Chinina Cloridrato Galenica Senese: Bugiardino (Foglietto Illustrativo)

Chinina Cloridrato Galenica Senese Bugiardino. Fonte A.I.Fa.


FOGLIO ILLUSTRATIVO

Chinina cloridrato Galenica Senese 500 mg/2 ml concentrato per soluzione per infusione Categoria farmaco terapeutica

Antimalarici

Indicazioni terapeutiche

Trattamento dei casi gravi di malattia dovuti a ceppi di Plasmodium falciparum o ad infezione mista a specie non note. La somministrazione parenterale deve essere sostituita da quella orale non appena le condizioni del paziente lo consentano.

Controindicazioni

  • Ipersensibilità al principio attivo (si tenga conto delle possibilità di reazione crociata tra chinina e chinidina) o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
  • Miastenia gravis: la chinina ha attività di blocco neuromuscolare e può peggiorare la debolezza muscolare nei pazienti affetti da miastenia gravis.
  • Carenza di glucosio-6-fosfato-deidrogenasi: emolisi e anemia emolitica possono manifestarsi in soggetti con carenza di glucosio-6-fosfato-deidrogenasi trattati con chinina; la somministrazione di chinina deve essere interrotta immediatamente in caso di emolisi.
  • Prolungamento dell’intervallo QT.
  • Neurite ottica.
  • Anamnesi di reazioni di ipersensibilità associate a un precedente uso di chinina. Queste includono anche:

    • porpora trombotica trombocitopenia o sindrome uremica emolitica,
    • trombocitopenia,
    • febbre emoglobinuria (emolisi acuta intravascolare, emoglobinuria ed emoglobinemia).
  • Uso concomitante di amiodarone, astemizolo, terfenadina, tioridazina, pimozide, droperidolo, alofantrina, cisapride, levacetilmetadolo (vedere Interazioni).

Precauzioni per l’uso

L’accertamento dell’eventuale ipersensibilità al principio attivo deve tenere conto della possibilità di reazioni crociate tra chinina e chinidina.

La chinina può determinare, per stimolazione dell’increzione insulinica, una grave ipoglicemia potenzialmente letale, specialmente in gravidanza o nelle infezioni gravi e prolungate. I valori glicemici devono essere controllati prima della somministrazione e accuratamente monitorati nel corso del trattamento; può essere opportuna la somministrazione preventiva di soluzione glucosata.

L’insorgenza di febbre emoglobinurica ( “blackwater fever”: caratterizzata da emolisi massiva, emoglobinemia e emoglobinuria), una rara reazione di ipersensibilità che può causare insufficienza renale anche ad esito letale, è più frequente nelle donne gravide.

Gli effetti del farmaco possono aggravare le condizioni di soggetti con alterazioni del ritmo cardiaco (e.s. fibrillazione atriale, difetti di conduzione, blocchi) o altre gravi patologie cardiache, asma, emoglobinuria, neurite ottica, tinnito; in questi casi la somministrazione di chinina richiede particolare cautela.

L’infusione rapida può causare ipotensione grave.

L’uso concomitante di meflochina aumentare il rischio di convulsioni e di aritmie; la meflochina può essere somministrata solo dopo un intervallo di almeno 12 ore dall’ultima dose di chinina (vedere paragrafo4.5).

Particolare cautela è richiesta nei soggetti con insufficienza epatica o renale per la conseguente modifica della cinetica del farmaco.

Interazioni

Informare il medico o il farmacista se si è recentemente assunto qualsiasi altro medicinale, anche quelli senza prescrizione medica.

La chinina cloridrato può interferire con i seguenti farmaci:

  • inibitori del CYP 450 (CYP 3A4: per es. eritromicina, saquinavir, ketoconazolo e troleamdomicina; non specifici: per es. cimetidina e ranitidina), in quanto può verificarsi una diminuizione del metabolismo della chinina con conseguente aumento della tossicità;
  • induttori del CYP450 (CYP3A4: per es. rifampicina, carbamazepina, fenobarbital e fenitoina), in quanto può verificarsi un aumento del metabolismo della chinina con conseguente diminuizione dell’efficacia;
  • substrati del CYP1A2 (per es. teofillina e aminofillina): la somministrazione contemporanea di chinina e teofillina o aminofillina può diminuire la concentrazione plasmatica della teofillina e può ridurre l’effetti di teofillina e aminofillina;
  • substrati del CYP3A4 (per es. atorvastatina): la chinina aumenta la concentrazione plasmatica della atorvastatina, aumentando così il rischio di miopatia o rabdomiolisi;
  • substrati del CYP2D6 (per es. desipramina): la chinina diminuisce il metabolismo della desipramina nei metabolizzatori rapidi CYP2D6 ma non ha effetti nei metabolizzatori lenti CYP2D6;
  • antiacidi contenenti alluminio e/o magnesio possono ritardare o diminuire l’assorbimento della chinina;
  • agenti alcalinizzanti urinari (acetozolamide, sodio bicarbonato) possono aumentare le concentrazioni plasmatiche della chinina;
  • digossina: la co-somministrazione può determinare un aumento della concentrazione plasmatica della digossina e una riduzione della sua clearance biliare; pertanto se la co-somministrazione fosse necessaria, si raccomanda di monitorare e aggiustare la dose di digossina;
  • farmaci che prolungano l’intervallo QT ( astemizolo, meflochina, droperidolo, iloperidone, lapatinib, sunitinib, metadone, cisapride, terfenadina, pimoxide e chinidina): per un aumentato rischio di cardiotossicità;
  • bloccanti neuromuscolari (pancuronio, succinilcolina, tubocurarina): la chinina può aumentare l’effetto di blocco neuromuscolare della succinilcolina e tubocurarina.
  • ciclosporina: la chinina può ridurre la concentrazione plasmatica della ciclosporina diminuendone l’efficacia;
  • flecainide: la chinina può interferire con il metabolismo della flecainide aumentandone la tossicità ( aritmie cardiache);
  • metformina: la chinina può aumentare la concentrazione plasmatica della metmorfina per riduzione della clearance;
  • ritonavir: la co-somministrazione di chinina e ritonavir può determinare un aumento della concentrazione plasmatica della chinina e di conseguenza aumentarne la tossicità;
  • warfarin e anticoagulanti orali: la chinina può aumentare l’azione del warfarin e di altri anticoaugulanti orali;
  • eparine: la chinina può interferire con l’effetto anticoagulante.

In particolare:

Associazioni controindicate (evitare l’uso concomitante – vedere paragrafo 4.3)

Antiaritmici – Amiodarone: aumento del rischio di aritmie ventricolari; a causa della lunga emivita dell’amiodarone il rischio persiste per diverse settimane (o anche mesi) dopo l’interruzione del trattamento.

Antistaminici – Astemizolo e terfenadina: aumento del rischio di aritmie ventricolari. Antipsicotici – Tioridazina, pimozide e droperidolo: aumento del rischio di aritmie ventricolari. Antimalarici – Alofantrina: aumento del rischio di aritmie.

Cisapride: aumento del rischio di aritmie ventricolari.

Levacetilmetadolo: aumento del rischio di aritmie ventricolari.

Associazioni che richiedono precauzioni particolari o aggiustamento del dosaggio

Acidificanti delle urine – Aumento della clearance renale, riduzione dell’emivita e della concentrazione plasmatica di chinina.

Alcalinizzante delle urine – (es. acetozolamide, bicarbonato di sodio) Riduzione della clearance di chinina, aumento dell’emivita e della concentrazione plasmatica di chinina.

Antimalarici – Meflochina: aumento del rischio di convulsioni e di aritmie; questo non impedisce l’uso di chinina per via endovenosa nei casi gravi (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).

Antiulcera peptica – Cimetidina: inibisce il metabolismo e aumenta la concentrazione plasmatica della chinina. Antiaritmici – Aumento della concentrazione plasmatica di flecainide.

Anticoagulanti – Inibizione dei fattori di coagulazione dipendenti dalla vitamina K e conseguente aumento dell’attività di warfarin e altri antagonisti della vitamina K.

Glicosidi cardiaci – Aumento della concentrazione plasmatica di digossina.

Miorilassanti – (e.g. pancuronio, succinilcolina, tubocurarina) Aumento dell’azione miorilassante e del conseguente rischio di deficit della muscolatura respiratoria.

Interferenze con i test di laboratorio

La chinina può imbrunire il colore dell’urina e interferire con i seguenti test di laboratorio: dosaggio della chinidina plasmatica (falso aumento); VES (falsa riduzione); determinazione urinaria di: 17-idrossicorticosteroidi, 17- chetosteroidi e catecolamine ( falso aumento).

Inoltre, la chinina può interagire con il succo di pompelmo che , inibendo il CYP450, può ridurre il metabolismo della chinina e aumentare la tossicità.

Avvertenze speciali Gravidanza e allattamento

Chiedere consiglio al medico o al farmacista prima di prendere qualsiasi medicinale.

Gravidanza

La chinina può causare effetti dannosi sulla gravidanza ( in particolare suscettibilità alla ipoglicemia iperinsulinemica e alla febbre emoglobinurica ) e sul feto (in particolare, ipoplasia del nervo acustico e conseguente sordità).

Tuttavia, occorre tenere conto della pericolosità della malaria in gravidanza (specialmente nell’ultimo trimestre).

La chinina deve essere somministrata nei casi di assoluta necessità quando i benefici attesi superino i possibili rischi. Allattamento

La chinina è escreta nel latte materno in concentrazioni inferiori a quelle plasmatiche; nei lattanti con carenza di glucosio – 6- fosfato-deidrogenasi può causare emolisi grave.

Effetti sulla capacità di guidare veicoli o sull’uso di macchinari

Chinina cloridrato compromette la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari a causa di possibili disturbi visivi (vedere effetti indesiderati).

Informazioni importanti su alcuni eccipienti: nulla da segnalare.

Dose modo e tempo di somministrazione

Il dosaggio della chinina cloridrato è calcolato in rapporto al peso corporeo sia nell’adulto che nel bambino.

La dose di carico iniziale è di 20 mg/kg (fino alla dose massima si 1,4 g) infusa in 4 ore.

La dose di carico non deve essere somministrata ai pazienti che hanno assunto chinina ( o chinidina) o meflochina nelle 24 ore precedenti.

Dopo un intervallo di 8-12 ore il trattamento prosegue con una dose di mantenimento di 10 mg/kg (fino alla dose massima di 700 mg) infusa in 4 ore da ripetere ad intervalli di 8-12 ore fino a quando le condizioni del paziente non consentono la somministrazione orale.

La dose di mantenimento deve essere ridotta a 5-7 mg/kg nei soggetti con insufficienza renale o quando il trattamento parenterale è richiesto per più di 48 ore.

Nei reparti di terapia intensiva la dose di carico può essere somministrata, in alternativa, alla dose di 7 mg/kg infusa in 30 minuti, seguita immediatamente da una dose di 10 mg/kg in 4 ore.

Dopo un intervallo di 8-12 ore la dose di mantenimento prosegue come descritto.

Il concentrato non deve essere somministrato com’ è ma solo dopo opportuna diluizione con almeno 10 volumi di soluzione fisiologica.

Il concentrato deve essere utilizzato immediatamente dopo l’apertura della fiala; dopo la diluizione il medicinale deve essere utilizzato immediatamente; l’eventuale residuo deve essere eliminato.

Somministrare solo per infusione endovenosa lenta. Il medicinale non deve essere miscelato con alcali. Non utilizzare il concentrato se l’aspetto è alterato.

Sovradosaggio

Il sovradosaggio della chinina è associato con gravi complicazioni, incluso deficit visivo, ipoglicemia, aritmia cardiaca e morte. Il deficit visivo può andare dalla visione offuscata e deficit della percezione dei colori fino alla restrizione del campo visivo e cecità permanente.

Il cinconismo si manifesta virtualmente in tutti i pazienti in sovradosaggio. I sintomi comprendono emicrania, nausea, vomito, dolore addominale, diarrea, tinnito, vertigini, deficit auditivo, sudorazione, visione offuscata, sordità, cecità, grave aritmia cardiaca, ipotensione e collasso cardiocircolatorio.

La tossicità a carico del sistema nervoso centrale (sonnolenza, perdita di conoscenza, atassia, convulsioni, depressione respiratoria e coma) è stata segnalata in seguito a sovradosaggio di chinina così come edema polmonare e sindrome da di stress respiratoria negli adulti.

La maggior parte delle reazioni sono dose-correlate, tuttavia, alcune reazioni possono essere idiosincrasiche, con variabilità tra pazienti nella risposta agli effetti della chinina. Una dose letale di chinina non è stata ancora identificata; tuttavia sono stati segnalati esiti fatali in seguito ad assunzione di 2-8 grammi negli adulti.

La chinina, come la chinidina, ha caratteristiche antiaritmiche di classe I. La cardiotossicità della chinina è dovuta alla sua azione inotropa negativa e al suo effetto sulla conduzione cardiaca che causa una riduzione della frequenza di depolarizzazione e conduzione e un aumento del potenziale d’azione e del periodo refrattario.

Variazioni dell’ECG sono state osservate con sovradosaggio di chinina e includono tachicardia sinusale,prolungamento del tratto PR, inversione della curva T, blocco di branca e prolungamento dell’intervallo QT.

Per la sua attività alfa-bloccante, la chinina può causare ipotensione e peggioramento della depressione miocardica per diminuzione della perfusione coronarica.

Il sovradosaggio di chinina è stato associato anche ipotensione, shock cardiogenico e collasso circolatorio, aritmia ventricolare, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare, ritmo idioventricolare, torsione di punta, bradicardia e blocco atrioventricolare.

La chinina è rapidamente assorbita e il tentativo di rimozione dallo stomaco per mezzo della lavanda gastrica può non essere efficace. Dosi multiple di carbone vegetale hanno diminuito le concentrazioni plasmatiche della chinina. La

diuresi acida forzata, l’emodialisi, l’emoperfusione con colonna di carbone e scambi di plasma non sono stati significativamente efficaci nell’aumentare l’eliminazione della chinina.

L’acidificazione delle urine aumenta l’escrezione renale della chinina, ma in presenza di emoglobinuria aumenta il rischio di blocco renale.

In caso di ingestione/assunzione accidentale di una dose eccessiva di chinina cloridrato Galenica Senese, avvertire immediatamente il medico o rivolgersi al più vicino ospedale.

Se si ha qualsiasi dubbio sull’uso di Chinina cloridrato Galenica Senese, rivolgersi al medico o al farmacista.

Effetti indesiderati

Come tutti i medicinali, Chinina cloridrato può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestano. Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati della chinina. Non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza dei singoli effetti elencati.

Patologie cardiache Angina pectoris Torsione di punta Vasculiti

Aritmie ventricolari Fibrillazione atriale

Alterazioni della conduzione atrio-ventricolare Ipotensione grave ( conseguente ad infusione rapida)

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eritema multiforme

Eruzioni cutanee Edema facciale

Angioedema (specialmente al volto) Arrossamento cutaneo transitorio Prurito

Fotosensibilità Sudorazione eccessiva

Necrolisi epidermica tossica (sindrome di lyell) Porpora trombotica trombocitopenia.

Patologie endocrine Ipoglicemia

Patologie gastrointestinali Disfagia

Dolore epigastrico Dolori addominali Nausea

Vomito

Patologie del sistema emopoietico Trombocitopenia

Leucopenia Pancitopenia Porfiria Emolisi Coagulopatia

Coagulazione intravascolare disseminata Ipoprotrombinemia Metaemoglobinemia Mielosoppressione

Agranulocitosi.

Patologie epatobiliari

Epatotossicità (epatite colostatica) ed epatiti granulomatose Disturbi del sistema immunitario

Reazioni di ipersensibilità Fotosensibilità

Lupus anticoagulante

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Miastenia gravis

Patologie del sistema nervoso Apprensione

Confusione Emicrania, cefalea

Agitazione, inquietudine Sincope

Vertigini, convulsioni

Patologie dell’occhio Visione dei colori anomala Vista annebbiata

Diplopia Nistagmo Fotofobia Scotoma

Disturbi della vista Restringimento del campo visivo Cecità notturna, cecità temporanea Midriasi.

Raramente: cecità.

Patologie dell’orecchio e del labirinto Ototossicità

Tinnito Ipoacusia

Sordità ( generalmente reversibile) Vertigini

Patologie renali e urinarie Febbre emoglobinuria Sindrome uremico-emolitica Nefrite interstiziale Nefrotossicità Emoglobinuria.

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Asma

Infiltrato polmonare Depressione respiratoria Dispnea

Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura

Cinconismo – La somministrazione di chinina può causare tossicità dose-dipendente caratterizzata da un tipico corteo sintomatologico (“cinconismo”). Nelle forme lievi è presente: tinnito, cefalea, nausea, disturbi visivi (ad esempio: offuscamento, scotomi, fotofobia, alterata percezione dei colori), vertigini, dispnea, febbre. Proseguendo il trattamento o dopo dosi singole elevate compaiono: manifestazioni gastrointestinali (vomito, dolore addominale, diarrea), cardiovascolari (arresto sinusale, ritmo giunzionale, blocco atrio-ventricolare, tachicardia e fibrillazione ventricolare), cutanee (cute calda e arrossata, eruzione cutanee), depressione respiratoria, confusione mentale, convulsioni e peggioramento dei disturbi della vista (compresa la cecità temporanea).

Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione

Reazioni di ipersensibilità – La reazione più frequentemente osservata è arrossamento cutaneo accompagnato da intenso prurito generalizzato.

Altre reazioni meno frequenti sono: eruzioni cutanee (orticarioidi, papulari, scarlattiniformi), angioedema (specialmente al volto), alterazioni ematologiche (incluse trombocitopenia e coagulazione intravascolare disseminata), insufficienza renale acuta e asma.

Raramente: febbre emoglobinurica (“blackwater fever”) (vedere paragrafo 4.4).

Altri – febbre

Alterazioni del sito di somministrazione – la chinina è una sostanza molto irritante: dopo l’infusione endovenosa possono verificarsi tromboflebiti.

Il rispetto delle istruzioni contenute nel foglio illustrativo riduce il rischio di effetti indesiderati.

Se uno qualsiasi degli effetti indesiderati si aggrava, o se si nota la comparsa di un qualsiasi effetto indesiderato non elencato in questo foglio illustrativo, informare il medico o il farmacista.

SCADENZA E CONSERVAZIONE

Scadenza: vedere la data di scadenza indicata sulla confezione

La data di scadenza si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato.

ATTENZIONE: non utilizzare il medicinale dopo la data di scadenza indicata sulla confezione. Condizioni di conservazione:

Conservare nel confezionamento originale ben chiuso per proteggere il medicinale dalla luce. Utilizzare subito e non riutilizzare la soluzione diluita. Non utilizzare il concentrato se l’aspetto è alterato.

I medicinali non devono essere gettati nell’acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chiedere al farmacista come eliminare i medicinali che non si utilizzano più. Questo aiuterà a proteggere l’ambiente.

TENERE IL MEDICINALE FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI.

Composizione

Ogni fiala contiene

Principio attivo: chinina cloridrato 500 mg

Eccipienti: Acqua per preparazioni iniettabili q.b. a 2 ml.

Forma farmaceutica e contenuto

Concentrato per soluzione per infusione

L’aspetto è limpido ed incolore o leggermente paglierino. Fiale in vetro tipo I da 2 ml

TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

Industria Farmaceutica Galenica Senese S.r.l

PRODUTTORE

Industria Farmaceutica Galenica Senese S.r.l.

Revisione del foglio illustrativo da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco

Determinazione AIFA del 23 Dicembre 2010.