Pradaxa: effetti collaterali e controindicazioni

Pradaxa: effetti collaterali e controindicazioni

Pradaxa 110 mg capsule rigide (Dabigatran Etexilato Mesilato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Prevenzione primaria di episodi tromboembolici in pazienti adulti sottoposti a chirurgia sostitutiva elettiva totale dell’anca o del ginocchio.

Prevenzione di ictus e embolia sistemica in pazienti adulti con fibrillazione atriale non-valvolare (FANV), con uno o piĂ¹ fattori di rischio, quali precedente ictus o attacco ischemico transitorio (TIA); etĂ  ? 75 anni; insufficienza cardiaca (Classe NYHA ? II); diabete mellito; ipertensione.

Trattamento della trombosi venosa profonda (TVP) e dell’embolia polmonare (EP) e prevenzione delle recidive di TVP e EP negli adulti.

Pradaxa 110 mg capsule rigide: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Pradaxa 110 mg capsule rigide ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Pradaxa 110 mg capsule rigide, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Pradaxa 110 mg capsule rigide: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1

Pazienti con grave compromissione renale (CLCr < 30 mL/min)

Sanguinamento attivo clinicamente significativo

Lesioni o condizioni, se considerate un fattore di rischio significativo di sanguinamento maggiore. Possono includere ulcera gastrointestinale in corso o recente, presenza di neoplasie ad elevato rischio di sanguinamento, recente lesione cerebrale o spinale, recente intervento chirurgico a livello cerebrale, spinale od oftalmico, recente emorragia intracranica, varici esofagee accertate o sospette, malformazioni arterovenose, aneurismi vascolari o anomalie vascolari maggiori o intracerebrali

Trattamento concomitante con ogni altro anticoagulante come eparina non frazionata (ENF), eparine a basso peso molecolare (enoxaparina, dalteparina ecc.), derivati dell’eparina (fondaparinux ecc.), anticoagulanti orali (warfarin, rivaroxaban, apixaban ecc.) fatta eccezione per specifiche circostanze. Queste sono il cambio di terapia anticoagulante (vedere paragrafo 4.2), quando l’ENF è somministrata alle dosi necessarie per mantenere pervio un catetere centrale venoso o arterioso o quando l’ENF è somministrata durante l’ablazione transcatetere per fibrillazione atriale (vedere paragrafo 4.5)

Compromissione epatica o malattia epatica che possa avere un qualsiasi impatto sulla sopravvivenza

Trattamento concomitante con i seguenti forti inibitori della P-gp: ketoconazolo ad uso sistemico, ciclosporina, itraconazolo, dronedarone e l’associazione a dose fissa glecaprevir/pibrentasvir (vedere paragrafo 4.5)

Protesi valvolari cardiache che richiedano trattamento anticoagulante (vedere paragrafo 5.1).

Pradaxa 110 mg capsule rigide: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

La sicurezza di Pradaxa è stata valutata in dieci studi clinici di fase III, che comprendevano

23.393 pazienti esposti a Pradaxa (vedere tabella 10).

Tabella 10: Numero di pazienti studiati, dose massima giornaliera negli studi di fase III

Indicazione Numero di pazienti trattati con Pradaxa Dose giornaliera massima
Prevenzione Primaria di episodi di Tromboembolismo
Venoso in Chirurgia Ortopedica
6.684 220 mg
Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione
atriale
6.059
5.983
300 mg
220 mg
Trattamento di TVP/EP
(RE-COVER, RE- COVER II)
2.553 300 mg
Prevenzione di TVP/EP (RE-MEDY, RE-
SONATE)
2.114 300 mg

In totale circa il 9% dei pazienti trattati per la chirurgia elettiva di anca o ginocchio (trattamento a breve termine fino a 42 giorni), il 22% dei pazienti con fibrillazione atriale trattati per la prevenzione dell’ictus e dell’embolia sistemica (trattamento a lungo termine fino a 3 anni), il 14% dei pazienti trattati per TVP/EP e il 15% dei pazienti trattati per la prevenzione di TVP/EP hanno manifestato reazioni avverse.

Gli eventi piĂ¹ comunemente riportati sono i sanguinamenti che si sono verificati in circa il 14% dei pazienti trattati a breve termine per la chirurgia sostitutiva elettiva di anca o ginocchio, del 16,6% dei pazienti con fibrillazione atriale trattati a lungo termine per la prevenzione dell’ictus e dell’embolia sistemica e del 14,4% dei pazienti trattati per TVP/EP. Inoltre sanguinamenti si sono verificati nel 19,4% dei pazienti nello studio di prevenzione di TVP/EP RE-MEDY e nel 10,5% dei pazienti nello studio di prevenzione di TVP/EP RE-SONATE.

Poiché le popolazioni di pazienti trattati nelle tre indicazioni non sono confrontabili e gli eventi di sanguinamento sono distribuiti in diverse Classi di Sistemi e Organi (SOC), nelle successive tabelle 12 e 16 è riportata una descrizione sommaria degli episodi di sanguinamento maggiore e sanguinamento di qualsiasi tipo, suddivisi per indicazione.

Sebbene sia avvenuto con bassa frequenza negli studi clinici, possono verificarsi eventi di sanguinamento maggiori o gravi che, indipendentemente dalla localizzazione, posso essere invalidanti, porre in pericolo la vita o perfino portare a morte.

Tabella riassuntiva delle reazioni avverse

La tabella 11 mostra le reazioni avverse identificate dagli studi e dai dati di post-marketing nelle indicazioni prevenzione primaria di TEV dopo chirurgia di sostituzione di anca o ginocchio, prevenzione di ictus tromboembolico ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale, trattamento e prevenzione di TVP/EP. Sono ordinate per Classificazione per Sistemi e Organi (SOC) e frequenza utilizzando la seguente convenzione: molto comune (? 1/10); comune (? 1/100, < 1/10); non comune (? 1/1.000, < 1/100); raro (? 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (? 1/10.000); non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili).

Tabella 11: Reazioni avverse

Frequenza
SOC / Termini preferiti Prevenzione primaria di TEV dopo chirurgia sostitutiva dell’anca o
del ginocchio
Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti con
fibrillazione atriale
Trattamento di TVP/EP e
prevenzione di
TVP/EP
Patologie del sistema emolinfopoietico
Anemia Non comune Comune Non comune
Calo dell’emoglobina Comune Non comune Non nota
Trombocitopenia Raro Non comune Raro
Calo dell’ematocrito Non comune Raro Non nota
Disturbi del sistema immunitario
IpersensibilitĂ  al
medicinale
Non comune Non comune Non comune
Rash cutaneo Raro Non comune Non comune
Prurito Raro Non comune Non comune
Reazione anafilattica Raro Raro Raro
Angioedema Raro Raro Raro
Orticaria Raro Raro Raro
Broncospasmo Non nota Non nota Non nota
Patologie del sistema nervoso
Emorragia intracranica Raro Non comune Raro
Patologie vascolari
Ematoma Non comune Non comune Non comune
Emorragia Raro Non comune Non comune
Emorragie dalle ferite Non comune – –
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Epistassi Non comune Comune Comune
Emottisi Raro Non comune Non comune
Patologie gastrointestinali
Emorragia gastrointestinale Non comune Comune Comune
Dolore addominale Raro Comune Non comune
Diarrea Non comune Comune Non comune
Dispepsia Raro Comune Comune
Nausea Non comune Comune Non comune
Emorragia rettale Non comune Non comune Comune
Emorragia emorroidale Non comune Non comune Non comune
Ulcera gastrointestinale,
inclusa ulcera esofagea
Raro Non comune Non comune
Gastroesofagite Raro Non comune Non comune
Malattia da reflusso
gastroesofageo
Raro Non comune Non comune
Vomito Non comune Non comune Non comune
Disfagia Raro Non comune Raro
Patologie epatobiliari
FunzionalitĂ  epatica alterata
/ Test di funzionalitĂ  epatica alterati
Comune Non comune Non comune
Aumento dell’alanina aminotransferasi Non comune Non comune Non comune
Aumento dell’aspartato aminotransferasi Non comune Non comune Non comune
Aumento degli enzimi
epatici
Non comune Raro Non comune
Iperbilirubinemia Non comune Raro Non nota
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Emorragia cutanea Non comune Comune Comune
Alopecia Non nota Non nota Non nota
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Emartrosi Non comune Raro Non comune
Patologie renali e urinarie
Emorragia genitourinaria,
inclusa ematuria
Non comune Comune Comune
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Emorragia al sito di
iniezione
Raro Raro Raro
Emorragia al sito di
inserzione del catetere
Raro Raro Raro
Sanguinamento Raro – –
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura
Emorragia traumatica Non comune Raro Non comune
Emorragia al sito di
incisione
Raro Raro Raro
Ematoma post–procedurale Non comune – –
Emorragia post–
procedurale
Non comune – –
Anemia post–operatoria Raro – –
Suppurazione post–
procedurale
Non comune – –
Secrezione dalle ferite Non comune – –
Procedure mediche e chirurgiche
Drenaggio della ferita Raro – –
Drenaggio post–
procedurale
Raro – –

Descrizione delle reazioni avverse selezionate

Sanguinamenti

A causa dell’attivitĂ  farmacologica di Pradaxa, il suo uso puĂ² essere associato ad un aumento del rischio di sanguinamento occulto o palese in qualsiasi tessuto o organo. I segni, i sintomi e la gravitĂ  (compreso il decesso) variano in relazione al sito di localizzazione e al grado o all’estensione del sanguinamento e/o dell’anemia. Negli studi clinici, sanguinamenti delle mucose (ad esempio, gastrointestinale, genitourinaria) sono stati osservati piĂ¹ frequentemente durante il trattamento con Pradaxa a lungo termine rispetto al trattamento con AVK. Pertanto, oltre a un adeguato monitoraggio clinico, gli esami di laboratorio per l’emoglobina/ematocrito possono essere utili per poter rilevare sanguinamenti occulti. Il rischio di sanguinamenti puĂ² aumentare in alcuni gruppi di pazienti, ad esempio i pazienti con compromissione renale moderata e/o in trattamento concomitante con medicinali che influenzano l’emostasi o i potenti inibitori della P-gp (vedere paragrafo 4.4 Rìschìo emorragìco). Possono presentarsi complicazioni emorragiche come debolezza, pallore, capogiro, cefalea o gonfiore di origine non nota, dispnea e shock di origine non nota.

Note complicanze delle emorragie come sindrome compartimentale e insufficienza renale acuta dovuta a ipoperfusione sono state riportate per Pradaxa. Pertanto, nella valutazione della condizione di qualsiasi paziente trattato con anticoagulanti si deve tener conto della possibilità di emorragia. In caso di sanguinamento non controllato è disponibile un inattivatore specifico, idarucizumab, per dabigatran (vedere paragrafo 4.9).

Prevenzione Primaria di episodi di Tromboembolismo Venoso in Chirurgia Ortopedica

La tabella 12 riporta il numero (%) di pazienti in cui si sono verificate reazioni avverse di sanguinamento durante il periodo di trattamento di prevenzione di TEV nei due studi clinici principali, in accordo alla dose.

Tabella 12: Numero (%) di pazienti in cui si sono verificate reazioni avverse di sanguinamento

Pradaxa
150 mg una volta al giorno
N (%)
Pradaxa
220 mg una volta al giorno
N (%)
Enoxaparina
N (%)
Trattati 1.866 (100,0) 1.825 (100,0) 1.848 (100,0)
Sanguinamento Maggiore 24 (1,3) 33 (1,8) 27 (1,5)
Qualsiasi sanguinamento 258 (13,8) 251 (13,8) 247 (13,4)

Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti adulti con FANV con uno o piĂ¹ fattori di rischio

La tabella 13 mostra gli eventi di sanguinamento suddivisi da maggiori a qualsiasi, riscontrati nello studio cardine che valutava la prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale.

Tabella 13: Eventi di sanguinamento in uno studio che valutava la prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale

Pradaxa 110 mg due
volte al giorno
Pradaxa 150 mg due
volte al giorno
Warfarin
Soggetti randomizzati 6.015 6.067 6.022
Sanguinamento maggiore 347 (2,92%) 409 (3,40%) 426 (3,61%)
Sanguinamento
intracranico
27 (0,23%) 39 (0,32%) 91 (0,77%)
Sanguinamento GI 134 (1,13%) 192 (1,60%) 128 (1,09%)
Sanguinamento fatale 26 (0,22%) 30 (0,25%) 42 (0,36%)
Sanguinamento minore 1.566 (13,16%) 1.787 (14,85%) 1.931 (16,37%)
Qualsiasi sanguinamento 1.759 (14,78%) 1.997 (16,60%) 2.169 (18,39%)

I soggetti randomizzati a Pradaxa 110 mg due volte al giorno o 150 mg due volte al giorno erano esposti a un rischio significativamente minore di sanguinamenti pericolosi per la vita e sanguinamenti intracranici rispetto ai soggetti trattati con warfarin [p< 0,05]. Entrambi i dosaggi di Pradaxa mostravano anche un’incidenza di sanguinamento totale inferiore in modo statisticamente significativo. I soggetti randomizzati a Pradaxa 110 mg due volte al giorno erano esposti a un rischio significativamente minore di sanguinamenti maggiori rispetto ai soggetti trattati con warfarin (hazard ratio 0,81 [p< 0,0027]). I soggetti randomizzati a Pradaxa 150 mg due volte al giorno erano esposti a un rischio significativamente maggiore di sanguinamenti GI rispetto ai soggetti trattati con warfarin (hazard ratio 1,48 [p= 0,0005]). Questi effetti sono stati riscontrati principalmente in pazienti di etĂ 

? 75 anni.

I benefici clinici di dabigatran etexilato riguardo alla prevenzione dell’ictus e dell’embolia sistemica e alla riduzione del rischio di ICH rispetto a warfarin si mantengono nei vari sottogruppi individuali, ad es. compromissione renale, etĂ , uso concomitante di medicinali quali medicinali anti–aggreganti o inibitori della P–gp. Mentre certi sottogruppi di pazienti sono esposti ad un aumentato rischio di sanguinamento maggiore quando trattati con un anti–coagulante, il rischio di sanguinamento in eccesso per dabigatran etexilato è dovuto al sanguinamento GI, tipicamente riscontrato entro i primi 3– 6 mesi successivi all’inizio della terapia.

Trattamento della trombosi venosa profonda (TVP) e dell’embolia polmonare (EP) e prevenzione delle recidive di TVP e EP negli adulti (trattamento di DVT/EP).

La tabella 14 mostra gli eventi di sanguinamento nella analisi combinata degli studi registrativi RE- COVER e RE-COVER II che hanno testato il trattamento della trombosi venosa profonda (TVP) e dell’embolia polmonare (EP). Nell’analisi combinata dei suddetti studi gli endpoint primari relativi a sanguinamento maggiore, sanguinamento maggiore o clinicamente rilevante e qualsiasi sanguinamento erano significativamente piĂ¹ bassi che con warfarin ad un livello nominale alfa del 5%.

Tabella 14: Eventi di sanguinamento negli studi RE-COVER e RE-COVER II che hanno testato il trattamento della trombosi venosa profonda (TVP) e dell’embolia polmonare (EP)

Pradaxa 150 mg due volte al giorno Warfarin Hazard ratio verso warfarin
(95% intervallo di
confidenza)
Pazienti inclusi nell’analisi
di sicurezza
2.456 2.462
Eventi di sanguinamento
maggiore
24 (1,0%) 40 (1,6%) 0,60 (0,36-0,99)
Sanguinamento
Intracranico
2 (0,1%) 4 (0,2%) 0,50 (0,09-2,74)
Sanguinamento GI
maggiore
10 (0,4%) 12 (0,5%) 0,83 (0,36-1,93)
Sanguinamento
pericoloso per la vita
4 (0,2%) 6 (0,2%) 0,66 (0,19-2,36)
Eventi di sanguinamento
maggiore/sanguinamenti clinicamente rilevanti
109 (4,4%) 189 (7,7%) 0,56 (0,45-0,71)
Qualsiasi sanguinamento 354 (14,4%) 503 (20,4%) 0,67 (0,59-0,77)
Qualsiasi
sanguinamento GI
70 (2,9%) 55 (2,2%) 1,27 (0,90-1,82)

Gli eventi di sanguinamento per entrambi i trattamenti sono conteggiati dalla prima assunzione di Pradaxa o warfarin, dopo sospensione della terapia parenterale (solo il periodo di trattamento orale). CiĂ² include tutti gli eventi di sanguinamento che si sono verificati durante il trattamento con Pradaxa. Sono inclusi tutti gli eventi di sanguinamento che si sono verificati durante il trattamento con warfarin, fatta eccezione per quelli verificatisi durante il periodo di sovrapposizione fra warfarin e la terapia parenterale.

La tabella 15 mostra gli eventi di sanguinamento nello studio registrativo RE-MEDY che ha testato la prevenzione della trombosi venosa profonda (TVP) e dell’embolia polmonare (EP). Alcuni eventi di sanguinamento (maggiore, clinicamente rilevante e qualsiasi sanguinamento) erano significativamente inferiori ad un livello nominale alfa del 5%, nei pazienti in trattamento con Pradaxa, rispetto ai pazienti in trattamento con warfarin.

Tabella 15: Eventi di sanguinamento nello studio RE-MEDY che ha testato la prevenzione della trombosi venosa profonda (TVP) e dell’embolia polmonare (EP)

Pradaxa
150 mg due volte al giorno
Warfarin Hazard ratio verso warfarin
(95% intervallo di confidenza)
Pazienti trattati 1.430 1.426
Eventi di sanguinamento
maggiore
13 (0,9%) 25 (1,8%) 0,54 (0,25-1,16)
Sanguinamento
intracranico
2 (0,1%) 4 (0,3%) Non calcolabile*
Sanguinamento GI
maggiore
4 (0,3%) 8 (0,5%) Non calcolabile*
Sanguinamento
pericoloso per la vita
1 (0,1%) 3 (0,2%)) Non calcolabile*
Eventi di sanguinamento
maggiore/sanguinamenti clinicamente rilevanti
80 (5,6%) 145 (10,2%) 0,55 (0,41-0,72)
Qualsiasi sanguinamento 278 (19,4%) 373 (26,2%) 0,71 (0,61-0,83)
Qualsiasi
sanguinamento GI
45 (3,1%) 32 (2,2%) 1,39 (0,87-2,20)

*HR non valutabile in quanto non c’è evento in una delle due coorti/trattamenti

La tabella 16 mostra gli eventi di sanguinamento nello studio registrativo RE-SONATE che ha testato la prevenzione della trombosi venosa profonda (TVP) e dell’embolia polmonare (EP). La percentuale della combinazione sanguinamenti maggiori/clinicamente significativi e la percentuale di qualsiasi sanguinamento erano significativamente inferiori ad un livello nominale alfa del 5%, nei pazienti che ricevevano placebo, rispetto ai pazienti in trattamento con Pradaxa.

Tabella 16: Eventi di sanguinamento nello studio RE-SONATE che ha testato la prevenzione della trombosi venosa profonda (TVP) e dell’embolia polmonare (EP)

Pradaxa
150 mg due volte al giorno
Placebo Hazard ratio verso placebo
(95% intervallo di
confidenza)
Pazienti trattati 684 659
Eventi di sanguinamento
maggiore
2 (0,3%) 0 Non
calcolabile*
Sanguinamento
intracranico
0 0 Non
calcolabile*
Sanguinamento GI
maggiore
2 (0,3%) 0 Non
calcolabile*
Sanguinamento
pericoloso per la vita
0 0 Non
calcolabile*
Eventi di sanguinamento
maggiore/sanguinamenti clinicamente rilevanti
36 (5,3%) 13 (2,0%) 2,69 (1,43,
5,07)
Qualsiasi sanguinamento 72 (10,5%) 40 (6,1%) 1,77 (1,20-2,61)
Qualsiasi
sanguinamento GI
5 (0,7%) 2 (0,3%) 2,38 (0,46-12,27)

*HR non valutabile in quanto non c’è evento in uno dei due trattamenti

Popolazione pediatrica (TVP/EP)

Nello studio clinico 1160.88 in totale 9 pazienti adolescenti (età da 12 a < 18 anni) con diagnosi di TEV primario hanno ricevuto una dose iniziale di dabigatran etexilato di 1,71 (± 10%) mg/kg di peso corporeo. Basandosi sulle concentrazioni di dabigatran determinate con il tempo di trombina su plasma diluito e sulla valutazione clinica, la dose di dabigatran etexilato è stata aggiustata al valore di 2,14

(± 10%) mg/kg di peso corporeo. Durante il trattamento 2 pazienti (22,1%) hanno manifestato lievi eventi avversi correlati (reflusso gastroesofageo / dolore addominale; disturbo addominale) e

1 paziente (11,1%) ha manifestato un grave evento avverso non correlato (recidiva di TEV alla gamba) nel periodo successivo al trattamento, piĂ¹ di 3 giorni dopo la sospensione di dabigatran etexilato.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il

sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V

.

Pradaxa 110 mg capsule rigide: avvertenze per l’uso

Rischio emorragico

Pradaxa deve essere utilizzato con cautela in condizioni di aumentato rischio di sanguinamento o quando usato in concomitanza con medicinali che alterano l’emostasi attraverso l’inibizione della aggregazione piastrinica. Un sanguinamento si puĂ² verificare in qualsiasi sito corporeo durante la terapia con Pradaxa. Un’ immotivata caduta dei valori di emoglobina e/o dell’ematocrito o della pressione arteriosa deve indurre alla ricerca del sito di sanguinamento.

In caso di sanguinamento potenzialmente fatale o non controllato, quando si rende necessaria una rapida inattivazione dell’effetto anticoagulante di dabigatran, è disponibile l’inattivatore specifico (Praxbind, idarucizumab) (vedere paragrafo 4.9).

Negli studi clinici, Pradaxa è stato associato ad una piĂ¹ alta incidenza di sanguinamento maggiore gastrointestinale (GI). Un aumento del rischio è stato osservato negli anziani (? 75 anni) con la posologia di 150 mg somministrata due volte al giorno. Ulteriori fattori di rischio (vedere anche la tabella 4) comprendono l’assunzione concomitante di antiaggreganti piastrinici come clopidogrel e acido acetilsalicilico (ASA) o antinfiammatori non steroidei (FANS), come anche la presenza di esofagite, gastrite o reflusso gastroesofageo.

Fattori di rischio

La tabella 4 riassume i fattori che possono incrementare il rischio di sanguinamento.

Tabella 4: Fattori che possono incrementare il rischio di sanguinamento

Fattori farmacodinamici e cinetici EtĂ  ? 75 anni
Fattori che aumentano i livelli plasmatici di dabigatran Maggiori:
Minori:
? Basso peso corporeo (< 50 kg)


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco