Kadcyla: effetti collaterali e controindicazioni

Kadcyla: effetti collaterali e controindicazioni

Kadcyla 100 mg polv conc sol inf uso ev fl 1 fl (Trastuzumab Emtansine) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Tumore mammario in stadio iniziale (EBC)

Kadcyla, in monoterapia, è indicato per il trattamento adiuvante di pazienti adulti affetti da tumore mammario in stadio iniziale HER2-positivo con malattia invasiva residua a livello della mammella e/o dei linfonodi dopo terapia neoadiuvante a base di taxani e terapia mirata anti-HER2.

Tumore mammario metastatico (MBC)

Kadcyla, in monoterapia, è indicato per il trattamento di pazienti adulti affetti da tumore mammario HER2-positivo, inoperabile, localmente avanzato o metastatico, sottoposti in precedenza a trattamento con trastuzumab e un taxano, somministrati separatamente o in associazione. I pazienti devono, o

essere stati sottoposti in precedenza a terapia per la malattia localmente avanzata o metastatica, oppure;

aver sviluppato recidiva di malattia nel corso di o entro sei mesi dal completamento della terapia adiuvante.

Kadcyla 100 mg polv conc sol inf uso ev fl 1 fl: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, però, anche Kadcyla 100 mg polv conc sol inf uso ev fl 1 fl ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Kadcyla 100 mg polv conc sol inf uso ev fl 1 fl, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Kadcyla 100 mg polv conc sol inf uso ev fl 1 fl: controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Kadcyla 100 mg polv conc sol inf uso ev fl 1 fl: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

La sicurezza di trastuzumab emtansine è stata valutata in 2.611 pazienti con tumore mammario coinvolti negli studi clinici. In questa popolazione di pazienti:

le più comuni reazioni avverse al farmaco (ADR) gravi (>0.5% dei pazienti) sono state emorragia, piressia, trombocitopenia, dispnea, dolore addominale, dolore muscoloscheletrico e vomito;

le più comuni ADR (? 25%) rilevate con trastuzumab emtansine sono state nausea, affaticamento, dolore muscoloscheletrico, emorragia, cefalea, aumento delle transaminasi, trombocitopenia e neuropatia periferica. La maggior parte delle ADR riferite è stata di grado 1 o 2;

le più comuni ADR di grado ? 3 (> 2%) secondo i criteri comuni di terminologia per gli eventi avversi del National Cancer Institute (NCI-CTCAE) sono state trombocitopenia, aumento delle transaminasi, anemia, neutropenia, affaticamento e ipokaliemia.

Tabella delle reazioni avverse

Nella Tabella 3 sono riportate le ADR rilevate in 2.611 pazienti trattati con trastuzumab emtansine. Le ADR sono elencate di seguito in base alle categorie di frequenza e alla classificazione per sistemi e organi (SOC) secondo MedDRA. Le categorie di frequenza sono definite come molto comune (? 1/10), comune (? 1/100, < 1/10), non comune (? 1/1.000, < 1/100), raro (? 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

All’interno di ciascuna categoria di frequenza e di SOC, le reazioni avverse sono riferite in ordine di gravità decrescente. Le ADR sono state riferite utilizzando il sistema NCI-CTCAE per la valutazione della tossicità.

Tabella 3 Tabella delle ADR rilevate in pazienti trattati con trastuzumab emtansine nelle sperimentazioni cliniche

Classificazione per sistemi e organi Molto comune Comune Non comune
Infezioni e infestazioni Infezione delle vie urinarie
Patologie del sistema emolinfopoietico Trombocitopenia, anemia Neutropenia, leucopenia
Disordini del sistema immunitario Ipersensibilità al farmaco
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Ipokaliemia
Disturbi psichiatrici Insonnia
Patologie del sistema nervoso Neuropatia periferica, cefalea, Capogiri, disgeusia, compromissione
della memoria
Patologie dell’occhio Xeroftalmia, congiuntivite, visione offuscata, aumento
della lacrimazione
Patologie cardiache Disfunzione del ventricolo sinistro
Patologie vascolari Emorragia Ipertensione
Patologie respiratorie,
toraciche e mediastiniche
Epistassi, tosse,
dispnea
Polmonite (ILD)
Patologie gastrointestinali Stomatite, diarrea, vomito, nausea, stipsi, bocca secca,
dolore addominale
Dispepsia, sanguinamento gengivale
Patologie epatobiliari Aumento delle transaminasi Aumento della fosfatasi alcalina ematica, aumento della bilirubina ematica Epatotossicità, insufficienza epatica, iperplasia nodulare rigenerativa, ipertensione
portale
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea, prurito, alopecia, patologia delle unghie, sindrome da eritrodisestesia palmo-plantare,
orticaria
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del
tessuto connettivo
Dolore muscolo- scheletrico, artralgia,
mialgia
Patologie sistemiche e
condizioni relative alla sede di somministrazione
Affaticamento, piressia, astenia Edema periferico, brividi Stravaso in sede di iniezione
Classificazione per sistemi e organi Molto comune Comune Non comune
Traumatismo, avvelenamento e
complicazioni da procedura
Reazioni correlate all’infusione Polmonite da radiazioni

Nella tabella 3 sono riportati i dati aggregati relativi al periodo complessivo di trattamento negli studi sull’MBC (N = 1871; numero mediano di cicli di trastuzumab emtansine pari a 10) e nello studio KATHERINE (N =740; numero mediano di cicli pari a 14).

Descrizione di reazioni avverse selezionate

Trombocitopenia

Nel 24,9% dei pazienti coinvolti negli studi clinici con trastuzumab emtansine sull’MBC è stata riportata trombocitopenia o riduzione della conta piastrinica, che è stata inoltre la reazione avversa più comune a determinare l’interruzione del trattamento (2,6%). Nel 28,5% dei pazienti coinvolti negli studi clinici con trastuzumab emtansine sull’EBC è stata riportata trombocitopenia, che è stata la reazione avversa segnalata più comune di ogni grado e di grado ? 3, nonché la reazione avversa più comune a determinare l’interruzione del trattamento (4,2%), la sospensione del trattamento e la riduzione della dose. La maggior parte dei pazienti ha manifestato eventi di grado 1 o 2

(? 50.000/mm3), con il nadir registrato entro il giorno 8 e un generale miglioramento al grado 0 o 1 (? 75.000/mm3) entro la successiva dose programmata. Negli studi clinici, l’incidenza e la severità della trombocitopenia sono state più elevate nei pazienti asiatici. Indipendentemente dalla razza, l’incidenza di eventi di grado 3 o 4 (< 50.000/mm3) è stata dell’8,7% nei pazienti con MBC trattati con trastuzumab emtansine e del 5,7% nei pazienti con EBC. Per le modifiche della dose in presenza di trombocitopenia, vedere paragrafi 4.2 e 4.4.

Emorragia

Nel 34,8% dei pazienti coinvolti nelle sperimentazioni cliniche con trastuzumab emtansine sull’MBC sono stati riportati eventi emorragici, mentre l’incidenza di eventi emorragici severi (grado ? 3) si è attestata al 2,2%. Nel 29% dei pazienti con EBC sono stati riportati eventi emorragici, mentre l’incidenza di eventi emorragici severi (grado ? 3) si è attestata allo 0,4%, compreso un evento di grado 5. In alcuni dei casi osservati, i pazienti erano affetti da trombocitopenia o erano anche in trattamento anticoagulante o antiaggregante; in altri non erano noti fattori di rischio aggiuntivi. Sono stati osservati casi di eventi emorragici con esito letale sia nell’MBC sia nell’EBC.

Aumento delle transaminasi (AST/ALT)

È stato osservato un aumento delle transaminasi sieriche (di grado 1-4) durante il trattamento con trastuzumab emtansine negli studi clinici (vedere paragrafo 4.4). Gli aumenti delle transaminasi sono stati generalmente transitori. È stato osservato un effetto cumulativo di trastuzumab emtansine sulle transaminasi, che si è generalmente risolto quando si è interrotto il trattamento. Aumenti delle transaminasi sono stati riferiti nel 24,2% dei pazienti coinvolti negli studi clinici sull’MBC. Un aumento di grado 3 o 4 dei valori di AST e ALT è stato riportato rispettivamente nel 4,2% e nel 2,7% dei pazienti con MBC; generalmente tale aumento si è manifestato durante i primi cicli di trattamento (1-6). Sono stati segnalati aumenti delle transaminasi nel 32,4% dei pazienti con EBC. Nell’1,5% dei pazienti con EBC sono stati riferiti aumenti delle transaminasi di grado 3 e 4. In generale, gli eventi epatici di grado ? 3 non erano associati a un esito clinico sfavorevole; i successivi valori di follow-up hanno mostrato la tendenza ad un miglioramento fino a intervalli che hanno consentito al paziente di proseguire lo studio e continuare a ricevere il trattamento in studio alla stessa dose o a una dose ridotta. Non sono state osservate correlazioni tra l’esposizione a trastuzumab emtansine (AUC), concentrazione sierica massima (Cmax) di trastuzumab emtansine, esposizione totale (AUC) a trastuzumab emtansine o Cmax di DM1 e gli aumenti delle transaminasi. Per le modifiche della dose in presenza di un aumento delle transaminasi, vedere paragrafi 4.2 e 4.4.

Disfunzione del ventricolo sinistro

Una disfunzione del ventricolo sinistro è stata riportata nel 2,2% dei pazienti coinvolti negli studi clinici con trastuzumab emtansine sull’MBC. La maggior parte degli eventi è consistita in una riduzione asintomatica di grado 1 o 2 del valore LVEF. Eventi di grado 3 o 4 sono stati riportati nello 0,4% dei pazienti con MBC. Il 3,0% dei pazienti con EBC ha manifestato disfunzione del ventricolo sinistro (di grado 3 o 4 nello 0,5% dei pazienti). Nei pazienti con LVEF ? 45% si raccomanda un monitoraggio supplementare della LVEF (vedere Tabella 5 nel paragrafo 4.2 per le specìfìche modìfìche della dose).

Neuropatia periferica

Nelle sperimentazioni cliniche con trastuzumab emtansine è stata riportata neuropatia periferica, principalmente di grado 1 e in prevalenza di tipo sensitivo. Nei pazienti con MBC, l’incidenza complessiva della neuropatia periferica è stata del 29,0% e dell’8,6% per il grado ? 2. Nei pazienti con EBC, l’incidenza complessiva della neuropatia periferica è stata del 32,3% e del 10,3% per il grado ? 2.

Reazioni correlate all’infusione

Le reazioni correlate all’infusione sono caratterizzate da uno o più dei seguenti sintomi: vampate, brividi, piressia, dispnea, ipotensione, respiro sibilante, broncospasmo e tachicardia. Reazioni correlate all’infusione sono state riportate nel 4,0% dei pazienti coinvolti negli studi clinici con trastuzumab emtansine sull’MBC; nella fattispecie, sono stati riportati sei eventi di grado 3 e nessun evento di grado 4. Sono state segnalate reazioni correlate all’infusione nell’1,6% dei pazienti con EBC (nessun evento di grado 3 o 4 segnalato). Le reazioni correlate all’infusione si sono risolte in un arco temporale variabile da diverse ore a un giorno dopo il termine dell’infusione. Negli studi clinici non è stata osservata alcuna correlazione con la dose. Per le modifiche della dose in presenza di reazioni correlate all’infusione, vedere paragrafi 4.2 e 4.4.

Reazioni di ipersensibilità

È stata riportata ipersensibilità nel 2,6% dei pazienti coinvolti negli studi clinici con trastuzumab emtansine sull’MBC e sono stati segnalati un evento di grado 3 e uno di grado 4. È stata segnalata ipersensibilità nel 2,7%% dei pazienti con EBC (di grado 3 o 4 nello 0,4% dei pazienti). In generale, la maggior parte delle reazioni di ipersensibilità è stata di severità lieve o moderata e si è risolta con il trattamento. Per le modifiche della dose in presenza di reazioni di ipersensibilità, vedere paragrafi 4.2 e 4.4.

Immunogenicità

Come con tutte le proteine utilizzate a scopo terapeutico, esiste la possibilità di una risposta immunitaria a trastuzumab emtansine. Nel complesso, 1243 pazienti di sette studi clinici sono stati valutati in diversi punti temporali per rilevare la presenza di risposte anticorpali al farmaco (ADA) trastuzumab emtansine. Dopo la somministrazione di trastuzumab emtansine, il 5,1% (63/1243) dei pazienti è risultato positivo agli anticorpi anti-trastuzumab emtansine in uno o più punti temporali di rilevazione post-somministrazione. Negli studi di fase I e II, il 6,4% (24/376) dei pazienti è risultato positivo agli anticorpi anti-trastuzumab emtansine. Nello studio EMILIA (TDM4370g/BO21977), il 5,2% (24/466) dei pazienti è risultato positivo agli anticorpi anti-trastuzumab emtansine, 13 dei quali sono risultati positivi anche agli anticorpi neutralizzanti. Nello studio KATHERINE (BO27938), il 3,7% (15/401) dei pazienti è risultato positivo agli anticorpi anti-trastuzumab emtansine, 5 dei quali sono risultati positivi anche agli anticorpi neutralizzanti. A causa della bassa incidenza di ADA, non è possibile trarre conclusioni in merito all’impatto degli anticorpi anti-trastuzumab emtansine sulla farmacocinetica, sulla sicurezza e sull’efficacia di trastuzumab emtansine.

Stravaso

Reazioni secondarie a stravaso sono state osservate negli studi clinici con trastuzumab emtansine. Tali reazioni sono state generalmente lievi o moderate e hanno incluso eritema, dolorabilità, irritazione cutanea, dolore o gonfiore in sede d’infusione. Queste reazioni sono state osservate più frequentemente nelle 24 ore successive all’infusione. Attualmente non si dispone di un trattamento specifico per lo stravaso di trastuzumab emtansine.

Anomalie nei parametri di laboratorio

Le tabelle 4 e 5 illustrano le anomalie nei parametri di laboratorio osservate nei pazienti trattati con trastuzumab emtansine nello studio clinico TDM4370g/BO21977/EMILIA e nello studio BO27938/KATHERINE.

Tabella 4 Anomalie nei parametri di laboratorio osservate nei pazienti trattati con trastuzumab emtansine nello studio TDM4370g/BO21977/EMILIA

Parametro Trastuzumab emtansine (N = 490)
Tutti i gradi (%) Grado3 (%) Grado4 (%)
Epatiche
Aumento della bilirubina 21 < 1 0
Aumento dell’AST 98 8 < 1
Aumento dell’ALT 82 5 < 1
Ematologiche
Riduzione della conta piastrinica 85 14 3
Riduzione dell’emoglobina 63 5 1
Riduzione dei neutrofili 41 4 < 1
Potassio
Riduzione del potassio 35 3 < 1

Tabella 5 Anomalie nei parametri di laboratorio osservate nei pazienti trattati con trastuzumab emtansine nello studio BO27938/KATHERINE

Trastuzumab emtansine (N = 740)

Trastuzumab emtansine (N = 740)

Parametro

Tutti i gradi

(%)

Grado 3 (%) Grado 4 (%)

Epatiche
Aumento della bilirubina 11 0 0
Aumento dell’AST 79 <1 0
Aumento dell’ALT 55 <1 0
Ematologiche
Riduzione della conta piastrinica 51 4 2
Riduzione dell’emoglobina 31 1 0
Riduzione dei neutrofili 24 1 0
Potassio
Riduzione del potassio 26 2 < 1

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il

sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.

Kadcyla 100 mg polv conc sol inf uso ev fl 1 fl: avvertenze per l’uso

Per migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome commerciale e il numero del lotto di fabbricazione del medicinale somministrato deve essere registrato (o dichiarato) chiaramente nella cartella clinica del paziente.

Per evitare di commettere errori nella gestione del medicinale, è importante controllare le etichette del flaconcino per accertarsi che il medicinale che si sta per preparare e somministrare sia Kadcyla (trastuzumab emtansine) e non Herceptin (trastuzumab).

Trombocitopenia

Con trastuzumab emtansine è stata comunemente riportata trombocitopenia, o riduzione della conta piastrinica, che è stata inoltre la reazione avversa più comune a determinare l’interruzione del trattamento, la riduzione della dose e la sospensione del trattamento (vedere paragrafo 4.8). Negli studi clinici, l’incidenza e la severità della trombocitopenia sono state più elevate nei pazienti asiatici (vedere paragrafo 4.8).

Si raccomanda il monitoraggio della conta piastrinica prima di ciascuna dose di trastuzumab emtansine. I pazienti con trombocitopenia (? 100.000/mm3) e i pazienti in terapia anticoagulante (per es. warfarin, eparina, eparine a basso peso molecolare) devono essere monitorati attentamente durante il trattamento con trastuzumab emtansine. Trastuzumab emtansine non è stato studiato in pazienti con una conta piastrinica ? 100.000/mm3 prima dell’inizio del trattamento. In caso di riduzione della conta piastrinica fino al grado 3 o superiore (< 50.000/mm3), non somministrare trastuzumab emtansine fino al ripristino della conta piastrinica al grado 1 (? 75.000/mm3) (vedere paragrafo 4.2).

Emorragia

Con il trattamento con trastuzumab emtansine sono stati riportati casi di eventi emorragici, compresa emorragia a carico del sistema nervoso centrale, respiratorio e gastrointestinale. Alcuni di questi eventi emorragici hanno portato a esiti letali. In alcuni dei casi osservati, i pazienti erano affetti da trombocitopenia o erano anche in trattamento anticoagulante o antiaggregante; in altri non erano noti fattori di rischio aggiuntivi. Usare cautela con questi agenti e prendere in considerazione il monitoraggio supplementare quando l’uso concomitante è clinicamente necessario.

Epatotossicità

Durante il trattamento con trastuzumab emtansine negli studi clinici è stata osservata epatotossicità, soprattutto in forma di aumenti asintomatici delle concentrazioni delle transaminasi sieriche (transaminite di grado 1-4) (vedere paragrafo 4.8). Gli aumenti delle transaminasi sono stati generalmente transitori con picco al giorno 8 dopo somministrazione della terapia e successivo ripristino al grado 1 o inferiore prima del ciclo successivo. È stato osservato anche un effetto cumulativo sulle transaminasi (la percentuale di pazienti con anomalie nei valori di ALT/AST di grado 1-2 aumenta con i cicli successivi).

Nella maggior parte dei casi, i pazienti con transaminasi elevate sono migliorati, passando a un grado 1 o alla normalità entro 30 giorni dall’ultima dose di trastuzumab emtansine (vedere paragrafo 4.8).

Nei pazienti trattati con trastuzumab emtansine sono state osservate gravi patologie epatobiliari, inclusa iperplasia nodulare rigenerativa (NRH) del fegato e alcune con esito letale dovuto a danno epatico farmaco-indotto. Nei casi osservati, le comorbidità e/o i medicinali concomitanti con un noto potenziale epatotossico possono aver agito da fattori confondenti.

Prima dell’inizio del trattamento e della somministrazione di ciascuna dose deve essere monitorata la funzionalità epatica. È possibile che i pazienti con un aumento dei livelli di ALT al basale (per es. a causa di metastasi al fegato) presentino una predisposizione al danno epatico con un rischio maggiore di sviluppo di un evento epatico di grado 3-5 o di un aumento dei valori nei test di funzionalità epatica. Le riduzioni della dose o l’interruzione del trattamento in caso di aumento delle transaminasi sieriche e della bilirubina totale sono specificate nel paragrafo 4.2.

Casi di iperplasia nodulare rigenerativa (NRH) del fegato sono stati identificati da biopsie epatiche di pazienti trattati con trastuzumab emtansine. La NRH è una rara patologia epatica caratterizzata da una diffusa trasformazione benigna del parenchima epatico in piccoli noduli rigenerativi; la NRH può provocare ipertensione portale non cirrotica. La diagnosi di NRH può essere confermata soltanto mediante esame istopatologico. La diagnosi di NRH deve essere considerata in tutti i pazienti con sintomi clinici di ipertensione portale e/o pattern simil-cirrotico osservati alla tomografia computerizzata (TC) del fegato, ma con transaminasi nella norma e nessun’altra manifestazione di cirrosi. Una volta formulata la diagnosi di NRH, il trattamento con trastuzumab emtansine deve essere definitivamente interrotto.

Trastuzumab emtansine non è stato studiato in pazienti con transaminasi sieriche > 2,5 ? ULN o bilirubina totale > 1,5 ? ULN prima dell’inizio del trattamento. Il trattamento in pazienti con transaminasi sieriche > 3 ? ULN e bilirubina totale concomitante > 2 ? ULN deve essere definitivamente interrotto. Il trattamento dei pazienti con compromissione epatica deve essere effettuato con cautela (vedere paragrafì 4.2 e 5.2).

Neurotossicità

Negli studi clinici con trastuzumab emtansine è stata riportata neuropatia periferica, principalmente di grado 1 e principalmente di tipo sensitivo. I pazienti con MBC con una neuropatia periferica di

grado ? 3 al basale e pazienti con EBC con una neuropatia periferica di grado ? 2 al basale sono stati esclusi dagli studi clinici. Il trattamento con trastuzumab emtansine deve essere temporaneamente interrotto nei pazienti che manifestano neuropatia periferica di grado 3 o 4 fino alla risoluzione dei sintomi o a miglioramento a un grado ? 2. I pazienti devono essere sottoposti a un costante monitoraggio clinico per rilevare segni/sintomi di neurotossicità.

Disfunzione del ventricolo sinistro

I pazienti trattati con trastuzumab emtansine sono a maggior rischio di sviluppare una disfunzione del ventricolo sinistro. Nei pazienti trattati con trastuzumab emtansine è stata osservata una frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF) < 40%; l’insufficienza cardiaca congestizia (ICC) sintomatica rappresenta pertanto un rischio potenziale (vedere paragrafo 4.8). I fattori di rischio generali per un evento cardiaco e quelli identificati negli studi condotti sul tumore mammario adiuvante con terapia con trastuzumab includono: età avanzata (> 50 anni), bassi valori di LVEF al basale (< 55%), bassi livelli di LVEF prima o in seguito all’uso di paclitaxel nel contesto adiuvante, uso precedente o concomitante di antiipertensivi, precedente terapia con un’antraciclina e BMI elevato (> 25 kg/m2).

Prima di iniziare la terapia e a intervalli regolari durante il trattamento (per es. ogni tre mesi) devono essere eseguiti test standard di funzionalità cardiaca (ecocardiogramma o scansione MUGA). I pazienti inclusi negli studi clinici presentavano una LVEF ? 50% al basale. I pazienti con anamnesi di insufficienza cardiaca congestizia (ICC), grave aritmia cardiaca con necessità di trattamento, storia di infarto del miocardio o angina instabile nei 6 mesi precedenti la randomizzazione, o con presenza di dispnea a riposo dovuta a tumore maligno avanzato sono stati esclusi dagli studi clinici. In presenza di disfunzione del ventricolo sinistro, se necessario, deve essere posticipata la somministrazione della dose o interrotto il trattamento (vedere paragrafo 4.2).

Tossicità polmonare

Casi di pneumopatia interstiziale (ILD), inclusa polmonite, sono stati riferiti negli studi clinici con trastuzumab emtansine; alcuni di questi hanno provocato sindrome da distress respiratorio o hanno avuto un esito letale (vedere paragrafo 4.8). I segni e sintomi includono dispnea, tosse, affaticamento e infiltrati polmonari.

Si raccomanda di interrompere definitivamente il trattamento con trastuzumab emtansine nei pazienti a cui viene diagnosticata ILD o polmonite, eccetto nel caso di polmonite da radiazioni nel contesto adiuvante, in cui il trattamento con trastuzumab emtansine deve essere interrotto definitivamente se di grado ? 3 oppure di grado 2 non responsivo al trattamento standard (vedere paragrafo 4.2).

I pazienti che manifestano dispnea a riposo dovuta a complicanze correlate ad un tumore maligno avanzato, comorbidità e che sono sottoposti a radioterapia concomitante ai polmoni potrebbero avere un rischio più elevato di manifestare eventi polmonari.

Reazioni correlate all’infusione

Il trattamento con trastuzumab emtansine non è stato studiato in pazienti nei quali era stata interrotta in modo permanente la terapia con trastuzumab per reazioni correlate all’infusione (IRR); in questi pazienti il trattamento non è raccomandato. I pazienti devono essere monitorati attentamente per rilevare eventuali reazioni correlate all’infusione, soprattutto durante la prima infusione.

Sono state riferite reazioni correlate all’infusione (dovute al rilascio di citochine), caratterizzate da uno o più dei seguenti sintomi: vampate, brividi, piressia, dispnea, ipotensione, respiro sibilante, broncospasmo e tachicardia. In generale, questi sintomi non sono stati severi (vedere paragrafo 4.8).

Nella maggior parte dei pazienti queste reazioni si sono risolte in un arco temporale variabile tra diverse ore fino a un giorno dopo il termine dell’infusione. Nei pazienti con severe IRR il trattamento deve essere interrotto fino alla risoluzione di segni e sintomi. La valutazione di un ri-trattamento deve essere basata sulla valutazione clinica della gravità della reazione. In caso di una reazione all’infusione potenzialmente letale, il trattamento deve essere interrotto in modo permanente (vedere paragrafo 4.2).

Reazioni di ipersensibilità

Il trattamento con trastuzumab emtansine non è stato studiato in pazienti nei quali era stata interrotta in modo permanente la terapia con trastuzumab per ipersensibilità; in questi pazienti il trattamento con trastuzumab emtansine non è raccomandato.

I pazienti devono essere monitorati attentamente per rilevare reazioni di ipersensibilità/allergiche, che possono avere la medesima presentazione clinica di una IRR. Negli studi clinici con trastuzumab emtansine sono state osservate gravi reazioni anafilattiche. Devono essere immediatamente disponibili medicinali per trattare reazioni di questo tipo, e tutta l’attrezzatura per gestire le emergenze. In presenza di una vera e propria reazione di ipersensibilità (nella quale la gravità della reazione aumenta con le infusioni successive) il trattamento con trastuzumab emtansine deve essere interrotto in modo permanente.

Contenuto di sodio negli eccipienti

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose, ossia è essenzialmente “privo di sodio”.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco