Prilace: effetti collaterali e controindicazioni

Prilace: effetti collaterali e controindicazioni

Prilace 5 mg+6 mg (Ramipril + Piretanide) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Trattamento dell’ipertensione arteriosa essenziale nei pazienti non sufficientemente controllati con la monoterapia oppure nei pazienti la cui pressione arteriosa è stata stabilizzata su valori normali a seguito di trattamento con i due componenti l’associazione dati nella stessa proporzione dell’associazione fissa.

Prilace 5 mg+6 mg: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, però, anche Prilace 5 mg+6 mg ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Prilace 5 mg+6 mg, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Prilace 5 mg+6 mg: controindicazioni

Prilace non deve essere prescritto nei pazienti che presentino una qualsiasi delle seguenti condizioni:

ipersensibilità ai principi attivi, ad altri ACE-inibitori, alle sulfonamidi (il paziente va osservato per possibili reazioni avverse dovute alle interazioni) o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1;

precedenti di angioedema (ad esempio: in seguito a precedente trattamento con inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina [ACE]);

insufficienza renale grave (creatininemia superiore a 1,8 mg/dl; clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min);

condizioni renali che richiedano la dialisi;

stenosi dell’arteria renale (di entrambi i reni o nei pazienti con un solo rene);

precedenti di trapianto renale;

stenosi emodinamicamente rilevante della valvola aortica o della mitrale oppure cardiomiopatia ipertrofica;

iperaldosteronismo primario;

insufficienza epatica grave (coma epatico o precoma) o malattia epatica primaria;

disturbi clinicamente rilevanti del bilancio elettrolitico che possono peggiorare in seguito al trattamento con Prilace (es. iponatriemia, ipokaliemia);

deplezione di liquidi clinicamente rilevante (ipovolemia);

gravidanza (vedere paragrafo 4.6);

allattamento (vedere paragrafo 4.6);

età pediatrica;

stati ipotensivi o emodinamicamente instabili;

l’uso concomitante di Prilace con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocità di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1.73 m2) (vedere paragrafì 4.5 e 5.1).

Durante il trattamento con Prilace i pazienti non devono essere sottoposti ad aferesi delle lipoproteine a bassa densità (LDL) per mezzo di destran solfato né a dialisi od emofiltrazione con membrane a flusso elevato poliacrilonitriliche metallo-sulfonate (per esempio "AN 69") (vedere anche paragrafo 4.5).

Prilace 5 mg+6 mg: effetti collaterali

Poiché Prilace è un antipertensivo molti degli effetti indesiderati sono secondari alla sua azione di riduzione della pressione che risulta in controregolazione adrenergica o ipoperfusione degli organi.

Molti altri effetti (per es. effetto sul bilancio elettrolitico, alcune reazioni anafilattoidi o reazioni infiammatorie delle mucose) sono dovuti all’ACE-inibizione o ad altri effetti farmacologici di ramipril o piretanide.

I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati durante terapia con Prilace, i suoi componenti ramipril e piretanide, altri ACE-inibitori o diuretici comparabili e possono perciò verificarsi.

La frequenza delle reazioni avverse descritte di seguito è definita attraverso la seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10); comune (da ≥ 1/100 a < 1/10); non comune (da ≥ 1/1.000 a < 1/100); raro (da ≥ 1/10.000 a < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.

Effetti indesiderati dovuti a ramipril:

Classificazione per Sistemi e Organi Comune Non comune Raro Molto raro Non nota
Patologie cardiache Ischemia miocardica compresa angina pectoris o infarto miocardico, tachicardia, aritmia, palpitazioni, edema periferico
Patologie del sistema emolinfopoietico Eosinofilia Diminuzione del numero dei globuli bianchi (compresa neutropenia e agranulocitosi), diminuzione del numero dei globuli rossi, diminuzione della concentrazione di emoglobina, diminuzione del numero delle piastrine. Le reazioni a livello ematico agli ACE-inibitori sono più probabili nei pazienti con compromissione della funzionalità renale, o con concomitanti disturbi del collagene (per es. lupus eritematoso o sclerodermia) o in quelli trattati con altri farmaci che possono causare alterazioni del quadro ematologico Depressione del midollo osseo, pan citopenia, anemia emolitica.
Patologie del sistema nervoso Cefalea, capogiri (senso di testa leggera) Vertigine, parestesia, ageusia (perdita del gusto), disgeusia (disturbi del gusto, per esempio sapore metallico) Tremori, disordini dell’equilibrio (senso di instabilità) Ischemia cerebrale, compresi ictus ischemico e attacco ischemico transitorio, alterazioni delle capacità motorie (stordimento o obnubilamento nelle reazioni), sensazione di bruciore, parosmia (disturbi olfattivi).
Patologie dell’occhio Disturbi della vista inclusa visione offuscata Congiuntivite
Patologie dell’orecchio e del labirinto Disturbi uditivi, acufeni
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Tosse secca non produttiva (la tosse di solito peggiora di notte e in posizione supina (per es. mentre si è sdraiati) e si verifica più frequentemente nelle donne e nei non fumatori), bronchite, sinusite, dispnea. Broncospasmo incluso peggioramento dell’asma, congestione nasale. Rinite
Patologie gastrointestinali Infiammazione gastrointestinale (reazioni infiammatorie del tratto gastrointestinale), disturbi della digestione, disturbi addominali, dispepsia, diarrea, nausea, vomito. Pancreatite fatale (con gli ACE inibitori sono stati riportati molto eccezionalmente casi ad esito fatale), aumento dei livelli degli enzimi pancreatici, angioedema del piccolo intestino, dolore gastrico nella parte superiore inclusa gastrite, stipsi, secchezza delle fauci Glossiti Stomatite aftosa (reazione infiammatoria del cavo orale)
Patologie renali e urinarie Compromissione della funzionalità renale inclusa insufficienza renale acuta, aumento della minzione, peggioramento di una proteinuria pre-esistente (anche se gli ACE-inibitori solitamente riducono la proteinuria), aumento dei livelli sierici di urea, aumento dei livelli sierici di creatinina.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Rash in particolare maculo-papulare Angioedema ad esito fatale (può mettere in pericolo la vita del paziente, raramente un decorso severo può causare ostruzione fatale; l’incidenza di angioedema in seguito ad ACE-inibitori pare essere più elevata nelle persone di colore, ad es. Afro-Caraibiche); prurito, iperidrosi (sudorazione) Dermatite esfoliativa, orticaria, onicolisi. Reazioni di fotosensibilizzazione Necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, pemfigo, esacerbazione di psoriasi, dermatite psoriasiforme, esantema o enantema pemfigoide o lichenoide, alopecia.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Spasmi muscolari (crampi muscolari), mialgia Artralgia
Patologie endocrine Sindrome da secrezione inappropriata di ormone antidiuretico (SIADH)
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Aumento del potassio sierico Anoressia, diminuzione dell’appetito (inappetenza) Diminuzione del sodio sierico (particolarmente in caso di ridotto apporto dietetico di sale)
Patologie vascolari Ipotensione, diminuzione della pressione ortostatica (alterazioni nella regolazione ortostatica), sincope Vampate di calore Stenosi vascolare, ipoperfusione (esacerbazione di disturbi perfusionali dovuti a stenosi vascolare o parestesie), vasculite Fenomeno di Raynaud
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Dolore toracico, affaticamento Piressia (febbre) Astenia (debolezza)
Disturbi del sistema immunitario Reazioni anafilattiche o anafilattoidi (la probabilità di reazioni anafilattiche ed anafilattoidi gravi al veleno di insetti aumenta durante la terapia con ACE-inibitori. Si presuppone che questo effetto possa verificarsi anche con altri allergeni), aumento del titolo degli anticorpi antinucleo
Patologie epatobiliari Aumento dei livelli sierici degli enzimi epatici e/o della bilirubina coniugata Ittero colestatico, danno epatocellulare Insufficienza epatica acuta, epatite colestatica o citolitica (molto eccezionalmente è stato riportato esito fatale)
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Impotenza erettile transitoria, riduzione della libido Ginecomastia
Disturbi psichiatrici Umore depresso, sensazione d’ansia, nervosismo, agitazione, disturbi del sonno inclusa sonnolenza Stato confusionale Disturbi dell’attenzione

Effetti indesiderati dovuti a piretanide:

Classificazione per Sistemi e Organi Effetto indesiderato
Patologie del sistema emolinfopoietico Emoconcentrazione
Patologie renali e urinarie Insorgenza o intensificazione dei disturbi nei pazienti che soffrono di un diminuito deflusso urinario (Questi disturbi sono riscontrabili in pazienti con problemi di svuotamento della vescica, ipertrofia prostatica, restringimento del canale uretrale dovuto al riempimento eccessivo della vescica; in casi estremi questo effetto può causare una ritenzione urinaria acuta con eccessiva dilatazione della vescica), sviluppo di deplezione di fluidi (in modo particolare nei pazienti anziani e specialmente quando la perdita di liquidi non è adeguatamente compensata dall’assunzione degli stessi).
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Debolezza muscolare, tetania
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Aumento dei livelli sierici di colesterolo e dei trigliceridi; sviluppo o peggioramento dell’alcalosi metabolica; aumento dell’escrezione di calcio e magnesio, diminuzione della concentrazione sierica di potassio, aumento dei livelli plasmatici di acido urico (ciò può portare ad attacchi di gotta, particolarmente nei pazienti già con elevati livelli di acido urico), riduzione della tolleranza al glucosio (nei pazienti con diabete mellito ciò può causare un peggioramento del controllo metabolico. Un diabete mellito latente può diventare manifesto per la prima volta), aumento della sete.
Patologie vascolari Trombosi

Segnalazione delle reazioni avverse sospette.

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/responsabili-farmacovigilanza.

Prilace 5 mg+6 mg: avvertenze per l’uso

Angioedema – testa, collo o estremità

L’angioedema che si verifica durante l’impiego di ACE-inibitori richiede l’immediata sospensione della terapia.

Nei pazienti in terapia con ACE-inibitori è stato riportato angioedema al volto, estremità, labbra, lingua, glottide o laringe.

La terapia d’emergenza comprende l’immediata somministrazione di adrenalina (per via sottocutanea o per iniezione endovenosa lenta) e monitoraggio elettrocardiografico e della pressione arteriosa. Si consiglia l’ospedalizzazione del paziente con un periodo di osservazione di almeno 12-24 ore e la dimissione solamente alla completa risoluzione della sintomatologia.

Angioedema – intestinale

Nei pazienti in terapia con ACE-inibitori è stato riportato angioedema intestinale. Questi pazienti hanno presentato dolore addominale (con o senza nausea o vomito); in alcuni casi si è verificato anche angioedema facciale. I sintomi dell’angioedema intestinale si sono risolti dopo l’interruzione dell’ACE-inibitore.

Si ha un’esperienza scientifica limitata sull’utilizzo di Prilace nei bambini, in pazienti con gravi alterazioni della funzionalità renale (clearance della creatinina sotto i 20 ml/min per 1,73 m2 di superficie corporea) e nei pazienti in dialisi.

Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS)

Esiste l’evidenza che l’uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l’uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafì 4.5 e 5.1).

Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.

Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.

Il trattamento con Prilace deve essere effettuato sotto regolare controllo medico.

Pazienti con sistema renina-angiotensina iperstimolato

Si deve usare particolare cautela nella terapia dei pazienti con iperstimolazione del sistema renina-angiotensina (vedere paragrafo 4.2). Tali pazienti sono a rischio di un rilevante calo acuto della pressione arteriosa e di un deterioramento della funzionalità renale dovuti ad ACE inibizione, particolarmente se l’ACE- inibitore o una terapia diuretica concomitante vengono somministrati per la prima volta o ad un dosaggio aumentato per la prima volta. La dose iniziale, o l’iniziale aumento del dosaggio, devono essere accompagnati da un attento monitoraggio della pressione arteriosa fino al momento in cui non si prevedano ulteriori riduzioni acute della pressione.

Una significativa attivazione del sistema renina-angiotensina è prevedibile per esempio:

In pazienti con ipertensione grave e maligna. Le fasi iniziali del trattamento richiedono attento controllo medico.

In pazienti con una concomitante insufficienza cardiaca. Se l’insufficienza è grave, le fasi iniziali del trattamento richiedono attento controllo medico.

In pazienti con impedimenti circolatori a carico del ventricolo sinistro (ad es. stenosi valvolare aortica o mitralica) emodinamicamente rilevanti. Le fasi iniziali della terapia richiedono attento controllo medico.

In pazienti con stenosi emodinamicamente rilevante dell’arteria renale. Le fasi iniziali del trattamento richiedono attento controllo medico (vedere anche “Monìtoraggìo della funzìonalìtà renale”).

In pazienti già in trattamento con diuretici. Nei casi in cui non sia possibile la sospensione del trattamento o riduzione del dosaggio del diuretico, le fasi iniziali della terapia richiedono stretto controllo medico.

In pazienti con deplezione idrica o salina già esistente o che può insorgere come conseguenza di un inadeguato apporto dietetico di fluidi o di sali, oppure come conseguenza di diarrea, vomito o eccessiva sudorazione sempre nei casi in cui l’apporto di fluidi e di sali sia inadeguato.

Pazienti particolarmente a rischio per una riduzione pronunciata della pressione. Nei pazienti che possono essere ad elevato rischio di un eccessivo calo della pressione arteriosa (ad esempio pazienti con stenosi, emodinamicamente rilevante, delle arterie coronariche o dei vasi che alimentano il cervello) le fasi iniziali della terapia richiedono stretto controllo medico.

Anziani

Alcuni pazienti anziani possono rispondere in modo particolarmente accentuato agli ACE-inibitori. Si raccomanda pertanto la valutazione della funzionalità renale prima di iniziare il trattamento.

Monitoraggio della funzionalità renale

È consigliato monitorare la funzionalità renale in modo particolarmente accurato nelle prime settimane di terapia e nei pazienti affetti da:

Insufficienza cardiaca

Disturbi reno-vascolari, inclusi i pazienti con stenosi dell’arteria renale unilaterale emodinamicamente rilevante. In quest’ultimo gruppo di pazienti anche un modesto aumento dei livelli sierici di creatinina può indicare una compromissione unilaterale della funzionalità renale

Insufficienza renale

Sottoposti a trapianto renale.

Monitoraggio degli elettroliti

Il trattamento con Prilace richiede un regolare monitoraggio dei livelli sierici di sodio, potassio, calcio, acido urico e della glicemia. È necessario che il monitoraggio del potassio sierico sia frequente nei pazienti con una compromessa funzionalità renale.

Monitoraggio del quadro ematico

La conta leucocitaria deve essere tenuta sotto controllo così da poter individuare una possibile leucopenia. Un monitoraggio più frequente è consigliato nella fase iniziale del trattamento e nei pazienti con funzionalità renale compromessa, in quelli con patologie del collagene (lupus eritematoso sistemico o sclerodermia) ed in quelli trattati con altri farmaci che possono causare alterazioni del quadro ematico (vedere paragrafì 4.5 e 4.8).

In presenza di proteinuria clinicamente rilevante (più di 1 g/die) il trattamento con Prilace richiede un attento controllo medico.

Iperaldosteronismo primario

Se ramipril + piretanide viene usato in un paziente con iperaldosteronismo primario, è richiesto il monitoraggio attento del livello di potassio plasmatico.

Altro monitoraggio

E’ richiesto un monitoraggio particolarmente attento in:

pazienti con gotta

pazienti con una compromessa funzionalità epatica.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco