare evidente per diverse settimane o mesi.

Ci sono state segnalazioni molto rare di sintomi di astinenza acuta (tra cui nausea, vomito e insonnia) dopo la sospensione improvvisa di alte dosi di antipsicotici. La sospensione graduale è consigliabile come misura precauzionale.

Pazienti con depressione

HALDOL non deve essere usato in monoterapia nei casi in cui la depressione è predominante. PuĂ² essere associato a farmaci antidepressivi nelle condizioni in cui coesistano depressione e psicosi (vedere paragrafo 4.5).

Passaggio da mania a depressione

Nel trattamento di episodi maniacali del disturbo bipolare c’è un rischio per i pazienti di passare dalla mania alla depressione. Il monitoraggio dei pazienti per il passaggio a episodi depressivi, che si portano dietro rischi come il comportamento suicidario, è importante al fine di intervenire quando questi passaggi avvengono.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco